Nerozzi: Come Distruggerci e Vivere Felici. Ma lo Fanno per il Nostro Bene.

25 Giugno 2021 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, come ricorderete forse qualche tempo fa abbiamo pubblicato la recensione di un libro molto interessante di Dina Nerozzi, “Il sesso degli atomi”. Oggi un fedele amico di Stilum Curiae ci segnala questo articolo, della stessa Dina Nerozzi, sulle radici filosofiche della tragedia che stiamo vivendo a livello mondiale. Buona lettura.

§§§ 

 

La Scuola di Francoforte e il suo impegno nella distruzione della società

Joseph De Maistre (1753-1821), filosofo, giurista e padre del pensiero controrivoluzionario ci ha lasciato un aforisma che riesce a spiegare in poche parole ciò che accade in ogni angolo del mondo quando i malfattori prendono il potere: ”Le false opinioni somigliano alle monete false: coniate da qualche malvivente e poi spese da persone oneste, che perpetuano il crimine senza saperlo.”

Bisogna tener presente che De Maistre era un profondo conoscitore della politica e dei suoi trucchi avendo fatto parte attiva della Massoneria per 15 anni e dunque avendo avuto modo di conoscere le logiche e i meccanismi dall’interno di quei centri di potere che fanno produrre gli eventi.

Sua è anche l’interessante considerazione, particolarmente in sintonia con il tempo corrente, su come possano liquefarsi le Nazioni:

“fino ad oggi le Nazioni venivano spazzate via per conquista, vale a dire mediante un’invasione. Adesso però si apre una domanda importante: una Nazione può morire sul suo suolo, senza un’invasione o un ripopolamento, solo consentendo alle mosche della decomposizione di corrompere il nucleo fondante di quei principi costitutivi che l’avevano resa quella che è?

De Maistre aveva vissuto e operato in un mondo preda della rivoluzione francese in cui l’utopia della nuova trinità liberté, egalité, fraternité, erano state coniate da malfattori e, da quel momento, spese in tutto il mondo da persone oneste che continuano a perpetuare il crimine senza sapere cosa in realtà queste tre parole stiano a significare veramente.

Dopo la rivoluzione francese c’era stata la rivoluzione romana del 48 che, in varie tappe nel corso dell’800, aveva prodotto l’unificazione dell’Italia in una operazione di falsa liberazione e vera conquista da parte del Piemonte e della sua casata di regnanti massoni e senza Dio.

La rivoluzione bolscevica del primo 900 in Russia sembrava destinata a completare l’opera messa a punto nel corso dei secoli e a far dilagare il fenomeno socialista nel mondo intero, dato che i promotori erano quegli stessi massoni che da tempo sognavano la conquista del mondo….ma qualcosa nel meccanismo non aveva funzionato come sperato.

Nel tentativo di capire che cosa fosse andato storto nell’impresa epica della conquista del potere globale nel 1922, per iniziativa dello stesso Vladimir I. Lenin, si riunì a Mosca l’Internazionale Comunista.

L’operazione non aveva avuto il successo sperato perché non era stato dato spazio sufficiente al Marxismo culturale. In cosa consiste il Marxismo culturale? Nella rivoluzione portata avanti con le armi della cultura e non con i mitra e le bombe. La rivoluzione culturale prevede il sovvertimento dei principi cardine della civiltà occidentale, vale a dire il sovvertimento dei principi della civiltà cristiana.

E’ a partire dall’internazionale Comunista del 1922 che nasce l’idea di una scuola che propagandi il nuovo impegno rivoluzionario: quello culturale.

La Scuola di Francoforte nasce ad opera soprattutto di Georgy Lukacs (1875-1951), un aristocratico ungherese, figlio di un banchiere e convinto comunista, il cui principio cardine è stato messo in evidenza in “Eros e Rivoluzione”. Secondo il disegno della natura a cosa servono eros e sessualità? Alla conservazione della vita, bene da quel momento si cambiava paradigma per cui eros e sessualità si tramutavano in arma di distruzione di massa.

Chi vuole contrastare il disegno del Creatore può solo agire per distruggere l’esistente dato che non è in grado di creare niente in autonomia se non il caos.

Accanto a Lukacs operava anche un altro personaggio rivoluzionario di non poco conto, Willi Munzemberg (1889-1940) il quale era convinto assertore della necessità di “organizzare gli intellettuali e usarli allo scopo di rendere puzzolente la civiltà occidentale”. La dittatura del proletariato sarebbe stata instaurata solo dopo che tutti valori del mondo occidentale fossero stati corrotti e dopo aver reso impossibile la vita per tutti.

Alla morte di Lenin, nel 1924, con la presa del potere da parte di Stalin la situazione in Russia si trovava ad una svolta, il compagno Stalin infatti considerava le teorie di Lukacs e Munzemberg, come quelle di Trotsky, delle pericolose deviazioni del pensiero Marxista utili unicamente all’agenda degli ebrei.

Nel 1924, dopo il cambio di rotta impresso da Stalin alla rivoluzione russa, Georgy Lukacs fu costretto ad emigrare in Germania dove diede l’avvio al primo gruppo di sociologi orientati verso il comunismo, era un abbozzo dell’Istituto di Francoforte per la ricerca sociale che sfocerà nella Scuola di Francoforte.

In realtà l’istituto per la ricerca sociale era stato ufficialmente fondato l’anno precedente da Felix Veil (1898-1975), anche lui ebreo di origine argentina che condivideva le stesse idee e programma.

Nel 1930 un altro ebreo, Marx Horkheimer, subentrò nella direzione dell’Istituto, con il convincimento che l’Istituto dovesse occuparsi unicamente delle teorie di Karl Marx.

Con l’avvento del nazismo in Germania, l’istituto e la scuola dovettero lasciare il paese e trasferirsi negli USA e da quel momento i suoi adepti andarono a colonizzare le principali Università americane: California, Columbia, Princeton, Berkeley e Brandeis, dove continuarono a portare avanti la diffusione del progetto legato al Marxismo culturale.

La tensione che si era andata creando tra nazionalismi e socialismo internazionale sfociò nella seconda guerra mondiale con il suo tragico carico di morte e distruzione.

Alla fine della seconda guerra mondiale i rappresentanti della Scuola di Francoforte rientrarono in Europa, soprattutto in Francia, ed ebbero i loro rappresentanti di rilievo in Herbert Marcuse, Theodor Adorno e Max Horkheimer. I nuovi guru della rivoluzione culturale erano tutti ebrei e portavano in eredità la teoria della liberazione destinata a fornire la basi teoriche della liberazione sessuale e dunque il ripristino del programma di Georgy Lukacs: l’impiego di eros e sessualità come armi di distruzione di massa che ebbe il suo apogeo nella rivoluzione sessuale del 68.

La Scuola di Francoforte sosteneva, in sostanza, l’idea che fintanto che gli uomini si fossero cullati nell’illusione che la ragione potesse risolvere i problemi del mondo, la società non avrebbe mai raggiunto il grado di disperazione necessario per far prevalere la rivoluzione socialista globale. Il compito della scuola veniva dunque ribadito: bisognava minare alla base l’eredità culturale della civiltà giudaico-cristiana.

Per destabilizzare la società e metterla definitivamente in ginocchio bisognava produrre ogni sorta di crisi e di catastrofi con tutti i mezzi possibili. Nonostante i numerosi tentativi messi in opera, la società occidentale mostrava di avere ancora dei residui di ideali cristiani che le consentivano un residuo di vitalità, ragion per cui la scuola si impegnò nel mettere a punto un’agenda che doveva operare alla stregua di un virus che doveva infettare e distruggere il mondo intero con il nobile intento di creare un mondo migliore.

Ecco le dodici regole necessarie per ottenere un mondo migliore e reperibili nel testo “The Greening of Pharmaceutical Engineering. Theories and Solutions” di M.R. Islam et al (2016):

 

  1. creare offese di razzismo e leggi sui crimini d’odio
  2. portare cambiamenti continui per creare confusione (nei curricula scolastici ad es.)
  3. propagandare la masturbazione nelle scuole insieme all’omosessualizzazione dei bambini e la loro corruzione esponendoli alla pornografia nelle classi
  4. minare sistematicamente l’autorità dei genitori e degli insegnanti
  5. favorire l’immigrazione su vasta scala per distruggere l’identità nazionale e fomentare future guerre razziali
  6. promozione in eccesso di alcool e droga
  7. promuovere sistematicamente le devianze sessuali nella società
  8. creare un sistema legale inaffidabile che nutra biasimo nei confronti delle vittime dei crimini
  9. creare dipendenza dai sussidi statali
  10. controllare e istupidire i media
  11. incoraggiare la distruzione della famiglia
  12. attaccare a tutto campo la Cristianità e svuotare le chiese

Qualcuno ravvisa delle similitudini con quanto sta accadendo adesso attorno a noi? Non c’è motivo di preoccuparsi…. stanno creando un mondo migliore.

§§§




Ecco il collegamento per il libro in italiano.

And here is the link to the book in English. 

Y este es el enlace al libro en español


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9 commenti

  • MATTEO ha detto:

    Articolo ricco e illuminante, Il filo che lega fatti e correnti di pensiero in maniera nuova ne fa emergere il portato storico e l’importanza per comprendere il mondo odierno. Un esercizio prezioso, per quanto motivo di preoccupazione.
    Sono rimasto molto colpito dalla lista di dodici regole citata alla fine. Mi domando in quale modo queste dodici regole vengono proposte, in quale modo entrano nel discorso sull’educazione.

    Dina, ha la possibilità di condividere il testo intero, o la parte dove la lista viene presentata?
    Ho provato a fare un po’ di ricerca ma è difficile reperirlo.
    Grazie infinite del contributo.

  • Luciano Motz ha detto:

    La saggezza popolare dice che non si muove foglia che Dio non voglia. E, infatti, non è possibile che qualcosa accada all’insaputa di Colui che è Onnipotente, Onnisciente, Onnipresente. Lo conferma il Libro di Giobbe, quando l’Accusatore, pur sfidandolo, chiede il permesso a Dio, prima di tormentare l’uomo.
    E, allora, ci si domanda: perché accadono le cose che Dina Nerozzi descrive con tanta acutezza e precisione?
    La colpa è sempre dell’uomo, è lui che si è allontanato da Dio e lo ha tradito e offeso adorando gli idoli.
    Anche senza ricorrere al Vico, osserviamo che la storia si ripete, l’Antico Testamento è un ricorrente racconto dei tradimenti del popolo eletto e delle conseguenti correzioni imposte da Yhwh. Perché Dio corregge e, per correggere, castiga, altro che no!
    Massoneria, comunismo, socialismo, liberismo, ecc. sono disegni di Satana e Satana fa le pentole ma non i coperchi, pertanto non avranno successo. Nell’eternità Gesù Cristo ha già annientato il demonio, che però nel tempo imperversa fintanto che il Cuore Immacolato di Maria trionferà.
    Ma noi dobbiamo meritare la misericordia del Signore e non subire passivamente gli eventi.
    Il Signore non annienterà la sua eredità anche per l’esistenza di un solo giusto. Ecco, dobbiamo agire in modo che i giusti non si estinguino e, poiché il diabolico obiettivo massonico-comunista è la distruzione della civiltà cristiana, noi dobbiamo operare per la sua conservazione, tutela e trasmissione, con l’aiuto dello Spirito Santo per l’intercessione della beata Vergine Maria.

  • PIERO LAPORTA ha detto:

    La distruzione della civiltà occidentale senza un progetto credibile a succedere, non ha altro esito che il caos, incontrollabile soprattutto da quanti lo hanno causato.
    Costoro possono sdottoreggiare e accreditarsi come intellettuali; trovano seguaci in quantità. Non per questo risparmiano a se stessi, a quanti li seguono e a quanti travolgono l’unico esito possibile, la distruzione economica, quindi politica e sociale
    È significativo che l’UE, alle prese con la più grave crisi economica del dopoguerra, non trovi di meglio che scatenare le sue iene contro Orban.
    Zan Zan Zan e non s’avvedono di quanto sono grotteschi mentre affondano e ci affondano.

    • Anonimo verace ha detto:

      Quanto afferma l’articolo è sostanzialmente vero. Ma l’elenco degli obiettivi ha avuto dei validissimi sostenitori proprio tra coloro che avrebbero dovuto fare opposizione . La catastrofe nella scuola ha avuto inizio nella primavera del 1969 con la riforma dell’esame di maturità da parte del ministro della pubblica istruzione democristiano, tale Sullo.

    • Luca Antonio ha detto:

      Analisi precisa Generale, il caos sara’ il risultato.
      Ma possiamo dire che non sia gia’ tutto studiato ?, specie quando hanno ormai in mano la produzione del denaro e dell’informazio e ?.
      Ab caos ordo.

  • Aranguena ha detto:

    COME CREARE IL PEGIORE MONDO POSSIBILE

    Devo dire che la seconda parte dell’ articolo è, per il sottoscritto, una vera illuminazione. Illuminazione sulle circostanze della 2 Internazionale e la necessità della lotta culturale, illuminazione per la mia vicenda personale – alla fine degli anni ’60

    Intanto, dico subito che noi comunisti la lotta culturale allora la praticavamo (ogni federazione provinciale del Pci era fornita di una commissione cultura) in aspro contrasto con il pensiero liberale e quello cattolico.

    Il catto-comunismo che allora muoveva i suoi primi passi era il frutto di iniziative ostili, in quanto dialoganti, della Federazione Giovanile Comunista Italiana con i giovani dell’ Azione cattolica e quei pochissimi giovani liberali.

    Poi, la circostanza più personale. Essendo segretario della FGCI di una provincia calabrese vedevo, insieme ai miei compagni meno giovani, i Marcuse come il fumo negli occhi, essendovene una agguerrita frazione nella nostra organizzazione giovanile.

    Qual’ era il punto più forte della nostra polemica? Certamente, oggi lo intendo bene, una posizione stalinista: con una massa di militanti sessualizzati e sessualizzanti non si occupa lo Stato.

    Infine, ed è un punto dolente, l’ autrice del pezzo fa riferimenti razziali (ebrei) quando descrive i protagonisti francofortesi. Un riferimento inutile e pericoloso per la neocircolazione di posizioni antisemite.

    Buona giornata!

    • MASSIMILIANO ha detto:

      Quindi, se non ho frainteso, secondo lei se un ebreo commette nefandezze non deve essere menzionato in quanto ebreo? No dai, o ho compreso male io, ed è possibilissimo, o era ironico…! Saluti.
      Massimiliano

    • dina Nerozzi ha detto:

      Per Arenguen che lamenta “Un riferimento inutile e pericoloso per la neocircolazione di posizioni antisemite” a proposito del fatto che la Scuola di Francoforte fosse inizialmente costituita solo da intellettuali ebrei.

      Questa è la realtà dei fatti e non può essere ignorata, ma non credo che possa essere definita come antisemita perché fa riferimento a poche persone, intellettuali, con un progetto preciso di devastazione della società giudaico-cristiana che dubito fosse condiviso dalla stragrande maggioranza degli ebrei dell’epoca.
      Ricordo che i 10 comandamenti sono un patrimonio del mondo giudaico che da sempre è stato il punto di riferimento stabile e sicuro anche del Cristianesimo.

  • giovanni ha detto:

    E’ perfettamente aderente a quello che succede oggi. Prevedo un ” luminoso ” futuro per i superstiti.