PG: PERCHÉ I VESCOVI BRASILIANI DI SINISTRA ODIANO BOLSONARO

8 Agosto 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, una delle Chiesa più disastrose e disastrata del pianeta, quella brasiliana, non trova niente di meglio da fare che firmare un appello contro e al Presidente Jair Bolsonaro. Non al completo, bisogna dirlo; ma già il fatto che a un buon numero di vescovi venga in mente qualcosa del genere desta stupore. Pezzo Grosso ci spiega il perché di questa singolare iniziativa…

 

§§§

 

Caro Tosatti, troverà in allegato tre link sull’ultimo documento-appello dei vescovi brasiliani anti Bolsonaro.

Secondo questi santi vescovi, Bolsonaro è responsabile di ogni nefandezza, da quella sanitaria a quella sociale economica politica morale, ecc. In questo momento post Covid si possono trovare ovunque mille ragioni per attaccare un governo (solo in Italia i Vescovi coccolano il Governo).

In realtà il governo brasiliano non ha lavorato male un questi mesi, ha adottato una politica espansiva piuttosto decisa (oltre 10 punti di Pil) e la Banca centrale ha immesso liquidità per 17punti di Pil.

Eppure i Vescovi non trovano di meglio che attaccarlo perché con le sue riforme liberiste, dicono, ha peggiorato la vita dei poveri.

Ma Jair Bolsonaro, che è stato nominato Presidente del Brasile il 1°gennaio 2019, ha avuto solo un anno di tempo per avviare riforme.

Certo non riforme comuniste, come forse i vescovi si attendevano.

Ha anche stabilito qualche alleanza con gli USA di Trump, decisione che comporta la scomunica nella Chiesa cattolica attuale.

Poi si è scontrato con la pandemia Covid come è successo in tutto il mondo. Ma in Brasile ad un Presidente cattolico e conservatore un errore di qualsiasi tipo nella gestione della pandemia non può venir perdonato. Anzi magari i nostri vescovi auspicano un bel colpo di stato (vedi Julio Loredo–Colpo di Stato in Brasile -15 luglio su Fatima oggi.).

Ma perdincibacco, come mai 152 vescovi brasiliani invece di occuparsi di evangelizzazione o di lotta contro l’aborto attaccano con questa insistenza e veemenza un Presidente cattolico antiabortista?

Il Brasile anni fa era un paese cattolico, negli ultimi sette anni I pentecostali evangelici stanno crescendo a ritmi vertiginosi.

Bolsonaro cerca di correggere il crollo del cattolicesimo dovuto esclusivamente al fatto che I brasiliani non amano i vescovi cattocomunisti e i preti rivoluzionari. Che cosa c’è quindi sotto?

Bolsonaro ha più colpe intollerabili per la Chiesa di oggi, le quattro più importanti  (mettendo da parte la sfiga del Covid) sono le seguenti:

La prima colpa è di essere cattolico.

La prima dichiarazione che firmò fu quella contro l’aborto.

La seconda colpa di Bolsonaro è stata quella, grazie alla sua elezione, di avere ha messo in crisi il cattocomunismo e i Vescovi brasiliani che lo avevano osteggiato (essendo filo-Lula) sostenendo piuttosto, con stile curiale, candidati marxisti.

La terza colpa è stata nel cercare lo scontro con papa Francesco sul sinodo amazzonico. Dicendogli di non dire stupidaggini sull’Amazzonia.

La quarta e maggiore colpa, quella che ha fatto traboccare il vaso, Bolsonaro l’ha commessa quando ha lanciato una sfida imperdonabile a papa Bergoglio: annunciare il piano di “conversione degli indios attraverso un progetto di evangelizzazione”.

Ciò al fine di aiutarli nel progetto di civilizzazione e integrazione. Altro che coccolarli quali animisti primitivi perché esemplari nella tutela di madre Terra.

Queste quattro colpe, soprattutto l’ultima, hanno provocato la rivolta dei vescovi brasiliani. Che di tutto sanno occuparsi tranne che di evangelizzazione.

Come qui da noi peraltro. Deve esser diventato “un vizio di famiglia”….

***

Qui c’è il primo collegamento.

Questo è il secondo.

E questo è il terzo.

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24 commenti

  • PG ha detto:

    Bergoglio docet!

  • don Z ha detto:

    Forse è un cattolico ” alla Salvini” ,ma qualcuno preferisce un cattolico alla Bergoglio ?

    Il presidente della repubblica Bolsonaro ha convocato nella sede presidenziale di Brasilia un atto formale volto alla «consacrazione del Brasile al Cuore immacolato di Maria».
    Bolsonaro si dichiara cattolico

  • FrancoB. ha detto:

    BOLSONARO , forse non sarà cattolico praticante ,ma sarei prudente a dire che NON è cattolico e rimproverare Tosatti .
    Uno dei primissimi provvedimenti govenativi è stato quello di escludere le persone LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) dal raggio di azione del ministero delle Donne, della Famiglia e dei Diritti Umani.[14] Ha eliminato dalle linee guida governative per la promozione dei diritti umani le persone LGBT che erano menzionate accanto alle “donne, i bambini e gli adolescenti, i giovani, gli anziani, i disabili, i neri, le minoranze etniche[15] e sociali”.[14]

    • Fran ha detto:

      Nel 2016, quando era deputato federale, ha bloccato la distribuzione dei libri gender (già stampati, con spiegazione per avere rapporti sessuali) a tutte le scuola per i bambini dai 6 anni in su.

  • Iginio ha detto:

    Bolsonaro NON è cattolico.
    Ripeto: Bolsonaro NON è cattolico.
    Quindi evitiamo di beatificare chi non c’entra. E di far dipendere ragionamenti anche sensati da premesse sbagliate.
    Tosatti, mi permette di essere un po’ burbero anche con lei questa volta? Certi erroracci non glieli consento 🙂

  • Fran ha detto:

    Abito in Italia da molti anni, ma sono brasiliana e ho tutta la famiglia tra Rio e San Paolo. Bolsonaro è ancora appoggiato dal popolo, salvo quelli di sinistra. A Brasilia ci sono sempre manifestazione pro Bolsonaro. Durante l’epidemia ha concesso un stipendio minimo a molte famiglie e non ha voluto bloccare l’intero paese.
    Da anni che la conferenza episcopale brasiliana e permeata da vescovi che seguono la Teologia della liberazione e questi cercano di occupare gli spazi come l’università católica di Rio e il Santuario della Madonna di Aparecida, ma un certo numero di católici e evangelici sono stufi e si ribellano. Le chiese con i preti progressisti si svuotano. Papa Francesco non è voluto molto bene da tanti.

  • Pino Ceresa ha detto:

    Bene Tosatti, sta migliorando la descrizione della situazione brasiliana. Anche i commenti – uno in particolare a rispetto della geopolitica- lo confermano. Sursum corda.

  • : ha detto:

    «Il Brasile anni fa era un paese cattolico, negli ultimi sette anni I pentecostali evangelici stanno crescendo a ritmi vertiginosi»

    Se negli ultimi sette anni c’è stata un’ulteriore impennata nella crescita dei Pentecostali, la riduzione dei Cattolici in Brasile a favore dei Pentecostali, e non solo, è iniziata già intorno agli anni ’50 del secolo scorso. C’è uno studio di Introvigne probabilmente del 2005 (non c’è la data di composizione, si arguisce da alcune frasi nel testo) – non dell’ultimo Introvigne che si è perso nel mondo liquido del Progressismo – ma dell’Introvigne profondo storico delle religioni – intitolato «La crisi del Cattolicesimo in Brasile e l’Azione Cattolica, 1937-1952», che inizia così:

    «Nel 1933 – al culmine del Risveglio Cattolico brasiliano iniziato nel 1916 – la “vittoria schiacciante” (Todaro Williams 1974a, 318) della Lega Elettorale Cattolica Brasiliana, cioè dello strumento che il mondo cattolico brasiliano si era dato per manifestare la sua presenza in occasione delle elezioni per l’Assemblea Costituente, offre il ritratto di una Chiesa cattolica la cui influenza sulla società brasiliana sembra al culmine. Tuttavia, se alla fotografia di famiglia di un cattolicesimo unito e felice nel Brasile del 1933 ne affianchiamo un’altra idealmente scattata vent’anni dopo nel 1952, al momento della fondazione della Conferenza Episcopale Cattolica Brasiliana (CNBB), scopriamo che la situazione è cambiata in modo drammatico».

    Nel lungo studio segue la disamina delle cause e delle loro componenti che in un ventennio (fino a metà del secolo scorso) hanno portato a ridurre drasticamente il Cattolicesimo, prima largamente maggioritario rispetto alle altre confessioni religiose.

    Singolare, ma efficace, l’analisi che ad un certo punto l’autore fa seguendo un criterio preso dall’Economia.

    «Se consideriamo il campo religioso come un “mercato” (il che, beninteso, non significa affatto ridurre la religione alla sua dimensione economica, ma solo utilizzare strumenti e metafore economiche per meglio studiare i fenomeni religiosi), dove s’incontrano un’offerta e una domanda di religione, […] se la religione declina […] c’è qualche cosa che non va nell’offerta. Secondo la teoria dell’economia religiosa la crisi dell’“offerta religiosa” si verifica quando questa non è abbastanza “offerta” oppure non è abbastanza “religiosa”».

    Per quanto riguarda la “non abbastanza offerta” Introvigne la spiega ancora con un’immagine economica: il contrario dell’offerta libera è il monopolio: ma in regime di monopolio «la mancanza di concorrenza deprime il mercato e il prodotto è considerato poco interessante dai potenziali consumatori, [e] il venditore (il personale religioso) s’impigrisce e non è spinto a prendere efficaci iniziative per rimanere competitivo sul mercato». Fuor di metafora questo è avvenuto quando il “personale religioso” cattolico, dato il largo predominio della religione cattolica sulle altre, si è impigrito e non si è più «spinto ad efficaci iniziative». C’è stato quindi un rilassamento dell’evangelizzazione che deve essere continua non solo per mantenere viva la fede dei credenti, ma ancor più per ben formare le nuove generazioni che si succedono di continuo.

    E qui avvenne la catastrofe dovuta alla “non abbastanza religiosa” (vedi sopra).

    L’“offerta” che comunque veniva presentata, oltre a non essere “abbastanza” quantitativamente, non era neppure “abbastanza” religiosa, allontanandosi dai tradizionali temi dell’evangelizzazione cattolica per sostituirli man mano con quelli di carattere sociologico importati dall’Europa protestante dell’area germanica (molti di questi evangelizzatori erano olandesi e tedeschi). In estrema sintesi dal predicare il Vangelo di Cristo si è passati ad imporre il vangelo di Marx, da cui è stata generata la “Teologia” della Liberazione (“Teologia” da porre rigorosamente tra virgolette). Anche qui con un efficace esempio tratto dal mondo dell’economia Introvigne paragona l’offrire il “prodotto” religioso trascurando le dottrine per sostituirle con temi sociologici, ad un’azienda automobilistica che «per quanto i frigoriferi siano utili, se […] a un certo punto anziché automobili vende frigoriferi, è difficile che abbia successo sul mercato delle automobili (anche se potrà entrare in quello dei frigoriferi)».

    Ed è quello che è successo: la Chiesa cattolica brasiliana (ma oggi vale per quasi tutte le Chiese nazionali), non ha più successo nel “meracato” religioso, ma ha incominciato ad averne (con una grande accelerazione negli ultimi sette anni) in quello dei frigoriferi – pardon – in quello sociale (cosiddetto “delle ONG”). “Mercato” sociale – peraltro – di bassa lega se offre prodotti putrescenti come sta avvenendo oggi.

    Ed ecco che il popolo brasiliano, dotato di profondo sentimento religioso, non ricevendo più dai suoi “pastori” in abbondanza l’acqua che salva dalla pura fonte del Vangelo di Cristo, si è rivolto in gran parte ad altre fonti, anche se non di acqua pura ma che offrono un “prodotto” di gran lunga più religioso di quella cattolica. Si spiega così l’enorme travaso di credenti dalla Chiesa cattolica alle sètte pentecostali e simili.

    Il collegamento all’articolo è il seguente:

    https://www.cesnur.org/2008/mi_brasile.htm

    • guidofanti ha detto:

      se lei si è presa la briga di riportare tutta sta storia per ricordare Massimo Introvigne , ha perso tempo .

      • Enrico ha detto:

        A parte Introvigne, non sarà un caso che negli ultimi tre mesi ho incontrato un bel po’ di persone che hanno detto di aver abbandonato la Chiesa cattolica perché in essa non trovavano più niente di valido riguardo al sacro ed alla spiritualità. Ed anzi, più d’una mi ha confessato di nutrire un profondo disprezzo verso gli attuali detentori del potere ecclesiastico che fanno tutto fuorché occuparsi delle anime, ammesso, dicono ancora le medesime persone, che lo sappiano fare.

      • Fontana ha detto:

        Semmai è il contrario: ho citato Introvigne “per riportare tutta sta storia”; la quale evidentemente per definirla così a Lei non frega niente.

        Parafrasando la sua deliziosa frase: se Lei ha speso poche e inutili parole senza entrare nel tema confutando ciò che di sbagliato è stato scritto, ha dimostrato come impiega proficuamente il suo tempo.

        Per spiegarle meglio perché dal suo intervento è evidente che ha delle difficoltà:

        A me non interessa Introvigne (e mi pare che una critica sulla posizione attuale della persona l’ho fatta), ma alcune cose che Introvigne ha scritto su un certo argomento, cioè sulla crisi del Cattolicesimo in Brasile, tema di questo topic.

        Se Lei Introvigne ce l’ha sui… suoi oggetti preferiti, e per questo motivo rinuncia ad entrare nel merito di un argomento che non è cosa personale di Introvigne, è del tutto fuori tema e quindi coerentemente dovrebbe rivolgere altrove le sue antipatie contro quel personaggio.

        • Cascata ha detto:

          ma vai a fare un pò di terapia Fontana ,Non rempire questo blog delle tue connerie .

          • Fontana ha detto:

            Si vede che cascando ci hai battuto la testa di brutto!!

            Mi rivolgerei anche al dott. Tosatti per chiedergli che contirbuto stanno dando questi signori su un argomento, sul quale c’è chi impegna il suo tempo per fornire un contributo, da condividere o da confutare, e loro con degli sciocchi motti che immiseriscono se stessi si sentono in diritto d’insolentire chi non è della loro parrocchia.
            Grazie

  • Virro ha detto:

    PG grazie per questo interessante aggiornamento,
    non se ne po più degli infioccamenti sui compromessi di S.Marta

  • LatinAmerica by by ha detto:

    Il Brasile è la posta in gioco del potere globale .
    – anzitutto Brasile , che da solo è metà della AmericaLatina , di fatto ne controlla l’economia .Per esempio l’Argentina sta in piedi grazie alle esportazioni in Brasile ( 200milioni di abitanti)
    – il Brasile è ricchissimo di tutto , da materie prime a “frigorifero del mondo ” .
    Controllare il Brasile significa poter arrivare a controllare tutta l’america latina .Il che equivale controllare il quarto polo -sistema economico mondiale . Credete che i vari Gates,Soros & co. , non ci stiano pensando ? Perciò il loro alleato Bergoglio sta scatenando i vescovi contro Bolsonaro.

  • Beatriz ha detto:

    caro senhor, sua análise é perfeita. Essa é a situação no meu Brasil. O Bolsonaro é o que é, certamente não o meu ideal, mas comparado ao seu antecessor é um sonho de brasileiros sérios e livres. Toda a classe empresarial, especialmente a média-pequena, toda a burguesia, está com ele, o valoriza e o apóia. Seus inimigos são os comunistas que, apesar de tudo, continuam existindo no Brasil. Mas aqueles que os apóiam são ambientes globalistas progressistas, os da Open Society, especialmente os americanos. Os bispos, meio obedecem cegamente ao Papa, meio estão em silêncio. Como na maior parte da igreja agora. Lamentamos os tempos em que o Brasil foi defendido por gente como Plinio Correa de Oliveira, Betrand de Braganza, Adolfo Lindenberg. Grata pela atenção. Donna Beatriz

  • Dino Brighenti ha detto:

    una curiosità: bergoglio è mai stato visto recitare una corona a Maria Santissima in privato a voce alta e con devozione in ginocchio davanti ad un immagine Sacra di Lei ?
    non esibizioni tv foto etc.

  • Astore da Cerquapalmata ha detto:

    Forse esagero, ma può servire allo scopo…
    Forse i pentecostali, di fatto, sono più “cattolici” dei cattolici di sinistra. Cioè: hanno ancora fede che Gesù è Dio e che le anime devono essere salvate attraverso la grazia.
    Tutto sommato meglio essere pentecostali convinti che catto-comunisti o cattolici radical chic di sinistra.