Viganò Tapes #5. Siamo Intrappolati in un Empasse, un Vicolo Cieco.

18 Settembre 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, siamo alla quinta tappa dei Viganò Tapes, le mini-interviste centrate su un unico argomento realizzate da Robert Moynihan, fondatore e direttore di Inside the Vatican con l’arcivescovo Carlo Maria Viganò. Qui sotto trovate la traduzione della risposta in italiano (l’intervista è in inglese).

§§§

 

Noi ci troviamo intrappolati in un’empasse, in un vicolo cieco, dal quale non possiamo uscire finché non lo riconosciamo per quello che è. Se pensiamo che la crisi presente possa trovare soluzione rivolgendoci all’autorità civile o religiosa come se ci trovassimo in condizioni di relativa normalità, continuiamo a non comprendere che la responsabilità di questa crisi sta proprio nel tradimento di coloro che rivestono l’autorità. Non possiamo chiedere giustizia per un torto subito, se il giudice che deve condannare chi lede i nostri diritti è suo complice. Non possiamo ricorrere ai politici per far revocare la violazione delle libertà fondamentali, se sono proprio loro a votare nei Parlamenti queste violazioni perché obbediscono a chi li paga o li ricatta. E non possiamo chiedere ai Vescovi – e tantomeno alla Santa Sede – di tutelare i diritti dei fedeli, quando Vescovi e Vaticano considerano la nostra richiesta una minaccia per il potere che detengono e per l’ideologia fallimentare che difendono.

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12 commenti

  • Andrea Cionci ha detto:

    Meno male che i pastori devono dare speranza… Ma a parte questo, sarei curioso di sapere qual è il piano di Sua Eccellenza: fare tabula rasa di tutti i papi dopo PIO XII? Interessante, forse ottima l’intenzione, avremmo delle garanzie. Ma, praticamente, il prossimo vero papa chi lo eleggerebbe? Cardinali di 70 anni fa riesumati come papa Formoso? Perché se l’obiettivo è tentare un nuovo conclave con 80 cardinali bergogliani (quindi nulli) su 120 e sperare che lo Spirito Santo assista un nuovo antipapa, come quello che sarebbe inevitabilmente eletto (quand’anche nella rara evenienza fosse un tradizionalista) , la vedo dura. Eludere la chiarificazione sulla rinuncia equivale a garantire la successione antipapale. E non sappiamo quanto lo Spirito Santo sia d’accordo…

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Anche da un vicolo cieco si può uscire : basta trovare il coraggio di tornare indietro. Chi ce lo impedisce?

    • luca ha detto:

      Come ho detto sul commento qui sotto …..l 80% degli italiani
      addormentati

    • luca ha detto:

      guardate le manifestazioni delle piazze oggi in francia e guardate quelle in italia……ho provao a condividere video ad aamici e parenti
      per cercare di far capire alla gente quello che ci sta capitando
      intorno , credetemi è meglio neanche che ve lo racconti…….
      m dove volete che andiamo?

  • daouda ha detto:

    Eppure il metodo c’era già…

    SECONDO CONCILIO ECUMENICO A COSTANTINOPOLI DEL 381

    VI canone. Chi può essere ammesso ad accusare un vescovo o un chierico.

    Poiché molti volendo turbare e sconvolgere l’ordine ecclesiastico, da veri nemici e sicofanti, inventano accuse contro i vescovi ortodossi incaricati del governo della Chiesa, nient’altro cercando che di contaminare la buona fama dei sacerdoti e di eccitare tumulti tra i popoli che vivono in pace, è sembrato bene al santo concilio ecumenico dei vescovi radunati a Costantinopoli di non ammettere gli accusatori senza previo esame, né di permettere a chiunque di poter formulare accuse contro gli amministratori delle diocesi, né, d’altra parte, di respingere tutti. Se, quindi, uno ha dei motivi privati, personali, contro il vescovo, perché sia stato defraudato, o perché abbia dovuto sopportare da parte sua qualche altra ingiustizia, in questo genere di accuse non si guardi né alla persona dell’accusatore, né alla sua religione. E’ necessario, infatti, assolutamente, che la coscienza del vescovo si conservi libera dalla colpa e che quegli che afferma di essere trattato ingiustamente, quali che possano essere i suoi sentimenti religiosi, ottenga giustizia. Se, però, l’accusa che si fa al vescovo ha attinenza con la religione in sé e per sé, allora bisogna tener conto della persona degli accusatori. In questo caso, primo, non si permetta agli eretici di formulare accuse contro i vescovi ortodossi in cose riguardanti la chiesa (per eretici intendiamo sia quelli che già da tempo sono stati pubblicamente banditi dalla Chiesa, sia quelli che poi noi stessi abbiamo condannato; sia quelli che mostrano di professare una fede autentica, ma in realtà sono separati e si riuniscono contro i vescovi legittimi). Inoltre, quelli che sono stati condannati, scacciati o scomunicati per vari motivi dalla Chiesa, sia chierici che laici, non possono accusare un vescovo, prima di essersi lavati della loro colpa. Analogamente non possono accusare un vescovo o altri chierici, coloro che siano sotto una precedente accusa, se prima non abbiano dimostrato di essere innocenti delle colpe loro imputate. Se, però, vi è chi senza essere eretico, né scomunicato, né condannato o accusato di alcun delitto, ha delle accuse in cose di chiesa contro il vescovo, questo santo sinodo comanda che questi presenti la sua accusa ai vescovi della provincia e dimostri davanti a loro la fondatezza delle accuse. Se poi i vescovi della provincia non sono in grado di correggere le mancanze di cui viene accusato il vescovo, allora gli accusatori possono adire anche il più vasto sinodo dei vescovi di quella diocesi (cioè il sinodo patriarcale), che saranno convocati proprio per questo. Non può però, essere ammesso a provare l’accusa, chi non abbia prima accettato per iscritto di subire una pena uguale a quella che toccherebbe al vescovo se nell’esame della causa si constatasse che le accuse contro il vescovo erano calunnie. Se qualcuno, disprezzando ciò che è stato decretato, osasse importunare l’imperatore, o disturbare i tribunali civili, o il concilio ecumenico, con disprezzo di tutti i vescovi della diocesi, la sua accusa non deve essere ammessa, perché egli ha disprezzato i canoni, ed ha tentato di sconvolgere l’ordine ecclesiastico.

  • Il Matto ha detto:

    Il “vicolo cieco” è qui sulla terra.

    In cielo non c’è nessuno vicolo cieco.

    Innalzarsi, lasciare in basso la zavorra delle beghe terrene, massimamente le beghe ecclesiastiche che soltanto i preti sanno scatenare.

    La diatriba papa si/papa no ha più che del grottesco.

    E pensare che non c’entra nulla con la vita dell’anima!

    • Giovanni ha detto:

      Non con vita dell’anima di crede fermamente e coerentemente in Dio uno e trino, ma pensi a chi è smarrito e cerca la giusta via. È terribile che questa gerarchia pensi a tutto fuorché a guidare il gregge sulla via della salvezza eterna.

    • Il Matto ha detto:

      Oso essere convinto che la gerarchia ecclesiastica non rappresenti un filtro indispensabile per le anime che cercano la Luce.

      Oso essere convinto che lo smarrimento delle anime non sia indifferente alla Luce.

      Oso essere convinto che la Luce sappia proporsi alle anime anche indipendentemente dalla gerarchia ecclesiastica.

      Le vie della Luce sono infinite.

      • Luciano Motz ha detto:

        Qualche volta è necessario tornare all’abecedario e ripassare l’abc. La Luce è Gesù Cristo e Gesù Cristo ha costituito la Chiesa, ovvero il suo Corpo mistico, quale soggetto per la salvezza delle anime. Il sacramento del Battesimo è il primo strumento di tale salvezza. E Gesù Cristo ha incaricato i suoi discepoli di portare nel mondo la Buona Novella e di battezzare le genti. E la gerarchia ecclesiastica è formata dai successori degli apostoli.

  • Alessandro ha detto:

    Bravissimo Cionci ! Questo è parlare chiaro perché alla fine anche Mons. Viganò , insieme a tanti altri come lui , la smettano di lamentarsi facendo finta che non ci sia la soluzione !. La soluzione c’è e sotto gli occhi di tutti! . Solo persone in malafede possono continuare a giustificare Bergoglio ( giustificarlo nei fatti ,mentre a parole lo criticano continuamente) . Adesso è tempo di dire ” basta ” e avere il coraggio di mettersi anche contro il mondo intero pur di risolvere una volta per tutte questa buffonata del papato di Bergoglio.
    Capisco che per molti intelligentoni dover ammettere che don Minutella aveva ragione è peggio di qualsiasi oltraggio, anche se certamente per molti i motivi economici sono prevalenti .
    Avanti ancora che il traguardo è vicino 👍

  • luca ha detto:

    Sig Andrea lei ha perfaettamente ragione se non fosse che la socetá
    civile è per l 80% in un sonno profondo e lo stiamo vedendo
    con i vaccini..le persone sono blocccate inebetite
    quasi drogate….credo sia questo che il cardinale voglia dire
    nel SIAMO IN UN VICOLO CECO..il problema grave è che
    l armata avanza veloce e oramai sperare in un risveglio
    improvviso è impossibile…la morale è che è un bel casino

  • Andrea Cionci ha detto:

    Eccellenza, l’uscita dal vicolo cieco da Lei perfettamente individuato è rappresentata dal fatto che il papa Benedetto XVI non ha mai abdicato e si trova in situazione di sede impedita. Lo sblocco dell’intera situazione è stato predisposto dal Vicario di Cristo. Basta dire la verità su questa cosa, gridarla al mondo. Qui tutta l’inchiesta (in fondo). https://www.byoblu.com/2021/09/17/papa-antipapa-inchiesta-9/