Arrendersi all’Evidenza. Siero che non Immunizza, Porta sull’Ignoto. Pericoloso?

30 Gennaio 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il nostro Arrendersi all’Evidenza ci offre questa riflessione documentata sui rischi possibili, e ignoti a tutti, compresi i produttori, del siero genico. Buona lettura.

§§§

 

LA VERITA’ VI RENDERA’ LIBERI

San Tommaso invitava a guardarsi dall’uomo che ha letto un solo libro. In effetti leggerne un altro amplia le vedute.

Grazie alla generosa ospitalità del Dr. Tosatti desidero condividere un ennesimo capitolo delle conoscenze che smontano la narrativa vaccinista fondata sulla ripetizione di slogan volutamente privi di approfondimenti.

L’argomento di oggi è tecnico e serve per scardinare uno dei miti che puntellano l’obbligo vaccinale di fatto e il green pass. Per illustrarlo con un linguaggio spero semplice, chiedo ai più pignoli la bontà di scusare qualche banalizzazione.

I promotori vaccinali sostengono che le proteine spike sintetizzate a seguito dell’istruzione genica inoculata nel deltoide 1) sono identiche a quelle virali e quindi 2) fanno produrre gli anticorpi che permettono di non ammalarsi o, se contagiati, almeno di non sviluppare forme gravi della malattia.

La cronaca ha già sconfessato la seconda parte della frase, dal numero 2) in poi. Non viene però spiegato che non è vera nemmeno l’affermazione scritta dopo il numero 1) e questo comporta delle conseguenze anche più pericolose del fatto che non si verifichi quel che c’è scritto dopo il 2).

Il Covid19 è un virus a RNA. Sorvoliamo sulla circostanza che non sia naturale ed è stato ingegnerizzato. Sorvoliamo sul problema che il sistema di tracciamento (il tampone PCR) sia affetto da notevoli imprecisioni, tanto maggiori quanto più viene amplificato il segnale. Sorvoliamo sul fatto che il numero dei positivi e dei deceduti è manipolabile e manipolato.  Sorvoliamo anche sul fatto che per questa malattia ci siano altre cure differenti da una terapia genica a mRNA.

Sorvoliamo anche sui dubbi circa la presenza di sostanze non dichiarate (l’ossido di grafene) o sui forti sospetti che i lotti presenti non siano tutti uguali (come emergerebbe dall’attribuzione degli eventi avversi).

Restiamo alla realtà di un virus a mRNA che c’è e del vaccino a mRNA che è stato detto essere la sola difesa efficace.

Questo pseudovaccino è arrivato nei deltoidi di milioni di persone con una gran fretta, presentato come una panacea e chiedendo una firma per riceverlo, chiamato consenso informato. Iniziamo dunque dall’informare che si tratta della prima volta che si vaccina mRNA contro un agente infettivo; è il primo vaccino mai sperimentato sull’uomo per i coronavirus; è il primo uso del PEG (un eccipiente) per via iniettabile; sono presenti nanoparticelle lipidiche le cui schede di sicurezza esplicitano l’assenza di informazioni tossicologiche basilari; è la prima iniezione di polinucleotidi geneticamente modificati sulla popolazione generale

Torniamo al problema della falsità dell’affermazione 1), ponendo attenzione alle due frasi sottolineate: l’mRNA del virus circolante (che ne codifica la proteina spike) è differente da quello della spike codificata dal mRNA del vaccino.

Infatti nell’inoculo genico, insieme al PEG e ai nanolipidi (certi) e forse al grafene (per lo meno in alcuni lotti), abbiamo un mRNA geneticamente modificato, in cui non solo l’Uracile (uno dei quattro nucleotidi del RNA) è stato sostituito da N1-metilpseudouridina, ma soprattutto è stata utilizzata un’ottimizzazione del codone (tripletta di nucleotidi lungo la catena mRNA che codifica l’informazione per l’inserimento di uno specifico amminoacido durante la sintesi proteica).

Queste modifiche si sono rese necessarie A) per poter eludere la risposta immunitaria che l’organismo sano riserverebbe ad un’iniezione di mRNa virale “indifeso” e B) perché questa ottimizzazione serve ad aumentare la capacità produttiva di proteine (in questo caso la spike) attraverso un cambiamento che porta a un codone alternativo eppure sinonimo di quello originario circolante in natura (ammesso e non concesso che il Covid19 sia di origine naturale).

Nei vaccini a mRNA l’ottimizzazione prevede un arricchimento di nucleotidi Guanina e Citosina sperimentalmente misurabile (GC content). Da un punto di vista delle biotecnologie giù il cappello!
Però non siamo cavie e questo è un esperimento pericoloso.

Bisogna sapere che in natura esistono delle strutture chiamate G4, che sono come dei quadrupoli di guanina, cioè un quartetto di Guanine disposte nello spazio per formare una struttura complessa. L’arricchimento di Guanina e Citosina inevitabilmente moltiplica le strutture G4 e questo ha delle implicazioni epigenetiche (cambiamenti fenotipici, cioè di forma e di comportamento a parità di genotipo, cioè di sequenza, un po’ come sarebbero il vapore acqueo, l’acqua e il ghiaccio, che è sempre accadueo ma apparentemente diversi).

Queste implicazioni non sono quisquilie per pignoli e palati fini della funzione cellulare: no, perché possono determinare la riprogrammazione delle funzioni cellulari alterandone le trascrizioni, le traduzioni e le replicazioni basate su RNA e tutta questa differenza dal naturale è potenzialmente patologico.
Dobbiamo anche renderci conto che il virus naturale è per il 12% proteina spike e per l’88% altre proteine.
Il virus che contagia un uomo impiega qualche giorno per replicarsi sulle mucose dove è arrivato e giungere ad essere identificato sia nei casi asintomatici, sia in quelli sintomatici. Invece un inoculo vaccinale introduce di botto 60 microgrammi di mRNA modificato codificante la spike, equivalente a 26 trilioni (1 trilione = 1 miliardo di miliardi) di molecole mRNA che -specie se iniettati maldestramente in un vaso- raggiungono in poche ore ogni parte dell’organismo. In più, a motivo dei nanolipidi che veicolano l’mRNA, superano anche la barriera ematoencefalica. Da non trascurare la nozione che ogni molecola di mRNA è in grado di far produrre da 10 a 100 proteine spike (essendo stata ottimizzata la catena proprio a questo scopo).
Riferimento un articolo di K. Mc Kerman, A. Kyriakopoulos, P. McCullough

In pratica l’impatto del vaccino è molto più forte di quello del contagio (un pugno assestato istantaneamente a tutto l’organismo in ogni suo distretto) e dura più di quanto non durerebbe l’infezione contratta naturalmente. I booster dati addirittura dopo sei mesi comportano un accumulo di proteina spike in ogni parte del corpo.

Il paradosso è che tutto questo NON impedisce di prendere il Covid (abbiamo già spiegato che il sistema immunitario risulta addirittura indebolito da questa prassi sperimentale) mentre inquina pericolosamente l’organismo di un’istruzione geneticamente modificata che può riprogrammare le cellule.

Allora, per concludere: quello che inoculiamo è troppo, tutto insieme, è modificato (non è vero che è lo stesso del virus). I codoni ottimizzati e la metilpseudouridina aggirano l’immunità innata (i recettori TLR), la depotenziano e possono riprogrammare la normale attività cellulare.

Inoltre il vaccino fa produrre anticorpi superati dalla naturale genesi di nuove varianti virali.

Come tutto questo possa impattare sulla salute e come realmente interagiscano le spike codificate dal mRNA vaccinale in caso di contagio con mRNA virale è un campo del tutto inesplorato della ricerca. Qualcuno inizia a temere che queste interazioni aprano a scenari pericolosi, ma in effetti è passato troppo poco tempo ancora, senza dimenticare che c’è più di un motivo di pensare che non tutti i lotti di vaccino siano uguali.

Sicuramente a chi ha firmato un “consenso informato”, anche boosted, tutto questo l’hanno spiegato all’hub.

Per chi fosse interessato c’è un esauriente articolo della Dr.ssa Stephanie Seneff sul tema.

Innate Immune Suppression by SARS-CoV-2 mRNA Vaccinations: The role of G-quadruplexes, exosomes and microRNAs

La dottoressa Seneff lavora da decenni al MIT e vanta 286 pubblicazioni, giusto per valutare il livello.

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24 commenti

  • Miserere2 ha detto:

    Non so’ perche’ arrendersi all’evidenza o altri come lui non siano apparsi in tv. Ne sono apparsi di tutte le specie. Devo dire con netta prevalenza si vax perche chiaro si vuole influenzare il pubblico a vaccunarsi. Se arrendersi all evidenza e’ un medico- se non puo’ farlo lui- puo’ citare ricercatori che la mettono sullo scientifico -come lui- tralasciando per un attimo complotti e PURE BIG PHARMA?
    @ Enrico Nippo

    Secondo me manca il contradditorio perche’ persone come ARRENDERSI ALL’EVIDENZA non hanno potuto accedere ai media popolari tipo tv.

    @arrendersi all evidenza

    lei crede che gli studi sul colesterolo e le statine siano esenti da big pharma? Che le statine non possano dare pesanti effetti collaterali (es. tumori).
    La differenza dove sta? Immagino nel fatto che si sperimenti sul dna o mrna..mentre nelle statine si e’ sperimentato per via tradizionale (morti lipobay).
    Da quel che so’ le statine diminuiscono il colesterolo ma non il rischio di accidenti. Le placche arteriose son fatte di colesterolo e calcio, ma cio’ non vuol dire che il problema (a parte malattie rare come ipercosterolemia omozigote dove gia’ da bambini si ha 500 di colesterolo totale) sia la QUANTITA di colesterolo nella norma della popolazione. Anzi, secondo il professor Maseri di fondazione CUORE il 50 per cento degli incidenti cardiovascolari avviene in gente senza NESSUN fattore di rischio (ipertensione, colesterolo alto, trigliceridi ecc).
    So’ che ho fatto confusione, come al solito, PERO’ IL SISTEMA FUNZIONA COSI DA ANNI.
    CHE NE pensa?

    • arrendersi all'evidenza ha detto:

      La TV è l’ultimo posto dove si possa fare istruzione (sono passati da decenni i tempi del maestro Manzi di cui mi parlava la nonna): mentre parli il regista inquadra uno che scuote la testa, l’altro che sgrana gli occhi verso il cielo, un terzo con il ditino alzato inizia a metterla in caciara etc etc.

      Sulle statine (e altri casi) il dibattito è aperto: ma non è minimamente paragonabile a quanto sta accadendo con questi sieri. Un conto è il rischio/beneficio di uno che più o meno mal consigliato si presta ad una cura di cui comunque la casa farmaceutica ha una responsabilità… Ben altro imporre la cura facendo firmare una liberatoria.

      • Miserere2 ha detto:

        Grazie della gentile risposta. Io sono ignorante e non ero im grado di oppormi al siero (situazione mia direi FAMILIARE). Poi ogni persona ha una sua storia. Puo’ capire (poco) e comunque decidere. Probabilmente scrivo una cavolata. Io ho avuto visita al primo vaccinato. Detto mie patologie a un medico. Letto un foglio dei possibili effetti collaterali e firmato. Le assicuro che erano effetti collaterali-nel contesto-risibili. Male al braccio ecc. Quindi ritengo che mi venisse un accidente GRAVE posso sporgere denuncia. Allo stato. Quindi a me stesso🤣. Probabilmente big pharma ha declinato le responsabilita’.

      • Giovanni B. ha detto:

        Sono completamente d’accordo, anche per le osservazioni sulla tv: ultimamente usa raccogliere nella stessa inquadratura da una parte quello che sta parlando (magari dicendo cose sensate) e accanto quello che fa le smorfie, si agita, fa le boccacce, così la gente guarda quest’ultimo e non ascolta il primo. Ogni conduttore porta in studio con sé la propria squadra di disturbatori professionali, gente che visibilmente viene invitata al solo scopo di impedire agli ospiti “non allineati” di parlare. Nel caso poi qualcuno provasse a sfiorare argomenti scabrosi (es.: i danni da vaccino) il conduttore è pronto a lanciare la pausa pubblicitaria…

  • Giovanni B. ha detto:

    Dopo aver letto questo Articolo si impone con ancora maggiore pertinenza la domanda sul perché di questa ossessiva ricerca del 100% di vaccinati. È lecito sospettare che le vere motivazioni siano tutto tranne che sanitarie, ammesso poi che ce ne siano davvero di motivazioni e non si tratti soltanto di un modo per scoprire fino a che punto la gente è disposta a piegarsi ed obbedire, per poter passare in seguito ad altre ancora più gravi imposizioni.

  • Paoletta ha detto:

    anche io ringrazio l’autore di questi articoli per la competenza e le conoscenze che mette a disposizione. Come pure ringrazio chi li pubblica, a dispetto dell’unica versione dei soliti media.

  • ex : ha detto:

    Un vivo ringraziamento ad Arrendersi all’evidenza per i suoi articoli. La materia è indubbiamente ostica, ma quello che è importante si capisce. Quelli che producono e mettono in commercio quelle robe non sperimentate e quegli altri che lo inoculano trattando gli esseri umani come cavie per la sperimentazione, sono dei criminali. Gli effetti a breve termine si conoscono. A parte i morti c’è un sacco di gente che sta malissimo (ne conosco). Dallo studio della dottoressa Seneff si stimano possibili seri danni al DNA (cfr paragrato 9. “Impaired DNA Repair and Adaptive Immunity”).

  • Enrico Nippo ha detto:

    Io, da totale incompetente in materia non ci ho capito niente. Non mi resterebbe altro che un atto di fede ma me ne guardo bene visto il caos che impazza sull’argomento.

    In ogni caso manca il contraddittorio. Così avrei, democraticamente, un altro trattato di cui non capisco niente e in cui non credere.

    Penso che molti cittadini italiani si trovino nelle mie condizioni, ovvero di totale incompetenza sull’argomento e del tutto disorientati dal conflitto in atto tra le fazioni dei cosi detti “esperti”.

    Della massa di incompetenti che si si schierano da una parte o dall’altra senza capirci niente meglio tacere.

    • Marco Tosatti ha detto:

      Bah! Io non sono particolarmente acculturato, eppure mi sembra che molte cose fossero chiare. In particolare una: che nessuno sa quali saranno le conseguenze sulle persone di questa terapia totalmente nuova, e che viene sperimentata in corpore vili adesso. Direi che questo emerge in maniera lampante dall’articolo. Non basta? Se lo somma agli effetti avversi, alle morti, ecc. penso che tutto l’articolo diventi molto chiaro anche alle orecchie ignoranti come le mie.

      • Enrico Nippo ha detto:

        Beh, che io sappia, la scienza è sperimentale per definizione. Altrimenti sarebbe taumaturgia.

        Sarebbe interessante conoscere i danni provocati da vaccini dati per scontati e sui quali non fu sollevato il polverone come in questo caso. Per esempio il vaccino del vaiolo, della poliomielite, dell’influenza e via dicendo: dove sono i numeri (attendibili!) di coloro che ci hanno lasciato la pelle o ne sono rimasti danneggiati? O quelli erano sieri miracolosi e solo questo è satanico?

        E comunque, scusa se insisto, manca il contraddittorio.

        Con tutto il rispetto, non posso credere che la fazione cui appartiene la Dottoressa De Mari sia composta da infallibili Sacerdoti di Esculapio mentre tutti gli altri sono una pletora di incompetenti e impostori. Questo manicheismo non mi convince neanche un po’.

        • Marco Tosatti ha detto:

          Una cosa è la scienza sperimentale un’altra la sperimentazione sugli umani. Non giochiamo con le parole. E soprattutto guardiamo ai fatti. Stranamente quelli che tu chiami fazione da due anni sostengono ciò che poi si è rivelato giusto: che se curi in tempo la gente non va in ospedale e non muore che il siero non immunizza da contagio e infezione, che si muore anche con due o tre dosi…questi sono fatti. Come i giganteschi interessi e guadagni di Big Pharma in questa vicenda. Per i danni SC ha pubblicato varie volte analisi e documenti. Abbastanza drammatici.

          • Giovanni B. ha detto:

            Concordo. Quando lo stesso produttore dichiara essere sconosciuti gli effetti a medio e lungo termine della sostanza, inoculare in massa è quantomeno un pericoloso azzardo, di sicuro non è Medicina.

        • arrendersi all'evidenza ha detto:

          Non so se lei sia stato vaccinato o meno nel corso di questa sperimentazione. Sappia comunque che non c’è stato alcun contraddittorio nell’imporlo. E, nel caso lei lo fosse, i vaccinati hanno firmato di sapere tutto. Quindi per lamentarsi di poco dibattito bisognava cominciare prima.

        • mariano ha detto:

          per quanto riguarda i vaccini tradizionali che non hanno sollevato polveroni ci andrei piano. Ne parlo perché due miei nipoti stanno pagando conseguenze dure in seguito alla somministrazione dei vaccini. Ma i medici dicono che non c’è correlazione. Peccato che nei bugiardini siano previste proprio quelle specifiche reazioni come possibili. E lì non si firma nessun consenso informato. Ma adesso intanto si percepisce un aiuto economico per la disabilità. Questo è consolante?????

    • arrendersi all'evidenza ha detto:

      Non ho problemi a dire che non mi ritengo affatto un esperto. Esperta è gente con ben altre competenze.
      Ho solo la capacità di capire il problema e mi sforzo di far capire ad altri il problema. Un po’ come uno che va per mare o in montagna: non è Cristoforo Colombo o Messner, ma capisce qualcosa di sentieri e scarponi e dice agli altri stai attento, guarda quel particolare, sforzati di rimanere concentrato, impara a fare un nodo, carica bene il peso, mangia così e cosà etc…
      Ecco, restando a questo livello chiunque dovrebbe capire i rischi e soprattutto capire perchè esistono e dove li si può riscontrare realizzati. Uscendo dal campo della farmabiotecnologia è un sano senso critico, il semplice gusto di chiarirsi le idee. Il tema è complicato? Forse sì. Un po’ come arrovellarsi sullo schema migliore per giocare undici contro undici a pallone? Che saranno mai tutti questi discorsi sul 442 o il 433 se poi quel che conta è prendere a calci un pallone? La differenza è che quello è un gioco, anche se seguito da milioni di appassionati. Questo non è un gioco, anche se praticato da milioni di inoculati.

      • Enrico Nippo ha detto:

        Scusi l’impertinenza.

        Lei dice di non ritenersi un esperto, però scrive un’articolo iper circostanziato e abbastanza “ermetico” che non sembra essere quello di un inesperto.

        Oppure si è iper documentato e ripropone argomenti così come li ha recepiti ma senza comprenderne la portata?

        Mi scusi di nuovo, ma è ben strano il suo modo di porsi.

    • arrendersi all'evidenza ha detto:

      Un virus entra nell’organismo. Trova dove stare, si replica, pian piano diventa così numeroso da avere una carica virale rilevabile e -in certe condizioni- può manifestare nel contagiato sintomi più o meno gravi. C’è tutto un progredire, un diffondersi che impiega tempo, giorni.

      Questo tipo di vaccino fa entrare già in numero spropositato, sparata dal pistone della siringa, in un colpo solo, l’istruzione che induce le nostre stesse cellule a produrre quella proteina (non proprio la stessa, ma peggio) che permette al virus di entrare nelle cellule umane e replicarsi addirittura con una produttività maggiore che in natura (per l’ottimizzazione del codone). Per effetto delle caratteristiche del siero, in particolar modo degli eccipienti, questa diffusione è molto veloce e raggiunge distretti (ad esempio il sistema nervoso centrale) che il virus non raggiungerebbe.

      Non è difficile capire che il “rimedio” produce nel corpo un impatto -in termini di velocità, quantità e distretti interessati- assai più violento del virus: gli anticorpi prodotti (ammesso e non concesso che siano efficaci) vengono dopo questo scossone.

      E’ come se per rianimare uno svenuto gli si desse un ceffone o un pugno così forte da tramortirlo, provocargli un ematoma o rompergli la mandibola o lo zigomo. Rende l’dea?

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Caro Arrendersi all’evidenza, se dicessi di avere capito tutto di ciò che ha scritto sarei il più disonesto degli uomini.
    Nel mio corso di laurea erano previsti ben tre esami di chimica: chimica generale e inorganica, chimica organica e chimica industriale. Eppure incontro molte difficoltà nel seguirla, malgrado i suoi evidenti sforzi di essere il più possibile semplice e chiaro.
    Lei crede possibile che le due massime autorità in tema di difesa nazionale contro l’epidemia di covid, capiscano qualcosa di ciò di cui lei scrive, dato che entrambi sono laureati in scienze politiche, uno è un ex impiegato della pubblica amministrazione e l’altro ufficiale di artiglieria di montagna?.
    No digo altro!

    • Zefiro ha detto:

      Il generale Cadorna era esperto in strategie belliche di montagna. Le sue spallate sono rimaste nella storia. Le spallate di oggi, pure queste resteranno nella storia. Deltoidi potenziati per abbattere il nemico. Uso di armi ingegnerizzate. Fini astuzie da far invidia ad Ulisse. Questi fece entrare oltre le mura nemiche di Troia un cavallo di legno che celava soldati. E vinsero perché, ingannando le difese avversarie, riuscirono a entrare e combatterono il nemico. Oggi non serve un cavallo, basta un ago (e il siero giusto) per entrare e combattere. Combattere chi? Il nemico! Un nemico che il corpo produce (la proteina spike) assieme all’arma contro il nemico (gli anticorpi). 🙄
      Molti nemici, molti anticorpi! Il generale assicura così la vittoria. Di corsa verso la fine della pandemia. Di corsa. Nel frattempo, però, c’è da sperare ( è qui che entra in gioco Speranza) che il sistema immunitario non collassi. E che le scienze politiche dimostrino di aver dato una mano a far sviluppare un pensiero critico o semplicemente a far usare il cervello prima di metter mano all’artiglieria.

    • arrendersi all'evidenza ha detto:

      Anch’io fatico a non perdere il filo in tante occasioni, per esempio certi calcoli ingegneristici o contabili. Mi hanno insegnato a cercare meno scuse e a fare domande precise. Perchè le domande ben fatte aiutano moltissimo a chiarire le cose, anche a chi (forse) ne sa un po’ di più.

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        Questo è un primo grossolano elenco delle facoltà presenti nell’Università in Italia.
        Agraria
        Architettura
        Design
        Beni Culturali
        Medicina Veterinaria
        Scienze Statistiche
        Economia
        Biotecnologie
        Farmacia
        Filosofia
        Scienze Motorie
        Giurisprudenza
        Ingegneria
        DAMS (Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo)
        Lettere
        Scienze della Comunicazione
        Storia
        Lingue e letterature straniere
        Infermieristica
        Medicina e Chirurgia
        Psicologia
        Scienze della Formazione
        Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
        Scienze Internazionali e Diplomatiche
        Scienze Politiche, Sociali e Internazionali
        Sociologia
        Ciascuna di queste poi ha delle sezioni e sottosezioni.
        A questo punto domando a chi ha un po’ troppo l’abitudine di dare dell’ignorante agli altri : non vi sembra che il concetto di ignorante sia un concetto sempre e in ogni caso “relativo” e mai e poi mai possa essere “assoluto” ?

        • Enrico Nippo ha detto:

          Anche alla sapienza piò essere applicata la relatività e non l’assolutezza.

          Per esempio, l’avvocato è sapiente in giurisprudenza ma ignorante in agraria; l’architetto sa di architettura ma ignora la farmacia e via dicendo.

          Piuttosto è in voga ormai da vari decenni la “facoltà” extra universitaria della tuttologia. Il mondo è pieno di tuttologi auto-laureati ed i media traboccano dei loro illuminati interventi.

          l tuttologo è il prodotto del democratico libero pensiero e non ci si può fare nulla.

          Non parliamo poi dei tuttologi che si “intendono” di medicina! Specialmente di questi tempi!

        • arrendersi all'evidenza ha detto:

          Verissimo. E sentirsi ignorante è molto istruttivo.
          Veri esperti, e sempre molto settoriali, ce ne sono davvero pochi. Anche nel lavoro in cui uno ha più esperienza ci si avvale sempre di colleghi specializzati in altro, sempre la stessa materia, ma con una specificità differente.
          Farsi domande l’un l’altro è utile. Il forse, sul poter dire qualcosa si sensato, riguarda sempre per primo me.
          Ma è da lì che viene la voglia di capire, e che si sviluppa il senso critico e anche la stima verso chi lavora con te per trovare una soluzione che non sia un’illusione.

  • SOLDATO AGLI ORDINI DI CRISTO ha detto:

    É sempre stato per me inaccettabile il fatto che l’mRna possa entrare nella cellula (mica una sola, mica solo in quelle del deltoide). ‘Si ferma ai ribosomi’, veniva detto. Per me questa frase fu invece un grande allarme: chi poteva veramente assicurare che non sarebbe potuto entrare anche nel Dna? E avevo ragione! Non si fanno le cose a cuor leggero. Ci si deve prima accuratamente informare, consultare più fonti informative, cercare di comprendere i meccanismi, ritornare ai libri di biologia anche se si fa altro nella vita, usare il cervello! Questi consigli, validi per la gente in generale, li rivolgo soprattutto ai medici ed al personale sanitario che hanno incredibilmente dimenticato i più elementari principi della loro formazione. Per paura del virus (paura di morire), non ci si butta dalla padella alla brace. Un’iniezione di mRna che costringe l’organismo (‘preso in giro’ perché esso non può sapere cosa sta dentro alle particelle lipidiche iniettate) a produrre la proteina spike in quantità industriale, è una follia! Ce n’è abbastanza per sballare l’organismo, senza contare che il sistema immunitario si concentra solo sul nemico (la proteina spike appunto) che esso stesso produce! E per le altre infezioni? Cosa fa il corpo? Mica esiste solo il Covid. Tra l’altro, se il virus del Covid sopraggiunge anche dall’esterno, è proprio di fronte ad un tale panorama (di organismo indebolito) che esso muta, adattandosi per sopravvivere.