Dignità della Persona Umana. I Suoi Termini Ambiguamente Intesi.

20 Marzo 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, vi invitiamo alla visione di questo video, che tratta della dignità della persona umana, e di come il termine venga spesso usato in maniera ambigua, o chiaramente distorta. Buona visione. 

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“Non c’è nessuno che non si dica oggi a favore della dignità della persona umana e mai come oggi assistiamo ad un sistematico attacco alla natura dell’uomo. Dietro una unanimità di consenso circa una espressione verbale “dignità della persona” si cela una radicale contraddizione tra il concetto classico-cristiano di persona e quello moderno-contemporaneo, tra la dignità della persona umana così come intesa dalla Dottrina Cattolica e la dignità della persona umana così come intesa dal personalismo contemporaneo. Gli ordinamenti umanitari internazionali e gli ordinamenti costituzionali di quasi tutti gli Stati occidentali (ad esempio quello della Repubblica Italiana) dichiarano come proprio l’orizzonte personalista facendo professione di massima tutela della dignità della persona umana … e proprio questi stessi ordinamenti determinano l’affermazione legale, come presunti diritti, di aborto, eutanasia, suicidio assistito, “rettifica” chirurgica di sesso, consumo personale di stupefacenti, etc. Com’è possibile tutto ciò? La Chiesa da sempre insegna la dignità (ontologica e morale) della persona umana. Apparentemente il personalismo contemporaneo farebbe lo stesso, in perfetta continuità con i duemila anni cristiani. Allora com’è possibile che l’esito sia l’affermazione dei “nuovi diritti” di aborto, eutanasia, transessualismo, droga libera, etc.?

La Chiesa da sempre dice “persona” e anche l’ONU (o la Repubblica Italiana) dice “persona”, la Chiesa da sempre dice “dignità della persona” e anche l’ONU (o la Repubblica Italiana) dice “dignità della persona” ma non ci potrebbero essere concetti tanto radicalmente diversi. Quando la Chiesa parla di persona umana intende riferirsi all’uomo compreso come creato da Dio a Sua immagine, spirituale, razionale e libero, dotato di anima immortale. La dignità della persona umana, nel pensiero cattolico, poggia sulla natura dell’uomo (dignità ontologica) e si fa dignità morale nella conformità della condotta umana al bene, alla legge morale naturale razionalmente conosciuta. Quando le istituzioni internazionali e molti ordinamenti occidentali affermano la “dignità della persona umana” intendono riferirsi alla pretesa di autodeterminazione soggettiva. Non c’è più dunque riferimento ad una natura (la natura umana), all’essere spirituale-razionale-libero dell’uomo, ad un ordine obiettivo di giustizia, l’unico riferimento resta la pretesa del soggetto all’autodeterminazione assoluta di sé.

Dietro le medesime parole si celano dunque due visioni dell’uomo, della sua dignità, del fine della politica e del diritto inconciliabili: quella classico-cristiana e quella personalista contemporanea.

Troppo spesso ormai anche gli uomini di Chiesa e i politici così detti cattolici finiscono per adottare e propagandare la visione personalista invece di quella autenticamente cattolica sulla persona umana.

Per fare chiarezza è necessario ritornare a san Tommaso d’Aquino e alla Dottrina sociale della Chiesa; è questo il senso del volume “Personalismi o dignità della persona? Antidoti alle deviazioni ideologiche del mondo moderno” curato dall’Osservatorio Van Thuan ed edito da Fede & Cultura.

don Samuele Cecotti

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9 commenti

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Quid est homo? A seconda della risposta che viene data a questa fondamentale, primordiale domanda arrivano poi le diverse risposte alla seconda domanda : quid est dignitas humana? Qui si scontrano le diverse culture a partire, per noi cristiani, dalle differenti visioni dell’uomo della cultura semitica prevalente nell’AT e di quella ellenistica presente in modo significativo nel NT. Per questo il discorso è molto complesso. Lo scritto di don Cecotti pone bene il problema ma, attenzione, non lo risolve.

    • Maria Michela Petti ha detto:

      Ce ne fossero di più di confratelli a dare man forte a don Ceccotti nel richiamare l’attenzione non solo dei “politici così detti cattolici”, ma anche “degli uomini di Chiesa” che «Troppo spesso ormai … finiscono per adottare e propagandare la visione personalista invece di quella autenticamente cattolica sulla persona umana»!
      Il suo altro non è che servizio alla verità e alla Parola, rientra nella sfera del suo ministero sacerdotale correggere, fraternamente e amorevolmente, gli errori; indirizzare e guidare i politici nella ricerca delle soluzioni dei problemi e delle contraddizioni, alla luce della dottrina sociale della Chiesa, senza contraffazioni di sorta. Incominciando con il riscoprire e ridare alle parole il loro esatto significato; parole spesso abusate, in tempi come il nostro caratterizzati dall’abuso di tutto e di tutti, e in ogni ambito, con la conseguenza inevitabile di scelte e decisioni alterate da una malintesa interpretazione di regole e di situazioni reali.
      Perché attraverso la conoscenza, prima di tutto di sé stessi, si arrivi a smascherare la menzogna e la doppiezza che si nascondono dentro di noi e che nascondiamo a noi stessi, talvolta senza esserne coscienti, il più delle volte, purtroppo! – e qui il riferimento è più chiaramente rivolto ai governanti e alla classe politica – da colpevoli (ir)responsabili, per tornaconto personale o per interessi altri da quello che dovrebbe riguardare il bene comune e del singolo.

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        Se uno è convinto di essere nato per caso e di essere destinato a finire nel nulla che se ne fa della vita quando questa diventa solo sofferenza ? Ecco allora spuntare la soluzione nell’eutanasia come soluzione. E quando diventa noiosa ? Ecco spuntare la droga come soluzione. E se una nuova vita (quella di un altro ) può essere per me un fastidio ? Ecco spuntare l’aborto come soluzione. Ma coloro che la pensano così, mai e poi mai potranno dirsi cristiani.

        • Maria Michela Petti ha detto:

          I responsabili di tali e tanti misfatti, anche per concorso omertoso, potranno passarla liscia qui… nell’ Al di Là nessuno potrà sfuggire alla giustizia di divina

    • IMMATURO IRRESPONSABILE ha detto:

      Caro Stilum, questa volta non sono completamente d’accordo con Lei;
      a) sostanza individuale di natura razionale.
      b) Chi ci ha creato? Ci ha creato Dio. Per qual fine Dio ci ha creati? Dio ci ha creati per conoscerLo, amarLo, e servirLo in questa vita, e per goderLo poi nell’ altra in paradiso.
      Penso che la definizione boeziana-tomasiana sul piano naturale, e quelle del Catechismo di s.Pio X, su quello sovra-naturale, possano soddisfare (e vincolare) il nostro intelletto e la nostra volontà. Nessun dubbio che dal concepimento alla morte la dignità dell’ uomo (non dell’ “umanità “, ma di “questo” individuo ) non derivi da null’ altro che il suo proprio essere ciò che è; nè legge umana, nè volontà, nè desiderio, nè circostanza accidentale, nè (sopratutto) il suo agire (le sue “capacità “), nè alcuna relazione (per importanti che esse siano per lui), può aumentartare o diminuire tale dignità.
      I guai incominciano sul piano pratico-politico; come assicurare il rispetto che si deve a questa dignità?

      • IMMATURO IRRESPONSABILE ha detto:

        Commentavo il suo primo intervento; quello sulle difficoltà dovute a differenti visioni.

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        Lei da cristiano è convinto che l’uomo non è nato per caso e che è destinato nella sua interezza a sopravvivere alla morte terrena per godere di una vita eterna. Se tutti avessero questa visione della vita, ogni problema sarebbe risolto anche sul piano pratico-politico. Il problema non si risolve perchè chi ha in mano il potere politico nella maggioranza dei casi anche se si dice cristiano non è cristiano o, quanto meno, non agisce da cristiano.

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Ego dixi in trepidatione mea: ” Omnis homo mendax “. (Sal 116,11)