VIGANÒ: BERGOGLIO ESTÁ TRATANDO DE CAUSAR UN CISMA.

22 Ottobre 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Estimados Stilumcuriali, las declaraciones del actual Pontífice sobre las uniones homosexuales, que contradicen las Escrituras, la tradición bimilenaria de la Iglesia y el Magisterio, en particular el de los predecesores inmediatos de Bergoglio, han llevado al arzobispo Carlo Maria Viganò a hacer pública esta declaración. Agradecemos a Beatriz Iturribarria Andrade por el generoso trabajo de traducción. Disfruta de la lectura.

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El sitio web Vatican News (1) ha dado la noticia de que hoy en el Festival de Cine de Roma se proyectará un documental llamado Francesco, realizado por el Director Evgeny Afineevsky.

Este documental -según lo informado por Catholic News Agency [2] y America Magazine [3] – hace públicos varios pronunciamientos de Jorge Mario Bergoglio, sobre el tema de la homosexualidad. Entre las diversas declaraciones, estas dos son particularmente desconcertantes:

“Los homosexuales tienen derecho a ser parte de la familia. Son hijos de Dios y tienen derecho a una familia. Nadie debe ser expulsado o sentirse miserable por ello “.

“Lo que tenemos que crear es una ley de unión civil. De esa forma ellos están legalmente  cubiertos. Yo apoyé eso”.

No hace falta ser un experto en Teología o en Moral, para saber que tales declaraciones son totalmente heterodoxas y constituyen una gravísima causa de escándalo para los fieles.

Atención: estas palabras constituyen simplemente la enésima provocación, con la que la parte “ultra progresista” de la Jerarquía quiere provocar, artísticamente, un cisma, como ya lo intentó hacer a través de la Exhortación postsinodal Amoris Lætitia, la modificación de doctrina sobre la pena de muerte, el Sínodo Panamazónico, la sucia Pachamama, y la Declaración de Abu Dhabi, la cual ya ha sido reafirmada y agravada a través de la Encíclica Fratelli Tutti.

Parece que Bergoglio está tratando  -descaradamente-  de “subir las apuestas”, en un crescendo de afirmaciones heréticas, de tal modo que obligará a la parte sana de la Iglesia  -que incluye Obispos, Clérigos y fieles-  a acusarlo de herejía; para luego declarar cismática a esa parte sana de la Iglesia y [y también declararla] “enemiga del Papa”.

Jorge Mario Bergoglio está tratando de obligar a algunos Cardenales y Obispos a separarse de la comunión con él, obteniendo como resultado no su propia deposición [de Bergoglio] por herejía, sino la expulsión de los católicos que quieren permanecer fieles al Magisterio perenne de la Iglesia. Esta trampa tendría el propósito  -en las presuntas intenciones de Bergoglio y su “círculo mágico”-   de consolidar su propio poder dentro de una iglesia que solo nominalmente sería “católica”, pero que en realidad sería herética y cismática.

Este engaño se basa en el apoyo de la élite globalista, de los principales medios de comunicación y del lobby LGBT, del que muchos Clérigos, Obispos y Cardenales no son ajenos. Además no olvidemos que en muchas naciones hay leyes vigentes que castigan penalmente a quien considere reprobable y pecaminosa a la sodomía, o a quien no apruebe la legitimación del “matrimonio” homosexual, incluso si lo hace sobre la base de su Credo.  Un pronunciamiento de los Obispos contra Bergoglio, sobre una cuestión como la homosexualidad, podría llevar a la autoridad civil a enjuiciarlos penalmente, con la aprobación del Vaticano.

Bergoglio tendría así de su lado no solo la “iglesia profunda” representada por rebeldes como el [sacerdote jesuita] Padre James Martin y por quienes promueven la “Senda sinodal” alemana, sino también el “estado profundo”. No es de extrañar que en el documental también haya un respaldo al candidato demócrata de las próximas elecciones presidenciales estadounidenses, junto con una desconcertante condena a la política de la Administración Trump, a la que se le acusa de separar familias que quieren ingresar ilegalmente a Estados Unidos, cuando la realidad es que el Presidente está enfrentando a la trata de personas y a la trata de menores.

Así, mientras los Obispos conservadores estadounidenses tienen prohibido intervenir en el debate político en apoyo del Presidente Trump, el Vaticano se permite interferir casualmente en las elecciones a favor de su adversario demócrata, en unión con la censura de los medios sociales y noticiosos de las gravísimas acusaciones en contra de la familia Biden.

Como Católicos, estamos llamados a estar del lado de quienes defienden la vida, la familia natural y la soberanía nacional. Pensamos que teníamos al Vicario de Cristo a nuestro lado. [Sin embargo] Reconocemos dolorosamente que en este choque trascendental, el que debería guiar la Barca de Pedro ha optado por ponerse del lado del Enemigo, para hundirla. Recordando la valentía de los Santos Pontífices al defender la integridad de la Fe y al promover la salvación de las almas, sólo se puede señalar: Quantum mutatus ab illis! (4).

+ Carlo Maria Viganò. Arzobispo.

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Notas:

(1) https://archive.is/h6Dqh

(2) https://archive.is/be9JL

(3) https://archive.is/DmT1x

(4) “¡Qué cambio de lo que alguna vez fueron!” – cf. Eneida de Virgilio: “Quantum mutatus ab illo!

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1 commento

  • Renzo Lay ha detto:

    Chiedo preventivo perdono per osare insistere in una risposta alla necessità doverosa di provvedere a ripristinare la chiarezza della nostra Fede, ferita da sette anni da un vicario invalido, eretico, apostata, idolatra, massone e definito da un Pastore della Chiesa, arciv. Jan Pawel Lenga, “ANTICRISTO”. Se questo sito ritiene di non dover pubblicare questa mia ennesima supplica,, per segno ormai irrinunciabile di vera carità cristiana verso tutti i fedeli sconcertati e/o deviati, non sarò io ad oppormi, per me un dovere di coscienza. Mi limito a riprendere una lettera aperta indirizzata ai Vescovi della Chiesa che da 1 anno, 5 mesi, 26 giorni, da 20 firmatari che attendono ancora una risposta. Ne riporto uno stralcio sintetico: È trascorso un anno e mezzo dalla richiesta di intervento da parte dei Pastori della Chiesa Cattolica per porre termine ad un vicario eretico, e nulla è stato ancora fatto, ma si procede all’infinito a commentare le quotidiane bergoglionate sempre più dirompenti e senza alcun ostacolo da parte della Gerarchia, malgrado questa aveva promesso una pubblica ammonizione. Ora leggo ancora di più costernato da un Pastore da me massimamente apprezzato (Mons.C.M.Viganò) che l’ammonizione pubblica sarebbe un inganno e farebbe il gioco di Bergoglio per dare un colpo finale ai veri fedeli di Cristo e dichiararli, loro, scismatici e, quindi, scomunicati; mentre i veri scomunicati, lui e i suoi silenti vescovi, cardinali e ciechi e sordi fedeli ingenui e non informati, sarebbero i veri cattolici, costituenti la vera Chiesa di Cristo. Rimango sconcertato e chiedo umilmente lumi a chi, meglio di me, possa illustrare questo cortocircuito sempre più allucinante, irreale ed illogico: siamo guidati da un vicario provato eretico, apostata… e se lo si estromettesse saremmo noi “scismatici”, da lui dichiarati tali urbi et orbi! Riporto facendo ricorso non alle mie considerazioni da a quelle esposte da 20 firmatari della: LETTERA APERTA AI VESCOVI DELLA CHIESA. PER ACCUSARE PAPA BERGOGLIO DI ERESIA, del 2019/04/30: https://www.marcotosatti.com/2019/05/01/lettera-aperta-ai-vescovi-e-alla-chiesa-per-accusare-papa-bergoglio-di-eresia-come-unirsi-allappello/ Vostre Eminenze, Vostre Beatitudini, Vostre Eccellenze, Per mezzo di questa lettera ci rivolgiamo a Voi con due obiettivi: il primo è quello di accusare Papa Francesco del delitto canonico di eresia; il secondo, quello di sollecitarVi ad assumere le misure necessarie per affrontare la grave situazione che implica la presenza di un papa eretico. Prendiamo questa iniziativa come ultima risorsa per contrastare i danni causati ormai da diversi anni dalle parole e dalle azioni di Papa Francesco – che hanno generato una delle peggiori crisi nella storia della Chiesa cattolica. … Non c’è bisogno che queste iniziative vengano intraprese da tutti i vescovi della Chiesa cattolica e nemmeno dalla loro maggioranza. Un gruppo rilevante e rappresentativo dei vescovi fedeli alla dottrina della Chiesa avrebbe il potere sufficiente per intraprenderle. Data la natura aperta, estesa e devastante dell’eresia di Papa Francesco, l’essere disposti ad ammonirlo pubblicamente per il fatto di propagare l’eresia sembra esser ormai una condizione necessaria per essere davvero vescovi fedeli della Chiesa cattolica. Questa linea d’azione si fonda sul diritto canonico e sulla tradizione della Chiesa ed è da entrambi richiesta. Aggiungiamo qui di seguito un breve sommario delle basi canoniche e teologiche che lo dimostrano. Chiediamo alla Santa Trinità di illuminare Papa Francesco affinché rinneghi ogni eresia contraria alla sana dottrina, e preghiamo affinché la Beata Vergine Maria, madre della Chiesa, infonda nelle Eccellenze Vostre la luce e la forza necessarie per difendere la fede di Cristo. Permetteteci di affermare in tutta franchezza che, agendo in questo modo, non dovrete affrontare il rimprovero del Signore: “Voi non siete saliti sulle brecce né avete rifabbricate le mura della casa d’Israele, affinché possa resistere nella battaglia, nel giorno del Signore “(Ez 13, 5). Chiediamo umilmente la Vostra benedizione, e Vi assicuriamo delle nostre preghiere per il Vostro ministero e per la Chiesa. Vostri in fedeltà a Cristo, [f.to: ] Georges Buscemi, [et alii 19] [segue]… Il codice di diritto canonico e la teologia cattolica sull’eventualità di un papa eretico … Si è concordi sul fatto che la Chiesa non abbia giurisdizione sul papa, e che pertanto essa non possa rimuovere un papa dall’ufficio esercitando un’autorità superiore alla sua, persino nel caso di eresia. Si è concordi sul fatto che il male rappresentato da un papa eretico è così grande che non può essere tollerato in nome di un presunto bene più grande. Suárez esprime nel modo seguente il consenso su questo punto: “Sarebbe estremamente dannoso per la Chiesa avere un siffatto pastore e non essere in grado di difendersi da un pericolo così grande; inoltre, sarebbe contrario alla dignità della Chiesa costringerla a rimanere soggetta a un pontefice eretico senza essere in grado di espellerlo dal suo corpo; giacché il popolo è abituato a comportarsi allo stesso modo dei suoi prìncipi e dei suoi sacerdoti”. San Roberto Bellarmino afferma: “La Chiesa verserebbe in condizioni miserevoli se fosse costretta a prendere come suo pastore una persona che si comportasse in modo manifesto come un lupo” (Controversie, 3ª Controversia, Libro 2, Cap. 30). … Si è concordi sul fatto che sulle autorità ecclesiastiche gravi la responsabilità di agire per porre rimedio al male rappresentano da un papa eretico. La maggioranza dei teologi sostiene che siano i vescovi della Chiesa le autorità a cui corrisponde il dovere assoluto di agire di concerto in modo da rimediare a questo male. Si è concordi sul fatto che un papa colpevole di eresia che continui ostinatamente a mantenere i suoi punti di vista eretici non possa continuare ad esser papa.(6) I teologi e i canonisti dibattono su questa questione come parte dell’argomento avente ad oggetto la perdita dell’ufficio papale. Le cause della perdita dell’ufficio papale che essi elencano comprendono sempre la morte, le dimissioni e l’eresia. Questo consenso coincide con il punto di vista spontaneo del senso comune, il quale afferma che per essere papa bisogna innanzitutto esser cattolico. Questa posizione si basa sulla tradizione patristica e sui principi teologici fondamentali riguardanti l’ufficio ecclesiastico, l’eresia e lo status di membri della Chiesa.(7) I Padri della Chiesa hanno negato che un eretico possa esser titolare di una giurisdizione ecclesiastica di qualsiasi tipo. I successivi dottori della Chiesa hanno ritenuto che questo insegnamento si riferisse all’eresia pubblica, che è soggetta a sanzioni ecclesiastiche, e hanno sostenuto che esso si basa sulla legge divina e non sulla legge positiva ecclesiastica. Essi hanno dichiarato che un siffatto eretico non potrebbe esercitare nessuna giurisdizione perché la sua eresia lo separerebbe dalla Chiesa, e nessuna persona espulsa dalla Chiesa può detenere alcuna autorità al suo interno.(8) Il diritto canonico sostiene questo consenso realizzatosi fra i teologi. Il canone che ha preso per la prima volta in considerazione esplicita la possibilità dell’eresia di un papa si trova nel Decretum di Graziano. Il canone 6 della Distinctio XL del Decretum afferma che un papa non può essere giudicato da nessuno, a meno che non si scopra che egli abbia deviato dalla fede: Cunctos ipse iudicaturus a nemine est iudicandus, nisi deprehendatur a fide devius (‘egli, l’unico giudice di tutti, non può essere giudicato da nessuno, a meno che non si scopra che abbia deviato dalla fede’)…». Chiedo ancora scusa per aver riportato il problema all’esame di questo sito ed ai suoi moltissimi lettori. Mi sottometto al suo preventivo esame, certo, però, di aver assolto ad un mio obbligo di coscienza e di semplice logica, e certo che la SS.ma Trinità saprà dirigere la Sua Chiesa in questa tempesta e guidarla in porto fino alla fine del tempo, con il patrocinio della nostra SS.ma Madre Maria.