Mons. Ics: l’Agenda per i Cattolici in Politica? Si Fa in Confessionale…

16 Marzo 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, mons. Ics ci offre oggi questa riflessione sull’agenda di un possibile futuro candidato alla successione – se e quando Dio vorrà – al pontificato, il Segretario di Stato…buona lettura e riflessione.

§§§

 

Caro Tosatti, le propongo un commento su un progetto fallito prima di esser organizzato.

Meglio che l’agenda ai cattolici in politica la si detti in confessionale, caro Cardinale Parolin.

Ma sarebbe stato anche meglio che all’incontro tenuto all’Angelicum mercoledì scorso, chiamato “Ditelo Sui Tetti”, promosso dalla piattaforma del laicato cattolico italiano “Sui Tetti”, aveste invitato qualcuno meno clericalizzato, come invece è avvenuto.

Ohimè!

Leggo su La Verità l’appello (o lectio magistralis) ai credenti di S.E.R. il card. Parolin, segretario di Stato Vaticano. Da un certo punto di vista questa Lectio parrebbe il suo Manifesto elettorale per il prossimo Conclave, che a dire il vero si presenta ricco di ostacoli per i bergogliani, come potete leggere di seguito: https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/ldquo-questo-pontificato-disastro-catastrofe-rdquo-303042.htm

Ma torniamo alle parole che andrebbero gridate “sui tetti” secondo il Card.Parolin e associati, parole che l’ex sen. Alfredo Mantovano (che detto fra noi, è una brava persona), vicepresidente del Centro Studi Livatino, definisce “non solo un incoraggiamento, ma un orizzonte ideale. C’è un solo modo per perdere battaglie che sono culturali e di civiltà, prima che di fede (!!): ed è rinunciare a combatterle”.

Insomma la demagogia non muore mai in politica. Caro Senatore Mantovano, c’è un altro modo per perdere queste battaglie: sbagliare obiettivo e combatterle con mercenari o generali inadeguati.

Spero che Tosatti possa allegare il link del testo del card. Parolin, testo scritto in neo stile democristiano che non dice nulla, ma si riferisce al Concilio, a Mattarella, a parole simbolo, non spiegate nel significato, quali ragionevolezza dignità, bellezza.

Perché è stato chiamato “Sui Tetti”? L’Evangelista Matteo (10,26) riporta un monito di Nostro Signore Gesù Cristo che invita a non avere paura “…quello che vi dico nelle tenebre, voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio, predicatelo sui tetti”. Da qui il titolo dell’incontro all’Angelicum.

Ma che hanno predicato sui tetti gli intervenuti all’Angelicum? Quanto segue:

– Hanno parlato del PNRR per la transizione ecologica, che non deve esser più procrastinata.

– Hanno auspicato che l’Italia diventi capofila di un nuovo modello di sviluppo sostenibile basato sulla ecologia integrale.

– Hanno auspicato un accordo con UNHCR per garantire una immigrazione regolare.

E chi erano i presenti più importanti (riferiti nei notiziari)? Oltre al presidente della CEI Bassetti, la onorevolissima Maria Elena Boschi, la ministra per le pari opportunità Elena Bonetti, la Meloni, Salvini e poi qualche ex (aspirante a un ritorno di seggio), quale il bravo Mantovano, il bravo ex ministro Sacconi, ecc..

Bene, parafrasando Mantovano: <c’è un solo modo per perdere battaglie…combatterle senza fede e con le persone sbagliate>.

Pertanto, prima che gridare sui tetti le aspirazioni politiche dei cattolici, discusse con il card. Bassetti, la Boschi, la Bonetti, la Meloni, Salvini, ecc. sarebbe bene fare un corso di ritiro spirituale di almeno una settimana e una bella confessione… in ginocchio.

***

Ecco l’intervento del cardinale, nel servizio di Vatican News:

Parolin: da una autentica laicità può fiorire una politica migliore

Intervenendo a Roma al seminario intitolato ”Ditelo sui tetti’(Mt 10,27). Pubblica agenda sussidiaria e condivisa”, il segretario di Stato si è soffermato sui parametri di ciò che, alla luce della fede cristiana, è propriamente umano: la ragionevolezza, la dignità e la bellezza. La separazione tra Stato e Chiesa, ha aggiunto, non è indifferenza, “tantomeno sospetto, dell’uno nei confronti dell’altra”

Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano

 

Quale contributo può dare la religione – e anzitutto il cristianesimo – alla società di oggi? Cosa ha di interessante, se non addirittura di vitale, da dire ancora il cristianesimo? Il Vangelo è ancora in grado di parlare all’uomo di oggi? Sono questi alcuni degli interrogativi che hanno scandito nella giornata del 9 marzo la lectio magistralis del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, in occasione del Convegno promosso dalle Associazioni del laicato Cattolico “Sui Tetti”, tenutosi ieri a Roma nell’Aula Magna dell’Angelicum. Le domande di fondo che accompagnano l’esistenza umana, ha aggiunto il porporato – che a margine del seminario ha risposto a varie domande poste dai giornalisti sulla guerra in Ucraina – si intrecciano con il dispiegarsi di una vita nuova, “fecondata e rinnovata dal tocco dell’amore di Dio”. La misericordia infinita di Dio per l’uomo, ha spiegato il cardinale Parolin, “non è una pura idea, una filosofia o uno dei tanti umanesimi che hanno attraversato la storia”. “Questo amore è all’origine di tutto ciò che esiste e ha impresso il suo sigillo nella creazione intera, che ne costituisce la sua prima manifestazione”.

Chi è l’uomo?

L’antropologia biblico-cattolica, ha detto il segretario di Stato, risponde alla domanda fondamentale: Chi è l’uomo? Nel pensiero cristiano, e più in generale nella Rivelazione biblica, “l’uomo non è mai un dato a priori, preesistente a tutto; e tantomeno si è fatto da sé. Nella Bibbia l’esaltazione dell’uomo non insegue le vie dell’autodeterminazione e della libertà senza limiti, propria del modello dell’uomo Prometeo, ma passa per il fatto di essere il prodotto delle mani di Dio, composto di fango (elemento terrestre) e di spirito (il soffio divino), portatore sin dall’origine di un’impronta e di un destino trascendenti, che imprimono nel profondo del suo essere l’aspirazione alla felicità e ne fondano il valore assoluto”. L’ispirazione cristiana, ha sottolineato il cardinale Paroli, si fonda sulla certezza “che ciò che è veramente cristiano è anche veramente umano”. E, viceversa, “ciò che è veramente umano è anche veramente cristiano.” Per questo, con il Concilio, possiamo ancora dire che “chiunque segue Cristo, l’uomo perfetto, diventa anch’egli più uomo”.

Ragionevolezza

La condivisione “larga” dei valori cristiani, ha osservato il cardinale Parolin, implica l’adozione di un concetto ampio di “ragione” e di “ragionevolezza”, “una ragione ‘allargata’ come ha ribadito più volte Papa Benedetto XVI”. Un atteggiamento falsamente scientifico “riduce e limita la ragione all’ambito angusto di ciò che è verificabile solo attraverso l’esperimento”. Secondo tale atteggiamento “le uniche certezze possibili dovrebbero risultare dalla combinazione di matematica ed empiria, senza le quali si sarebbe al di fuori di ciò che è propriamente scientifico e quindi ragionevole”. Una tale riduzione tuttavia, ha affermato il cardinale Parolin, “non è solo contraria a ciò che è propriamente ‘scientifico’, ma anche a ciò che è essenzialmente ‘ragionevole’ e arriva in fondo ad umiliare la ragione stessa, sottraendole l’ambito delle grandi domande sul senso dell’esistenza umana.” La ragione infatti avverte “spontaneamente la necessità di “allargarsi” agli interrogativi, propriamente umani”.

Dignità

Altre domande che accompagnano l’esistenza umana sono quelle del “da dove” e del “verso dove”. Sono questi gli interrogativi della religione e dell’ethos, “che nella misura in cui vengono sottratti all’ambito della ragione degradano nel puro soggettivismo etico e fanno della discrezionalità personale – ma meglio sarebbe dire, dell’arbitrio soggettivo – l’unica istanza etica”. Un altro aspetto dell’antropologia cristiana, ha osservato il cardinale Parolin, è quello della dignità. La Chiesa Cattolica ha un suo parametro per misurare la dignità dell’uomo: è la vita stessa di Dio. “La dignità umana, ovvero il valore di ogni uomo in quanto tale, è misurato dalla passione di Cristo, dal Suo sangue versato per noi”. Questa dignità dell’uomo, ha affermato il porporato, è al tempo stesso del tutto “ragionevole” – e quindi accettabile e condivisibile – anche per chi non aderisce espressamente alla fede cristiana. Ogni uomo avverte dentro di sé, sia egli credente o no, di essere portatore di un valore e di una dignità assoluti, senza condizioni”.

Bellezza

Un altro parametro fondamentale su cui si è soffermato il segretario di Stato durante la sua lectio magistralis è quello della bellezza. della creazione in generale e dell’uomo in particolare. “Questo della bellezza – ha detto il porporato – è il valore che più di ogni altro la tradizione biblica e cristiana intendono affermare: la bellezza della creazione in generale e dell’uomo in particolare. Non a caso sia nella lingua ebraica che in quella greca (le lingue in cui è storicamente avvenuta la Rivelazione biblica, tra Antico e Nuovo Testamento), in queste lingue l’aggettivo buono è reso con una parola che significa al tempo stesso bello”. Ed è per questo che all’uomo si addicono soltanto cose molto belle: è cosa molto bella infatti, ha affermato il porporato, “che una donna partorisca il figlio, sempre”. “E se anche dovesse farlo in condizioni precarie, se anche non lo avesse pianificato o se fosse addirittura malato, resta una cosa molto bella che una madre lo dia alla luce. Sempre. E quanto più l’accoglienza del figlio implicherà sacrificio, tanto più la scelta in favore della vita sarà stata bella e nobile”.

Laicità

Ragionevolezza, dignità e bellezza sono le caratteristiche sulle quali fare leva perché il Cristianesimo, la Chiesa, i cristiani, possano oggi “ispirare pensieri e opere in seno al contesto sociale; e così incidere a non soltanto a livello privato, ma anche pubblico e politico”. Il segretario di Stato Vaticano si è quindi soffermato sul concetto di laicità. Una laicità “autentica”, ha detto, “garantisce il legittimo esercizio di un altrettanto autentica libertà religiosa e che traduce dal punto di vista dello Stato quello che il Concilio Vaticano II ha espresso dal punto di vista della Chiesa Cattolica”. Per molto tempo, ha aggiunto il cardinale Parolin, “il principio di laicità è divenuto sinonimo di una valutazione negativa del fenomeno religioso, guardato con sospetto a fronte dalla rivendicazione di una rigida neutralità, ma meglio sarebbe dire indifferenza, religiosa nello spazio pubblico”. In questa versione “rigida” del principio di laicità “la religione e la professione di fede sono ancora consentite, ma solo ed esclusivamente nell’ambito privato, senza alcun diritto di cittadinanza nell’ambito della sfera pubblica”. “Sull’onda di questa laicità – che invero meglio sarebbe definire ‘laicismo’ – il compito principale dello Stato sarebbe quello di proteggere la libertà di coscienza dell’individuo da ogni possibile influsso di origine religiosa, considerato incompatibile con la nuova professione di fedeltà della persona, una fedeltà nei confronti dello Stato, sostituitosi a Dio”.

Separazione tra stato e Chiesa

Riferendosi al tema della separazione tra Stato e Chiesa, il cardinale Parolin ha sottolineato infine che tale distinzione non è indifferenza, “tantomeno sospetto, dell’uno nei confronti dell’altra”. Questo implica anzitutto “la libertà della Chiesa e dei cristiani di esprimere anche nell’ambito pubblico pensieri, azioni e comportamenti corrispondenti alla propria fede con il pieno diritto di sollecitare, ben oltre la sfera del privato, corrispondenti azioni pubbliche e leggi a tutela dei valori professati”. Questa laicità “autentica”, dove lo Stato non impedisce “l’espressione religiosa ma anzi ne profitta, nella doverosa distinzione di ambiti, farà sì che i laici possano davvero compiere la loro missione, essere sale della terra e luce del mondo”. È nel contesto di questa laicità autentica che può fiorire quella politica “migliore” di cui parla Papa Francesco nel corso del quinto capitolo dell’Enciclica “Fratelli tutti”. Una “politica migliore” perché “popolare in senso proprio e non populista (e che sia riempita di un vero ‘amore politico’, che diventa un amore efficace” e che, come ancora insegna il Santo Padre, “è sempre un amore preferenziale per gli ultimi, che sta dietro ogni azione compiuta in loro favore”.

Lo sguardo di Dio sull’uomo

Il fondamento dell’antropologia cristiana, altro non è “che lo sguardo di Dio sull’uomo stesso”. Uno sguardo che gli consegna la dignità più grande possibile e che lo vede sempre come “cosa molto bella”. “Questo è il contributo – ha affermato il cardinale Parolin – che la Chiesa può dare, oggi come ieri, alla famiglia umana di ogni luogo e tempo.  Questo è soprattutto ciò che il mondo ha bisogno di ascoltare, perché ogni volta che se ne dimentica offusca non solo la presenza di Dio, ma la dignità, la bellezza e il valore dell’uomo. Questo, per concludere, è ciò che la Chiesa, i cristiani, ma in fondo tutti gli uomini di buona volontà possono, anzi debbono, gridare sui tetti”.

 

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13 commenti

  • Dubbi Ecclesiali ha detto:

    Al Cristianesimo ci si crede perché è vero, come disse qualcuno, e punto. Se invece non è vero, se Gesù Cristo non è risorto dai morti e non è Dio, poco importa se si possa utilizzare il vangelo o meno in un contesto “moderno” (che poi siamo moderni solo tecnologicamente, psicologicamente stiamo tornando indietro di millenni): poiché il vangelo sarebbe in fondato su una storia non vera, e di conseguenza tutta l’antropologia Cristiana, inevitabilmente, collasserebbe.

  • Pater Luis Eduardo Rodríguez Rodríguez ha detto:

    Mgr. X, cerchi d’ individuare chi è il ghostwriter del parolina. Certo lui non è capace d’ arrivare fare queste “riflessioni” altro che lectio.
    Capita oggi la memoria del BEATO GIOVANNI DE SORDI-CACCIAFRONTE, che ho conosciuto nella Cattedrale di Vicenza (approffito chiedere a Fra Claudio, che commenta qui a SC, per favore pregare per me quando si rechi in visita nella Cattedrale, eppure al amico Gian), qualche anno fa, mentre parolina parolinava con cellulare dentro della Cattedrale, alla quale mi portò lui stesso, guidando la macchina, mentre lui era distratto parlotando, io ho visto l’ altare laterale dove si trova il sepolcro di questo martire, che fu vescovo di Vicenza. Tempo dopo ho celebrato il Santo Sacrificio li, nelle 4 visite fatte poi da solo.
    Rientrato in Venezuela ho iniziato leggere sua vita e soprattutto pregarlo, e d’ allora è diventato un amico celeste ed intercessore straordinario.
    Povero parolina, ci crede essere “cardinale” e non l’ è; certamente è segretario del COLPO DI STATO VATICANO. Seguace di silvestrini e sodano, massoni. Non ha FEDE. Questo suo dramma, suo tremendo vuoto.
    Arriverà invece un nuovo IMPERIO SACRO ROMANO; altrocchè separazione tra Stato e Chiesa. Lo Stato, gli Stati, ad inginocchiarsi come mai prima, all’ Unica e Vera CHIESA ROMANA CATTOLICA ED APOSTOLICA. “UN SOLO DIO, UNA SOLA FEDE, UN SOLO BATTESIMO”. Di quello tratta il TRIONFO DEL CUORE IMMACOLATO.

    ET EXPECTO TRIUMPHUM CORDIS IMMACULATI MARIÆ.

    • Gian ha detto:

      Non mancherò di farlo, carissimo Padre Luis Eduardo, ho conosciuto per suo merito la storia del nostro Beato Giovanni De Sordi-Cacciafronte.

  • ex Senatore . ha detto:

    Buongiorno . condivido quanto scrive il Monsignore. Vorrei chiedere a Tosatti se questo commento potesse esser inoltrato alle persone citate , da Parolin a Mantovano , agli ingenui ed impreparati partecipanti al convegno , Sa quale è la mia imoressione monsignore ? Costoro non hanno capito nulla di quanto sta succedendo e della gravità delle loro proposte che lei ha qui sintetizzato. Non sasnno niente e non hanno capito niente , Mantovano incluso, Peccato ,

  • Milly ha detto:

    Che pena questa “fissa” della politica da parte delle gerarchie ecclesiastiche! “Times are changing” cantava qualcuno tempo fa! Sono fuori tempo massimo.  La gente è stufa di partiti e partitelli, largo a proposte concrete e a promesse realizzate e mantenute nonostante lo spread, la Bce ecc. ecc. Solo chi avrà una Fede certa, lo sguardo in Alto per attingere saggezza  e uno sguardo in basso per non inciampare,  potrà fare finalmente qualcosa di importante e utile per tutti.

  • miserere mei ha detto:

    L’attuale classe politica (tutta, ma di più quella sedicente cattolica) è pesantemente delegittimata dai due anni di pandemia e da molti più anni di improbabilissime manfrine. Attribuirne le colpe ai singoli politici però sarebbe ingeneroso: i nove anni che attingono al magistero che sgorga da Santamarta avrebbero spiazzato anche i migliori. Nemmeno il miglior giocatore messo a correre in una squadra mal messa in campo e male allenata riuscirebbe a destreggiarsi bene.
    Se mai esisterà ancora in Italia una rappresentanza politica cristianamente ispirata ed espressione del cattolicesimo di popolo, essa deve prescindere da una segreteria di Stato che da alcuni decenni ha visto succedersi da Villot a Casaroli a Parolin.
    Se nel 2022 si parla di PNRR e di transizione ecologica, siamo lontani dall’obiettivo. Giustissimo ricominciare dagli esercizi spirituali e dal confessionale.

  • MARIA MICHELA PETTI ha detto:

    Non so, Monsignore, se il link da Lei segnalato (dagospia) riproponga il “Memorandum” che circola fra i cardinali, dall’inizio di questa quaresima, e pubblicato ieri da Magister sul suo blog. Mi è bastata la citazione per l’associazione. È importante, oltre che indice di correttezza, citare la Fonte da cui si trae spunto per i commenti. Purtroppo, non tutti rispettano anche questa regola. Grazie, Monsignore, pure per questa Sua accortezza e precisione, anche se nel posto in cui vivo non mi è possibile accedere al sito di D’Agostino, perché bloccato.
    Esauriente ed incisivo il Suo commento odierno, così come Il “Memorandum”, la cui lettura non può che destare – come minimo – un sentimento di tristezza… Nonostante le premesse non aiutino in tal senso, l’ ho letto con il cuore incline alla speranza che tale radiografia del pontificato corrente possa costituire la base per una non più rinviabile riflessione sullo stato dell’arte ed un programma di impegno per il … post conclave…
    Confidando, oggi più che mai, nell’intervento decisivo di Dio, al Quale tutto è possibile.
    http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2022/03/15/tra-i-cardinali-circola-un-memorandum-sul-prossimo-conclave-eccolo/

  • Davide Scarano ha detto:

    Quando ho letto le dichiarazioni di Bassetti ho avuto una riflessione dello stesso tenore di Monsignor Ics, più precisamente ho pensato: “non sarebbe stato preferibile riferirsi a Verità e Carità”? Sono concetti evangelici e certo non possono essere rifiutati da alcuna persona di buona volontà. PS Quelli che “parleranno dai tetti” sono gli stessi che hanno trovato normale chiudere le chiese per mesi e privare per anni i fedeli di un segno sacramentale come l’acqua benedetta?

  • emma ha detto:

    ma è vero che Bergoglio consacrerà Russia e Ucraina al Cuore Immacolato di Maria ? la domanda scontata è : come mai lo farà e perchè , visto che non ci crede ?
    Spera in tal modo di fare sapere al mondo che ha fatto molto di più dei suoi predecessori , chiudendo la bocca ai suoi critici ( chissà che ne dice il prof DeMattei) ?
    Ma lo sa che Putin potrebbe mandare una nave corazzata a Ostia e mezzi blindati a Roma per far guerra al Vaticano ?

    • Maria Pia G. ha detto:

      CASPITA ! Geniale sto Bergoglio ! fa la consacrazione della Russia e Ukraina e appena la guerra termina si prende il merito del risultato . E salva il mondo .

  • don Z ha detto:

    Ma Mantovano , in quanto militante di AlleanzaCattolica , non può che inginocchiarsi davanti a Bergoglio e fare ciò che gli dice di fare Bassetti, .Lo conosco è certo una brava persona , seria ed onesta . Ma che ci fa in mezzo a costoro ?

    • prof.M ha detto:

      qualcosa deve pur fare , la nostalgia del seggio a Montecitorio o palazoMadama è sempre forte .Si ritroverà nel partito “cattoCEI” vicino a Adinolfi & co.. Credo però che non sia più militante in AlleanzaCattolica , Anche lui deve aver rotto i rapporti con Invernizzi , come è successo a quasi tutti .Il primo è stato l’avv. Formicola di Napoli , che ha fondato un circolo già più grande di tutta AlleanzaCattolica ..