Benedetta De Vito e il Sorriso dei Rosari in Mano ai Portuali di Trieste.

20 Ottobre 2021 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, la nostra Benedetta De Vito ci regala questa riflessione bellissima sulla messa mattutina a Sant’Agata dei Goti, un chiesa meravigliosa a due passi da piazza Venezia. E ci parla del Rosario in mano ai portuali di Trieste aggrediti ingiustamente, senza motivo, da teppisti in un uniforme che hanno screditato. Mentre leggevo mi ricordavo di mio zio, partigiano comunista, operaio metalmeccanico, segretario del PCI a Sanpierdarena, che mi raccontava del 1960, quando si impedì al Movimento Sociale di tenere il suo congresso a Genova. Tre lustri dopo la fine della guerra, le ferite erano ancora aperte. E in quell’occasione mi raccontava di come i portuali, a Piazza de Ferrari, avessero affrontato con i ganci da portuale i celerini, facendo fare a un commissario un bagno nella fontana della piazza. Ci furono morti e feriti a Reggio Emilia, Licata e Roma. Il governo Tambroni si dimise. Hai visto mai…

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Quando mi sveglio, al mattino molto presto, è ancora nero il mantello del giorno e il silenzio solenne anche lungo via del Boschetto dove m’affaccio per aprire le persiane al nuovo giorno. Pochi passi frettolosi, la moka sul gas ed è tempo, per me,  di mettere addosso dei panni, lasciar pronto il caffè a mio marito e uscire, io pure sulle punte, per andare alla Santa Messa nella bella chiesa di Sant’Agata dei Goti che, ogni volta, m’accoglie come in un abbraccio d’oro.

Entro, se sono già quasi le sette, dal suo ingresso che affaccia sulla Via Panisperna. Se, invece, sono riuscita a cucire qualche minuto in più alla mia devozione, eccomi raggiungere, poco dopo le sei, la Chiesa dall’entrata di Via Mazzarino. Scendo le scale buie, che danno sul cortile, dove conosco per nome il piccolo pozzo che mi saluta giocondo. Scendo, passetto passetto, perché tutto è ancora buio, ma già vedo che la porta a vetri che divide il chiostrino dalla Chiesa, è illuminata da un lucore dorato che mi scalda il cuore. So che la porta è già aperta ed entro, felice, tirando da parte le tende di velluto. Entro e, stretto il Rosario, comincio il mio giorno felice in compagnia del Signore. E oggi ancora di più dopo aver visto una fotografia solamente presa tra i manifestanti triestini. In essa si vedono dei ragazzi, dei bei ragazzi, alti, lavoratori, seduti in terra e tra le mani stringono il Santo Rosario…

Sorrido, dietro la mascherina mentre i grani della mia Corona scorrono tra le mie dita e mi dico. Signore, allora, in questi tempi bui, nella menzogna fatta verità, nel mondo al contrario, la tua grazia scende potente tra noi a risollevare e a incendiar d’amore di te il cuore di quanti, forse – tutti presi dal mondo materiale che c’avvolge nelle sue sataniche spire – ti avevano dimenticato! Sorrido, dietro la mascherina che tanto mi dà noia. E penso anche a quei bei giovani, vestiti di bianco, che recatisi davanti alle Scuderie del Quirinale, dove si celebra una mostra dedicata non come dicono a Dante Alighieri, ma all’inferno medesimo, si sono messi a recitare i canti del Paradiso. Ricordando così agli organizzatori dell’infernale pantomima, che il Sommo Poeta ha scritto sì l’inferno, ma anche il purgatorio e il Paradiso… E li ringrazio di cuore!

Il lume s’accende, quasi comincia la funzione, ma ho tempo di volare con il pensiero a un certo signore che anima un sito di protesta considerato dal mainstream (come si dice) un fascio di fake news, il quale, dopo aver letto il mio articolo su Mangiafuoco di qualche tempo fa, mi ha scritto, dicendosi agnostico, ma aperto a pensar che “ci son più cose in cielo e in terra di quante ne contenga la tua filosofia” e mi ha chiesto poi una preghiera. Il perché lo custodisco nel mio cuore…

Ecco, comincia la messa, arrivano i tre sacerdoti, tutti stimmatini e, nella gioia, circondata dalle tante devote che conosco di viso (e alcune di persona) e per la dolcezza del loro amore per il nostro Padre Celeste, mi lascio condurre lassù dagli angeli che, invisibili, ci fanno da corteggio attorno. Sì, la grazia del Signore, anche in questi tempi grami, con i “giornalisti” che, pur di ribadire che ha vinto una parte politica, ripropongono il telegiornale del giorno prima (è successo proprio stamane alle 12, con il Tg3), che maltrattano chi va in piazza mentre fino a poco tempo fa erano dalla parte dei girotondi, dei popoli viola, arancio e giallo e persino dei movimenti in Burkina Faso.

E vorrei, ma mi tiene ferma il ricordo di quanto ho penato per diventare professionista (visto che ho passato 25 anni da pubblicista part time…) restituire all’Ordine la tessera perché il panorama che vedo è tanto triste e le tiritere tanto noiose e trite e, ogni volta che ascolto il telegiornale (poiché mio marito vuol seguirlo) mi par di non sentire proprio nulla che valga la pena di essere sentito e che tutte le “notizie” siano soltanto un modo per spargere a piena voce vapori di menzognina e pillole di bugiardina…

E poi c’è il diavoliano sempre in agguato a nasconder dietro finti nomi e cognomi le solite adorazioni di morte e satanismo. Non ci credete? E allora, ecco qui l’ultima perlina, colta al volo durante un tg. Si parla del Festival del cinema di Roma e appare un individuo brutto e malvestito, anzi vestito in maschera da pirata (come quello che feci io a mio figlio e poi, più avanti, al piccolo Elia…) e la giornalista, trionfale: “E’ il giorno di Johnny Depp!” e ci sono pure i fans che gridano.

Ma, dico rivolta a mio marito, è una presa in giro! Gridano per quello lì! Ovviamente, anche mio marito sorride ironico. E poi di colpo ecco il perché di quel cognome bizzarro che non è Smith né Jones né Taylor: certo, Johnny è traduzione in diavoliano di jolly e depp on è altro che la trasposizione, sempre in diavoliano, della parola “death” che, in inglese vuol dire morte… E quindi jolly death, un’allegra morte! Suvvia, ora basta, la finisco qui e, nella preghiera, saluto tutti con un inchinetto come facevo, piccina, nel salutare le sister dell’Istituto Mater Dei.

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5 commenti

  • Antonella ha detto:

    La battaglia portata avanti dai nostri portuali di Trieste ha scosso l’Italia dallo stato ipnotico di assuefazione indotto in un clima di menzogna e di ricatto senza confronto. Tutto orchestrato ad arte per limitare i diritti più elementari sotto la minaccia di un Green pass degno della Cina, dove la dittatura con un cellulare controlla anche l’elemosina, e i cristiani vengono rimossi con le croci.
    Quella corona stretta tra le mani di un padre di famiglia, che implorava libertà per i suoi figli, ha colpito profondamente ed è consolante da cristiani rileggerlo attraverso lo sguardo di Benedetta, che risveglia al senso della vera spiritualità quando il mondo preferirebbe addormentarci sulle trame delle sue caricature. La forza della preghiera ci unisca tutti sotto il Manto di Maria.

  • Diana ha detto:

    Che cosa incredibile la Comunione dei Santi. Ieri l’altro, aprendo il link della diretta dal porto di Trieste, mi si è stagliata davanti l’immagine di un piccolo crocifisso, al centro del rosario che un portuale sollevava a mezz’aria, come a contrastare l’avanzata dell’enorme idrante che usciva pesante contro di lui, seduto, dal varco 4. Vade retro. E mi sono messa a pregare la Santa Vergine per lui, che stava fermo lì a difendere la mia libertà, la nostra libertà. Preghiamo la Regina delle Vittorie perché ci difenda dai nemici visibili ed invisibili.

  • Iginio ha detto:

    Altro che bagno nella fontana, caro Tosatti. Ci furono agenti feriti da quei ganci, dato che la polizia non aveva le armi cariche, e quel funzionario lo buttarono nella fontana tenendogli la testa sotto. Non so se mi spiego.
    Una pagina di cui francamente non mi glorierei, anche se lì a Genova ne hanno fatto un mito. Altro poi è dire che anche i comunisti fanno parte della storia d’Italia (cosa che però loro non riconoscono a chi era anticomunista, fascisti inclusi). Tanto più che ormai comunismo e fascismo sono solo fantasmi. E i comunisti veri sono (giustamente, dal loro punto di vista) anti-governo Draghi, ma vengono facilmente silenziati dalla sinistra radical-chic coi soldi in banca.

  • Valeria Fusetti ha detto:

    Grazie cara Benedetta, i suoi scritti mi recano sempre un senso di bellezza e di gioia. Bellezza e gioia oggi sono stati dell’animo, e del pensiero, difficili da assaporare più di pochi momenti alla volta. E molto distanziati l’uno dall’altro… . Sono talmente fugaci ! Ma lei dimostra, in modo magistrale, che la grazia rende visibili, e godibili, i buoni doni di Dio in ogni momento del giorno ed in ogni contesto. Che il Signore la conservi così , e la Vergine Santa continui a tenerla sempre per mano.

  • giorgio rapanelli ha detto:

    Finchè Matteo Salvini impugnava corona e rosario le cose gli andavano meglio. Corona e rosario sono “simboli” dotati di forza spirituale della Luce. E mettono in fuga e confusione il Nemico e i suoi lacchè.…
    I portuali, che hanno esibito il rosario, innaffiati da agenti “fascio-comunisti” al servizio del Potere che sovrasta l’Italia, tradita da chi dovrebbe difendere la Costituzione nata dalla Resistenza, hanno acquistato una forza, che potrebbe diventare oltre che fede individuale, di alternativa politica ad un centrodestra ormai alle corde. La rivolta è in parte dell’Europa, a cominciare dalla Polonia e da Orban, per ora. Non dimentichiamo che non abbiamo di fronte opinioni politiche più o meno pericolose. Abbiamo di fronte Lucifero e Arimane, ossia Satana e i suoi accoliti. L’Apocalisse – parziale o totale – è iniziata e non rimarranno zone grigie.