Sanremo, e la Propaganda di Morte. Fermarla Subito! Paolo Deotto.

2 Febbraio 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, l’amico e collega Paolo Deotto ci ha inviato questa riflessione sul Festival di Sanremo che mi sembra giusto e opportuno condividere con voi. Buona lettura.

§§§

Caro Marco,

non seguo il Festival di Sanremo. È un’orgia di idiozia triviale e superficialità superiore alle mie forze. Seguo però le cronache e così leggo che quest’anno Sanremo viene utilizzato anche per rilanciare uno dei chiodi fissi del radicalume-chic, ossia la legalizzazione del commercio dei derivati della Cannabis, utilizzando anche il solito grimaldello delle presunte “qualità terapeutiche” di queste droghe.

Vorrei fare due riflessioni.

La prima riflessione è questa: l’argomento delle “qualità terapeutiche” è tutt’altro che nuovo. Ciclicamente torna alla superficie, ma è un inganno.

Un compianto Autore, Fabio Bernabei , ne parlava dieci anni fa sul suo libro, edito da Sugarco, dal titolo “Cannabis medica”, dove documentava come con farmaci di uso comune si ottengano risultati ben superiori a quelli ottenibili dalla Cannabis e senza la pericolosità di quest’ultima. Ma ovviamente ai propagandisti della Cannabis non interessano le doti analgesiche (peraltro limitate) di questa droga, bensì interessa diffonderla, farla entrare nella “normalità”.

Tra l’altro, quando in giovinezza studiavo Medicina Legale a Giurisprudenza, già si conoscevano benissimo i danni – anche permanenti – causati dalle droghe derivanti dalla Cannabis. E ti parlo di oltre cinquant’anni fa.

Poi la Grande Menzogna, che dopo il “68” prese il sopravvento, inventò anche la favola delle droghe “leggere” e di quelle “pesanti”. Non a caso questa favola nacque negli ambienti del Movimento Studentesco di Roma che, a corto di soldi (il PCI aveva tagliato i finanziamenti) iniziò ad autofinanziarsi con il commercio di droghe a base di Cannabis, inventando appunto la distinzione tra droghe “leggere” e “pesanti”. Le droghe “leggere” erano quelle che potevano usare i “proletari”, mentre le droghe “pesanti” le usava l’odiata borghesia.

Lasciamo perdere il fatto che il “68” fu il grande gioco della guerra proprio dei borghesi (i veri proletari avevano, come sempre hanno, cose ben più serie a cui pensare); comunque la fiaba ebbe successo e dura tuttora, dopo oltre cinquant’anni.

Un interessante ricordo: in quegli anni il vero “rivoluzionario” naturalmente era anche un fanatico ammiratore di Ho Chi Minh, il leader nordvietnamita impegnato nella guerra contro il Sud e contro gli Stati Uniti, che appoggiavano il Sud Vietnam. Ebbene, proprio Ho Chi Minh dichiarò che, tra i molti modi di combattere, c’era anche quello di diffondere tra i soldati nemici l’uso delle droghe derivate dalla Cannabis. Infatti, queste droghe inducevano effetti dannosi che rendevano il militare sempre più incapace di combattere efficacemente: apatia alternata a stati di esaltazione, incapacità di autocontrollo e di concentrazione, indisciplina, debolezza fisica estrema dopo momenti di energia disordinata, e così via.

Per farla in breve, tutte le droghe sono pericolose. Lo si è sempre saputo e fino a qualche tempo fa lo si poteva anche dire. Ma ormai viviamo nel dominio della Menzogna, che ripetendo lo stesso inganno mille volte, lo fa diventare “vero”. Ma resta sempre un inganno, un tragico inganno.

Questa constatazione, mi porta alla seconda riflessione: perché questa ossessione sulla promozione e diffusione della droga?

La risposta mi pare evidente, tanto più alla luce del momento storico tragico che stiamo vivendo: un popolo sarà sempre più controllabile e sempre più trasformabile in gregge se diventerà un popolo di rincretiniti dalla droga, che diventeranno schiavi di questa, che non avranno altri interessi che procurarsi la droga. E vorranno tanto bene al Regime, che gliela avrà “liberalizzata”.

Un futuro alquanto schifoso. Non mi piace proprio.

Non credo che l’attricetta o il travestito di turno che si esibiscono nella propaganda della droga, siano in grado di capire quello che fanno. Sono pagati per farlo e quindi lo fanno. Ma intanto l’inganno gira viene ripetuto e amplificato, fino a quando anche il drogarsi diventerà normale. Anzi, diventerà un “diritto”.

È quello che accadrà se questa gentaglia, veri propagandisti di morte, non verrà fermata. E non sarà mai troppo presto.

§§§




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19 commenti

  • Pio g. ha detto:

    È interessante notare come il controcanto del dovere di vaccinarsi sia il diritto di drogarsi.
    Ormai lo stato di follia generalizzata dell’Occidente è conclamato.
    L’uso sempre più diffuso di droghe è sintomo più di altri della profonda crisi morale e spirituale della civiltà occidentale. L’esasperazione dei nuovi diritti centrata sulla loro trasgressivita è una corsa verso l’abisso, un suicidio programmato.

    • Miserere2 ha detto:

      Se si levasse o legalizzasse la droga mezza mafia e meta’ delle attivita’ commerciali paravento sparirebbero. (Son riciclatori lavatrici di soldi).

      Mezza Italia e” drogata, l’altra mezza ci lavora (il secondo dato e’ “esagerato” ma come dicevo la filiera del riciclaggio e posti di lavoro e’ lunga. In Italia poi si paga la mafia piu’ delle tasse. E poi si glorifica chi l’ha fatto: da’ lavoro.

      Sotto il nichilismo, la droga, c’e’ dolore…mancanza di senso.
      Forse Dio potrebbe dare pace a tante anime si riuscisse a convertirle. 30 anni fa” chiesi al mio povero e umile parroco: “chi e’ l’anticristo”. D’ impeto mi rispose: ” la droga!”.

      Sul momento non capii….certo la droga illude di stare bene, crea paradisi artificiali che si concludono nella morte.

  • Giovanni Cerbai ha detto:

    Be’, che dire? Posso condividere l’opinione di Deotto. Ma non riesco a capire una cosa: nessuno guarda Sanremo (basti leggere i post sui social) ma tutti ne parlano come se lo seguissero. Misteri…

  • Enrico ha detto:

    Our goverments wants it’s citizens all druged up and obedient. That’s all it is in a nutshell. No thank’s, I’ll stay sober.
    Enrico from Bklyn.

  • silvio esposito ha detto:

    Il vescovo di Sanremo oltre ad alzare la voce, come ha saputo ben fare, potrebbe pure organizzare un controsanremo, un vero “San Remo”, una gara canora con ampia risonanza e con artisti veri, non questa continua invasione ideologica, immorale, businessata oltremodo e sostenuta dai politici che gozzovigliano in città.

      • ex : ha detto:

        E’ un’iniziativa lodevole, ma che interessa pochissimi; al massimo solo i Cattolici, e nemmeno i “cattolici adulti” che ormai sono quasi tutti quelli che si definiscono cattolici.

        Senza andare sul religioso, quello che auspicava Silvio sarebbe una San Remo non segnata da una «invasione ideologica, immorale, businessata oltremodo e sostenuta dai politici che gozzovigliano in città». Cioè, penso, una San Remo come era nelle prime edizioni. Non voglio dire che allora fosse un ambiente illibato, da educande, non so. Ci saranno state anche allora “pastette”, forzature da parte di case discografiche, ecc., ma per lo meno offrivano Musica e Canto (oggi invece chiasso, stridore, urla, bestemmie e oscenità). Anche se la Musica Leggera si chiama “leggera”, era (“era” perché non esiste più) anch’essa arte, anche se ad un livello diverso, e non sempre inferiore, da altri generi musicali. E spesso grandi compositori e cantanti di musica classica si cimentavano anche nella Musica “non classica”, in versione italiana o dialettale.

        Tutto finito. Tutto defunto. Godiamoci le esibizioni di Achille Lauro & C.

  • Miserere2 ha detto:

    La cruda verita’

    Esistono varie multinazionali 🤣 delle droghe. Io non so’ i dati, ne ne ho mai assunto purtroppo ho un “commercio” vicino casa, ben conosciuto da almeno 2 forze dell”ordine. La mia impressione? Il 50 per cento degli italiani si droga (e non pensiate sian solo e soprattutto i vecchi eroinomani) a scuola gira mariuana le forze dell’ordine fanno o possono far poco e infine se fosse legalizzata (non dico debba esserlo) avremmo un PIL piu’ alto degli Stati Uniti.

    E’ una delle piaghe del nostro tempo.

  • Silvana Adinolfi ha detto:

    Da quando si è capito che far parlare di se, in bene o in male, rende economicamente si è aperto il vaso di pandora. Pensate che mettere solo la foto di un cantante (diritti di immagine) rende 60 mila euro minimo, l’articolo non ha alcuna importanza. Signore salvaci.

  • Chedisastro ha detto:

    Festival divenuto ormai evento politico promotore della ideologia dominante.
    Il Vescovo di Sanremo, come lo scorso anno, protesta con questo comunicato:
    https://drive.google.com/file/d/19WGTAzd-4Csh3mIisowv2flaAUHkb1t1/view

  • giovanni ha detto:

    Io non vedo sanremo da anni, quindi mi sono ” perso ” quanto riferito da Deotto. Ho solo visto qualche spezzone in altre trasmissioni ,nel quale i due compari dopo qualche gesto poco nobile, prendevano in giro i non vaccinati e tutta l’informazione alternativa. Deve proprio rodere parecchio all’establishment se, tra lazzi e shignazzi del pubblico, usano i due istrioni, in concorso, per mettere su quella puerile sceneggiata. Sceneggiata che si attaglia perfettamente a costoro.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    L’attività di promozione, di cui sono componenti importanti la pubblicità e la propaganda, è la più clamorosa e la più appariscente delle attività di marketing. Per chi la sovvenziona è un costo con un ritorno difficilmente valutabile, per chi la esercita è una fonte di guadagno. Ma a monte di tutto ci sono altre due attività : la produzione e la distribuzione. Sono quelle le attività da fermare subito. Ma nessuno se ne occupa. Anzi, con la scusa della quantità limitata all’uso personale, per la legge si può coltivare anche sul balcone di casa .

  • MASSIMILIANO ha detto:

    Tutto vero. Ma credo sia il momento di passare oltre. Credo fermamente che non si possa tornare indietro sulla questione droghe. E che che se ne dica il problema è molto molto più grave per quanto concerne le droghe chimiche i farmaci e l’abuso di alcolici. Non me ne voglia Deotto, ma penso che in questo momento ci siano problematiche ben pù gravi da affrontare. La questione droghe leggere diventa un passatempo rispetto alle battaglie che stiamo conducendo da due anni a questa parte. Quando ne saremo fuori, sempre che questo sia possibile, magari torneremo a pensare alla cannabis… Saluti.
    MAssimiliano

    • Milli ha detto:

      Penso che parecchi parlamentari si droghino, basti
      vedere il volto stralunato del nano quando esultava per l’ultimo dcpm quindi, sì, la droga è un problema importante.

  • er ha detto:

    Sarebbe opportuno stigmatizzare quanto è successo col primo cantante, diffondendo il comunicato del Vescovo di Ventimiglia Mons. Suetta:
    https://www.diocesiventimiglia.it/festival-di-sanremo-comunicato-del-vescovo/

  • MARIA MICHELA PETTI ha detto:

    Netta la condanna da parte del vescovo di Sanremo, mons. Suetta, dell’interpretazione dissacrante del battesimo, proposta ieri sera sul palco dell’Ariston da Achille Lauro, non nuovo a prestazioni del genere che nulla hanno a che vedere con un evento canoro.
    Stridente il contrasto con il tweet qualunquista del card. Ravasi, che si commenta da sé… Nel più assoluto silenzio di tutte le altre “voci” del clero. E non è una novità.
    https://www.repubblica.it/dossier/spettacoli/sanremo-2022/2022/02/02/news/sanremo_2022_il_vescovo_della_citta_contro_achille_lauro_e_il_festival-336133436/?ref=RHTP-BH-I322793271-P2-S1-T1

  • Maura ha detto:

    Milly condivido ogni tua parola

  • Milly ha detto:

    Chi potrà mai fermare questa onda di marcio così estesa e alimentata da tutti gli attori in campo, solo l’intervento di Nostro Signore potrà frantumarla, magari con il piccolo contributo delle nostre preghiere e piccoli sacrifici.