«A parte il sesso, niente è più dibattuto dai cattolici della liturgia. Ognuno ha opinioni forti basate su anni di esperienza personale»
Padre Reese esordisce poi con l’affermare:
Negli anni ’60 e ’70, Papa Paolo VI ha attuato riforme liturgiche rivoluzionarie fondate sul Concilio Vaticano II, ma dopo la sua morte nel 1978, il Vaticano ha posto fine ai cambiamenti. È giunto ora il momento per una seconda fase.In un precedente articolo, ho raccomandato alla Congregazione romana per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti di aggiornare il processo ritenuto più opportuno sulle questioni liturgiche. Ho sostenuto una maggiore trasparenza e consultazione in linea con il principio di collegialità promosso dal Vaticano II e con il principio di sinodalità promosso da Papa Francesco.Scopo di una procedura trasparente e collegiale è sviluppare una buona liturgia che sia supportata da un consenso all’interno della comunità.In questo articolo, offro le mie idee sul miglioramento della liturgia come tentativo di avviare il dialogo, invitando gli studiosi di liturgia e altri a considerare le mie proposte (in modo trasparente e collegiale).
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InculturazioneIl rito romano si è sviluppato in Italia e nell’Europa occidentale secoli fa. San Giovanni Paolo II ha scritto in maniera egregia sull’importanza di inculturare il cristianesimo, fondandolo in culture al di là della sua base europea. La domanda senza risposta è come realizzare oggi l’inculturazione nella liturgia in termini concreti.Ogni conferenza episcopale deve essere incoraggiata a riunire studiosi, poeti, musicisti, artisti e pastori per sviluppare liturgie per le loro culture specifiche. Quando la liturgia non è in contatto con la cultura locale, diventa noiosa e muore. Queste nuove liturgie devono essere testate prima dell’adozione.
- ministero
Le Conferenze episcopali dovrebbero discutere se sono necessari nuovi ministeri liturgici e chi può essere chiamato a celebrare la liturgia. Si può separare l’azione liturgica dal lavoro di amministrazione? Tutti i leader liturgici devono essere celibi, uomini e impiegati a tempo pieno? Può un diacono o un laico amministrare l’Unzione degli infermi o ascoltare le confessioni? In un’epoca in cui va scemando il numero dei sacerdoti, è necessario affrontare tali domande.
- Ecumenismo
Oltre al rinnovamento liturgico, il Vaticano II ha sottolineato il miglioramento dei rapporti con le altre chiese cristiane. Un modo per farlo è avvicinare le reciproche cerimonie liturgiche. L’Eucaristia è un segno dell’unità esistente tra le chiese o può anche essere un mezzo per promuovere l’unità? Il primo esclude l’intercomunione; il secondo no.La chiesa potrebbe anche consentire ai coniugi di cattolici di condividere la Comunione se condividono la fede nell’Eucaristia. Nel 2015, una luterana ha chiesto a Francesco cosa avrebbe dovuto fare nel momento della Comunione quando si sarebbe unita al marito cattolico alla Messa. Il papa ha risposto con simpatia, ma ha indicato la sua riluttanza a cambiare la politica della chiesa. Ha concluso dicendo: “Parla con il Signore e poi vai avanti”. Molti hanno pensato che questo significasse che la donna doveva seguire la sua coscienza.Teologicamente, se una coppia è unita nel sacramento del matrimonio, come non permettere che si unisca all’Eucaristia? Dal punto di vista pastorale, la pratica di escludere il genitore non cattolico dalla Comunione dà ai bambini l’impressione che la chiesa pensi che il loro genitore sia una persona cattiva.
L’intercomunione – così come la comunione ai divorziati e risposati consentita nelle pieghe dell’Amoris laetitia [qui] – è il cavallo di battaglia della Chiesa in Germania in odore di scisma [qui – qui – qui]. Ma in Vaticano non sono mancate anomale aperture [qui – qui – qui]
- Traduzioni
Quando era a capo della Congregazione per la dottrina della fede, Joseph Ratzinger, ora Papa emerito Benedetto XVI, ha insistito affinché i testi liturgici venissero tradotti parola per parola dal latino. Traduttori esperti e studiosi liturgici non erano d’accordo e considerano la traduzione inglese risultante tristemente inadeguata. C’è stata un’altra traduzione migliore nel 1998, approvata dalle conferenze episcopali di lingua inglese ma respinta da Roma.
È più importante che il significato del testo sia comunicato chiaramente che la traduzione sia letterale. Non c’è motivo per cui la gerarchia non possa consentire ai sacerdoti di utilizzare la traduzione del 1998 come alternativa, consentendo al sacerdote di decidere quale traduzione funziona meglio nella sua parrocchia. Questa opzione sarebbe limitata alle preghiere del sacerdote durante la messa, poiché si creerebbe troppa confusione cambiando le risposte del popolo senza una preparazione approfondita.
- Messa pre-Vaticano II
Dopo le riforme paoline della liturgia, si presumeva che la Messa “tridentina” o latina sarebbe sparita. Ai vescovi è stata data l’autorità di sopprimerla nelle loro diocesi, ma alcune persone si sono aggrappate alla vecchia liturgia fino allo scisma.
Benedetto ha tolto l’autorità ai vescovi e ordinato che ogni sacerdote possa celebrare la messa tridentina senza restrizioni.
È ora di restituire ai vescovi l’autorità sulla liturgia tridentina nelle loro diocesi. La chiesa deve essere chiara sul fatto che vuole che la liturgia non riformata scompaia e lo consentirà solo per gentilezza pastorale verso le persone anziane che non comprendono la necessità del cambiamento. Ai bambini e ai giovani non dovrebbe essere consentito di assistere a tali messe.
- Il riferimento alle persone aggrappate alla vecchia liturgia fino allo scisma è alla FSSPX, per nulla scismatica (vedi ).
- Reese prosegue: Benedetto tolse l’autorità dei vescovi e ordinò che ogni sacerdote potesse celebrare la messa tridentina ogni volta che voleva.
Al contrario, Papa Benedetto XVI svincolò dalla previa approvazione dei vescovi le Messe private di singoli sacerdoti, alle quali, dispose (nel decreto attuativo del Summorum, Universae Ecclesiae [qui]) «possono essere ammessi – osservate le norme del diritto – anche i fedeli che lo chiedessero di loro spontanea volontà» e quelle di ordini e società religiose, che possono essere celebrate con il rito antico senza richiedere alcun permesso, disponendo che se il vescovo «non può (l’originale latino riporta “vult“, cioè vuole) provvedere» «la cosa venga riferita alla Commissione Pontificia “Ecclesia Dei”». (vedi)
Cade quindi la logica perversa dell’affermazione seguente sull’ora di restituire ai vescovi l’autorità sulla liturgia tridentina nelle loro diocesi. Inoltre lascia trasecolare il fatto che ai bambini e ai giovani non dovrebbe essere consentito di assistere a tali messe. Insomma, le Sante Messe cosiddette tradizionali sarebbero uno spettacolo da vietare ai minori… Come se nel motu proprio Summorum Pontificum Benedetto XVI non avesse mai dichiarato: «Perciò è lecito celebrare il Sacrificio della Messa secondo l’edizione tipica del Messale Romano promulgato dal B. Giovanni XXIII nel 1962 e mai abrogato, come forma straordinaria della Liturgia della Chiesa».
Ogni altro commento è superfluo. E non è tutto.
- Preghiere eucaristiche
La preghiera eucaristica riceve purtroppo poca attenzione dai fedeli o da molti sacerdoti che la recitano. Troppi si concentrano esclusivamente sulla consacrazione del pane e del vino ignorando il significato della preghiera. Attualmente ci sono 13 preghiere eucaristiche approvate, anche se la maggior parte dei sacerdoti usa la preghiera eucaristica II più breve.L’Eucaristia si è sviluppata dall’esperienza dell’Ultima Cena, che era un pasto pasquale. Di conseguenza, le preghiere eucaristiche sono state modellate sulla Pasqua ebraica o sulle preghiere del sabato (Berakah) pronunciate dal padre di famiglia durante il pasto. Iniziano ricordando, ringraziando e lodando Dio per le sue azioni a favore del suo popolo. Per gli ebrei, questo inizia con la creazione e include le opere di Dio raccontate nell’Antico Testamento.Come il pasto pasquale, l’Eucaristia è un pasto sacrificale attraverso il quale la famiglia è unita a Dio e gli uni agli altri. È anche un’opportunità per ricordare e rinnovare l’alleanza con Dio. Rendiamo grazie a Dio per le sue azioni nel corso della storia, specialmente per la vita, la morte, la risurrezione e la promessa di ritorno di Gesù. Attraverso l’Eucaristia rinnoviamo la nostra alleanza con il Padre per mezzo di Cristo.Più importante della trasformazione del pane e del vino nel corpo e nel sangue di Cristo è la trasformazione della comunità nel corpo di Cristo in modo che possiamo vivere l’alleanza che abbiamo tramite Cristo. Non adoriamo Gesù, in questo senso; con Gesù adoriamo il Padre e chiediamo di essere trasformati dalla potenza dello spirito nel corpo di Cristo.La chiesa ha bisogno di più e migliori preghiere eucaristiche basate sulla nostra rinnovata comprensione dell’Eucaristia.Sarebbe anche bello avere preghiere eucaristiche che usino un linguaggio più biblico. Quando la lettura del Vangelo è di Luca, il sacerdote potrebbe usare una preghiera eucaristica che evoca il linguaggio e la teologia di Luca. Una “prefazione” unica per ogni domenica che riprende i temi delle letture della Scrittura potrebbe anche legare più strettamente la Liturgia della Parola e la Liturgia eucaristica.Altre preghiere eucaristiche potrebbero sviluppare altri temi: la preoccupazione della chiesa per i poveri o per la giustizia, la pace, la guarigione e l’ambiente. Tutte queste nuove preghiere richiederebbero un beta test prima dell’adozione.
- Insistere sul fatto che «la Chiesa ha bisogno di più e migliori preghiere eucaristiche basate sulla nostra rinnovata comprensione dell’Eucaristia», non fa altro che confermare quanto stigmatizzato dai cardinali Ottaviani e Bacci nel “Breve esame critico” del Novus Ordo Missae [qui] nei seguenti termini: «abbiamo sorvolato sui nuovi canoni, di cui il secondo ha immediatamente scandalizzato i fedeli per la sua brevità. Di esso si è potuto scrivere, tra molte altre cose, che può essere celebrato in piena tranquillità di coscienza da un prete che non creda più né alla transustanziazione né alla natura sacrificale della Messa, e che quindi si presterebbe benissimo anche alla celebrazione da parte di un ministro protestante». La stessa conferma viene dall’enfasi sulla Liturgia della Parola e sulla centralità dell’Assemblea rispetto al Signore. Il commento a certe espressioni richiederebbe un articolo a parte…
- Sull’affermazione che le preghiere eucaristiche sono state modellate sulla Pasqua ebraica o sulle preghiere del sabato (Berakah) rimando qui per gli approfondimenti e giungo alla conclusione.
Notiamo che se durante la Santa Messa – che non riattualizza la Cena ma il Sacrificio della Croce – l’offerta del Corpo e del Sangue di Gesù e la loro mistica immolazione, avvengono insieme al momento della Consacrazione, è tuttavia necessario che il Sacerdote e i fedeli uniscano l’offerta di se stessi all’unica offerta gradita a Dio, quella di Gesù.
Perciò, nel rito della Messa, esistono momenti precedenti e successivi alla consacrazione nei quali si esprime l’offerta di Gesù al Padre e quella dei cristiani con lui. L’Offertorio è sacrificale: quello che viene offerto è il Corpo e Sangue di Gesù, non il Pane e il Vino; è un’anticipazione per dare modo a tutti di unirsi all’Offerta di Gesù, è una preparazione che anticipa un crescendo. L’Offertorio, nella sua primitiva accezione, aveva ben presente il Sacrificio come prolessi, cioè come anticipazione del Sacrificio a venire. Il pane e il vino, come oblate, sono intimamente legati al Sacrificio. L’offertorio fa parte integrante dell’Actio del Canone, nel cuore della Santa Messa. È innegabile, tuttavia, che la “forma” ordinaria di fatto ha cambiato i connotati alle oblate ed estromesso il loro aspetto sacrificale. - Circa le preghiere eucaristiche incentrate, invece che sul grande mistero celebrato, sulla «preoccupazione della chiesa per i poveri, o per la giustizia, la pace, la guarigione e l’ambiente», considerato da chi vengono queste idee, possiamo dire con assoluta certezza che questo è il “programma di governo” del partito al potere nella Chiesa, e da chi ne è al vertice.
- Bacio di pace
In origine, il bacio della pace è avvenuto a conclusione della Liturgia della Parola, dove simboleggiava l’accordo della comunità a impegnarsi in ciò che aveva ascoltato nelle Scritture. Con una spiegazione adeguata, sarebbe una buona idea fornire questa antica pratica come alternativa opzionale al suo posto attuale prima della Comunione.
- Fermentum (Particola)
Dopo la preghiera del Signore, il sacerdote spezza un frammento dell’ostia e lo lascia cadere nel calice. Anticamente i vescovi invece inviavano questa particola, chiamata “fermentum”, alle parrocchie delle loro diocesi, che i rispettivi pastori mettevano nei calici come simbolo di comunione.La pratica potrebbe essere ripresa durante la Settimana Santa, quando il vescovo potrebbe inviare il fermento della Messa Crismale, nella Settimana Santa, affinché i pastori lo lascino cadere nei loro calici il Giovedì Santo o la Domenica di Pasqua. In occasioni speciali (forse congressi eucaristici), il papa potrebbe condividere il fermentum con i vescovi di tutto il mondo, che lo metterebbero nei loro calici.E man mano che le relazioni ecumeniche migliorano, il papa potrebbe condividere il fermento con il patriarca ecumenico o altri vescovi cristiani. I papi hanno già condiviso anelli episcopali e pastorale con vescovi non cattolici; condividere il fermentum sarebbe un passo logico successivo.Dubito che vedrò molte di queste riforme nella mia vita, ma dobbiamo iniziare a parlare del futuro della riforma liturgica. La conversazione rivelerà cosa pensiamo di Cristo, della chiesa e del nostro posto nel mondo.
Si tratta di un serio attacco alla Santa Messa e all’Eucaristia, vera fonte e culmine della nostra fede, che ci trova in posizione di assoluto svantaggio, posto che la maggior parte dei fedeli non conosce il Rito antico ed ha accettato supinamente l’imposizione dell’obbligo della Comunione sulle mani e tutte le restrizioni imposte col pretesto della pandemia [vedi], insieme alla deformazione del Padre Nostro, del Gloria et alia [qui], e viene via via sempre più distolta dalla realtà soprannaturale che la Catholica trasmette, per poi assestare il colpo finale dal quale non siamo più molto lontani….
§§§
Ecco il collegamento per il libro in italiano.
And here is the link to the book in English.
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Una domanda che non vuole in nessun modo essere provocatoria o sarcastica. Una domanda nuda e cruda che mi è sorta proprio in questo momento e che giro subito a SC.
A chi si rivolge il musulmano quando prega?
Alla Qabah, la pietra nera della Mecca. Esistono piccole bussole in plastica che indicano la direzione esatta.
Veramente ho chiesto A CHI e non VERSO DOVE 😊
Allah
Come dire che un francese si rivolge a Dieu e un inglese a God. Allah in arabo vuol dire Dio.
😆😆😆
Questo lo sapevo già.
Ma, Allah è Dio? Cioè Dio in quanto Entità Unica per tutti coloro che Vi credono e lo pregano?
Non so perché, questo scambio mi sta piacendo un sacco! 😊
(hai ricevuto la mia mail per conoscenza?)
Dalla Fatiha, la prima Sura del Corano, quella che secondo alcuni equivale al Padre Nostro:
“Te noi adoriamo e a Te chiediamo aiuto.
Guidaci sulla retta via,
La via di coloro che hai colmato di grazia, non di coloro che [sono incorsi] nella [Tua] ira, né degli sviati”.
Sì, ma non ho letto, volutamente, il messaggio.
Bene!
Quindi se io Cristiano recito il Padre nostro accanto al mio amico musulmano Karim, “generoso e nobile d’animo”, che recita la Fatiha, stiamo entrambi pregando lo stesso unico Dio, di cui io e Karim siamo flgli. E questo ci rende fratelli.
Dico bene?
Nota: al-Karim significa il Magnanimo ed è uno degli epiteti di Dio nella tradizione islamica.
Sarei grato del contributo di altri Stilumcuriali.
Ripeto: le mie domande non sono buttate là per caso.
Riflettono una questione di non poca importanza.
Al Karim è usato soprattutto come “Nobile” (Al Quràn al Karìm). Il Dio dei cristiani è uno e trino. Il che per i muslim equivale a idolatria.
Invece, per i cristiani a cosa equivale Allah?
Qui le risposte diventano legione
Grazie molte.
In (non) conclusione, davanti a una legione di risposte, la verità resta una … Primula Rossa: “la cercan qui, la cercan là, dove si trovi nessuno lo sa”.
🤔
Buona domenica.
Caro Enrico,
in rete trovi, accanto ad altri filmati, le lezioni sull’Islamismo e su Allah di Magdi Cristiano Allam. Saluti.
Grazie.
Buona domenica.
Liturgia diversa, morale diversa, dogmi diversi, teologia diversa, preghiere diverse e adesso anche un papa diverso.
Quando finalmente capirete che non è la Chiesa Cattolica per favore mi risvegliate.
Zzzzzzzz
Prepariamoci a una battaglia per difendere il nostro rito.
Richiederà nervi saldi e salda dottrina.
Stiamo attenti perché quando protesteremo non possano rinfacciarci l’aver sostenuto teorie stravaganti ed esoteriche.
Afferma il falso perchè :” tana, liberi tutti!”, ( specialmente le Major dei Farmaci e i sostenitori dell’aborto).
hppts://www.maurizioblondet.it/vaticano-invita-la-compagnia-dellomicida/
https://www.maurizioblondet.it/vaticano-invita-la-compagnia-dellomicida/
https://www.osservatorioglobalizzazione.it/osservatorio/il-tempio-di-satana-si-fa-strada-negli-usa/
Allargando un po’ l’orizzonte sulle assurde aperture vaticane ti segnalo una perla che risale ad un giorno fa. A te, se vuoi, commentarla.
https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2021/04/16/0231/00505.html
Messaggio del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso ai Musulmani per il Mese di Ramadan e ‘Id al-Fitr 1442 H. / 2021 A.D., 16.04.2021
Mi ricorda una vecchia commedia di Eduardo dove un personaggio napoletanissimo, credendosi solo, si esibisce in una mimica di preghiera corredata da vocalizzi riferita evidentemente a varie religioni. All’amico che interviene sorpreso e che gli chiede cosa stia facendo risponde che data l’esistenza di tot buddisti nel mondo, di tot islamici, di tot induisti, di tot ebrei, egli “spera” di incocciare nella raccomandazione di almeno “qualcuno” che sia efficace…non si sa mai!!! Faceva tanto ridere…allora.