BECCIU, MELLONI E LA LOGICA PERDUTA LUNGO LA VIA DELLA SETA.

3 Ottobre 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

C’è poco da dire, per introdurre questo gustosissimo articolo di don Egizio Salomone. C’è solo da leggerlo, e ridere (o piangere…) a seconda del grado di mitridatizzazione di ciascuno. Buona, godibilissima, lettura. 

§§§

Becciu, Melloni e la logica perduta lungo la Via della Seta

di mons. Egizio Salomone (non sarò breve)

«Mai. Mai un prefetto aveva dovuto dare le dimissioni…». Così Alberto Melloni il 25 settembre ha aperto il suo pezzo sulla caduta di Becciu su “Domani” (il “nuovo” giornale di de Benedetti). Qui però termina l’apporto dello storico bolognese, perché il seguito è il copia-incolla dell’articolo già scritto sulla caduta di Enzo Bianchi (B&B!), cambiando solo i nomi. La logica (?) è la stessa, ovvero non c’è. L’idea è una sola: tutto ciò che accade è una cospirazione (reazionaria, non serve dirlo) contro Bergoglio; ergo anche il licenziamento di Becciu da parte del papa fa parte del complotto reazionario contro il papa (come già la rimozione – approvata dal papa – di Enzo Bianchi). Insomma il papa cospira a sua insaputa contro se stesso, mosso da menti finissime (è una citazione?).

Fossi il papa mi offenderei: pensa che beva troppa sangria o che abbia il morbo di Alzheimer? O che sia un buon vecchietto rimbambito che senza i suoi articoli non sa quello che fa? Il pensiero lo attribuisce ad altri, ma insomma… «la forza di Francesco non è nel gestire diplomaticamente tutto ciò, ma riposa nella sua personale e profonda fisionomia evangelica. Essa non impedisce al papa errori di governo, passi falsi e bruschezze (n,d.r.: accidenti, che giudizio sul papa!) ma lo rende invulnerabile agli strali ostili diretti». Quindi lo attaccherebbero indirettamente, facendolo «apparire come un puro, pio, spiritualissimo papa inetto».

Traduco: le accuse contro Becciu e il suo conseguente licenziamento da parte del papa non sono contro Becciu (così pareva a noi mortali..), no! Sono una congiura per far apparire incapace il papa. «I guai […] si sono riproposti e qualche mente finissima ha capito come usarli per garantirsi un domani che non li affronti». Ergo (?), l’articolista sa per certo, deducendo, che appena morirà il papa emerito (che c’entra? comunque lunga vita a Ratzinger), Francesco cadrà vittima del complotto: «[il papa] si trova esposto ad una pressione che diventerà fortissima quando dovesse mancare Benedetto XVI, chiedendo, ancora una volta in nome dei problemi strutturali irrisolti, una rinuncia che trasformerebbe la libertà di dimettersi di ogni pastore in una legge non scritta per la chiesa».

Per fortuna c’è il super-eroe Super-Melloni che gli farà scudo. Forse, visto che Melloni è già consigliere della ministra Azzolina e membro del relativo comitato tecnico-scientifico (spiegazione di tanta profondità?), aspira ad essere assunto anche da Bergoglio. Però, a pensarci bene, come scudo è scarso (non che il comitato tecnico-scientifico brilli): l’attacco non è partito da un giornale clerico-fascista, ma dall’Espresso, che fino a poco fa (con la “sorella” Repubblica) era dei de Benedetti. E Melloni era una firma di Repubblica (Domani esiste da poco, fondato da alcuni ex di Repubblica e da de Benedetti, dato che i figli hanno venduto agli Agnelli): proprio la Repubblica dell’”amico” di Bergoglio, Scalfari, è il giornale che per 7 anni ha ospitato tutti gli amici di Bergoglio (da Melloni ai gesuiti a tutta la sinistra catholic-chic o atheistic-pope-friendly-chic – comunque chic) ed ha difeso strenuamente il papa, (in primis contro i cardinalacci reazionari, traditori e dubiosi). O no?

Melloni insegna storia del cristianesimo a Reggio Emilia ed è pure direttore del dipartimento di scienze della formazione, ossia istruisce i futuri maestri elementari che dovranno insegnare ai bambini che 1+1=2, ma così i poveri maestri insegneranno che 1+1=7. Poveri anche i bambini. Se avesse chiesto a noi curiali, gli avremmo spiegato che la curia da una decina di secoli (prima non ricordo) è luogo di fazioni che cercano di influenzare il papa, per sé, per la Spagna, per la Francia, pro o contro i gesuiti, pro o contro i giansenisti, pro e contro tutti. Qualcuno era finissimo, qualcuno meno. Però il papa complottista a sua insaputa… Melloni è anche direttore della Fondazione per le scienze religiose di Bologna (FSCIRE), che riceve qualche milione all’anno di fondi pubblici e privati (o quasi: molti donatori sono partecipate dello stato o fondazioni): http://www.fscire.it/wp-content/uploads/donors/map.html

Ci vogliono tutti questi milioni del contribuente per produrre tale condensato di sapienza? Si vede di sì, dato che prevede anche il futuro. Noi siamo vecchi, non percepiamo fondi pubblici e ancora usiamo la logica di Aristotele, perdonateci. Date per scontate le millenarie correnti curiali, la novità, assai godibile, di questo papa è che si è portato gli usi sbrigativi della pampa: se gli pesti la pantofola ti pesta la capoccia, più come Sisto V (che le capocce le tagliava) che come Giovanni XXIII. Che qualcuno comandi a casa sua non gli piace, il capo è lui. I galletti devono abbassare la cresta. Becciu non era né pro né contro qualcuno, era pro se, in simili casi perdere la capoccia è il rischio del mestiere, pochi drammi. Ma B&B, abituatisi a dettar legge, non hanno capito che il capo era quello vestito di bianco (quello nuovo, non quello vecchio buono e cortese; Bianchi ci provava a vestirsi di bianco) e soprattutto non hanno capito in tempo che il capo ora si è stufato alquanto (eufemismo di noi clericali) e ha deciso di tagliare la cresta ai galletti. I più svegli stanno bassi e schisci (Parolin), invece B&B non ci erano arrivati prima e non ci arrivano ora: anche una volta caduti non capiscono di essere caduti (Bianchi offre il perdono, invece di chiederlo, e il capo si arrabbia ancora di più. Non c’è nient’altro, né dietro né davanti, anche se Melloni spiega (?) che è un complotto.

Anche un tal Michele Arnese https://www.startmag.it/mondo/cosa-si-dice-nella-curia-di-papa-francesco-becciu-e-non-solo/ pensa a un complotto, ma in relazione alle pressioni di Mike Pompeo al Vaticano sulla Cina: «Becciu è stato è il numero due del cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato e vero artefice dell’accordo con la Cina» (è il mestiere di Parolin), però il vaticanista Matteo Matuzzi gli risponde che non c’entra un tubo, perché Becciu aveva cambiato mestiere. Sarà: in democrazia ognuno è libero di sognare il suo complotto.

Piuttosto, che rapporti aveva Melloni con Becciu? Fino al 2013 non tanto buoni, poi ottimi: Francesco mette la pace nei cuori. Un vaticanista che non sogna complotti, Sandro Magister, scriveva il 3 novembre 2014 http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350916.html (soffiata dall’alto?): [Melloni] «nel 2011 le inventò tutte per ingraziarsi Benedetto XVI. Propose al papa di pregare davanti a tre icone russe fatte arrivare da Mosca per festeggiare l’edizione critica del concilio Niceno II curata dallo stesso Melloni. Gli chiese un’udienza pubblica nella quale fargli benedire una sua riedizione in facsimile della Bibbia di Marco Polo, da inviare poi in Cinadove abbiamo contatti significativi”. Ma senza successo. “Non si vede la possibilità di un coinvolgimento di Sua Santità nelle menzionate iniziative”, scrisse gelido a Melloni il sostituto della segreteria di Stato Angelo Becciu. Anche perché “permangono le riserve di carattere dottrinale”. Ma questo avveniva regnante Benedetto XVI». Insomma Becciu chiudeva la sacra porta di Benedetto XVI in faccia a Melloni. Ma il 18 aprile 2019 si leggeva: «Si è svolta ieri a Roma la presentazione del volume a firma di Stefano Biancu dal titolo “Riforma e modernità. Prospettive e bilanci a 500 anni dalla tesi di Lutero”. L’evento, […] ha visto la partecipazione al dibattito, tra gli altri, di Andrea Monda, direttore de L’Osservatore Romano, del cardinale Giovanni Angelo Becciu […], di Francesco Bonini, rettore dell’Università Lumsa e di Alberto Melloni, segretario della Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII. Tra gli spettatori, inoltre, spiccavano volti noti come quelli di Vincenzo Scotti».  https://formiche.net/gallerie/becciu-treccani-melloni-foto-pizzi/ Anche Scotti. Tutti insieme appassionatamente per Lutero. Ma un libro Becciu l’ha pure scritto assieme a Melloni: si intitola “Vaticano” (Città Nuova, 2017), e (ovviamente!) è dedicato al papa regnante: «Un itinerario nella politica di papa Francesco». Tutti attorno al caro papa. Si vede però che frequentare Melloni non porta fortuna col papa: prima il suo guru e membro a vita della sua Fondazione Bianchi, ora il suo co-autore Becciu. Chi sarà il prossimo? Qualche idea ce l’ho ma la tengo per me.

Quindi Becciu filocinese no, o, per lo meno, la bibbia da inviare “in Cina dove abbiamo contatti significativi” non l’ha fatta benedire al papa. Ad avere relazioni pericolose con la Cina semmai è Melloni, che dei “contatti significativi” (via Romano Prodi? quando i Cinesi non capiscono qualcosa sull’Europa telefonano a Prodi) riferisce imprudentissimamente a Becciu. Nell’ultimo decennio Melloni in Cina è stato più volte e non per turismo. Ha tenuto lezioni (un membro FSCIRE, il compianto prof. Bori, addirittura un corso all’università di Pechino) e per la Treccani ha organizzato gli eventi sulla Bibbia di Marco Polo di cui sopra. E infatti nel comitato scientifico FSCIRE siede il prof. Yan Li Ren della “Chinese Academy of Social Sciences”, a cui certo non si appartiene senza una nomina del Partito Comunista cinese. In FSCIRE si sono addottorati due cinesi, un membro del Partito e la figlia di un pezzo grosso dello stesso (debitamente cancellati dal sito). Melloni ha visto chiese e seminari, insomma si è inserito, non si sa con quale titolo.

Ma chi vuole sorbirsi il suo pensiero filo-cinese può leggere un suo articolo  (tra tanti sul tema) “La Via della Seta e la via del Vangelo” (https://www.twai.it/articles/la-via-della-seta-e-la-via-del-vangelo/  ove sostiene che «[la Cina] ha capito che la chiesa di Roma è l’unico interlocutore globale […] perché ha una capacità di far sentire la voce universale del povero, che per lei è icona misteriosa del suo Signore». Qui viene da ridere, perché nemmeno un funzionario della Propaganda del Partito (né Becciu o Parolin) avrebbe la fantasia di attribuire al Partito Comunista Cinese e alla sua diplomazia simili illuminazioni sull’”icona misteriosa del suo Signore”. Per questo – scrive Melloni, non il funzionario! – «l’universalismo cristiano ha bisogno di imparare il cinese per poter esprimere la sua cattolicità». E dato che «la crisi degli abusi sessuali del clero ha mostrato … l’insufficienza dei vescovi», sarebbe bello far scegliere i vescovi non più al papa, ma adottare il modello di nomina cinese (cito tra virgolette, altrimenti pensate a uno scherzo): l’accordo segreto sino-vaticano «potrebbe spingere le chiese ad assumere una responsabilità più diretta nell’elezione dei loro pastori. Il “modello” cinese concentra questa elezione in un organo che si ritiene adeguato per la sua lealtà politica: ma con esso si rompe il tabù della scelta fatta (a nome del Papa e più di rado dal Papa)». Per fortuna di Melloni il papa non ha letto, né Parolin oserà fargli leggere l’articolo: il papagno a B&B al confronto sarebbe nulla (il capo ci tiene a nominarsi i suoi vescovi…).

Forse piacerebbe ai Cinque Stelle (eleggiamo i vescovi sulla piattaforma Rousseau?), che alla Via della Seta (a quella del Vangelo non so) hanno aderito con (ingenuo?) entusiasmo. E a Scotti – quello presente con Becciu e Melloni alla presentazione “luterana di cui sopra – in quanto (ex) presidente della Link University dello spione Mifsud (alquanto “ricercato” dagli americani), la quale ai pentastellati fornisce la classe dirigente, e nella quale Melloni (consigliere della ministra pentastellata Azzolina) è di casa (guarda caso), tanto da aver fatto parte di ben due commissioni concorsuali che hanno fatto assumere alla Link due suoi allievi, Alberto Guasco e soprattutto Silvia Cristofori. Quindi rassicuriamo il sig. Arnese: Mike Pompeo (e il deep state americano) può arrabbiarsi semmai con Melloni, non con Becciu. Anche perché le frequentazioni pericolose di Melloni si estendono alla Russia (via Bose) e all’Iran (tramite un ex ambasciatore iraniano presso la S. Sede, a cui ha reso lunga visita in Iran). Manca solo la Corea del Nord, ma chissà, tramite la Cina… E pensare che a Bologna il palazzo della FSCIRE di Melloni (restaurato con altri milioncini pubblici) è contiguo a quello della Johns Hopkins University, ove notoriamente si formano diplomatici e spie americani, dai quali è frequentata. Pare che Melloni dica in giro di aver trovato microspie nel suo studio: la cosa è assurda e probabilmente falsa, perché, pur con tutto questo confuso agitarsi geopolitico (per capirci: bazzica anche Israele e relativi diplomatici), l’uomo è innocuo – anzi scrive articoli divertenti; ma se fosse vero e qualcuno non avesse il nostro senso dell’umorismo, sarebbero state messe per farle trovare.

Tranquilli, il vecchio don Egizio ne ha viste e ne sa tante: è più facile che gli arrivi un sano papagno papalino, dopo che l’avrà preso qualche altro suo sodale. Di una cosa però siamo certi: se Melloni (papagno o non papagno) cadrà come B & B (che ormai potete dimenticare, sono finiti), scriverà in un bell’articolo che si tratta di un complotto contro il papa.

Don Egizio

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32 commenti

  • don egizio ha detto:

    Ragazzuoli: io vi racconto i fatti, ma non tollero né gli ANTISEMITI, né i COMPLOTTISTI (delle due parti!). I primi devono stare in galera, i secondi in manicomio.
    Su questo non scherzo. Non scherzo proprio.
    Per i giornali:
    Una volta, da una parte, c’era solo Repubblica dei De Benedetti (padre poi figli), dove i catto-chic stavano tutti uniti (da Scalfari a Melloni a Bianchi…), dall’altra in Vaticano regnava la concordia tra B&B&B.
    Ora, da una parte i figli di De Benedetti hanno venduto Repubblica agli Agnelli e i duri e puri hanno fondato (con i soldi di De Benedetti padre) “Domani”, ove ci delizia Melloni; dall’altra in Vaticano il capo sta segando la testa a tutti i suoi più fidi sostenitori (Becciu, Bianchi e molti minori). Pensate quindi la confusione: Repubblica ed Espresso sparano su Becciu (anzi la caduta è stata determinata da un inchiesta dell’Espresso) e difendono il capo; su Domani Melloni difende tutti, tenendo insieme B&B&B (Bianchi poi è il suo guru) e per farlo deve fare contorsioni logiche scrivendo che sono tutti vittime di un complotto (che non c’è, almeno non lì).
    Col peggiorare del clima e l’ulteriore attivazione della ghigliottina, pensate i poveri scrivani di Repubblica e Domani come andranno in confusione! O meglio: Repubblica starà sempre con Bergoglio contro i malcapitati decapitati, ma Domani? Propongo colletta per inviare medicinali contro il torcicollo.
    d. E.

  • Alberto Guasco ha detto:

    Io non sono allievo di Melloni, e fortunatamente non lavoro più alla Link.

    • don Egizio ha detto:

      Gentilissimo sig. Guasco,
      io non ho idea cosa Lei pensi del sig. Melloni e della Link: avendoli conosciuti entrambi. Però, al solo fine di non passare per bugiardo Le ricordo (documenti alla mano):
      – che Lei ha lavorato alla Fondazione diretta dal Prof. Melloni, che dunque era colà il Suo “capo” scientifico (se poi ne rifiuta il magistero, me ne compiaccio con Lei).
      – che è stato assunto alla Link university presieduta da Enzo Scotti in seguito a concorso (di cui G.U. serie sp. IV, n. 48, del 20.06.2014), la cui commissione era composta dai professori Melloni, Umberto Gentiloni e Patrizia Gabrielli, come da 3 verbali e vari allegati pubblicati sul sito della Link (senza numero di protocollo).
      – che nello stesso periodo è stata assunta alla Link la signora Silvia Cristofori, anch’ella con un precedente “soggiorno” presso la Fondazione del sig. Melloni, e anch’ella in seguito al giudizio di una commissione di cui faceva parte il medesimo sig. Melloni, che addirittura “bocciava” la figlia di uno degli uomini politici più rilevanti della 1a repubblica.
      – che il prof. Melloni ha avuto contatti (pur non essendone docente) con la Link, che potrei citare, ma non ho tempo da perdere. Né amo il gossip, passatempo prediletto alle due sponde del Tevere, per cui evito di dilungarmi sui contatti informali, cene romane comprese, anche perché a Roma tutti cenano con tutti (ahimè Roma, ridotta a città di pranzi e cene, presentazioni di libri di cui a nessuno importa ed auto blu).

      • Alberto Guasco ha detto:

        Non ho nessuna intenzione di aprire polemiche né di discutere delle scene di chicchesia.
        Ho scritto: non sono allievo di Melloni, essendo giunto in Fondazione Giovanni XXIII a 33 anni e dunque già da allievo di altri maestri.
        Sul resto non ho detto niente, dunque non serve smentire smentite che non ci sono state.
        In quanto a quel che penso di Melloni, della Link o del magistero di Pio IXnon lo scrivo certo qui, perché ragioni che neppure mi va di accennare. Saluti.

      • Alberto Guasco ha detto:

        Gentilissimo don Egizio,
        “professor” Guasco, grazie, non “signor”, alla siciliana.
        Una precisazione: non serve smentire le smentite che non ho fatto, nè affermare quel che non ho negato.
        “Non sono allievo di Melloni”: vero, essendo giunto a Bologna a 33 anni, figlio di altri maestri. Vagli meglio le fonti.
        “Non lavoro più alla Link” vuol dire esattamente ciò che è scritto.
        In quanto alle mie opinioni su Melloni, la Link o Marilyn Monroe le tengo per me. temo che esprimerle qui darebbe adito ad equivoci.
        E sa perchè?
        Perchè conoscendo bene, e nel dettaglio, tutte le vicende che lei descrive, posso dirle in tutta sincerità che – si dice dalle mie parti – ha fatto “un gran riso e fagioli”, cioè una gran confusione.
        Se venisse a un mio esame, dovrei bocciarla.
        Arrivederla e un cordiale saluto.
        Evangelicamente suo.

        • don Egizio ha detto:

          Gentile dott. Guasco,
          sbaglia Lei: io sono preciso e ho scritto che Melloni è stato il suo “capo” scientifico a Bologna, e lo era. Inoltre ci sono suoi libri (almeno 2), articoli, progetti ecc. pubblicati sotto l’egida melloniana. E che Melloni fosse in commissione al Suo concorso è negli atti della Link. Se poi lui non Le ha concesso qualcosa che non so (i miei informatori non sono onniscienti) e lo “scarica”, non mi riguarda. Se ne lamenti con il sig. B., che siede nel CDA del prof. Melloni e che (Lui sì) è capace di smuovere il cuore persino dei rettori (non mi riferisco a Lei, è un altro capitolo). il Suo curriculum aggiornato al 2020 è sul sito dell’ISEM, per cui non ho bisogno di precisazioni. La commissione alla link era quella da me citata. In quanto al titolo di PROF. Lei IN ITALIA non ne ha diritto non essendo né professore ordinario né associato presso una università legalmente riconosciuta (la Gregoriana dove è stato incaricato 1 anno non lo è). I ricercatori, docenti a contratto ecc. che tengono corsi per affidamento in università legalmente riconosciute dal MIUR non hanno diritto al titolo di PROF. (se non rispetto agli studenti e solo all’interno di quell’affidamento, non al di fuori e non in modo permanente). Lei quindi NON può pretendere l’appellativo di PROF. Guasco, ma solo di dott. Guasco. In Italia anche i maestri elementari si fanno chiamare prof., e tassisti romani chiamano dott. anche il mio cane, ma prof. sono solo i professori ordinari e associati di università legalmente riconosciute.
          Con i migliori auguri di diventare PROFESSORE e veramente senza alcuna animosità, tutt’altro.
          d. E.

  • Non Metuens Verbum ha detto:

    la premiata ditta B&B voleva avvalersi delle strutture londinesi in Sloane Avenue, forte delle esperienze di accoglienza maturate nell’agriturismo piemontese in località Bose (come le casse acustiche, ormai più probabilmente casse da morto).
    Il piatto forte sarebbero state le “bruschette, pardon bruschezze, d’El Papa” con bisteccone argentine, ma meglio ancora goldine, come le sterline.

  • Iginio ha detto:

    Articolo molto simpatico.
    Melloni è infilato anche all’UNesco, quindi ha contatti internazionali.
    Ma è anche un paranoico, lo si vede visibilmente quando parla con lo sguardo fisso e poi da come scrive, sempre a base di complotti e di insinuazioni con frasi ambigue. Uno PsicoProfessore. Proporrei di chiamarlo così.

    • don Egizio ha detto:

      SE le elenco i contatti internazionali e nazionali di M. (con relativi finanziamenti, s’intende, altro che UNESCO, che gli ha concesso una inutile cattedra) si spaventa. Ma è un accumulo senza strategia che sta indisponendo. Non è un titolare di potere (anche se gli piace farlo credere, e forse lo crede pure lui). Può far comodo a qualche potente, ma i potenti non conoscono la gratitudine. In ogni caso con la Cina non si scherza. Con gli USA ed Israele neanche.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Tutto chiacchiericcio….. Oggi il mondo intero è col fiato sospeso in attesa della nuova Lettera Enciclica – Fratelli tutti —
    che Sua Santità firmerà nel pomeriggio ad Assisi.
    Domani, vedrete, scoppierà la pace e saremo tutti felici.

    • Gian Piero ha detto:

      No , le sorelle femministe sono incavolate perche’ non sono citate nel titolo .insieme ai fratelli …anche con questa enciclica e’ riuscito a scontentare qualcuno,!

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        Ho guardato la diretta sul sito del Vaticano.
        Una cerimonia di uno squallore agghiacciante con un Papa accigliato che non ha detto una parola : niente omelia durante la messa, nessuna presentazione dell’Enciclica .
        Mah, posso dire mah?

    • Antonio Cafazzo ha detto:

      Fratres omnes.
      I camerieri e i barbieri di Casa Santa Marta riferiscono che i monsignori parlottano su come pubblicare l’ultima enciclica del Papa.
      – Gli ultra-ortodossi vogliono farla stampare dai monaci su pergamino e con miniature.
      – I tradizionalisti la vogliono su carta “nuova”, liscia e bianca.
      – I progrediti ribattono che in questo modo si abbattono centinaia di alberi dell’Amazzonia e quindi è meglio usare carta “riciclata”.
      – I tradizionalisti rinfacciano ai progrediti che questa carta si sbriciola facilmente e pertanto l’inchiostro inquinerebbe il suolo.
      – Gli ultra-moderni la vogliono “virtuale”. Propongono di inviarla in formato PDF agli Uffici Pastorali delle Diocesi e che questi inoltrino poi il file via whatsapp ai parroci per commentarla ai fedeli.
      – I più ubbidienti propongono di far decidere il Pontefice.

  • Marco Matteucci ha detto:

    PASTORI MIEI: SE CONTINUATE A OFFRIRMI INDEGNAMENTE AL MIO POPOLO, IL MIO SPIRITO SANTO SI RITRARRÀ DALLE VOSTRE CONSACRAZIONI
    APPELLO STRAZIANTE DI GESÙ SANTISSIMO SACRAMENTO AI PASTORI DELLA SUA CHIESA | Messaggio a Enoch, Domenica 27 Settembre 2020

    Se vuoi leggere tutto:
    https://reginadelcielo.wordpress.com/2020/10/02/pastori-se-continuate-a-offrirmi-indegnamente-al-mio-popolo-il-mio-spirito-santo-si-ritrarra-dalle-vostre-consacrazioni/

  • Virro ha detto:

    Alla conoscenza di tanto orrore e falsità penso che si possa dire che Benedetto XVI, che sapeva e che sa, ha scelto non la via più facile o di “vecchiaia”, ma quella più ardua, quella della croce come ha fatto Gesù, permettendo la libertà a Barabba.
    Oggi dobbiamo dire a chi sa, PARLI!
    I figli della Chiesa di Roma, hanno il diritto di conoscere la verità.
    “Meglio entrare in Paradiso senza occhi che …..”
    “nessuno può servire a due padroni: o odierà l’uno e amerà l’altro………: non potete servire a Dio e a mammona”
    “…Le porte degli inferi non prevarranno contro di essa..”
    Gesù ci ha indicato la via da seguire,
    Grazie

  • alessio ha detto:

    Ma come facciamo a credere agli
    esperti virologi , quando a stento
    trattengono le risate , alla notizia
    di Trump e signora che hanno
    contratto il corona virus?
    Non dovrebbero salvare ,invece
    di essere felici come una
    pitonessa , del male altrui ?
    tutto questo ieri sera a tg 2 post ,
    peccato , mi sembrava una
    buona trasmissione.

  • anonimo ha detto:

    NON PUO’ ESSERE VERO… CHE ORRORE, riporto da Cheisa e Postconcilio:
    “lL NUOVO ORDINE MONDIALE è iniziato da tanto tempo. Dio Padre mi è testimone che da anni lo dico. Gesù è l’Unico Salvatore !!!
    “E come vivranno la loro vita sessuale da adulti se da piccoli sono stati esposti alla pornografia in modo così precoce?”
    Ma come?
    – La moglie di Gates attraverso l’Oms, che finanzia, sta promuovendo un piano per insegnare la masturbazione negli asili!
    – Ma come, in Germania i genitori che si oppongono alle lezioni gender nelle scuole, che prevedono anche proiezioni di video pornografici, vengono arrestati!
    – Ma come, in Spagna nelle scuole fanno i cartelloni con i disegnini del kamasutra!
    – Ma come, in Emilia Romagna i ragazzini hanno ogni tipo di contraccettivo gratuito ed ora arrivano anche i farmaci per cambiare sesso gratis!
    Ma non vedete anche voi il tentativo di distruzione della Vita in tutto ciò?
    Dove sono i valori che ci hanno guidato fino all’evoluzione culturale dei giorni nostri?
    È questo il mondo che state preparando per i vostri figli?”

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Per quel che ricordo – e non ho alcuna remora ad ammettere che potrei ricordare in maniera imperfetta – fino a qualche anno fa il papato si consegnava alla Storia attraverso un Magistero che parlava attraverso Documenti specifici e interventi pubblici miranti a proporre e/o riproporre la Parola e la Dottrina.
    Se le esigenze del tempo attuale possono giustificare il ricorso ai media di antica e moderna generazione, anche per l’urgenza di tempestività, non trovo conveniente ed esaltante l’impronta impressa negli ultimi tempi ad una missione spirituale che ha privilegiato il protagonismo e il presenzialismo esagerato.
    E la stampa, senza voler giustificare gli eccessi di alcuni professionisti (a quel che è apparso: in maggioranza), pur dovendo “stare sul pezzo” ed attenta a sfruttare ogni occasione per catturare l’attenzione dei lettori e telespettatori, ha finito con lo “schierarsi”. Con ciò non giovando alla causa prima del giornalismo: il servizio alla verità; e favorendo un clima da “crociate” mediatiche. Talvolta non accorgendosi – nella corsa ad arrivare primi e allo scoop – di servire all’opinione pubblica che ci si accingeva ad informare qualche succulenta polpetta avvelenata, con grave danno per soggetti impotenti condannati alla gogna. Senza con ciò, ovviamente, sminuire la responsabilità primaria di chi ha veicolato notizie infondate, false e pretestuose.
    A chi assegnare il Premio Pulitzer? Bah!
    Mi limito a riprendere le citazioni più ricorrenti del giornalista alla cui memoria esso è dedicato.
    «Esprimi il tuo pensiero in modo conciso perché sia letto, in modo chiaro perché sia capito, in modo pittoresco perché sia ricordato e, soprattutto, in modo esatto perché i lettori siano guidati dalla sua luce.
    Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sé non è forse sufficiente, ma è l’unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri.
    Un’opinione pubblica bene informata è la nostra corte suprema. Perché ad essa ci si può sempre appellare contro le pubbliche ingiustizie, la corruzione, l’indifferenza popolare o gli errori del governo; una stampa onesta è lo strumento efficace di un simile appello.
    Una stampa cinica e mercenaria, prima o poi, creerà un pubblico ignobile».

    • Rafael Brotero ha detto:

      causa prima del giornalismo: il servizio alla verità
      Anzi, il servizio della menzogna. Il giornalismo è funzione della manipolazione delle masse. Con rare e eroiche eccezioni, tra cui il nostro dott. Tosatti, il giornalismo è una pagina nera della storia della ricerca umana della verità.
      Diceva il vecchio T.S. Eliot che tutti i direttori di giornale andrebbero in inferno. Si vede che il problema non è nuovo.

  • Adriana 1 ha detto:

    Gentile Tosatti ,
    il “Prologo” non ha mentito : lo spettacolo mantiene quanto promesso , -con dettagliata documentazione- .
    Un autentico “horror” storico su…Satanassi privi di coperchio mentale .
    Applausi !!!

  • 008 ha detto:

    don Egizio , le suggerisco questa riflessione sul ruolo di Repubblica . Oggi Repubblica ha un nuovo direttore Molinari , di famiglia ebraica . Molinari è stato nominato dai nuovi azionisti de LaStampa-Repubblica ( JohnElkann , nipote di Agnelli) anche loro di estrazione ebraica , il nonno di Elkann era il capo rabbino di Parigi. Questi ambienti non apprezzano l’operato di Bergoglio , non entro nel “perchè” . Il caso Becciu è l’inizio del crollo del pontificato begogliano. Non son certo che ciò sia bene o male , se il successore sarà ebreo magari , non lo so . vale la pena considerarlo .

    • Marco Tosatti ha detto:

      Non apprezzano l’operato di Bergoglio? Ma ne è sicuro? Davvero sicuro? Ma legge quello che scrivono Repubblica e La Stampa?

      • don Egizio ha detto:

        apprezzano, apprezzano, solo che ormai è tanta la confusione che non sanno più chi apprezzare (Bianchi? Becciu? o Bergoglio che li prende a calci?) e allora per salvare capra e cavoli sacrificano la logica e scrivono che B&B&B sono fraterni amici, divisi dalla perfidia complottistica di sconosciuti, che comunque sono sicuramente reazionari…

        • Paoletta ha detto:

          Secondo me bergoglio ha fatto la sua epoca, perche’ e’ stato malaccorto: si e’ rivelato un despota malgrado i tentativi mediatici di farlo passare per un misericordioso; non ha alcuno spessore teologico, non e’ riuscito a riformare un tubo. Inoltre il fatto di essere apertamente pro-migranti lo rende parecchio impopolare davanti alla plebe cristiana, costretta in certe zone al coprifuoco pur di salvarsi la pelle. Gli va anche male la presenza dell’emerito, perche’ e’ servita ad evitare le sciempiaggini da lui proposte come i preti sposati. Per me la questione becciu, che non salta fuori a caso, e’ segno che il sistema lo ha scaricato. Vederemo pero’ chi verra’ dopo…

          • don Egizio ha detto:

            Guardi, faccio il monsignore e accenno a un predica con piccola parabola:
            Stalin, che era paranoico, per essere sicuro ha eliminato tutti i suoi collaboratori, fidati e non, grandi e piccoli, temendo complotti (forse c’erano, forse no: però lui è morto nel suo letto, di vecchiaia). Anche chi l’aveva servito e ne aveva favorito il culto della personalità. Tutti, senza eccezione. Ora ci sarà forse un po’ di respiro, forse no. Ma altre teste cadranno.
            P.S.:
            Morto Stalin, Krusciov, intelligentemente, per “salvare” il comunismo, ha addebitato tutti i crimini commessi alla tirannia di Stalin.
            Cordiali saluti

    • marzio ha detto:

      Apprezzano, apprezzano. A partire dalla sua (di Bergoglio) presa di distanza da Assad, per dirne una. Loro sono sempre con i piedi in due o tre i mille staffe: sperano in Biden e nel carrozzone globalista che si trascina detro ma trarranno molti vantaggi dall’eventuale politica mediorientale di Trump che vorrà far fuori gli Hezbollah (guarda caso nemici dell’Isis e di Al Nusra) e l’Iran, con la complicità degli europei (Merkel in testa).

    • Enrico Nippo ha detto:

      “Famiglia ebraica … estrazione ebraica … capo rabbino di Parigi”

      Interessante 😬.

    • Iginio ha detto:

      A proposito: un mega complotto iniziò proprio a Gerusalemme, quando un ebreo venne messo a morte e poi i suoi discepoli – altri ebrei – dissero che era risorto.
      Una lobby ebraica. Che guaio.
      Meno male che abbiamo Evola e Zio Adolf a difenderci.