Benedetta De Vito. La Bruttezza di Troppa “Arte” Contemporanea.

6 Febbraio 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, Benedetta De Vito condivide con queste riflessioni sulla bruttezza, e in particolare sulla bruttezza di troppa “arte” contemporanea , e in particolare a un oggetto   al nemico dell’umana natura. Buona lettura. 

§§§

Per andar, camminando, dai Monti ai Prati di Castello, come faccio ogni mercoledì pomeriggio, devo passare per il centro. Scendendo dal Quirinale, percorro la via della Dataria, dove incontro, al massimo, un impettito gabbiano che, al contrario di me, se ne rimane ritto sulle zampe al centro della carreggiata, sfidando il nulla. Io poi mi immetto sulla via del Corso fino a raggiungere, girando a destra, piazza in Lucina, La scorsa settimana, sul mio tragitto solito, sono inciampata con gli occhi, guardando di qua e di là, nelle vetrine di un negozio che era, per come lo vedevo io, simbolo stesso di eleganza, classe, stile e chi più ne ha nel sacco, di aggettivi, più ne metta. Il cuore mi cade in terra, gli occhi supplici al cielo, il fiato mozzo nella strozza: nella prima vetrina c’è un enorme gattaccio viola di un materiale plastico che non saprei decifrare, nella seconda  ci sono una lumaca e una luna gialla che somiglia a una gigantesca banana.

Non può essere, mi dico, e stropiccio gli occhi, sperando in un miraggio. Ma niente affatto, gli alieni sono sempre lì e sembrano anche darsi delle arie e farmi marameo, come il gabbiano di sopra. Il pensiero mio corre a certe chiese che paiono centri dell’Ama e alle mostre d’arte contemporanea dove se ne vedono di cotte, crude e anche biscottate, a certi programmi televisivi dove si celebra la cafoneria e il mal gusto, ai writer che non sono scrittori ma scarabocchiatori in libertà di muri e a tutto il mondo alla rovescia in cui siamo precipitati. Attraversando il ponte sul Tevere, che porta al Palazzaccio (che pur nel dispregiativo ha una sua grazia), ho pensato che anche la bruttezza alla quale ci stiamo abituando deve essere, in sé, uno strumento del demonio per avvilirci, reificarci e farci schiavi, privandoci della Bellezza che, al massimo grado, è Dio..

Tornata a casa, fatto il mio dovere ai Prati di Castello, ho avuto tempo, cucinando per i famigliari, di mettere un poco d’ordine nel cuore. E riavvolgendo il nastro, eccomi, pur essendo in cucina e tra i fornelli, davanti alla vetrina tal dei tali, della quale ho scritto pocanzi. Succede questo. Gli occhi trasportano l’immagine al cuore che la definisce brutta punto e basta, ma quell’immagine rimanda a un marchio che, sempre il cuore, ha catalogato come bello. Ed ecco nascere il combattimento tra la verità, il cuore nudo, e quello che gli uomini raccontano (il brutto dichiarato bello). Di solito, in questa piccola guerra interiore, nei più, vince il conformismo. Nel senso che il cuore capisce che, a dir la verità, resterebbe solo, invece, a recitar la parte e a dire una menzogna ci vuole poco e poi può contar sull’appoggio della massa. Così, parte il tradimento della verità che, dal piccolissimo, si fa, ad ogni sì conformista, più grande, fino a mangiarsi l’anima intera e ad anestetizzare il cuore oramai ubbriaco di brutture… In fondo, nell’ormai lontano 1951, uno psicologo polacco, Solomon Asch, con un esperimento che si può trovar raccontato su Wikipedia, dimostrò che il 76 per cento delle persone, di fronte a una plateale menzogna, preferisce adeguarsi ad essa per non essere bandita dal gruppo che abbraccia, conforta, regola e, in buona sostanza, conferma…

Come è successo, da anni oramai, con l’arte contemporanea che più è scandalosa, brutta e becera e più viene applaudita dal “gruppo” reso gregge. Mentre gli esperti si affrettano a spiegare i percome dell’orrore, usando tute le arti del loro latinorum. Ricordate il film di Alberto Sordi sulle “vacanze intelligenti”? I due poveri coniugi, col banco di verdure, romanacci, anzianotti, messi a dieta dai figli, figli dei fiori, vengono spediti alla Biennale di Venezia dove la dolce metà dell’Albertone nazionale, grassa e florida, seduta su una sedia e stracca, viene scambiata per un’”opera d’arte”… Meno male che c’era Sordi, allora, a permetterci di  ridere della follia! Ma ieri e oggi, Sordi o non Sordi, l’arte Contemporanea ha continuato nella sua corsa, propinandoci brutture che pungono il cuore e l’anima, tra gli applausi dei più. Chi, sgomento, vorrebbe urlar la verità, tace, vile, per non prendersi una sassata ed essere bollato come ciuco. Così, a Firenze, in piazza della Signoria, nel 2017 troneggiava una enorme popò (ma il “capolavoro” doveva mostrar le crete…) di un gigante maleducato. Davanti alla Borsa di Milano un medio alzato ci mostra platealmente dove si mette il dito a chi dorme, in Piazza San Pietro abbiamo visto, lo scorso Natale, il Presepe dell’inversione, con mostri cornuti e persino alien…

Nella piazza di Vergato, un paese del bolognese, una fontana, orrenda, costata 150 mila euro, fa galoppar il demonio con un angiolino a cavacecio. Io, all’epoca, scrissi a un giornale locale, ed ecco la risposta che ne ebbi: “Come giornalista sarà sicuramente informata sul significato dell’opera e sui simboli che la compongono, sulle vicende dell’artista e sull’associazione Vergato Arte e Cultura che ne ha curato la realizzazione con il contributo dell’Amministrazione comunale corrispondente al 30% e il resto raccolto dalla popolazione. La nostra mission è raccogliere notizie e riportarle ai lettori il giudizio aspetta ad altri (leggi…a chi è in grado di darli). Mi auguro Lei possa vedere il film sulla realizzazione dell’opera fatta da artisti nelle botteghe rimaste con lo stesso metodo di lavoro dai tempi di Leonardo da Vinci, vero “miracolo” di tecnica italiana… Satana, il diavolo etc….etc…sono ben lungi da questo territorio luogo che ha dato i natali a un papa e di provata fede cristiana. Poi abbiamo in zona anche un prete esorcista se mai potesse servire… Usiamo le preghiere per chi soffre dell’arroganza, chi vede ma non fa niente, chi soffre ed è solo, chi va in parrocchia a chiedere aiuto e conforto per l’indigenza, per chi si reca agli sportelli dei Servizi Sociali molto attivi a Vergato, per le suore Minime dell’Addolorata che crescono i nostri bambini senza perdere tempo con le statue in stazione ferroviaria. Dice una lettrice; Chi vede il diavolo dappertutto vuol dire che lo ha dentro al cuore!” Sarà, potete tirarmi dei sassi, girarci intorno, e forse sarò io che sbaglio, certo, ma la fontana resta orrida. Punto e a capo.

Da piccolissima, verso i tre o quattro anni, lo ricordo anche oggi perché mia madre durava fatica a spegner la mia loquela, dicevo e ripetevo a tiritera: “Ma non è così!”. E rimanevo sola, mi chiamavano “strana”, ed ero diversa. Il cuore mio si ribellava, era più forte della pressione esterna e non si piegava agli altri, anche se tutt’intorno, schiacciata, facevo fatica anche a respirare. E infatti mi veniva l’asma. Ma acqua passata, perché quell’anelito di verità mi ha portato negli anni all’abbraccio con il Signore e a seguirlo a petto in fuori, soldatina e arciera nell’esercito di San Michele Arcangelo. Ora neppure polemizzo, il cuore è nella pace, davanti all’orrore sorride, affidando il giudizio al Cielo. Così all’artista multimilionario (come mi ha spiegato una persona a me cara, dal Brasile), che ha messo in vetrina gatto, luna e chiocciolina, auguro tutto il bene. A chi mi legge, e ha avuto la pazienza di arrivare fino a qui, auguro invece che il Signore mandi fortezza e discernimento per distinguer bene il grano dalla pula.

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22 commenti

  • silvio esposito ha detto:

    E come non ricordare il film “Così parlò Bellavista” dove Casilli chiede a De Crescenzo mentre in visita al museo dell’arte moderna guardavano esposto un Water: “Se venisse un’eruzione e quest’opera esposta finisse sotterrata, e facendo gli scavi dopo secoli si trovasse quest’opera cosa direbbero: è un’opera d’arte o è un gabinetto?”.

  • Enrico Nippo ha detto:

    Caro SE, buongiorno e buona domenica.

    Ma scusa, questo benedetto o maledetto (dimmi tu) peccato originale aveva o no impliciti in sé la vasta gamma di peccati di cui l’uomo si sarebbe reso capace dopo la cacciata dall’Eden?

    Per esempio: i trenta denari del tradimento, rappresentazione, potremmo dire, di tutti i tradimenti, intrallazzi, sotterfugi, corruzioni, rapimenti, ammazzamenti e rivoluzioni, non sono avvenuti e avvengono a mezzo pecunia?

    Non vedi che è la pecunia sempre più concentrata nelle mani di pochi che stanno strozzando il mondo?

    Comunque se non lo vedi, meglio per te, vuol dire che, per un’eccezione voluta dal Cielo, i tuoi occhi non si sono aperti, non sei diventato come Dio e non conosci il bene e il male.

    Beato te!😊

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      Il tuo commento è fuori tempo e fuori argomento. Non lo dimenticherò, però, e ti risponderò a dovere alla prima occasione.

    • Milli ha detto:

      Sig. Nippo, le posso dire che ci sono diverse persone che spendono parecchi soldi per fare del male a qualcun altro e il motivo è l’INVIDIA.
      Altri moventi possono essere il sesso e il potere. La pecunia è un mezzo.

    • Enrico Nippo ha detto:

      Per il capitalismo è il fine.

  • Lc 11,23 ha detto:

    grazie, bell’articolo profondo e piacevolissimo.
    non poteva che essere così del resto San Michele Arcangelo ha certo cura del suo esercito e se Lei è sua arciera un motivo ci sarà, bene,

  • antonio cafazzo ha detto:

    A Dio si va attraverso IL VERO, IL BELLO, IL BUONO.
    Oggi fine delle triade, quindi fine del Cristianesimo. Quindi addio DIO…

    • Milli ha detto:

      Dio c’è e ci sarà sempre, saranno gli uomini (non tutti) che non lo vedranno più .

  • Gabriele ha detto:

    Mi piacerebbe vedere quelli che dicono che i quadri di Picasso sono brutti, se gliene regalassero uno se lo rifiuterebbero😃😄😅 Comunque raga penso che il demonio non ne possa più di voi, poveraccio, gli sfracassate gli zebedei tutti i giorni a forza di vederlo dappertutto😄😃 È li che dice “bastaaa lasciatemi stareee”😄😃😄😃

    • Enrico Nippo ha detto:

      Sembra che vi siano due eccessi: quello del vedere il diavolo dappertutto e quello di no vederlo da nessuna parte.

      Però, se c’è uno che fracassa gli zebedei agli esseri umani è proprio il diavolo. E glieli fracassa da tempo immemorabile, specialmente col suo sterco: la pecunia!

      Nota: un quadro di Picasso lo userei come parasole.

      • Milli ha detto:

        Un quadro di Picasso lo rivenderei subito, non sono così scema.😂😂

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        A quanto mi risulta il diavolo ha fatto il suo ingresso nella storia dell’uomo ai tempi del Paradiso Terrestre e allora la pecunia non c’era ancora. Però, data l’età, potrei anche sbagliarmi.

        • Enrico Nippo ha detto:

          Nel gesto anarchico di Adamo, su “ispirazione” di Eva (dietro un grande uomo peccatore c’è sempre una grande donna peccatrice) era implicita anche la pecunia.

          “Sarete come dei” sibila il serpente: e non vediamo oggi il dilagare degli Dei della Pecunia? E al servizio di quali dei, per esempio, è stato ed è l’attuale “presidente incaricato”?

          • stilumcuriale emerito ha detto:

            A parte il fatto che non condivido la tua interpretazione ti faccio presente che la Bibbia dice (Genesi 3,5 ) che il serpente disse ad Eva : –Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male–
            Dov’è adombrata la dea pecunia?

          • Milli ha detto:

            “dietro un grande uomo peccatore c’è sempre una grande donna peccatrice”
            E chi l’ha detto? Ma va’!
            Ognuno è responsabile dei peccati suoi.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Tutto il suo sdegno dipende dal fatto che lei cucina ancora coi fornelli… Oggi ci vogliono il microonde, la piastra elettromagnetica, la friggitrice ad aria , il robot di cucina, altrimenti non si è à la page…. Scherzi a parte con la nascita del futurismo è nata l’arte degli sgorbi, degli accostamenti cromatici stridenti, dei rettangoli al posto dei cerchi e dei cerchi al posto dei rettangoli. E anche qui il solito popolo bue per essere in linea con i tempi o applaude o è un ignorante retrogrado e conservatore.

  • Carmelo G. ha detto:

    Che belle riflessioni! Ho letto l’articolo fino in fondo … e per farlo, vuol dire che mi ha coinvolto. Anch’io da piccolo ho provato tanta solitudine dopo i miei frequenti “Ma non è così!”
    Grazie di cuore, carissima Benedetta.

  • monsX ha detto:

    Brava Benedetta . D’accordo su tutto, ed è chiaro perchè . Ma che c’è di più brutto di un volto abbruttito dal peccato ? Solo satana riesce ad apparire bello per corrompere, la creatura no. Essa riflette nello sguardo ciò che le suggerisce il suo cuore. M.X

  • Milli ha detto:

    Sono nata e cresciuta a Ravenna, città d’arte ma pur sempre di provincia, amavo l’arte e l’ho studiata. Ho cercato di capire l’arte contemporanea e anche di farmela piacere, infatti imputavo al mio essere provinciale il poco entusiasmo che sentivo per essa, il mio cervello non voleva accettarlo, ma il mio cuore capiva che certe acrobazie dei critici per spiegare un manufatto contemporaneo erano un arrampicarsi sugli specchi . Sono passati tanti anni, ho fatto tutt’altro nella vita e mi sono rassegnata al fatto che quando qualcosa è brutto, è brutto e basta.
    Non devo più farmi piacere quelle robe, il mio basso status sociale mi permette questo lusso (sono una contadina adesso).😊
    I quadri di Picasso sono brutti, diciamocelo senza timore di sembrare buzzurri, poi abbiamo avuto l’espressionismo tedesco, l’art brut francese, il minimalismo che non dice niente, la body art antiumana della satanista Abramovich, fino alle offensive opere di Cattelan, dai bambini impiccati, agli animali imbalsamati in posizioni assurde, fino alla banana attaccata con lo scotch sul muro, quotata 120 mila dollari, giusto per capire fino a che punto è demente il sistema. Vedete come descrive la “performance” wikipedia:
    https://it.m.wikipedia.org/wiki/Comedian
    L’arte deve avere bellezza, espressività e trasmettere un significato, magari di denuncia, ma ne ho piene le tasche delle provocazioni degli artisti, che ormai provocano solo nausea , senza contare quei vili intellettuali che inseriscono simbologie ermetiche , demoniache, che la maggior parte delle persone non comprende ma si sorbisce.
    Basta con i provocatori che in nome della libertà offendono il cristianesimo, ma solo quello, perché gli esponenti delle altre religioni gli taglierebbero la testa.
    Dobbiamo riportare la bellezza nelle nostre vite, nelle nostre città, perché se la tua città è bella, ti senti bene, in un posto ordinato, pulito , con linee armoniche e bei colori è più difficile che cresca lo squallore sociale.
    In una bella chiesa l’animo si eleva, in una brutta chiesa….

    • Milli ha detto:

      E questo vale anche per la musica, con un effetto sull’inconscio ancora più potente, nel bene e nel male.

      • Giorgio ha detto:

        Grazie infinite a MILLI che mi ha fatto partedipe dei suoi sentimenti che condivido totalmente!
        Come si fa a qualificare come artistiche certe opere che oltre a essere di una bruttezza assoluta sono anche offensive sia dei sentimenti, religiosi o meno, che della razionalità di qualunque livello?
        In tutto il mondo si ammirano le “opere artistiche” dei secoli passati, eppure “gli artisti” (cosiddetti!) contemporanei non fanno altro che proporci opere orrende, e con “l’applauso di molti” ma … di pari livello, altrimenti non oserebbero certo applaudire!