Certificato Verde Inutile e Pericoloso. Viola le Regole Europee, Esplicite.

8 Agosto 2021 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, mi sembra utile e interessante condividere con voi questo articolo di Korazym.org sul green pass, e come questo monstrum costituzionale e giuridico vada contro esplicite regole europee. Che, una volta tanto, potrebbero essere utili. Buona lettura. 

§§§

Condividiamo di seguito un articolo a firma di Paolo Becchi e Giuseppe Palma pubblicato su Nicolaporro.it (“che resta ancora uno dei pochi canali liberi”, come anche questo dove scriviamo”) ieri, 6 agosto 2021. Gli autori fanno riferimento a due Risoluzioni del Consiglio d’Europa in tema di vaccinazione anti-Covid19, che vanno “considerate come una sorta di linea guida per tutti i Paesi europei, poggiate in questo caso su due pilastri:
1. il divieto dell’obbligo vaccinale e delle pressioni per spingere i cittadini a vaccinarsi;
2. il divieto di discriminazione nei confronti di chi non intende sottoporsi a vaccinazione.
Entrambe le Risoluzioni sono cadute nel vuoto cosmico”.
Comunque, il Dl N. 105 del 23 luglio 2021 è in netta contrapposizione con la Legge europea N. 953 del 14 giugno 2021 (che dal 1° luglio ha introdotto il certificato verde per gli spostamenti dei cittadini europei all’interno e tra i Paesi della Ue) – preminente su una legge nazionale – che stabilisce che il certificato verde è facoltativo e non obbligatorio.

I giudici possono salvarci dal green pass
di Paolo Becchi e Giuseppe Palma
Nicolaporro.it, 6 agosto 2021

Dopo le decisioni di ieri del governo di Draghi ormai qualsiasi discorso può sembrare inutile. Noi ci proviamo ancora, ma è evidente che la nostra non è più una Repubblica fondata sul lavoro, perché il lavoro ora lo puoi anche perdere se non accetti quello che di fatto è un trattamento sanitario obbligatorio. E tuttavia consentiteci ancora una riflessione, su questo che resta ancora uno dei pochi canali liberi.

Due giorni fa abbiamo già scritto della Risoluzione n. 2361/2021 del Consiglio d’Europa in tema di vaccinazione anti-Covid19 [QUI]. Per completezza aggiungiamo una successiva Risoluzione, la 2383/2021, che va nella medesima direzione. Si tratta di Risoluzioni per noi non direttamente vincolanti, emanate da un organismo estraneo alle istituzioni dell’Unione europea. Vanno però considerate come una sorta di linea guida per tutti i Paesi europei, poggiate in questo caso su due pilastri:
1. il divieto dell’obbligo vaccinale e delle pressioni per spingere i cittadini a vaccinarsi;
2. il divieto di discriminazione nei confronti di chi non intende sottoporsi a vaccinazione.
Entrambe le Risoluzioni sono cadute nel vuoto cosmico.

Ma c’è qualcosa che nel vuoto non può cadere, anzi, c’è addirittura un obbligo di applicazione in luogo della legislazione nazionale. Stiamo parlando del Regolamento Ue n. 953/2021 del 14 giugno, quello che dal 1° luglio ha introdotto il green pass per gli spostamenti dei cittadini europei all’interno e tra i Paesi della Ue. Il Regolamento, emanato dalle istituzioni dell’Unione, al punto 9 della premessa mette in guardia tutti gli Stati membri perché “le misure unilaterali” dei singoli Stati “atte a limitare la diffusione del Sars-CoV-2 potrebbero causare perturbazioni significative dell’esercizio del diritto di libera circolazione e ostacolare il corretto funzionamento del mercato interno, compreso il settore del turismo”. Di contro, il governo italiano, con decreto-legge n. 105 del 23 luglio 2021 prevede l’obbligo del green pass proprio nel bel mezzo della stagione turistica (a partire dal 6 agosto), mettendo in ginocchio quel mercato interno che la Ue voleva tutelare.

Il Regolamento prevede anche, al punto 48 della premessa, che l’Unione europea ha il compito “in materia di protezione di dati” di garantire la prevenzione da “discriminazioni e abusi”, nel rispetto della normativa europea sulla privacy (Reg. n. 679/2016). Aspetto interessante è anche quello di cui al punto 14 della premessa, che pone l’obiettivo – nell’utilizzo del green pass – di “non discriminazione per quanto riguarda le restrizioni alla libera circolazione durante la pandemia”. L’Italia sta andando, invece, nella direzione opposta.

Ma c’è di più. All’art. 3, comma 6, il Regolamento è ancora più esplicito: “il possesso dei certificati […] non costituisce una condizione preliminare per l’esercizio del diritto di libera circolazione”, mentre il nostro decreto-legge n. 105/2021 limita addirittura l’ingresso in bar, cinema o ristoranti, luoghi di cultura, al chiuso, arrivando persino ad impedire la partecipazione ai concorsi pubblici a chiunque sia sprovvisto del green pass.

Il decreto-legge adottato il 23 luglio dal governo Draghi non rispetta il Regolamento Ue neppure sotto l’aspetto del trattamento dei dati personali, infatti dal 6 agosto camerieri, barman, maschere e altre tipologie di mestieranti dovranno controllare sia il regolare possesso del green pass che il QRCode, mentre l’art. 10 del Regolamento, terzo comma, prevede espressamente che “i dati personali inclusi nei certificati […] sono trattati dalle autorità competenti dello Stato membro di destinazione o di transito, o dagli operatori di servizi di trasporto passeggieri”. Non si fa cenno a personale dipendente di bar, ristoranti o cinema.

Su alcuni di questi aspetti ha posto l’accento l’europarlamentare della Lega Antonio Maria Rinaldi, che il 28 luglio – a ridosso dell’entrata in vigore del decreto legge n. 105/2021 – ha presentato una interrogazione in sede di Parlamento europeo con la quale ha sottolineato come il decreto-legge italiano sia in contrasto con i valori fondanti della Ue sanciti nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, chiedendo alla Commissione europea di chiarire se ritiene che la normativa italiana rispetti il principio di non discriminazione espressamente sancito dal Regolamento Ue n. 953/2021. Alla luce del nuovo decreto questa interrogazione è ancora più importante.

Abbiamo dunque da un lato il Regolamento Ue n. 953/2021 del 14 giugno e dall’altro il decreto-legge italiano n. 105/2021 del 23 luglio, e quello di ieri che sono in palese contrasto con il primo. Nella scala gerarchica delle fonti del diritto, Regolamento Ue e legge ordinaria si pongono sullo stesso piano, ma con una differenza: non esistendo tra loro un rapporto gerarchico, la Corte costituzionale – con Sentenza n. 170/1984 – ha sancito la preminenza del diritto comunitario su quello interno attraverso l’obbligo per il giudice nazionale di disapplicare la norma di diritto interno in contrasto con la normativa europea. A questo punto, a partire dal 6 agosto, i cittadini italiani che si sentissero discriminati per via dell’applicazione del green pass nazionale, potranno rivolgersi al giudice ordinario e chiedere la disapplicazione del decreto-legge n. 105/2021 e l’applicazione del Regolamento Ue n. 953/2021.

Una volta tanto il “ce lo chiede l’Europa”, usiamolo noi. Tentar non nuoce.

* * *

Postscriptum

Ho già avuto occasione di osservare – in riferimento all’emergenza hacker nel Lazio che non è ancora finita, perché i criminali potrebbero aver fatto una copia dei dati e venderla sul dark web (ipotesi su cui lavorano gli investigatori [QUI]) – che non sono per niente contento, anche perché lo Stato della Città del Vaticano (enclave della Regione Lazio) ha trasferito allo Stato italiano, senza il consenso degli interessati (incluso me), i dati dell’avvenuta vaccinazione anti-Covid-19 a cura della Direzione Sanità ed Igiene del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, in totale violazione della privacy dei vaccinati (che così risultano vaccinati nello Stato italiano con successiva certificazione verde Eu dell’Italia).

Inoltre, il genio-che-veste-bianco-giallo che ha avuto la grandiosa idea di questa impresa – portata a termine nel più totale silenzio della comunicazione istituzionale della Santa Sede – successivamente ha fatto distribuire via Email dal Corpo della Gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano pure la certificazione verde Eu del Vaticano (con lo stemma dello Stato in bella mostra). In questo modo risultiamo due volte vaccinato: sia in Italia, sia in Vaticano.

Stato di follia.

E Zingaretti e il genio-che-veste-bianco-giallo rimangono fermamente bullonati alle poltrone [V.v.B.].

§§§




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10 commenti

  • Donna ha detto:

    . A questo punto, a partire dal 6 agosto, i cittadini italiani che si sentissero discriminati per via dell’applicazione del green pass nazionale, potranno rivolgersi al giudice ordinario e chiedere la disapplicazione del decreto-legge n. 105/2021 e l’applicazione del Regolamento Ue n. 953/2021.”

    Scusate,ma se tutto ciò è chiaramente anticostituzionale ecc ..cosa ci sta a fare chi dovrebbe stoppare il tutto,che ne so giudici, istituzioni politici?..
    E se un governo agisce in modo anticostituzionale, sapendo di farlo, come lo si chiama?
    ….E se basta rivolgersi al giudice ordinario, allora perché questo abominio non è già stato fermato.!
    Paura,interessi, convenienze,…?
    Forse sono io che non capisco!

    • ex : ha detto:

      «se tutto ciò è chiaramente anticostituzionale ecc ..cosa ci sta a fare chi dovrebbe stoppare il tutto»

      Il “garante della Costituzione” è (non rida, per piacere) Mattarella.

  • simona ha detto:

    Draghi ha fatto propria questa battaglia del green pass e poi alla conferenza stampa in cui lo annunciava, ha richiesto ai giornalisti che seguivano la conferenza stampa, il tampone oltre al Green pass…ecco la sua fiducia nella carta verde! Comunque di questo comportamento illogico hanno dato notizia solo Nicola Porro e la Verità. Gli altri giornalisti…servi!

  • LA VERITÀ VI FARÀ LIBERI ha detto:

    1) Draghi e compagnia sono abusivi, nessuno li ha eletti, si stanno ponendo esplicitamente contro la Costituzione, il Testo Unico delle Leggi, contro Oviedo e Norimberga, contro la Dignità inviolabile e la Libertà di ogni Persona.
    2) Bergoglio è stato eletto dalla Mafia di San Gallo, si pone esplicitamente contro la Tradizione, la Dottrina, il Magistero dei Papi e dei Santi, contro la Morale e i Comandamenti Divini, contro tutta la Rivelazione.

    Ok, tutto vero, e quindi?

    • Valeria Fusetti ha detto:

      Veramente Draghi è stato “eletto” da Mattarella, e questo la dice lunga sull’orientamento democratico delle nostre istituzioni. Poi abbiamo dei partiti “antagonisti” che, come arrivano alla poltrona, rivelano la loro stessa natura. Mai tenuta nascosta, visto che ci sono video su you tube, e libri scritti e pubblicati dai cosiddetti “Padri Fondatori” ma che, per la nostra insipienza, non sono stati adeguatamente analizzati per il peggior pattume veterosessantottino che erano, e sono rimasti: la deriva di un libertarismo ecologistico-nazista che sta mettendo a segno più punti che può. Seguito a ruota dalla Lega, che lo sta scimmiottando, con un po’ di dissidenti interni che servono alle illusioni di chi le vuol coltivare, e non cambieranno di una virgola le decisioni del duo Salvini (che ha perso il Rosario)-Gregoretti (emulo di don Sturzo). Il tutto condito dai cosiddetti scienziati, che come un coro greco, cantano sullo sfondo le loro menzogne
      Il vero castigo di Dio sono costoro, non la cosiddetta pandemia. Non torneremo a fare la vita che facevamo prima, perché è la ” vita” che ha portato a questo, con tutte le leggi assassine che conformavano la realtà, sempre di più alla signoria di satana: sovvertimento del sacro Culto dovuto a Dio e dell’Eucarestia
      disprezzo della Legge naturale e divina. eutanasia, aborto, pedofilia, satanismo, sodomia,droga, rifiuto della Creazione e delle sue leggi, sostituzione della Creazione con il culto di Gea (la Madre Terra), distruzione della famiglia, erotismo sempre più sfrenato al posto della sessualità, animalismo ,,,Mai visto ne’ le masse francesi, né di alcun altro Paese di tradizione cristiana, scendere in piazza per protestare contro tutto questo schifo, l’importante era essere “liberi” di andare in pizzeria, al cinema, al bar, al Museo, ai concerti, a fare le meritate vacanze… Che ci piaccia o no questo è il volto maturo della democrazia e dei suoi diritti. Che ci piaccia o no questa è la risposta di Dio. “Poiché se volontariamente manchiamo dopo aver avuto la notizia della Verità non rimane più alcun sacrificio per i peccati, e vi sarà una terribile attesa di giudizio, e la vampa di un fuoco che sarà per divorare i ribelli. Uno che abbia violato la Legge di Mose, senza pietà ed in forza di due o tre testimonianze muore; di quanto più severo castigo pensate che sarà per essere giudicato degno chi si sarà messo sotto i piedi il Figlio di Dio, e avrà stimato vile il sangue del patto nel quale fu santificato, ed avrà oltraggiato lo Spirito della grazia ? Sappiamo bene chi ha detto: A me la vendetta, io ripaghero’ !” e di nuovo: ” Il Signore giudicherà il Suo popolo!”. È terribile il cadere nelle mani del Dio Vivente. (Lettera agli Ebrei 10: 26-31). In cordibus Jesu et Mariae.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Niente da dire dal punto di vista giuridico . L’articolo è molto chiaro e spiega in modo molto comprensibile (anche per chi non è particolarmente competente in materia) perché Draghi non avrebbe potuto e dovuto emettere il Dl che istituisce il green pass. Resta però senza risposta un’altra domanda : perché lo ha fatto ?
    A questa domanda io tento di rispondere con una specie di parabola:
    – Il padre, il figlio, il compito e le caramelle -.
    Il padre viene informato dagli insegnanti che il figlio non esegue i compiti a casa. Dato che il figlio è molto goloso, e da sempre in casa erano a sua disposizione abbondanti quantità di caramelle, il padre cosa fa ? Fa sparire il vassoio con le caramelle e poi dice al figlio: se fai il compito ti dò la caramella, altrimenti niente. Il figlio fa il compito e il padre gli dà la caramella e così ogni giorno dell’anno. Per conseguenza il risultato di far fare il compito al figlio è garantito per qualsiasi tipo di compito.
    Spiegazione: Draghi è il padre, il popolo italiano è il figlio, la libertà di movimento e di comportamento è il vassoio delle caramelle, la sparizione del vassoio è il lock down, il green pass è la caramella data dopo l’esecuzione del compito.
    Semplice, no?

  • silvio esposito ha detto:

    In tutto questo il silenzio del Vaticano è assordante.

  • silvio esposito ha detto:

    Draghi e Conte sono fuori dall’Europa. Il loro è un europeismo di facciata e di interessi loro, non dei cittadini. Vergogna. Davanti al Tribunale di Norimberga dovete comparire.