Peter Kwasniewski: la Magna Carta dell’Educazione Cattolica.

19 Maggio 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, un caro amico del nostro sito, Vincenzo Fedele, ci ha inviato la sua traduzione di un articolo del dott. Peter Kwasniewski, corredato da una sua introduzione. Lo ringraziamo di cuore, e lo offriamo alla vostra attenzione. Buona lettura.

§§§

Riflessioni  prendendo spunto dal testo della traduzione

Questo articolo è molto importante e viene proposto non solo e non tanto per il contenuto, in fondo è una breve illustrazione, ben meditata, dell’enciclica di Pio XI – DIVINI ILLIUS MAGISTRI, quanto per porre l’attenzione all’importanza educativa ai giorni nostri, mirabilmente illustrata quasi un secolo fa in modo quasi profetico. La protervia educativa dello Stato che, prima ancora di emarginare la Chiesa, vuole esautorare le famiglie, intestandosi una pratica esclusiva dell’educazione a senso unico. La visione, in qualche modo soprannaturale, dell’importanza che avrebbero avuto i media nell’educazione dei giovani che qualcuno, un secolo fa, riteneva esagerata, ma che adesso tocchiamo con mano vedendo il quasi monopolio dei social, l’importanza di personaggi di deleteria equivocità che si autodefinisco, e vengono riconosciuti, come “influenzer”, ecc. Pio XI poneva il problema già un secolo or sono puntando il dito sui figli della rivoluzione francese e sul comunismo ateo che da poco aveva iniziato a dispiegare i propri diabolici apparati per diffondere i suoi tossici concetti, ma vedendo anche i frutti deleteri del liberalismo che adesso è arrivato a piena maturazione nei modi subdoli ed accattivanti del pensiero unico, dell’informazione monopolizzata, del “politicamente corretto”. Ci compiaciamo di chiamare il netturbino con la qualifica altisonante di “operatore ecologico”, tacitando così le pulsioni emotive, ma dimenticando che quando era un semplice “netturbino”, guadagnava oltre un milione di lire al mese, aveva un contratto a tempo indeterminato, era, quasi sempre, assunto dal comune o comunque lavorava per qualcuno vicino casa, mentre adesso è assunto a tempo determinato da enti o cooperative anonime e lontane e, quando va al massimo, guadagna 8 – 900 euro al mese faticando a sopravvivere. Però il “politicamente corretto” tacita tutto e non ci fa vedere l’essenziale. E’ solo un esempio e se ne potrebbero fare mille altri. La pubblicazione di questo articolo è, in fondo, un invito ad andare a rileggere l’enciclica di Pio XI e, ancora più importante, a comprendere che la strada per uscire dal marasma attuale è quella di ritornare ad educare correttamente i bambini, i ragazzi e la gioventù in generale, cioè gli uomini e le donne di domani, alla morale ed alle virtù cristiane. Non c’è altra strada. Sulla cultura e sull’azione, sull’ora et labora, i monaci medievali hanno rifondato una civiltà dalle macerie dell’impero romano. Non sarebbe male riprendere anche quella che una volta si chiamava “educazione permanente” per noi adulti. Ormai pensiamo tutti di “sapere” mentre in passato si pensava ad imparare in continuazione, con la differenza che in passato l’evoluzione tecnologica e sociale era molto più lenta ed un sapere acquisito poteva essere sufficiente anche con il passare degli anni, mentre adesso ci rende dei novelli analfabeti. Solo se rimaniamo ancorati a valori eterni, aggiornando la loro comprensione in base alle esperienze attuali, riusciremo a reagire correttamente, a comportarci realmente da cristiani e ad essere di esempio per chi è più smarrito e confuso di noi anche se finge una falsa felicità che è solo assuefazione ammantata di cinismo buonista. Uno sprone, quindi,  a riflettere su noi stessi e sull’educazione, sulla scia degli insegnamenti profetici di Pio XI che datano quasi un secolo trascorso in continuo decadimento ed a cui non riusciamo tuttora a rispondere adeguatamente.

Vincenzo Fedele

***

La Magna Carta dell’educazione cristiana

Peter Kwasniewski –12 maggio 2021

Quando Pio XI promulgò la sua enciclica Divini Illius Magistri il 31 dicembre 1929, divenne il documento papale più importante sull’educazione cristiana della gioventù – titolo onorifico che mantiene tuttora. A ragione i contemporanei chiamarono l’enciclica la “Magna Carta” di questi argomenti, ammirandone la completezza, la penetrazione e la lucidità.

Tutti coloro che sono sinceramente interessati all’educazione della gioventù, dice Pio XI, si rendono conto che la felicità umana non è correlata automaticamente all’abbondanza dei beni materiali o dal loro semplice godimento; è richiesta la formazione del carattere, al fine di perseverare negli obiettivi oltre il fugace presente.

La citazione del papa della famosa riga di apertura delle Confessioni di Sant’Agostino, “Ci creasti, o Signore, per Te e inquieto è il cuor nostro fino a quando in Te non si riposi”, potrebbe essere presa come motto dell’enciclica. 

Il mondo moderno è come un raffinato e prolungato esperimento consistente nel convogliare questa irrequietezza, coinvolgendo il maggior numero possibile di creature, eliminando tutti i collegamenti con il loro Creatore, e con risultati preconfezionati.

Tutte le teorie educative, i congressi, le riforme, i programmi e gli investimenti saranno infruttiferi finché non riconosceranno questa elementare verità sulla natura umana, modellata sull’immagine divina, caduta nella miseria e reintegrata nella grazia da Gesù Cristo. Poiché una buona educazione forma l’intera persona in rapporto alle cose che la realizzano veramente, culminando nella visione di Dio, “non può esserci educazione idealmente perfetta che non sia una educazione cristiana” (7; cfr. 58), avendo come scopo “Cooperare con la grazia divina a formare il vero e perfetto cristiano, cioè a formare Cristo stesso in coloro che sono rigenerati dal battesimo” (94). L’educazione cristiana riguarda quindi non solo il contenuto di quanto si tramanda, ma anche il metodo utilizzato per educare, i mezzi soprannaturali utilizzati per l’accompagnamento e l’intenzione a supporto delle attività (cfr. 93 ss.). Il devoto educatore cristiano imita Cristo, che amava i bambini con un affetto speciale e desiderava condurli sani e salvi nel Suo regno (1, 9, 88).

Pio XI divide la sua trattazione in argomenti specifici: “a chi spetta la missione di educare [11–57]; qual’è il soggetto dell’educazione [58–69]; quali sono le circostanze necessarie dell’ambiente[70–92]; qual’è il fine e la norma propria dell’educazione cristiana secondo l’ordine stabilito da Dio nell’economia della sua divina provvidenza [93-100] ”(10).

Particolarmente prezioso è l’insegnamento cristallino del documento sul rapporto tra famiglia, società civile e Chiesa, che illustra concretamente l’armonia tra natura e grazia, ragione e fede, come solennemente definita al Concilio Vaticano I (11ss .; 51ss.). La singola persona nasce in una famiglia e in una società civile, e, dal battesimo, nasce nella Chiesa. 

Ciascuna di queste entità è in logica successione ed è più nobile della precedente, perché persegue un bene comune più grande. Tuttavia, il maggiore non contraddice in alcun modo la natura del minore né contrasta i suoi diritti (41ss.). La Chiesa non toglie, alla società civile, nulla che le appartenga di diritto, ma la difende e la rafforza (cfr. 97-99); allo stesso modo, la società civile non usurpa nulla di ciò che attiene alla famiglia, ma ne sostiene gli sforzi (cfr. 77). Anche perchè  se uno dei fattori di questo ordinamento entra in conflitto con un altro, siamo in presenza di un abuso dei diritti o un eccesso di autorità, quando, per esempio, lo Stato rivendicasse un diritto sulle  persone, sulla famiglia o sulla Chiesa, che non ha e che non può ottenere.

Due verità dell’ordine sociale occupano soprattutto l’attenzione del papa.

In primo luogo, l’enciclica afferma e difende totalmente il diritto fondamentale e inviolabile dei genitori ad educare i propri figli (31ss.) e il diritto della Chiesa di educare l’intera umanità, soprattutto coloro che sono già suoi figli per grazia (15ss.). Questo diritto appartiene naturalmente ai genitori e in modo soprannaturale alla Chiesa e, solo per permesso genitoriale o ecclesiastico, allo Stato o ai suoi funzionari.

Le politiche di istruzione pubblica obbligatoria che non siano a favore dei genitori o svantaggino la famiglia sono contrarie alla legge naturale e costituiscono gravi violazioni della giustizia (48; lo Stato deve dare il sostegno finanziario alle scuole scelte dai genitori: 81-83). Il papa rivolge il pensiero alle violazioni dei diritti dei genitori caratteristiche del liberalismo nelle sue diverse forme: la massoneria, i regimi anticlericali derivanti dalla rivoluzione francese così come il regime comunista ateo in Russia, che si esprime in un controllo totalitario implicito dello Stato su ogni aspetto della vita civile, compresa la formazione dei bambini (cfr. 35 ss.). Un regime laicista che insiste su una formazione dei bambini rigorosamente “secolare” agisce, in questo senso, in modo tirannico. Al contrario, lo Stato dovrebbe fare tutto ciò che è in suo potere per sostenere i genitori e la Chiesa cattolica nel loro compito di educare i giovani (46; 53-54; gli Stati pluralisti non sono affatto esclusi: cfr. 81).

Questo porta il papa a un secondo punto ancora più importante: l’enfasi dell’enciclica sulla natura invariabilmente religiosa di tutta l’educazione e il dovere dell’insegnante di instillare una sana e piena moralità nei propri allievi. Un’educazione senza riferimento a verità religiose immutabili e ad elevati standard morali non è altro che un addestramento all’empietà e alla morale lassista, che alimenta le propensioni della natura decaduta (cfr. 24; 57 ss.). Un’istruzione puramente secolare o neutrale è impossibile in linea di principio, e un educatore che “esclude” le domande ultime sta, in realtà, abituando i suoi studenti a pensare e vivere come se non contassero le domande su verità e menzogna, bene e male, come se non avessero alcun significato o non potessero trovare alcuna soluzione (cfr. 79). Una tale educazione è infatti una cosa aberrante; l’allievo si troverà in una situazione peggiore di quella in cui si troverebbe se non fosse mai stato istruito.

I genitori cattolici ed i loro pastori hanno quindi l’obbligo solenne di fare in modo che i bambini ricevano una solida formazione nella fede e nella morale, sia a casa che in classe o in parrocchia. Inoltre, un piccolo supplemento di istruzione cattolica – una lezione settimanale di catechismo durante la quale i bambini leggono storie e incollano pasta e fagioli su carta colorata – è inadeguato; in una scuola degna di educare le anime conquistate a caro prezzo dal Preziosissimo Sangue di Cristo, “è necessario che tutto l’insegnamento e l’intera organizzazione della scuola, e dei suoi insegnanti, programmi e libri di testo in ogni ramo, siano regolati dallo spirito cristiano, sotto la direzione e la supervisione materna della Chiesa, così che la religiosità possa essere in piena verità, le fondamenta e la chiave di volta dell’intero percorso di formazione giovanile” (80).

Divini Illius Magistri illustra una chiave di lettura che fa riflettere anche oggi che molte delle ansie del papa (ad esempio, che la tecnologia dei mass media corromperebbe i giovani, 89-92) sono state confermate in modo estremo, in un mondo dove i fedeli cattolici sembrano praticamente inconsapevoli delle radici più profonde del problema. Allo stesso tempo, mostrando con sicurezza la via per un autentico rinnovamento educativo, Divini Illius Magistri è un documento più attuale che mai per l’esercito di scuole parenterali e per un numero, fortunatamente crescente, di scuole private e indipendenti autenticamente cattoliche. Possano i loro sforzi fiorire per la grazia di Gesù Cristo, il supremo Maestro.

§§§




Ecco il collegamento per il libro in italiano.

And here is the link to the book in English. 


STILUM CURIAE HA UN CANALE SU TELEGRAM

 @marcotosatti

(su TELEGRAM c’è anche un gruppo Stilum Curiae…)

E ANCHE SU VK.COM

stilumcuriae

SU FACEBOOK

cercate

seguite

Marco Tosatti




SE PENSATE CHE

 STILUM CURIAE SIA UTILE

SE PENSATE CHE

SENZA STILUM CURIAE 

 L’INFORMAZIONE NON SAREBBE LA STESSA

 AIUTATE STILUM CURIAE!

ANDATE ALLA HOME PAGE

SOTTO LA BIOGRAFIA

OPPURE CLICKATE QUI




Questo blog è il seguito naturale di San Pietro e Dintorni, presente su “La Stampa” fino a quando non fu troppo molesto.  Per chi fosse interessato al lavoro già svolto, ecco il link a San Pietro e Dintorni.

Se volete ricevere i nuovi articoli del blog, scrivete la vostra mail nella finestra a fianco.

L’articolo vi ha interessato? Condividetelo, se volete, sui social network, usando gli strumenti qui sotto

Condividi i miei articoli:

Libri Marco Tosatti

Tag: , ,

Categoria:

8 commenti

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Altri tempi, altre urgenze, altre sensibilità e criteri di approccio al papato. Soprattutto altre Fonti cui attingere ispirazione per la stesura di Documenti da consegnare agli Atti e alla Storia, non all’ applausometro del meraviglioso mondo dei media.
    Oggi la preoccupazione primaria è di non mancare l’appuntamento con il mondo ed essere al passo con i tempi e con i paladini del neo-verbo e delle innovazioni in discontinuità con le tradizioni che imbrigliano il respiro della realtà e dei fenomeni emergenti.
    In Vaticano, su richiesta di mons. Paglia presso la Pontificia Accademia per la Vita di cui è presidente, è stata istituita una Fondazione “per un approccio etico all’intelligenza artificiale”: la “’renAIssance” con “personalità canonica giuridica pubblica” e statuto già approvato, allo scopo di diffondere un altro tipo di “carta”: la”Rome Call for AI Ethics” cofirmata il 28 febbraio 2020 dallo stesso mons. Paglia, dal presidente di Microsoft, Brad Smith, dal vicepresidente di Ibm John Kelly III, dal direttore generale della Fao Qu Dongyu, e in rappresentanza del governo italiano dalla ministra per l’Innovazione e la tecnologia Paola Pisano.
    C’è da sperare che la finalità dichiarata del progetto sia raggiunta in risposta ad uno dei problemi, avvertito anzi tempo da Pio XI, «(ad esempio, che la tecnologia dei mass media corromperebbe i giovani, 89-92)» le cui “radici profonde” sembrano sfuggire ai cattolici di oggi.
    https://www.ansa.it/oltretevere/notizie/2021/05/18/ansa-intelligenza-artificiale-nasce-fondazione-vaticana_fd95658b-fdd2-4bc8-bdb0-eeb0942599b0.html

  • IMMATURO IRRESPONSABILE ha detto:

    Sono un insegnante, la lettura di enciclica e articolo mi suscita molteplici riflessioni; ne manifesto alcune.
    1) anche se non dogmatiche in senso stretto, le affermazioni di Pio XI sono dedotte logicamente da articoli di Fede, e sono quindi assai difficilmente contestabili, dal cattolico.
    2) l’ autorità politica non-cattolica rispetterebbe tali deduzioni solo se riconoscesse se medesima un’ autorità limitata (limitata dalla possibilità di un dogma), oppure se riconoscesse il primato del diritto naturale; ma questa possibilità è quasi nulla, giacché il giusnaturalismo è stato ripudiato perfino all’ interno del cattolicesimo!
    3) fuori dalle condizioni al punto precedente, e oggi ne siamo assolutamente fuori, l’ autorità politica entrerà necessariamente in conflitto (totalitario, perché nella sua natura, al di là delle singole volontà) con quelle deduzioni, quindi con coloro che le reputano insegnamento vincolante.
    4) la gerarchia cattolica, come la maggioranza dei fedeli, come la “cultura cattolica”, NON sono in alcun modo preparati a tale conflitto; per volontà precisa, per irenismo, per ignoranza (non dico “per codardia” perchè non voglio dare giudizi morali).
    5) abbiamo già perso….

  • Job ha detto:

    Riguardo al disegno di legge Zan è stata riportata una mezza vittoria perché l’esame al Senato di detta legge è stata rinviata a dopo l’estate. A meno che , in piena campagna elettorale per le elezioni amministrative, non si speri di far passare l’approvazione di detto disegno di legge nel silenzio dei media.

  • IM ha detto:

    Anche se io utilizzo fuori tema questo commento riporto qui il mio punto di vista circa il DL Zan. Il DL Zan ..ne di Dracula, in modo menzognero vuole difendere i diritti dei deboli ma in realtà vuole imporre odio e violenza verso chi non condivide le loro scelte. Prova ne è il fatto che durante i Gay Pride mancano di rispetto (che loro esigono) verso i cattolici, bullizzando essi ed il loro credo, oltraggiando e dissacrando Gesù, la Madonna e tutto ciò che riempie d’amore il loro cuore. Se Legge urge è proprio quella che deve cautelare i credenti da tutte le violenze e persecuzioni subite in questa società assatanata. E la Chiesa ufficiale che si preoccupa di difendere la causa di tutti ad eccezione dei suoi figli autentici, per i quali non c’è mai una buona parola ma piuttosto rimproveri, punizioni e tirate d’orecchi se si manifestano troppo osservanti. Dio mio, manifesta la tua gloria in mezzo al tuo popolo che ti ama e che sente il bisogno di vederti troneggiare Sovrano davanti a tutta l’umanità.

  • IM ha detto:

    In merito all’articolo di ieri che parlava del DL Zan penso che qualcuno ci abbia hacherato perchè i commenti riportati sono quelli relativi al gen. Laporta e se si prova ad inviare un proprio commento sul tema non si riesce ad inviarlo. Sbaglio?