DIDATTICA DELLA SANTITÀ. UN NUOVO MODO DI INSEGNARE.

4 Settembre 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, mi sembra interessante parlare di un libro certamente inusuale, anche nel panorama delle pubblicazioni cattoliche: “Didattica della Santità”, del prof. Fabrizio Fabbri, per le edizioni Il Cerchio. Come spiega il prof. Fabbri, lo scopo di questo libro, e delle esperienze educative personali che lo hanno preceduto e accompagnato, è il tentativo di aiutare le persone a non avere paura ad avvicinarsi all’Oggetto del desiderio più profondo di qualsiasi persona umana, cioè allo Splendore magnifico e beatificante di Dio in Cristo. Vi presentiamo a questo scopo la prefazione al libro, scritta da P. Roberto Coggi, O.P. Buona lettura.

 

PREFAZIONE

È noto a tutti quanto sia difficile oggi tenere delle lezioni di religione nelle scuole medie e superiori. Infatti i giovani assorbono la mentalità secolaristica per cui il loro senso religioso è gravemente compromesso.

Il prof. Fabrizio Fabbri, che ho avuto I ‘onore di avere come brillante allievo di teologia nello studio domenicano di Bologna, si è gettato in quest’opera con una grande carica di entusiasmo, impegnandosi a mostrare ai giovani l’aspetto bello della nostra fede.

Egli infatti è convinto che il vero e il buono comportano sempre anche il bello, per cui nella nostra religione questa bellezza traspare e attira, anche i giovani.

In particolare il culmine della nostra fede consiste nella santità, che da nostro Signore Gesù Cristo si comunica a Maria e ai santi.

Il prof. Fabbri mostra la bellezza della santità in vari modi.

In primo luogo con le normali lezioni cattedratiche, ma oltre a queste anche con altre didattiche più concrete che hanno avuto un successo insperato, e precisamente con lavori di gruppo, con fruizione di opere d’arte e soprattutto di films, e infine con la Didattica della santità stessa, che è I ‘aspetto precipuo della presente opera.

L’espressione “Didattica della santità” ha un duplice senso, e precisamente significa che la santità ha in sé stessa un aspetto didattico, e che essa viene fatta oggetto di una particolare didattica.

Questa avviene soprattutto con la lettura di libri contenenti la vita di santi.

L’ Autore ha fatto dono ad ogni studente di una vita della beata Teresa di Calcutta, invitandoli a fame un’attenta lettura e a esprimere un proprio giudizio.

Nella seconda parte dell’opera vengono riportati alcuni brani degli allievi a modo di antologia, e da cui si può dedurre che questa lettura ha dato frutti abbondanti e ha suscitato vivo interesse.

La panoramica della santità non si limita poi soltanto a Madre Teresa, ma si estende anche ad altri santi, vissuti lungo tutto il periodo della storia della Chiesa.

Non posso che rallegrarmi vivamente con I ‘Autore per quest’opera interes sante e originale, che sarà di grande aiuto a tutti gli addetti a simili lavori.

Roberto Coggi O. P.

Professore emerito di Teologia dogmatica presso la Facoltà Teologica dell ‘Emilia-Romagna

§§§




 

STILUM CURIAE HA UN CANALE SU TELEGRAM

 @marcotosatti

(su TELEGRAM c’è anche un gruppo Stilum Curiae…)

E ANCHE SU VK.COM

stilumcuriae

SU FACEBOOK C’È LA PAGINA

stilumcuriae




SE PENSATE CHE

  STILUM CURIAE SIA UTILE

SE PENSATE CHE

SENZA STILUM CURIAE 

 L’INFORMAZIONE NON SAREBBE LA STESSA

 AIUTATE STILUM CURIAE!

ANDATE ALLA HOME PAGE

SOTTO LA BIOGRAFIA

OPPURE CLICKATE QUI 




Questo blog è il seguito naturale di San Pietro e Dintorni, presente su “La Stampa” fino a quando non fu troppo molesto.  Per chi fosse interessato al lavoro già svolto, ecco il link a San Pietro e Dintorni.

Se volete ricevere i nuovi articoli del blog, scrivete la vostra mail nella finestra a fianco.

L’articolo vi ha interessato? Condividetelo, se volete, sui social network, usando gli strumenti qui sotto.

Se invece volete aiutare sacerdoti “scomodi” in difficoltà, qui trovate il sito della Società di San Martino di Tours e di San Pio di Pietrelcina

 

Condividi i miei articoli:

Libri Marco Tosatti

Tag: , ,

Categoria:

13 commenti

  • Nicola Buono ha detto:

    PG ha già accennato a Cernobbio ed al messaggio di Papa Francesco al Forum Ambrosetti. Per la serie THE GLOBALIST POPE , ecco a voi il messaggio di Francesco. Tra l ‘altro dice :” bisogna investire nelle nuove generazioni che saranno protagoniste dell’economia di domani……” ma ci sono altri passaggi agghiaccianti.

    https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2020-09/papa-francesco-messaggio-forum-ambrosetti-economia-pandemia.html

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      Avanti di questo passo, la prossima enciclica riguarderà la scienza delle costruzioni, e il calcolo delle strutture, in particolare quelle dei ponti , con sentenze riguardanti la convenienza dell’impiego dei prefabbricati piuttosto che della costruzione in loco. Ma che vada al diavolo, sto peon .

      • PezzoGrosso ha detto:

        caro Stilumcurialeemerito , temo che la prox Enciclica avrà contenuti inquietanti . Se riesce a trovarlo , via Amazon o altro, le suggerisco di leggere un libretto preziosissimo che si riferisce in modo curioso e inquietante al Papa Bergoglio. Il libretto si titola ” LE TRE PAROLE CHE CAMBIERANNO IL MONDO ” .L’autore è un probabile grand’oriente francese , tal MARC AUGE’ . Si legge in un’ora , tutto riferito ai caratteri del papa. Alla fine del libro , non si ride, non si piange , non ci si pente di averlo comprato e letto. Si riflette. Provi , anzi provate cari lettori di SC. .

        • stilumcuriale emerito ha detto:

          Anch’io prossimamente scriverò un libro su “L’impatto del pic-nic fuori porta domenicale sulla socializzazione e sullo sviluppo della democrazia in Italia negli anni del boom economico.” Chissà, magari avrà un grande successo.
          Scherzi a parte, questo voler mettere il becco in tutto da parte di Bergoglio lascia molto perplessi. Nel testo originale del suo messaggio ai congressisti di Cernobbio c’è un passaggio in cui dice : Questo spinge ad uscire dal paradigma tecnocratico, inteso come unico o prevalente approccio ai problemi. Paradigma improntato alla logica del dominio sulle cose, nel falso presupposto che «esiste una quantità illimitata di energia e di mezzi utilizzabili, che la loro immediata rigenerazione è possibile e che gli effetti negativi delle manipolazioni della natura possono essere facilmente assorbiti» Questo paradigma se l’è inventato lui. Vorrei sapere quale persone appartenente al mondo scientifico tecnico non conosca il Principio di Lavoisier completato dall’enunciato di Einstein riguardante la equivalenza della massa e dell’energia e dalla seconda legge della termodinamica. Detto in parole povere: la somma delle masse e delle energie contenute nell’Universo è una costante. La maggior parte delle trasformazioni che avvengono in natura è irreversibile per cui le risorse utilizzate non possono più essere rigenerate e riutilizzate.

      • MARIO ha detto:

        S.E., è rimasto indietro coi tempi…
        Il futuro non è dei prefabbricati al posto delle costruzioni in loco, ma delle stampanti 3D. Si immagina che ponti!
        Penso che il Papa sia aggiornato su queste nuove tecnologie. Vabbè che anche lui è vecchiotto, ma non quanto lei, mi pare…

  • Enrico Nippo ha detto:

    A PROPOSITO DI DIDATTICA DELLA SANTITÀ: CHI SONO I SEPOLCRI IMBIANCATI?

    “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all’esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. Così anche voi apparite giusti all’esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d’ipocrisia e d’iniquità”.

    Parola di Dio grande e misericordioso.

    Ma ora poniamo l’ipotesi che Cristo si presentasse oggi, ADESSO! e ci ripetesse faccia a faccia queste Sue parole. Uno potrebbe dire che non c’è bisogno di Cristo in persona poiché basta il Suo Verbo che col Vangelo è presente in ogni tempo, ma a me vien da sospettare che non sia proprio così: trovarsi di fronte Cristo in persona sarebbe assai diverso: pensiamo a coloro per i quali fu davvero così, e che non lessero le Sue parole ma le ascoltarono dalla Sua viva voce.

    Bene: in tale ipotesi che farebbe ciascuno di noi? Comincerebbe a girarsi intorno per vedere la reazione degli “scribi e farisei” (perché: mica ce l’ha con me!) o si sentirebbe gelare il sangue perché riconosce che quel “guai a voi” lo riguarda? (eh sì, ce l’ha proprio con me!).

    E già, perché le invettive di Cristo si ha la (diabolica?) tendenza a rifletterle sugli “altri”. Sono puntualmente gli “altri” gli scribi e farisei, i sepolcri imbiancati, non siamo noi stessi. La Luce della Parola divina che dovrebbe illuminarci e renderci coscienti che siamo sepolcri imbiancati la deviamo sugli “altri”. E’ come se un attore sul palcoscenico si servisse di un lungo bastone per girare l’occhio di bue che concentra la luce su di lui verso la platea, cioè verso gli “altri”. Non è l’attore il protagonista della scena, sono gli “altri”.

    E così accade un fenomeno allucinogeno: dato che ciascuno ritiene che siano sempre gli “altri”, i sepolcri imbiancati … non esistono. Se anche nessuno degli “altri” è un sepolcro imbiancato, gli “altri” sono un’identità posticcia, un’allucinazione. L’ALTERITÀ è l’allucinazione esorcizzante il NOSTRO contenuto di ossa di morti e putridume. Ma intanto il mondo viene sempre più sommerso da ossa di morti e putridume.

    Gli “altri” sono puntualmente i pubblicani di cui noi scribi e farisei rileviamo l’imperfezione.

    La faccenda si complica se pensiamo al sacramento della Confessione: nel confessionale non denunciamo forse le NOSTRE ossa di morti e il NOSTRO putridume? Almeno una volta era così, oggi la confessione è diventato un “dialogo” in cui il prete e il fedele si “confrontano” per un misericordioso “discernimento” per cui in fondo in fondo … ma no, ma quale peccato!.

    Ma che ne è della nostra coscienza che abbiamo esaminato prima di confessarci, ciascuno riconoscendo di essere un sepolcro imbiancato?

    E lasciato il confessionale non sono di nuovo gli “altri” i sepolcri imbiancati? Non insorge di nuovo l’allucinazione dell’ALTERITÀ?

    E della Voce di Cristo che ne resta?

  • PezzoGrosso ha detto:

    Caro Tosatti, Calvino sta Lutero, come Lenin sta a Marx , come Soros sta a Popper , come Bergoglio sta ad Augusto Comte.
    Riflettiamoci su ..e poi facciamoci 4 risate , se ci riusciamo . Ormai , dopo l’articolo di Spadaro su Civiltà Cattolica … si può solo piangere .

    • emma ha detto:

      Ho letto la anticipazione sul Corriere di ieri. Molto difficile l’interpretazione attraverso il “discernimento gesuitico moderno” però , poichè , nonostante abbia anche io studiato dai gesuiti , non ho fatto il corso di introduzione all’ermeneuita gesuitica , non ho capito molto. Secondo lei cosa sottintende Spadaro con questa interpretazione di Bergoglio ? è solo leccapiedismo o il contrario ? Certo è che grazie a Bergoglio la reputazione dei gesuiti è finita molto in basso ( molti di loro se ne lamentano infatti) . Qualcuno mi ricordava anche che , differentemente dalla vulgata messa in giro mi pare da Tornielli, il card.Martini non era favorevole nel conclave del 2005 a sostenere Bergoglio , proprio per le ragioni emerse nel suo pontificato. Mi fu riferito che Martini concluse che se Berfìgoglio fosse stato nominato papa ,i gesuiti sarebbero stati screditati per altri 200anni. domando : che messaggio da Spadaro con questo pezzo ? me lo puù sintetizzare ?

      • mood ha detto:

        Ho visto che PezzoGrosso non le ha risposto, , cosi’ prendo iniziativa ,anche se non richiesta. Ha letto “Il Papa dittatore ” ? Bene , ho avuto l’impressione che Spadaro simuli una apologia di Bergoglio,mentre invece lo affossa. Io non posso sapere se consapevolmente o no ,ma esce una figura di Bergoglio bruttina cattivella inquietante . Un dittatore . E un Papa non può esser un dittatore. Infatti…

  • pg ha detto:

    la didattica della santità , secondo Bergoglio :
    IL PAPAPA MANDA UN MESSAGGIO AI SUOI SOCI DI CERNOBBIO : “dopo il COVID , ecologia e creatività per cambiare l’economia ! ”
    mi sembra un suggerimento da McKinsey . Che il Papa si sia fatto fare un piano strategico post-Davos ?
    Qualcuno potrebbe ricordare a Bergoglio che ciò che cambia l’uso e il fine dell’economia è la FEDE in Cristo ?

    • PG ha detto:

      vorrei precisare PG non è PezzoGrosso.

    • pezzogrosso ha detto:

      no certo . Esattamente l’opposto. Bergoglio si direbbe stia utilizzando l’economia per cambiare la fede in Cristo.

      • mood ha detto:

        chiarissimo ! è vero, da tempo mi chiedevo perchè parlasse solo di temi economici di cui non sa nulla. Ora ho capito, Se la massima autorità morale non parla più di fede , di morale, di Dio , ecc. ma parla solo di economia vuol dire che la Rivelazione era economica , la Salvezza è economica , Ed il vero prossimo Papa sarà Draghi quindi ?