MUORE LA STAMPA. LA UCCIDE IL POLITICALLY CORRECT. IL CASO WEISS.

14 Agosto 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi amici e nemici di Stilum Curiae, qualche giorno fa mi sono capitati sotto gli occhi i dati sconfortanti relativi ai giornali italiani, di cui solo due, Il Giornale e Il Fatto registrano qualche positività; l’uno nella carta stampata, l’altro nel digitale. Ma in complesso la situazione appare disastrosa. In particolare per quelli che sono da sempre giornali “equilibrati”; cioè in teoria sensibili a tutte le opinioni. Ma ormai non è più così. Chiacchierando con un amico, un giovane avvocato che lavora in un’azienda internazionale, mi diceva: un giornale mi interessa se riporta opinioni diverse. Se no, si tratta di propaganda, e non mi interessa più. Il che è quanto sta avvenendo da tempo nei maggiori giornali italiani. Una volta potevi trovare opinioni anche fortemente contrastanti, nelle loro pagine; adesso…E potrei aggiungere che questo mestiere ha un senso, e un futuro se si agisce come cani da guardia nei confronti delle Istituzioni e del Potere; non come cani da pastore al loro servizio. Basta vedere quello che appare oggi in tema di Coronavirus per rendersi conto di questo.

Credo che sia la morte – almeno temporanea – di questo mestiere. Ma a questo proposito voglio offrirvi un articolo pubblicato su LifeSiteNews, che racconta la storia di Bari Weiss, una opinionista assunta perché non “in linea” con le posizioni predominanti del quotidiano progressiste anti-Trump. Buona lettura.

§§§

Il bullismo su Bari Weiss

John Horvat II

Il bullismo sull’opinionista del New York Times Bari Weiss ha segnato una pietra miliare nella rottura dell’ordine liberale che ha a lungo regnato in America e in Occidente. La scrittrice ha recentemente sorpreso il mondo con la sua urticante lettera di dimissioni pubblicata sul suo sito web.

L’astuta scrittrice ha visto la la scritta sul muro della facciata ormai fatiscente. L’errore non cerca più rifugio dietro la facciata, ma prende il comando. Una mafia rivoluzionaria ha creato una “cultura dell’annullamento” che elimina coloro che osano dissentire. Dimettersi è stato per lei il modo migliore per evitare la ghigliottina e tenersi la testa.

Ironia della sorte, la sezione Opinioni del Times ha assunto la signora Weiss come redattrice tre anni fa per sostenere il consenso liberale e sostenere la facciata barcollante. Il suo compito era quello di far sentire tutte le opinioni, anche le più contraddittorie, dietro la facciata tollerante della pagina Opinioni del Times.

Dopo non essere riuscito ad anticipare l’elezione del presidente Donald Trump nel 2016, il Times ha cercato di correggere i suoi errori di giudizio facilitando le opinioni dei centristi, dei conservatori e di altri che raramente compaiono sulla pagina editoriale del Times. La sua assunzione doveva essere il giornalismo liberale al suo meglio. Avrebbe facilitato il libero scambio di idee.

Tali speranze ottimistiche si sono rivelate presto infondate. Introducendo scrittori moderati, il direttore centrista si trovò ad affrontare l’ira non di un pubblico di lettori infuriati, ma di colleghi e collaboratori che si opposero ai suoi sforzi. La sua promozione di opinioni diverse al di fuori del racconto progressista ufficiale non poteva essere tollerata.

Nella sua lettera all’editore del Times, A.G. Sulzberger, Bari Weiss denuncia il bullismo dei suoi colleghi. Poiché ha tentato di interporre un certo grado di obiettività nella pagina editoriale, essi l’hanno falsamente accusata di essere razzista e persino di essere nazista, nonostante fosse ebrea.

Scrive: “Il mio lavoro e il mio personaggio sono apertamente umiliati sui canali Slack dell’azienda, dove i redattori delle testate giornalistiche hanno un ruolo importante. Lì, alcuni colleghi insistono sul fatto che devo essere sradicata se si vuole che questa azienda sia veramente “inclusiva”, mentre altri postano degli “emojis” accanto al mio nome”.

La lettera sostiene che la direzione del Times non ha fatto nulla contro quei dipendenti che l’hanno pubblicamente diffamata “come bugiarda e bigotta su Twitter senza il timore che molestarmi possa essere affrontato con azioni appropriate”.

La signora Weiss si attiene ancora al racconto liberale di una facciata senza verità assoluta. È delusa dal fatto che un discorso civile ed educato non sia più possibile nella pagina delle Opinioni. Forse spera che l’ordine liberale si possa ancora trovare al di fuori del New York Times.

Tuttavia, l’aspetto più terrificante della sua lettera è la scoperta di una nuova “ortodossia” che indica un’altra narrazione che non tollera alcuna opposizione e sopprime gli altri con brutale efficienza. Si esercita con “estrema selettività”, favorendo tutti coloro che promuovono temi e cause progressiste, ecologiche e LGBTQ+. Nessuno osa opporsi.

Dice che i redattori vivono nel timore di offendere questa ortodossia. Gli scrittori sono attenti a non rovinarsi la carriera. Il Times è talmente sicuro di accettare gli op-ed, che Twitter è diventato il “direttore definitivo”. Fa notare che “l’autocensura è la norma”.

La signora Weiss sostiene che “se l’ideologia di una persona è in linea con la nuova ortodossia, essa e il suo lavoro non vengono messi in esame”. Tutti gli altri vivono nella paura della cupola digitale”.

La cosa più spaventosa di questa nuova ortodossia è che non si applica solo al New York Times e ai media in generale. Questa nuova Gestapo sta travolgendo l’America in tutti i campi. Non si preoccupa più dei diritti e del discorso pubblico. Abbatte brutalmente la facciata che ha schermatogli errori che ora proclama e li impone al pubblico. Nessuna statua offensiva deve essere lasciata in piedi. Tutti devono inchinarsi e sottomettersi alle sue richieste.

Eppure nessuno mette in discussione questa ortodossia. Nessuno cerca di trovare con quale autorità illegittima pretende di esercitare il suo potere.

Tuttavia, tale tirannia è prevedibile. Si trova nella negazione del liberalismo della verità assoluta e della corrispondente autorità divina. All’interno di un tale sistema, come ha osservato Leone XIII, ogni uomo determina la propria verità e diventa la propria autorità. L’esito finale è un regime di illimitata licenza delle passioni sfrenate.

La prepotenza su Bari Weiss segna una nuova fase del paradigma liberale con cui getta la sua vecchia maschera di tolleranza e rivela il suo volto giacobino radicale.

Con il pretesto della libertà e della diversità, tutto deve essere permesso. Ogni autorità avversaria deve essere rovesciata. Le vecchie moralità, le strutture, le strutture, le credenze religiose e i sistemi giuridici che frenano le passioni sono ora ostacoli al libero esercizio delle idee liberali. La nuova ortodossia consiste nel distruggere anche le più piccole e moderate manifestazioni di queste strutture di contenimento.

Questo cambiamento non rappresenta una riforma del sistema, ma una rivoluzione contro l’ordine cristiano. Quanto prima l’opinione pubblica si renderà conto che le vecchie regole non sono più valide, tanto più facile sarà radunarsi intorno alla verità assoluta e all’autorità divina di Dio, incontrando la tirannia che verrà con una controrivoluzione.

§§§

Ecco. Nella sua lettera di dimissioni Bari Weiss scrive anche, parlando della sua assunzione:

“La ragione di questo sforzo è stata chiara: non aver anticipato l’esito delle elezioni del 2016, significava che il giornale non aveva una solida conoscenza del paese che copre. Dean Baquet e altri lo hanno ammesso in diverse occasioni. La priorità nell’Opinion è stata quella di contribuire a rimediare a questa grave carenza.

Ma le lezioni che avrebbero dovuto seguire le elezioni – le lezioni sull’importanza di comprendere gli altri americani, la necessità di resistere al tribalismo e la centralità del libero scambio di idee per una società democratica – non sono state imparate. Invece è emerso un nuovo consenso sulla stampa, ma forse soprattutto su questo giornale: che la verità non è un processo di scoperta collettiva, ma un’ortodossia già nota a pochi illuminati il cui compito è quello di informare tutti gli altri”.

È un messaggio che dovrebbe essere letto e meditato dai responsabili dei grandi quotidiani, se desiderano che loro nave non affondi. A dispetto degli ordini di marcia ricevuti in busta chiusa…

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23 commenti

  • Elena ha detto:

    La stampa non muore per il politically corrente ma perché politically alligned

  • Luca Antonio ha detto:

    Cose vecchie come il cucco….nel 1880, il 25 settembre, un venerato giornalista , Jonh Swinton chiamato a prendere la parola in nome della liberta’ di stampa disse:
    “Non esiste in America stampa libera e indipendente.
    Voi lo sapete quanto me. Non uno solo tra voi osa scrivere opinioni oneste, e sapete benissimo che se lo fate, non verranno mai pubblicate……
    Il lavoro del giornalista e’ la distruzione della verita’ , la menzogna patente., la manipolazione dei fatti al servizio del Potere e del Denaro.
    Noi siamo gli strumenti dei Potenti e dei Ricchi che tirano le fila dietro le quinte.
    I nostri talenti, le nostre capacita’ , le nostre vite appartengono a questi individui.
    E voi lo sapete quanto me.”
    E’ cosi’ da sempre, ma ora , grazie a pochi , coraggiosi giornalisti e ai mezzi offerti dalla tecnica, il muro, prima liscio e inscalfibile, mostra delle crepe.
    “Loro” chiaramente studiano tattiche e strategie per poter continuare ad esercitare il loro potere mediatico cercando di occupare tutte le tribune, anche quelle dell’opposizione – e anche questo e’ cosi’ da sempre-.
    La storia della Weiss rientra , a mio avviso, in questo paradigma.

    • giulia anna anna meloni ha detto:

      un paradigma senza Dio cosi è:una gabbia infernale per lo spirito e per il corpo cosi dettagliatamente descritta da Jonh Swinton Ci sono giornalisti che hanno anche il viso e lo sguardo luciferino.Anche noi lettori abbiamo intelligenza e volontà per scegliere chi ascoltare. Quando poi,intelligenza e volontà sono illuminate e guidate dalla Fede questo genere di giornalisti sono il nulla.

      • Luca Antonio ha detto:

        Spegnere la televisione, i giornali ormai non li compra piu’ nessuno, e’ il primo, indispensabile , atto.
        E’ una missione contro il diffondersi del Male , che ogni cristiano, e cattolico vero , dovrebbe sentire come un dovere nei confronti di Dio.
        Senza audience Satana e i suoi servi sono ridotti a quello che sono….fantasmi.

  • Grog ha detto:

    Il tracollo dei quotidiani italiani la ritengo un’ottima notizia.
    Per quel che mi riguarda questi diffusori di menzogne potrebbero tranquillamente tutti chiudere baracca e burattini.
    Ormai l’informazione vera, a ben cercarla naturalmente, si trova sulla rete. Il buon Marco Tosatti ne é un eclatante esempio 😊

  • Giovanni Giuseppe Marcolini ha detto:

    È il “1984” realizzato senza che la psicopolizia debba sporcarsi le mani.

  • Enrico ha detto:

    Può darsi che lo Stato democratico – non solo in Italia – stia per giungere al capolinea, ciò valendo anche per la Chiesa, nella quale la democrazia, all’occasione travestita da “collegialità”, ha fatto e sta facendo scempio della Dottrina e della Morale.

    Riguardo alla Chiesa faccio mia l’acuta osservazione di Nicolas Gomez Davila:

    «Gli stupidi una volta attaccavano la Chiesa, ora la riformano».

    E infatti, si vede che frutti hanno dato e stiano dando 60 anni di riforme e adattamenti di roncalliana ispirazione.

    E faccio mie anche le parole tremendamente attuali di Ernst Junger:

    «Per oltre cento anni la «destra» e la «sinistra» si sono palleggiate le masse accecate dall’illusione ottica del diritto di voto: e ogni volta l’avversario di turno sembrava offrire un rifugio dalle pretese della parte opposta. Oggi in tutti i paesi appare sempre più chiaro il dato di fatto della loro identità e anche il sogno della libertà svanisce come nella ferrea morsa di una tenaglia».

    E qui sorge una domanda: si può contrastare un metodo che produce schifezze usando del medesimo metodo? Ossia, si può davvero combattere lo scempio democratico comportandosi da democratici? Ovvero, si può ripulire lo sterco dallo sterco usando lo sterco?

    La democrazia, dispotica sin dalle sue viscere, esige la non-violenza dei dissensi, e ultimamente si sta attivando affinché anche il pacifico dissenso sia ben “regolato”, il tutto sotto la protezione delle Forze dell’Ordine, pronte ad intervenire qualora il metodo democratico fosse violato. Forse verrà editato un vocabolario obbligatorio ad uso di chi intende protestare. Insomma, sia il dispotismo democratica sia il dissenso debbono poter espletarsi in … pace.

    Intanto, lo Stato democratico procede nello scempio della Morale, in ciò potendo contare sulla connivenza della Chiesa, o, meglio, di coloro che detengono democraticamente il potere nella Chiesa facendo scempio della Dottrina, appellandosi a quella subdola “misericordia” che significa: “state tutti zitti e mettetevi a pecorone”.

    Per non dire delle legioni di pappolari, ecclesiastici e non, che a ogni pie’ sospinto e per ogni dove si riempiono la bocca di “amore” per poi gridare “dagli all’untore!” animati da una falsità e da un livore incontenibili. Legioni di simulatori dell’altruismo ma maestri dell’odio che attribuiscono a chi osa contrastarli.

    Non so … c’è qualcosa che non quadra … ho l’impressione che democrazia significhi: “o mangi ‘sta minestra o salti dalla finestra”… ho l’impressione che democrazia significhi sottomissione, e che quindi somigli maledettamente ad una sorta di islam laicista che non permette al dissenso di aprire bocca o di rimanersene nel suo cantuccio ad emettere le sue innocue lamentele.

    No … decisamente c’è qualcosa che non quadra.

    • marco ha detto:

      Quindi presumo abbia in mente un’alternativa. Un re? Un dittatore? Come ho scritto di democrazie non se ne vedono.Viviamo già in un mondo di totalitarismi.Unica alternativa alla “democrazia ” sarebbe la democrazia. Come fu detto per il capitalismo è pieno di difetti ma le alternative sono tutte peggiori.Ma non vedo come.Siamo ormai fuori tempo.

      • Enrico ha detto:

        Non potrebbe darsi che “le alternative sono tutte peggiori” – il famoso “male minore” – sia un volgare luogo comune che si pronuncia automatico dopo decennali bombardamenti psichici del pensiero unico?
        Un re, un dittatore sarebbero in automatico un male peggiore?

        “siamo fuori tempo”: è vero. Ma allora nessuno si scandalizzi dello schifo che dilaga, visto che è una conseguenza del metodo democratico-liberale con un pizzico di comunismo quanto basta.

        «Pessima, né mai abbastanza esecrata ed aborrita “libertà della stampa” nel divulgare scritti di qualunque genere; libertà che taluni osano invocare e promuovere con tanto clamore. Inorridiamo, Venerabili Fratelli, nell’osservare quale stravaganza di dottrine ci opprime o, piuttosto, quale portentosa mostruosità di errori si spargono e disseminano per ogni dove con quella sterminata moltitudine di libri, di opuscoli e di scritti».
        Gregorio XVI, Mirari Vos.

        • Iginio ha detto:

          Anche il re o il dittatore per stare in piedi hanno bisogno del consenso del popolo.
          Punto.
          Il resto sono solipsismi mentali da sociopatici.
          Il degrado attuale è conseguenza della scristianizzazione, non di un regime politico. Come spiegavano gli antichi, una cosa è la democrazia, un’altra l’oclocrazia.
          Studiare.

          • Enrico ha detto:

            “Il degrado attuale è conseguenza della scristianizzazione, non di un regime politico”: baggianata gigantesca. Se il regime politico non è cristiano ecco servita la scristianizzazione.
            Punto.

            La democrazia è una fregatura cosmica che ha favorito l’avvento del regime pluralista, liberale, radicale, comunista e gender.
            Studiare.

            .

    • Ateo Devoto ha detto:

      Credo dhe lei non abbia compreso una cosa: la democrazia, come concetto, sta tramontando…. quella che abbiano in Europa, ma nemmeno in USA e Australia non è più democrazia.

      • Enrico ha detto:

        Come nell’embrione c’è il futuro bambino, così nella democrazia c’è il futuro (attuale) marasma.

        Il marasma è congenito alla democrazia. Il marasma attuale è il naturale sbocco della democrazia.

        • Ateo Devoto ha detto:

          Dubito che nella democrazia ateniese ci fosse un tale marasma…. ben difficilmente avrebbe retto l’urto con la tirannia spartana per quaranta anni.
          Sicuramente tale marasma non ci fu nel miglior esempio di democrazia liberale della storia: gli Stati Uniti d’America usciti dall’indipendenza !!!

  • PezzoGrosso ha detto:

    Vorrei fare una constatazione che possibilmente solleverà obiezioni. Benvenute naturalmente . La stampa (veramente ) libera , così come i partiti politici sovranisti , son destinati a ( rischiare di ) scomparire . Questa specie di mondo globale , deteriorato e fallito in tutto , non può tollerarli , perchè non può continuare a malgovernare sperando di trovare soluzioni ai disastri combinati andando contro natura in tutto , se da una parte un qualche giornale lo spiega e d’altra parte qualche partito politico ne fa motivo di lotta e proposta politica.
    Io credo che la stampa – non uniformizzata – , cioè quella che non si adegua al politicamente corretto- (quello che voi giornalisti chiamate mainstream) , equivalga a quei partiti che rifiutando una manifestamente errata politica imposta dalla comunità internazionale di potere , difendono o invocano il sovranismo . Ma questa stampa e questi partiti non equivalgono anche a quei sacerdoti che si rifiutano di uniformarsi alle confondenti verità imposte da questo pontificato , rischiando “scomuniche” ? Per esempio mons.Viganò ? . Anche loro , come i giornali e i partiti politici , sono destinati a scomparire ?. E a questo punto mi son chiesto , ma questo pensiero (gnostico ) politicamente corretto e dominante può davvero riuscire a far “morire “ : 1°-la stampa veramente libera, 2°-i partiti ( quando sono ) correttamente sovranisti e 3°- i sacerdoti veramente santi ? . Cioè possono davvero tacitare la ragione e la fede ?. E mi son risposto , senza indugio : si potrebbero …ma. . Ma solamente se la storia la facessero solo gli uomini. E SanTommaso ricordava sempre i limiti della natura umana …La storia infatti l’ha fatta Dio, concedendo spazi agli ometti affinchè si cimentino nella dimostrazione di ciò che vogliono . Ai tempi di Carosello ,un attore famoso dell’epoca , Ernesto Calindri , pubblicizzando un amaro , concludeva canticchiando : “ Oggigiorno tutto è una lusinga …duraminga , dura no .Non può durare ..” . PG

    • Diana ha detto:

      Nel mio piccolo, dinanzi al Terrore che marcia sempre più indisturbato e ha già messo a ferro e fuoco le città del più grande Stato democratico del mondo e le cattedrali di Francia, continuo a pensare alla promessa della Vergine. La Russia ha sparso i suoi errori nel mondo. “Ma, alla fine, il mio Cuore Immacolato trionferà”.

    • Enrico ha detto:

      “La storia infatti l’ha fatta Dio, concedendo spazi agli ometti affinché si cimentino nella dimostrazione di ciò che vogliono” .

      Quindi la storia la fa Dio che col Suo beneplacito permette agli ometti di combinarne di tutti i colori.

      Stando così le cose, agli scontenti cattolici non resta che mettersi l’anima in pace e seguire il consiglio di san Giacomo: “mantenersi puri da questo mondo”.

  • Iginio ha detto:

    La critica al liberalismo che negherebbe la verità assoluta non c’entra niente, dato che per il liberalismo vero la verità esiste ma viene raggiunta solo col mitico dibattito ovvero col confronto tra le opinioni.
    Quindi zittire voci sgradite – come in questo caso – è illiberale.
    Il liberalismo autentico fu una reazione al giacobinismo.
    Certo, poi noi diciamo che la verità può esserci già e che non tutti va discusso.
    Però non commettiamo l’ingenuità di confondere liberalismo e giacobinismo.

    • Enrico ha detto:

      “Per il liberalismo vero la verità esiste ma viene raggiunta solo col mitico dibattito ovvero col confronto tra le opinioni”.

      “Annamo bene! Annamo proprio bene!”, direbbe la sora Lella.

  • marco ha detto:

    Il NYT è come il CDS ai tempi di Ottone.
    Ma lo è da ora con il bullismo contro la giornalista? Foglie di fico negli ex giornaloni ci sono sempre state La libertà di stampa negli Usa è morta con Obama e la sua visione divisiva che ormai ha raggiunto limiti incredibili nei dem. Si incita al dai al trumpiano.Fuori dai locali! Isoliamoli!Si arriva alla violenza fisica.Trump, molto tempo prima della sua candidatura,aveva fatto,in una intervista tv,una lucida analisi di quello che può capitare a chi si mette contro l’establishment. Lo ha constatato di persona negli anni della sua Presidenza e lo constaterà sempre di più.Se Obama avrà il suo terzo mandato,tramite il fantoccio Biden,assisteremo ad una America con un maccartismo di sinistra come mai visto.

    • Iginio ha detto:

      Ha notato tutti i peana in lode della defunta Crespi?
      Persino nel “Giornale” ex montanelliano le hanno fatto i complimenti.
      Va bene che denigrare un morto è di cattivo gusto (anche se i comunisti lo fanno tranquillamente), però mettersi a lodarla sperticatamente…

      • marco ha detto:

        Come ha detto:ex.Con Sallusti Il Giornale è caduto così in basso che più non si può.È la voce del boss.A capo di un partito fallito che ha carpito l’illusione di tanti.