Gli Araldi del Vangelo: tra Stalin, Pilato e Cauchon. Ma Perché?

20 Settembre 2021 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum curiae, riceviamo e volentieri pubblichiamo questa lettera che abbiamo ricevuto, e che ci dà notizia di un provvedimento inesplicabile – se non in termini di ostilità preconcetta – da parte del cardinale Braz De Aviz verso gli Araldi del Vangelo. Buona lettura.

§§§

Gli Araldi del Vangelo: tra Stalin, Pilato e Cauchon.
Pro veritate

 

Il Manifesto – quotidiano comunista – di recente ha pubblicato una notizia abbastanza imprecisa sull’ingiustificata “decisione” del Card. Braz de Aviz riguardo all’espulsione dei minorenni ospitati nelle case degli Araldi del Vangelo. La conclusione gioiosa a cui arrivano i dolci compagni è un augurio letale: “il prossimo passo sarebbe la soppressione degli Araldi”. Ossia, prima si rimandano a casa i minorenni, poi si chiude l’Associazione.

I fatti, però, non corrispondono a quello che i media di sinistra affermano; nemmeno in merito alle supposte “comunicazioni” che sarebbero arrivate sul tavolino di Sua Eminenza Aviz e che sarebbero alla base di una decisione veramente pietosa e inclemente a tutti i livelli.

Essendo lei, caro Tosatti, un giornalista onesto, mi avvalgo del suo desiderio di far conoscere alla gente la verità per fare arrivare ai lettori italiani alcune precisazioni sull’inaspettata e ingiusta misura emanata dalla Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica sui minorenni ospitati nelle case degli Araldi del Vangelo, che ivi risiedono con il permesso e il consenso convinto dei genitori, come si vedrà.

Tempo fa avevo manifestato le mie perplessità ai suoi cari stilumcuriali sulla “visita apostolica” e il “commissariamento” inflitti agli Araldi, senza che sia stato provato alcuno dei sospetti sollevati contro di loro. Infatti, lo stesso sito Vatican News e lo stesso Mons. Carballo in un’intervista registrata, chiarificarono che nel caso dell’Associazione l’essere commissariati non significava un castigo. Ecco le parole precise dell’Arcivescovo: “Non è una punizione, non è una pena. È semplicemente un aiuto che la Chiesa, madre nostra, offre loro” (cfr. Rome Reports 5/12/2019). Ora, dove non c’è pena non c’è delitto. E come mai allora il commissariamento? Misure misericordiose, ormai già frequenti in questi tempi di fraternità, amore, libertà e accoglienza…

Ma tornando al nostro caso, relativo ai minorenni espulsi contro la loro volontà e contro quella dei loro genitori dalle nostre case, devo dire che come canonista sono stato a contatto con il Commissario (card. Raymundo Damasceno Assis) e con i suoi ausiliari, e perfino tutti loro hanno manifestato più volte le loro perplessità su certi atteggiamenti autoritari di sua Eminenza Aviz, in chiaro contrasto con il costante insegnamento del Pontefice, ribadito di recente a Bratislava sull’avventura della libertà, la necessità di evitare che tutti pensino allo stesso modo e obbediscano ciecamente.

Nella scia di questa strana forma di condurre la persecuzione contro gli Araldi del Vangelo, la recente “Decisione” di sua Eminenza Aviz riguardo ai minorenni include, senza imbarazzo, innumerevoli errori formali, canonici, di diritto comune, di diritto naturale, e anche di Diritto Divino da togliere il fiato persino a semplici alunni della Facoltà di Diritto, quanto più a dei giuristi di spicco, come mostrerò sotto.

Anzitutto bisogna domandarsi: cosa recita il Decreto?

Il Decreto è veramente particolare, perché in primis impone al commissario di agire contro l’Associazione e contro le famiglie senza aver sentito il suo parere in anticipo. In un certo qual modo, viene commissariato il commissario considerandolo forse poco disinvolto o, addirittura, un inutile. Ecco il primo abuso di autorità dell’Eminentissimo Aviz.

La motivazione della misura disciplinare sarebbe multipla e si baserebbe su “numerose comunicazioni” (di proposito non si usa il termine “accuse” o “denunce”, forse per evitare il dovere di concedere il diritto di difesa alla parte accusata) arrivate alla Congregazione da presunti genitori di bambini e giovani inseriti negli Araldi del Vangelo, nelle quali consterebbero le seguenti lamentele: 1. Le famiglie sarebbero escluse dalle vite dei loro figli e i contatti tra genitori e figli sarebbero insufficienti; 2. La disciplina imposta ai minorenni sarebbe eccessivamente rigida; 3. La necessità di prevenire possibili abusi di coscienza e plagio contro i minorenni (dunque da anni e fino al momento attuale non ci sono stati e non ci sono!).

La misura in concreto sarebbe: “i minori residenti nelle case, nelle scuole, nei convitti dell’Associazione, al termine dell’anno scolastico in corso devono tornare a vivere con le loro famiglie ed essere affidati ai rispettivi genitori”.

Con questi presupposti possiamo fare l’analisi del “monumento” di giurisprudenza e di “maternità” ecclesiale prodotto dalla Congregazione dei Religiosi.

Anzitutto, viene da domandarsi il perché della segretezza delle prove. Conoscendo bene l’Eminentissimo Aviz, si può supporre che se avesse qualcosa di scandaloso o di importante l’avrebbe fatto trapelare sui suoi giornali preferiti, cioè quelli di tendenza marxista, come accaduto altre volte, anche se le accuse, sempre infondate, sono state poi sempre smentite dagli Araldi.

Allora, in cosa consistono tali “comunicazioni”? Chi le ha inviate? Qual è il loro vero contenuto? Quante sono in concreto? Non è dato sapere, segreto di cardinale, solo l’Eminentissimo Aviz ha il diritto di conoscere le tali comunicazioni. Purtroppo, però, gli altri devono poi subire delle pene in forza del suo segreto, senza potersi difendere. L’imposizione autoritaria del Prefetto richiama il detto del leone nella favola di Fedro: Ho ragione, dice, “nominor quia Leo”, perché sono il Leone…

Com’è brava l’egregia Congregazione in ambito giuridico, no? Peccato che ha dimenticato l’adagio “ut audiatur et altera pars”, principio elementare del Diritto invocato da Nicodemo davanti al Sinedrio che voleva condannare Gesù: “La nostra legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?” (Gv 7, 51)

Infatti, qualcuno a ragione potrebbe domandarsi: gli Araldi, accusati, non hanno il diritto di difendersi? E in Congregazione risponderebbero: Ma no! Figuriamoci! Sono conservatori, per loro il sospetto è già la condanna. Saremo quindi davanti a un nuovo episodio anacronistico e bizzarro della “loi du suspect” della famigerata Rivoluzione Francese? Alla Congregazione la parola.

A smentire le mirabolanti accuse contro la formazione accordata dagli Araldi ai minorenni loro affidati, sono state le vere famiglie dei ragazzi ospitati nelle nostre case! Perché, in realtà, delle “numerose comunicazioni” pervenute tra le mani dell’Eminentissimo Aviz, quali provengono realmente da famiglie che abbiano un figlio minorenne ospitato nelle case degli Araldi del Vangelo? Potrebbero nominare almeno una famiglia? Alla Congregazione la parola.

Infatti, i genitori con figli ospitati dagli Araldi hanno promosso con determinazione ed entusiasmo una raccolta di 2583 firme indirizzata al Commissario, card. Damasceno, e inviata all’Eminentissimo Aviz chiedendo con rispetto e fermezza la sospensione del menzionato Decreto che ritengono nullo per mancanza di fondamento e per il fatto che lede i loro diritti, cioè, la responsabilità inalienabile dei genitori sull’educazione dei figli (c. 226); e il diritto naturale, anch’esso tutelato dalla legislazione canonica, di questi ragazzi e ragazze maggiori di 14 anni di scegliere il loro stato di vita (c. 219) e la loro via spirituale (c. 214).

Il Decreto “Avizino”, giusto per dargli un nome affinché passi alla Storia come “spettro giuridico”, presume poi che gli Araldi abbiano pressoché sequestrato i ragazzi giacché dovrebbero restituirli ai loro genitori… Gravissima accusa che, non provata, diventerebbe una nefanda calunnia sia contro gli Araldi che contro gli stessi genitori, considerati dal Porporato degli irresponsabili e degli incapaci. Ma quali veri genitori di ragazzi ospitati nelle nostre case al giorno d’oggi avrebbero chiesto la restituzione dei figli? Alla Congregazione la parola.

E poi, qualora le “numerose comunicazioni” fossero inconsistenti, l’Eminentissimo potrebbe essere accusato del delitto di falso ai sensi del c. 1390, che sanziona la calunnia in quanto lesiva della buona reputazione altrui.

Lo stesso cardinale Commissario, ricevuta la lettera di Braz di Aviz, aveva dichiarato in un primo momento di non essere in grado di applicare le decisioni di Roma perché non corrispondenti alla realtà degli Araldi. C’è, infatti, il c. 41 che ordina a qualsiasi esecutore di un atto amministrativo di sospendere l’applicazione per la sua inopportunità, nullità ed altre cause gravi. Però, alla fine, la volontà del Prefetto ha prevalso: “Hoc volo, sic iubeo, sit pro ratione voluntas” (Giovenale).

Il card. Damasceno, quindi, ha obbedito al “diktat”, e ha promulgato una sorta di Decreto di applicazione del Decreto “Avizino”, insomma un capolavoro giuridico allucinante. E anche se lui si è mostrato abbastanza sensato, questa volta però la pusillanimità lo ha reso un po’ simile al Pretore Romano Ponzio Pilato: “Non trovo nessuna colpa in quest’uomo” (Lc 23, 4)… ma? Così il nostro Commissario, pur consapevole dell’innocenza degli Araldi se n’è lavato le mani perché l’Eminentissimo Aviz aveva deciso diversamente! Dunque bisogna disobbedire a Dio per obbedire all’uomo, e quale uomo!

Al margine: come può l’Eminentissimo Prefetto affermare nel suo Decreto che c’è il pericolo di “abuso di coscienza e plagio contro minori”, però allo stesso tempo rimandare le misure cautelari “alla fine dell’anno scolastico”? Se questi minorenni sono in pericolo, perché lasciarli ancora per sei mesi a rischio di “abuso di coscienza e plagio”? Anche se, inter nos, i giuristi italiani sanno che il delitto di plagio, simile all’abuso di coscienza, introdotto da Mussolini nel Codice Penale, è stato dichiarato incostituzionale dalla Corte Costituzionale nel 1981. Niente di tutto ciò preoccupa l’Eminentissimo. Un’incostituzionalità in più o una in meno, ormai…

Il Decreto “Avizino” è stato notificato, dunque, ai genitori di ragazze e ragazzi ospitati in case degli Araldi. E loro, come ho spiegato, hanno risposto in difesa dei loro legittimi diritti, contro il Cardinale con il debole per le norme incostituzionali. Dicono i francesi “cet animal est très méchant, quand on l’attaque il se défend” – che possiamo tradurre liberamente: questi genitori sono perversi, quando aggrediti si difendono!

Infatti, i genitori, riunitisi in un’Associazione, hanno subito organizzato una raccolta di firme che, in pochi giorni, ha raggiunto un alto consenso, com’è stato indicato sopra, in difesa della loro libertà di educazione e di quella dei loro figli. Tale raccolta è stata protocollata presso la Congregazione per i Religiosi senza alcuna risposta. Di nuovo, alla Congregazione la parola.

Come se non bastasse, giuristi brasiliani di spicco come gli illustri Ives Gandra da Silva Martins e Dircêo Torrecillas Ramos, hanno elaborato, “sponte propria”, un parere in cui mostrano alcune delle gravi illegalità contenute nell’ormai celebre Decreto “Avizino”. Hanno poi diffuso tale parere in Brasile e nei paesi dove gli Araldi collaborano con le famiglie per la formazione cristiana dei giovani. Il documento è stato infine consegnato a rappresentazioni diplomatiche, ad uffici statali di tutela dei minorenni, a congregazioni romane, e inviato dagli Autori all’Eminentissimo Aviz.

Un punto importante da sottolineare è che le stesse calunnie ritenute dall’Eminentissimo Aviz come veritiere – promosse sempre dallo stesso gruppetto ostile agli Araldi – furono presentate come denunce formali in sei tribunali brasiliani. E, dopo le procedure giudiziali, tutti e sei i processi sono stati archiviati, per mancanza di prove e di verosimiglianza con la realtà. Com’è crudele constatare che nella sfera civile c’è ancora lo stato di diritto quando, invece, nella Chiesa, nostra Madre, è in atto una sorta di stalinismo implacabile.

Chiedo ai gentili lettori di pregare per questa situazione, ma specialmente, per le vittime più indifese: i ragazzi e le ragazze ospitati nelle nostre case. Molti di loro dovranno ritrovarsi in contesti di dura povertà, di rischio per la loro integrità, di precaria formazione. Non si può descrivere la tristezza dipinta sui volti di questi giovani entusiasti che vedono il loro futuro coperto da nuvole scure e minacciose. Ma trattarli così ingiustamente non è rigidità? Alla Congregazione la parola.

Pilato non ha voluto riconoscere la Verità e ha condannato senza prove il Giusto. Dopo di lui tanti altri, nel corso della Storia, hanno seguito le sue orme, come il vescovo Cauchon e il card. Di Beaufort che portarono al rogo l’innocente Pucelle, Giovanna d’Arco. Quando Dio vuole, però, contro i “diktat” dei Pilato, dei Cauchon, dei De Beaufort, degli Stalin e di altri, “deposuit potentes de sede et exaltavit humiles”. Noi abbiamo fiducia in Dio, nostra forza, e nella Nostra Madre. Verso di Lei alziamo gli occhi e a Lei rivolgiamo le nostre preghiere con grande speranza: “Gaude Maria virgo, cunctas haereses sola interemisti in universo mundo”.

Pro veritate!

José  Manuel Jiménez Aleixandre, EP

 

Di seguito vi proponiamo la lettura del testo che accompagna le firme dei genitori dei ragazzi e delle ragazze ospitati nelle case degli Araldi:

RACCOLTA FIRME

 

All’Eminentissimo Cardinale Mons. Raymundo Damasceno Assis,

Commissario Pontificio presso l’Associazione Privata Internazionale di Fedeli di Diritto Pontificio Araldi del Vangelo.

Noi, genitori e responsabili legali degli studenti minorenni che soggiornano nelle case degli Araldi del Vangelo, a conoscenza della Decisione del Cardinale Braz de Aviz, che determina “che tutti i minori”, “alla fine dell’anno scolastico in corso devono tornare a vivere con le loro famiglie ed essere affidati ai rispettivi genitori”, manifestiamo davanti a Vostra Eminenza quanto segue:

1 – Il Cardinal Braz de Aviz, nella suddetta Decisione, afferma: “tenuto conto delle numerose comunicazioni qui inviate dai genitori dei bambini e dei giovani inseriti nell’orbita dell’Associazione Araldi del Vangelo, in cui lamentano che le famiglie di origine sono, nella maggior parte dei casi, escluse dalla vita dei loro figli, e che i contatti con i genitori non sono sufficientemente garantiti”. Tuttavia, tali “comunicazioniNON SONO STATE inviate da NESSUNO di noi firmatari, responsabili legali e genitori di minori che soggiornano nelle case degli Araldi del Vangelo, per desiderio dei nostri figli e con il nostro consenso; oltre al fatto che non ci sentiamo esclusi dalla vita dei nostri figli e che nemmeno siamo privati del contatto con loro.

2 – Afferma anche che è praticata una “disciplina eccessivamente rigida” “nelle comunità degli Araldi del Vangelo”. Chi però deve definire se gradisce o meno la disciplina – che, peraltro, non è eccessivamente rigida – siamo noi e i nostri figli, secondo i nostri criteri e le nostre aspettative. In nessun momento i nostri figli si sono lamentati con noi di questa disciplina e nessuno di noi, genitori, si è rivolto al signor Cardinale con un qualche reclamo per quanto concerne la disciplina praticata dagli Araldi del Vangelo.

3 – Sostiene inoltre che la Decisione ha la finalità di “consentire ai più giovani l’indispensabile rapporto con le famiglie e con l’obiettivo di prevenire qualsiasi situazione che possa favorire possibili abusi di coscienza e plagio nei confronti dei minori”. Ribadiamo che abbiamo un ottimo rapporto con i nostri figli, che essi non sono abbandonati, e tanto meno hanno bisogno di cure, né sono soggetti ad abusi. Siamo pienamente consapevoli della formazione data dagli Araldi del Vangelo ai nostri figli.

Da quanto sopra esposto, ci chiediamo: se queste “comunicazioni” non sono partite da noi, genitori dei minori che soggiornano nelle case degli Araldi del Vangelo, avrà il Cardinale Braz de Aviz una vera preoccupazione per l’educazione e il futuro dei nostri figli, visto che pretende di decidere del loro destino calpestando la loro volontà e quella dei loro genitori?

4 – Siamo supportati dal diritto naturale, espresso dal Concilio Vaticano II: “I genitori, avendo il dovere ed il diritto primario e irrinunciabile di educare i figli, debbono godere di una reale libertà nella scelta della scuola […] per i propri figli, in piena libertà, secondo la loro coscienza”.[1]

Anche il Papa San Giovanni Paolo II ci sostiene sulla scia dei documenti conciliari: “Il diritto- dovere educativo dei genitori si qualifica come essenziale […]; come originale e primario […]; come insostituibile e inalienabile, e pertanto, non può essere totalmente delegato ad altri, né da altri usurpato”.[2]

Così, quando l’autorità eccede i limiti della propria competenza e, soprattutto, quando la determinazione è contraria alla retta coscienza, “ai diritti fondamentali delle persone”,[3] si è obbligati a non seguire tali prescrizioni, poiché “bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini” (At 5, 29).

5 Dal momento che la legislazione canonica[4] garantisce anche questi diritti e che la Chiesa cattolica insegna che i genitori “devono essere riconosciuti come i primi e principali educatori dei loro figli[5] poiché, «in forza del ministero dell’educazione, i genitori, mediante la testimonianza di vita, sono i primi araldi del Vangelo presso i figli”,[6] non manca di scandalizzare un simile atteggiamento proveniente da autorità ecclesiastiche.

6 Così, sostenuti anche dalla legislazione civile, che garantisce l’esercizio della patria potestà, e nel rispetto della volontà e dei desideri dei nostri figli, tuteliamo il diritto a NON ACCETTARE QUESTA INGIUSTA IMPOSIZIONE. E, se necessario, faremo ricorso alla giustizia civile per far valere i nostri diritti di genitori e anche i diritti dei nostri figli.

Noi siamo i genitori e i responsabili legali dell’istruzione dei nostri figli. APPROVIAMO e desideriamo che continuino a studiare e a ricevere la formazione dagli Araldi del Vangelo.

RISPETTOSAMENTE, SULLA BASE DELLEARGOMENTAZIONI DI CUI SOPRA, RIFIUTIAMO E NON PERMETTIAMO CHE V. EM. SI APPROPRI, INDEBITAMENTE E ILLEGALMENTE, DI QUESTI NOSTRI DIRITTI.

Dato e approvato il 15 agosto 2021, Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria.

(Seguono le 2583 firme)

[1] CONCILIO VATICANO II. Dichiarazione Gravissimum Educationis sull’educazione cristiana, n.6. Si veda anche CCE 2229.

[2] SAN GIOVANNI PAOLO II. Esortazione Apostolica Familiaris Consortio, n.36. Si veda anche CCE 2221.

[3] CCE 2242.

[4] Cfr. CIC can. 226 § 2; can. 793 § 1. Si veda anche can. 1136.

[5]PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA FAMIGLIA. Carta dei diritti della Famiglia, art. 5.

[6]SAN GIOVANNI PAOLO II. Esortazione Apostolica Familiaris Consortio, n.39.

§§§




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16 commenti

  • Eugenio ha detto:

    ARALDI DEL VANGELO. SOLO CHI LI CONOSCE PUÒ PARLARE DI LORO. SONO UN’OPERA GRANDIOSA DELLO SPIRITO SANTO. AVERLI INCONTRATI HA SOLO PORTATO ASPETTI POSITIVI. IN LORO VEDO LA BELLEZZA INTENSA COME OPERA DI DIO, LA RICERCA DELLA SOLENNITÀ IN TUTTO DALLA CELEBRAZIONE EUCARISTICA ALL’ESSERE CRISTIANI IN OGNI MOMENTO. GRAZIE ALLA LORO ESSERE DI MARIA AL LORO ATTACCAMENTO ALLA CHIESA, MI HANNO TRASMESSO TANTO, E IN TANTI CO SIAMO CONSACRATI A GESÙ PER MEZZO DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA SECONDO GLI INSEGNAMENTI DEL MONFORT. NELLA NOSTRA PARROCCHIA DI SANT’EGIDIO A TARANTO PIÙ DI 300 PERSONE HANNO INTRAPRESO QUESTA STRADA. LA MAMMA CELESTE LI PROTEGGA E GUIDI SEMPRE IN QUESTI MOMENTI DIFFICILI. E NON OSO IMMAGINARE QUALE POTRÀ ESSERE IL GIUDIZIO DIVINO PER CHI CON TANTA CATTIVERIA STA SFERRANDO QUESTO ATTACCO. EVVIVA GESÙ EVVIVA MARIA

  • Giovanna Liosi ha detto:

    In questi giorni, nel leggere alcune missive inerenti l’ormai triennale commissariamento degli Araldi del Vangelo, pubblicate da alcune testate on line, sono stata assalita dallo profondo sgomento. A scriverle, non è né un lettore qualsiasi né un genitore degli allievi che frequentano il collegio della sopracitata Associazione di Diritto Pontificio, bensì una educatrice che si pregia di tale importante e delicato compito e la cui attività è prevalentemente e tipicamente destinata a provvedere all’istruzione, alla maturazione personale, all’assistenza psicologica degli allievi che mi vengono affidati. Visto che per antonomasia la scuola è un luogo privilegiato di elaborazione della coscienza personale e sociale di una persona, mi chiedo: come è possibile che dall’alto si sia potuto dar adito a certe infamità infondate e decidere con libero arbitrio di chiudere i collegi degli Araldi le cui peculiarità sono: studio, preghiera, evangelizzazione, integrazione sociale, carisma e disciplina. Ma qualcuno si è posto la domanda che dietro a centinaia di giovanissimi ci sono dei genitori che hanno la patria potestà sui propri figli?
    Vorrei allora tentare di dare un contributo, chiaramente non esaustivo; conosco gli Araldi da oltre un ventennio, li ho visti crescere in grembo alla Chiesa sempre in totale obbedienza ai Pastori; rispecchiano nella quotidianità la forza della fede nei più alti valori cattolici, i loro comportamenti sono stati sempre nobili, degni, senza nessuna artificialità; gli è stato riconosciuto un’approvazione pontificia nel febbraio del 2001 da san Giovanni Paolo II e, in seguito, al suo interno si sono sviluppate due società di vita apostolica riconosciute da papa Benedetto XVI.

    Allora mi chiedo se lo Spirito Santo, che ha ispirato due Pontefici, abbia commesso una “Gaffe” vista la pioggia di accuse ignobili e di cattivissimo gusto che gli sono state mosse, creando un danno fuori da ogni etica morale e cristiana nei confronti, non solo degli Araldi, bensì delle svariate decine di migliaia di persone che ne condividono Carisma e Spiritualità.

    Vorrei spiegare a chi di dovuto che la Chiesa è Madre e Maestra, a tal proposito il passo del Vangelo di Giovanni 21,15, lo dice a chiare note, quando Gesù disse a Pietro: «Pasci i miei agnelli». Il Papa è  un pastore che si prende cura delle pecore: a lui spetta il compito di guidare i fedeli e di far sentire loro l’Amore di Dio. Da genitrice di due ragazzi mi permetto di asserire che la Paternità però non può consistere soltanto nell’ esigere filiale obbedienza, ma nell’offrire fiducia, ascolto, comprensione, nel corregger ciò che non va bene.

    Ho letto, in questi ultimi giorni, della filiale obbedienza e dell’incommensurabile amore che i membri dell’associazione nutrono per il loro fondatore mons. Joao Scognamiglio, ebbene sì, gli stessi sentimenti li nutrono tutti i loro sostenitori perché lui è padre, è madre, è compagno di viaggio. La paternità è un dono del Signore!
    Sinceramente come figli di Dio, avremmo voluto essere, coinvolti come soggetti ed interlocutori credibili, in un dialogo aperto e argomentato e probabilmente insieme avremmo potuto costruire, invece no, da laica posso affermare che ogni nostro tentativo di dialogo è stato cestinato! Ecco la rabbia dei genitori degli allievi frequentanti il collegio e dei terziari che durante questi lunghi anni sono stati trasportati a curare la bellezza e lo splendore della liturgia e sono stati orientati ad essere testimoni nell’esperienza di una fede viva e contemplativa!
    Ma dov’è la tanta comunione decantata? E’ con profondo sgomento e indescrivibile sofferenza che scorgo: miseria, calunnia e diffamazione.

    Nel discorso che il Papa ha rivolto ai 74 presuli provenienti da 34 nazioni di quattro continenti ha abbozzato tre tratti essenziali del Vescovo, uno in particolare mi piace evidenziare: «Non sentitevi signori del gregge – voi non siete padroni del gregge – anche se altri lo facessero o se certe usanze del luogo lo favorissero», sottolinea infatti Francesco. «Il popolo di Dio, per il quale e al quale siete ordinati, vi senta padri, non padroni; padri premurosi: nessuno deve mostrare verso di voi atteggiamenti di sudditanza».
     Allora mi chiedo: di cosa stiamo parlando!                                                                                                  
    C’è un punto dell’articolo da lei scritto signor Tosatti: Gli Araldi sono coraggiosi. Si percepisce la loro fede in Dio, che non solo esiste ma è il Signore della Storia.
    Io aggiungerei: la loro forza è effusa dallo Spirito Santo, che opera meraviglie in loro, affinché siano testimoni credibili di quanto professano

  • Edson Marcos Gomes ha detto:

    Enquanto os acusadores se escondem nas trevas do anonimato, os pais dos menores residendentes nas casas dos Arautos se apresentam a luz do dia para defender seus direitos e denunciar seus detratores. Por que a Congregação de Dom Aviz não os recebe e escuta? Por que essa insistência na prática da injustiça contra uma Instituição que tantos bons frutos trouxe para a Santa Igreja? Por que essa perseguição implacável por parte do Cardeal, quando tanto se fala em misericórdia? Estaria Dom Aviz promovendo e estimulando essas falsas acusações??

  • mic ha detto:

    io sono abbonato da anni alla rivista,che trovo nella sua semplicita’ in linea con il magistero,sobria,interessante e’ sopratutto testimonia Gesu’ Cristo e la sua chiesa nella sua ortodossia e verita’…forse e’ proprio questro che da fastidio,sosteniamoli con la nostra preghiera

  • Eliseo De Santis ha detto:

    Ho partecipato a una missione con gli araldi. Si vede subito i loro amore nei confronti della Madonna e il suo Divin Figlio! Fanno un lavoro sociale e spirituale magnifico. Preghiamo affinché il BENE trionfi sempre. Sono amareggiato nel vedere tanto marcio nella Chiesa di Cristo. Come perseguitare i veri cristiani e appoggiare criminosi, corrotti, immorali, comunisti, ecc. Forza Araldi! Dio è con voi.

  • João Felipe Moreira Alves ha detto:

    Deviam investigar a vida péssima que este cardeal Braz de Aviz leva, o que esperar de um homem que diz publicamente: “vou para o inferno mas vou com a misericórdia de Deus”?. Quem tem um pouco de bom senso percebe a loucura que passa na cabeça desse homem. Este cardeal braz de aviz parece querer destruir tudo o que há de puro, moral e conservador dentro da igreja.

    Recordemos das profecias de Nossa Senhora de La Salette
    Que já previa que alguns sacerdotes por amor aos prazeres, honrarias e dinheiro se tornariam cloacas de impureza.

  • Carlo ha detto:

    Da anni voglio sapere dove l’elegante cardinale compra i suoi parrucchini, ma non ci ciesco. È un segreto di Stato. O invidia.

  • Laura Maria Menolascina ha detto:

    I più grandi Santi della storia della Chiesa hanno subito feroci persecuzioni proprio dall’interno della organizzazione ecclesiastica. E questo sembra proprio il caso degli Araldi del Vangelo. Ho l’onore de essere una loro terziaria , e ho avuto la possibilità,peraltro non preclusa a nessuno. di conoscere le scuole degli Araldi. Sono anche un’insegnante da molti anni, e al mio occhio. ” clinico ” non sarebbe sfuggito un qualsiasi particolare incongruente. Ho visto dei ragazzi ordinati nella gioia e nella grazia del Signore;ho visto delle ragazze felici , allegre e desiderose di farsi suore. Ho respirato atmosfere di tempi che ricordano il desiderio che tutti abbiamo di vedere il Regno di Maria verso il Regno di Dio.Da quando in qua la purezza del cuore e dello sguardo è pericolosa? Forse qualcuno ha dimenticato che l’invidia è e rimane un vizio capitale!

  • Saverio ha detto:

    Gli Araldi del Vangelo sono gli ennesimi ad essere perseguitati e giudicati ingiustamente dalla nuova dittatura comunista al potere nella Chiesa. L’attuale gerontocrazia vaticana è come una sorta di museo in cui vecchi dinosauri hanno ripreso vita e s’impongono, appunto, “quia nominor Drago”. Dopo impossessarsi del tanto odiato potere pontificio, adesso lo applicano da nuovi Stalin, veramente.
    Ma devo dire che questi Araldi sono stati gli unici fino adesso a resistere con fermezza e rispetto agli abusi di potere del KGB bergogliano. E in questo senso, meritano i nostri complimenti. Anzitutto, perché saranno rimasti compatti, o, al meno, avranno saputo spurgare gli intrusi. E, poi, perché non hanno paura di difendersi conforme la giustizia. Servirà a qualcosa? Non lo sappiamo. Ma davanti a Dio il loro atteggiamento conta molto. Forse in premio, li concede di vedere l’umiliazione dei loro persecutori. Gli Araldi sono coraggiosi. Si percepisce la loro fede in Dio, che non solo esiste ma è il Signore della Storia.
    Avanti Araldi.

  • Iginio ha detto:

    Gli Araldi del Vangelo non sono simpatici al papetto perché il loro fondatore, Scognamiglio, lo aveva preso in giro pubblicamente: la cosa era trapelata e lui dovette dimettersi.
    La cosa divertente è che gli Araldi sono di derivazione pliniana ma non sono simpatici nemmeno ai pliniani ortodossi, poiché hanno mollato tutta la paccottiglia politica e avrebbero imboccato una sorta di “scelta religiosa”.
    Che poi, in realtà, esistono anche pliniani filoBergoglio, quindi ormai la scissione dell’atomo è cosa compiuta da tempo 🙂

  • Stefano ha detto:

    Sono un convinto sostenitore degli Araldi del Vangelo, li sostengo convintamente con le mie risorse economiche, seguo, quando posso, le loro edificanti liturgie nella chiesa di San Benedetto in Piscinula a Roma, e leggo con grande profitto la loro rivista mensile. Sono attaccati alla Dottrina di sempre e alla Teologia dell’Aquinate, hanno un grande amore per la Chiesa e zelo per le anime e celebrano con dignità e solennità la Santa Messa, in cui si percepisce in modo intenso il sacro e la Presenza di Dio. Amano la Madonna in modo esemplare e attraente. In una parola, sono veramente cattolici. Proprio per questo non sono amati dall’inqualificabile e pessimo cardinale azizzania, degno servo ed emulo del papocchio bergoglio. Un detestabile modernista che ha giustificato e protetto le luride pseudosuore americane che non hanno nulla di suore e di cattoliche, serve eterodosse del mondo. Purtroppo è l’ennesimo deplorevole spettacolo a cui ci ha abituato la pseudochiesa bergogliona, che calpesta quanto c’è di autenticamente cattolico e promuove l’eresia e il peccato, e serve il mondo con le sue voglie. Non sono sorpreso di questo, basta ricordare cosa hanno fatto del fiorente ed esemplare ordine dei Francescani dell’Immacolata, tanto amato e stimato da San Giovanni Paolo II. Sono solo e sempre più disgustato di questa masnada di prepotenti senza Fede, adoratori della pachamama e degni successori di Giuda Iscariota. Ma le porte degli inferi non prevarranno, noi confidiamo in Dio e nella Vergine e voi verrete presto spazzati via, e dovrete rispondere di tutto il male che avete fatto alla Sposa di Cristo!

    • Leilane Alves Carpanez ha detto:

      Compartilho plenamente com sua opinião. Os Arautos do Evangelho nos indica o caminho para a santidade de acordo com a Santa Doutrina Católica. E pior são aqueles que acusam sem conhecer.Como cita o livro de Oséias “pois meu povo se perde por falta de conhecimento”

  • Maria Michela Petti ha detto:

    La denuncia contempla critiche fondate al modus operandi che si è fatto sistema, in virtù di prerogative associate indebitamente all’esercizio sui generis di un potere, che nei fatti rivela inconfondibili tratti di abusi di ogni genere, con la motivata accentuazione della contraddizione che contraddistingue – senza ombra di dubbio – l’andazzo dei tempi bui che ci troviamo a vivere. Temi quotidianamente commentati su questo blog; da parte mia non senza sofferenza.
    Sul “caso” proposto oggi alla nostra attenzione mi sono già espressa con il commento al Post “I Signori del Futuro della Vita Religiosa, e dei Gruppi della Messa Antica” del 13 settembre scorso, facendo notare che avverso il Decreto della Congregazione IVCeSVA gli Araldi del Vangelo hanno presentato ricorso in data 15 agosto. L’ ala ferragostana, evidentemente, ha soffocato anche questa “notizia” e il rilassamento che, comprensibilmente, in quel periodo si respirava nelle redazioni dei giornali hanno favorito la “dimenticanza” di una storia che non sembra essere unica… e che è stata rilanciata soltanto da qualche testata in conformità alla linea editoriale.
    A quanto già scritto aggiungo solo di aver letto, in un pezzo di cronaca on line a riguardo della vicenda, l’accenno all’eventualità – senza precisi riscontri – che la sorte toccata agli Araldi del Vangelo starebbe per abbattersi anche sui Fratelli delle scuole cristiane che sarebbero sotto indagine. Il condizionale è d’obbligo.

    • Januensis ha detto:

      Fratelli delle scuole cristiane ? Detti “maristi ” ?

      • Maria Michela Petti ha detto:

        Ho riportato fedelmente l’ accenno dall’articolo che mi è capitato di leggere. Credo sia da riferire ai così detti “lasalliani” . Non saprei dove attingerne certezza.

  • Enrico Nippo ha detto:

    Riecco il solito prezzemolo di Pilato.

    Riecco la “pusillanimità” di Pilato.

    Riecco il volgare, falsissimo luogo comune:

    “Pilato non ha voluto riconoscere la Verità e ha condannato senza prove il Giusto”.

    Il Giusto lo hanno CONDANNATO I GIUDEI, come chiarissimamente risulta dal Vangelo.

    La “prova” l’hanno trovata i Giudei.

    BASTA con questa pretesca, strisciante e invadente anti-romanità!

    BASTA con questo pretesco, strisciante e invadente filo giudaismo farisaico!

    La Chiesa è finita in pezzi perché invece che romana è rimasta giudaico farisaica.

    Pilato assimilato a Stalin!

    Se questi sono gli “Araldi del Vangelo” stiamo freschi!