Il Matto, ‘O Sole Mio, e i Due Soli.
16 Ottobre 2021
Marco Tosatti
Cari amici nemici di Stilum Curiae, il nostro Matto ci offre questo poema-riflessione- canto dai molti splendori e dai molti richiami. Buona lettura e riflessione.
§§§
‘O SOLE MIO … IT’S NOW OR NEVER
Premessa
Come mostra la nuova e più significativa immagine adottata, il Matto sorride a canta … “’O Sole mio!”. The Fool è una sorta di vagabondo, apparentemente senza meta agli occhi dei più. La sua Anima è simboleggiata dalla Farfalla che vola incontro al «Sole che sorge dall’alto», ed il piccolo sacchetto in cima al bastone da pellegrino ne significa la libertà dal peso del superfluo. La rosa e l’abbigliamento cavalleresco sono i segni della sua poetica e per lo più incompresa apertura d’animo, mentre il cane rappresenta la solerzia e la vigilanza che gli sono necessarie per il Tragitto Terra-Cielo-Terra: egli è sempre rivolto ad Oriente e spesso disegna e contempla il carattere cinese Wang 王 che significa Re (perciò anche il carattere del Cristo!), e presenta un asse verticale (l’Asse del Mondo) con tre tratti orizzontali significanti, dal basso verso l’alto, la Terra, l’Uomo e il Cielo.
Il burrone, sul ciglio del quale si trova in tutta tranquillità, rappresenta il coacervo inestricabile delle beghe umane d’ogni risma dalle quali, pur essendovi totalmente coinvolto, è totalmente distaccato: la contemplazione del Sole lo preserva dal mettere il piede in fallo. Il Matto ha anche una spada che non si vede ed è più tagliente dell’acciaio più affilato: è la sua mente addestrata a tagliare i vischiosi dèmoni che vorrebbero distoglierlo dalla sua impresa. La mente del Matto è una spada esorcistica che egli si è temprato attraverso l’Arte della Spada. Meravigliosa, insondabile Arte!
Come si vede, un free lance, un tipo decisamente fuori della norma, anzi delle norme, un anormale, un non omologato, un untore agli occhi dei giusti, un attentatore allo statu quo (che in verità è preda del caos). Un tipo assai affine all’henro nipponico, e come tale un pellegrino che trova sulla Via perle brillanti della medesima Luce Solare che splende sui buoni e sui cattivi. Egli è anche un mercante che aspira alla Perla più preziosa, per cercare la quale vende in continuazione tutto quello che ha, che sa e che è. Perla che per l’henro si chiama Nehan: Illuminazione Suprema.
Il Matto si riconosce negli scarni versi di Santōka Taneda (1882-1940):
«Massugu na michi de samishii: solitaria è la via che si stende di fronte a me».
Il Matto somiglia molto ad un Cavaliere della Tavola Rotonda che parte per attraversare la terre gaste al di là della quale si trova il Castello del Santo Graal. Egli è un Percival: un “puro folle”, ma anche “colui che si apre un varco”. Ovviamente con la Spada.
Riassumendo: il Matto è vagabondo, untore, attentatore, pellegrino, cercatore, mercante, spadaccino. Ed è tutto questo che gli rende la vita degna d’esser vissuta anche se effimera, come scrive splendidamente Sami no Manzei nel Man’yōshū – Raccolta delle diecimila foglie (8° secolo):
«A che paragonare questa vita?
Forse alla scia di una barca
che salpa al primo albeggiare
e scompare».
O come avverte Isaia:
«Ogni uomo è come l’erba
e tutta la sua gloria è come un fiore del campo.
Secca l’erba, il fiore appassisce
quando il soffio del Signore spira su di essi».
*****
Che bella cosa na jurnata ‘e sole,
N’aria serena doppo ‘na tempesta!
Pe’ ll’aria fresca pare già ‘na festa…
Che bella cosa ‘na jurnata ‘e sole.
Ma n’atu sole
Cchiù bello, oi ne’.
O sole mio
Sta ‘n fronte a te!
O sole, o sole mio
Sta ‘nfronte a te!
Sta ‘nfronte a te!
[…]
Quanno fa notte e ‘o sole se ne scenne,
Me vene quase ‘na malincunia;
Sotto ‘a fenesta toia restarria
Quanno fa notte e ‘o sole se ne scenne.
Ma n’atu sole
Cchiù bello, oi nè.
O sole mio
Sta ‘nfronte a te!
O sole, o sole mio
Sta ‘nfronte a te!
Sta ‘nfronte a te!
Questa cavalleresca Canzone d’Amore ci parla di due soli.
Infatti, oltre che del sole naturale che rende una “bella cosa” la “jurnata”, si direbbe quasi una prefigurazione paradisiaca, come risulta dai primi versi: “n’aria serena e fresca” che “pare già ‘na festa”, essa, nel ritornello, che costituisce il motivo conduttore di ogni canzone, ci dice di “N’ATU SOLE”, non a caso enfatizzato dalla voce cantante, e che non può essere altro che il Sole Mistico, ancor “CCHIÙ BELLO”, del quale il sole naturale è potente e stupendo simbolo. E che dire dell’OI NE’!, l’equivalente dell’EUREKA!, il trasporto gioioso che soltanto il Sole Mistico può suscitare?
Ciò è confermato dal fatto che di quest’ALTRO SOLE l’Amante dice non solo che è “MIO”, ciò che non potrebbe dire del sole naturale, ma, rivolgendosi all’Amata, le dice “STA ’N FRONTE A TE”. Si tratta del Sole Mistico che, a differenza del sole naturale, non sorge e non tramonta mai.
Ora, che questo Sole Mistico stia “in fronte” nel senso di “di fronte” o “sulla fronte” degli Amanti è di poca importanza: quel che conta è che Esso unisce l’Amante e l’Amata nel più squisito Amor platonico, trascendente la “malincunia” che, “quanno fa notte e ‘o sole se ne scenne”, prende l’Amante “sotto ‘a fenesta” dell’Amata.
Piccola curiosità: la versione inglese di questa Canzone è intitolata “IT’S NOW OR NEVER”: È ADESSO O MAI.
IL Sole Mistico È. Brilla eternamente ADESSO, non prima né poi. Brilla “NOW” perché non è mai sorto e mai tramonterà, e sorge “NEVER” se non nell’uomo insipiente e inconsapevole, nell’Amante mancato che non può giungere a sospirar d’Amore sotto la finestra dell’Amata perché distratto da altri frivoli amori, da altre fatue luci.
«L’Amante disse al suo Amato: “Io non mi sono mai sottratto né ho mai cessato d’amarti da quando ti ho conosciuto, poiché sono stato per Te, in Te e con Te dovunque Ti trovassi.
Rispose l’Amato: “Né io, da quando mi hai conosciuto ed amato, ti ho dimenticato né mai ti ho ingannato né ti sono venuto meno”».
Raimondo Lullo, Il libro dell’Amante e dell’Amato.
Dopo quanto osservato, si può ascoltare e gustare la Canzone del “n’atu sole” con … n’ate rrecchie!
https://www.youtube.com/watch?v=xszXtwtrnsw
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Categoria: Generale
Ora o mai più…
Ha ragione , Matto mio, ha ragione.
Ma …se uno é cieco e sordo e muto???
Mimma carissima,
in fondo, la vita di ogni anima è un mistero: ognuna segue la sua via, e, per quanto preziosi, il Dogma e la Dottrina non bastano per farsi un giudizio, e ammesso che sia lecito farsi un giudizio.
ADESSO non è un “tempo”, piuttosto è ciò che permea il tempo: ieri era Adesso; domani sarà Adesso. Ogni anima può fruire del suo Adesso che però resta ad essa sconosciuto finché non giunge.
E’ un argomento davvero difficile.
La saluto cordialmente.
IL MATTO – Questo San Rocco è senz’altro migliore rispetto al suo collega precedente: abiti dai colori autunnali ….. biondo!… peccato, però, così intento com’è ad ammirare sole e farfalle, non si accorga che sta per cadere in un …. precipizio.
Cordiali saluti – Maria Grazia
Gentile Maria Grazia,
veramente ,in merito al burrone ho scritto:
“Il burrone, sul ciglio del quale si trova (il Matto) in tutta tranquillità, rappresenta il coacervo inestricabile delle beghe umane d’ogni risma dalle quali, pur essendovi totalmente coinvolto, è totalmente distaccato: la contemplazione del Sole lo preserva dal mettere il piede in fallo”.
Se Le va, riconsideri con rinnovata attenzione il suddetto brano.
Un cordiale saluto a Lei.
Stamattina mi sono svegliata proprio pensando allo spezzone del film di Fantozzi…
Questo è il giorno in cui il Matto supera se stesso!
Bravo spadaccino!
Articolo molto godibile
Sole più radioso abbiamo dentro… ma no s’accende a nostro piacimento…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/
Cristo, vera luce che illumini e santifichi ogni uomo che viene in questo mondo, sia impressa su di noi la luce del tuo volto, affinché in essa possiamo vedere la tua Luce inaccessibile; per l’intercessione della Madre tua tutta pura e di tutti i tuoi Santi, dirigi i nostri passi nell’adempimento del tuo volere. Amen.