Il Numero di Quelli che Stanno Male da Morire. Cifre, e Ragionamenti.

10 Novembre 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, un amico fedele del nostro sito, persona esperta di questo problemi e di sincera, ci offre una riflessione ragionata, e supportata da cifre e calcoli, sulla situazione che stiamo vivendo, e soprattutto sull’uso spregiudicato delle cifre da parte delle autorità, e dei media di regime _ televisioni (spegnetele) e di quasi tutti i giornali (in calo di vendite). Per comodità e per chiarezza abbiamo diviso questo contributo importante e interessante in tre puntate. Ecco la prima, buona lettura!

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IL NUMERO DI QUELLI CHE STANNO MALE DA MORIRE

Un numero molto importante è quello delle persone che stanno morendo in generale (non solo per Covid o con Covid): in molte fasce di età questo numero è significativamente più elevato dello scorso anno, quando ancora non c’era il vaccino. E’ vero in special modo in età inferiori a quelle in cui è esplosa la mortalità con Covid (che comunque è altra cosa dal morire per Covid, come ammesso recentemente anche dall’Istituto Superiore di Sanità).

Non va trascurato il criterio di considerare morti di Covid i deceduti per qualsiasi motivo entro 28 giorni dalla loro positività: i non vaccinati sono attualmente costretti a tamponarsi a tappeto per recarsi al lavoro, mentre gli altri non lo fanno quasi più. Vi si aggiunge l’altro criterio, che non considera vaccinati quelli che muoiono prima di 14 giorni dalla vaccinazione: insomma, i conti di cui si discetta sono degli artefatti.

Sarebbe più sensato contare tutte le morti, non solo quelle attribuite più o meno artificiosamente al Covid e a popolazioni più o meno vaccinate. Questo darebbe una miglior visione della salute generale degli italiani e sui rischi che corriamo (ammesso che interessi davvero, e non siano solo una scusa per spingere verso nuove normalità più o meno green).

La campagna vaccinale sta provocando a molti un peggioramento della salute, anche con invalidità permanenti, più della pandemia. Ma per contare davvero i numeri bisognerebbe avere il coraggio di darli senza focalizzasi ossessivamente su un angolino dell’intero, trascurando tutto il resto.

Il Rischio è un fattore ottenibile moltiplicando la gravità di una cosa (su una scala che, per la salute, va dalla morte a leggerissimi disturbi) per la probabilità che avvenga.

Nel caso del Covid-19, dopo un anno e mezzo di terrorismo mediatico in Italia si contano circa 5 milioni di tamponi positivi su 60 milioni di abitanti (se fossero tutte persone differenti sarebbe circa 8% della popolazione, in realtà di meno come persone reali) dei quali un 80% circa ha sofferto poco più di un’influenza stagionale (60×0,8×0,2=0,96 milioni). Quindi la gravità reale riguarderebbe meno del 2% dei 60 milioni di italiani (circa 1 milione di persone). Come noto i 132000 morti attribuiti al Covid-19 (al lordo delle successive e ultra riduttive precisazioni) avevano un’età media superiore a quella della vita media in Italia. Si tratta perciò di un rischio concentrato sugli ultra settantenni.

Ad ogni seria analisi del rischio si deve far seguire una sua mitigazione: per esempio si sarebbe potuto incrementare un monitoraggio dei livelli di vitamina D3 o di zinco nel sangue degli anziani nelle RSA (si è visto che a morire sono principalmente quelli che ne hanno valori molto bassi), provvedendo a un’adeguata supplementazione.  Invece l’unica misura adottata è stata quella del vaccino, per tutti, come se non vi fossero altre possibilità di ridurre i danni da contagio e soprattutto come se il vaccino non costituisse di per sé un rischio (non fosse altro perché è una terapia sperimentale introdotta d’urgenza, aggirando le normali procedure di autorizzazione).

Le reazioni avverse gravi al vaccino (enormemente sottostimate nei dati ufficiali, essendone disincentivata la notifica) riguardano almeno il 2% dei vaccinati e possono presentarsi ad ogni differente somministrazione. Considerando un centinaio di milioni di dosi già inoculate (tra chi ne ha ricevute tre, chi due, chi una), abbiamo la bellezza di 100000000×0,02= 2 milioni di persone che ne hanno sofferto. Quelle decedute o semplicemente invalidate dal vaccino sono in gran parte persone più giovani di quelle morte con Covid-19. Il problema non è solo italiano.

https://www.euromomo.eu/graphs-and-maps/

La vaccinazione sta “salvando” ipotetici malati di Covid-19 facendo strage di tranquillamente sani fino alla dose.

Il pubblico è un numero bombardato da numeri.

frase di McLuhan.

(Arrendersi all’Evidenza)

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2 commenti

  • arrendersi all'evidenza ha detto:

    Appunti.

    Nel calcolare l’aliquota di quel 20% di italiani positivi che ha avuto dei guai molto seri c’è un errore di battitura (il risultato è giusto): 60×0,08×0,2=0,96 milioni.

    Di quelli che stanno avendo guai seri dalle dosi di vaccino, molti soffrono di situazioni transitorie e risolvibili (dolori mai avuti, strani fenomeni vascolari, disfunzioni tiroidee), altri invece di qualcosa di molto peggiore.
    Il decesso può essere l’esito di 1/1000 dei casi di reazioni avverse più gravi. Per molti altri, anche senza morire, non si è più come prima. Anche quando il danno che ne deriva non è immediato, in qualche mese il quadro clinico può portare a conseguenze fatali.

    Aifa nel suo nono rapporto riferisce che gli eventi avversi gravi sono 17 ogni 100000 dosi somministrate. Si può pensare a una sottostima di più di cento volte la realtà, anche perché (pur trattandosi di una somministrazione emergenziale e di fatto sperimentale) non è prevista una farmacovigilanza attiva ed è disincentivata in molti modi la segnalazione.

    Vanno distinti i danni da vaccino.

    Quelli diretti (per i problemi dovuti alla proteina spike o di reazione ai veicoli vaccinali o loro contaminanti) .

    Quelli indiretti che potrebbero verificarsi quando la stagione fredda metterà a confronto il sistema immunitario vaccinato con altre minacce virali, rivelando (giova ripeterlo: siamo dentro un esperimento) se e quanto possa determinarsi il fenomeno ADE (risposta anticorpale esagerata) o un indebolimento delle normali funzioni del sistema immunitario innato o adattativo.

    Quando si fanno esperimenti bisogna essere aperti al dato.
    Questo è un grande esperimento, ma di certi dati non si dovrebbe proprio parlare. Anzi: nemmeno raccoglierli.
    Questa non è scienza, ma la legge di Murphy per la quale se i dati non corrispondono alla teoria, vanno eliminati.

  • Nuccio Viglietti ha detto:

    Tamponi sono ossigeno che tiene in vita questa lurida dittatura sanitaria nazifasciocomunista…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/