Binario, Triste e Solitario. Aurelio Porfiri sull’Ultima Gag in Cerca di Notorietà.

20 Maggio 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae il Maestro Aurelio Porfiri ci offre questa riflessione sull’ultimo – come chiamarlo? – caso di bizzarria da parte di qualche circense di cerca di notorietà aggiuntiva, sul tema della bonarietà…Buona lettura. 

Binario triste e solitario

In questi giorni ascoltiamo molti discorsi su chi si professa “non binario”. Devo dire che in un primo momento ho pensato che tutto questo avesse a che fare con la ferrovia, poi ho capito che aveva a che fare con i temi inerenti alla propria identità sessuale. Questo discorso è venuto fuori pochi giorni fa grazie alle dichiarazioni della cantante americana Demi Lovato che dice di non essere binaria e di rivolgersi a lei con il pronome “loro”. Per cavalcare il politically correct, La Repubblica, non so se con ironia o meno, ha scritto un articolo sull’argomento cassando i riferimenti al genere sessuale in questo modo: “A marzo Lovato, da tempo attivista per i diritti LGBT+, si era dichiarat* pansessuale. Nel 2016, insieme al cantante Nick Jonas, avevano deciso di cancellare le date del proprio tour nella Carolina del Nord dopo che era stata approvata una legge anti-LGBT”. L’ultimo album della Lovato si chiama Dancing with the Devil… the Art of Starting Over, non a caso, e dice molto sullo stato di enorme confusione in cui siamo immersi.

In realtà non c’è molto di nuovo in quanto questo attacco all’identità sessuale, ma direi all’identità in genere, era stata ben preparata nei laboratori culturali anglosassoni del ventesimo secolo, che ben sapevano cucinare con ingredienti francesi. In definitiva l’attacco all’identità non è che un attacco all’essere, non è che una sostituzione dell’essere in sé con l’essere di coscienza. Del resto Jean-Paul Sartre avrebbe detto: “All’inizio, l’uomo esiste, si alza e compare sulla scena, solo in seguito definisce se stesso”, e solo ora possiamo capire quale peso si dava a quel definire sé stessi, una sfida diretta alla natura e all’essere.

Identità infatti è concetto che richiama l’essere, “essere una stessa cosa” e a sua volta richiama etimologicamente sia “identico” che “identificare”. Si ha paura di ciò che definisce e delimita perché si crede che abbattendo i confini, anche quelli derivanti dalla legge naturale e dall’ordine divino, si creeranno nuovi spazi per costruire l’umanità nuova. Ma in realtà non è così, perché l’uomo che nega il principio divino che lo costituisce come partecipazione all’Essere increato rinnega sé stesso nella sua essenza più profonda, dove questo Essere agostinianamente vive. Che umanità si prepara per coloro che rigettano il proprio stesso essere? Il problema non è di ricominciare da capo, come suggerisce la Lovato, ma di riconnettersi all’origine.

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8 commenti

  • Milli ha detto:

    Demi Lovato fa parte della schiera delle stelline Disney che, una volta cresciute, si sono autodistrutte con droga, alcol ed eccessi vari. Mi domando che cosa fanno a queste ragazzine per ridurle in questo modo.
    Nel 2018, non era un punto di riferimento per la nuova cultura, ma solo una ragazza con molti problemi di droga e alcol .
    https://www.repubblica.it/spettacoli/people/2018/07/24/news/demi_lovato_ricoverata_overdose-202590058/

  • Luca Antonio ha detto:

    La questione mi sembra piu’ che altro una battaglia di disturbo politico ma nulla di piu’ , i danni mortali, gli squarci sotto il pelo dell’acqua che hanno affondato la barca sono altri e i demoni ormai ballano ebbri sul relitto da anni.
    Se fosse qui san Tommaso liquiderebbe la questione in due semplici considerazioni :
    – in campo ontologico e’ improprio atrribuire sostanza ad un accidente , sei maschio o femmina – sostanza- ma hai gusti sessuali – accidente-. Non puoi considerare il tuo accidente come tua sostanza.
    – in campo morale trattasi della sempiterna lussuria, indipendentemente dall’ oggetto del desiderio della stessa. Niente di nuovo sotto al sole.

  • Antonio Cafazzo ha detto:

    Da old-informatico sta storia di “binari” non mi va giù. Mi ruba la certezza del sistema binario dello “zero” e dell’”uno” su cui si fondava il mio mestiere di programmatore (nei circuiti elettrici dell’hardware la “corrente” o passa (= 1) o non passa (= zero). Se “passa” e nello stesso tempo “non passa” allora diciamo che costoro oltre a “sfasciarsi” la natura, sfasciano anche l’informatica).
    Ma passiamo alle “conferme” dello SFASCIO ESISTENZIALE MODERNO e MONDIALE.
    Notizia di due giorni fa.
    La luterana ufficiale Chiesa nazionale di Svezia ha pubblicato una lettera aperta firmata da 943 preti, diaconi, educatrici parrocchiali, studentesse, lavoratrici per bambini e giovani, insegnati e altro “bendidio” che annunciano con orgoglio di essere “trans”.
    Riporto dal sito: https://www.svenskakyrkan.se/vasterasstift/personligt-brev-till-dig-som-ar-trans
    “Vi scriviamo da una chiesa che è anche transgender. Una chiesa è fatta di persone. Le persone sono diverse. Abbiamo cresimandi, personale, assistenti di chiesa, funzionari eletti, volontari e altri membri della chiesa che si definiscono transgender. Quindi la chiesa è composta anche da persone trans. Pertanto, la chiesa potrebbe essere descritta come trans.”
    Segue la benedizione ….
    “La benedizione di Dio vi è augurata dai 943 di noi che hanno firmato questa lettera e che sono tutti legati alla Chiesa di Svezia.”
    Segue l’elenco (aggiornato al 18 maggio u.s.) delle 943 “persone orgogliose” binarie.
    —-
    P.S.
    Siccome sono un poco diavoletto e (per celiare un po’ con il maestro Porfiri) ho estratto dalla lista dei firmatari i nomi di “cultori” di musica. (e con questo mi sono giocata l’amicizia di Tosatti ingolfando il suo hardisk – in italiano “unità di disco duro”):
    1. Elvira Olsén, studente di Cantor
    2. Eva Brindbergs Granath, musicista di chiesa
    3. Anders Hallbäck, musicista della parrocchia
    4. Emma Svantesson Viberg, musicista
    5. Erik Tegenborg, musicista di chiesa
    6. Björn Alexandersson, musicista di chiesa
    7. Anton Dahlgren, insegnante di musica
    8. Sofia Jeppsson, insegnante di musica
    9. Thomas Bernhardt, organista
    10. Åsa Säve-Limander, musicista di chiesa
    11. Anna Rosén, Cantor
    12. Joel Eriksson, musicista di chiesa
    13. Felicia Glimmegård, studente musicista di chiesa
    14. Isa Arkstedt Broberg, organista
    15. Joel Saxholm, studente musicista di chiesa
    16. Erik Kirsten, musicista di chiesa
    17. Rose-Marie Svensson, musicista di chiesa
    18. Carl Adam Landström, organista
    19. Filip Södervall, musicista di chiesa
    20. Ulrika Skärlund, studente musicista di chiesa
    21. Veronica Wåhlberg, insegnante di ritmica
    22. Hannes Tidare, consulente musicale
    23. Sofia Devall, musicista di chiesa
    24. Hugo Sjögren, musicista di chiesa
    25. Anna-Karin Ander, cantore
    26. Sofia Svensson, musicista
    27. Angelica Örneholm, insegnante di musica
    28. Samuel Sassersson, studente organista
    29. Marcus Alvgrim, musicista di chiesa
    30. Noa Edwardsson, studente organista
    31. Eva Holmgren, insegnante di musica
    32. Anna Sahlin, musicista di chiesa
    33. Linn Smitterberg, musicista di chiesa
    34. Karin Edwardsson, Cantor
    35. Linda Englund, organista
    36. Marcus Romedahl, conduttore di culto e corista
    37. Erika Svensson, insegnante di musica
    38. Ida Kindesjö, musicista di chiesa
    39. Kanako Schlichting, futura musicista di chiesa
    40. Astrid Burgmann Wennerholm, musicista di chiesa
    41. Tina Spångberg, insegnante di musica
    42. Mats Dahlström, musicista
    43. Maria Grönhaug, organista
    44. Marika Söderstedt, musicista giovanile
    45. Matilda Nyberg, insegnante di musica
    46. Anna Andersson, musicista di chiesa
    47. Helena Ritzén, musicista della parrocchia
    48. Jennie Skogsfors, musicista
    49. Anders Henriksson, musicista
    50. Fia Hedberg, insegnante di musica
    51. Helena Fornegård, insegnante di musica

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      Però prima dei calcolatori digitali c’erano i calcolatori analogici nei quali i numeri erano rappresentati da valori di tensione o di corrente compresi tra due estremi. Quindi questi signori che non sono a “tutto o niente” ma sono a metà strada tra un -x e un +x sono degli zeri.

  • Enrico Nippo ha detto:

    Certo che il vittimismo dei sodomiti può raggiungere vertici davvero sconcertanti. Sentite cosa dice tale Aurelio Mancuso sodomita cattolico.

    https://www.repubblica.it/esteri/2013/06/12/news/gay-60939845/

    • Luca Antonio ha detto:

      …Ecclesia delenda est…sempre e comunque, anche se la pensa come te.
      Fatica sprecata questa del Mancuso ( cognome particolarmente funesto ) , la chiesa , ormai minuscolo, si e’ gia’ ben distrutta da sola.

    • Milli ha detto:

      “Le consorterie omosessuali all’interno della gerarchia esistono da secoli e spesso utilizzano il ricatto sessuale come strumento di controllo e sottomissione nei confronti di altri omosessuali di grado inferiore.”
      Che belle personcine gli omosessuali in Vaticano.
      Grazie, sig.Mancuso, lo sapevamo già ma lei lo ha confermato.

  • IMMATURO IRRESPONSABILE ha detto:

    Cuochi anglosassoni, ingredienti francesi (avariati) importati dalla Germania; il compagno Sartre discepolo del kamerad Heidegger.
    Il maestro Porfiri ha centrato un punto centralissimo, l’ oblio dell’ essere; che il furbo oracolo Martin fingeva di denunciare, ingannando ateisti e cristiani (purtroppo anche chierici cattolici), e che invece contribuiva a perpetuare. È che l’ essere, finche è riconosciuto impedisce il primato incontrollato della volontà (intesa come desiderio sopratutto). Abbiamo temuto, e combattuto Marx, ma chi ha (quasi?) vinto è Nietzsche.