Giovanni Lazzaretti: Rompere la Cornice, Prima che Sia Troppo Tardi.

28 Febbraio 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, ci sembra giusto offrire alla vostra attenzione questa disamina dei fatti attuali fatta dal prof. Giovanni Lazzaretti, e condivisa con un gruppo di amici. Buona lettura e riflessione.

§§§

Samizdat dal paesello

Rompere la cornice, prima che sia troppo tardi

 

Il “frame”, la cornice

Quando c’è un evento di grande portata, che coinvolge grandi movimenti di potere e di denaro, che ha fonti di notizie fisicamente lontane (e quindi gestite solo da rilanci di agenzia) oppure inaccessibili per il popolo normale (e quindi gestite solo dagli “esperti”), i grandi media cartacei e televisivi (ora autodefinitisi “editori responsabili”) hanno qualche giorno di assestamento e poi confezionano il “frame”, la cornice dalla quale nessuno può sfuggire.

Il covid, ad esempio, ha mandato avanti nel tempo tre cornici.

  • La prima, anno 2020: «virus naturale // covid incurabile // intensive scoppiano // vaccino ci salverà».
  • La seconda, anno 2021 fino a fine luglio: «vaccino testato // vaccino sicuro // vaccino efficace // non c’è bisogno di imporre obblighi, basta arrivare al TOT% di inoculati».
  • La terza, da luglio 2021 a oggi: «green pass strumento per le riaperture // green pass garantisce ambienti di non contagiati // il vaccinato non contagia e non si contagia // oppure se si contagia ha la malattia lieve e la trasmette poco // le intensive sono intasate da NoVax // il NoVax è un pericolo per la società».

Tutto ciò che dicono e scrivono gli “editori responsabili” sta in queste cornici. Il dissidente in TV viene progressivamente espulso: ne conservano solo alcuni, per rappresentanza.

Il destino dei dissidenti in TV è quello di essere sovrastati (proporzione 5 a 1 in trasmissione) oppure sbeffeggiati (libertà di ironia e di insulto da parte degli altri partecipanti).

In questo modo gli “editori responsabili” cessano di essere informazione, ma sono semplicemente il filtro per espellere le idee e per confezionare una versione precotta, fatta normalmente di slogan.

Ucraina? No, grazie.

Mi hanno chiesto se scrivo sull’Ucraina. La risposta è «No, grazie». Il che non significa che non scriverò, ma che scriverò col mio metodo, ossia dopo aver studiato.

Ho scritto molto sul covid. Ma chi mi ha seguito fin dall’inizio sa che sono partito con “meditazioni sussurrate”. Poi mi sono concentrato sugli aspetti di economia e nOmismatica © (1) al tempo delle segregazioni covid.

Solo il 10 aprile 2020 mi sono sbilanciato pesantemente, perché avevo materiale sufficiente per espormi, pur essendo un “alieno” della medicina (ma avevo le spalle ben coperte).

Ho avuto un’esperienza passata di “scrittore di guerra”, anno 2011, guerra di Libia. Le vicende libiche iniziarono a metà febbraio 2011, e Taglio Laser allora non esisteva. Scrissi 6 lettere ai giornali tra marzo e giugno, poi mi sbilanciai su un testo di 13 pagine, scritto dal 19 giugno al 9 luglio.

Testo che rileggo anche oggi con una certa soddisfazione perché, stando totalmente fuori dalla cornice, descrissi la guerra di Libia come “guerra bancaria”. Testo scritto con calma, dopo aver studiato.

La consapevolezza della “guerra bancaria” non l’avevo all’inizio. Anzi, a dirla tutta, della Libia non me ne fregava niente: la catalogavo come uno dei tanti spezzoni delle “primavere arabe”. Invece non era così: era una guerra unica nel suo genere; seguirla e studiarla mi portò a conoscere tante cose e a stimare fortemente l’intelligenza di Gheddafi.

Sull’Ucraina non sono pronto a scrivere. Ma sono pronto a rompere la cornice.

La cornice ucraina

La cornice ucraina è semplicissima: «Ogni Stato può aderire all’alleanza che vuole // noi democratici siamo buoni // Putin l’autoritario è cattivo // il discorso di Putin per l’inizio della guerra è “delirante” // l’integrità territoriale è sacra».

  • Mattarella ha ricominciato l’uso della parola “inaccettabile”.
  • E’ iniziato il teatrino televisivo del “tutti unanimi, tranne uno al massimo per ogni trasmissione”.
  • E’ iniziata l’esposizione del “dolore ucraino occidentale”, dimenticando che da 8 anni c’è un “dolore ucraino orientale”.
  • Draghi era da tempo preparato alla guerra (nuovo “stato di emergenza” per 3 mesi, così ci raccordiamo direttamente col covid).

Rompere la cornice, prima che sia troppo tardi

Noi, mammolette occidentali, ci crediamo amanti della pace.

1999: la NATO bombarda Belgrado per favorire il distacco del Kosovo dalla Serbia; abbiamo creato uno stato mussulmano in Europa.

2001: USA, Gran Bretagna, Canada, Australia, invadono l’Afghanistan, col pretesto delle Torri Gemelle, dalle quali i Talebani si sono sempre chiamati fuori. 20 anni di guerra. Persa.

2003: Stati Uniti, Gran Bretagna, Australia e Polonia invadono l’Iraq, avendo come motivazione la bugia delle “armi di distruzione di massa” (mai trovate, essendo inesistenti). Da 733.000 a 1.446.000 morti. Finita la fase dell’invasione nel 2011, inizia la fase dell’ISIS.

2011: La NATO realizza la “no-fly-zone” a modo suo, distruggendo la Libia. Il paese più prospero dell’Africa, con un Indice di Sviluppo Umano (ISU) superiore a 10 stati europei, diventa sede di destabilizzazione e di guerra permanente fino a oggi.

2011: Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna supportano i cosiddetti “ribelli moderati” in Siria. La Siria è distrutta, ma ancora il presidente Assad regge. Nel 2013 Obama era pronto a fare della Siria ciò che fecero della Libia. Fermato dalla giornata di preghiera e digiuno indetta da Papa Francesco? Chissà.

Siamo (2) i maggiori produttori di cadaveri in giro per il mondo. La cornice si può quindi rompere con questi passaggi.

«Ogni Stato può aderire all’alleanza che vuole». Vero, chi può impedirlo? Ma se l’alleanza a cui aderisci ha mostrato in passato un’indole aggressiva e violenta, l’aderirvi “contro” qualcuno è un atto di ostilità e di pre-guerra.

«Noi democratici siamo buoni // Putin l’autoritario è cattivo». A parte l’azzeramento della democrazia attuato durante il covid in Italia, noi democratici NON siamo i buoni. Per maggiori informazioni chiedere in Siria sotto embargo da 11 anni. Chiedere in Libia. Chiedere in Afghanistan. Chiedere in Iraq.

«Il discorso di Putin per l’inizio della guerra è “delirante”». Il titolo “delirante” lo trovate in 206.000 siti. Altri 183.000 hanno la variante “raggelante”. La realtà è che nessuno lo ha letto, mentre è un buon discorso di geopolitica, che descrive tra l’altro cosa l’occidente avrebbe dovuto fare dopo la calma fine dell’URSS.

«L’integrità territoriale è sacra». Sì, come no. A Siria, Libia, Afghanistan, Iraq, aggiungere anche la Serbia per ulteriori informazioni.

Tornano le “bandiere della pace”

Tornano le “bandiere della pace” arcobaleno. Esplosero nel 2003, quando l’attaccante era Bush. Tacquero nella radiosa era Obama, Nobel per la pace, quando la Libia veniva distrutta. Tornano quando l’attaccante è Putin.

“Pace senza se e senza ma” era lo slogan 2003. Smentito lo slogan con la guerra di Libia, della cui distruzione nessuno si interessò, oggi quelle bandiere ritornano, ma sono poco più che stracci.

Si svegliano anche i sonnolenti sindacati: «Non vogliamo più bandiere neonaziste» Sono comparse due giorni fa nella manifestazione che era organizzata dai sindacati: «Ora bisogna vigilare». Non si sono ancora resi conto a Reggio Emilia che Pravyj Sektor e le sue bandiere sono parte in causa nella guerra del Donbass da 8 anni?

Spezzata la cornice, è tempo di studiare

Spezzare la cornice è la precondizione necessaria. Altrimenti saremo lì a guardare la TV credendo per l’ennesima volta che ci stia dicendo la verità. Dopo due anni di bugie sul covid, è possibile crederci ancora?

Se anche le cose che ci fanno vedere fossero vere, sono ugualmente false perché non fanno mai vedere la controparte. Se vedo il dolore di una donna ucraina occidentale sul TG1, mentre per vedere il dolore di una donna ucraina orientale devo andare su “ArezzoNotizie”, capite che la disparità di trattamento è violenta.

Cosa vuol dire studiare? All’inizio significa raccogliere la cornice vera, ossia l’insieme di nomi, luoghi, date, avvenimenti. Parametri, senza alcun giudizio. Per questa prima cernita Wikipedia è utilissima. Quindi ho scaricato:

  • Elezioni parlamentari ucraine dal 1994 al 2019
  • Elezioni presidenziali ucraine dal 1991 al 2019
  • Rivoluzione arancione 2004, rivoluzioni colorate varie
  • Euromaidan 2014, strage di Odessa
  • Guerra del Donbass 2014-2022
  • Accordi di Minsk, gruppo di contatto Trilaterale sull’Ucraina
  • Gasdotto Nord Stream 2, Morawiecki (il “banchiere” che guida la Polonia)
  • Azarov, Janukovic, Juscenko, Kucma, Ostrovsky, Turcynov, Tymoscenko, Zelenskyj
  • Pravyj Sektor, Brigata Azov, Stepan Bandera

Ne avrò per un po’.

Chi non vuole studiare ha sempre un’alternativa. Va su Youtube, fa partire

https://www.youtube.com/watch?v=Et8eiLURIFk

poi, al minuto 1 e 38” si alza in piedi e si mette a cantare: «e sempre in fila per tre // marciate tutti con me // e ricordatevi i libri di storia // noi siamo i buoni e perciò // abbiamo sempre ragione // andiamo dritti verso la gloria».

Così la questione è chiusa in un attimo. Poi si accende la TV. Dentro la cornice, sempre.

 

Giovanni Lazzaretti

giovanni.maria.lazzaretti@gmail.com

 

NOTE

(1) La parola nOmismatica dal 20 gennaio 2022 è soggetta a Copyright DEP637782881742246265 // nOmismatica // La parola nOmismatica definisce la disciplina logico-matematica che studia la moneta all’atto dell’emissione.

(2) Uso il plurale perché non mi chiamo fuori. Non è colpa mia ciò che FA l’occidente. E’ colpa mia ciò che NON FACCIO come cattolico: preghiera e digiuno costante per la pace.

§§§




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11 commenti

  • Mimma ha detto:

    Grazie, Ex.
    Mi ha dato una mano..

  • Mimma ha detto:

    Luciano Motz,
    quindi se domattina un missile colpisce Milano, noi ,zitti e muti ,rimoviamo le macerie e cantiamo un Te Deum…?
    Porgere l’altra guancia significa stoppare la violenza, che di per sé é una catena senza fine, subito subito, appena si subisce il torto.
    Ora , a quel che si sa, la violenza degli Ucraini nazisti durava da otto anni.
    A Odessa dove i russi sono bersaglio degli ucraini,,nel 2014, il Palazzo dei Sindacati fu circondato da ucraini nazisti e polizia, i lavoratori furono prima torturati e poi dati alle fiamme, vivi, con tutto il palazzo.
    L’ho appreso da Franco Fracassi ieri.
    Si tratta di un giornalista che stava sul posto e che ha scritto un libro sul dramma ucraino.
    Che cosa fa un cristiano che si vede bombardare ogni settimana i propri connazionali?
    Come si fermano i nazisti?
    Non c’erano cristiani oranti al tempo di Hitler?
    Non ce n’erano quando Napoleone trascinò in galera il Papa?
    Che cosa poteva significare porgere l’altra guancia in questi due casi?
    Vorrei la risposta di un grande amico di Stilum, il generale La Porta , perche il quesito è difficile.
    Porgere la guancia , secondo me, serve a monte, nei rapprti personali, da uomo a uomo.
    Non serve più quando si è già innescata la violenza. di molti.E di molti facinorosi.
    Se gli uomini che formano i popoli non sono educati alla tolleranza e al rispetto reciproco sin dalla culla, il monito di Gesù resta di difficile applicazione a posteriori, quando gli animi sono esacerbati e l’odio esplode incontrollabile.
    Se fosse facile, non ci sarebbero né liti né guerre né…generali.
    Ma così non è, perché il peccato originale fermenta negli uomini come lievito velenoso, rendendoci egoisti, incostanti e menzogneri . Violenti più di fiere.
    Sicché, a parte che non tutti gli uomini sono cristiani; forse che quelli che lo sono, possono vantarsi di essere miti e pacifici sempre, sin dall’uso di ragione? Gandhi si diceva scandalizzato proprio da questo vulnus dei cristiani.
    Devo ricordare qui che le bombe di Hiroshima e Nagasaki sono state sganciate da una nazione sedicente ” in God we trust?”
    Putin non è un santo.Non lo sono nemmeno gli altri..
    È un leader messo alle strette da governanti guerrafondai, che lo odiano e hanno strumentalizzato la situazione post sovietica per estendere il proprio potere politico a Est.
    Ci sono russi dappertutto negli Stati ex Urss, perché tutte le etnie ( più di 150!) si spostavano liberamente sul territorio, a seconda dei propri interessi.
    Caduto il Comunismo e proclamate indipendenza varie nella ex Unione, tutti coloro che sono rimasti minoranza rispetto alla etnia dominante dello Stato in cui si trovano a vivere, si scoprono a rischio di persecuzione, mentre prima vivevano pacificamente. Questo perché , strategicamente diabolico,
    su queste situazioni soffia l’alito pestifero di un certo Occidente per accendere fuochi…così è stato pr i Ceceni, gli Ucraini, ma potrebbe essere per i Bielorussi, i Georgiani.ecc ecc
    Se questi pazzi signori della guerra, sedicenti cristiani e porgiguancisti , non smettono, vedremo guerre infinite…
    Se poi riteniamo giusto e giovevole che il mondo sia governato solo da alcuni, allora ho ragionato inutilmente….
    E chiedo scusa

  • Luciano Motz ha detto:

    Non c’è bisogno di tanti studi, anche nell’ignoranza, ragionando da uomo, so che chi dispone azioni belliche che inevitabilmente comportano uccisioni e distruzioni ha torto, anche se la sua è una reazione a troppe provocazioni; nonché, ragionando da cristiano cattolico, so che Gesù Cristo ha detto di porgere l’altra guancia, quando uno ti dà uno schiaffo, e di amare anche il tuo nemico. Perciò Putin non ha alcuna giustificazione.

    • ex : ha detto:

      Guardi che la guerra, prima di Putin, l’ha fatta Zelenskyy all’Ucraina dell’Est per il grave torto che lì sono russofoni. Ma nessuno aveva niente da dire perché quelli di Zelenskyy non erano proiettili ma confetti democratici politicamente corretti (s’immagina se noi facessimo guerra all’Alto Adige, perché lì sono germanofoni, invece di tutelarli – come facciamo – con leggi e concessioni che nelle altre regioni neanche se le sognano: nessuno direbbe niente?).

      Guardi che la guerra, non si fa solo sparando, ma anche piazzandoti i missili alle porte di casa, senza voler sentire ragione delle tue continue offerte di dialogo e successivi tuoi ammonimenti che se non li tolgono loro li togli tu con le buone o con le cattive altrimenti, un altro po’, e te ne trovi uno piazzato al centro della Piazza Rossa.

      Guardi che Gesù disse di porgere l’altra guancia a chi dà uno schiaffo “a te”, non al tuo prossimo, fratelli, amici, a coloro di cui in qualche modo hai il dovere di difendere. L’amore per i nemici non esclude il diritto di difendersi, o di fermare il nemico prima che entri in casa tua.

      Guardi che noi, che ci stracciamo le vesti per la guerra in Ucraina (e voglia il cielo che finisca oggi stesso), nulla facciamo per reagire alla guerra che non Putin, ma i nostri c.d. “governanti” ci stanno facendo da molto tempo e che creano vittime, non solo in senso morale, spirituale, di riduzione alla povertà, di portare l’economia sotto zero con la chiusura di centinaia di migliaia o di milioni di esercizi, piccole e medie imprese con relativa perdita del lavoro di milioni di persone con famiglia, perfino di medici (estremamente indispensabili nella situazione attuale) che non vogliono piegarsi alle imposizioni di chi ci fa guerra; non solo in questo senso, ma in senso letterale, fisico. Producono vittime direttamente tramite gl’intrugli che vogliono obbligare ad assumere, ed indirettamente: suicidi, le assicurazioni RCA registrano un aumento “esponenziale” di incidenti automobilistici con vittime (stilumcuriale emerito mi perdonerà, per una volta adotto il significato impreciso ma efficace del termine); aborti (in aggiunta a quelli purtroppo voluti) – sono vittime anche quelle – e sterilità procurata.

      E guerre sono anche quelle che un altro articolo mostra in altre parti del mondo; e noi non abbiamo niente da dire perché in quelle zone i proiettili, non essendo di Putin, sono confetti democratici come quelli di Zelenskyy; e chi li riceve in una guancia deve porgere l’altra, ed amare colui che glieli dona.

      Ma noi, e tutto il mondo occidentale “amante della pace”, ritenendo sciocchezzuole le guerre appena accennate e quelle in casa nostra, che sono guerre politicamente corrette, dobbiamo scandalizzarci e mobilitarci solo per quella politicamente scorretta di Putin (infatti abbiamo mandato anche uomini ed armi contro il “tiranno”, a parte le grandi manifestazioni “civili” in tutta Italia).

  • Enrico ha detto:

    As for thinking outside of the box (frame) I find Pope Francis’s visit to the Russian embassy quite odd. Any sane person would know that President Jinping would share with Pesident Putin the information of who he’s got on his pay roll and this is referred to our Holy Father. Does Pope Francis thinks that Pesident Putin does not know about the financiers he is constantly inviting to the vatican? Does he really think that President Putin does know about the LGTBQ… and migration policies that comes out of the vatican. I’ll pray for peace, but also for righteous politicians and a Holy Pope for these insane times that we live in.
    P.S. Sorry for the italian grammer errors in my previous comment.
    Enrico from Bklyn.

  • Errata corrige ha detto:

    2001 : abbiamo creato uno stato islamico nel cuore dell’Europa.
    Non c’è solo il Kossovo. Anche la Bosnia Erzegovina è, di fatto, uno stato islamico. Sembra che, dopo la guerra i ricchi stati islamici abbiano provveduto a costruire moschee e minareti.
    Comunque in Kosovo esiste ancora una minoranza serba che cerca di sopravvivere con qualche aiuto che arriva dalla Francia
    Ma il Venerdì di Repubblica, tempo fa, aveva pubblicato un articolo in cui si parlava di un Hotel in cui islamici e cristiani lavoravano insieme. Ovvero si vuol far credere a una serena convivenza quando ciò non è vero.

    • Errata corrige ha detto:

      Per informazioni sugli aiuti francesi ai cristiani ortodossi del Kossovo vedere il sito
      Solidariete-Kosovo.org
      Per quanto riguarda i meravigliosi monasteri non so se siano ancora protetti dalle truppe italiane oppure no. Gli islamici vincitori sarebbero molto felici di vederli distrutti.

  • Mimma ha detto:

    Condivido tutto, dott Lazzaretti.
    Ma la cornice bisognerebbe romperla sulle teste non pensanti.
    La gente non studia non legge non sa.
    Viviamo tra scimmie e pappagalli.
    Putin ne é tanto consapevole che, temo, se sarà provocato fino al disonore, premera il pulsante proibito.
    Così morirà Sansone con tutti i Filistei

  • arrendersi all'evidenza ha detto:

    Ottimo approccio e acuto finale in nota 2.

    Alla necessità e alla fatica dello studio aggiungerei una caratteristica propria del periodo: la tara della propaganda di regime.
    Molta “informazione” e molto “sapere” sono solo pubblicità di parte, secondo gli scopi dei committenti.

    Per l’uomo con i suoi sentimenti è doveroso non fermarsi all’emotività (l’immagine commovente è un pugno nello stomaco sembra chiudere ogni discorso), alla simpatia (se uno mi sta antipatico le sue ragioni non contano), ma senza ridursi a puro calcolo (fare i nostri interessi) o alla pura logica (arrivando alla sentenza in base a un diritto e a codici spogliati d’ogni umanità).

    Aprire la cornice fa sì che il perimetro di gioco che serve a regolamentare un incontro di calcio con quelle regole, non diventi la stessa gabbia in cui si pretende di far stare la vita di popoli e nazioni.

    Il giudizio sulle situazioni deve aprire l’orizzonte per non fermarsi a guardare pagliuzze nell’occhio di Vladimiro mentre le travi coprono la vista di molti altri…

    La chiusura dello SWIFT al Vaticano comportò la rinuncia di Benedetto XVI. Dettaglio per lo più trascurato, ma cogente. La Russia è un po’ più grandina del perimetro delle mura leonine e ha pure una certa propensione a far uso di un esercito leggermente più attrezzato delle guardie svizzere.

    La chiusura di un gasdotto può comportare qualche problemuccio, ma anche aprirne un altro pare abbia costituito un grosso problema.

    Altre chiusure mentali hanno impedito di vedere cosa è accaduto nel Donbass per un bel po’ di anni (non mesi).

    Verrebbe da dire: Miin(s)k, che kaos.

    Buon lavoro!

  • Pater Luis Eduardo Rodríguez Rodríguez ha detto:

    TUTTO QUI:
    “La politica dei mondialisti è più che chiara, soprattutto dopo le vessazioni covidiste devastanti per la salute, l’economia, lo spirito e l’equilibrio mentale di milioni di persone. Coloro che hanno spinto Putin e l’Ucraina alla guerra sono gli stessi che per due anni hanno messo in ginocchio il mondo. Gente priva di scrupoli che fonda la propria politica su lavaggi cerebrali di massa. Gestiscono i grandi media del pianeta, governi e Vaticano diffondendo come verità menzogne pesanti come montagne. Probabilmente l’élite e i suoi servi si stanno muovendo per far scoppiare la Terza guerra mondiale. Ma questa volta, almeno ascoltando i discorsi di Putin, la perderebbero tutti.

    Lo temo per due motivi. L’élite mira alla riduzione della popolazione mondiale, e non c’é niente di più “rinfrescante” di una guerra dopo una falsa pandemia che può eliminare milioni di esseri umani. Secondo. Nella storia della politica, della Chiesa, dei media e della scuola non c’è mai stata una percentuale così alta di pericolosi imbecilli.”
    Agostino Nobile

    E QUI:

    “La crisi è stata, poi, una peste del pensiero: l’ultimo e disperato colpo di coda di una morente canaglia politico-mediatica che non si arrende davanti all’idea che non siamo giunti alla fine del tempo, ma siamo allo soglie di un nuovo tempo; che non siamo giunti alla fine della Storia, ma siamo già in un nuovo tempo della Storia; che non siamo giunti alla fine del mondo; ma che il loro mondo è ormai già cadaverico.” Gian Pietro Caliari

    ET EXPECTO TRIUMHUM CORDIS IMMACULATI MARIÆ.