Ucraina, Russia, Inviati di Guerra: la Propaganda ha una Sola Vittima, il Giornalismo.

4 Aprile 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, un’amica, professoressa universitaria, ci ha inviato questa lettera che sta circolando sul web e che mi sembra degna di attenzione, in questi giorni tormentati e difficili. Buona lettura e riflessione.

§§§

I corrispondenti di guerra  hanno scritto una lettera aperta che qui riporto.
Osservando le televisioni e leggendo i giornali che parlano della guerra in Ucraina ci siamo resi conto che qualcosa non funziona, che qualcosa si sta muovendo piuttosto male.
Noi siamo o siamo stati corrispondenti di guerra nei Paesi più disparati, siamo stati sotto le bombe, alcuni dei nostri colleghi e amici sono caduti durante i conflitti, eravamo vicini a gente dilaniate dalle esplosioni, abbiamo raccolto i feriti e assistito alla distruzione di città e villaggi. Abbiamo fotografato moltitudini in fuga, visto bambini straziati dalle mine antiuomo. Abbiamo recuperato foto di figli stipate nel portafogli di qualche soldato morto ammazzato. Qualcuno di noi è stato rapito, qualcun altro si è salvato a mala pena uscendo dalla sua auto qualche secondo prima che venisse disintegrata da una bomba.
Ecco, noi la guerra l’abbiamo vista davvero e dal di dentro.
Proprio per questo non ci piace come oggi viene rappresentato il conflitto in Ucraina, il primo di vasta portata dell’era web avanzata.
Siamo inondati di notizie ma nella rappresentazione mediatica i belligeranti vengono divisi acriticamente in buoni e cattivi. Anzi buonissimi e cattivissimi. Ma non è così. Dobbiamo renderci conto che la guerra muove interessi inconfessabili che si evita di rivelare al grande pubblico.
Inondati di notizie, dicevamo, ma nessuno verifica queste notizie. I media hanno dato grande risalto alla strage nel teatro di Mariupol ma nessuno ha potuto accertare cosa sia realmente accaduto. Nei giorni successivi lo stesso sindaco della città ha dichiarato che era a conoscenza di una sola vittima. Altre fonti hanno parlato di due morti e di alcuni feriti. Ma la carneficina al teatro, data per certa dai media ha colpito l’opinione pubblica al cuore e allo stomaco.
La propaganda ha una sola vittima il giornalismo.
Chiariamo subito: qui nessuno sostiene che Vladimir Putin sia un agnellino mansueto. Lui è quello che ha scatenato la guerra e invaso brutalmente l’Ucraina. Lui è quello che ha lanciato missili provocando dolore e morte. Certo. Ma dobbiamo chiederci: ma è l’unico responsabile?
I media ci continuano a proporre storie struggenti di dolore e morte che colpiscono in profondità l’opinione pubblica e la preparano a un’inevitabile corsa verso una pericolosissima corsa al riarmo. Per quel che riguarda l’Italia, a un aumento delle spese militari fino a raggiungere il 2 per cento del PIL. Un investimento di tale portata in costi militari comporterà inevitabilmente una contrazione delle spese destinate al welfare della popolazione.
L’emergenza guerra sembra ci abbia fatto accantonare i principi della tolleranza che dovrebbero informare le società liberaldemocratiche come le nostre. Viene accreditato soltanto un pensiero dominante e chi non la pensa in quel modo viene bollato come amico di Putin e quindi, in qualche modo, di essere corresponsabile dei massacri in Ucraina.
Noi siamo solidali con l’Ucraina e il suo popolo, ma ci domandino perché e come è nata questa guerra. Non possiamo liquidare frettolosamente le motivazioni con una supposta pazzia di Putin.
Notiamo purtroppo che manca nella maggior pare dei media (soprattutto nei più grandi e diffusi) un’analisi profonda su quello che sta succedendo e, soprattutto, sul perché è successo.
Questo non perché si debba scagionare le Russia e il dittatore Vladimir Putin dalle loro responsabilità ma perché solo capendo e analizzando in profondità questa terribile guerra si può evitare che un conflitto di questo genere accada ancora in futuro.
Massimo Alberizzi – ex Corriere della Sera
Remigio Benni – ex ANSA
Tony Capuozzo – ex TG 5
Renzo Cianfanelli – ex Corriere della Sera
Cristano Laruffa – fotoreporter
Alberto Negri – ex Sole 24 ore
Giovanni Porzio – ex Panorama
Claudia Svampa – ex Tempo
Vanna Vannuccini – ex Repubblica
Angela Virdò – ex Ansa

§§§

(Credit: MM. Pastorelli)




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9 commenti

  • Cesare Maria Glori ha detto:

    Leggo che la maggior colpa sia da addebitare agli americani ma è bene precisare. Non di tutti gli americani ma di quella numerosa cricca democratica che annovera gente molto selezionata per ricchezze e blasonata con l’emblema del Great Reset . Il marciume che si apparenta anche a quello di, gente europea , ovviamente rigorosamente <>, che naviga in ambienti riservati e sostenuta dai media e che occupa le cabine di regia politiche. E’ il deep state euroamericano che vuole l’eliminazione di Putin, forse l’ultimo Katecon rimastoci. Eliminato lui chi resta? All’orizzonte non si intravede alcun altro difensore della civiltà occidentale , escluso >Mons. Viganò che ne ha le qualità ma manca del sostegno diffuso e pronto ad alzare la voce a beneficio dell’urbe e dell’orbe.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    A parte eventuali interessi economici, ordini di scuderia e imposizioni dall’alto, rimane il fatto che nessuno è esente da pregiudizi e precomprensioni che funzionano come occhiali da sole che ti proteggono da danni alla vista ma inevitabilmente alterano i colori.

  • Nuccio Viglietti ha detto:

    Da anni estro italico partorito nuova innovativa forma giornalistica… inviato di guerra da salotto…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

    • alessio ha detto:

      Già prima del coronavirus
      e di questa guerra la
      classifica della libertà di
      stampa in italia era
      intorno al settantesimo
      posto , ed ora ad occhio
      e croce io stimo essere
      arrivata intorno al
      duecentesimo posto .
      This is not America è il
      titolo di una bella canzone
      di David Bowie/ Pat Metheny
      che io dedico al vecchio
      rimbambito di biden e
      al suo amichetto di
      Santa Marta .
      Coming soon Mr. president
      Donald Trump and Save
      America and Europe .

  • Giovanni ha detto:

    Il problema è che qui in Italia sono tutti appecoronati sulle posizioni del Deep state americano, pertanto non hanno nessuna voglia di capire le ragioni profonde. Temo l’appello cadrà nel vuoto, ma bene avete fatto a pubblicizzarlo. Penso che la guerra non si fermerà facilmente. È stata attizzata con lo scopo evidente di coinvolgere tutta l’Europa.
    Costoro hanno deciso che essa debba fare un salto indietro nel tempo di almeno 150 anni , sia come stile di vita che per quantità di popolazione meticciata.

  • Adriana 1 ha detto:

    In due parole…a me sembra che la vera vittima sia l’opinione pubblica ( non pagata ), ” formattata ” dalla narrazione univoca e monotematica diffusa dai giornalisti ” così detti ” di guerra ( pagati ).

  • Rufo ha detto:

    Possiamo fare qualcosa per fermare questa guerra assurda ? No. Possiamo solo pregare. E, per accostarci al Signore con cuore puro non prestare attenzione ai notiziari televisivi.
    E quando le armi avranno finito il loro compito, lasciando dietro a se un mare di rovine, resteranno lunghi strascichi nel cuore e nella mente dei sopravvissuti.