Il Matto Insiste. Ci Parla della Chiesa, dell’Amore, e del Delirio di Passione.

13 Aprile 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, Il Matto ci ha scritto di nuovo, e ci ha inviato questa sua riflessione che ben volentieri offriamo alla vostra meditazione e discussione. Buona lettura.

§§§

 

“Il corpo mistico della chiesa apostolica è rappresentato al di fuori della chiesa istituzionale”. (RENATO BRANDOLESE – 5 Aprile 2021 alle 11:42

Questa interessantissima affermazione mi dà lo spunto per dare seguito al mio delirio circa il rinnovamento della Chiesa, che, per quanto si vedrà, non potrebbe darsi che in senso mistico (e ascetico), quindi “al di fuori della chiesa istituzionale”, la quale, nel bene e nel male, ammannisce la ‘teologia’ (anche) come strumento di potere sulle anime. Ma, visto l’inviluppo cui è giunta l’istituzione ecclesiastica, vien chiedersi come mai avvalendosi della ‘teologia’ (in senso lato) essa si trovi in contraddizione con la medesima, secondo il famoso “predicare bene e razzolare male”. Il tutto senza ignorare che lo Spirito, proprio in quanto tale, non può essere irretito, compresso e posseduto né da mura né da parole. Ossia: lo Spirito non può essere istituzionalizzato e ‘teologizzato’.

Dice il Verbo che «il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito», ragion per cui c’è da chiedersi se, affidando la missione evangelizzatrice agli Apostoli, Cristo intendesse che dovessero organizzarsi (organizzarsi!) in un’istituzione che facesse della ‘teologia’ un mezzo di inquadramento e di mediazione dominante.

Ma non basta. Il delirio mi coinvolge in un vortice irresistibile.

«La teologia è la negazione di Dio. Che idea bizzarra, mettersi in cerca di argomenti per provare la sua esistenza! Tutti quei Trattati non valgono un’esclamazione di santa Teresa. Da quando la teologia esiste, non una sola coscienza ne ha ricavato una certezza in più, perché essa non è altro che la versione atea della fede. Il più modesto balbettio mistico è più vicino a Dio che la Summa theologica. Tutto ciò che è istituzione e teoria cessa di essere vivo. La Chiesa e la teologia hanno assicurato a Dio un’agonia duratura. Soltanto la mistica, di tanto in tanto, lo ha rianimato».

 

(E.M. Cioran).

 

“Tutto ciò che è istituzione e teoria cessa di essere vivo”: tragica verità!

 

«Sappiamo di avere un’anima, perché l’abbiamo sentito e perché ce l’insegna la fede, ma così all’ingrosso, tanto è vero che ben poche volte pensiamo alle ricchezze che sono in lei, alla sua grande eccellenza e a Colui che in essa abita».

 

(S. Teresa d’Avila, Castello interiore, libro Il).

 

Santa Teresa, Dottore della Chiesa, precede dunque Cioran, che a sua volta la cita nello stigmatizzare l’“istituzione e la teoria”, che per la vita dell’anima costituiscono una sincope: “da SYN insieme e KOPTEIN percuotere, ferire, tagliare […] sospensione subitanea […]” (etimo.it), ciò essendo in linea col “sentito e l’insegnamento della fede” che la Santa dice essere un sapere “all’ingrosso”, quindi insufficiente ad acquisire la coscienza di “Colui che in essa (anima) abita”.

Capiamo che qui non ci si sta perdendo in chiacchiere ma che si sta trattando delle nozze tra l’Anima e Dio, che è l’unica cosa che conta?

Il tracollo della Chiesa è dovuto alla proflùvie di parole istituzionalizzate  che, intrecciate con il flusso gigantesco di approvazioni e critiche, piovono ormai come un’anestetico sulla massa dei fedeli i quali, più o meno inconsciamente, non sanno più che farsene né dell’istituzione né delle parole, queste ultime costituenti la barriera che si frappone fra l’anima e la Parola, cioè il Verbo che in Sé è Sintesi Ineffabile e non articolazione in parole, non ‘teologia’. Cristo non fu, non è e non sarà un ‘teologo’. Gli Apostoli non erano ‘teologi’. Il Vangelo è prassi (“chi FA la volontà del Padre mio”), non teoria, non ‘teologia’. Il ‘teologo’ non semplifica la vita dell’anima bensì la complica e addirittura può giungere ad insidiarla.

L’Amore pensato e parlato muore. Al massimo dice “Ti amo!”, che non è un pensiero ma uno slancio che ogni altra parola interrompe.

L’Amore arde ed è comunicazione di Ardore, non si perde in parole, non ha tempo né gli interessa parlare. L’Amore È, e l’Essere trascende infinitamente il pensiero e la parola che possono, quando e se ci riescono, a darne una pallidissima idea (dico “idea” e non “parvenza”, precisazione non da poco).

Parlare del sole non ne rende né la luce né il calore, e per sapere cos’è occorre lasciarsi (lasciarsi!) illuminare e scaldare. Ciò valendo anche per il cielo dell’Anima, che ha da essere perfettamente terso affinché il Sole brilli con tutta la Sua Potenza trasfiguratrice.

L’Amore è uno Sguardo e un Ascolto, non un libro, una conferenza, un programma, un “parliamone”. Le biblioteche sono le tombe dell’amore. La ‘teologia’ è un parlare di Dio, e, oltre alle sue non proprio armoniche correnti, è inesorabilmente destinata a non giungere a Dio. La ‘teologia’ è il dito (e quasi mai lo stesso!) che indica la luna, ma che mai toccherà la luna; è il cartello (quasi mai lo stesso) che annuncia il Luogo da raggiungere, ma che mai giungerà nel Luogo annunciato, piantato com’è lungo la Via.

Una stupenda preghiera del condottiero turco Nur ed-Din (Norandino) del XII secolo, si collega perfettamente tanto a Santa Teresa quanto a Cioran.

«Dio mio, ti ringrazio perché fai che questo cuore (di tutti coloro che ti amano) non si addormenti nelle comuni certezze, ormai arreso alla Tua sola evidenza e stanco di tutte le filosofie e teologie che come tante chiacchiere non permettono di ascoltarTi nel Silenzio.

Un cuore che rendi capace di consumare nel suo calore vibrante ogni ingiunzione dogmatica e tutte le banalità di cui Ti incolpano come se fossi Tu e non la stupidità umana a rivelarle.

Ti ringrazio perché lo fai spettatore di tutte le eresie che si accusano le une con le altre d’eresia, e lo hai reso abbastanza saggio di non parteciparvi. Tu gli permetti di sorridere di tante preoccupazioni insulse per questo e per l’altro mondo. Ti ringrazio quando fai un nulla del mio nulla ed in esso Ti percepisci e Ti contempli in tutte le forme di me stesso.

Signore, il Tuo mistero m’avvolge e mi inonda di lacrime, scioglie in Te questa pietra illusoria di atomi. Ogni momento che concedi è il Tuo momento che inebria ogni presente, solo questo vale. Grazie del mio nulla che è la cosa più preziosa che mi hai donato, chi la teme non Ti teme e si allontana da Te, o Misericordioso, dando origine alle vane certezze che prima o poi scompariranno nella loro stessa illusione.

O Veritiero, armonia di tutti i Tuoi stati! Se è così bella, preludio d’infinito, la lucciola che mi poni fra le mani, allora la Tua Luce …

Oh immenso, unico Dio mio!!!».

“La lucciola che mi poni fra le mani”: ah! che Poesia! che Delicatezza, che  Incitazione per l’anima!

 

§§§




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56 commenti

  • Milli ha detto:

    A proposito di Emil Cioran:” Tutto è dolore [….] Non mi perdono di essere nato [….] Nascere mi appare allora una calamità che sarei inconsolabile di non aver conosciuto.”

    Vorrei chiedere una cosa al Matto e agli altri eruditi del blog, per cortesia, potete evitare di propalarci aforismi e massime di codesti intellettuali atei, gnostici e agnostici, nichilisti , alcolizzati o aspiranti suicidi come fossero perle preziose?

    • Il Matto ha detto:

      Cara Milli,

      so già che la mia risposta La conturberà (e non solo Lei), per cui Le chiedo di avere un pochino di pazienza.

      Non è detto che i reietti (agli occhi dei sedicenti “giusti”) non possano mostrare perle preziose.

      Il fatto è che tali perle sono fuori del solito campionario, che di perle mostra sempre le medesime con la pretesa che siano le uniche.
      😃

      • Milli ha detto:

        Mi deve perdonare, sig.Matto, non ha tutti i torti.
        Però mi è venuto un po’ il nervoso perché se devo prendere delle lezioni di vita ,le vorrei da persone che stimo o , in questo contesto, che mi aiutino ad elevarmi spiritualmente.
        Un alcolizzato, anche se poeta, penso abbia avuto una vita poco invidiabile, avventurosa quanto le pare, ma schiava di un vizio tremendo e avrà dato tanti problemi a quei poveri sfortunati che gli hanno voluto bene.
        Quell’altro filosofo è campato seminando vuoto esistenziale , sofferenza , rifiuto dell’esistenza e Dio solo sa i danni che ha prodotto e continua a produrre, soprattutto nei giovani.
        Se l’avessi avuto attaccato a una gamba uno così me la sarei staccata.
        Mi perdoni il linguaggio colorito, se vuole si faccia una risata, così siamo in due.

        • Il Matto ha detto:

          Molto volentieri!
          😂😂😂

          E poi non devo perdonarle niente: si parla tra persone a modo e perciò ci si può dire di tutto. E’ un bell’esercizio spirituale, e non è escluso che da contrasti anche piuttosto accesi possa scaturire qualche scintilla, se non perché i contrasti sarebbero … accesi?🤣

          Un caro saluto.

          P.S. Può darsi che imperverserò ancora su questo blog. Avremo perciò ancora occasione di farci delle … matte risate!😊

  • MARIO ha detto:

    Enrico il Matto,

    si capisce lo sfogo (già preannunciato negli ultimi post) rispetto a inutili diatribe su tematiche, prese generalmente a pretesto per colpire il Papa regnante, in cui la regola d’oro è che ognuno debba tenersi sempre le sue ragioni, usando qualsiasi mezzo, opportuno o inopportuno.

    Anche Gesù era chiamato “pazzo” o “indemoniato”, quando scardinava le regole di una teologia utilitaristica e predicava la superiorità dello Spirito e il primato dell’Amore.
    Ma quello stesso Gesù fondava anche una nuova Chiesa, intesa come comunità e istituzione, addirittura “suo Corpo Mistico” ( in cui ogni membro è organizzato secondo funzioni diverse e distinte), che sarebbe stato da Lui guidato fino alla fine dei tempi.

    Quello che non capisco è la tua adesione incondizionata (quasi fideistica) all’istituzione Chiesa (nonostante le tue bordate odierne) fino all’anno 1958 (morte di Pio XII) e il tuo rifiuto di tutto quello che è seguito.

    Ho la vaga impressione che anche tu ti sia adeguato, nonostante tutto, alla moda attuale della “Religione fai da te”, ascoltando unicamente le istanze “verticali” del cuore e rifiutando quelle “orizzontali”, di cui cui il cuore stesso dovrebbe essere il centro, il centro stesso della croce.

    Buona serata.

    • Il Matto ha detto:

      Non so se questa spiegazione potrà esserti esserti sufficiente.

      Il punto di rottura definitivo, per quanto mi riguarda, è dato dall’elemento liturgico.

      Essendo nato nel 1949, sono cresciuto durante gli ultimi anni della chiesa preconciliare ed ho potuto fruire di una Liturgia degna di tale nome. Fin da quando avevo 6 anni ho frequentato la mia parrocchia in tutte le sue attività ed ho servito non so quante volte la Santa Messa come chierichetto con tanto di cotta (e sono diventato quasi un campione nel bigliardino e nel ping-pong😊). Durante il mese di Maggio, il mese di Maria, andavo tutte le sere a servire la Funzione Liturgica (meravigliosa!) in onore della Vergine, mi ero specializzato nell’usare il turibolo 😊 e nel giorno di Santa Rita da Cascia, di cui c’era l’altare ad essa dedicato, salivo dov’era l’organo e cantavo con i frati l’Ave Maria ed altri canti tradizionali. Era una celebrazione davvero trionfale che faceva entrare davvero in un’altra dimensione quasi paradisiaca. E’ questa la temperie spirituale che mi ha “irrimediabilmente” formato.

      Nell’istituzione/organizzazione Chiesa, quindi, che anche a quei tempi, e come sempre, non produceva soltanto stinchi di santo, era mantenuto almeno l’aspetto liturgico-sacrale che poi, al fondo, è quello più importante.

      Quindi, uno della “vecchia guardia” come me, che ha vissuto intensamente la Liturgia Tradizionale, non ci ha messo niente a rendersi conto dello sfacelo liturgico (quindi della fede, quindi della morale) che, vuoi per intenzioni subdole, vuoi per mala interpretazione o altri motivi, è venuto ad irrompere con il Vaticano II.

      Dopo 60 anni dal Vaticano II, ciò che per me vale la pena di essere salvaguardata è soltanto la Liturgia Tradizionale, in primo luogo la Santa Messa, che infatti continuo a frequentare. Di tutto il resto: papi, cardinali, vescovi e preti, pseudo pastorale, papi sì papi no, non me ne importa più assolutamente nulla.

      Fosse per me, esproprierei l’istituzione/organizzazione chiesa (a questo punto scrivo chiesa minuscolo) di tutti i suoi beni materiali e immateriali, e la ridurrei a ciò che, a mio parere, dovrebbe essere: una comunità (dis-organizzata) di fedeli a Cristo in cui i preti (ma anche papi, cardinali e vescovi) vivano di elemosina, abitino in modestissimi monolocali popolari e si limitino ad eseguire SOLTANTO il loro compito: amministrare i Sacramenti. (Non credo che Gesù vivesse in una casa di 700 metri quadri con doppi o tripli servizi e con una corte si servitori).

      Potrà sembrarti un’utopia e certamente lo è. Ma per me è così. E visto che alfine ognuno se la canta se la suona come gli pare (perché È COSÌ: ognuno se la canta e se la suona come gli pare!), non mi sembra neanche di essere uno troppo fuori dal coro. E chi se ne importa se il morto giudice di turno, con la capoccia intasata da vangeli, dogmi, tomismi, bolle papali, diritti canonici, encicliche e quant’altro (in due parole dal chiasso mentale), salterà fuori a bacchettarmi. Lo lascio volentieri a seppellire gli altri morti.

      Un saluto a Te.

      • MARIO ha detto:

        Enrico (Il Matto),

        c’è chi si avvinghia alle proprie ragioni (fondate o meno che siano),
        chi alle ragioni di qualcun altro (autorevole o meno che sia),
        chi a espressioni di fede puramente formale (confondendo forma con sostanza),
        e chi, come te, al ricordo nostalgico (seppur bello, ma pur sempre infantile) dell’aria di mistero che avvolgeva le celebrazioni liturgiche ante CVII.

        Senza nulla togliere al valore della liturgia, non mi sembra che Gesù Cristo abbia mai detto che nella sua Chiesa “l’aspetto liturgico-sacrale” (intendendo di esso l’espressione esteriore o formale) dovesse essere “quello più importante”.
        Lo era sicuramente per la comunità ebraica del tempo, ma Gesù ha rivoluzionato tutto, dando priorità allo Spirito con cui si fa ogni cosa, compresa la liturgia.

        Per quanto riguarda la Chiesa, a parte le deficienze legate al peccato dell’uomo (che ci sono sempre state e che spesso tendiamo a sovrastimare), credo che essa Chiesa, prima ancora che “istituzione”, sia il “Corpo Mistico di Gesù Cristo” (di cui anche l’istituzione è espressione esteriore e funzionale), a cui va tutto il rispetto che Lui merita.

        Ricambio i saluti.

  • Il Matto ha detto:

    2 ciliegine sulla torta.

    Un uomo ‘”sano di mente” è uno che tiene sotto chiave il pazzo interiore.
    (Paul Valery)

    Alcune persone non impazziscono mai. Che vite davvero orribili devono condurre.
    (Charles Bukowski)

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      Per qualunque via lo stolto cammini è privo di senno e di ognuno dice: “È un pazzo”.
      Qoelet 10,3

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      Seconda ciliegia (amarena):

      „Verrà un tempo in cui gli uomini impazziranno, ed al vedere uno che non sia pazzo, gli si avventeranno contro dicendo: – Tu sei pazzo! a motivo della sua dissomiglianza da loro.“ — Antonio Abate

      Buona notte

    • Milli ha detto:

      Chissà com’era meravigliosa la vita da alcolizzato di Bukowsky.🙄

  • IM ha detto:

    Il fervore della fede e’ molto piu’ infettivo del Covid ma penso che il demonio ha invogliato, riuscendovi per la massa, a farsi vaccinare da lui. Beati i no vax!!

  • IM ha detto:

    Cominciai a frequentare un Corso Teologico per conseguire il lettorato e l’accolitato che ero pazzo d’amore per il Signore, con tanta sete di approfondire la sua conoscenza e con un trasporto incontenibile verso i fratelli. Ne uscii raffreddato spiritualmente e con meno alterità. Questa esperienza mi ha fatto crescere culturalmente ma non spiritualmente. Ritengo però che se si ascolta un teologo che ha carisma, entusiasmo, amore per Dio c’è sicuramente un avvicinamento maggiore a Dio. Leggendo i Padri della Chiesa si infervorisce il cuore ma ascoltando le omelie che invece di parlare della barca di Pietro ti parla di accogliere barconi di migranti, tra cui i prossimi spacciatori da sistemare nelle strade italiane, islamici fondamentalisti a cui lavare i piedi il giovedì santo, gigolò di facile accostamento e a basto costo per preti gay (che si mescolano a fratelli che indubbiamente meritano aiuto) è chiaro che si insinuano nell’animo sentimenti che raffreddano la fede. Non si deve più parlare di Novissimi e di timor di Dio ma solo di “Un due tre liberi tutti” e “tutto ti è concesso perché Dio è buono” si perde anche quel che si ha a livello di fede. Quindi io non generalizzerei: se il teologo è pieno di Dio e ti insegna allora “amen”, ma se è lui stesso vuoto interiormente requiem.

  • stefano raimondo ha detto:

    Chi cita Cioran, ha sempre ragione. 😎

  • cattolico ha detto:

    bravo,bravissimo|se la chiesa cattolica non finirà sarà grazie a dei matti come lei

  • Il Matto ha detto:

    Potrebbe considerarsi che la tendenza a degenerare si trovi già agli inizi della Creazione: non appena creati, Adamo ed Eva fanno la prima cosa di cui, evidentemente, erano capaci: disobbedire e dare il via alla degenerazione.

    Potrebbe considerarsi che tale tendenza si sia fatta paradossalmente ancor più netta agli inizi della Redenzione: Il Cristo non fa in tempo a compiere la Sua missione, che già gli uomini riprendono a rotolare lungo la china della degenerazione, la quale, evidentemente, non è iniziata in nessun specifico anno né in un determinato periodo storico compreso negli ultimi 2021 anni. No: è iniziata il giorno dopo il Sacrificio, ed è giunta sempre più gigantesca e travolgente fino ad oggi.

    Non si tratta, pertanto, come ha inteso la gentile Milli, di “distruggere tutto e di creare qualcosa di diverso”, bensì di manutenere e rinnovare la Barca di Pietro che ormai fa acqua da tutte le parti. Chiaro che si tratta di un’impresa eroica che necessita dell’aiuto divino.

    Non trovo nel Vangelo nessun incarico di Cristo circa l’istituzione di cui parla don Pietro Paolo. Istituzione che poi fatalmente diventa un’organizzazione, con le conseguenze disastrose che oggi sono giunte al loro (quasi?) massimo grado.

    “Andate e battezzate … non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né bisaccia, né pane, né denaro, né due tuniche per ciascuno. In qualunque casa entriate, là rimanete e di là poi riprendete”.

    Sembrerebbe un incarico itinerante, totalmente affidato alla Divina Provvidenza, dunque non stanziale e meno che mai istituzionalizzato/organizzato.

    • Milli ha detto:

      Sig. Matto, dimentica una cosa essenziale, i nostri progenitori biblici hanno disobbedito a causa della tentazione del diavolo, non perché “era la prima cosa di cui erano capaci”, è spiegato bene nella Bibbia! Il Male non è semplicemente la parte negativa di noi stessi, ma è un essere senziente, che ha come scopo eterno quello di portare alla perdizione l’uomo. Si fa di tutto per dimenticarlo, ma esiste, come esiste una schiera di demoni sparsi nel mondo (anche nella pachamama) i quali agiscono nella mente degli uomini e negli eventi, esistono anche esseri umani che scelgono di vendersi a lui, per ottenere qualche privilegio sulla Terra.
      Purtroppo il demonio è entrato da tempo anche nella Chiesa (vi risparmio le citazioni dei papi che lo dissero) e stiamo assistendo a una lotta tremenda. Anche questo è scritto Ma Cristo ha promesso che le porte dell’inferno non prevarranno.
      Trovo anche un po’ puerile continuare a dire che nel Vangelo Cristo non ha fondato la Chiesa con le sue istituzioni: le ricordo che nel giorno di Pentecoste, S.Pietro insieme a tutti gli apostoli , sono stati riempiti di Spirito Santo; successivamente , loro stessi hanno posto le basi della Chiesa e delle sue istituzioni.
      Non basta? Non pensa che che Dio non avesse voluto tutto questo, non sarebbe durato duemila anni?
      Se ci riteniamo credenti dobbiamo sforzarci di uscire dalla mera dimensione umana e cercare di vedere gli eventi sotto un’ottica sovrannaturale.

      • Il Matto ha detto:

        Scusi la pignoleria, ma da dove si evince che dopo la Pentecoste, gli Apostoli “hanno posto le basi della Chiesa e delle sue istituzioni”.

        Più precisamente; cosa intende per “istituzioni”?

        2000 anni fa gli Apostoli avrebbero concepito la Chiesa organizzata e tetragona che è venuta affermandosi attraverso il tempo?

        Poiché può darsi benissimo che io sia carente su questo argomento, vorrebbe gentilmente aiutarmi?

        • Milli ha detto:

          Un po’ pignolo lo è. 😂
          Cristo ha posto le basi per la nascente Chiesa Cattolica, poi lo Spirito Santo ha operato negli apostoli e nei loro successori.
          Per la precisione Sant’Ignazio da Antiochia (I sec), convertito da San Giovanni Evangelista, ha definito per primo la Chiesa Cattolica, sempre lui ha definito la struttura dei vescovi, sacerdoti e diaconi.
          Nei primi anni, priva di una guida solida, la Chiesa cristiana si era frantumata in una serie di correnti diverse.
          Gli scismi sono accaduti anche dopo, dirà lei, ma figuriamoci se non ci fosse stata nessuna guida!
          Capisco che dopo il CVII , parecchie cose siano peggiorate (però vorrei sapere se prima andavano così bene), ma non ci sarebbe bisogno di smantellare tutto, basterebbe un restauro coscienzioso.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Come un pazzo che scaglia tizzoni
    e frecce di morte,
    così è quell’uomo che inganna il suo prossimo
    e poi dice: “Ma sì, è stato uno scherzo!”. (Prov 26, 18-19)
    Rendete al Matto le cose da Matti e a Dio quel che è di Dio.
    Buona giornata.

    • Il Matto ha detto:

      Con una piccola differenza:

      non dirò mai che ho scherzato.

      I matti sono persone serie, che le persone con la testa
      tracimante di saggezza possono solo sbeffeggiare.

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        Perchè? le persone con la testa tracimante di saggezza non sono persone serie ?
        Sapienza, intelletto, consiglio non sono doni dello Spirito Santo ? O dono dello Spirito Santo è la follia?

        • Il Matto ha detto:

          La saggezza cui mi riferisco non ha nulla a che vedere con i doni dello Spirito Santo. Anzi.

          • stilumcuriale emerito ha detto:

            E allora che saggezza è ?

          • Il Matto ha detto:

            La “saggezza” (avevo omesso le virgolette) di chi ha una risposta “razionale” (questa volta le virgolette non le ometto) per ogni quesito; di chi si illude di mettere ogni tassello nella casella giusta soltanto perché cita le Scritture; di chi non riesce ad ammettere che ci siano logiche diverse dalla propria, etc. etc. etc.

  • Milli ha detto:

    Anche gli animali e le stelle, secondo Maria Valtorta, adorano Dio in questo modo, con un moto d’amore interiore , senza bisogno di ragionare né di pensare, in perfetta obbedienza al Creatore.
    Ma l’uomo è stato creato con l’anima che è anche ragione, pensiero e parola. È stato creato per amare Dio nel modo più perfetto, ma è entrato il Male nel mondo portando il peccato, con tutte le conseguenze .
    È vero, è stato scritto tutto e il contrario di tutto, ma questo non significa che si debba accettare tutto o rifiutare tutto.
    L’uomo è dotato di libero arbitrio, quindi si deve decidere e scegliere, se perdere tempo (e forse anche la fede) leggendo di tutto o scegliere le letture che possano veramente portarlo a Dio.
    Così come la nostra vita può essere vissuta uniformandosi al mondo, cercando poi scuse e giustificazioni per i peccati, oppure cercando di distaccarsene, in una faticosa salita verso Dio.
    L’istituzione della Chiesa non è stata creata dagli uomini ma è stata voluta da Gesù Cristo e si è salvata in questi secoli grazie a Dio, non pensate che qualche essere umano potesse fare tanto. Attualmente c’è caos e disordine nel mondo e nella Chiesa, portato da Lucifero con la collaborazione dei peccatori e dei traditori, novelli Giuda ,ma pensare di poter distruggere tutto e poter creare qualcosa di diverso e migliore è proprio da matti!

  • Don Pietro Paolo ha detto:

    Anche se è vero che ” teologo è chi sa pregare bene” (Evagrio) – difatti la S. Chiesa ha dichiarato “Dottori” anche analfabeti -è anche vero che, oltre a credere per capire (“credo ut intelligam” : S. Agostino) , è cosa nobile che la fede ricerchi anche la comprensione (“Fides quaerens intellectum”: S. Anselmo) . Ciò significa che la fede, oltre ad ispirare e a guidare la comprensione intellettuale, non vanifica la razionalità ma fa di tutto perché questa, per quanto è possibile, possa rendere ragione della propria fede.
    La Vita cristiana, se è vera”esperienza” dello Spirito del Cristo risorto di quanti amano Gesù, è già vita mistica. La vita mistica del cristiano per sua natura non si inserisce nella sfera personale dell’individuo, ma nella grande Comunione dei Santi che è la Chiesa. La Chiesa è una Comunione mistica di istituzione e carisma. Anche il suo essere istituzione, diritto, teologia è finalizzato al suo essere Comunione animato dallo Spirito. Il fatto che in seno all’Istituzione (sarebbe meglio dire “a qualcuno dell’Istituzione”) ci sia , purtroppo, “tanta sporcizia” ( cfr card. Ratzinger), tanti soprusi, scandali, interessi mondani….ciò non ci permette di fare affermazioni assurde come , “Il corpo mistico della chiesa apostolica è rappresentato al di fuori della chiesa istituzionale”. (RENATO BRANDOLESE – 5 Aprile 2021 alle 11:42. Anche l’stituzione è stata voluta da Cristo con la chiamata di Pietro, degli apostoli e dei loro successori, ed è “carismatica”. Si diventa vescovo, prete o diacono per imposizione delle mani e per l’invocazione dello Spirito Santo. Il difetto c’è quando l’istituzione diventa autoritarismo e la mistica misticismo, e mi pare che oggi se difetta parte dell’istituzione, il campo mistico è infettato da tantissimi falsi veggenti e mistici che creano scompiglio, paure apocalittiche e fanatismi inguaribili. Qui non c’è per niente il Dito di Dio . Una nota importante: i veri grandi mistici, e quindi teologi dello Spirito, hanno sempre assoggettato le loro rivelazioni al vaglio di coloro che Cristo ha posto come “sorveglianti” (vescovi); e anche se hanno tirato le orecchie al clero infedele o a personaggi di spicco lo hanno fatto sempre con rispetto, in modo costruttivo, pronti a tacere pur avendo avuto vere esperienze. Per concludere: Non si può separare l’istituzione dal corpo mistico della Chiesa., cioè segnerebbe una pericolosa deriva di stampo protestante.

    • Le esperienze ha detto:

      Le esperienze soprannaturali possono essere sia vere che false.
      Ha ragione il padre ad affermare che oggi c’è una certa inflazione di veggenti et similia. Ho qualche maggiore perplessità nel pensare che non ci si stia avvicinando ai tempi dell’Apocalisse.
      Negare i cambiamenti climatici è sbagliato, ma i rimedi proposti potrebbero essere ridicoli. Molti sono stati gli esperimenti con bombe nucleari o termonucleari dei cui risultati i popoli sono stati tenuti all’oscuro . Nello stesso modo variazioni relative all’inclinazione dell’asse terrestre sul piano dell’equatore o l’eruzione dei vulcani sottostanti la calotta artica vengono escluse dalle notizie diffuse dai telegiornali.
      Il problema però consiste nel saper distinguere tra esperienze soprannaturali autentiche e fenomeni come ossessioni o possessioni di cui oggi si parla poco. Buono l’articolo della dottoressa De Mari di due o tre giorni fa sulla Verità a questo proposito.

      • Don Pietro Paolo ha detto:

        Esperienze,
        Anche i tempi dell’Apocalisse, come li chiama lei, sono tempi di Dio, dove Lui opera e opera grandemente e quindi anche momenti di Grazia: “Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina” (Lc 21, 28).

  • Tommaso ha detto:

    Leggendo la Sua riflessione mi è venuto in mente questo piccolo pensiero:
    Iddio è spirito; e quelli che l’adorano, bisogna che l’adorino in ispirito e verità” (Giovanni 4:23-24).

  • Bea ha detto:

    Essendo matto, la tratto da matto e la invito a leggere i testi e qualche omelia di don Divo Barsotti, stupendo mistico-teologo, oppure, se preferisce, teologo-mistico

    • Il Matto ha detto:

      La ringrazio del consiglio.

      Sono matto anche anche grazie a … don Divo!

      Molti anni addietro mi capitò fra le mani “La fuga immobile” (titolo dall’indubbio sapore zen), dal quale mi appuntai (e tutt’ora me li ripasso) alcuni passaggi veramente da matti. Uno di questi dice:

      “Non puoi raggiungerLo senza uscir di te stesso: tutta la tua vita deve essere un balzo in avanti, non un procedere ordinato ma come un salto sempre ripetuto verso l’Ignoto. Una delle espressioni più belle di S. Francesco si Sales è appunto la definizione di questa vita tesa a un Termine che sempre sfugge, che sempre rimane al di là dell’esperienza umana, irraggiungibile, trascendente: estasi dell’azione.

      Dio non puoi raggiungerlo senza uscir di te stesso; la tua vita non è riposo né puoi trovare riposo – non puoi essere contento di nessun risultato ottenuto, di nessuna perfezione raggiunta: devi uscire, uscir di te stesso in un continuo sforzo di superamento, in un continuo balzo in avanti. Dio rimane sempre di là: lo raggiungi solo nell’atto in cui esci da te e ti abbandoni all’amore gettandoti nel vuoto, come nel nulla”.

      Stupendo!!! Sublime!!! Da manicomio!!!

    • stefano raimondo ha detto:

      Grazie per avermi fatto ricordare don Divo Barsotti.

  • FANTASMA DI FLAMBEAU ha detto:

    Chi vuol Dio e ragion (teologia e metafisica) disprezza, sua disïanza vuol camminar sull’acque.

    Se Qualcuno lo sostiene (mistici veri, che di solito non disprezzano né il cervello né chi deve portare la pagnotta in tavola ogni giorno) ok.
    Altrimenti … ma avete presente l’elenco telefonico delle eresie?
    Le Lettere? Il capitolo 2 dell’Apocalisse?
    Gli “spirituali”? I “fraticelli”? Gioacchino da Fiore?
    Andarsi a rivedere il concetto di “orgoglio spirituale”?
    Perché credete la Chiesa si sia -dovuta- organizzare fin da subito in istituzione?
    Se è tutto Amore e Sentimento, allora perché il collegio dei Dodici con a capo Pietro?
    Lo stesso Nuovo Testamento in greco della koinè?

    Ogni tanto si sveglia un Martin Pinco Pallo che dice “l’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare” (comunque grande Bartali). A volte se la pigliano con la carne (ragione), altre con lo spirito (e, chissà perché, invariabilmente con la Tradizione). Finendo nudi su un’isoletta del fiume Nežárka o reichskirche kaplan del Soros di turno.
    Sempre nell’elenco telefonico.

    (Ripigliatevi un migliaio di tonnellate di lacchè, burocrati, asceti e mistici del Reader’s Digest e aridateci un’unghia di Chesterton!!!)

    • Il Matto ha detto:

      Ullallà! Che piglio torquemadesco!

      “Chi vuol Dio e ragion (teologia e metafisica) disprezza, sua disïanza vuol camminar sull’acque”.

      Di quale grande poeta si tratta? O è una parafrasi alquanto strampalata di un verso dantesco che dice “sua sua disïanza vuol volar senz’ali”, peraltro in n contesto del tutto to diverso?

      Meglio evitare di maltrattare i Poeti e limitarsi a citarli correttamente.

      Per esempio, e per rimanere in tema:

      “Trasumanar significar per verba / non si porìa”.

      Capito? Il trasumanare non si può rendere “per verba”, e la teologia e la metafisica sono “verba”. Come dire balbettamenti umani che tentano di vedere il Sole con un lume di candela.

      Per finire, altro è un collegio e altro è un’istituzione.

      Dov’erano i palazzi, i paludamenti, le banche e il diritto canonico degli Apostoli?:

      • FANTASMA DI FLAMBEAU ha detto:

        All’obiezione razionale rispondo.
        Piaccia o no, senza diritto canonico (mutuato da quello romano), palazzi e perfino paludamenti, il cristianesimo -ergo l’Europa/Occidente- sarebbe scomparso da almeno 15 secoli. Perché ius, danari e orpelli? Un vecchio parroco parlava di “catechesi del Dio della storia”. Aggiungendo “mai presumere di saperne più della Divina Provvidenza”. Il futuro a profeti e figli di profeti. (???)

        Oltre polemiche e fatti personali: buttarla subito in roghi e vittimismi similpseudostorici (leggere una vera storia delle inquisizioni? confrontare le condanne a morte -non tutte eseguite- dell’inquisizione spagnola del XV secolo con le vittime di uno qualsiasi dei moderni e contemporanei Beria? vede a cosa serve -anche- ragionare?) è tipico riflesso patellare da pensiero dominante. O da cedimento allo stesso. Veda lei.

        Secondo uno storico inglese, massone e -molto- anticattolico, la Chiesa è sopravvissuta fino al XX secolo (oggi potremmo dire fino a Vat II e/o Bergoglio) solo grazie a Tommaso d’Aquino e alla Commedia, alias “Summa Teologica messa in versi”.
        In tempi in cui i sessi/generi sono uno, nessuno e centomila, la matematica è “razzista”, e tra poco dovremo comunicare a mugolii e girare -anche- col paraocchi per non offendere qualche fantomatica minoranza, forse non farebbe male rileggere quei “balbettamenti” (sia in prosa che in versi). Ad entrambi, naturalmente.

        PS. Vuole una citazione letterale? A proposito di sole, candele e ragione imprescindibile dalla buona battaglia, oggi più che mai. Da parte di qualcuno che non era affatto contrario alla mistica cristianamente intesa. Cioè Incarnata.
        «Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate. Noi ci ritroveremo a difendere non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Combatteremo per i prodigi visibili come se fossero invisibili. Guarderemo l’erba e i cieli impossibili con uno strano coraggio. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.» (G.K. Chesterton, Eretici, 1905)

        PPS. Un saluto al nostro padrone di casa. Grazie per l’opera, la pazienza e l’ironia.

        • Il Matto ha detto:

          La lascio alle Sue FANTASMAgoriche osservazioni.😊

          Anche Lei, in fondo, sta procedendo sulla Via, secondo le Sue possibilità e secondo che vuole Dio.

          Un cordiale (e matto) saluto.

    • Il tomista ha detto:

      ….e Fulton Sheen, e Garrigou-Lagrange, e Tomas Tyn, e Cornelio Fabro….ma sopratutto, Cioran che giudica S. Tommaso ?! che cos’ è, uno scherzo mal riuscito? insomma, un po’ di senso delle proporzioni, suvvia !

      • Il Matto ha detto:

        Un matto non ha “il senso delle proporzioni”.

        Un matto è sproporzionato, fuori misura.

        Un matto disturba coloro che sono ben inquadrati, timorosi e al sicuro nella gabbia della ragione, e che spalancano gli occhi indignati se vedono qualcuno che vola fuori della gabbia. Dagli all’untore!

        Ma poi, chi è che stabilisce “il senso delle proporzioni”?

        • Veronica Cireneo ha detto:

          “SÌ. Sono Figlio di Dio e sono re, ma il mio regno non è di questo mondo”
          “Cos’altro vogliamo sentire?
          Ha bestemmiato. È pazzo!”
          E fatta gli indossare la veste bianca, appunto dei pazzi, Lo condussero al macello.

          Premesso che la follia è molto spesso il salario che Satana dono ai suoi adepti e che la menzogna, sua figlia tenta da sempre di farla da padrone, è raro che chi dice o cerca la Verità, non sia definito come il suo Maestro.

          Va beh! Pazienza.
          LODE È ONORE A TE, SIGNORE GESÙ.
          PAZZO D’AMORE! 💖💖💖

        • Adriana 1 ha detto:

          Forse solo il Matto si sente autorizzato a definire le “sproporzioni”: il che però equivale a definire le “proporzioni”.

          • Il Matto ha detto:

            La sproporzione in cui fluttua il Matto non è “definibile”. Egli, per dirla con don Divo Barsotti, si è “gettato nel vuoto, come nel nulla”.

            Invece, secondo l’etimo, la pro-porzione, o parte, è convenienza e rapporto delle parti fra loro e col tutto.

            La proporzione implica la misura che è un limite.

            Ma nel vuoto, nel nulla, nella sproporzione mattoide nessun rapporto, nessuna misura, nessun limite.

          • Adriana 1 ha detto:

            Caro Matto,
            per gettarsi nel vuoto, nell’abisso con risultato felice, è sufficiente credere ad un Maestro. Per esempio a Chang Tao-ling (34-156 d.C ). (“Le sette prove”,Feng Meng-Lung, ed.Sellerio, 1995) Maestro di Taoismo, non maestro Zen.
            Mi pare che lei voglia “ri-scoprire” Meister Eckhart, e presentarne ai lettori un sunto innocuo del genere:
            ” Reader’s digest”. La buona volontà c’è, ma il voluto “sragionare” è alquanto deboluccio proprio perchè troppo ragionato.
            Veniamo alle critiche sulla ipocrita mediocrità dei molti che non vedono le forze dinamiche dello spirito: roba nota. C’è un vecchio Maestro che dedicò loro parole fulminanti :” La gente meccanica, quella per cui la vita è un’astuta speculazione basata su un attento calcolo di vie e di mezzi, sa sempre dove sta andando: e ci va. Parte con l’idea di diventare mazziere della parrocchia, e in qualunque ambiente venga a trovarsi, riuscirà a diventare mazziere della parrocchia e nulla più. Colui che desidera essere qualcosa di diverso da quello che è, diventare un membro del Parlamento, o un droghiere arricchito, o un avvocato di grido, o un giudice…riesce immancabilmente a diventare quello che vuole. E’ il suo castigo. Chi vuole una maschera è costretto a portarla.”
            Era un Maestro che conosceva molte cose del cuore umano… e dell’Abisso.( “De Profundis”, O.Wilde, ed.Universale Economica Feltrinelli-i Classici-1966).
            Posto qui data la assenza del “rispondi” sotto le sue comunicazioni. Cari saluti.

          • Il Matto ha detto:

            Gentile Adriana,

            per gettarsi nel vuoto non è affatto sufficiente “credere” ad un Maestro: dopo avergli creduto bisogna gettarsi davvero nel vuoto, altrimenti il “credere” resta una velleità da cui, oltretutto, si genera l’illusione che l’aver creduto sia l’aver realizzato. Nessun Maestro può compiere ciò che il Discepolo deve fare in prima persona. Dal credere al fare corre un abisso.

            Un commento su un blog non può non risultare “innocuo del genere Reader’s digest”, dal momento che non ci si può abbandonare a scrivere dei trattati. E comunque, nessuno può escludere che pure dal Reader’s digest un’anima sensibile possa trarre qualche prezioso spunto (come non è detto che uno infarcito di Sacra Scrittura sia automaticamente un santo).

            Riguardo alla citazione, essa si riferisce all’aspetto degradante del vivere. Se uno riconosce di essere un satiro ed aspira ad “essere qualcosa di diverso da quello che è”, non sembra che ciò debba considerarsi “un castigo” bensì , al contrario, una grazia. Si tratta infatti non di portare una maschera bensì di togliersela.

            Un cordiale saluto a Lei.

          • Adriana 1 ha detto:

            Caro Matto,
            1) se avesse letto attentamente , avrebbe compreso che il discepolo che crede al Maestro taoista si getta realmente nel vuoto e con esiti felici. L’esempio da me citato serviva a chiarire che non occorre appellarsi con grida e fanfare a un Dio del Vuoto biblico per fare questa grande scoperta.
            2) Mi pare ovvio che da qualsiasi lettura uno spirito ben intenzionato possa trarre indizi per rafforzare i propri convincimenti (se ne ha) morali. Però è sempre meglio leggere e meditare i testi -di valore- originali per capirne il senso talvolta oscuro ma profondo. Onestà intellettuale dovrebbe indurre a dare a Cesare quel che è di Cesare, a Meister Eckart quel che è suo senza presentarne il pensiero come un'”invenzione” personale.
            3) Non posso che consigliarle di leggere l’intero testo di Oscar Wilde. Il lacerto riportato può indurla infatti all’errore di interpretazione in cui è caduto, (ognuno trova quello che cerca).
            Sull’essere come per natura l’uomo è ed essere uomo diverso e migliore grazie all’applicazione della volontà e del controllo- non pazzoide- su di sé, Socrate diede una sana e sensata risposta. (N.B. Se, come le auguro, leggerà il “De Profundis”, eviti in futuro di comparire danzante con cembali e timpani per mettere il mondo al corrente della “sua personale” scoperta: che cioè Cristo fu un Artista e un Poeta. Sarebbe una ruberia fatta a spese di Oscar Wilde).
            La gerarchia le dà fastidio? E’ grazie ad essa però che le fu possibile godersi appieno la liturgia.
            Questa gerarchia le dà fastidio? Ne convengo, ma dubito che si possa cambiarla invitando il prossimo a saltellare, come un sedicente folle, nei verdi campi della personale ispirazione . Lasci questa iniziativa alla Lepre Marzolina ( che se ne intende).

          • Il Matto ha detto:

            Cara Adriana,

            per quanto riguarda il primo punto, effettivamente non avevo letto con attenzione e chiedo venia.

            Per il resto siamo su due lunghezze d’onda diverse (ammetterà che vi sono diverse lunghezze d’onda!).

            Soltanto un’osservazione: come mai ha creduto di etichettare il mio dire come “grida e fanfare … e danzante con cembali e timpani”?

            Ognuno si esprime come sa, e non necessariamente ripete a pappagallo quello che ha già detto l’Oscar Wilde di turno o chi per esso.

            Se si dovesse applicare il Suo “metodo” con rigore, dovremmo tutti stare zitti da qui all’eternità, visto che ormai è stato scritto e detto di tutto e di più.

            E poi, Lei stessa non ha usato almeno un campanellino 😊 per riferire del maestro Chang Tao-ling ?

            La saluto molto cordialmente.

          • Adriana 1 ha detto:

            Al Matto,
            sicuramente avrò usato un campanellino: probabilmente un sonaglino per bimbi il cui tintinnio sia percepibile soltanto da un orecchio addestrato, ma assolutamente insufficiente per chiamare a raccolta a suon di “Stupendo!!!, Sublime!!!, Da Manicomio!!!,” a suon di “Ullallà!”( è una cuccagna? oppure :”Eia, eia allalà?); a ritmo di frasi ( quasi versi) come la seguente, scagliata con una gioia ,direi, dionisiaca: ” Nel vuoto, nel nulla, nella sproporzione mattoide nessun rapporto, nessuna misura, nessun limite”.
            Frase suggestiva ma pericolosa. Suggestiva perchè ricorda l’inizio del poemetto: “Icaro” di Yukio Mishima dove viene espressivamente descritta la brama dell’ascesa:
            “Appartengo, fin dal principio al cielo?/ Se non vi appartengo, perchè mi ha fissato così, per un attimo,/con il suo sguardo infinitamente azzurro,/e mi ha attirato lassù, con la mia mente,/in alto, sempre più in alto,/ e senza tregua mi seduce e mi trascina/verso altezze remote all’umano?/ L’equilibrio severamente studiato,/il volo razionalmente calcolato,/nessuna anomalia sarebbe possibile:/ perchè dunque la brama di salire nel cielo/ è così simile, in sé, alla follia? “.
            Pericolosa perchè nel mondo squilibrato in cui viviamo, nel sinolo di corpo e anima e spirito(?) di cui siamo composti, trascendere la misura può portare ad un
            ” destino” di devastazione sia personale, sia sociale.
            “Moira”, destino, ( in inglese “doom”, destino avverso, condanna) originariamente indicava 1 grado della circonferenza di 360 gradi. Nell’Odissea viene ricordato Egisto che -per due volte- compiè atti ” hupèr moìran”, oltre il grado: azioni che eccedono la misura, che, quindi ricadono dannosamente sul destino suo e di quelli che gli stanno vicino inficiandolo inevitabilmente.
            ” Sunt certi denique fines…” Dinnanzi a questo consapevole senso della misura io mi inchino come davanti a un prezioso lascito e strumento di autentica civiltà . Tra il conoscere e lo sfidare il confine è sottilissimo…, e Lucifero ( il portatore di Luce) è affascinante.

  • Acido Prussico ha detto:

    Beccato in flagranza.
    Se nella “nozze mistiche e ascetiche fra l’Anima e Dio” (l’UNICA COSA CHE CONTA), se la teologia è sclerosi della Parola (“tutti quei trattati!!”), se l’istituzione ecclesiastica è un’approfittante, se “le biblioteche sono le tombe dell’amore” e né Cristo né gli Apostoli erano “teologi”, a che servono le “parole” (inventate o consultate in qualche biblioteca ?) del condottiero turco, di Santa Teresa, di Cioran? Sono altre “chiacchiere” o Parola Rivelata che mi trasfigurano?
    In questo direttissimo fil-rouge fra la MIA Anima e Dio a che “MI” servono?
    I teologi mi distraggono e, invece, il condottiero turco e Cioran prendono per le orecchie il mio spirito e lo trascinano verso Dio?
    E soprattutto mi “ascetizzano” le 1102 parole di questo post?

  • alessio ha detto:

    il problema è questo :la teologia si
    occupa di Dio e delle sue proprietà
    benefiche donate agli uomini , mentre
    i biblisti si occupano delle cose , come
    mari ,monti e fiumi e quest’ultimi
    hanno invaso la teologia depotenziando
    essa con i loro ragionamenti di
    solito terra-terra .
    Si deve subito riportare la teologia
    vera in mezzo ai cristiani ,ma essa
    deve essere semplice perché non
    tutti siamo Sant’Agostino .
    Spero che i biblisti geografi la
    smettano di sminuire i
    miracoli,
    Se si parla di sole luna e stelle ,
    mari ,monti e fiumi ,non si finisce
    più e non si parla più di Dio ma
    si scade nel naturalismo tipico
    del riti pagani che si sono
    svolti l’altr’anno in vaticano.

    • Bastian contrario ha detto:

      Perché se la prende con la Bibbia ?
      Non ha letto nell’altra discussione sulla preghiera che c’è un legame comune tra molti di noi ? E questo legame è costituito proprio dall’usare i salmi per la nostra preghiera quotidiana ? Qualcuno ha parlato di lectio divina. Queste due parole non le dicono nulla ?

  • Piero Morinello ha detto:

    L’ Incontro con Dio inebria di stupore, e mai contraddicendo la ragione la supera..ecco perché dire di Lui inscatola il sole..
    E a forza di renderLo sistema di pensiero l’uomo, suo malgrado, ne fa un proprio potere..

    Solo la Santa Pazzia dell’ Amore, di cui l’anima è rimasta ubriacata, Lo sa rispettare e portarLo a chi puramente Lo cerca..

    • Dice bene ha detto:

      …e mai contraddicendo la ragione la supera.
      Ecco la prova dell’incontro con il soprannaturale.

      • Il Matto ha detto:

        Esattamente.

        Aprire la scatola della ragione in cui è racchiuso il Sole.

        A rigore, dovrebbe dire del Sole soltanto chi l’ha visto.

        Dal Dentro mistico al Fuori razionale che, in ogni caso, né può dire in modo approssimativo.

        Ma il Fuori razionale che non ha visto il Sole, di che parla?