DEL POZZO: MA QUANTO SONO DOGMATICI GLI ANTI-DOGMA LAICI…

23 Ottobre 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Con un ritardo colpevolissimo (ma capitemi: so finendo adesso un trasloco epocale, lascio una casa dove ho abitato quarantasette anni…) pubblico un intervento molto interessante di Luca Del Pozzo, una lettera indirizzata al direttore de Il Foglio, per evidenziare la caccia al cattolico che avviene quando alla Corte Suprema negli USA non va una persona abortista. Buona lettura.

 

§§§

Al direttore –

Davvero surreale, ma allo stesso tempo rivelatore del crescente clima da caccia alle streghe che caratterizza il totalitarismo politicamente corretto, la seduta di martedì scorso al Senato americano – di cui ha dato conto ieri da par suo Paola Peduzzi su queste colonne – sulla proposta di nomina della cattolica Amy Barrett a giudice della Corte suprema. E non una, ma due volte surreale.

Primo, perché in uno dei luoghi simbolo della più matura democrazia occidentale dove il free speech dovrebbe essere di casa, la Barrett è stata costretta a scusarsi in men che non si dica per aver usato l’espressione “preferenze sessuali” anziché “orientamenti sessuali”.

Motivo? Il fatto che il primo termine supporrebbe una scelta, che in quanto tale si può cambiare se opportunamente aiutati, mentre il secondo, evidentemente più consono ai canoni della neolingua politically correct, sta a indicare – come ricordato dalla senatrice delle Hawaii Mazie Hirono – “una parte cruciale dell’identità di una persona”.

Ma quanto accaduto è surreale anche, e soprattutto, per un altro motivo: il fatto cioè che è proprio la teoria gender cara alla galassia gay a dire che ciascuno è libero di scegliere il proprio genere a prescindere dal dato biologico.

O ci siamo persi qualcosa? Se è così delle due l’una: o il genere sessuale è un dato di natura, e allora la teoria del gender è una balla; oppure hanno ragione gli ideologi del gender e ognuno è libero di “farsi” il proprio genere/orientamento, ma allora la smettessero di parlare di tendenze e orientamenti innati e le scuse le si facciano alla Barrett.

E a proposito di scuse: qualcuno spieghi al sempre severo (soprattutto, ma sarà un caso, quando c’è di mezzo un cattolico) censore del dogma Michele Serra, che farsi accompagnare dai propri figli, come ha fatto la Barrett presentandosi con i suoi magnifici sette all’audizione in Senato, non necessariamente significa un “volerli sbandierare come prova del proprio valore e della propria virtù”.

Né tanto meno si è trattato di un “evidente elemento di propaganda politica per una antiabortista convinta” (e quindi?), che oltretutto dimostrerebbe la “non sottile intolleranza nei confronti di tutto ciò che non è una bella famiglia americana”.

Ecco qua, semplice semplice.

Tacendo dell’assordante silenzio delle femministe di ieri e di oggi (ma l’utero non era vostro e non lo gestivate voi? Non vale più se una fa tanti figli?), se tanto mi dà tanto con lo stesso principio quando a Sanremo qualche anno fa fu invitata sul palco dell’Ariston una famiglia che di figli ne aveva sedici, cosa mai avremmo dovuto fare?

Chiedere alla Rai di cacciare su due piedi il direttore del Festival?

Convocare d’urgenza la commissione di vigilanza?

Suvvia Serra, non sarà che tanto arcigno giudizio non risenta piuttosto della sua (legittima, per carità) avversione per Trump e per tutto ciò che rappresenta?

Avrebbe detto le stesse cose se la Barrett l’avesse nominata Obama? Spiace dirlo, ma a leggere certi commenti è forte l’impressione che nascano da pregiudizi non meno dogmatici dei presunti dogmi che si vorrebbe stigmatizzare. Con una differenza però, tipica di un certo modo manicheo di vedere la realtà: che certi dogmi, siccome laici, vanno bene; quelli religiosi, no. Viva la tolleranza (occhio però ai sensi unici).

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10 commenti

  • DON ETTORE BARBIERI ha detto:

    Dimentichiamo che dietro il laicismo c’è, consapevolmente o meno da parte di chi lo professa, il principe di questo mondo, il quale vuole essere come Dio e perciò alla verità divina con i suoi dogmi contrappone la sua menzogna con i suoi controdogmi.

    • Luca Antonio ha detto:

      “L’amore di sé portato fino al disprezzo di Dio genera la città terrena; l’amore di Dio portato fino al disprezzo di sé genera la città celeste”. (De Civitate Dei )
      La frase piu’ aderente al dettato di Cristo della storia.
      Basta introiettare e applicare questo per essere in Cristo e , quindi, salvi.

  • Luca Antonio ha detto:

    Sono sempre loro, i nipoti di quelli che in nome della fraternite’ hanno ammazzato piu’ francesi di tutti…. in nome della liberte’ hanno permesso , con Robespierre e poi con Fouche, lo stato di polizia piu’ pervasivo e inquisitorio della storia francese….in nome della egalite’ hanno rovesciato il re e si sono ritrovati
    con l’ imperatore.
    Vi risparmio, perche’ li conoscete tutti, i grandi, amorevoli frutti della rivoluzione russa in nome degli stessi ideali.
    Niente di nuovo sotto al sole.

  • Rafael Brotero ha detto:

    Ottimo post. L’ illogicità del discorso imperiale sul gender è evidente. Purtroppo, tale illogicità non è una sua qualità accidentale. Si tratta di una caratteristica essenziale. L’ambiente metafisico in cui prolifera tale discorso si basa su una concezione pragmatica, dove la veracità e la coerenza, se hanno ancora qualche senso, sono aspetti secondari del linguaggio. Le parole valgono per la sua efficacia nella manipolazione delle masse, non per un valore di verità che possano avere. Non per caso, questa pragmatica è decisamente anticristiana: il suo fondamento è la negoziazione del Logos, guarda caso, il nome stesso del Signore.

  • Boanerghes ha detto:

    Dott. Tosatti
    si è trasferito in Vaticano?
    S. Marta?
    Mater Ecclesia?
    Carceri vaticane?

    • Marco Tosatti ha detto:

      No per fortuna…sono ancora libero! Sempre Roma…

      • Zuzz ha detto:

        Ha dovuto lasciare la vecchia casa perché era proprietà di propaganda fide o DELL’APSA ? o di qualche altro ente ecclesiastico ?

        • Marco Tosatti ha detto:

          No, non ho mai voluto avere niente a che fare – dal punto di vista di soldi e favori – con il Vaticano. Non ho mai chiesto case, e neanche la tessera per l’Annona, o per fare benzina in Vaticano. Ho paura dei favori che hanno uno spago attaccato. Semplicemente i proprietari hanno deciso di venderla, dopo molti anni, chiedevano cifre per me irraggiungibili e la cosa è finita così.