Covid: Epidemia in Alcune Regioni, non Pandemia. Uno Studio del prof. Fantini

22 Gennaio 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, volentieri pubblichiamo questo dettagliato e corposo studio del prof. Roberto Fantini, a cui va la nostra gratitudine. Un’analisi della mortalità nei primi sei mesi del 2020, ovviamente legata al Covid. Uno studio veramente prezioso, da cui si possono dedurre, secondo il prof. Fantini, queste conclusioni: 1) Non c’è stata alcuna pandemia in Italia ma un’epidemia che ha riguardato solo un ristretto numero di regioni italiane quasi tutte del Nord. 2) L’epidemia ha avuto effetti significativi sulla mortalità complessiva solo nel bimestre MARZO – APRILE 2020. 3) C’è stato un aumento drammatico di mortalità nelle provincie diBergamo (soprattutto) , Brescia, Cremona, Piacenza che andrebbe indagatoa fondo perché del tutto inspiegabil. Per circa il 40% queste morti aggiuntive non sono ufficialmente attribuite al Covid.

§§§

ANALISI STATISTICA DELLA MORTALITA’ ITALIANA 1° SEMESTRE 2020

Autore prof. Roberto Fantini

roberto.fantini3@gmail.com

Introduzione

In questo lavoro ho analizzato i dati sulla mortalità̀ italiana nel periodo 1 Gennaio 2020 – 30 Giugno 2020 per valutare l’impatto che l’epidemia di Sars Cov2 può aver avuto su questo oggettivo dato statistico sia dal punto di vista quantitativo che della distribuzione geografica e temporale. La valutazione è stata realizzata mettendo a confronto i dati del 2020 con quelli dell’anno 2018 partendo dal generale (tutta Italia) al particolare (Regioni e Provincie). L’analisi verrà estesa al 31 Dicembre 2020 quando si avranno a disposizione i dati completi.

Un’ipotesi implicita nei dati disponibili è che non ci sia distinzione fra decessi avvenuti in presenza di Sars-Cov2 verificato con test rt PCR o causati da Sars-Cov2.

Il campione di dati utilizzati

Ho utilizzato esclusivamente dati ufficiali fonte ISTAT http://demo.istat.it/, http://dati.istat.it/# e Istituto Superiore di Sanità: https://www.epicentro.iss.it/

Il periodo 1/1/2020 – 30/6/2020 è stato scelto in base al fatto che, a oggi 10 Novembre 2020, non sono disponibili dati ISTAT completi sulla mortalità̀ italiana successivi a Giugno 2020.

Si è scelto di prendere l’anno 2018 come confronto con quello attuale per tre motivi: 1) non è consecutivo al 2020 e quindi non può essere stato influenzato da una coda non nota dell’epidemia Sars Cov2; 2) è il più̀ recente con questa caratteristica e quindi la popolazione italiana è cambiata meno rispetto ad anni precedenti; 3) ha dati di mortalità̀ semestrale e annuale del tutto in linea con le medie degli ultimi 5 anni (vedi Tab. 1 e 2).

Nel confronto con i dati del 2018 bisognerebbe tenere conto del fatto che il 2020 è bisestile. Questa approssimazione si ripercuote con circa 1700 decessi in più nel 2020 che in % corrisponde a un eccesso di circa lo 0,5%.

 

  1. Aumento della mortalità̀ di 42273 unità da 331706 (2018) a 373979 (2020) pari a +12,7% corrispondenti a 3,8 deviazioni standard (Grafico 0, Grafico 1 e Tab. 2). Rispetto alla media degli ultimi 5 anni la mortalità̀ è aumentata del 12,1%.
  2. Nessun aumento di mortalità̀ nella fascia di età 0-60 anni. Leggere variazioni % nelle fasce di età 60-70 e 80-90 anni; aumento fra 70-79 anni +8,5%; diminuzione fra 90-110 -13,2 % (Grafico 4).
  3. L’eccesso di mortalità̀ (42273) è correlato per l’80% (33736) al Sars-Cov2, per il restante 20% (8537) le cause sono ignote (Grafico 3).

Distribuzione geografica

La mortalità̀ italiana nel 1° semestre 2020 confrontata con quella di analogo periodo del 2018 ha avuto un andamento molto eterogeneo sul territorio nazionale (Grafici 5 e 6).

  • Diminuzione (-1,3% < 1 deviazione standard) statisticamente non significativa nell’Italia insulare (Grafico 5z, Tab. 3 e 4);
  • Aumento (+2% < 1 deviazione standard) statisticamente non significativo nell’Italia Centrale e Meridionale (Grafico 3z e 4z, Tab. 3 e 4);
  • Aumento (+14% > 6 deviazioni standard) statisticamente certo nell’Italia Nord Orientale (Grafico 2z, Tab. 3 e 4);
  • Aumento molto elevato (+33% > 30 deviazioni standard) statisticamente certo nell’Italia Nord Occidentale; (Grafico 1z, Tab. 3 e 4)

REGIONI

Su base semestrale:

 Diminuzione di mortalità̀ compresa fra -1% a -3% in: CAMPANIA, LAZIO, SICILIA e MOLISE (vedi grafici regionali);

 Aumentodimortalitàcompresafrail+2%eil+5%:FRIULIVENEZIAGIULIA, TOSCANA, UMBRIA, ABRUZZO, PUGLIA, BASILICATA, CALABRIA, SARDEGNA (vedi grafici regionali);

 Aumentodimortalitàcompresofral’+8%eil+20%:MARCHE,EMILIAROMAGNA, LIGURIA, PIEMONTE, VENETO, VALLE D’AOSTA (vedi grafici regionali);

 Aumento di mortalità̀ elevato (+24%):TRENTINOALTOADIGE(Grafico4r);

 Aumento di mortalità̀ elevatissimo (+49%):LOMBARDIA(Grafico3r); PROVINCE

Su base semestrale:

  • In quasi tutte le province del Centro, del Sud e delle Isole si sono avute variazioni

negative o positive trascurabili e compatibili con normali fluttuazioni statistiche.

  • I maggiori incrementi si sono avuti a:
  • Bergamo: +135%; Cremona: +108%; Brescia: +86%; Piacenza: + 64%

Su base mensile:

  • Bergamo: +585% una vera “bomba atomica” solo il 51% riconducibili al Sars-Cov2

(Grafico 1t)

  • Cremona: +380%
  • Brescia: +312% solo il 60% riconducibili al Sars-Cov2 (Grafico 2t);
  • Piacenza: +310%

Distribuzione temporale

  • L’aumento (eventuale) di mortalità̀ in una data provincia o regione, si è concentrato solo ed esclusivamente nei mesi di Marzo e Aprile (Grafico 1, Grafici 1r-20r, Grafici 1p- 35p). In tutti gli altri mesi i dati di mortalità̀ del 2020 sono sovrapponibili a quelli del 2018 entro normali fluttuazioni statistiche.

TABELLE  DATI

Anno DECESSI annuali
2015 647571
2016 615261
2017 649061
2018 633133
2019 634432
Media 635892
Deviazione standard 13649

Tabella 1

Anno DECESSI Gennaio – Giugno
2015 339479
2016 314692
2017 342708
2018 331706
2019 335515
Media 332820
Deviazione standard 11236
2020 373979

Tabella 2

Decessi

2018

Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno
Italia Nord-Occidentale 20176 16075 15971 13539 14363 12665
Italia Nord-Orientale 12874 10727 11537 9705 9950 8973
Italia Centrale 13582 11166 11914 10164 10328 9196
Italia Meridionale 15313 12337 12604 10959 11204 9693
Italia Insulare 7670 6478 6567 5663 5380 4933
TOTALE 69615 56783 58593 50030 51225 45460

Tabella 3

Decessi

2020

Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno
Italia Nord-Occidentale 16138 15317 36029 27631 15357 13280
Italia Nord-Orientale 11854 10878 16095 14075 10138 9489
Italia Centrale 12299 10903 13266 11920 9982 9639
Italia Meridionale 13903 12301 13565 12403 10882 10437
Italia Insulare 6907 6029 6831 6064 5432 4935
TOTALE 61101 55428 85786 72093 51791 47780

Tabella 4

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15 commenti

  • Romolo ha detto:

    QUALCUNO MI DEVE SPIEGARE
    Ho lavorato per 37 anni in uno dei più grandi stabilimenti d’Europa al monitoraggio di centinaia di macchine elettriche rotanti e di grafici elettrici ne ho analizzati forse a migliaia . Avendo a disposizione i grafici interattivi sulla mortalita ISTAT dal 1 gennaio 2020 al 31 agosto sempre 2020 di tutti i capoluoghi lombardi grandi e piccoli comprese Piacenza, Parma e Pesaro ecc. ( forse più di 50 grafici ) da tecnico elettrico farei questa similitudine : mettiamo un motore elettrico in ognuna di queste città del nord Italia interessate tra marzo ed aprile a così tanti decessi ; li colleghiamo ad un unico pulsante di marcia , ed il 7 marzo schiacciamo il pulsante di START ed i motori partono istantaneamente in tutte le città interessate . I grafici mostrerebbero la partenza contemporanea dei motori , dall’assorbimento di corrente istantaneo di essi . Sulle ordinate potremo contare i decessi o la corrente elettrica ; sulle ascisse il giorno del l’avviamento. Attorno al 20 di aprile sembrerebbe dai grafici che si pigia il pulsante di ARRESTO . Questo mi è stato possibile verificare sino a quando i grafici ISTAT fornivano i dati giornalieri dei decessi . Guarda caso l’ISTAT apporta una modifica all’inizio del 2021 pubblicando non più il grafico con i dati giornalieri ma mensili, per cui, adesso, non è più possibile verificare che il giorno 7 marzo 2020 sia stato l’inizio del repentino incremento dei decessi in tutte le città interessate dal fenomeno. Prevedendo ciò mi sono premunito effettuando gli screen shot dei grafici giornalieri che metto a disposizione di chi fosse interessato .

  • Milli ha detto:

    Da lodigiana non capisco perché la mia città non venga presa in considerazione per queste valutazioni statistiche .
    Detto questo, secondo me l’epidemia in primavera era più aggressiva e letale di adesso, in parte perché il virus era più aggressivo (mia valutazione personale, diciamo che so di diverse persone finite in ospedale e decedute dopo una settimana circa) e perché era sconosciuto e le cure sbagliate, senza contare le infezioni ospedaliere, piuttosto diffuse ma di cui nessuno parla.
    Ad aprile si comincia a parlare di autopsie, trombi, coaguli e… eparina, idrossiclorochina…da quel momento aumentano le guarigioni.
    Alcuni medici impostano un protocollo di cura a casa , di successo , sto parlando del dott. Cavanna di Piacenza, ma ormai la narrativa mainstream deve convincere le masse della necessità del vaccino

    • Milli ha detto:

      ..continua..
      Chiunque scriva del dott.Cavanna sui social viene CENSURATO E BLOCCATO .
      Ormai il virus potrebbe essere gestibile, ma il vaccino deve essere ancora essere iniettato alla massa, per cui la gente deve morire sennò chi si vaccina?
      Ai positivi si dice :” prendi la tachipirina, se non respiri prendi il cortisone” e basta.. metodo sicuro per finire all’ospedale con i polmoni compromessi.
      Cari amici terrorizzati dalla conta quotidiana dei morti, spegnete la tv e cercate sul web cosa fare per non ammalarsi e per curarsi sin da subito a casa.

    • : ha detto:

      «… e perché era sconosciuto e le cure sbagliate»

      Probabilmente soprattutto per questo, come fa capire anche Lei nel seguito. Comunque la frase è da dividere in due.

      «Perchè era sconosciuto», e qui non c’è da ricercare responsabilità.

      «Le cure sbagliate». Anche qui non c’erano responsabilità se collegato alla prima parte della frase (l’affannosa caccia ai “ventilatori”, che anziché far guarire a quanto pare erano letali). Ma solo in una prima fase. Perché: ci siamo dimenticati della proibizione (o quanto meno “dissuasione”) di procedere all’autopsia dei deceduti per Covid, e quindi di capire presto l’andamento della patologia e ricercarne i rimedi?; E della proibizione, e poi del boicottaggio, tuttora presente, delle cure alternative a quelle imposte dall’alto; e di curare i pazienti a casa quando le condizioni lo permettano? E quando ormai ci sono ampie dimostrazioni e dichiarazioni di medici che è questa la strada da seguire? Beh! Qui o c’è incompetenza mista a ottusità, o c’è dolo. E se ne dovrebbero trarre le conseguenze in termini concreti, considerando anche i numerosi decessi in più certamente verificatisi in conseguenza della gestione errata ed incompetente dell’emergenza, e che continua ad essere mantenuta tale.

      A questo proposito, un articolo di Gulisano sulla Nuova Bussolo Quotidiana:

      https://www.lanuovabq.it/it/record-di-morti-niente-scuse-il-governo-deve-risponderne

      • Milli ha detto:

        In aprile qualcuno, a cui non è stata data nessuna medaglia, ha infranto il divieto di fare autopsie e ha scoperto come agisce il virus.
        Il divieto di fare autopsie era criminale, curare a casa solo con tachpirina è criminale.
        Il virus c’è ed è carogna, ma se si cura subito con i farmaci già disponibili si può evitare l’ospedalizzazione. In ospedale si rischia di infettarsi con batteri particolarmente resistenti e di morire di setticemia.
        Covid+ setticemia+ solo come un cane. 😱

        È successo a diverse persone ma non lo dice nessuno.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    @Fabio. Non ce l’ho con lei, ma con i tanti, troppi, che si affrettano a trarre conclusioni inventando correlazioni che sono tutte da provare.
    E adesso vi racconto una bella barzelletta che ci sta a puntino.
    Alcuni amici si ritrovano al bar e uno di loro dice:
    –pensate che fenomeno sono: ho 70 anni passati e sono riuscito a mettere incinta una ragazza.–
    Al che un altro degli amici risponde:
    –anche a me è capitata una cosa simile. L’altro giorno passeggiando nel bosco ho visto una lepre meravigliosa; non avevo con me il fucile ma da appassionato cacciatore ho fatto il gesto di puntarlo verso la lepre facendo pam pam con la bocca e la lepre è caduta stecchita. Stavo già per gridare al miracolo, quando, girandomi, ho visto che dietro a me, nascosto in un boschetto, c’era un cacciatore col fucile vero.–
    A voi le conclusioni.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Piccola considerazione di carattere matematico. Quando si fanno confronti numerici, o somme e sottrazioni è asssolutamente necessario che gli oggetti siano di categorie uguali. Faccio un esempio banale e poi arrivo alla conclusione. Qui sul tavolo ho 3 bicchieri e 2 bottiglie. La somma 3+2 = 5 è valida se considero la categoria generica “oggetti” ma non è valida se considero le categorie specifiche “bicchiere” o “bottiglia”.
    La stessa cosa vale per i dati oggetto delle considerazioni riportate nell’articolo. Somme, differenze, percentuali, hanno senso se si considera la categoria generica “morti”, ma è necessaria la massima prudenza quando si entra nelle sottocategorie “morte per una specifica causa” perchè qui si può cadere in errori madornali.
    Good afternoon everybody!

  • Fabio ha detto:

    Quindi l’epidemia è durata in realtà due o tre mesi e se ne sarebbero ridotte le conseguenze se si fosse permesso ai medici di curare i pazienti a domicilio. Invece ciò è stato impedito sono stati vietati e demonizzati i farmaci efficaci prescrivendo invece modalità di intervento e palliativi dannosi

    • sircliges ha detto:

      L’epidemia non è durata solo due o tre mesi. Molte persone sono morte a causa del Covid anche nei mesi successivi, particolarmente ottobre novembre.

      • Marco Tosatti ha detto:

        Morti, di sicuro. Di che cosa un bel po’ meno.

        • sircliges ha detto:

          Gentile dott. Tosatti, nel mio piccolo anche io avevo fatto a suo tempo un’analisi del genere

          https://lafalsamorte.wordpress.com/2020/09/07/morti/

          Ecco l’elenco delle province che tra marzo e aprile hanno avuto un aumento di mortalità superiore al 50% rispetto agli anni precedenti (dati ISTAT): Alessandria, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia, Como, Cremona, Cuneo, Genova, Imperia, La Spezia, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Modena, Monza, Novara, Parma, Pavia, Pesaro e Urbino, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Sondrio, Torino, Trento, Valle d’Aosta, Varese, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Verona.

          L’eccesso statistico di morti è incontestabile. Qual è la causa di tutti questi decessi? Chi afferma che non si tratti dell’epidemia, bensì di qualcos’altro, dovrebbe anche spiegare perché questo “qualcos’altro” ha operato proprio nel 2020 e non negli anni precedenti.

        • stilumcuriale emerito ha detto:

          Amico Tosatti, oggi sono in vena di esempi, che concordano col suo commento.
          Ecco l’esempio.
          In una riunione di direzione il responsabile del marketing dice:
          — ho da darvi una notizia di cui sono orgoglioso. Su mia proposta è stata aperta quest’anno una filiale in Uganda e le vendite sono aumentate del 10%–
          Applauso.
          Ma poi il responsabile del controllo di gestione tira fuori una bella videata da cui risulta chiaramente che le vendite sono aumentate in Svezia e in Norvegia, ma in Uganda non è stato venduto niente.
          Dopodichè il responsabile del marketing prende a calci e pugni il responsabile del controllo di gestione.

  • Anita Leone ha detto:

    buongiorno, lavoro spettacolare, utilissimo. Fate il possibile per rendere leggibili queste tabelle, sommamente utili. potremmo usarle per farle girare, le considero una bomba atomica ed uno spunto di riflessione importante.
    Che cosa è successo nelle aree maggiormente colpite? perché proprio lì e non altrove?
    Grazie.
    Anita

  • Brasi ha detto:

    Purtroppo non si leggono bene i numeri e i grafici, risultano un po’ sfocati.

  • Creazionista ha detto:

    Purtroppo la qualità delle immagini è scadente.
    Consiglio comunque di vedere questo video e di farlo circolare il più possibile: vogliono cambiare il sistema monetario
    https://rumble.com/vchdiy-vorrei-che-questo-video-lo-vedessero-60-milioni-di-italiani.html