“Non Abbiate Paura”! Una Meditazione sul Natale di Mons. Viganò.

15 Dicembre 2020 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, riceviamo e pubblichiamo molto volentieri questa meditazione sul Natale imminente dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò. Buona lettura. 

 

§§§

NOLITE TIMERE

Meditazione nell’attesa della Nascita

del Santissimo Redentore

 

 

Dormi, o Celeste: i popoli

Chi nato sia non sanno;

Ma il dì verrà che nobile

Retaggio tuo saranno;

Che in quell’umil riposo,

Che nella polve ascoso,

Conosceranno il Re.

 

Manzoni, Il Natale

 

Tra meno di due settimane, per grazia di Dio, si concluderà questo 2020 segnato da avvenimenti terribili e da grandi sconvolgimenti sociali. Mi sia permesso formulare una breve riflessione, con la quale rivolgere uno sguardo soprannaturale tanto al recente passato quanto all’imminente futuro.

I mesi che ci lasciamo alle spalle rappresentano uno dei momenti più bui nella Storia dell’umanità: per la prima volta, dalla nascita del Salvatore, le Sante Chiavi sono state usate per chiudere le chiese e limitare la celebrazione della Messa e dei Sacramenti, quasi anticipando l’abolizione del Sacrificio quotidiano profetizzata da Daniele, che avverrà durante il regno dell’Anticristo. Per la prima volta la Pasqua di Risurrezione ha costretto molti fra noi ad assistere alle funzioni via internet, privandoci della Comunione. Per la prima volta ci siamo accorti, con dolore e sgomento, della diserzione dei nostri Vescovi e dei nostri parroci, asserragliati nei loro palazzi e nelle loro canoniche per timore di un’influenza stagionale che ha mietuto quasi lo stesso numero di vittime degli ultimi anni.

Abbiamo visto – per così dire – i generali e gli ufficiali abbandonare il loro esercito, e in alcuni casi raggiungere lo schieramento nemico, imponendoci una resa incondizionata alle assurde ragioni della pseudo-pandemia. Mai, nel corso dei secoli, tanta pusillanimità, tanta codardia, tanta smania di assecondare i nostri persecutori ha trovato terreno fertile in chi dovrebbe essere per noi guida e condottiero. E ciò che maggiormente ha scandalizzato molti di noi è stata la constatazione che questo tradimento ha coinvolto i vertici della Gerarchia molto più dei sacerdoti e dei semplici fedeli. Proprio dal più alto Soglio, dal quale ci saremmo dovuti aspettare un intervento autorevole e fermo in difesa dei diritti di Dio, delle libertà della Chiesa e della salvezza delle anime, ci sono giunti gli inviti ad obbedire a leggi inique, a norme illegittime, a ordini irrazionali. E nelle parole che da Santa Marta i media hanno prontamente diffuso, abbiamo riconosciuto tanti, troppi ammiccamenti al linguaggio iniziatico dell’élite globalista: fraternità, reddito universale, nuovo ordine mondiale, build back better, great reset, niente sarà più come prima, resilienza. Tutte parole della neolingua, che testimoniano l’idem sentire di chi le pronuncia e di chi le ascolta.

Si è trattato di un’intimidazione vera e propria, una minaccia neppure troppo velata, con la quale i nostri Pastori hanno ratificato l’allarme pandemico, seminato terrore tra i semplici, abbandonato a se stessi i moribondi e i bisognosi. Si è giunti, nel colmo di un cinico legalismo, a proibire ai sacerdoti di ascoltare le Confessioni e di amministrare gli ultimi Sacramenti a chi era abbandonato nelle terapie intensive; a privare di una sepoltura religiosa i nostri morti, a negare il Santissimo Sacramento a tante anime.

E se sul versante religioso ci siamo visti trattare come estranei e sbarrare l’accesso alle nostre chiese come ai Saraceni d’un tempo, mentre continuava implacabile l’invasione di immigrati irregolari a rimpinguare le casse delle associazioni sedicenti umanitarie; sul versante civile e politico abbiamo scoperto la vocazione alla tirannide dei nostri governanti, che una retorica ormai sconfessata dalla realtà vorrebbe farci considerare rappresentanti del popolo sovrano. Dai capi di Stato ai Primi Ministri, dai governatori delle regioni ai sindaci, ci sono stati imposti i rigori della legge come a sudditi ribelli, a sospetti da sorvegliare fin nell’intimità delle mura domestiche, a criminali da inseguire nella solitudine dei boschi o lungo la riva del mare. Abbiamo visto persone trascinate a forza da militari in assetto antisommossa, anziani multati mentre andavano in farmacia, negozianti costretti a tenere abbassate le serrande, ristoranti a cui venivano imposte costose misure di sicurezza per poi decretarne la chiusura.

Abbiamo sentito con sconcerto decine e decine di sedicenti esperti – la maggior parte dei quali privi di qualsiasi autorevolezza scientifica e in buona parte in grave conflitto di interessi per i loro legami con le case farmaceutiche o con organismi sovrannazionali – pontificare nei programmi televisivi e sulle pagine dei giornali a proposito di contagi, vaccini, immunità, positività a tamponi, obbligo di mascherine, rischi per gli anziani, contagiosità degli asintomatici, pericolosità dello stare in famiglia. Ci hanno rintronato con parole arcane quali “distanziamento sociale” e “assembramenti”, in una serie infinita di contraddizioni grottesche, di allarmi assurdi, di minacce apocalittiche, di precetti sociali e cerimonie sanitarie che hanno sostituito i riti religiosi. E mentre costoro – tutti lautamente pagati per i loro interventi ad ogni ora del giorno – terrorizzavano la popolazione, i nostri governanti e i politici ostentavano la mascherina davanti alle telecamere, per poi togliersela appena possibile.

Forzati a mascherarci come esseri anonimi e senza volto, ci hanno imposto una museruola, assolutamente inutile per evitare il contagio e nociva alla salute, ma indispensabile per farci sentire sottomessi e omologati. Ci hanno impedito di esser curati con le terapie conosciute e valide, promettendoci un vaccino che ora vogliono rendere obbligatorio ancor prima di conoscerne l’efficacia, dopo averlo testato in modo incompleto; e per non mettere a rischio gli enormi profitti delle case farmaceutiche, hanno concesso l’immunità per i danni che i loro vaccini dovessero causare alla popolazione. Un vaccino gratuito, ci hanno detto, ma che verrà pagato con i soldi dei contribuenti anche se i produttori non garantiscono che proteggerà dal contagio.

In questo scenario che ripropone gli effetti disastrosi di una guerra, l’economia dei nostri Paesi è prostrata, mentre si arricchiscono le aziende del commercio online, le società di consegna a domicilio, le multinazionali della pornografia. Chiudono i negozi ma rimangono i centri commerciali e i supermercati: monumenti al consumismo in cui chiunque, anche con il Covid, continua a riempire il proprio carrello di prodotti stranieri, mozzarelle tedesche, arance del Marocco, farina canadese, telefonini e televisori made in China.

Il mondo si appresta al Great Reset, ci dicono ossessivamente. Nulla sarà più come prima. Dovremo abituarci a «convivere con il virus», sottomessi a una perpetua pandemia che alimenta il Moloch farmaceutico e legittima sempre più odiose limitazioni delle libertà fondamentali. Coloro che sin dall’infanzia ci hanno catechizzato al culto della libertà, della democrazia, della sovranità popolare oggi ci governano privandoci della libertà in nome della salute, imponendo la dittatura, arrogandosi un potere che nessuno ha mai conferito loro, né dall’alto né dal basso. E quel potere temporale che la Massoneria e i Liberali hanno contestato ferocemente ai Romani Pontefici viene oggi rivendicato da loro a parti invertite, nel tentativo di sottomettere la Chiesa di Cristo al potere dello Stato, con l’approvazione e la collaborazione degli stessi vertici della Gerarchia.

Da tutto questo quadro umanamente sconsolante emerge un dato ineludibile: vi è una spaccatura tra chi detiene l’autorità e chi vi è sottoposto, tra governanti e cittadini, tra Gerarchia e fedeli. Un monstrum istituzionale, in cui il potere civile e religioso sono quasi interamente nelle mani di personaggi senza scrupoli, nominati in ragione della loro assoluta inettitudine e ampiamente ricattabili; il loro ruolo non è quello di amministrare l’istituzione ma di demolirla, non di rispettarne le leggi ma di infrangerle, non di tutelarne i membri ma di disperderli e allontanarli. Ci troviamo insomma dinanzi alla perversione dell’autorità, non dovuta al caso o all’imperizia ma perseguita con determinazione e seguendo un piano prestabilito, un unico copione sotto un’unica regia.

Abbiamo così governanti che perseguitano i cittadini e li trattano come nemici, mentre accolgono e finanziano l’invasione di criminali e clandestini; forze dell’ordine e magistrati che arrestano e multano chi infrange il distanziamento sociale, mentre ignorano ostentatamente delinquenti, stupratori, assassini e politici traditori; insegnanti che non trasmettono la cultura e l’amore del sapere, mentre indottrinano gli allievi al gender e al mondialismo; medici che si rifiutano di prestare le cure ai malati, ma impongono un vaccino geneticamente modificato di cui ignorano l’efficacia e gli effetti collaterali; Vescovi e preti che negano i Sacramenti ai fedeli, ma che non perdono occasione per propagandare la propria incondizionata adesione all’agenda globalista in nome della Fratellanza massonica.

Chi si oppone a questo rovesciamento di ogni principio del vivere civile si trova abbandonato, solo, senza una guida che permetta di unire le forze. La solitudine, infatti, consente ai nostri comuni nemici – poiché tali si sono ampiamente dimostrati – di instillare la paura, lo sconforto, la sensazione di non poter far fronte comune per resistere agli assalti di cui siamo fatti oggetto. Sono soli i cittadini davanti agli abusi del potere civile, soli i fedeli davanti all’arroganza dei Prelati eretici e viziosi, soli quanti nelle istituzioni vorrebbero dissentire, levare la voce, protestare.

La solitudine e la paura aumentano quando diamo loro una consistenza, mentre svaniscono se pensiamo che ognuno di noi ha meritato che la Seconda Persona della Santissima Trinità si incarnasse nel seno purissimo della Vergine Maria: qui propter nos homines et propter nostram salutem descendit de coelis. E qui veniamo ai Misteri che ci apprestiamo a contemplare in questi giorni: l’Immacolata Concezione e il Santissimo Natale. Da essi, cari fratelli, possiamo trarre una rinnovata speranza con la quale affrontare gli eventi che ci attendono.

Anzitutto, dobbiamo ricordare che nessuno di noi è mai davvero solo: abbiamo al nostro fianco il Signore, che vuole sempre il nostro bene e che per questo non ci fa mai mancare il Suo aiuto e la Sua grazia, se solo gliela chiediamo con fede. Abbiamo accanto la Vergine Santissima, Madre amorevole e nostro sicuro rifugio. Abbiamo vicino le schiere degli Angeli e la moltitudine dei Santi, che dalla gloria del Cielo intercedono per noi al Trono della divina Maestà.

La contemplazione di questa sublime comunità che è la Santa Chiesa, la mistica Gerusalemme di cui siamo cittadini e membra vive, dovrebbe persuaderci che l’ultima cosa che dobbiamo temere è di esser soli, e che non vi è alcun motivo di avere paura, anche se il demonio si scatena per farcelo credere. La vera solitudine è all’Inferno, dove le anime dannate non hanno alcuna speranza: quella è la solitudine di cui dobbiamo veramente avere terrore; e dinanzi ad essa dobbiamo invocare la perseveranza finale, ossia poter meritare dalla Misericordia di Dio una santa morte. Una morte alla quale dobbiamo essere sempre preparati conservandoci in stato di grazia, nell’amicizia con il Signore.

Certo, le prove che stiamo affrontando in questo momento sono tremende, perché ci danno la sensazione che il male trionfi, che ognuno di noi si trovi abbandonato a se stesso, che i malvagi siano riusciti ad avere la meglio sul pusillus grex e sull’intera umanità. Ma non era forse solo Nostro Signore nel Getsemani, solo sul legno della Croce, solo nel Sepolcro? E per tornare al mistero del Natale ormai imminente: non erano forse soli la Madonna e San Giuseppe, quando si trovarono costretti a trovare rifugio in una stalla perché non erat locus illis in diversorio? Immaginate come doveva sentirsi il padre putativo di Gesù, nel vedere la Sua santissima Sposa prossima al parto, nel freddo della notte della Palestina; pensate alle loro preoccupazioni nel fuggire in Egitto, sapendo che il Re Erode aveva sguinzagliato i propri soldati per uccidere il Bambino Gesù. Anche in quei terribili frangenti la solitudine della Sacra Famiglia era solo apparente, mentre Dio disponeva tutto secondo i Suoi piani, inviava un Angelo ad annunciare la nascita del Salvatore ai pastori, muoveva nientemeno che una stella per chiamare dall’Oriente i Magi ad adorare il Messia, mandava i cori dei Suoi Angeli a cantare sulla grotta di Betlemme, avvertiva San Giuseppe di fuggire per scampare alla strage di Erode.

Anche a noi, nella solitudine del lockdown a cui molti di noi sono costretti, nell’abbandono in ospedale, nel silenzio delle strade deserte e delle chiese chiuse al culto, il Signore viene a portare la Sua compagnia. Anche a noi Egli manda il Suo Angelo a ispirarci santi propositi, la Sua Santissima Madre a consolarci, il Paraclito a darci conforto, dulcis hospes animae.  

Non siamo soli: non lo siamo mai. Ed è questo, in fondo, che gli autori del Great Reset temono maggiormente: che ci rendiamo conto di questa realtà soprannaturale – ma non per questo meno vera – che fa crollare il castello di carte dei loro inganni infernali.

Se pensiamo di avere al nostro fianco Colei che schiaccia il capo del Serpente, o l’Arcangelo che ha sguainato la spada per scacciare Lucifero negli abissi; se ci ricordiamo che il nostro Angelo Custode, il nostro Santo Patrono, i nostri cari in Cielo e in Purgatorio sono con noi: di cosa mai dovremmo aver paura? Vogliamo credere che il Dio degli eserciti schierati si faccia qualche scrupolo a sbaragliare qualche servo dell’eterno sconfitto?

Colei che nel 630 ha salvato Costantinopoli dall’assedio, terrorizzando gli Avari e i Persiani apparendo terribile in cielo; che nel 1091 a Scicli, invocata come Madonna delle Milizie, si è mostrata su una nuvola splendente scacciando i Saraceni; che nel 1571 a Lepanto e che nuovamente a Vienna, nel 1683, come Regina delle Vittorie, ha concesso la vittoria all’armata cristiana contro il Turco; che durante la persecuzione anticattolica del Messico ha protetto i Cristeros e respinto l’esercito del massone Elias Calles non ci negherà il Suo santo aiuto, non ci lascerà soli nella battaglia, non abbandonerà quanti ricorreranno a Lei con la preghiera fiduciosa nel momento in cui il conflitto è decisivo e lo scontro si avvicina alla fine.

Abbiamo avuto la grazia di comprendere in cosa questo mondo potrebbe trasformarsi, se rinneghiamo la Signoria di Dio e le sostituiamo la tirannide di Satana. Questo è il mondo ribelle a Cristo Re e a Maria Regina, in cui ogni giorno si offrono a Satana migliaia di vite innocenti nel ventre delle loro madri; questo è il mondo in cui il vizio e il peccato vogliono cancellare ogni traccia di bene e di virtù, ogni memoria della Religione cristiana, ogni legge e vestigio della nostra civiltà, ogni traccia dell’ordine che il Creatore ha dato alla natura. Un mondo in cui bruciano le chiese, si abbattono le Croci, si decapitano le statue della Vergine: questo odio, questa furia satanica contro Cristo e la Madre di Dio è il marchio del Maligno e dei suoi servi. Dinanzi a questa Rivoluzione totale, questo maledetto Nuovo Ordine Mondiale che dovrebbe preparare il regno dell’Anticristo, noi non possiamo ancora credere che sia possibile alcuna fratellanza se non sotto la Legge di Dio, né che sia possibile costruire la pace se non sotto il manto della Regina della Pace. Pax Christi in regno Christi.

Il Signore ci darà la vittoria, solo quando ci inchineremo a Lui come nostro Re. E se non possiamo ancora proclamarLo Re delle nostre Nazioni a causa dell’empietà di chi ci governa, possiamo nondimeno consacrarGli noi stessi, le nostre famiglie, le nostre comunità. E a chi osa sfidare il Cielo in nome del «Niente sarà più come prima» noi rispondiamo invocando Dio con rinnovato fervore: «Com’era nel principio, e ora e sempre, e nei secoli dei secoli».

Preghiamo la Vergine Immacolata, tabernacolo dell’Altissimo, perché nella meditazione del Santo Natale del Suo divin Figlio ormai prossimo, Ella dissipi la nostra paura e la solitudine, raccogliendoci adoranti intorno alla mangiatoia. Nella povertà del presepe, nel silenzio della grotta di Betlemme risuona il canto degli Angeli; risplende la vera e unica Luce del mondo, adorata dai pastori e dai Magi; si inchina il creato ornando la volta celeste con una splendente cometa. Veni, Emmanuel: captivum solve Israël. Vieni, o Emanuele: libera il tuo popolo prigioniero.

+Carlo Maria Viganò, Arcivescovo

13 Dicembre 2020

Dominica Gaudete, III Adventus

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34 commenti

  • Maria ha detto:

    Terribile! Il nostro grande papa si sarà messo le mani nei capelli leggendo.

  • MASSIMO ha detto:

    Ma non è che…senza tanti giri di parole…
    Il COVID 19 sia inscindibilmente legato a colui che siede sul soglio pontificio attualmente? Non so in quale rapporto, fate vobis….sic et simpliciter…tout-court

  • Gian ha detto:

    Complottisti o informatori? prego:
    https://youtu.be/M5ZeyFwQ5mc
    In Italia le cose vanno selvaggiamente, rispetto alla Svezia. Noi abbiamo un governo abusivo dove il cicisbeo che lo conduce ama circondarsi di stormi di esperti profumatamente pagati per suggerire soluzioni ideali per raggiungere il disastro il prima possibile.
    A differenza della Svezia, dove nessun provvedimento è stato preso, la gente è libera di muoversi e il numero dei morti è significativamente inferiore, se confrontato all’Italia, che passa con il suo governo di abusivi passa da un divieto ad una serrata imposta per Dpcm.
    Cure mediche domiciliari ostacolate, solo da due giorni l’idrossiclorochina è stata riammessa dal Consiglio di Stato, dopo una pressante richiesta da parte dei medici di famiglia.
    Ingolfare le terapie intensive degli ospedali è stato, a mio parere, il risultato di una politica criminale che ha trascurato la prevenzione, occupandosi di altro. Vedi monopattini, banchi a rotelle, bonus fasulli, cotillons e pochette ricamate.
    Poi parlano di negazionismo e complottismo.
    Sono d’accordo con la definizione di Mons. Viganò riguardo all’influenza stagionale, presa come pretesto per provocare il fallimento economico di intere nazioni. Bisogna essere stolti per non vedere.

    • Gian ha detto:

      E questa cade a fagiolo, neanche a farlo apposta. Appena letta sul blog di Maurisio Blondet:
      NEI PAESI MALARICI, NIENTE COVID
      Fin dall’inizio è sempre stata una mia ossessione: sarà che avendo usato a lungo la clorochina come profilassi anti malarica, ne sono un estimatore a prescindere. Ma un fatto è un fatto, e quando la clorochina è stata proibita dall’Aifa la cosa mi ha subito fatto pensare male.
      Assurdo infatti dare disposizione di tenere i sospetti colpiti da covid confinati in casa, con disposizione di prescivere solo tachipirina in caso di febbre, in attesa di portarli in ospedale pronti e cotti per la terapia intensiva. Criminali! Mentre dei medici disubbidienti salvavano tutti con visite a domicilio e cure fai da te, senza perdere nemmeno un paziente!
      Alla faccia di Mattarella che se c’era dormiva.

  • Valeria Fusetti ha detto:

    Può uno Stato determinare addirittura con un coprifuoco limitando la libertà religiosa ? Ha chiesto ieri Iginio. La risposta è NO. Ma non perché lo penso io, o Iginio, o Tosatti o chiunque altro ma perché è Gesù Cristo che lo dice. ” Date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio. ” Nel comando di Dio il potere politico è stato costituito come funzione e come responsabilità, ma non gli è permesso di diventare dominio usurpando i diritti di Dio. Strano che le maggiori gerarchie ecclesiastiche abbiano dimenticato l’ordine delle cose dato da Dio stesso… eppure è così chiaro ! Bastava ricordare questo ed aggiungervi la risposta di San Pietro al Sinedrio ; occorre ubbidire a Dio prima che agli uomini. Queste smemoratezze hanno fatto danni in Cina e continuano a farne in ogni dove.

  • Marco Matteucci ha detto:

    I NEMICI DELLA MIA CHIESA COSPIRANO CONTRO DI ESSA E MOLTI CODARDAMENTE TACCIONO O FANNO IL LORO GIOCO

    Messaggio di Gesù Sommo Sacerdote a Enoch

    “La comunione nella mano non viene da Me; è stata introdotta dalla Massoneria Ecclesiastica, attraverso il cosiddetto Master Plan, che ha come obiettivo la distruzione della mia Chiesa. Questo è il fumo del mio avversario che si è infiltrato nella mia Chiesa, dopo il Concilio Vaticano II.
    Figli Prediletti, provo tristezza nel vedere che solo nei Miei Templi c’è il pericolo di infettarsi, secondo molti di voi e secondo i nemici della Mia Chiesa.”

    Se vuoi leggere tutto:
    https://reginadelcielo.wordpress.com/2020/12/15/i-nemici-della-chiesa-cospirano-contro-di-essa-e-molti-codardamente-tacciono-o-fanno-il-loro-gioco/

    • Enrico Nippo ha detto:

      Chiedo scusa, ma chi è questo Enoch.

      Gesù che parla di “Master Plain”? Ha già parlato anche di “smart working”?

      Ma non stiamo un po’ esagerando con queste rivelazioni (!) private?

      Mi sembra la madonna di medjugorie che adotta il gergo di una segretaria: “Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.

      Ma dai!

  • Patrizia ha detto:

    Grazie caro Monsignor Viganò, per questo invito a sperare e a confidare in Dio e nella Sua benedetta Madre. Queste sono le parole di cui abbiamo necessità per rialzare il capo, per nn soccombere di fronte al niente , al vuoto assoluto che ci viene propinato purtroppo ogni giorno. Allora viva Cristo Re ns Signore!

  • Ali ha detto:

    Trovo in me poche ma sentitissime parole, ho solo da dirLe grazie, monsignor Viganò. Ha detto tutto, chiaro e forte.
    Solo un’altra cosa: comunque non sono molto coraggiosa, non riesco a non avere paura, anzi ne ho molta. Col cuore incarcerato, non trovo molta speranza. Ma ci proverò, a sperare, a pregare di più, e ad essere più coraggiosa.

    • Valeria Fusetti ha detto:

      Cara Ali se non le dispiace le rispondo io, non al posto di mons Viganò ma da sorella in fede. Essere coraggiosi non vuol dire non avere paura. Essere coraggiosi significa saper guardare in faccia la propria paura e decidere che, con l’aiuto di Dio, non sarà la paura a dominarci. Come fa lei. Lei, come insegna Sant’Ignazio, “agisce contro”. Contro la sua paura, mettendoci di suo l’umiltà di riconoscere una sua debolezza, e l’umile forza del sapere a Chi rivolgersi per ottenere la grazia necessaria. Dovremmo fare tutti così, e non solo in questi tempi terribili. In fondo per un cristiano i tempi non sono mai una passeggiata, vivere lontani dalla Patria celeste è, spesso, vivere in una valle di lacrime. La valle dell’ombra della morte, la morte più pericolosa perché è quella dell’anima, ed è l’affidarci a Gesù Cristo per Maris che ci permette di poter riposare nei Pascoli verdeggianti.

      • Viviana ha detto:

        E sempre come incoraggiamento le ricordo che, da qualche parte nella Bibbia, si afferma che Dio non ci dà mai prove superiori alle nostre forze. Coraggio !!

    • Ali ha detto:

      Grazie di cuore a Valeria e a Viviana.

  • Paolo Sovrani ha detto:

    “per timore di un’influenza stagionale che ha mietuto quasi lo stesso numero di vittime degli ultimi anni.” Mi sono fermato qua. Quando uno scrive una stupidaggine da complottista come questa, non merita il mio tempo.

    • Marco Tosatti ha detto:

      Aspettiamo le cifre finali delle persone decedute nel 2019 e di quelle decedute nel 2020, prima di dare del complottista a destra e a manca. E se – come probabilmente avverrà – non ci fossero differenze veramente drammatiche bisognerà chiedersi tanti perché. Persino voi, potreste cominciare a farlo. Ma forse non avete interesse a farlo; o avete altri interessi.

      • Stefano ha detto:

        Nessuna influenza stagionale intasa le rianimazioni di tutto il mondo. È evidente l’idiozia di chi ha scritto la frase citata e anche di chi la pubblica. Saluti.

        • Marco Tosatti ha detto:

          Se guarda c’è un articolo del Corriere della Sera del 2018 che parlava esattamente di questo. In italia. Aspettiamo le cifre, poi parliamo. E le rianimazioni e gli ospedali si riempiono perché non si curano le fasi iniziali della malattia. Vada sulla Bussola Quotidiana, troverà articoli su articoli in cui parlano i medici proprio di questo.

        • Enrico Nippo ha detto:

          a volte le “idiozie” sono talmente normi da essere vere.
          Ed essendo enormi nessuno le vede anche se ce le ha ad un palmo dal naso.

        • : ha detto:

          Non c’è dubbio che Lei se ne intende di idiozie; idioti infatti sono coloro che si fanno contagiare, non dal Covid 19 ma dalle idiozie che ogni giorno i media di regime propinano ai poveri polli.

          Le rianimazioni sono intasate perché “i nostri”, col concorso dell’Aifa, vogliono per i loro fini che siano intasate, e boicottano i metodi che i buoni medici conoscono per curare i pazienti a casa come si è sempre fatto per curare le influenze. E per far questo non si sottraggono ad ostacolare quei metodi e cercare d’impedire la somministrazione di medicine adatte a contrastare il male, perché il loro scopo, oltre a tenere in soggezione i polli (e purtroppo anche quelli che non lo sono) è anche legato al fiume di denari che scorrerà nelle casse dei grandi marpioni internazionali (lasciando qualche mancia qui da noi) quando avranno a disposizione, rendendone obbligatoria l’assunzione (a quanto si dice e certamente vorrebbero, per far soldi), quegl’intrugli di dubbia efficacia e probabili controeffetti negativi, data la fretta con cui cercano di tirar fuori la “pozione magica”, che passeranno sotto il nome di “antivirus”. Nel frattempo il loro interesse è di creare più panico possibile con delle disposizioni illegittime e cervellotiche che chi non è pollo sa benissimo quanto siano tali.

          E’ di pochi giorni fa l’ordinanza del Consiglio di Stato, contro l’AIFA che vuole impedira la cura a casa dei pazienti con medicinali come:

          «L’ordinanza del Consiglio di Stato è una svolta nella cura del Covid: dà ragione alla battaglia dei medici, smentendo il no dell’Aifa e riconosce che bisogna sgravare gli ospedali. E l’unica strada è la cura a domicilio, dove i medici sono liberi di somministrare i farmaci più promettenti […] Smentite, dati alla mano, le leggende nere sui rischi cardiaci e sui suicidi».

          da https://www.lanuovabq.it/it/clorochina-ok-curare-a-casa-il-covid-il-giudice-boccia-aifa

          Ed infatti:

          «Coi malati a casa i ricoveri scendono: il caso Piemonte».
          da: https://www.lanuovabq.it/it/coi-malati-a-casa-i-ricoveri-scendono-il-caso-piemonte

      • Doris ha detto:

        Bravissimo Dr Tossati!

      • Marco Matteucci ha detto:

        Caro direttore non c’è niente fa fare, chi muore da un anno a questa parte muore ESCLUSIVAMENTE DI COVID. Ragione per cui, da untore potenziale d’infezione (peggio che durante la peste) non ha diritto né al conforto dei propri cari, men che meno a quello dei Sacramenti Cristiani …figuriamoci!
        Il solo diritto che ha è quello di essere immediatamente bruciato … come un misero ciocco di legna da ardere dentro al camino.

        Dice il Signore: “Io sono la Via, la Verità e la Vita …”.

        Ma chi a queste “fantasie” non crede è disposto a tutto pur di salvare la buccia, anche a costo di brancolare come uno zombie nella solitudine e nel buio della paura (con la mascherina s’intende!), per preservarsi dal male … tirando avanti fino all’abbraccio fatale col nulla.

      • Valeria Fusetti ha detto:

        I dati ufficiali saranno, comunque, falsati perché sono registrati come morti di covid molte persone che avevano gravi patologie a cui si è aggiunto il covid, e che, in ogni caso, sarebbero morte anche con una polmonite o una influenza severa. Chi non vuol capire non capirà in ogni caso, è si consolera’ per la sua perdita di dignità e di libertà accusando di complottismo chi non accetta di ricevere ordini volti al Great Reset dagli autonominati Guardiani, che poi, anche se sostenuti “spiritualmente” dall’ ex vicario di Cristo, rimangono i grandi Cialtroni al soldo della Massoneria.

        • Raffaella ha detto:

          Esatto, hanno contato nei morti Covid anche persone annegate o decedute in incidenti stradali perché hanno fatto il tampone post mortem !!!

    • Luca ha detto:

      Lei è un aberrato…

      È solo un terrorizzato ignorante.
      E voglio dare la colpa alla sua paura, che la paralizza e la aliena.

      Non posso accettare che vi siano così squalificati indegni esseri.
      Le voglio ricordare che i tagli lineari della banda bassotti hanno più che dimezzato i posti letto disponibili negli ultimi 20 anni in Lazio e Campania per esempio, hanno chiuso quasi 50 ospedali… In tutta Italia qualche centinaio. E poi devo sentire che spendono altri miliardi per gli ospedali Covid, vuoti.

      Che le extra strutture COVID -Tendostrutture- COSTRUITE solo per dare i soldi agli amici degli amici sono vuote. Vada cortesemente a richiudersi.

      Le ripeto. Lei è un aberrato. Io le dò dell’alienato ma i numeri fanno peggio.
      I numeri le danno dello stupido. E guardi che i numeri non sono scostumati. Sono obiettivi.. e non c’ è margine di replica, purtroppo per lei.

    • Danila ha detto:

      È facile capire … anche x un ” non negazionista ” ma allineato al sistema …. dove tende l’ago della bilancia…. segua i numeri della economia …. da che parte stanno andando i soldi… quelli veri… poi … con un minimo uso della razionalità… ( 2+2=4) riflettere.
      Achi ha occhio… mezza parola basta.

  • Maura ha detto:

    Parole che scaldano il cuore dette da “ un Buon Pastore” che si prende cura del suo gregge . Grazie Monsignore, che il Signore La benedica , La illumini , La fortifichi per poterci guidare attraverso le Tenebre che sempre più fitte stanno scendendo sul Mondo . Buon Natale a Lei e a tutti gli uomini di buona volontà.

  • giovanni ha detto:

    Sublime, potessimo avereLa come Papa. Il Magistero della parola scorre potentissimo nella Sua prosa. Un grande Condottiero. Dio Le elargisca tanta salute e forza, abbiamo bisogno di Lei.
    Buon Natale Mons. Vigano’.

    • Monica Govoni ha detto:

      Non ci abbandoni al nostro destino, Monsignor Viganò. Io credo profondamente nelle sue parole ma, come ha detto anche lei, mi sento sola e abbandonata in mezzo al gregge ormai disperso dalla paura e dalla gravissima situazione di povertà che si è venuta a creare. Aspetto con fede e trepidazione la Parusia che spero non tardi a venire, e nel frattempo, mi faccio forza con i suoi incitamenti volti a mantenerci uniti in attesa dell’arrivo del nostro unico Re Gesù Cristo.

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Un bilancio di fine anno di una portata così pesante, per una serie di concause, nessuno se lo sarebbe mai aspettato e le premesse non sono certamente tranquillizzanti per il futuro. Non so se il Natale che vivremo sia “come comanda Iddio”, per dirla alla De Filippo. Sappiamo che non sarà un Natale “con i tuoi” e nemmeno “con chi vuoi”, per usare modi di dire popolari.
    In tanti lo ricorderemo come il Natale della pandemia da isolamento, da estraniamento da rapporti che si nutrono di affetti e che perciò stesso li nutrono. Una violenza ai sentimenti che peserà forse più delle altre rinunce, proprio nel giorno da sempre consacrato ai ricongiungimenti familiari, all’amore che genera amore senza condizioni.
    Chissà che non sia questo sacrificio l’offerta che si aspetta da noi il Bambino che in quella notte ha sofferto, per amore, il gelo della solitudine più del freddo ambientale! Ma che tuttavia rinascerà nei cuori di chi saprà farsi piccolo per essere stretto da quel Bambino fra le Sue braccia, sempre rappresentate in atteggiamento di accoglienza. E noi con lui resteremo sotto lo sguardo protettrice della Madre, per continuare a credere e sperare che – finalmente! – possa spuntare la Stella a guidare i nostri passi sulla strada della rinascita spirituale e sociale.
    Buon Natale, Eccellenza! Nonostante tutto, la comunione di intenti avvicina i lontani, distanziati da disegni di non facile accettazione.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Questa è la nostra fede fin dall’antichità:
    –In Dio, di cui lodo la parola,
    in Dio confido, non avrò timore:
    che cosa potrà farmi un uomo?–
    Salmo 56,5
    –Il Signore è con me, non ho timore;
    che cosa può farmi l’uomo?
    Il Signore è con me, è mio aiuto,
    sfiderò i miei nemici.–
    Salmo 118,6-7
    Per cui diciamo con Carlo Maria Viganò : “non abbiate paura”.

  • Donna ha detto:

    GRAZIE, lei monsignor Viganò parla come il vero Pietro, come vero pastore,come un condottiero che incita i suoi a non indietreggiare davanti al nemico!
    È vero , dobbiamo ricordarci che non siamo soli, ma che davanti ai fedeli nel Figlio , ci guida la Madre, e sotto il suo manto ci proteggerà.
    Non lo dico certo per adulazione, ma accetti questo pensiero spontaneo : lei è un grande pastore vescovo , ma certa che sarebbe ancor più un grande papa!
    Continui a spronare, ricordando che chi segue Cristo non deve temere “Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?”
    Le auguro un sereno Santo Natale.

  • Iginio ha detto:

    da Asia News:

    Il Natale del Covid, dei poveri e dei malati

    Il Natale di quest’anno si annuncia molto sobrio. Anche se qua e là si addobbano balconi, strade e vetrine, l’atmosfera non è chiassosa: domina su tutti la preoccupazione della pandemia che come un nemico invisibile sembra pronto a ghermirci nel momento in cui ci distraiamo dalle regole anti-Covid: mascherine sanitarie, distanziamento sociale, lavaggio e disinfezione delle mani.

    Alla perduta atmosfera di festa non aiutano nemmeno le regole statali sui limiti ai viaggi, ai raduni familiari, alle celebrazioni liturgiche. In Italia, per esempio, essendoci il coprifuoco alle 22, quasi senz’altro si dovrà celebrare le messe “della notte di Natale” nel pomeriggio della vigilia, o qualche ora prima del “tutti a casa” prodotto dal coprifuoco.

    I media hanno molto dibattuto sul fatto se sia giusto anticipare o posporre a dopo il coprifuoco la messa di Natale. Sinceramente mi sembra un problema di lana caprina. Nei Paesi di missione, dove vi sono pochi sacerdoti (ad esempio in Myanmar o in Cambogia), è tradizione che il Natale si festeggi il giorno in cui arriva il sacerdote che – girando di villaggio in villaggio – avrà già celebrato 10-20 messe “della notte di Natale”!

    Un altro esempio: quando si va in pellegrinaggio in Terrasanta, è tipico celebrare a Betlemme la messa della notte di Natale, anche se il calendario dice che si è in aprile, o maggio, o settembre, o ottobre. Natale, la festa del Dio-con-noi la si celebra il 25 dicembre, ma in fondo, ogni giorno è Natale perché ogni giorno si fa memoria del Dio che è venuto ad abitare in mezzo a noi.

    Purtroppo, anche fra i cristiani si sono creati due partiti: quelli che senza la messa di mezzanotte dicono che non è valida la festa, e quelli che sono pronti a cambiare l’orario e perfino a non celebrare alcuna messa in nome della prevenzione dal Covid. Entrambi sfuggono a una questione: può uno Stato determinare addirittura un coprifuoco limitando la libertà religiosa e anche la libertà di commercio (se si pensa a tutti i ristoratori, attori di teatro, di cinema…)? Non sarebbe più rispettoso di tutta la comunità sociale (non solo dei cattolici) che lo Stato desse indicazioni precise per limitare la diffusione del virus e lasciasse alle varie componenti di attuare quelle indicazioni, magari punendo i contravventori? Forse ci siamo così abituati ormai al fatto che lo Stato sia uno Stato “sanitario” che gestisce (non: serve) la nostra salute, che ormai non ci resta che accapigliarci fra fedeli sull’ orario della messa, quando in ballo c’è molto di più. E a quanto pare l’Unione europea suggerisce di eliminare tutte le celebrazioni liturgiche, sostituendole con eventi online!

    Ad ogni modo, la povertà e le strettoie con cui celebreremo quest’anno Natale ci servirà a stare più in sintonia con il suo mistero. Le nostre celebrazioni determinate dal Covid ci ricordano che Cristo è venuto “nelle tenebre e nell’ombra di morte”, è nato in una stalla, “non c’era posto per loro nell’albergo” (cfr. Luca 2,7).

    I teologi ortodossi fanno notare che il Bambino Gesù delle icone orientali del Natale è fasciato come in un sudario, simile a quello del Cristo nel sepolcro; che la grotta buia e spigolosa ricorda quella del sepolcro vicino al Calvario.

    Per questo, nel mio Natale, voglio essere vicino a tutti i malati di Covid e non solo, che anche senza saperlo, fanno parte di questo presepio dove la Vita combatte con la morte e inizia la Sua vittoria.

    È anche un Natale in cui non dimenticarsi delle tante persone colpite dalla crisi economica conseguente all’epidemia. In questi mesi abbiamo ricevuto richieste di aiuto non solo dall’Italia, ma da molte parti: India, Pakistan, Libano, Iraq, Thailandia, … E le nostre possibilità sono divenute esigue perché anche AsiaNews si trova a fronteggiare la crisi economica: abbiamo sempre vissuto della carità dei nostri lettori e il loro impoverimento causa anche il nostro.

    Per questo il mio augurio di quest’anno è che possiamo celebrare il Natale vicini ai malati, vicini ai poveri, vicini ad AsiaNews. E questo è davvero un percorso vicino a Gesù, che “da ricco che era si è fatto povero per noi” (cfr. 2 Cor. 8,9). Buon Natale.