Menti Quadrate e Menti Circolari. In Religione. Ne Riflette il Matto.

1 Gennaio 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, il Matto ci offre questa interessante rilflessione su due tipi di menti religiose; senza giudicare se l’una sia migliore dell’altra. Buona lettura e meditazione.

§§§

MENTI QUADRATE E MENTI CIRCOLARI

Tra le facoltà della mente umana possono senz’altro annoverarsi quelle, in un certo senso radicali, della chiusura e dell’apertura. Vi sono infatti menti chiuse, o quadrate, e menti aperte, o circolari.

 

In questa sede ci dedichiamo alle menti chiuse o aperte riguardo all’ambito religioso.

 

Con carità – ripetiamolo: con carità! – sgombriamo subito il campo dagli aspri e sprezzanti giudizi di valore per porci in maniera neutra: le menti chiuse non sono “migliori” di quelle aperte mentre queste ultime non sono “migliori” delle prime, e ciò anche per l’ovvia ragione che entrambe sono insidiate dal soggettivismo, dal fraintendimento, dalla presunzione, a volte dal fanatismo, e ciò non soltanto riguardo alla Weltanschauung (concezione del mondo) ma anche, inevitabilmente, alla reciprocità di relazione. Di fatto, l’antitesi tra menti chiuse e menti aperte ne rende alquanto difficoltosa la comunicazione tanto verbale quanto scritta. Il verbale e lo scritto, che i parlanti e gli scriventi lo tengano presente o meno, rimandano sempre ad un Assoluto che li trascende, di cui possono dire soltanto relativamente e quindi parzialmente, da ciò derivando il contrasto tra le varie relatività/parzialità.

La mente religiosa chiusa è una mente fondamentalista, statica come il quadrato; essa, legittimamente, concede credito assoluto alla dottrina scritta che rappresenta la propria fede e, turbandosi, considera errato o addirittura diabolico tutto ciò che esula anche minimamente da tale dottrina. La mente religiosa chiusa rivendica per sé un Dio esclusivo.

La mente religiosa aperta è una mente ecumenica, dinamica come il cerchio; essa, altrettanto legittimamente, pur concedendo credito assoluto alla dottrina scritta che rappresenta la propria fede, non disdegna di guardarsi intorno e di scoprire, piacevolmente meravigliandosi, i punti di connessione con altre tradizioni religiose. Pertanto, la mente religiosa aperta propende per un Dio inclusivo.

Sennonché, se Dio sia esclusivo o inclusivo lo sa solo … Dio. Nessuna scrittura e dottrina, e ancor meno nessuna esegesi ed ermeneutica, possono pretendere di “inquadrare” Dio che è l’Immenso, il Senza-misura, insomma il Non-razionabile (dacché ratio significa misura) in formule esaustive. E l’ispirazione, attraverso cui Dio si fa accostare da uomini che poi ne riferiscono, non può, proprio a causa dei limiti della mediazione umana, essere garanzia che Dio si riveli nella Sua Totalità-Immensità, su ciò la conclusione del Vangelo di Giovanni non lasciando adito a dubbi:

«Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere».

La mente religiosa chiusa considera la Tradizione Primordiale come un’unica fonte da cui discende un unico fiume.

La mente religiosa aperta considera la Tradizione Primordiale come un’unica fonte da cui discendono vari fiumi portanti acque dai diversi  sapori, ricordando che “sapore” deriva da SÀPERE aver gusto, ciò rimandando a sapére, quindi a sapiente e infine a sapienza, della cui straripante incontenibilità e irrazionabilità (qui tornando l’immensità-inesauribilità di Dio) è scritto nell’omonimo, splendido Libro:

 

«In essa c’è uno spirito intelligente, santo,
unico, molteplice, sottile,
mobile, penetrante, senza macchia,
terso, inoffensivo, amante del bene, acuto,
libero, benefico, amico dell’uomo,
stabile, sicuro, senz’affanni,
onnipotente, onniveggente
e che pervade tutti gli spiriti
intelligenti, puri, sottilissimi […]

[…] Essa si estende da un confine all’altro con forza,
governa con bontà eccellente ogni cosa».

[…] Sebbene unica, può tutto;
pur rimanendo in se stessa, tutto rinnova
e attraverso i secoli, passando nelle anime sante,
prepara amici di Dio e profeti.
Dio infatti non ama se non chi vive con la sapienza».

 

Di estremo interesse l’innegabile e non troppo sorprendente coincidenza con l’indiano Rg Veda (Strofe della Sapienza), probabilmente il testo religioso più antico, che celebra Vak (la Parola) in quanto Madre Divina:

«Io sono la sovrana, la detentrice di tutti i beni, la sapienza, l’adorabile.
Io entro in ogni luogo e in molte forme, ovunque mi disponga il divino creatore.

Io nutro la creatura che vede, che respira, che ascolta parole sensate.
Gli esseri abitano in me, sebbene non mi vedano: mi ascoltano, dunque, io sono la verità.

Da me provengono le parole e le storie che gli uomini e gli dei amano ascoltare.
L’uomo prediletto da me prospererà, io lo faccio sacerdote, saggio, profeta.

[…] Io provengo dal profondo delle acque oceaniche, io porto Dio alla vetta del mondo.

Mi espando nei mondi e in tutte le creature, e la mia fronte tocca il più alto dei cieli. Il mio respiro è potente come il vento e la tempesta, con esso dispongo i mondi e gli esseri.

Al di sopra della terra e dei cieli io domino con luminosa potenza e vastità».

La staticità della mente chiusa e la dinamicità della mente aperta sono inconciliabili come il quadrato e il cerchio, ma, è bene ribadirlo, il quadrato non è “migliore” del cerchio come il cerchio non è “migliore” del quadrato. La differenza di figura non attiene infatti alla qualità ma al modo – chiuso o aperto, appunto quadrato o circolare – che la mente religiosa adotta nel rapportarsi al Divino e all’Umano, i due poli del vivere religioso.

Ma ora occorre osservare un particolare di una certa importanza.

Si può inscrivere tanto un cerchio nel quadrato quanto un quadrato nel cerchio. Nel primo caso si ha la rappresentazione della mente chiusa e statica (quadrata) che comprime entro i suoi angoli la mente aperta e dinamica (circolare) e ne stigmatizza l’esprimersi; nel secondo caso si ha la rappresentazione della mente aperta e dinamica (circolare) che comprende la mente chiusa e statica (quadrata) e non la stigmatizza, poiché per quanto osservato più sopra ciò equivarrebbe anche ad un’auto-censura. E non bisognerà insistere troppo sulla radicale differenza fra il com-primere e il com-prendere, che tuttavia sono entrambi legittimi e, a ben guardare, non dovrebbero provocare conflitti.

 

E così, mentre la mente chiusa, cioè soltanto quadrata, legittimamente si distingue dal cerchio, la mente aperta è, altrettanto legittimamente, circolare fuori e quadrata dentro, ciò preservandola dal relativismo e sincretismo che la mente chiusa, proprio perché tale, non può fare a meno di attribuirle: è come se il quadrato dicesse al cerchio “sei deforme”, dimentincando che anch’esso è una forma, e quadrata o circolare che sia, sempre di forma mentis si tratta.

 

Alla luce di quanto sopra si spiegano i fondamentalismi religiosi, cioè quadrati, in contrasto reciproco, gli angoli di ciascun quadrato essendo  spigoli non conciliabili con gli spigoli di altri quadrati.

 

Il possesso esclusivo di Dio è la presunzione massima, ma questo, per le ragioni suddette, non può essere addebitato alla mente chiusa più di quanto alla mente aperta possa essere addebitata la concezione inclusiva di Dio. “Dio è soltanto mio” dice legittimamente la mente quadrata. “Dio è di tutti” dice legittimamente la mente circolare. E tuttavia non dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) esserci conflitto.

 

Come si vede, si tratta di una differenza irriducibile: altro è il quadrato e altro è il cerchio. Mai quadrato e cerchio possono combaciare. E tuttavia, è bene ribadirlo ancora, come non c’è il “migliore” fra il quadrato e il cerchio così non c’è la “migliore” fra la mente chiusa e la mente aperta. Tantomeno, nessuna delle due menti potrà vantare un maggiore sapienza nei confronti dell’altra, poiché Dio, cioè la Sapienza, si concede secondo il Suo impescrutabile beneplacito e non secondo quanto stabilisce l’uomo attraverso le sue intuizioni ed elaborazioni intellettuali, inevitabilmente limitate poiché scaturenti dalle variegate forme mentis. E, del resto, non è un caso che la Geometria Sacra contempli tanto il Cerchio quanto il Quadrato.

«Cerchio e Quadrato esprimono un totale, ma il quadrato serve anche ad esprimere un’idea di limite. Il Cerchio e il Quadrato rappresentano i due aspetti fondamentali di Dio: l’unità e la manifestazione divina. Il Cerchio esprime il celeste, il Quadrato il terrestre, non in quanto opposto al celeste ma in quanto creato. Nei rapporti fra il Cerchio e il Quadrato esiste una distinzione e una conciliazione. Il Cerchio è ciò che il cielo è per la terra e l’eternità per il tempo. Il Quadrato, però, si inscrive in un Cerchio: vale a dire la terra è dipendente dal cielo. Questa figura geometrica non è altro che la perfezione della sfera su un piano terrestre. Per i cristiani il Cristo rappresenta l’umanità, egli verrà considerato come l’uomo Quadrato per eccellenza. L’uomo Quadrato, con le braccia tese e i piedi giunti, indica i quattro punti cardinali. In essi troviamo riuniti il significato della croce e delle quattro dimensioni che esso implica. Cristo pone la propria natura umana in seno alla natura divina. Per cui, l’uomo Quadrato, tramite l’Incarnazione, si inserisce egli stesso nel cerchio. In altri termini, l’umanità è collegata alla divinità, come il tempo all’eternità, il visibile all’invisibile e il terrestre al celeste». (mitiemisteri.it)

 

Può darsi che la Chiesa Universale rinascente dalle proprie ceneri rappresenterà una sorta di “quadratura del cerchio”, ovvero sarà il Cerchio in cui è inscritto il Quadrato, cioè il Cristo.

 

«Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà». Ma, ancora una volta, solo Dio sa chi sono gli uomini di buona volontà ed il giudizio imparziale è soltanto il Suo.

 

«Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati» (Luca 6, 37); «Ora, uno solo è legislatore e giudice, Colui che può salvare e rovinare; ma chi sei tu che ti fai giudice del tuo prossimo»? (Giacomo 4, 12); «Chi sei tu per giudicare un servo che non è tuo?» (Romani 14,4). In questi precetti è nascosto il Segreto rivelato dai rosoni medievali.

 

Duomo di Orvieto

 

 Duomo di Modena

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33 commenti

  • Anonimo ha detto:

    Mi piace questo blog, complimenti. Si respira aria di maggior cultura.
    Anche i commenti sono intelligenti e liberi nell’espressione. Molto meglio dei quadratissimi di Messa in Latino che stanno sempre acidi e a censurare se non la si pensa come a lor signori aggrada. Speravo cambiasse la redazione e invece riscontro sempre la solita pesantezza e i soliti limiti. Pazienza

  • Il Matto ha detto:

    Mi sembra si possa concludere cordialmente questa tornata del blog con la chicca che segue:

    “Il silenzio è ornamento sicuro per un giovane in ogni circostanza, ma lo è in modo particolare quando, ascoltando un altro, evita di agitarsi o di abbaiare a ogni sua affermazione, e anche se il discorso non gli è troppo gradito, pazienta e attende che chi sta disertando sia arrivato alla conclusione; e non appena ha finito si guarda dall’investirlo subito di obiezioni”.
    Plutarco, L’arte di ascoltare

  • Il Matto ha detto:

    “Secondo Plotino il centro è il padre del cerchio e secondo Angelus Silesius il punto ha come contenuto il cerchio. Numerosi autori applicano questo stesso paragone del centro e del cerchio a Dio e alla Creazione. Il punto e il cerchio hanno delle proprietà simboliche comuni: perfezione, omogeneità, assenza di distinzione o di divisione. Il cerchio può anche rappresentare non più le perfezioni nascoste del punto primordiale, ma gli effetti creati; in altre parole, il mondo in quanto si distingue dal suo principio”. (systemgvp.altervista.org)

    Altro fantasie!

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Ahimè quanto debole è l’uomo. Avevo fatto il proposito di non discutere più col Matto, ma non riesco a trattenermi, dopo aver letto alcuni commenti di persone che dissertano sulla quadratura del cerchio confondendola con l’iscrizione o la circoscrizione di un quadrato in e ad un cerchio. Non è questo il problema. Il problema a tutt’oggi irrisolto è quello posto dalla geometria greca risalente ai tempi di Archimede (III secolo a.C.) e consiste nel trovare un procedimento che, senza fare calcoli, e facendo uso della sola riga e del solo compasso, permetta di costruire un quadrato di area uguale a quella di un cerchio di raggio dato. Ci si sono provati i più grandi matematici ma il problema non è mai stato risolto. Anzi nel 1882 ne fu definitivamente provata l’irrisolvibilità, non solo con riga e compasso ma anche col calcolo, data la natura trascendente del numero simboleggiato da pigreca. Allora , per piacere……, tutta sta storia di cerchi e quadrati mettiamola nel mondo della fantasia, non in quello della Fede e della Verità.

    • acido prussico ha detto:

      …segua la sua tecnica orientale bivalve:
      “Non faccio altro che immergermi nel Silenzio, anzi farmi sommergere dal Silenzio, ove concetti e immagini non possono giungere.” (in parole umane: …non rispondere a suoi “concetti”).

  • acido prussico ha detto:

    Insegna sulla “Pizza place ‘The fool’”.
    “Quadrata rettangolare o rotonda, in questa pizzeria si sfornano solo vere pizze”.

    • Il Matto ha detto:

      Bravissimo, stavolta!

      “Solo vere pizze”, indipendentemente dalla forma.

      Esiste solo verità. Ed è espressa dalle varie, legittime forme.

      • acido prussico ha detto:

        Dal vocabolario Treccani. Voce “Pizza”:
        “2. (estens.,fam.) [persona o cosa terribilmente noiosa: sei proprio una pizza!; che pizza!] ≈ (fam.) barba, (fam.) lungagnata, noia, (fam.) palla, (fam.) polpettone, strazio, [con riferimento a un film, un libro e sim.] mattone.”
        Facciamo l’indiano?

  • Anna Mucci ha detto:

    È vero quello che afferma aAlfredo. Perché la Chiesa che si adegua alodp ha tutta in visione orizzontale: non è interessata a guardare in alto
    Per questo l’uomo non sente la necessità di essere guidato da nessun pastore.

  • Il Matto ha detto:

    A proposito delle 4 dimensioni, san Paolo è chiarissimo:

    ” … e così, radicati e fondati nella carità, siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità …”.

    Dice: “radicati nella carità”. La carità è la radice delle 4 dimensioni che, trattandosi di Dio perciò dell’Infinito, non possono che costituire un cerchio, anzi una sfera infinita che com-prende tutti i quadrati e tutti i cubi.

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      La profondità è semplicemente l’altezza di segno negativo. La sua dimensione trascendente a cui allude San Paolo ha ben altro significato.

      • Il Matto ha detto:

        E quale sarebbe il “ben altro significato” cui allude san Paolo?

        • stilumcuriale emerito ha detto:

          — Che il Cristo abiti per la fede nei vostri cuori e così, radicati e fondati nella carità,

          siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità,

          e conoscere l’amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio.—-

  • Mimma ha detto:

    Mi preoccupa il fatto di essere sempre d’accordo con un Matto…
    Ma in quel che scrive c’è un seme vivo, la magia di un diamante che mi attrae sempre : un pizzico alla intelligenza che mi sveglia…
    Che sia la Verità?
    Buon Anno, mio carissimo Matto!

    • Il Matto ha detto:

      Non faccio altro che immergermi nel Silenzio, anzi farmi sommergere dal Silenzio, ove concetti e immagini non possono giungere.

      La Verità in Sé è oltre i concetti e le immagini.

      Buonissimo anno, Mimma … mia adulatrice!😊

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        Per tua fortuna il silenzio non è liquido. Altrimenti ci avresti potuto provare una volta sola.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Per fare la quadratura del cerchio basta calcolare la radice quadrata di 3,14*r^2. La quadratura del cerchio è un problema geometrico che con l’apertura dell’uomo ad un pensiero che guardi a tutti gli aspetti metafisici e fisici dell’esistenza c’entra come mio nonno con la minestra.

    • Adriana 1 ha detto:

      Zuut, Zuut, caro St.cur. Emerito,
      per fortuna abbiamo un sedicente che barra questi problemi e li salta a piè pari proponendoci un poliedro dalle protuberanze imprecise e bitorzolute come quelle di un tubero di patata.
      Peccato che, finora, non abbia studiato la coreografia (improntata al gigantismo ) di un Michael Jackson all’arena di Monaco, dove il cerchio stava nel quadrato che stava nel cerchio… ( altro che i miserabilia approssimativi di Rio! ) . Quanti problemi avrebbe risolti!!! Ma, si sa: troppo occupato con i propri affari, il club S. Marta arriva sempre in ritardo agli appuntamenti fisico-mondialisti cui aspira con tutto sé stesso.

    • Il Matto ha detto:

      E’ la tua mente quadrata che ti fa , legittimamente, affermare questo.

      Legittima limitazione che illegittimamente vuol comprimere il legittimo cerchio.

      C’è una quadratura del cerchio che non “basta” risolvere con una formula matematica.

      Si tratta di un legittimo processo circolare che la mente quadrata può legittimamente non conoscere ma proprio per questo non può criticare.

      La minestra la mangia pure tuo nonno.

  • miserere mei ha detto:

    Mi faccio aiutare da chi mi è modello: Maria, piena di grazia, serbava tutte le cose che accadevano meditandole nel suo cuore. Giuseppe era giusto.

    Menti quadrate?
    Lei e Giuseppe erano dei pii israeliti, molto osservanti.
    Tuttavia Giuseppe, inevitabilmente messo con le spalle al muro dal dubbio, volle evitare a Maria la lapidazione e gli angeli lo soccorsero nella sua determinazione.
    E’ proprio di una mente aperta l’accogliere la voce di un angelo invece dei rigidi schemi della legge.
    Non di meno il vangelo dice che Giuseppe era giusto, cioè metteva in patica la legge.
    Anche verso l’autorità civile: Maria è quasi al nono mese, ma lui esegue l’ordine del censimento.
    Però quando un angelo gli suggerisce di espatriare, lui molla il paesello e i suoi governanti.
    Quando a dodici anni Gesù combina “la marachella” di non farsi trovare nella carovana, entrambi accettano una breve predica dal figlio…
    Ancora Maria medita i fatti nel suo cuore.

    Menti rotonde?
    Ne abbiamo gli indizi.

    Menti ecumeniche?
    Direi di no. Sono aperte a Dio dentro la Legge, ma dandole compimento, proprio come insegnerà a fare Gesù (che non è venuto a modificarne uno iota).
    Sono a quadratura limitata e a cerchio ben concentrico a quell’Unico Centro.

    Il cristianesimo, lo ha scritto spesso Messori, è tipicamente un et -et. In questa esperienza ci stanno benissimo il com-primere e il com-prendere, senza deformità né contraddizione. E’ proprio un mistero che abbisogna della grazia.

    Ripeto: mi rivolgo a chi mi è modello, Giuseppe e Maria.
    Non è questione che Dio sia solo mio o che Dio sia di tutti. Dio è quello lì! Il Tutto rivelatosi pienamente in Cristo, “mio tutto” proprio mentre non sono niente e senza di lui non posso far nulla. Perciò Maria può cantare che Egli ha guardato all’umiltà della sua serva e se ne è fatta l’ancella, rischiando la lapidazione, ma salvata e custodita da un uomo giusto che, come lei, ascolta la voce degli angeli e cresce in casa il Verbo incarnato.

    • Il Matto ha detto:

      “In questa esperienza ci stanno benissimo il com-primere e il com-prendere, senza deformità né contraddizione. E’ proprio un mistero che abbisogna della grazia”.

      Mistero e grazia: ce n’è per meditare per tutta la vita, quindi non v’è tempo per giudicare.

      Grazie.

      • miserere mei ha detto:

        Resto dell’idea che lo scegliere costituisca pur sempre un giudizio. Quando Maria, a Cana, disse: “fate tutto quello che vi dirà” è un giudizio. Il perdonare è un giudizio: perdono l’offesa riconoscendola un’offesa. L’adorare è un giudizio: a Dio è dovuta l’adorazione. L’assenza assoluta di giudizio porterebbe all’indifferenza, che non è cristiana. Il giudizio malevolo verso chicchessia mi porterebbe a cadere in tentazione, senza liberarmi dal male. Si ritorna al mistero e alla grazia. Nel prologo di San Giovanni si parla di grazia e verità, in Cristo. Al capitolo 16 lo Spirito santo fa filotto:
        convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio. E noi, da figli nel Padre, se e quando in grazia, siamo tempio dello Spirito Santo…

  • acido prussico ha detto:

    “La NASA ha assunto ventiquattro teologi e li ha inseriti nel programma del Center for Theological Inquiry. Ecco di cosa si tratta. 31 Dicembre 2021”
    (https://www.supereva.it/la-nasa-assume-teologi-per-prepararci-agli-alieni-75062)
    Non è stato assunto il nostro OM (Osservatore Marziano).
    Si, invece, The Fool.
    Dopo il dialogo interreligioso conciliare, con Bergoglio è iniziata l’epoca del dialogo interplanetario.
    Trattandosi di una situazione di pianeti sarà un teologia non quadratica, non circolare ma ellittica con restringimento in uno dei due estremi. Un ovoide.

    • Il Matto ha detto:

      ACIDO PRUSSICO … QUADRATO.

      Quindi alquanto spigolosetto e inaccostabile.

      Uno spirito non propriamente adatto a testimoniare la pace.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Menti Quadrate e Menti Circolari. In Religione. Ne Riflette il Matto.
    Rifletta pure!
    Specchio delle mie brame, chi è il più bello del Reame?
    Ma è il Matto, naturalmente. Sarà contento adesso?

    • Il Matto ha detto:

      Mente (eccellentemente) quadrata, quella di SE.

      Nulla da eccepire, da parte mia.

      Peccato che lui eccepisca verso di me.

      Dimostrando di non aver letto bene il mio articolo (e ammesso che lo abbia letto per intero), e (ma non poteva essere diversamente) di ritenere che in quanto quadrato egli è “migliore” del cerchio.

      E per fortuna che avevo messo in evidenza che il giudizio di valore andava con carità messo da parte!

      Eh sì, mi sa che sotto sotto è proprio SE a ritenersi “il più bello de reame”!

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        Le menti quadrate e le menti circolari sono sempre menti piatte a due dimensioni. Ma il mondo di dimensioni ne ha tre.
        Buon anno . In fondo si può vivere bene anche a due dimensioni, basta che il sistema aperto abbia il necessario per vivere.

        • Adriana 1 ha detto:

          St.cur. Emerito,
          i fisici odierni parlano di ( almeno ) 12 dimensioni.
          Vogliamo, inoltre, ricordare la 4° DIMENSIONE: -la Profondità-, cui si richiama S. Bernardo di Chiaravalle?
          Oppure vogliamo rimanere agganciati in maniera letterale al foglio scritto, che si può definire semplicisticamente a due dimensioni, ( da ligio , inconsapevole talmudista)?

        • Il Matto ha detto:

          Se sviluppi il quadrato hai il cubo, se sviluppi il cerchio hai lo … Sfero di Empedocle.

          Si può vivere legittimamente a due dimensioni, ma non si può criticare il vivere a tre dimensioni, e meno ancora il vivere intento alla realizzazione della quarta dimensione.

          Buon anno a te.

  • Alfredo Grande ha detto:

    Certamente la chiesa universale modernista è per la quadratura del cerchio, come fondamentale principio di contraddizione che la contraddistingue

    • Il Matto ha detto:

      Signor Alfredo,

      potrebbe spiegarsi un po’ più dettagliatamente?

      Grazie.

      • Alfredo Grande ha detto:

        Caro Matto,
        il suo scritto è divertente, ma contiene ovviamente parecchie follie. Posso bene accettare il quadrato come aspetto umano ed il cerchio come divino, ma ATTENZIONE in geometria è pure vero il contrario: il cerchio può essere inscritto in un quadrato.
        Ecco, proprio quest’ultima quadratura del cerchio inscritto in un quadrato è lo spirito del modernismo: dio contenuto nell’Uomo. L’ultima frase della citazioni da mitiemisteri.it “Per cui, l’uomo Quadrato, tramite l’Incarnazione, si inserisce egli stesso nel cerchio. In altri termini, l’umanità è collegata alla divinità, come il tempo all’eternità, il visibile all’invisibile e il terrestre al celeste” è la descrizione geometrica dell’Incarnazione redentrice della nouvelle théologie di padre De Lubac, che tanti danni ha provocato e provoca.
        “Può darsi che la Chiesa Universale rinascente dalle proprie ceneri rappresenterà una sorta di “quadratura del cerchio”, ovvero sarà il Cerchio in cui è inscritto il Quadrato, cioè il Cristo”.
        Se questo significa che tutta l’umanità è redenta a prescindere dal Battesimo nella Fede cattolica, allora questo è esattamente l’essenza del modernismo della nouvelle théologie (il falso cerchio inscritto nel quadrato). Se invece s’intende che tramite il Battesimo siamo incorporati nella Chiesa e quindi nel Corpo Mistico di Cristo, allora la figura geometrica è vera (quadrato inscritto nel cerchio)
        Per una serrata critica cattolica le segnalo gli ottimi volumi del padre JOHANNES DÖRMANN “ La teologia di Giovanni Paolo II e lo spirito di Assisi”.
        Cordiali saluti