Un Vescovo Dispensa Due Parrocchie dalle Restrizioni del Motu Proprio.

22 Luglio 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, un amico del nostro blog, S.C, ci ha inviato la traduzione di un articolo molto interessante apparso su Catholic World Report, relativo al Motu Proprio Traditionis Custodes emanato di recente dal Pontefice regnante. Buona lettura. 

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Il vescovo di Springfield, in Illinois, lunedì ha dispensato due parrocchie della sua diocesi da un articolo di un nuovo documento papale che limitava l’uso delle liturgie tradizionali.

In un decreto del 19 luglio ottenuto dalla CNA, il vescovo Thomas Paprocki di Springfield, avvocato canonico, ha dispensato due parrocchie della sua diocesi da un articolo del motu proprio di papa Francesco del 16 luglio, consentendo loro di continuare a celebrare le messe secondo il 1962 Messale. “Le celebrazioni eucaristiche sono consentite in questi luoghi utilizzando il Messale Romano promulgato da San Giovanni XXIII nel 1962 in qualsiasi o tutti i giorni dell’anno”, ha dichiarato Paprocki.

Una delle due chiese è la chiesa del Sacro Cuore, che fa parte della parrocchia di St. Katherine Drexel a Springfield e che è amministrata dai sacerdoti dei Canonici Regolari della Società di St. John Cantius (SJC). L’altra parrocchia in questione, Santa Rosa da Lima a Quincy, è una parrocchia personale amministrata dalla Fraternità Sacerdotale di San Pietro (FSSP). I sacerdoti sia della SJC che della FSSP offrono la Messa tradizionale in latino. Il motu proprio di Papa Francesco Traditionis Custodes (‘Guardiani della tradizione’), emanato venerdì scorso e con effetto immediato, consente ai singoli vescovi di autorizzare l’uso della Messa tradizionale in latino nelle rispettive diocesi. In precedenza, la lettera apostolica di Papa Benedetto del 2007 Summorum Pontificum riconosceva i diritti di tutti i sacerdoti a celebrare la Messa tradizionale e non richiedeva loro di ottenere il permesso del loro vescovo per farlo.

Una disposizione del nuovo documento dice che i vescovi devono ‘designare’ i luoghi delle liturgie tradizionali, aggiungendo che non possono essere offerti nelle ‘chiese parrocchiali’.

Paprocki ha citato il can. 87, comma 1, del Codice di diritto canonico per la sua decisione di emettere la dispensa per le due parrocchie. Il canone afferma: «Il Vescovo diocesano, ogniqualvolta giudichi che una dispensa contribuirà al loro bene spirituale, può dispensare i fedeli dalle leggi disciplinari universali e particolari emanate per il suo territorio o per i suoi sudditi dalla suprema autorità della Chiesa».

Altri vescovi statunitensi hanno autorizzato i sacerdoti a continuare a celebrare le messe tradizionali nelle chiese della diocesi, pur rilevando che saranno loro stessi a rivedere il motu proprio e ad emanare norme di attuazione in un secondo momento.

Alcuni vescovi, come il vescovo Anthony Taylor di Little Rock, hanno già vietato alle parrocchie diocesane di offrire la tradizionale messa in latino, consentendo ad altre parrocchie gestite dalla Fraternità di San Pietro di continuare a offrire liturgie tradizionali.

Tuttavia, il documento di Paprocki è unico in quanto è un decreto con dispense canoniche e non solo una dichiarazione.

“Poiché contribuirà al bene spirituale dei fedeli, nella misura in cui sarà necessario, si concede la dispensa dall’art. 3, § 2 della Traditionis custodes che autorizza l’uso del Messale Romano del 1962 presso le chiese parrocchiali St. Rose of Lima Church a Quincy, Illinois, e Sacred Heart Church of Saint Katharine Drexel Parish a Springfield, Illinois’, afferma il decreto di Paprocki. In accordo con il requisito di Papa Francesco che le letture delle messe tradizionali siano proclamate in volgare, Paprocki ha autorizzato quelle parrocchie a farlo.

Il nuovo documento papale dettaglia anche le responsabilità dei vescovi le cui diocesi hanno già uno o più gruppi che offrono la Messa tradizionale in latino. Ordina che i vescovi stabiliscano che questi gruppi non neghino la validità del Vaticano II e del Magistero.

Mons. Paprocki ha stabilito che molti di questi gruppi che operano nella sua diocesi soddisfano questi requisiti. I gruppi comprendono i Canonici Regolari della Società di San Giovanni Canzio, la Fraternità Sacerdotale di San Pietro e i Canonici Regolari di San Tommaso d’Aquino.

I Canonici Regolari di San Giovanni Cantius, una comunità di sacerdoti con sede a Chicago, hanno offerto entrambe le forme del rito romano sin dalla loro fondazione, ha affermato il gruppo in una dichiarazione del 16 luglio.

“Crediamo di essere in una posizione unica per mostrare l’unità e la diversità del patrimonio liturgico della Chiesa. Siamo nati per offrire i doni e i tesori della Santa Madre Chiesa per la santificazione di tutti, in comunione con il Magistero e “in unione con l’Ordinario del luogo e la sua missione diocesana”», ha scritto il gruppo, aggiungendo di attendere collaborando con il loro ordinario locale, il cardinale Blase Cupich, all’attuazione del motu proprio.

“Rimaniamo concentrati sulla nostra missione di Restaurare il Sacro e continueremo il nostro lavoro nelle nostre parrocchie”, hanno concluso i Canonici.

Il motu proprio incarica i vescovi di verificare che le parrocchie già costituite con liturgie tradizionali “siano efficaci per la loro crescita spirituale e di determinarese conservarle o meno”. Paprocki ha dichiarato Santa Rosa da Lima “efficace per la crescita spirituale dei fedeli. La FSSP, che celebra la Messa tradizionale in latino, ha citato

il motu proprio in un comunicato del 16 luglio. “A questo punto è troppo presto per dire quali saranno tutte le implicazioni per la Fraternità Sacerdotale San Pietro, ma vi assicuriamo che rimaniamo impegnati a servire i fedeli che partecipano ai nostri apostolati secondo le nostre Costituzioni e carisma come abbiamo fatto sin dalla nostra fondazione’, si legge nell’ordinanza in una nota fornita alla CNA. “Dobbiamo sforzarci di vedere questa Croce come un mezzo per la nostra santificazione e ricordare che Dio non abbandonerà mai la Sua Chiesa”.

Dopo la pubblicazione del documento, alcuni vescovi hanno affermato che semplicemente permetteranno che la Messa tradizionale in latino continui come previsto nelle loro diocesi, o che decideranno in seguito su come attuare il motu proprio.

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Ecco il collegamento per il libro in italiano.

And here is the link to the book in English. 

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3 commenti

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Tra il dire e il fare c’è di mezzo… l’oceano!
    Mai, come in questo caso e per i precedenti in materia, la citazione si attaglierebbe a pennello ad una delle questioni ecclesiali all’ordine del giorno e attenzionata dall’articolo rilanciato (con il “grazie!” dovuto al volenteroso traduttore) da una fonte d’oltre Oceano. E questo, se mai ce ne fosse ancora bisogno, la dice lunga sul conto dei giornalisti con l’elmetto di casa nostra che – assolto il dovere di riferire sulla pubblicazione dell’ultimo Motu Proprio – non tradiscono l’abitudine alla narrazione apologetica, richiamando l’attenzione sulla litania di “particolari” declinati in tutte le salse e ad ogni piè sospinto.
    Con tutta l’aria di intestarsi uno scoop fin dai titoloni ai loro pezzi. Il richiamo privilegiato è alla Chiesa spaccata (ah, se non ci fossero loro ad illuminarci sullo stato attuale!) con l’immancabile focus sullo scontro fra bergogliani e ratzingeriani, che – anzi – nell’interpretazione di qualcuno in veste di esegeta si sarebbe trasformato addirittura in guerra aperta fra Bergoglio e Ratzinger. Il tutto – tanto per: vogliate gradire! – accompagnato dalle dichiarazioni degli ormai noti e pochi esponenti della gerarchia sempre e solo presentati nello schieramento di inserimento pro e, contemporaneamente, anti.
    Dichiarazioni e niente di più, come sempre. Sul punto ho già manifestato in precedenti commenti la mia preferenza per la concretezza di fatti da far seguire alle parole dette e ridette. Ma: tant’è!
    Eppure: l’articolo portato oggi alla nostra attenzione dimostra che volendo si può. Nel rispetto delle norme (peraltro esistenti e allegramente ignorate, nell’esercizio insensato di un potere abusato) i ministri del sacerdozio ad ogni livello – se vogliono – al pari di ogni credente, per essere loro guide costituite autentiche, rispondendo agli obblighi del proprio stato, rispondono innanzitutto a Dio e alla propria coscienza, esclusivamente nell’interesse spirituale del gregge ad essi affidato.
    Ecco il punto essenziale della notizia relativa a decisioni adottate dai presuli americani. Si tratta di «un decreto con dispense canoniche e non solo una dichiarazione… Poiché contribuirà al bene spirituale dei fedeli…».
    Preciso nella modalità di azione e nella finalità da perseguire!

  • Enrico Nippo ha detto:

    Insomma, sembra che il parapiglia non solo continui ma aumenti.

    Sfacelo totale, a suon di … Diritto canonico!!! 😨

    Divisione tra cattolici ancor più accentuata.

    Alla grandeeeeeee!!!!!!!! 😱