Schizofrenia Culturale, Sessualità Virtuale e il Capezzolo di Madonna.

6 Dicembre 2021 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, il maestro Aurelio Porfiri ci regala questa breve, ma centralissima riflessione sulla schizofrenia che attanaglia il mondo moderno, sul piano della sessualità, quella vera e quella virtuale. Buona lettura, e riflessione.

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Schizofrenia culturale

 

C’è un frase latina che mi sembra perfettamente adeguata per descrivere i tempi che stiamo vivendo: quem Iuppiter vult perdere dementat prius, Giove fa impazzire prima quelli contro cui si scaglia. Abbiamo già più volte notato questo atteggiamento, soprattutto per quello che riguarda la sessualità. Vi ricorderete come la Chiesa cattolica sia stata sempre accusata di essere sessuofobica e la nemica giurata del sesso libero e ricreativo.

Ora che la Chiesa cattolica esercita di fatto un’influenza molto minore, ci si aspetterebbe di vedere questo sesso finalmente liberato esercitato privo di ogni costrizione. In realtà la società attuale si dimostra preda di una cultura realmente e profondamente sessuofobico, ma nel modo peggiore, una specie di schizofrenia che molto somiglia l’impazzimento evocato sopra.

Da una parte la molestia elevata a sistema, per cui tutto sembra rientrare nella possibile accusa di abuso tanto da rendere gli uomini timorosi di fare dei passi verso le donne che li attraggono, per non rischiare il passaggio dal “fare la corte” a “signori, la Corte!”.

Dall’altra abbiamo questo sesso esibito ma senza la gioia della vera sessualità, abbiamo i condannati di un certo mondo dello spettacolo condannati alla loro immagine sessualizzata anche in età in cui si dovrebbe certamente cominciare a pensare seriamente ad altro, come nel caso della cantante Madonna che fa discutere per il suo capezzolo esibito quando la stessa conta oramai 63 primavere. Se la cifra continua ad essere quella, non oso pensare di cosa dovremmo discutere quando di anni ne avrà 73 e via dicendo.

Insomma, siamo nella cultura sessuale del “guardare ma non fare” che viene poi tra l’altro anche ben rappresentata dal drammatico calo della natalità e dalla continua minaccia di castighi legati al sesso, dall’AIDS ai virus di cui tutti oramai siamo ben consapevoli.

In realtà la Chiesa non è mai stata contraria al sesso, come avrebbe potuto; ha inteso regolarlo all’interno di una visione del mondo che vedesse l’istituto familiare al centro. Non so quanto meglio sia questo impazzimento che ci tocca vivere, in cui ci tocca discutere di “problemi senili” e delle gioie della vita intima oramai non ci rimane che un’idea che si perde nelle pieghe del presente.

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3 commenti

  • Davide Scarano ha detto:

    L’articolo di Porfiri centra perfettamente il bersaglio e pertanto poco si può aggiungere . E’ però possibile chiedersi se la suddetta cantante possa rinunciare alla cosiddetta “provocazione”, via moderna per l’incremento del proprio patrimonio e per conservare su di se i riflettori della notorietà, e, in caso contrario, domandarsi quale sia il modo più efficace per silenziare la sua presenza nella propria vita. A ciascuno di noi l’onere di riconoscere la malattia del nostro tempo e l’impegno per tentare di curarla con i mezzi a propria disposizione.

  • Giorgio ha detto:

    Una osservazione. Per noi cattolici “La Madonna” (con la M maiuscola!) e la Madre di Gesù e quindi la persona più eccelsa in assoluto dopo suo Figlio!
    Ciò detto, mi sembra una bestemmia etichettare la Ciccone (Che bel nome: una cicca di sigaretta al cubo!), una persona corrotta senza eguali, con il nome di madonna con la M maiuscola! Almeno noi cattolici dovremmo evitare “questa bestemmia”!

    • maria ha detto:

      Ma è un nome proprio, deve essere maiuscolo. Non ricordo dove ho letto che è stata battezzata così.