Laporta: Questa Bambina, Chiara, l’Abbiamo Uccisa Anche Noi.

30 Giugno 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, il generale Piero Laporta ci offre il suo sgomento e la sua indignazione per l’assurdo omicidio di una ragazzina, una bambina, per le mani e la lama di un ragazzino, un bambino. Se ogni omicidio è tremendo, l’omicidio senza senso, senza motivo di un essere innocente lo è ancora di più. Entriamo in empatia con quello che scrive il generale.

§§§

Questa bambina, Chiara,  l’abbiamo uccisa pure noi.

Noi abbiamo tollerato l’edificazione d’una società diretta da sconci macellai.

C’è un nesso etico perverso  fra questo quasi bambino assassino e un medico porco, dichiaratamente fiero di “frullare” i bambini nel sacro ventre materno.

Quel quasi bambino assassino è a suo modo un reduce, dopo tutto scampato all’aborto, come ogni adolescente dei giorni nostri.

Così quel quasi bambino  ripaga noi del nichilismo e del cinismo,  insegnatogli dalle e respirato nelle istituzioni: nella scuola, in Parlamento, nel Quirinale, nelle cattedrali, nelle parrocchie…

Non è più responsabilità della famiglia ma delle Bonino, delle Bibbiano, dei Forteti, dei microborghesucci alla Calenda, cui va tutto bene purché si galleggi, dei Grillo, dei Conte.

È soprattutto colpa grave della incapacità, lo ripeto: soprattutto – soprattutto – di noi cattolici, di noi formati dal Cristianesimo – sedicenti cattolici, traditori sotto ogni bandiera.

La Chiesa docente è palesemente – con rarissime eccezioni – incapace  di salvare la propria e l’altrui anima.

Non solo Bergoglio e le sue benedizioni agli abortisti, non solo i monsignori alla piglia/paglia, non solo i cattoabortisti di Zan,  bensì costoro e noi cattolici siamo infinitamente più responsabili del quasi bambino materialmente omicida e del martirio di questa nuova Maria Goretti.

Noi, col nostro cinismo, siamo peggiori dei miliziani africani, negrieri dei bambini condotti in battaglia.

Quel quasi bambino omicida spara su di noi come i bimbi africani in battaglia sui loro nemici; molto meno ostili, quei loro nemici, di quanto noi siamo infidi e mortali contro Chiara, contro il suo omicida, contro i bambini e le bambine.

Neghiamo loro la sacra identità della Natura; violentandoli nell’anima prima che nel corpo. Li violentano in nome della libertà.

Quale libertà? Dei sodomiti, dei saprofiti, dei pennivendoli e dei politici lewinskianamente genuflessi. Accettiamo che in Parlamento siedano, entrino e discettino pederasti e pervertiti di chiara fama.

Costoro invocano la liceità di comperare bambini come cocomeri sul libero mercato. E poi si presentano in tv a caldeggiare i diritti dei gatti, dei koala, della  necessità di mangiare cibo naturale.

Non di meno frullano bambini e bambine nei sacri ventri materni. Castrano bimbi e bimbe come non farebbero coi gatti, impongono sconce dittature in nome della libertà.

Quella bambina muore e quel ragazzo uccide esattamente nel contesto in cui milioni di altre e altri si autodistruggono e distruggono, in una satanica società genuflessa alla morte; quella morte somministrata quando non imposta dalle istituzioni, dai medici e dai tutori della sicurezza, in uniforme e non.

Ippocrate, la Costituzione, la legge naturale sono letame nel baccanale incessante in cui viviamo e moriamo;  prima i giovani a morire, poi i vecchi cinici ad andarsene col virus, coll’eutanasia, colla sovralimentazione, coi cancri, dopo i giovani, invertendo anche qui l’ordine del Creato.

I due sventurati sono omicida e suicida in questo sconcio baccanale, i cui officianti e promotori devono – e indispensabile che siano – sterminati senza odio e senza alcuna pietà, come si sterminano i virus, artefatti e non.  È  una necessità darwiniana, tale asettico sterminio, per la sopravvivenza della specie umana.

In buona misura sono già  sterminati e ancor più lo saranno per loro stessa mano o per mano da loro stessi armata, cone questa tragedia insegna.

Il male divora se stesso, disse San Giovanni Paolo II. E purtroppo travolge pure gli innocenti come Chiara.

§§§




Ecco il collegamento per il libro in italiano.

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57 commenti

  • Virro ha detto:

    faccio parte di quel 32% di italiani che votarono contro l’aborto.

    caro gen.le le sue parole, sono echi che risuonano nell’aria, sono anche mie,
    ma il dio “libertà” in realtà si chiama LIBERTICIDA

  • giovanni ha detto:

    Le amare considerazioni dell’articolo vanno certamente condivise ed elevate a monito per tutti noi. E ‘ assolutamente vero che dalla fine degli anni sessanta vi e’ stato un progressivo e micidiale vuoto morale per inazione della Chiesa. Precedentemente essa molto si impegnava nella costruzione della moralita’ giovanile e non, coadiuvata dalla famiglia che rigidamente indirizzava i figli. Anche lo Stato, parzialmente, contribuiva . Questa unita’ d’intenti formava un blocco di valori condivisi alla luce dei quali ci si muoveva e chi sforava era condannato prima dal sentire comune e poi, eventualmente, dalla legge. Cio’ attenuava molto la tendenza al male insita in ognuno. Consentitemi di fare un esempio su quei tempi / se l’ Insegnante scriveva sul mio quaderno di un comportamento non accettabile e chiedeva di vedere mio padre le conseguenze erano/ 1) io ero obbligato a portarlo a conoscenza dei fatti/ 2) mio padre ancor prima di leggere mi mollava un ceffone / 3) veniva dall’insegnante e in sua presenza mi rimproverava ed era l’insegnante ad evitare che io prendessi qualche altro ceffone . Ebbene io quel comportamento non lo adottavo piu’ e li ringrazio di avermi insegnato l’educazione. Oggi la maggior parte non fa’ nulla per educare i figli perche’ e’ molto faticoso, meglio essere amici. I risultati, purtroppo, sono sotto gli occhi di tutti,

    • PIERO LAPORTA ha detto:

      la mia generazione forse è l’ultima che ha potuto avvalersi della vicinanza dei genitori
      Oggi chiunque abbia figli piccoli e adolescenti deve lasciarli in balia di qualcuno, non sempre i nonni, più spesso la tv, la bambinaia, la scuola e, talvolta non meno pericoloso, l’oratorio.
      La formazione dei ragazzi è nulla quando va bene, più spesso è negativa
      I genitori possono poco se vogliono portare la pagnotta a casa

  • Claudius ha detto:

    Tutto molto tristemente vero. Siamo sinceri: in un modo o nell’altro, partecipiamo tutti dello sfascio culturale, morale e civile del nostro tempo.

    Questo sistema disumano, satanico che ci si sta preparando e avanza di giorno in giorno, e’ fin troppo radicato e supinamente accettato per poter dire “noi non c’entriamo”.

    Non si tratta solo di chi si trova nei posti di responsabilita’, come Bergoglio il traditore per esempio, ma anche di tante persone “comuni” che di fronte allo sfascio si comportano come una pecora tremebonda che tace per paura, per convenienza, per vigliaccheria. Ci siamo voluti liberare delle nostre radici cristiane e cattoliche, abbiamo bevuto la propaganda di chi ci prometteva falsamente che cosi’ facendo avremmo trovato la felicita’ e il paradiso terrestre e invece stiamo trovando l’inferno ogni giorno di piu’.

    E intanto Satana avanza, indisturbato.

    Questa bambina l’labbiamo uccisa anche noi.

  • FANTASMA DI FLAMBEAU ha detto:

    Esistono responsabilità sociali che ognuno di noi ha per il semplice fatto di vivere in mezzo agli altri. E delle quali ciascuno è partecipe nella misura in cui determina il vivere collettivo.

    Es: in un programma scolastico ci sono punti palesemente contrari a una antropologia umana prima che cristiana. Tutti gli insegnanti, i genitori e -relativamente a età e grado di maturità- gli studenti sono responsabili; di ciò che vogliono, di ciò che accettano e di ciò a cui non si oppongono con tutta la loro forza. Conformismo di gregge e ignoranza da menefreghismo non sono attenuanti. Affatto.

    Se il male sotto forma di “cultura di morte” (Evangelium Vitae) ha potuto diffondersi al punto che vediamo, con le conseguenze che vediamo, specialmente sui più indifesi, è perché troppi “buoni” sono/siamo stati zitti e ignavi di fronte alla cattiveria dei malvagi (M.L. King).

    (Premesso che ci sono più cose tra cielo e terra… e, come diceva qualcuno, un granello-souvenir dei doni preternaturali dell’Eden probabilmente lo conserviamo tutti. Chissà, potremmo scoprire che dal famoso Albero non ci siamo allontanati poi tanto. Sulla reincarnazione. Non è cristiana né può esserlo: è fondamentalmente un’auto-soteriologia. Dalla palude del male e della materia ci si può tirar fuori da soli, un passo-esistenza dopo l’altro fino all’auto-purificazione, e i santi sono tutt’al più guide compassionevoli che suggeriscono scorciatoie. L’idea di base però -ogni atto ha una conseguenza e alla fine tutti i conti devono tornare- è sicuramente uno dei Semina Verbi. Il discrimine sta in questo: nessuno potrà mai pagare da sé il suo conto, esiste un unico conto intestato all’umanità -per cui la sofferenza degli innocenti non ci è indifferente e non è insensata- in cui alla fine il saldo andrà sull’infinitamente positivo, e un unico Benefattore che quel conto lo ha pagato per tutti. Per tutti quelli non tanto orgogliosi da rifiutare: il peccato contro lo Spirito Santo).

  • Milli ha detto:

    Scusate, cosa c’entra la teoria della reincarnazione con questo delitto?
    Può, nel caso sia vera, essere un’attenuante? No di certo.
    Ognuno rimane responsabile dei propri gesti, senza scaricare la responsabilità su un’ infanzia infelice o addirittura sulle sofferenze di una vita (quale vita?quando?) passata.

    • TEOPOMPO ha detto:

      Credo che il commentatore volesse alludere all’idea che la povera ragazza avrebbe raccolto ciò che in altra esistenza aveva seminato: si sarebbe trattato, insomma, di un meccanico sviluppo karmico. Quand’anche si volesse seguire tale orientamento va tenuto presente che in questa medesima prospettiva la gelida mancanza di compassione propria di chi si limitasse ad asserire “ha raccolto quel che aveva seminato” sarebbe anch’essa un atto karmico foriero di nefaste conseguenze. // Il concetto di retribuzione è ben presente anche nel contesto cristiano, ma lo è del tutto disgiunto dalla dottrina reincarnazionista, la quale è esplicitamente rigettata dal catechismo cattolico. La questione ha antichissima ascendenza e non è estranea al tessuto culturale nel quale si muoveva Gesù: basti pensare al già citato episodio della torre di Siloe, o a Gv 9,2 (curiosamente ancora dalle parti di Siloe): «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco?», due casi in cui vale la pena di rileggere e meditare le risposte di Nostro Signore.

  • Enrico Nippo ha detto:

    Ma allora che vuol dire:

    “chi è senza peccato scagli la prima pietra”?

    Una frase terrificante che dovrebbe zittisci tutti!

    Nel Vangelo, quelli che erano pronti con la pietra in mano la lasciarono cadere e se ne vanno.

    Oggi, invece, c’è la fila.

    Mamma mia!!!

    • Adriana 1 ha detto:

      Mi ha sempre impressionato tale episodio per la cultura
      ( biblica e/o talmudica e/o ellenistica) dimostrata dagli astanti che -probabilmente- erano adusi a leggere e a meditare fin dall’infanzia.
      Poverini…, non avevano App.

    • PIERO LAPORTA ha detto:

      per cortesia, può spiegarsi meglio?

    • PIERO LAPORTA ha detto:

      per favore, Nippo, è un mio limite, non l’ho capita, può spiegarsi meglio?

      • Enrico Nippo ha detto:

        Mi scusi, pensavo si rivolgesse ad Adriana 1.

        Mi sembra che la faccenda della prima pietra sia in sintonia con il Suo “l’abbiamo uccisa anche noi”.

        Voglio dire che il “chi è senza peccato” dovrebbe richiamarci tutti ad un esame di noi stessi più frequente e più profondo.

        Sarà una mia idea bislacca ( che però ho verificato amaramente su di me), ma sono sempre più convinto che la fede, l’andare a messa, il pregare. il riempirsi la bocca di Sacra Scrittura e quant’altro possano non essere sufficienti per sentirsi a posto con la coscienza e dalla parte della verità.

        Anzi tutte queste cose lodevolissime in se stesse possono addirittura far montare in superbia e far generare una durezza di cuore che induce ad un troppo facile giudizio sugli altri. Ovvero ad adottare un “metro” che mal si addice ad un comportamento cristiano.

        Ergo, quando leggiamo: “con lo stesso metro con cui giudicate sarete giudicati” , quel “metro”, non va inteso soltanto secondo l’accezione dottrinale, ma, soprattutto riguardo allo stato del cuore.

        Ho chiarito sufficientemente?

        • PIERO LAPORTA ha detto:

          Caro Nippo, grazie.
          “🧡Anzi tutte queste cose lodevolissime in se stesse possono addirittura far montare in superbia e far generare una durezza di cuore che induce ad un troppo facile giudizio sugli altri. Ovvero ad adottare un “metro” che mal si addice ad un comportamento cristiano. Ergo, quando leggiamo: “con lo stesso metro con cui giudicate sarete giudicati” , quel “metro”, non va inteso soltanto secondo l’accezione dottrinale, ma, soprattutto riguardo allo stato del cuore.🧡
          Sottoscrivo sillaba per sillaba. Grazie.

  • giorgio rapanelli ha detto:

    Se non ritorniamo a prima di Giustiniano, che fece eliminare dalle scritture ogni riferimento alla cosiddetta “reincarnazione”, termine inesatto per dire che viviamo parecchie vite sempre con nuove “fedine penali”; vite nuove, durante le quali riscuotiamo e paghiamo ciò che precedentemente avevamo seminato, non riusciamo a capire che ciò che è accaduto alla giovane per mezzo del ragazzo è solo un questione karmica.
    Giustiniano Imperatore era all’epoca pure pontefice massimo, retaggio del potere imperiale romano. All’epoca, Papa Vigilio era solo un vescovo con qualcosa in più. Soprattutto non era presente – forse in galera, o la confino – quando i quattro monaci ripulirono le Scritture dai riferimenti alle vite precedenti. Pure lasciando qualcosa che potrebbe fare pensare che alla cosiddetta “reincarnazione” ci si credeva. Al punto che ci furono anni di dibattiti e scontri tra i teologi dell’epoca, fino a che non convenne mettere la cosa su “mistero” per tenere legato il popolo cristiano al potere del clero. E ai riferimenti alla “reincarnazione” i teologi dissero che erano modi di dire…
    Oggi, sulla fine di Chiara e sull’assassino sanno solo dire che è un mistero che solo Dio conosce per ciò di cui sono stati vittime, come assassino e come vittima. Stesso discorso vale per chi è vittima dell’aborto. Secondo la Chiesa, gli abortiti sono innocenti uccisi. Secondo il karma, gli abortiti sono anime che si sono create precedentemente quella fine per essere stati abortisti, o per altri crimini.
    Se non è finito subito nell’inferno dell’Ottava Sfera, in cosa si incarnerà Totò Riina nella prossima vita? E prima della vissuta incarnazione, chi era stato colui che venne chiamato Totò Riina? E il figlio, la figlia e la moglie, si sono uniti a lui per caso? E’ sempre per il caso che abbiano avuto un Hitler, uno Stalin, un Lenin, un Rockefeller, un Soros, un Gates? Oppure, sono stati, e sono tutti qui perché devono “recitare” la parte in questa Apocalisse in atto da almeno duecento anni?
    Parliamo della Chiesa. La Chiesa ha lavorato per secoli – malgrado i Santi e i veri fedeli – per giungere a dove è oggi. Oltre a Bene fatto all’umanità, non avrà fatto pure il Male? Con il Bene ripagato con il Bene e il Male ripagato con il Male?
    Con Lucifero che lavora nei piani alti e con Arimane che lavora sulla mente umana e nei bassi istinti – e che forse si è incarnato, come si incarnarono gli Angeli del Male fin da Genesi – non meravigliamoci di ciò che è accaduto di “incomprensibile” a Chiara ad opera di un ragazzo che dice, falsamente per giustificarsi, o nella verità, che ha ricevuto ordine di uccidere da qualche “demone” in libera uscita.

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      Tenga presente che siamo nel 2021…. e il fatto è avvenuto in Italia.

    • Luca ha detto:

      La reincarnazione è incompatibile con il Cristianesimo, non c’entra un fico secco Giustiniano. Al contrario, l’idea del karma rende le società moralmente permissive, perché ogni individuo su troverebbe ad essere vittima inconsapevole del suo passato che ora paga.
      Al massimo potremmo dire, con il grande Origene, che le nostre anime già esistevano prima della creazione. Al massimo.

      • TERSIPPO ha detto:

        Sulla dottrina karmica hanno le idee piuttosto confuse già gli orientali. Figuriamoci gli occidentali.

      • Enrico Nippo ha detto:

        Punti di vista.

        • Luca ha detto:

          No. Io direi di finirla con il relativismo, che è una delle cause che ci hanno portato alla situazione in cui siamo oggi.

          • Enrico Nippo ha detto:

            Quindi sarebbe necessario l’assolutismo?

          • Luca ha detto:

            Enrico Nippo: non può chiamare la Verità, Assolutismo, non le fa onore. In ogni caso, il relativismo, da un punto di vista filosofico, è già stato polverizzato da Platone 2500 anni fa, e il Platonismo (che include Aristotele) è la tradizione di ragionamento nella quale il Cristianesimo si è innestato. Il Vangelo in sé, poi, non ammette deroghe riguardo all’esistenza della verità. Se lei non lo crede, faccia quello che vuole, per carità, ma almeno non il sofista con testi di una limpidezza che capirebbe un bambino. Così come non si potrebbe trasformare Gesù in un guerrigliero senza fare violenza ai testi, non è possibile estrarre la metempsicosi dalle parole di Gesù: ma può anche integrare il Vangelo con il libro di Enoch e i vari rotoli del Mar Morto per capire bene quale fosse la visione escatologica del periodo, nella quale non vi è traccia di reincarnazione.
            C’è una ragione se Pilato fa la domanda che fa nel Vangelo, non è una simpatica vignetta per inserire un po’ di colore. A quei tempi, non era il Platonismo la corrente filosofica che andava per la maggiore tra i nobili dell’Impero, bensì un confuso mix di stoicismo e scetticismo, mentre il popolino andava dietro a sincretismi misterici assortiti e spesso conditi con licenziòsita sessuali e sostanze psicoattive (proprio come oggi, va la’!). Giovanni ci vuole dire che la Verità è ciò che sta davanti al procuratore, e tutto il resto non compete minimamente.

          • TEOPOMPO ha detto:

            Forse Enrico intendeva dire che la Verità è una ma può essere inquadrata da varie prospettive. Per questo, probabilmente, parla di punti di vista. La Verità è assoluta, il nostro sguardo si di essa è relativo (p. es. al nodo spaziotemporale in cui viviamo, alla formazione che abbiamo ricevuto, alle diottrie intellettuali di cui disponiamo ecc.). Io intendevo invece affermare che con una materia delicata com’è quella della retribuzione karmica, dei cicli saṃsārici, ecc. sarebbe meglio non armeggiare troppo disinvoltamente (e forse, per un comune cattolico, non armeggiare affatto, non essendovene alcuna necessità).

          • Enrico Nippo ha detto:

            Teopompo ha chiarito ciò che intendevo dire.

            L’argomento è delicatissimo e, a mio avviso, non può essere affrontato né con un fondamentalismo becero né con un ecumenismo sfrontato.

            Riguardo al Vangelo quale testo “di una limpidezza che capirebbe un bambino” ci andrei molto cauto. Non si direbbe che i “bambini” che o hanno capito siano molti. Starei per dire: dove sono questi “bambini”?

            Sentirsi proprietari della Verità è pericoloso e controproducente.

      • giorgio rapanelli ha detto:

        per Luca:
        Allora siamo in presenza di un “dio” ingiusto e capriccioso, che mi faceva morire bambini di malaria cerebrale perchè nati in Congo, oppure li fa nascere nelle favelas, oppure in zone di guerra. Che colpe hanno commesso per nascere in quelle situazioni? Un mistero? Abbiamo poi un Dio che rivela a Pietro, Giacomo e Giovanni che l’Elia che doveva venire prima del Cristo era già venuto nella persona di Giovanni Battista. Come è che non lo hanno cancellato? Evidentemente, per qualcuno le vite precedenti esistevano…
        La Chiesa dice… Dice anche che Cristo ha versato il sangue per voi Apostoli e “per tutti”, quando in nessuma Bibbia, dalle più antiche a quelle degli ultimi anni è invece scritto “per molti”.

        • Luca ha detto:

          Non c’entra niente Elia con la reincarnazione. Gesù semplicemente afferma che un personaggio della levatura morale di Elia era già arrivato, ed era Giovanni.
          Inoltre, il vantaggio del Cristianesimo sta proprio nel fatto che rompe il fatalismo cosmico presupposto dall’impersonale meccanismo karmico, per il quale la giustizia sociale stessa (quel sentimento, di natura squisitamente Cristiana, che la spinge a commuoversi di fronte ai bambini Congolesi) non ha senso di esistere poiché ogni umano è determinato da un passato che non ricorda, quindi si merita la posizione che ricopre nella vita, fosse anche uno schiavo. Non è un caso che gli ospedali siano nati all’interno del Cristianesimo e non in India.

        • Adriana 1 ha detto:

          Caro Rapanelli,
          lei mi è simpatico per l’ingenuo (etimologicamente) coraggio che dimostra nell’esprimere i suoi pensieri in mezzo a un gruppo alquanto proclive a scandalizzarsi.
          Tuttavia, come fa a mischiare il senso del tempo circolare ( od ovale, o spiraliforme), tipico di altre culture, con quello lineare, tipico del Cristianesimo?
          D’accordo che in epoca di transizione tutto è permesso, però neppure Origene ebbe la forza di elaborare questo cocktail.

          • Luca ha detto:

            Parlando personalmente, io mica mi scandalizzo. Al contrario, sono tornato al Cristianesimo dopo aver provato varie religioni e ritengo che la Ratzinger avesse ragione nel postulare il relativismo come il pericolo peggiore per il mondo. Il Vangelo è schietto, è purtroppo per molti, molto binario. O si è fuori o si è dentro. È tutta la vita che sento la gente dire “ah, ma io la penso così” come se significasse qualcosa.

    • Mac ha detto:

      Riposto perchè il commento è per il sig. Rapanelli:

      Sulla metempsicosi ricordo il giudizio motivato del Cardinale Biffi:

      “A me sembra una grande sciocchezza, le dico subito il perché: le anime trasmigrano, ma io non ho nozione di essere stato qualcuno prima, non ne ho la memoria. Si dice: “fa niente, hai perso la memoria, ma la tua anima ha trasmigrato”. Beh, ma se io non ne ho la coscienza, la memoria, non mi interessa niente cosa fa la mia anima. Cioè l’uomo è essenzialmente consapevolezza: se non c’è la consapevolezza, è inutile ipotizzare questa trasmigrazione”

      Concordo col grande Teologo.

      Saluti.

    • Milli ha detto:

      Giustiniano non era affatto pontefice massimo, prima di tutto era una carica pagana e Giustiniano era cristiano.
      “Nel 376 l’imperatore Graziano, fervente cristiano, rinuncia al titolo di Pontifex maximus in favore del vescovo di Roma e da allora la carica di pontefice massimo non fu più assunta da alcun imperatore”
      da Wikipedia
      https://it.m.wikipedia.org/wiki/Pontefice_massimo
      Giustiniano fu in caruca dal 527 al 565.

    • Milli ha detto:

      Giustiniano non era affatto pontefice massimo, prima di tutto era una carica pagana e Giustiniano era cristiano.
      “Nel 376 l’imperatore Graziano, fervente cristiano, rinuncia al titolo di Pontifex maximus in favore del vescovo di Roma e da allora la carica di pontefice massimo non fu più assunta da alcun imperatore”
      da Wikipedia
      https://it.m.wikipedia.org/wiki/Pontefice_massimo
      Giustiniano fu in carica dal 527 al 565.

  • Anonimo verace ha detto:

    L’atmosfera avvelenata in cui facciamo crescere i nostri giovani abbiamo permesso che si venisse a creare noi vecchi .
    L’altro giorno il nostro anfitrione ci ha proposto un documentario sul Beato Angelico. Se ho capito bene era visibile su un canale a pagamento di Sky. E oltre ad essere a pagamento era comunque visibile a ore impossibili. Ora questi argomenti dovrebbero essere trattati dalla RAI e in ore diurne.
    Ma le ore diurne sono occupate da telefilm in cui la giustizia viene perseguita con la violenza quando va bene. Quando va male vengono mostrate situazioni da incubo, in cui il punto focale è lo spargimento di sangue. Certo, non è sangue ma salsa di pomodoro, ma è tutto quello che offriamo ai nostri giovani.

    • Milli ha detto:

      Senza contare che i canali a pagamento offrono nuove serie tv sempre più scandalose e violente, i canali offrono una propaganda di normalizzazione lgbt, l’unica è spegnere la tv e fare altro.
      Il che farebbe bene ai nostri cervelli.

  • Adriana 1 ha detto:

    Non sono d’accordo. Mi pare una interpretazione destra del sinistro principio Basagliano ( oggi, grazie agli Smartphone sempre più in auge) secondo cui tutta la società è -sempre- responsabile della follia del singolo.
    Preferisco far caso a questa invocazione al “rispetto” di Veneziani per i suicidi giovanili, così come per gli omicidi:
    ” Il mandante è quell’involucro misterioso che un tempo si chiamava anima e che oscura la mente, incrina il cuore, e arma la mano per il gesto mortale”.

    • TERSIPPO ha detto:

      Sacrosanto commento, cara Adriana 1 (e caro Veneziani). Queste chiamate in correità del corpo sociale, dell’ambiente, dell’humus socioculturale lasciano sempre il tempo che trovano e il più delle volte servono solo a sollevare i veri colpevoli, che sono sempre singoli individui dalle loro responsabilità. Eviterei facili mozioni degli affetti. Ci sono molte persone, e penso che fra i lettori di SC ve ne siano diverse, che le idee e le condotte assegnate dall’articolo a un generico “noi” le hanno contrastate con forza tutta una vita, spesso pagando dure conseguenze in prima persona, e dunque a quel “noi” e a quel “nostro cinismo” non appartengono. Perdiana!

      • Adriana 1 ha detto:

        Tersippo,
        …”lasciano il tempo che trovano…” anche perchè: ” tutti colpevoli” significa ” nessun colpevole”, al massimo: “tutti fragilucci eguali” e che fa? Per le “distorsioni” ora sappiamo che c’è sempre l'”ospedale da campo”.

    • Mac ha detto:

      Sulla metempsicosi ricordo il giudizio motivato del Cardinale Biffi:

      “A me sembra una grande sciocchezza, le dico subito il perché: le anime trasmigrano, ma io non ho nozione di essere stato qualcuno prima, non ne ho la memoria. Si dice: “fa niente, hai perso la memoria, ma la tua anima ha trasmigrato”. Beh, ma se io non ne ho la coscienza, la memoria, non mi interessa niente cosa fa la mia anima. Cioè l’uomo è essenzialmente consapevolezza: se non c’è la consapevolezza, è inutile ipotizzare questa trasmigrazione”

      Concordo col grande Teologo.

      Saluti.

      • Enrico Nippo ha detto:

        Potrebbe esserci di mezzo l’oblio esistenziale.

        Nascendo, si perde coscienza del “prima”.

        Che non ci si ricordi di un fatto non implica che quel fatto non sia accaduto.

    • PIERO LAPORTA ha detto:

      ma che cosa c’entra Basaglia? E’ mai possibile che vi dico che abbiamo ucciso questa bambina perché lasciata in balia di falsi idoli, da noi che saremmo dovuti insorgere. Voi che fate? Vi mettete a discutere del sesso degli angeli

      • Adriana 1 ha detto:

        Caro Generale,
        non si agiti così. Le assicuro che Basaglia c’entra- o meglio la sua ideologia-. Io ho seguito lo svolgimento della faccenda a Trieste e ne so qualcosa.
        Per quanto riguarda l’intreccio tra il comportamento sociale e quello del singolo( in simile, anche se diversa modalità) la invito a leggere un toccante ma significativo articolo di Blondet
        https://www.maurizioblondet.it/morta-di-liberta-era-solo-un-topino/.

  • Milli ha detto:

    Mi dispiace, ma questa volta non sono d’accordo con lei.
    Può tutto questo caos e degrado imperante aver armato la mano di questo ragazzino? Forse sì, ma ciò non significa che sia colpa nostra.
    Non può essere sempre colpa nostra, lo dico ai cattolici che chiedono scusa per ogni evento storico.
    In primo luogo, bisognerà accertare l’effettiva sanità mentale del ragazzo, stante alcune dichiarazioni rivelatrici di un disturbo nello stesso.
    Seconda cosa, i ragazzi hanno una famiglia che normalmente filtra queste informazioni, nei casi migliori se ne discute, nella maggior parte dei casi si ignorano. Non penso che questa famiglia abbia insegnato al figlio ad abusare delle coetanee o a minacciarle col coltello, qualcosa nella testa del ragazzo è esploso.
    Ma questi episodi accadevano anche in passato, vedi appunto la storia di Santa Maria Goretti.

    • TERSIPPO ha detto:

      Saluberrimo commento anche il suo, Milli. Simili suggestive distribuzioni universali delle colpe sono più di danno che altro. Giusto riflettere sulle miserevoli condizioni in cui versano la società, le istituzioni, i media, la Chiesa, giusto impegnarsi sempre più per contrastare questo stato di cose. Ma attenzione a diffrangere le colpe con facili mozioni degli affetti (di cui in Italia, fra l’altro, siamo melodrammaticamente saturi).

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Un mea culpa doveroso per tutti gli adulti. Ed è subito detto perché.
    Quando ancora la gente usava ragionare, agli adulti veniva detto : attenti a quello che dite e fate davanti ai bambini perché i bambini sono come le spugne e assorbono tutto. Sfido chiunque a dimostrare che ciò non sia vero. Oggi da quello che si vede e si capisce, quella verità è sfuggita di mano agli educatori (genitori per primi) e se ne sono impossessati i diseducatori, i pervertitori, i dissacratori, coloro che vogliono sovvertire il mondo mettendo in mostra a più non posso proprio quei comportamenti che sarebbero da tenere nascosti, e oscurando quelli che dovrebbero essere mostrati come modelli da seguire. E i bambini assorbono, assorbono e mettono in pratica. I fatti parlano da soli.

    • PIERO LAPORTA ha detto:

      Grazie. Finalmente un commento assennato. Grazie.

    • TEOPOMPO ha detto:

      Il mea culpa è sempre doveroso, perché siamo tutti peccatori, come i diciotto della torre di Siloe. Ma se un ragazzotto si droga, una ragazzina si prostituisce, o – per fare qualche esempio di fantasia – un ministro della sanità uccide, un presidente di repubblica tradisce, un papa delira, ciò ha a che anzitutto a che vedere con responsabilità personali: del ragazzotto e della ragazzina, del ministro, del presidente, del papa ecc. Poi, certo, ci sono i media venduti, le istituzioni corrotte, la morale pubblica e privata degenerarta… Ma ci sono fior di genitori, fior di sacerdoti, fior di insegnanti e di educatori che contro questo ambiente ammorbato lottano eroicamente notte e giorno, con la formazione e con l’esempio. Sono pochi? Probabilmente sì, una minoranza. Nondimeno ci sono, e la responsabilità di questo o quell’atto sciagurato non può e non deve essere attribuita anche a loro: queste persone vanno sostenute e incoraggiate, non demotivate o biasimate. Altrimenti battaglie e guerre si perdono, generale! Poi, intendiamoci, ognuno è libero di esprimere il suo pensiero e di giudicare assennato o dissennato quello altrui.

      • Zuzz ha detto:

        Ma se le persone citate hanno raggiunto impunemente quei posti di responsabilità ciò implica che non c’è stata alcuna opposizione alla loro arrampicata sociale.
        Possibile che prima di raggiungere quei posti di responsabilità non avessero dimostrato le loro tendenze ideologiche ?

  • arrendersi all'evidenza ha detto:

    @ raffaele

    Il riferimento a Santa Maria Goretti è esagerato solo se decontestualizzato.
    Nel 1902 i ragazzi erano molto meno inquinati di oggi, anche nelle realtà meno formate: non lo scrivo perchè io ci fossi, ma semplicemente pensando me stesso giovane, qualche decennio fa.
    Lo stesso omicida di allora, Alessandro Serenelli, fu capace di un percorso di conversione oggi difficilmente ripetibile e non perché Dio non chiami a sè oggi come allora, ma per il contesto che è assai più dis-umano, molto più scristianizzato.

    Chiarito questo, il sentirci in colpa per la società che stiamo tollerando e nella quale cresciamo la nostra gioventù (che dovrebbe essere il futuro per chi oggi si avvia ad essere diversamente giovane…) dovrebbe davvero riguardarci, specialmente se l’essere cattolici conta davvero per noi. Assistiamo all’imbarbarimento anche perché l’habitus ex cattolico di molti battezzati flirta, dialoga e fa gli occhi dolci al mondo.

    Non mi interessa in prima battuta la polemica (per altro necessaria) con il modernismo e il conciliarismo. Queste sono considerazioni più generali: abbiamo accettato un modo di pensare e di vivere che non è cristiano e abbiamo smesso di denunciarne la barbarie. Ed in questo il generale Laporta dice il vero: dove ad occhi teologici non è apostasia, agli occhi del militare è resa, tradimento, diserzione, fuga…

    • alessio ha detto:

      Giovanni Papini diceva : scuola
      fabbrica d’idioti ; io sono del ’68 e non
      capisco a che serve imparare
      senza apprendere , come
      allievo ero ribelle perchè non
      accettavo le poesie
      ottocentesche e non
      sopporto le rime come
      prigione delle frasi ,
      così come la storia mitica
      del risorgimento .
      Se in famiglia ,come a
      scuola , non si insegna
      bene con l’esempio
      l’essenza delle cose ,
      oggi è facile essere
      fuorviati ,per esempio
      nei videogiochi sono
      presenti personaggi
      unisex e più spesso ci
      sono trame demoniache con
      invocazioni diaboliche e
      amuleti ,pentacoli e altro
      nei giochi di mostri.
      Se uno gioca on-line è
      facile che possa essere
      agganciato da adepti
      satanisti .
      Detto questo non mi
      sento colpevole dei
      delitti degli altri , come
      quando ci dicono che di
      quelli che affogano in
      mare per venire in
      Italia è colpa nostra ,
      come di bergogliana
      memoria .

  • raffaele RONCHI ha detto:

    ma è assurdo quello che scrive la porta.
    non l’abbiamo uccisa noi
    e non parrebbe nemmeno una santa maria goretti.
    non è meglio tacere?

    • ornella ha detto:

      come ha fatto lei ?
      No non è meglio tacere . La questione morale deve emergere facendo fare analisi della propria coscienza a tutti . Inclusi preti e Papi

    • PIERO LAPORTA ha detto:

      Legga meglio oppure se lo faccia spiegare da Pezzo Grosso 😆

    • wisteria ha detto:

      Fosse stata pure la sorella minore di Messalina, quella povera ragazza doveva morire? Ma come si può ragionare così?
      Quanto alla reincarnazione, certamente concordo con Biffi, solo che non mi stupisco di quel non ticordo bensì di quel che ricordo.
      Mi accadde a Budapest di avere dei flash back. Forse non sono ricordi, ma memorie degli studi giovanili che tornano slla mente, ma a volte sembra davvero di aver già vissuto.

  • PezzoGrosso ha detto:

    bravo generale Laporta , hai scritto un commento di elevatissimo valore morale. Se Tosatti me lo concede , farò un commento a mia volta. PezzoGrosso.