Aborto: Solidarietà a Padre De Cristofaro. I Vescovi Parlino! Che Vescovi Sono?

3 Febbraio 2021 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, continuano le manifestazioni di solidarietà nei confronti di Bruno De Cristofaro, il sacerdote sottoposto a un’indegna campagna di stampa per aver ricordato che dall’approvazione della legalizzazione dell’aborto oltre sei milioni di esseri umani sono stati soppressi nel nostro Paese, e ogni giorno decine di migliaia di esseri umani sono eliminati in grembo alla loro madre. Sarebbe opportuno, e decente, che in difesa di padre Bruno si levasse anche la voce del suo Vescovo. Non esistono mica solo i migranti…anche se da loro vengono soldi grazie all’accoglienza foraggiata dallo Stato. Ma se i vescovi non parlano quando si uccidono gli innocenti, quando dovrebbero parlare? E con quale credibilità? Per tutti ci sarà un giudizio, un giorno. Buona lettura. 

§§§

 

Anche i vescovi rispondono in difesa di padre Bruno

L’immarcescibile ANPI della sezione di Marsala, il circolo ARCI Scirocco, tre associazioni femministe: ANDE (Associazione Nazionale Donne Elettrici), CIF (Centro Italiano Femminile), FIDAPA (Federazione Italiana Donne Arti Professioni e Affari) e un paio di centri antiviolenza sulle donne: Casa di Venere e Metamorfosi hanno scritto un comunicato untuoso, intriso di menzogne diffamatorie e luoghi comuni per chiedere la testa di padre Bruno de Cristofaro, colpevole di aver parlato dell’olocausto dell’aborto nel Giorno della Memoria (https://itacanotizie.it/2021/02/02/aborto-e-mengele-sette-associazioni-scrivono-al-vescovo-faccia-sentire-la-sua-voce-autorevole/ ).

Stupisce e risulta semplicemente grottesco che questa accozzaglia di sigle, lontane in primis dalla realtà del dibattito da sempre in corso sull’effettiva valenza della legge 194 nei suoi stessi principi di tutela e sostegno alle donne che desiderano non abortire, ma soprattutto sideralmente aliene dalla dottrina sociale della Chiesa, che basandosi sul diritto naturale, poggia sul decalogo e quindi condanna fermamente ogni atto volto a sopprimere la vita umana innocente, oggi tirino per la giacchetta il vescovo di Mazara, come pecorelle smarrite che ripongono la loro fiducia nel pastore del gregge. E ciò addirittura censurando le stesse parole di Papa Francesco che ha equiparato l’aborto all’ingaggio di un sicario. Forse sono disperatamente alla ricerca di un appoggio morale per un consenso che tutto il loro ambito di riferimento nella provincia di Trapani ha perso per circa il 70% (https://www.tp24.it/2020/01/09/partiti-e-movimenti/chiuso-tesseramento-provincia-trapani-andato-tanto-bene/143913 ) ?

Siamo certi che mons. Mogavero non permetterà che la sua autorità venga associata a questi bassi giochetti politici e riferiamo quindi le parole del vescovo di Sanremo e Ventimiglia mons. Antonio Suetta nell’intervista pubblicata il 3 febbraio sulla Bussola Quotidiana (https://www.lanuovabq.it/it/il-vescovo-suetta-aborto-basta-tabu-abrogare-la-194 ) a proposito dell’attacco mediatico subito da don Bruno de Cristofaro:

Il cattolico è sempre chiamato a dare testimonianza con la disponibilità di dare anche la vita, ma anche laddove non si raggiungano questi fenomeni di persecuzione fisica e cruenta, la persecuzione ideologica è una sorta di ostracismo assoluto nei confronti dei cristiani da parte dell’intellighenzia e dei media. Credo che la vicenda di padre De Cristofaro, a cui va la mia solidarietà, la mia comprensione e la mia condivisione, sia emblematica di questa situazione.”

Ha poi spiegato, aldilà di ogni menzogna e strumentalizzazione, il senso dell’aborto come olocausto e il significato della citazione di Mengele, preso a pretesto dai militanti abortisti e dalle belle menti del politicamente corretto per chiedere la testa del sacerdote di Marsala:

[Aborto come l’olocausto.] È un paragone, non significa negare una tragedia, non significa dire che una tragedia è peggiore di un’altra, ma è un sottolineare come la diversità delle modalità o del contesto non possano essere mai un’attenuante rispetto all’aggressione della vita umana.

Il ragionamento di De Cristofaro era giusto, ha fatto riferimento alla barbarie di Mengele, il quale aveva tracciato una linea sul muro e usava quella linea come criterio di selezione. Non ha avallato in nessun modo, né ha attenuato la tragedia dell’Olocausto, che, ribadisco anche io in tutta la sua gravità e la sua vergogna. Ma la stessa cosa va detta anche oggi: l’aborto c’è e, pur nella diversità di contesto, ha lo stesso valore in gioco, la stessa responsabilità”.

Iustitia in Veritate assieme alle innumerevoli realtà associative che hanno condiviso il proprio appello ribadisce quindi il sostegno a padre Bruno De Cristofaro ed è pronta ad agire in sua difesa.

 

Iustitia in Veritate – Corso Venezia 40 – 20121 Milano (MI)

Email: asdilesi.covid19@gmail.com

Sito: http://www.iustitiainveritate.org

Pagina Facebook: https://www.facebook.com/asdilesi/

COMUNICATO

Solidarietà a padre Bruno de Cristofaro

In piena sintonia di intenti con Iustitia in Veritate che da subito ha lanciato l’allarme ed è intervenuta in difesa e sostegno di padre Bruno de Cristofaro, anche l’Associazione Ora et Labora in difesa della Vita, facendosi anche portavoce di diverse realtà pro life e simpatizzanti tali,  esprime la propria stima e solidarietà per padre Bruno de Cristofaro, parroco nella diocesi di Mazara, per il vergognoso linciaggio mediatico, che sta subendo in questi giorni da parte dei principali media.

La “gravissima” colpa che viene imputata al sacerdote siciliano è di aver approfittato della Giornata della Memoria, lo scorso 27 gennaio, per ricordare, in un breve video, insieme al genocidio degli Ebrei, compiuto oltre settant’anni fa, i continui olocausti che in tutto il mondo vengono commessi ai danni della vita innocente mediante l’aborto volontario.

Ricordare è segno di civiltà per evitare di compiere gli stessi errori. Ricordare è importante per capire come sia stato possibile compiere simili atrocità”- afferma il padre.

E’ questo il senso e il significato per cui sono state istituite simili commemorazioni.

Come già ebbe modo di ricordare San Giovanni Paolo II in Memoria e Identità, l’ultimo dei suoi scritti, quasi un testamento spirituale, c’è una comune matrice ideologica tra gli stermini compiuti dai totalitarismi del Novecento ai danni di uomini giudicati indegni di vivere e la soppressione di vite fragili e innocenti, come avviene oggi con l’aborto e l’eutanasia.

Nel video contestato, il sacerdote si chiede che differenza vi sia tra un uomo, come il dottor Mengele, che poneva un criterio arbitrario per scegliere tra la vita e la morte, semplicemente segnando sul muro una linea alta circa un metro e mezzo per destinare alle camere a gas i bambini la cui altezza fosse inferiore a tale limite e una legge che offre piena facoltà di uccidere i nostri figli nel grembo materno fino all’età gestazionale di tre mesi.

Piuttosto che interrogarsi ed eventualmente fornire una risposta, i principali maître à penser hanno preferito riversare su don Bruno un mare di fango, giungendo persino ad invocare sanzioni disciplinari.

Evidentemente mostrano di ignorare completamente la posizione della Chiesa Cattolica su queste tematiche – che è di chiara, ferma e assoluta condanna dell’aborto volontario – come ribadito da numerosi pontefici, incluso l’attuale.

Ancora una volta si constata l’impossibilità nel nostro paese di mettere in discussione la legge 194/78, arbitrariamente giudicata intoccabile, pena la gogna mediatica.

Al giovane sacerdote di Marsala il merito di averci ricordato il valore assoluto della Vita umana sin dal concepimento: rinnegarlo comporta il tradimento della nostra identità di uomini.

Vivere in verità e pienezza la propria umanità è l’unica  via di autentica realizzazione e la più preziosa eredità per le generazioni future.

Grazie, padre Bruno!

Ora et Labora in Difesa della Vita

www.oraetlaboraindifesadellavita.org

https://www.facebook.com/giorgio.celsi

celsi.giorgio@gmail.com – 346 70 35 866

 

Aderiscono al comunicato:

  1. Militia Christi
  2. Sito online Cultura Cattolica
  3. Famiglie Numerose Cattoliche
  4. Il Nuovo Arengario
  5. Comitato Beato Miguel A. Pro sacerdote e martire
  6. L’Italia per gli Italiani
  7. Voce dei bambini non nati – Opera “Padre Gabriele”
  8. Ischia per la Vita
  9. Exsurge Christianitas
  10. Movimento con Cristo per la Vita di Ancona
  11. Himmel Associazione
  12. Congregazione Templari di San Bernardo
  13. ProVita e Famiglia
  14. Gruppo Rosario per l’Italia
  15. Tele Maria
  16. La Voce Cattolica
  17. Associazione Difesa dei Valori di Arezzo
  18. Comitato Sì alla Famiglia di Modena
  19. Caritas in Veritate Bergamo
  20. Centro di Aiuto alla Vita di Empoli
  21. Popolo della Famiglia
  22. Associazione Donne Più d’Europa
  23. Movimento per la Vita Val Cavallina
  24. Centro di Aiuto alla Vita di Ragusa

 

L’elenco aggiornato delle adesioni è consultabile al link: http://www.oraetlaboraindifesadellavita.org/solidarieta-a-padre-bruno-de-cristofaro/

 

Per comunicare eventuali adesioni inviate un messaggio al numero: 346 70 35 866

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13 commenti

  • nipass39 ha detto:

    Che l’Arci, l’Anpi (ma di che?) e compagnia bella abbiano chiesto la testa di Padre Bruno mi pare tutto sommato comprensibile: è nel loro dna culturale.
    Ma che fra “questa accozzaglia di sigle” ci sia anche il CIF mi sorprende e mi addolora profondamente, essendo il CIF un’associazione cattolica.
    Ecco, a mio modo di vedere, il Vescovo dovrebbe, sì, intervenire, ma per riprendere le dirigenti fedifraghe di quella associazione.

  • Nicola Buono ha detto:

    O.T fuori tema ma molto interessante

    Vi giro questo video di Padre Livio Fanzaga sul grande RESET ovvero il programma di un mondo nuovo disumano di schiavi .

    https://youtu.be/aFqkQH9THTw

  • Adriana 1 ha detto:

    Mi sa che i Vescovi si sono allineati al pensiero dei conduttori della Zanzara “orripilati” per l’accusa di genocidio, visto che -secondo loro-, si tratterebbe solo di pezzetti (o grumi) di carne priva di qualunque sensibilità.
    Inoltre…lo scandalo maggiore consiste nel paragone sottinteso tra “la grande d’Italia” e Hitler.

  • Virginio ha detto:

    Uno scandalo grande per nascondere uno scandalo enorme.
    Non basta la memoria, ci vuole anche il giudizio, il discernimento e il senso del discrimine; la memoria è deposito, magazzino, non officina del pensiero. È vero che la memoria serve per non ripetere “esattamente” gli stessi errori; ma senza il resto, con lo sguardo rivolto all’indietro, si compiono errori ancora più gravi.

  • Sherden ha detto:

    Caro Tosatti, dopo tanto penare e chiedere che dei pastori pusillanimi prendano posizione su questa e su tante altre questioni non marginali, viene da pensare che siano passati dal “Noi ci alzeremo in piedi” al “Noi ci abbasseremo in ginocchio”. E credo che non pochi di loro siano pure bene contenti di farlo.

  • giovanni ha detto:

    Soliderieta’ piena a Padre Bruno De Cristofaro, un Sacerdote nella pienezza del Ministero e del Vangelo.
    Cristo lo benedica in eterno.

    • Giorgio ha detto:

      Con Giovanni, dico: “Soliderieta’ piena a Padre Bruno De Cristofaro, un Sacerdote nella pienezza del Ministero e del Vangelo.
      Cristo lo benedica in eterno.

  • un versetto al giorno ha detto:

    Daniele 13,52-53
    –Ecco, i tuoi peccati commessi in passato vengono alla luce,
    quando davi sentenze ingiuste opprimendo gli innocenti e assolvendo i malvagi, mentre il Signore ha detto: Non ucciderai il giusto e l’innocente.–

    Non tema Padre: Dio è giusto e le renderà giustizia.

    • anonimo verace ha detto:

      Da Luca, cap. 12, versetto 8 e successivi.
      Or io vi dico : “Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio.
      Ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio.
      E chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo sarà perdonato, ma chi bestemmierà contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato.
      Quando poi vi condurranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di come o di che cosa rispondere a vostra difesa, o di quel che dovrete dire,
      perché lo Spirito Santo in quello stesso momento vi insegnerà ciò che dovrete dire.

      • Giorgio ha detto:

        Non posso non concordare con Anonimo Verace!
        Aggiungo che, secondo me, manca la Fede, manca la conoscenza del Vangelo! Prevalentemente, i sacerdoti nel “la loro Omelia” non parlano come persone che sono spinte dalla Fede nelle parole che dicono, anzi parlano d’altro, parlano di se sorvolando sulla Parola di Dio, portando sempre di più alla disaffezione verso la Parola di Dio!
        Per spiegarmi meglio, faccio un esempio. Il sacerdote – che ha quasi novantanni – che celebra la Messa alla quale partecipo io (se mi é possibile) quotidianamete, fa di tutto – soprattutto nelle Messe festive – di avviare la Celebrazione prima dell’ora esatta, per fare “la sua bella omelia” di non meno di venti minuti. Quando legge il Vangelo, se è un brano lungo lo accorcia a suo piacimento per poter fare “una bella predica”. Quando parla del Brano Evangelico lo fa per ripetere, inserendo qualche suo commento, ciò che é stato letto, frase per frase, come se i fedeli non avessero sentito la lettura. Generalmente fa una predica di un suo pensiero, non certo quello evangelico!
        Inoltre, raramente evita di dire, quando cerca di commentare il Vangelo, che quel verbo, quella parola sono state tradotte male (luteranesimo perfetto!) e dà la sua “traduzione”. Io mi faccio questa domanda: “Ma fino a questo momento chi ha tradotto la Sacra Scrittura era un analfabeta che non conosceva né il greco né il latino? E come la mettiamo con la traduzione consolidata lungo i secoli? Ci ha preceduto una massa di ignoranti e di gente in “mala fede” ossia che hanno creduto in cose sbagliate? Le nuove traduzioni sono la dimostrazione di questo errore/orrore, e di queste il sacerdote suddetto è un promotore assoluto.

  • Maura ha detto:

    La malafede ormai dilaga non ha più nessun tipo di argine . Una volta c’era la Chiesa che faceva sentire alta la sua voce contro quella della Menzogna . Siamo arrivati al punto di essere costretti noi laici ad associare le nostre di voci a quella di un sacerdote colpevole solo di dire la verità ! Alziamo la voce in Terra e la preghiera in Cielo

  • Maria Michela Petti ha detto:

    La risposta del vescovo di Sanremo all’appello
    https://lanuovabq.it/it/il-vescovo-suetta-aborto-basta-tabu-abrogare-la-194