AVVENIRE SPONSORIZZA LA POVERTÀ. FORMICOLA COMMENTA…

13 Agosto 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, l’avvocato Giovanni Formicola ci ha inviato – e lo ringraziamo di cuore – un commento a un articolo apparso fra le Opinioni di Avvenire in cui un politico di sinistra ripete il refrain della critica allo stile di vita occidentale che sarebbe causa di chissà quali disastri. Ci ricorda molto la scuola di pensiero – era il Club di Roma? – secondo cui più o meno (esageriamo) il mondo non sarebbe arrivato al Duemila.  Buona lettura. 

 

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Il già senatore del PD (e figuriamoci!) Andrea Ranieri scrive ad Avvenire, e Avvenire pubblica senza critica (ri-figuriamoci!), sulla povertà come unico rimedio alla crisi planetaria che staremmo vivendo, a causa dello stile di vita occidentale, che darebbe “origine a una nuova ‘umanità’, che distrugge gli habitat di animali e piante, e che assiste senza battere ciglio allo sterminio di esseri umani in fuga dalla guerra e dalla fame”, e perciò dovrebbe indurre a “riconsiderare da un punto di vista alternativo alla visione dominante la questione della povertà e del cosiddetto sottosviluppo”. Si tratterebbe, cioè, né più né meno, di “organizzarsi in Occidente per diventare più poveri, ridurre il nostro consumo di terra e di energia”. E prosegue sproloquiando sul tema, invocando tasse e tasse, non senza citare quale testimone a favore della sua tesi Papa Francesco.

 

Immediatamente mi viene da osservare che, al di là del fatto che il mondo dal punto di vista ecologico gode in realtà d’ottima salute, se è vero che oggigiorno un miliardo di persone vive al di sotto della soglia della povertà – e sarebbe interessante capire il vero “perché”, fuor dalle chiacchiere propagandistiche anti-occidentali -, vuol dire che per la prima volta nella storia dell’umanità più dei sei settimi di essa vivono al di sopra di tale soglia.

Ma questo, dopo secoli di proteste contro la povertà e di lotte per emanciparsi da essa, all’ex senatore e ad Avvenire (che tace, e quindi acconsente), non sembra un bene, anzi un male. La povertà andrebbe piuttosto promossa, bisogna organizzarsi per essa. Osservo anche che l’unico effettivo sterminio – intendendo con questo termine l’uccisione intenzionale di esseri umani innocenti – sulla scena del nostro mondo, dopo l’esperimento comunista da circa duecento milioni di vittime (non inclusi i morti in guerra e per fame, stenti o malattie non e mal curate) in talune aree perdurante, e oltre episodi di etno e genocidio a sfondo religioso anti-cristiano in spazi a dominante islamica, è la soppressione ogni anno di quasi sessanta milioni di bambini con l’aborto volontario. E sì, perché l’aborto non è semplicemente uno “scarto”, ma, senza eufemismi di sorta, è l’omicidio intenzionale d’un essere umano innocente.

 

Ma la considerazione di fondo è un’altra.

 

Marx, in Critica del programma di Gotha (1875), dichiarò che dal socialismo sarebbe scaturita una società che avrebbe potuto scrivere sulle proprie bandiere “Da ognuno secondo le sue capacità, a ognuno secondo i suoi bisogni”, una volta liberate le forze produttive dal freno della proprietà privata e della libertà d’impresa parcellizzate. Un programma, nel contesto materialistico ed economicista dell’opera marxiana, francamente iperconsumista. Infatti, prescindendo in questa sede da che cosa si debba intendere per “capacità” (magari, per comprenderlo, si sarebbero potuti e si potrebbero intervistare i protagonisti di Arcipelago Gulag, o gli ospiti dei Lao Gai, o i sudditi della Corea del Nord), la misura del “bisogno” rimane indeterminata, e coincide con il “desiderio”, se l’orizzonte è esclusivamente intra-temporale, mondano. Precisamente, il “consumismo” in un mondo depravato dalla mancanza di fede e di visione trascendente della vita. Qualcuno ha collegato questa prospettiva marxiana a quanto si legge in Atti 4,35, da cui la seconda parte sembra letteralmente copiata. Ma in realtà, il concetto di “bisogno”, in una comunità piccola, assediata e perseguitata – il cui orizzonte, se non unico, certamente dominante, è l’al di là -, ha tutt’altro senso. Così come la consuetudine di mettere il proprio in comune perché sia distribuito a ognuno “secondo il suo bisogno” ha carattere volontario, libero, e occasionato dalle particolari condizioni (in realtà poi perpetuatesi nel tempo e nello spazio, ma non sempre e non dovunque), tanto è vero che non sarà mai prescritta ai cristiani (come dimostra l’episodio di Anania e Saffira in Atti 5,1-11), e cesserà con il cessare o l’attenuarsi della persecuzione e con l’espansione della comunità nella Grande Chiesa.

 

Ora, non bisogna essere esperti di comunismo per sapere che per oltre un secolo e mezzo esso s’è propagandato come superamento della povertà in una società di comune benessere, in cui ognuno avrebbe potuto soddisfare i propri “bisogni” (rectius, desideri), molto più che nell’Occidente capitalistico, che presto sarebbe stato superato in produttività e ricchezza.

 

Ma oggi una simile prospettiva sarebbe improponibile, superata, anzi demolita dai fatti, che associano in modo indissolubile, ovunque e sempre, il socialismo alla povertà, e quindi attestano la sua incapacità di cogliere il bersaglio della di essa abolizione.

 

Ed allora per “salvare” il socialismo non resta che rovesciare la prospettiva, dichiarare il benessere cattivo (come la famosa irraggiungibile uva) e esaltare la povertà proponendola come meta, sicuri che stavolta il bersaglio sarà colto.

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14 commenti

  • PIERO LAPORTA ha detto:

    Il carnefice chiede alla vittima di sistemarsi il nodo scorsoio

  • Povertà volontaria ha detto:

    Cristo è stato abbastanza chiaro : ha detto che non si può servire a Dio e a Mammona.
    Ed è per questo che, dopo primi tempi della Chiesa, coloro che desideravano vivere nella povertà evangelica iniziarono, dopo aver distribuito i loro averi ai poveri, ad andare a vivere nel deserto. La tradizione narra che fu Antonio il grande il padre del monachesimo e dopo di lui Pacomio. Abbiamo molti libri che narrano la vita dei monaci nel deserto egiziano e altrettanti che narrano la vita dei monaci di oggi sul Monte Athos. Ma ne’ i primi monaci egiziani ne’ i monaci odierni si permettono di imporre il loro stile di vita al resto del mondo o di strillare per il cambiamento delle leggi e del governo.
    È qui che cade la maschera dell’Onorevole. E l’ipocrisia di tutto il suo discorso. Trattasi di pura propaganda fatta oltretutto non usando mezzi propri, bensì mezzi altrui.

  • Adriana ha detto:

    ” La Sinistra ama talmente i poveri che ogni volta che va al potere li aumenta di numero ” ( I.Montanelli ). ONG eccettuate , of course .

  • Gian ha detto:

    Sono peggio di una banda di malfattori assassini perché uccidono la verità e si ricoprono di candide vesti per nascondere il putridume che hanno dentro.
    Gesù disse ai suoi discepoli: “I poveri infatti li avete sempre con voi e potete far loro del bene quando volete, ma non sempre avete me.”
    Troppi ricchi, anche nella Chiesa, addormentano la propria coscienza predicando per i poveri solo a parole.
    E chissà come mai soprattutto per quelli lontani, e non degnano di uno sguardo, un pensiero, un aiuto concreto i tanti poveri che gli vivono accanto, come se non esistessero.

  • Nicola Buono ha detto:

    Un vecchio articolo di Rino Cammilleri che dimostra benissimo la non convenienza ed assurdità riguardo alle super tasse nei confronti dei ricchi e super ricchi. Ecco cosa succede. Ma i sinistroidi non lo vogliono proprio sapere…

    http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=2615

  • Nicola Buono ha detto:

    Condivido in pieno il post di Enrico 66 e Ovazione fragorosa con applausi scroscianti al post di Paolo. Due considerazioni 1) visto che la pensano così a questo punto dovrebbero augurarsi ad Avvenire una crisi di vendite del quotidiano ancora maggiore in modo tale da essere ancora più ” vicini” a Madonna Povertà…apprezzeranno molto sicuramente tutti coloro che collaborano al quotidiano 2) usando una espressione un po’ volgarotta sì può ben dire che ad Avvenire È FACILE FARE I FRXXI CON IL CXXO DEGLI ALTRI….Ci siamo capiti….

  • Enrico66 ha detto:

    la povertà auspicata, chissà perché, è sempre quella degli altri. Il senatore Ranieri ed il direttore Tarquinio diano il buon esempio, dando in beneficenza la metà eel loro patrimonio. Se non lo fanno, il loro atteggiamento pro poveri è solo ipocrisia.
    La povertà non è un merito, ma una condizione socioeconomica, dalla quale chibla vive ne vuole uscire, non restarci, con buona pace dei benpensanti di Avvenire e del senatore

  • Corrado Bassanese ha detto:

    Intanto dia il senatore il buon esempio 😅😂🤣

  • Marco Matteucci ha detto:

    Invece sullo storico accordo siglato tra Israele ed Emirati Arabi conseguito con l’encomiabile mediazione del Presidente Trump, fino a ora non c’è traccia, come del resto sul Foglio degno compare, mentre Repubblica fa addirittura di peggio, si schiera come sempre dalla parte sbagliata.
    Che branco d’imbecilli!

  • Paolo ha detto:

    Questi qua hanno la faccia come il c***o! I nostri nonni erano davvero poveri e vivevano con i pidocchi addosso, finché non arrivarono gli americani con il mitico DDT… Io questa gente che inneggia alla povertà la porterei nella giungla africana e non gli farei mancare nulla, ma proprio nulla… dai pidocchi alle sanguisughe, dalla fame alla malaria, dalla guerra al terrorismo… poi vediamo se inneggiano alla povertà. Sono pieni di soldi fino alla punta dei capelli e ci predicano la povertà. Farabutti!

    • Bastian contrario ha detto:

      Concordo. Sono pieni di soldi. Ma se fossero soldi guadagnati col sudore della fronte, non ci sarebbe nulla di male . SPESSO trattasi però di denari ottenuti con leggi fraudolente che beneficiavano solo coloro che condividevano la loro ideologia . Ed ora si lamentano ancora (mi sono letto l’articolo di Avvenire) che la storia per così dire di riferimento, sia una storia BORGHESE e non la storia di questi atti di aggressione di alcuni nei confronti di tutti.

  • Gian Piero ha detto:

    Diventare piu’poveri riducendo il consumo di energia:allora perche mai ‘il cardinale elettricista riattacco’la corrente elettrica al palazzo okkupato a Roma? L’energia elettrica , TV, frigoriferi, elettrodomestici ,computer, e’ buona o cattiva?Se e’cattiva perche’non lasciare i poveri usare la candela che e’piu’ecoligica? E se invece l’ energia elettrica, la TV,il computer e’buona cosa dovuta a tutti ma costa meglio non usarla o pagare? Oppure usarla a sbafo? Cioe’usarla e non pagare facendoci riallacciare l’utenza dal cardinale elettricista senza pagare le bollette?
    Riusciranno mai a essere logici e coerenti?? O periranno nelle loro contraddizioni? Vogliono che i poveri diventino meno poveri con la corrente elettrica oppure vogliono che tutti diventiamo poveri? Vogliono che non usiamo l’energia e torniamo alla candela e al carro trainato dai buoi o vogliono le auto e l’elettricita per tutti Non sanno scegliere, fra decrescita infelice o esproprio proletario ? o vorrebbero la notte piena e la moglie ubriaca?
    Si decidano : i poveri dovrebbero diventare come i ricchi , con la lotta di classe, oppure dovremmo diventare tutti poveri ?