Prenderesti Mai del Veleno? Contro la RU 486, Pro Vita e Famiglia.

7 Dicembre 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, volentieri condividiamo il comunicato inviatoci da Pro Vita e Famiglia, relativo alla loro campagna informativa sui rischi derivanti dalla “privatizzazione” della pillola abortiva RU 486. Buona lettura. 

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Ru486, centinaia di manifesti choc di Pro Vita e Famiglia a Roma, Milano e in  numerose altre città: “Prenderesti mai del veleno?”

 

Roma, 7 dicembre 2020

“Prenderesti mai del veleno? Stop alla pillola abortiva Ru486, mette a rischio la salute e la vita della donna e uccide il figlio nel grembo”: è partita la campagna nazionale  #dallapartedelledonne  e questo è il messaggio di Pro Vita & Famiglia riportato su maxi manifesti affissi e su decine di camion vela apparsi a Roma, Milano, Verona, e in numerose altre città italiane per denunciare l’aborto farmacologico.

 

“La pillola Ru486 si può assumere fino alla nona settimana e in day hospital senza ricovero per una decisione presa dal Ministro della Salute Roberto Speranza con le nuove Linee Guida di Agosto fatte alla chetichella in estate, come ‘i ladri che vengono di notte’. E tutti si sono messi a festeggiare. Ma questa o è ignoranza o è frutto di una vergognosa manipolazione mediatica. Sapete che la Ru486 può causare emorragie, gravidanze extra uterine, infezioni, setticemie, distruzione del sistema immunitario, depressione e anche la morte?  Per approfondimenti telefonare a Renate Klein, attivista pro-choice e femminista radicale” ha continuato la nota.

 

“Assumere la pillola Ru486 – ha aggiunto il Presidente Toni Brandi – è dolorosissimo: sai quando inizi ma non sai quando finirà, possono passare tantissime ore, anche giornate intere prima che inizi il travaglio che provoca l’espulsione del bambino. Il 56% delle donne riconosce poi il figlio innegabilmente formato sulla propria mano o nel wc. E allora sì che il dolore è atroce, si è spesso da sole, in bagno, con la più grande bugia. E’ per questo che vogliamo risvegliare la conoscenza e le coscienze delle persone, perché non vengano raccontate falsità su questo farmaco tanto dannoso per le donne”.

Ha concluso e aggiunto  il vice presidente della onlus, Jacopo Coghe: “L’introduzione dell’aborto chimico ha aumentato il numero di abusi, di donne costrette da uomini ad abortire. E a casa, con l’aborto fai da te, i casi cresceranno ancora. Le donne si meritano una politica che davvero si occupi di loro. Noi saremo divulgatori culturali di quella controinformazione che racconta questa profonda ingiustizia sul corpo delle donne”.

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7 commenti

  • Pubblicità ha detto:

    Sul blog ORTHODOXOLOGIE. BLOGSPOT.COM in data odierna c’è la presentazione di un libro pubblicato dalle edizioni des Sirtes, di Ginevra, del teologo ortodosso Jean Claude Larchet sul problema universale del coronavirus.
    Se a qualcuno dovesse interessare…

  • Kate ha detto:

    Dovremmo aggiungere a quanto già detto anche il fatto che, da un punto di vista scientifico, l’utilizzo di detto farmaco (se così lo vogliamo chiamare) è poco testato. L’utilizzo poi individuale e domiciliare impedisce una verifica scientifica delle conseguenze a distanza di tempo sul corpo della donna. Tra il tipo di somministrazione permesso da un ministro per caso e la scienza autentica c’è una distanza abissale.

  • IMMATURO IRRESPONSABILE ha detto:

    Ci son tre fronti d’ intervento (di combattimento), successivi e complementari. Il primo è questo, dove s’ impegna Pro Vita & Famiglia, e dove l’ impegno, e oggi anche il rischio personale sono massimi; è il terreno sociale, dominato dalla comunicazione anticattolica. Il secondo è, o meglio dovrebbe essere, quello del mondo cattolico: della gerarchia che, alla testa del (tanto spesso, e tanto a sproposito evocato) popolo di Dio, dovrebbe assicurare fermezza, coesione, testimonianza non muta ma gridata alla difesa innanzitutto della verità, sulla vita e sulla morte dell’ innocente. Il terzo fronte è quello dove la pastorale cattolica deve nutrirsi alla vera morale cattolica; è il fronte intellettuale, dove sarebbe ora di rivedere certe sciagurate antropologie che nei decenni scorsi hanno accolto teorie naturalistiche in materia sessuale. Purtroppo tutti vediamo quanta distanza corra ormai tra il primo, eroico (lasciatemi passare la parola) fronte e la diserzione quasi generale negli altri due.
    Un’ idea: perchè non riprodurre sui manifesti la recente lettera del Papa agli attivisti antiabortisti in Argentina ? qualche imbarazzo potrebbe causare nel campo avversario.

  • Virro ha detto:

    Vorrei domandare al sig. Ministro:
    -E’ necessario laurearsi alla LUISS per autorizzare ad uccidere CHI si può difendere?
    -E’ necessario essere Ministro della Sanità per autorizzare ad uccidere CHI non si può difendere?
    -E’ necessario essere politico per legalizzare ogni bugia? SI

  • Busiride ha detto:

    Manco a dirlo quelle di “Non un’oca di meno” si son subito messe a starnazzare da pari loro, sedicenti paladine dei diritti universali per tutti ma in che realtà concepiscono solo il diritto per sé di tappare la bocca agli altri. Ributtanti.

  • Carlo Delfino AGOSTO ha detto:

    A.d.M.
    Grazie per quanto è stato pubblicato.
    Ora occorre … DIFFONDERLO !
    Che il Signore vi aiuti sempre e e in ogni vostra iniziativa !
    Carlo D.Agosto