Americo Mascarucci: Don Tonino Bello Santo? No Grazie….
6 Dicembre 2021
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Americo Mascarucci ci offre questa riflessione sulla promulgazione delle virtù eroiche di mons. Tonino Bello, avvenuta qualche giorno fa. Buona lettura, riflessione e discussione.
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Don Tonino Bello santo? No grazie….
Lo scorso 25 novembre, papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto riguardante le virtù eroiche di monsignor Antonio Bello (1935-1993) vescovo di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi. Don Tonino, come voleva essere chiamato lui disprezzando il titolo di monsignore, potrebbe essere presto elevato agli onori degli altari, come lo saranno probabilmente il vescovo brasiliano Helder Camara, il preposto generale della Compagnia di Gesù Pedro Arrupe e altre discutibilissime figure della “Chiesa del dissenso”.
Perché a questo tipo di Chiesa apparteneva Tonino Bello, che naturalmente come tutti i grandi campioni del cattolicesimo progressista e filo marxista, ha potuto beneficiare di una narrazione mistica, quasi evangelica da parte della sinistra, cattolica e non. Don Tonino “vescovo dei poveri” esponente della “Chiesa del grembiule”, della “Chiesa in uscita”, un vescovo amato dalla gente per la sua semplicità, per il suo grande spirito di solidarietà e di accoglienza. Ma quest’aureola di santità, più laica che cristiana, è servita abilmente a nascondere ciò che Tonino Bello è stato realmente. Un prete e poi un vescovo allergico alla tradizione, ai dogmi, uno di quelli che ha meglio interpretato lo spirito di Karl Rahner, lo spirito di una Chiesa non interessata ad affermare la verità, ma ad abbracciare il mondo e contribuire alla trasformazione della società in chiave sociale (ma sarebbe meglio dire socialista e marxista).
Se fosse vissuto in America Latina don Tonino avrebbe partecipato attivamente alla Teologia della Liberazione, ma stando in Italia la sua idea di liberazione l’ha comunque coniugata con un impegno ideologico in favore della pace, che non ha mai inteso in senso evangelico, ma molto politico, con una visione fortemente anti occidentale e anti-americana che ha contraddistinto il suo operato come presidente di Pax Cristi; seguendo le orme del suo grande maestro e amico Luigi Bettazzi, icona del modernismo conciliare ancora vivente, e ispirandosi nelle sue azioni all’arcivescovo di Bologna Giacomo Lercaro. Il Lercaro delle prediche infuocate contro la guerra del Vietnam che costarono un incidente diplomatico fra Stati Uniti e Vaticano e che costrinsero il cardinale alle dimissioni su esplicita richiesta di Paolo VI.
L’ impegno pacifista ha permesso a don Tonino di diventare alla fine degli anni ottanta un paladino della sinistra estrema al punto da essere arruolato nella redazione del quotidiano comunista Il Manifesto come opinionista, dove figure come lui e la teologa Adriana Zarri, contribuivano a propagandare l’idea di un clero e di un cattolicesimo alternativi al dogmatismo di Giovanni Paolo II.
Ma sono tante le obiezioni che si potrebbero avanzare nei confronti del venerabile di fresca nomina. Se è vero che il Concilio Vaticano II ha prodotto tanti errori, ebbene lui li ha incarnati forse meglio di chiunque altro. Le sue prediche non furono mai dottrinali ma politicizzate, perché per lui la parrocchia doveva essere luogo di impegno sociale, di testimonianza viva, di riscatto. La sua idea di religione era fortemente sincretista, laddove arrivava a sostenere che “le salmodie delle claustrali e i balletti delle danzatrici del Bolscioi possedevano la medesima sorgente di carità”. E il mondo, quel mondo così lontano da Dio, secolarizzato e laicizzato, non era per lui un mondo da convertire ma da abbracciare perché l’importante era farsi carico delle sofferenze e delle ingiustizie, indipendentemente dal credere o meno in Dio, dall’essere o meno cristiani (e qui ritorna il cristianesimo anonimo di Rahner).
Se oggi fosse vivo sarebbe in prima linea a benedire Pachamama, lui che accusava la Chiesa di aver distrutto e cancellato le antiche tradizioni dei popoli indigeni, con la pretesa di una evangelizzazione forzata, che ha portato a quella che definiva“ecatombe delle culture”. E poco importa se poi quelle culture praticassero la stregoneria e i sacrifici umani.
Certo, a leggere certe parole si capisce perfettamente come don Tonino Bello possa essere considerato santo dalla Chiesa di pachamama o da quella che esalta e riabilita Lutero, dal momento che è senza dubbio molto più assimilabile ad un pastore protestante che ad un sacerdote cattolico. Del resto lui stesso ammetteva di non amare la fede tradizionale, ringraziava il Concilio perché aveva contribuito ad abbattere “gli idoli del passato”, parlava della Madonna con un linguaggio estraneo alla devozione mariana, molto più simile alla moderna concezione ecumenica che vede in lei, non l’Immacolata Concezione, ma una donna terrena dotata di straordinarie virtù, una sorta di icona femminista da offrire al mondo come modello. Nel suo libro “Maria donna dei nostri giorni” scrive: “Maria la vogliamo sentire così, di casa, mentre parla il nostro dialetto, immersa nella cronaca paesana, vestita con gli abiti di casa nostra, che si guadagna il pane come le altre, che parcheggia la macchina accanto alla nostra”. Quasi una caricatura insomma, che nell’esaltare la donna Maria finisce per svilire totalmente la “madre di Dio”.
Forse il giudizio più realistico sull’operato di don Tonino Bello lo ha fornito Padre Paolo Maria Siano francescano dell’Immacolata che i lettori di Stilum Curiae conoscono, che di lui ha scritto: “Più che attaccare singoli Dogmi, don Tonino manifesta una mentalità nuova per una chiesa nuova dove i Dogmi sono praticamente superflui…. Il suo linguaggio moderno affossa il Mistero e il Soprannaturale nell’umano e nel mondano”. Che altro aggiungere?
Americo Mascarucci- giornalista e scrittore
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Tag: mascarucci, tonino bello
Categoria: Generale
Ma io mi chiedo, se era così sensibile alle sofferenze degli ultimi, perché promuoveva l’obiezione fiscale contro le spese militari e non quella contro le spese per l’aborto?
E più in generale, risulta a qualcuno che si impegnasse in campagne contro l’aborto quanto si impegnava in campagne contro le spese delle Forze armate?
Mah…
Su don Tonino Bello(rispetto la sua volontà di esser chiamato così è non monsignore) ho la mia opinione, come tutti coloro che hanno inviati i loro commenti. Vorrei però ricordare una cosa elementare: il “placet” alla santità di una persona non vien dato da una Commissione di esperti ma dalla Spirito Santo. Occorre cioè un miracolo per sancire che l’anima del defunto è nella condizione di impetrare grazie presso Dio. Punto. In presenza del miracolo ogni nostra opinione contraria resta appunto un’opinione, smentita però dai fatti. Se poi qualcuno pensa che nel calendario ci siano santi “fasulli”, frutto di tresche terrene, libero di farlo. In quel caso però i sostenitori di tale ipotesi sarebbero gravemente più “nemici” della Chiesa e della sua dottrina, di quanto, eventualmente, potrebbe esser stato don Tonino.
E comunque chi vivrà vedrà.
Don Tonino Bello, esponente della “Chiesa del grembiule”… quello massonico, per caso?
Don Tonino Bello è Santo perché ha incarnato il Vangelo . Le sue intenzioni erano rette e sante e voleva portare l’Amore di Dio per la conversione degli atei e dei comunisti. Gesù in persona mi ha detto che quando passava Don Tonino era Lui che camminava. I miei pensieri non sono i vostri pensieri, le mie vie non sono le vostre vie. La Chiesa Cattolica Apostolica Romana è veramente guidata dallo Spirito Santo, prova ne è che Don Tonino Bello sarà proclamato Santo; Dio guarda la purezza delle intenzioni del Cuore non l’uso strumentale che Satana fa delle nostre azioni. State in pace e non calpestate i Santi di Dio. Ne darete conto a Dio
“Gesù in persona mi ha detto che quando passava Don Tonino era Lui che camminava”. Ho letto bene? Gesù ha parlato con lei? Lei ha colloqui diretti con nostro Signore? O si è espressa male? Capisce che una frase del genere è molto impegnativa sinceramente. E può palesarsi come eretica?
Beh, a questo blog partecipa più di una persona che, in un modo o nell’altro, è direttamente connessa con lo Spirito Santo, con gli Angeli, la Madonna e Gesù.
Allora: lustri fa, andai a Medugorie. Trovai un’atmosfera veramente serena, passai le giornate in meditazione e tentai anche qualche preghiera… incontrai un paio di persone, mi dissero entrambe che, in altre occasioni, avevano visto la Madonna. Io, purtroppo, NO. Questa è una cosa che non riesco ad accettare.
Non solo, dopo qualche tempo mi è stato affibbiato un don Ciccio e me lo vogliono far passare pure come papa…
Alla Signora Lercaro, io credo che Dio guardi la pienezza della persona, Mi preme però ricordarLe il proverbio: “di buone intenzioni è lastricata la via dell’inferno”. Inoltre, recentemente ricordavo il brano evangelico “dai loro frutti gli riconoscerete”, non ricordo un’analoga affermazione riguardante le sole intenzioni.
Non sono abituata ad emettere giudizi sul conto di vivi e men che meno dei passati a “miglior vita”, come suole dirsi e – buon per loro – se così sia veramente. Non sono abilitata, né aspiro, ad esercitare il ruolo di avvocato del diavolo in processi di canonizzazione istruiti nella logica di un procedimento innovativo che s’inquadra nella rottura degli schemi tradizionali.
Mi limito ad approfondire la conoscenza di fatti e “fenomeni” dei nostri giorni, prendendone nota, senza stupirmi più di nulla e aspettando che con il tempo si arrivi a fare un po’ di ordine nella babilonia odierna.
Che da sempre, in perfetta buona fede, si siano dispensate “patenti” di santi a modelli viventi di virtù non è cosa che mi abbia mai disturbato. Ma: arrivare ad ipotizzare per sé (come è stato messo nero su bianco in una pubblicazione…) il giudizio ultimo che spetta solo a Dio, gongolando di pieno compiacimento, mi era sembrato il non plus ultra della presunzione. Quando, infine, mi è capitato di leggere addirittura di un presunto “miracolo” operato da vivente, dando adito al sigillo mediatico del “prodigio”, pur difettando di fantasia vivace, non ho potuto fare a meno di immaginarmi il bonario sorriso della schiera di santi, ben più numerosa di quella nota degli eletti agli onori degli altari.
Quando si dice che la realtà ha superato la fantasia… Accade anche questo; al tempo del ministero petrino mediatico con inevitabili processi mediatici a tutto spaino… fino a “canonizzazioni” mediatiche di qualcuno ancora in vita…
https://www.ilsussidiario.net/news/miracolo-papa-francesco-su-mio-figlio-madre-dopo-udienza-spariti-sintomi-cancro/2252640/
Viva Dio la Chiesa è costellata di santi accusati di comunismo e lo stesso Signore Gesù è stato accusato ec crocifisso dalla chiesa del tempo…..
Non condivido per nulla la Vs. analisi I santi sono scomodi alla chiesa ancorata al tradizionalismo perché vicini alle persone.
Dio per manifestarsi predilige le relazioni umane.
Viva Papa Francesco e don Tonino.
Le dispiace fare un elenco di santi accusati di comunismo, visto che la Chiesa ne è costellata?
Da ggiungere c’è solo che se verrà dichiarato santo, avremo ulteriori conferme che le canonizzazioni non sono infallibili
Nulla da aggiungere. Il quadro fatto da Mascarucci è molto chiaro!
Quanta amarezza! Che dire? Purtroppo, finché non cambierà “il regime” si continuerà a mettere sigli altari le figure più (ig)nobili di questa chiesa allo sbando!
Il Signore, ossia, il Re dell’universo, però ci ha assicurato che “non prevalebunt”!