Brandmüller sul Motu Proprio. Una Legge va Accettata per essere Valida.

29 Luglio 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, il card. Walter Brandmüller, eminente storico della Chiesa, ha pubblicato su Kath.net questo intervento relativo al motu proprio Traditionis Custodes che vi offriamo nella nostra traduzione. Buona lettura.

§§§

Con il suo motu proprio Traditionis custodes, Papa Francesco ha praticamente scatenato un uragano che ha messo in subbuglio quei cattolici che si sentono attaccati al rito “tridentino” della messa rinverdito dal Summorum Pontificum di Benedetto XVI.

D’ora in poi – secondo la dichiarazione essenziale della Traditionis custodes – il Summorum Pontificum di Benedetto sarà in gran parte sospeso e la celebrazione della Santa Messa, con alcune eccezioni, sarà consentita solo secondo il Messale di Paolo VI.

Uno sguardo alla scena dei blogger e ad altri media rivela come la protesta mondiale sia scoppiata contro il documento, che è insolito nella forma e nel contenuto.

In contrasto con le proteste relative al contenuto della Traditionis custodes, occorre ora fare qui alcune riflessioni che si riferiscono a momenti fondamentali della legislazione ecclesiastica – a proposito della Traditionis custodes.

Se la discussione sulla Traditionis custodes ha riguardato finora il contenuto legislativo del motu proprio, qui sarà considerato da un punto di vista formale come un testo giuridico.

Prima di tutto, bisogna notare che una legge non richiede un’accettazione speciale da parte degli interessati per acquisire forza vincolante.

Tuttavia, deve essere ricevuta da loro. La ricezione significa l’accettazione affermativa della legge nel senso di “farla propria”. Solo allora la legge acquista conferma e permanenza, come insegnava il “padre” del diritto canonico, Graziano († 1140), nel suo famoso Decretum. Ecco il testo originale:

“Leges instituuntur cum promulgantur. Firmantur cum moribus utentium approbantur. Sicut enim moribus utentium in contrariem nonnullae leges hodie abrogatae sunt, ita moribus utentium leges confirmantur” (c. 3 D. 4).

(Nostra traduzione: Le leggi si stabiliscono quando vengono promulgate. Si confermano con l’approvazione del comportamento di chi le usa.     Così infatti a causa del comportamento degli utenti in senso contrario, alcune leggi sono state abrogate, e così per il comportamento degli utenti le leggi vengono confermate).

Ciò significa, tuttavia, che perché una legge sia valida e vincolante, deve essere approvata da coloro a cui è rivolta. Così, d’altra parte, alcune leggi oggi sono abolite dalla non osservanza, così come, al contrario, le leggi sono confermate dal fatto che gli interessati le osservano.

In questo contesto, si può anche fare riferimento alla possibilità prevista dal diritto consuetudinario secondo cui un’obiezione giustificata contro una legge della Chiesa universale ha almeno inizialmente un effetto sospensivo. Ciò significa, tuttavia, che la legge non deve essere obbedita finché l’obiezione non è stata chiarita.

Bisogna anche ricordare che in caso di dubbio sul fatto che una legge sia vincolante, essa non lo è. Tali dubbi potrebbero, per esempio, essere dovuti a una formulazione inadeguata del testo della legge.

Qui diventa chiaro che le leggi e la comunità per la quale sono emanate sono legate l’una all’altra in modo quasi organico, nella misura in cui il bonum commune della comunità è il loro obiettivo.

In parole povere, tuttavia, questo significa che la validità di una legge dipende in ultima analisi dal consenso di coloro che ne sono colpiti. La legge deve servire il bene della comunità – e non viceversa la comunità la legge.

Le due cose non sono opposte, ma legate l’una all’altra, nessuna delle quali può esistere senza o contro l’altra.

Se una legge non viene o non viene più osservata dall’inizio o nel corso del tempo, perde la sua forza vincolante e diventa obsoleta.

Questo – e questo va sottolineato con forza – vale naturalmente solo per le leggi puramente ecclesiastiche, ma in nessun caso per quelle basate sulla legge divina o naturale.

Come esempio di una lex mere ecclesiastica, si consideri la costituzione apostolica Veterum sapientia di Papa Giovanni XXIII del 22 febbraio 1962, con la quale il Papa prescriveva il latino per l’insegnamento universitario, tra le altre cose.

Giovane dottore che ero, ho reagito solo scuotendo la testa. Beh, il latino era la norma all’Università Gregoriana di Roma, e questo aveva un buon senso vista la babele di lingue tra gli studenti, che venivano da tutti i continenti. Ma se Cicerone, Virgilio e Lattanzio avrebbero capito le lezioni, c’è da dubitare. E ora: la storia della chiesa, anche dei tempi moderni, in latino? Con tutto l’amore professato per la lingua dei romani – come potrebbe funzionare?

E così è rimasto. Veterum sapientia fu a malapena stampata e presto dimenticata. Ma ciò che questa fine ingloriosa di una costituzione apostolica significò per il prestigio dell’autorità papale divenne evidente solo cinque anni dopo, quando l’enciclica Humanae vitae di Paolo VI fu quasi annegata tra le proteste del mondo occidentale.

Fatto, dunque, amici, e pazienza. Mai lo zelo non illuminato ha servito la pace, il bene comune. Fu San John Henry Newman che, citando il grande Agostino, ci ricordò: “Securus iudicat orbis terrarum”. Nel frattempo, facciamo attenzione al nostro linguaggio. Il “disarmo verbale” è già stato chiamato così. In parole più pie: nessuna violazione dell’amore fraterno (e recentemente sororale)!

Ora – di nuovo sul serio: che idea grottesca che il mistero stesso dell’amore diventi un pomo della discordia. Di nuovo, citiamo Sant’Agostino, che chiamava la Santa Eucaristia il legame d’amore e di pace che racchiude il capo e i membri della Chiesa. Non sarebbe un più grande trionfo dell’inferno se questo legame si rompesse di nuovo, come è successo molte volte in passato. E il mondo sogghignerebbe: “Guarda come si amano!”.

§§§




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33 commenti

  • Iginio ha detto:

    Allora:
    premesso che certe reazioni al ridicolo e grottesco documento del papetto scritto coi piedi finiscono col dargli esca (“la vera Chiesa siamo noi!”, “la vera messa è la nostra!”, “l’anticristo incombe!”: tutte ciance che nel documento del papetto vengono evidenziate come motivo scatenante della repressione);
    al cardinale Brandmueller farei osservare: hai fatto bene a citare la triste sorte della Veterum Sapientia di papa Giovanni; ma non provi un pochino di resipiscenza per essere stato tra coloro che all’epoca l’hanno sbeffeggiata e poi hanno finito con l’assistere al crollo del cattolicesimo? O credi veramente che i tuoi sodali ecclesiastici ti rispettino solo perché tanto non hai applicato nemmeno tu la Veterum Sapientia?

  • Federico ha detto:

    Da leggere assieme alla traduzione di Kwasniewski. Tuttavia anche il divieto di celebrare messe private in San Pietro mancava di ogni criterio di legittimità, eppure è stato immediatamente applicato.

    Se nei bagni di Santa Marta si trovasse scritto sul muro che per la messa serve il passaporto vaccinale, i nostri vescovi carrieristi accoglierebbero immediatamente la richiesta.

    Perché la crisi della Chiesa non dipende da Bergoglio: è la crisi del clero! Non ne sono estranei neanche i sacerdoti legati alle forme tradizionali a quanto pare.

    • alessio ha detto:

      Mi sa che nei gabinetti
      di Santa Marta scrivono
      solo il numero
      di cellulare .

      • federico ha detto:

        Pare preferiscano Grindr per quello… ecco!, potrebbe essere la nuova piattaforma dove pubblicare le nuove direttive illegittime ma rispettate, in ossequio a “l’obbedienza” (massonica?)

  • Nicola Buono ha detto:

    Fuori Tema. Ecco il film di questa sera ore 20:55 su Tv 2000.
    Evviva il Presidente che ha sfornato leggi a più non posso per incentivare l’aborto e la contraccezione abortiva a tutte le età ed in qualunque momento della vita del feto. Evviva il Presidente che ha distrutto la famiglia naturale, incentivando le ” famiglie dello stesso sesso ” . Evviva il Presidente che ha scatenato più guerre nel mondo più di qualsiasi altro Presidente americano. Evviva Tv2000 che ci propone questi film !!!

    https://www.staseraintv.com/programmi_stasera_tv2000.html

    https://www.staseraintv.com/scheda/Film/t/ti_amo_presidente/ti_amo_presidente.html

  • Agostino ha detto:

    Questo principe della Chiesa (che però non si capisce di quale Chiesa, quella Vera o quella Falsa) è – lo dico per ricordarlo a chi se ne fosse scordato- uno dei quattro Cardinali dei famosi “Dubia”. Due di loro ahimè, sono passati a miglior vita e gli altri due, compreso costui, anziché continuare a pretendere una risposta chiara su quelle domande rimaste in sospeso se ne guardano bene dal farlo per non irritare il Principe Massimo. Al riguardo ricordo a tutti che la comunione ai divorziati risposati che vivono in peccato grave di adulterio viene somministrata come fosse un caffè al bar dappertutto nel mondo. E quei quattro, come la famosa “banda dei quattro” della transizione post-maoista in Cina sono stati silenziati non nella carne ma nello spirito, il che è peggio, al punto che due di loro non hanno retto a quell’immenso dolore di vedere il Cristo profanato proprio da chi avrebbe dovuto onorarlo e difenderlo con amore sacerdotale. Oggi pare che l’oggetto della rivalsa (ma sottovoce, non si sa mai) è diventato il Motu Proprio “Tradizionis custodes” che per me invece non esiste perché non esiste Papa Francesco, e da cattolico il comunione con il vero Vicario di Cristo, Papa Benedetto XVI, considero carta straccia, esattamente come “Amoris laetitia”, “Laudato si” e tutta quella la serie di atti legislativi, pastorali, e documenti eretici e idolatri, nonché nomine cardinalizie e assegnazioni vescovili partoriti da colui che siede abusivamente sul trono di Pietro. La scorsa settimana abbiamo letto le dotte osservazioni del Card. Burke, oggi leggiamo le personali osservazioni del Card. Brandmuller, irriconoscibili entrambi rispetto alle osservazioni dei “Dubia”, ma la cosa per me è spiegabile. In conclusione, dato che siamo nell’anno dei festeggiamenti del Sommo Poeta, passatemi il ricordo di quella frase emblematicia riferita agli ignavi che “visser sanza fama e sanza lode”, cerchiobottisti ante litteram, cultori del “ma anche” e il cui linguaggio non era coerente al dettato evangelico del “si, si, no, no” e che magari anche a seguito di pressioni o minacce sono “fuggiti per paura dei lupi”. Essi portavano dei cartelli in bianco in cui non vi era scritto niente perche la loro vita era passata senza produrre qualcosa che fosse degna del ricordo degli uomini. E allora, non ci curiam di loro, ma guardiamo, passiamo e andiamo oltre.

  • Andrea Cionci ha detto:

    Vorrei rispettosamente far notare a Sua Eminenza Reverendissima alcuni fatti che forse potrebbero aprire una nuova prospettiva.. https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/28119433/nuova-intervista-papa-ratzinger-benedetto-xvi-herder-korrespondenz-separare-credenti-da-miscredenti-ennesima-conferma-piano-b.html

  • Riccardo ha detto:

    Andrea ciao!
    io non capisco perché non vanno alla fonte del problema invece che alle conseguenze.
    Ma possibile che abbiano così tanto da perdere a riconoscere l’invalidità delle dimissioni di BXVI?
    Eppure erano presenti al conclave… ho capito che esiste il segreto sotto giuramento, ma possibile che riconoscano tt valido?

    • Agostino ha detto:

      Grande domanda egregio Riccardo, ma non capisco a quale Andrea si rivolga dato che il nostro Cionci interviene nel dibattito dieci minuti dopo di lei e non c’è nessun’altro Andrea prima di lui. Comunque sia ha ragione, possibile che i cardinali abbiano così tanto da perdere nel riconoscere che le dimissioni del Santo Padre Benedetto XVI sono invalide, proprio per le ragioni che l’ottimo Andrea Cionci da tempo puntigliosamente e coraggiosamente indaga e sostiene pubblicamente nel silenzio assordante degli organi di stampa vaticani, del clero nazionale e periferico e della quasi totalità dei suoi colleghi con rarissime eccezioni ma il più delle volte per demolirlo? Eppure erano presenti a quel Conclave invalido perché viziato dalla rinuncia invalida e hanno potuto vedere l’attivismo del “gruppo di San Gallo” a sostegno del Card Bergoglio, con le immancabili sponsorizzazioni di Kasper, Danneels, Maradiaga, le longhe manus di O’Connor iniziate già prima del Conclave (come viene riferito nel libro “Il Papa dittatore”) mai smentito e forse anche di Silvestrini ed altri di quella conventicola (come la chiamava l’indimenticabile e compianto San Giovanni Paolo II, il quale era evidentemente a conoscenza di tutto come del resto il suo successore Benedetto XVI che con la sua rinuncia invalida ha fatto in modo che venissero allo scoperto e si bruciassero da soli per il bene della Chiesa). E questo è un altro elemento di invalidità che si aggiunge alla rinuncia invalida. Ma l’ossessione dei cospiratori è stata tale che hanno ulteriormente forzato le regole della Universi Dominici Gregis con quella fretta di far chiudere il Conclave in quel 13 marzo, sottoponendo i cardinali elettori, già stanchi e stressati dalle quattro votazioni del giorno più quelle del giorno precedente, a sopportarne una quinta con l’espediente dell’annullamento della quarta (la seconda e ultima prevista tassativamente per quel pomeriggio del 13 marzo 2013). Non è per un capriccio di Papa Giovanni Paolo II se per ogni sessione di voto (al mattino e al pomeriggio) sono previste due sole votazioni ma c’è una ratio molto cogente che tocca le personalità dei Cardinali, sia sul piano fisico che psicologico. Essi sono tutti anziani con problemi di salute e bisogni tipici dello stato senile. Tenere gente di quell’età rinchiusa e fuori dal mondo esterno per giunta stressata da votazioni, scrutini discussioni, ragionamenti e magari azioni pseudo o autenticamente lobbistiche e quant’altro diventa ogni giorno che passa sempre più pesante, al punto che prima si finisce e meglio è. Ed è proprio questo il punto, a mio modo di vedere. Pur di chiudere lì quella sera e non rimandare tutto all’indomani mattina come da regolamento hanno forzato la regola procedendo alla terza votazione pomeridiana (la quinta di quel giorno) rendendo invalida ad abbundantiam l’elezione del Card. Bergoglio. Ora, l’esito invalido di questa elezione si va ad aggiungere al Conclave invalido scaturito dalla rinuncia invalida causata dall’attività cospiratrice della “mafia” di S. Gallo (come l’ha definita il suo esponente di spicco card. Danneels nella sua confessione pubblica prima di morire), confermata dal Card. O’Connor e mai smentita dalla Santa Sede. Quanto al segreto del Conclave è vero che esso obbliga i Cardinali elettori e gli addetti al lavori, ma solo una persona di fatto ha il potere di divulgare il segreto (anche se sono in molti che nell’anonimato lo fanno) e questa persona è l’eletto nel Conclave, a prescindere della sua legittimità formale e sostanziale, poiché si presume essere il Papa, fino a prova contraria. Come fece notare Antonio Socci, cui va il merito di aver messo per primo in evidenza il dettaglio della vietata terza votazione pomeridiana nel suo libro – bomba “Non è Francesco” (anche se da tempo sembra scomparso dai radar) la rivelazione è da ritenersi autentica e vera, anzitutto perché mai smentita e poi perché chi l’ha diffusa per primo è la giornalista Argentina Elisabetta Pique, biografia e grande amica dell’arcivescovo di Buenos Aires Jorge Mario Bergoglio nel suo noto libro “Francesco vita e rivoluzione”. Non mi dilungo su altri dettagli rivelati dalla stessa Pique che confermano l’attendibilità della fonte, ma ciò che è certo è che al di là della rinuncia dubbia e invalida, la prova regina in grado di spazzar via tutte le altre prove “dubbie”, stabilendo la nullità e invalidità dell’elezione del Card. Bergoglio risiede a mio avviso nei verbali del Conclave. È come dice lei Riccardo come è possibile che nessuno sollevi una questione di legittimità. Eppure erano presenti nel Conclave e prima ancora avevano letto e ascoltato le parole della declaratio e quelle pronunciate pubblicamente dopo quella declaratio dal Santo Padre, mai ratificata rite manifestetur. E prima ancora non erano su Marte quando assistevano allo spettacolo pietoso di un pentefice Regnante esautorato. Eppure in tutti questi anni hanno assistito alle performances eretiche, idolatriche e chiaramente apostate del Card. Bergoglio. Perché non intervengono? Cos’è che impedisce loro di alzarsi i piedi e pretendere la verità? Qual’è la posta in gioco per costoro?

  • acido prussico ha detto:

    Eh! no, Eminenza, Eccellenza o come è ancora in “uso” chiamare voi dell’Alto Clero.
    Anche Lei – come dice qui un frequentatore di questo blog – è un “massoterapista” che cerca di lenire gli spasmi provocati dall’eccessivo “sforzo” fisico del Vs. Capitano.
    Anche Lei – come altri “soccorritori” – ha la furbizia di spostare l’asse del cannocchiale per far “vedere” ALTRO ai “fedeli”.
    Tornando “a bomba” e per rispetto alla nostra mente, non sproloqui sulla “validità” più o meno CONSENSUATA di una “legge ecclesiastica”. Non c’entra nulla con il “contenuto” del Motu. Ci parli del suo contenuto e ci dica la sua “interpretazione” di merito:

    1) La “legge ecclesiale” promulgata dal “Regnante” è BUONA o CATTIVA ?

    2) È SIGNIFICANTE, EFFICACE per ravvivare la fede morta delle “masse”?

    3) Come la mettiamo con il vs. voto di ubbidienza? Ubbidire fino al disuso della norma? Ha saputo del vescovo canadese di Hamilton, Douglas Crosby, che ha vietato ai suoi preti non vaccinati esercitare il ministero pubblico? Ubbidienza in nome della “salute” delle anime? Ubbidienza fino a quando “i tutti-vaccinati” faranno cadere in disuso la norma del Pastore?

    4) Se un giorno un “Regnante” – per un certo zelo “identificativo” – decide di promulgare una “legge ecclesiastica” che “obbliga” i fedeli a portare un anello all’orecchio, dobbiamo ritenerla valida ed ubbidirla fino a quando ci accorgiamo che “la maggioranza” non l’accetta e quindi a maggioranza, come in una moderna “democrazia”, la facciamo cadere in disuso?

    5) Una volta nel “Magistero” quando la norma diviene “desueta” viene “cancellata” per non lasciare “traccia” o viene lasciata come “memento” di un errore?

    Ma rimango nella sua metodologia arrampica-specchi e le chiedo:
    1) In che “epoca” e per quanto tempo il Motu proprio di Benedetto ha perso “consenso” presso i fedeli?

    2) Se aveva perso “consenso” non si era “auto-abrograto” AUTOMATICAMENTE ed allora c’era proprio NECESSITÀ di un altro Motu proprio?

    3) C’era proprio “bisogno” di un nuovo Motu proprio, ora, ora che la massa dei fedeli diserta le chiese e i “tradizionalisti” sono quattro mosche?

    4) Se per le “leggi ecclesiastiche” il criterio di “validità” è il CONSENSO, non vi accorgete che “il consenso” per Bergoglio è tenuto vivo solo dai suoi fans interessati e da un clero ”ubbidiente”? Non vi accorgente che gli sparuti “fedeli” viaggiano in discesa e che al popolo laico-civile non ne gliene frega un’acca del Motu Suo e di altri Motu?

  • João Felix Neto ha detto:

    Quero aqui expressar minha perplexidade! Eu sempre soube que a lei é para ser obedecida. É para ser vivida!!!
    Por outro lado, pergunta: quem não está aceitando esse documento do Papa Francisco? Todos os católicos? Ou apenas o grupo de católicos que está agarrado a missa tridentina? Se porque um grupo não aceita ela perde a validade, então isso vai sempre acontecer!!! Então pra que leis????!!!!! O Santo Padre diz que a sua decisão foi tomada depois fe consultar os bispos fo mundo inteiro!!!!! E aí????!!!!! Fico perplexo também ao ver cardeais, bispos… publicamente contestando o Papa !! Já quase não entendo mais nada!!!!!

    • CATVLLVS ha detto:

      Acredite em mim, este motu proprio vai acabar como os Annales Volusii do meu poema XXXVI: …at vos interea venite in ignem, pleni ruris et inficetiarum: annales Volusii, cacata carta.

  • Antonio ha detto:

    Come scrive S Agostino ? …un legame che unisce il capo…il capo…e i membri… È inutile cercare di complicare la questione: è sempre lì il quesito fondamentale: chi è il Papa?

  • GINO ha detto:

    Non siamo ai tempi di Graziano ma delle codificazioni. Don Minutella ha ragione: Stanno impazzendo tutti per non ammettere la palese verità. Chi non segue il vero Papa deraglia.

  • antonio cafazzo ha detto:

    Partita fra le “Vecchie Glorie” e i “Professionisti s.p.e. [Servizio Permanente Effettivo]”.
    Pochi, pochissimi spettatori sugli spalti nonostante sia una finale.
    Il capitano dei “Professionisti”, eccitato dal suoi tifosi della curva Nord che fanno un tifo “infernale”, entra a gamba tesa sull’avversario con un maldestro intento di azzopparlo.
    Dalla curva Sud – ma anche dalle Tribune – si sentono clamori … buuuu …. buuuu….
    La Terna Arbitrale non lo espulsa perché vuole che la partita duri fino al 90° minuto.
    Dagli spogliatoi, I cronisti ben informati riferiscono – però – che la Terna ha preso nota e che ha deciso di squalificarlo “a vita”, “in aeternum” (a lui, a tutto il suo staff tecnico ed anche a qualche “massoterapista” che nel dopo-partita cerca di far smaltire l’acido lattico accumulato nei muscoli del capitano e che provoca “spasmi”).

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Ci sono tanti modi per sprecare il proprio tempo (risorsa, ahimè, limitata e non rinnovabile) ma il più sicuro è quello di cercare di capire giuristi e filosofi.

    • Iginio ha detto:

      O i perditempo che affollano internet sparando cavolate per nascondere la propria ignoranza e manifestando solo un infantile capriccio di stare al centro dell’attenzione.
      Vero, Borsaro Nero?

  • TRASIMACO ha detto:

    Inutile perdersi in cavillosità: questo motu proprio è piuttosto mota propria, una sciocca eruzione di fanghiglia, un cartiglio buono tutt’al più per accendere il camino o per nettarsi le unghie. Chi teme ritorsioni lo disapplichi nella clandestinità. Alle idiozie di diritto si risponde con l’assennatezza di fatto, con buona, buonissima pace di qualche idiotino, magari anche in talare, che va cianciando di cieca, muta e sorda obbedienza.

  • mons.ICS ha detto:

    grande card.Brandmuller ! vorrei abbracciarlo. Mons ICS

    • Maria Michela Petti ha detto:

      Il pandemonio non può frenare gli abbracci virtuali

    • Lc 11,23 ha detto:

      io invece non ho capito. oppure temo di aver capito.
      vorrebbe rispiegare in semplici motti per anime semplicissime? grazie fiducioso attendo.
      … solo faccia attenzione e l’insieme non le sfugga.

      • Enrico Nippo ha detto:

        Mi associo.

      • Boltzmann ha detto:

        Significa che se quasi tutti i cattolici del mondo rifiutano il motu proprio questo sarebbe abrogato. Però mi viene un dubbio: in Italia dove c’è un tasso altissimo di evasione fiscale, le leggi tributarie sono abrogate?

        • Enrico Nippo ha detto:

          😂😂😂😂😂 Bella domanda!!!

        • Enrico Nippo ha detto:

          😂😂😂😂😂 Bella domanda!!!

          • stilumcuriale emerito ha detto:

            Abbiamo capito! Ma perchè ce lo dici due volte?

          • Enrico Nippo ha detto:

            Mi stupisci!

            Non intuisci?

            Ti do una mano: non hai mai trovato altri doppi commenti? Da cosa potrebbe dipendere, se il commentatore non è un deficiente a cui piace ripetersi?

            Dai, che ce la puoi fare!

        • TERIMACO ha detto:

          C’è una differenza sostanziale: il Fisco italiano riesce ancora a esercitare una notevole forza coercitiva, un pontefice del XXI no. Tutti ricordiamo la timida, quasi pigolante, lettera di Benedetto XVI circa la remissione della scomunica ai vescovi consacrati da Monsignor Lefebvre. Un papa d’altri tempi avrebbe avuto i mezzi per imporre la propria decisione senza dover fornire spiegazioni supplementari. Oggi chi siede sulla cattedra di Pietro può al massimo alzare un po’ la voce, o anche dare in isterismi, ma il risultato, l’efficacia dei suoi ukazy, non dipende da lui. La Traditionis Custodes è “grida fresca, di quelle che mettono ancora paura”, pontifica qualche odierno emulo dell’Azzeccagarbugli: la cogenza reale del motu sarà in effetti quella di una grida manzoniana.

          • Riccardo ha detto:

            io non capisco perché non vanno alla fonte del problema invece che alle conseguenze.
            Ma possibile che abbiano così tanto da perdere a riconoscere l’invalidità delle dimissioni di BXVI?
            Eppure erano presenti al conclave… ho capito che esiste il segreto sotto giuramento, ma possibile che riconoscano tt valido?