Mons. Ics, l’Avvento. Un’Esortazione ad avere Fede, che dà Speranza.

5 Dicembre 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, mons. Ics ci invita a riflettere sull’Avvento, e a trovare ragioni di fede e di speranza anche nei tempi tormentati e tormentosi che stiamo vivendo, spesso, troppo spesso, senza l’ausilio dei pastori. Buona lettura, e buona meditazione.

§§§

Caro Tosatti, siamo in tempo di Avvento, anche se la Chiesa romana non ci aiuta, come dovrebbe, a ricordarlo, dovendo pensare alle cose pratiche, reali: ai migranti, alla cura della terra ed alla decrescita economica.

Vorrei allora da parte mia contribuire a stimolare i suoi lettori a tornare in questi giorni a cercare di rafforzare la loro fede.

Più fede dà più speranza, che aumenta la fede, che è il vero tesoro che noi cattolici abbiamo.

Il più grande tesoro, che dobbiamo preservare, difendere e comunicare a quante più persone possibile.

Vorrei ricordare un attualissimo pensiero di San Vincenzo di Lerins, mistico franco-belga del V secolo, che scrisse il Commonitorium (nel 435), una specie di manuale per distinguere la vera dottrina dalle eresie, che si avvalse degli insegnamenti di Sant’Ambrogio (la cui festa si celebrerà lunedì prossimo 7 dicembre, prima dell’Immacolata).

In un’epoca di confusione dottrinale, come la nostra, provocata all’interno della Chiesa stessa, è necessario vigilare per non cedere neppure minimamente nel contenuto della nostra fede, perché (dice il Santo): “…se si cede in qualche aspetto del dogma cattolico, poi sarà necessario cedere in un altro, poi in un altro ancora, fino a che tali cedimenti si trasformano in qualcosa di normale e lecito. E una volta che si è messa mano a smontare il dogma pezzo per pezzo, che succederà alla fine, se non di ripudiarlo interamente ?(ex Commonitorium, 23).

Noi dobbiamo, ho detto dobbiamo, esser disposti a manifestare con audacia la nostra fede, con disprezzo della paura di farlo se siamo ostacolati.

Il potere di Dio è con noi e dissipa ogni possibile timore. Egli ci ha dato la vocazione e la missione per viverla, ci darà ogni grazia per adempierla. Per colui che ha fede non esistono ostacoli. Scrisse san Marco:”tutto è possibile per chi crede”( Mc 9,23). Anche noi in questi giorni di mortificazione fisica, spirituale, sacramentale, intellettuale, dovuta al Covid e a come è gestito (ma anche a come è subìto dalla autorità morale), come gli apostoli di Cristo sentiamo venire meno la fede.

La chiesa ci dice oggi che questo momento è un dono di Dio, ma siamo invece, grazie a lei, poveri di mezzi e non siamo invece spesso capaci di contemplare questi avvenimenti con prospettiva soprannaturale.

Ricordiamo pertanto quello che Sant’Ambrogio scrisse: “La fede se è forte difende tutta la casa. Tutta la nostra vita”. (Sant’Ambrogio, commento al salmo 118 – 12,13).

Solo con la fede possiamo ottenere frutti che sono al disopra delle nostre forze. Imitiamo gli apostoli in questi giorni: “Signore aumenta la nostra fede!”.

E chiediamogli di guardare il suo gregge, abbandonato dai pastori, affinché sappia arrivare lietamente (nonostante tutto) a celebrare il Natale, il grande mistero della nostra salvezza.

Mons ICS

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10 commenti

  • don Z ha detto:

    La Madonna si VENERA
    Riguardo la scomparizione della fede negl ultimi tempi, quanto noi preti dobbiamo batterci il petto e riconoscere le nostre responsabilità ,personali ?

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Riprendete coraggio
    ecco il nostro Dio,
    egli viene a salvarci.
    (2.a antifona dei Primi Vespri della II domenica di Avvento)

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Avvento: tempo di attesa. Speranza: sentimento di fiduciosa attesa della realizzazione di un bene, che affonda la ragion d’essere nella fede.
    Fede – del credente – messa a dura prova per i più svariati motivi, e come non mai nei tempi bui che viviamo. Resi ancora più bui in questo periodo da un virus, nemico invisibile, emblema di patologie di varia natura che affliggono l’umanità parimenti visibili negli effetti, nefasti e persistenti, per cause che si finge di non riconoscere e per incompetenza nella ricerca di antidoti.
    In attesa di questo che sarà ricordato come il Natale del Covid-19 e da esso condizionato in misura pretestuosa più o meno marcata, l’unica certezza è che il Bambino ri-nascerà nei cuori di chi sarà pronto ad accoglierLo con l’atteggiamento degli umili pastori, che corsero a adorarLo in una grotta fredda e disadorna, che fu la culla dell’Amore abbassatosi ad abbracciare l’uomo nella sua piccolezza e nella sua povertà. Una grotta che, in quei primi attimi di vita terrena del Dio fattosi uomo, non vide il cuore dei “grandi” di questo mondo aprirsi al Mistero. Solo i Magi vi si recarono poi, perché riuscirono a intravedere e seguire la Stella. Ma la “massa” ne restò lontano.
    Mi sembra che il Natale di quest’anno, per come si prospetta, riproduca esattamente quella scena, più che nel passato, quando per l’assenza di un intruso che ha sconvolto oggi le nostre esistenze anche il rito della Notte Santa si ripeteva in un’essenzialità che non veniva colta a dovere – forse – da quei pochi o tanti non necessariamente raccolti nella sigla degli “abitudinari”, con la quale si è scelto di etichettare coloro che non sono tornati a frequentare le chiese rimaste chiuse durante il lockdown, più precisamente: ancora più vuote in concomitanza con l’emergenza sanitaria in atto.
    È noto il detto: la speranza è l’ultima a morire. A noi il compito di «rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi». (1 Pt 3,15)

  • Virro ha detto:

    Grazie Mons. X per donarci questo pensiero della Vera Chiesa, Le chiedo di accompagnarci almeno fino al Santo Natale,
    poi con la festa dei santi Innocenti potremo riflettere che è
    questa chiesa stessa a martirizzarci,
    poi arriverà il 31 di dicembre e finirà con un grande brindisi.
    Il vertice di questa chiesa tranquillamente la possiamo definire “discepola di Nerone” così che tutte le colpe sono dei tradizionalisti, e i veri martiri sono i progressisti.
    Come se Nostro Signore Gesù Cristo che è Dio, fosse vecchio o si invecchiasse!!!!
    Che miseria !!!!!

  • Maria Cristina ha detto:

    Durante questo pontificato, fino ad oggi sono successe tante cose eclatanti che hanno avuto risonanza mondiale , dividendo i cattolici e anche i non cattolici sulla valutazione di questo papa.
    Ma come diceva un antico sottile ammonimento : il Diavolo si nasconde nei dettagli, in quelle cose minime che spesso sfuggono all’ attenzione ma che sono gravide di significato proprio perche’ si vuole farle passare per “ dettagli” .
    Certo l’ adorazione nei giardini vaticani della Pachamama e’ un fatto eclatante, ma ben piu’ sottile e’ la non-adorazione pubblica dell’ Immacolata questo 8 dicembre, in piena pandemia.
    In ogni epoca in tempi calamitosi si sono fatte preghiere pubbliche alla Madonna che molte volte ha salvato intere citta’ da pesti e flagelli. La non-adorazione pubblica della Madonna, scelta dal papa, ci fa capire che il Papa volta completamente pagina: si dissocia completamente dai suoi predecessori e da tutta la cristianita’ precedente.
    Molti dicono che il “ programma” di questo pontificato si trova nei gesti rivoluzionari pubblici: per me lo si trova nelle omissioni, nei dettagli appunto: non dare la benedizione ai giornalisti per non offendere i non credenti, non portare le tradizionali scarpe rosse simbolo del sangue versato da Cristo, non inginocchiarsi davanti a Cristo Eucaristico, non omaggiare pubblicamente la Madonna in tempo qqdi pandemia.
    Il Diavolo si nasconde nei dettagli : nonostante mostri faccia sorridente e fintobenevola e misericordiosa .

    • geo ha detto:

      entrambe le considerazioni son corrette , no? pensieri , azioni ed omissioni. come nel Confiteor .

    • Don Pietro Paolo ha detto:

      Maria Cristiana,
      La Madonna non si adora. L’adorazione va solo a Dio, Uno e Trino, e. al l’umanità del Verbo incarnato, Gesù Cristo. Se tanti, chiunque essi siano, per la paura della pandemia non daranno l’omaggio di sempre e la giusta venerazione all’Immacolata Madre di Dio e purtruppo ,cosa ancor più grave , non andranno a Messa, gli altri raddoppieremo il fervore delle nostre preghiere ed eleveremo riparando le lodi più belle alla Vergine, nostra Madre. Nonostante tutte le restrizioni e le paure del momento, quest’anno come sempre per il 7 dicembre, ho invitato il sindaco che, alla presenza del vescovo e delle autorità civili e militari, affiderà la città all’Immacolata. Finora nessuno si è tirato indietro e ha ricusato l’invito. Vedremo… noi ci saremo comunque

      • Maria Cristina ha detto:

        Reverendissimo don Pietro Paolo , mi scuso umilmente se ho sbagliato verbo . La Madonna non si adora, certo
        Ma certo verso la Madonna c’e’una devozione lecita, o no? Come spiega lei che nel passato ci si e’rivolti alla Madonna con processioni preghiere e penitenze PUBBLICHE , per chiedere la cessazione della peste, e oggi invece proprio per l’imperversare della pandemia le si nega il PUBBLICO omaggio? Non le sembra caro Don Pietro Paolo come una sconfessione della devozione che nel passato si ebbe per la Madonna? I nostri antenati erano superstizioni e devoti, noi invece dobbiamo essere razionali e ci sentiamo “cristiani adulti”?

        • Don Pietro Paolo ha detto:

          Maria Cristina,
          Ha ragione, ma pIu’ che sconfessione della devozione mariana, in realtà stiamo vivendo un tempo in cui la Fede sembra stia scomparendo. Tuttavia, come dice Mascarucci, ancora la fede è manifestata e trova forza in alcuni luoghi e questi sicuramente sono i grandi e piccoli santuari mariani. Sono cliniche per lo spirito stanco, ferito dalla vita, ma anche luoghi di grandi conversioni. Maria è la Mamma celeste che non ci ha mai abbandonato e, nonostante le nostre ingratitudini, è sempre con noi, ci aiuta e ci allena per un intenso lavoro apostolico perché il mondo ritorni a Suo Figlio, il Signore Gesù. Coraggio! Alla fine il suo Cuore Immacolato trionferà.

  • roth ha detto:

    mons ICS scrive :
    “La chiesa ci dice oggi che questo momento è un dono di Dio, ma siamo invece, grazie a lei, poveri di mezzi e non siamo invece spesso capaci di contemplare questi avvenimenti con prospettiva soprannaturale.”
    Essenziale ! sintesi perfetta ,ma troppo buona. Questa chiesa di bergoglio sta cooperando con i poteri gnostici che stanno governando. Si legga la conclusione del convegno di Assisi ,Economy of Francesco. Si guardi su facebook il filmato di un convegno on line organizzato da NBQ, Oss VanThuan eTFP : POVERI TUTTI . L’enciclica Poveri Tutti ed Assisi sono la fotocopia mal fatta di Davos. La vera Davos si è trasferita ad Assisi , i padroni di Silicon Valley son oggi sul colle di Roma dove sta la tomba di S.Pietro .Il massimo oltraggio. E ancora c’è chi NON capisce ?