Hong Kong, nuovo Vescovo. Ma l’Intesa Cina – Vaticano Sembra Già Morta.

20 Maggio 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, come sapete ogni due settimane Radio Roma Libera ospita una mia riflessione in podcast. Questa settimana il tema è la nomina del nuovo vescovo di Hong Kong, due anni dopo la scomparsa del predecessore. Buona lettura e buon ascolto. 

§§§

Potete ascoltare il podcast a questo collegamento.

§§§

A Hong Kong c’è un nuovo vescovo. In Cina continua la persecuzione.

 

Hong Kong ha finalmente un nuovo vescovo: è Stephen Chow, un gesuita. Dopo due anni di decisioni che sembravano prese, quasi sul punto di essere annunciate, seguite puntualmente da ripensamenti, infine la Santa Sede ha fatto la sua scelta. Una via intermedia, fra quelli che avrebbero voluto l’incarico affidato al vescovo ausiliare, il francescano Joseph Ha, vicino al movimento democratico che si è battuto e si batte contro la deriva dittatoriale di stampo comunista nell’ex colonia britannica, e Peter Choy, un uomo che probabilmente sarebbe stato molto gradito a Pechino.

Secondo quello che ci viene detto, in realtà sia Joseph Ha, che Peter Choy avrebbero in tempi diversi ricevuto l’approvazione papale per la nomina. Ma la candidatura di Ha sarebbe stata lasciata cadere per il malumore manifestato da Pechino, che rimproverava al francescano il suo appoggio ai movimenti pro-democrazia. Mentre la seconda candidatura sarebbe stata abbandonata perché a un esame più attento è sembrata troppo accondiscendente verso i desiderata del Regime di terraferma.

Chow viene descritto da chi lo conosce come un uomo capace, colto; nel suo curriculum spiccano tre lauree importanti, ha ricoperto incarichi diversi nella diocesi, e soprattutto ha lavorato a lungo nel mondo dell’educazione. E questa caratteristica probabilmente ha pesato, nella valutazione della Santa Sede, perché la Chiesa cattolica a Hong Kong – per ora – gioca un ruolo importante nell’educazione della regione, con trecento scuole che educano, fanno catechesi, ospitano messe. Sono scuole paritarie, riconosciute dal governo in virtù di un accordo che risale ai tempi dell’amministrazione inglese.

Ora, con la spinta di Pechino a aumentare il controllo sulla città, c’è il pericolo che il regime comunista voglia in qualche maniera limitare e ridurre questo ruolo; e Chow potrebbe essere l’uomo giusto per combattere la battaglia. Da notare poi che – secondo quanto ci dicono – in un primo momento il nuovo vescovo avrebbe declinato l’onore (anche pensando, forse,  al divieto posto da Sant’Ignazio ai gesuiti), e solo in un secondo tempo avrebbe acconsentito. Anzi, Chow, che era provinciale dei gesuiti, avrebbe dato due no: prima alla possibilità di una candidatura, e poi alla nomina stessa.

Nato a Hong Kong, educato dai gesuiti irlandesi, ha una prospettiva molto legata alla realtà in cui vive. E visto il problema dell’istruzione libera,, che è legato strettamente a quello della vita pastorale dei cattolici, la sua esperienza e il suo radicamento appaiono elementi preziosi. Anche perché non è affatto sicuro per quanto tempo ancora vivrà la regola “Un Paese, due sistemi” che ha garantito spazi di libertà all’ex colonia.

Molti degli attivisti democratici imprigionati a Hong Kong sono cattolici. Ma la Chiesa può fare poco, da quando è entrata in vigore la Legge sulla sicurezza nazionale. Durante le prime manifestazioni contro la legge sull’estradizione il cardinale John Tong ha chiesto il rispetto della democrazia e un’inchiesta indipendente sull’operato della polizia.

Questa nomina avviene sullo sfondo dell’accordo segreto per la nomina dei vescovi fra Santa Sede e regime comunista. Ma secondo quanto afferma padre Bernardo Cervellera, direttore di Asia News, in un’intervista a Franco Bechis “Quell’intesa è già morta. Lo ammettono sottovoce anche alcune personalità del Vaticano. Da quando è stato firmato l’accordo più di due anni fa sono stati nominati solo tre vescovi. Nel frattempo la Chiesa sotterranea continua ad essere bersagliata senza pietà. Vescovi agli arresti domiciliari, sacerdoti cacciati dalle parrocchie, chiese e conventi distrutti. È una persecuzione senza fine”.

 

§§§




Ecco il collegamento per il libro in italiano.

And here is the link to the book in English. 


STILUM CURIAE HA UN CANALE SU TELEGRAM

 @marcotosatti

(su TELEGRAM c’è anche un gruppo Stilum Curiae…)

E ANCHE SU VK.COM

stilumcuriae

SU FACEBOOK

cercate

seguite

Marco Tosatti




SE PENSATE CHE

 STILUM CURIAE SIA UTILE

SE PENSATE CHE

SENZA STILUM CURIAE 

 L’INFORMAZIONE NON SAREBBE LA STESSA

 AIUTATE STILUM CURIAE!

ANDATE ALLA HOME PAGE

SOTTO LA BIOGRAFIA

OPPURE CLICKATE QUI




Questo blog è il seguito naturale di San Pietro e Dintorni, presente su “La Stampa” fino a quando non fu troppo molesto.  Per chi fosse interessato al lavoro già svolto, ecco il link a San Pietro e Dintorni.

Se volete ricevere i nuovi articoli del blog, scrivete la vostra mail nella finestra a fianco.

L’articolo vi ha interessato? Condividetelo, se volete, sui social network, usando gli strumenti qui sotto

Condividi i miei articoli:

Libri Marco Tosatti

Tag: , ,

Categoria:

3 commenti

  • Zuzzurellone ha detto:

    Intanto i gesuiti si sono accordati per un’ulteriore allargamento della loro sfera di influenza a Hong Kong. Come se non bastasse la dichiarazione di Salvini favorevole alla salita di Draghi al colle. E non credo che lo spostamento di quella gentile signora dalla Farnesina ai servizi segreti sia un bene per l’Italia.
    Come aveva ragione zio Biagio (Pascal) !

  • arrendersi all'evidenza ha detto:

    Ho come l’impressione che quasi ogni cosa che viene da questo triste pontificato ha in sé un’impronta di mancanza di vita. Tanto più si professa vitale (l’ospedale da campo, l’odore delle pecore, l’accoglienza a chiunque, la meraviglia del creato, l’obbligo morale di vaccinarsi) e misericordioso (la mancanza di giudizio, l’abbattere muri, il costruire ponti, il togliere vincoli), quanto più si rivela lettera morta e minaccioso con chi non è d’accordo.
    L’accordo segreto con la Cina che ha svenduto i cattolici di quel paese a un regime tra i meno credibili e digeribili, sconta lo stesso sentore mortifero che riguarda le scelte fatte in ambito della vita nascente e della vita consacrata. La stessa cappa di ipocrisia e di tristezza di una fede desacralizzata, ridotta a filosofia o a politica, con al centro nemmeno l’uomo, bensì quell’animale da cortile che l’ideologia predilige.

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Non può (potrà) che essere dichiarato morto qualcosa che portava (porta, ancora???) i connotati identificativi della provvisorietà.