TANGA, IL GOVERNO: ESPERIMENTO PER DISTRUGGERE L’ECONOMIA

13 Luglio 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, il dott. Paolo Tanga, già Direttore Principale della Banca d’Italia, ci ha inviato una riflessione impietosa sull’attività economica del Governo in carica, e sulle prospettive che si aprono in autunno. Buona lettura. 

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Incalzato dalle conseguenze economiche indotte dai provvedimenti governativi adottati per combattere il corona-virus, ho suggerito una contromisura che, tenendo presenti i vincoli nazionali e internazionali sventolati per indurre l’Italia a indebitarsi ulteriormente, li superi riuscendo a rimettere in sesto l’apparato economico/politico del Paese come mai sia stato fatto risultando di fatto necessariamente risolutiva.

Il punto di forza del popolo italiano (che dall’estero stanno cercando in ogni modo di distruggere – “l’invidia è la prima forma di ammirazione”) è rappresentato dalla circostanza della titolarità di una ricchezza monetaria e finanziaria superiore in maniera stratosferica rispetto all’ammontare del debito pubblico. Al 31.12.2019 essa ammontava a 4.537 mld di euroi.

Si tratta di convincere i risparmiatori a trasferire buona parte di questi risparmi nel finanziamento diretto dello Stato, ma per permetterlo bisogna offrire in cambio qualcosa di significativo: un cambio di mentalità. Questo si può fare perché il debito pubblico nettoii a febbraio 2020 era pari a 2.219,1 mld di euro, cioè meno della metà della ricchezza.

Purtroppo, come ben ha messo in evidenza il prof. Davide Storelliiii, quando il ministro dell’economia Gualtieri ha affermato: “Il governo è al lavoro per evitare rivolte sociali”, ha fatto una dichiarazione che non può assolutamente essere interpretata in maniera positiva perché è indice della gravità della situazione ben conosciuta al governo che, nei fatti, sta adottando una linea di azione che non è assolutamente tesa al benessere della popolazione, ma a ben altre finalità.

Il giudizio del professore sull’azione governativa, se confrontato con quello degli altri Paesi, è addirittura impietoso. La confessione di Gualtieri indica il serio rischio di rivolte sociali in autunno e a fronte di ciò, i membri del governo non cercano di mirare al rilancio dell’economia, bensì a emanare provvedimenti che tamponino una situazione esplosiva al solo scopo di contenerla; se si afferma che bisogna evitare le rivolte sociali, vuol dire che faranno soltanto il minimo indispensabile (se non di meno) perché ciò non accada.

Difatti, nel governo noi notiamo continui annunci, mai seguiti da fatti, semmai seguiti da sconfessioni e ciò che viene approvato è semplicemente quello che non si può proprio evitare di fare. Avendo perciò finalità che non puntano a raggiungere i migliori traguardi, la politica del governo continuerà a spostare in avanti le speranze che siano adottati provvedimenti idonei.

Peraltro, non mancano segnali positivi: ad esempio, i dati del collocamento dei BTP Italia e l’ultima asta di BTP di 14 miliardi di euro, a fronte della quale c’è stata una richiesta di ben 108 miliardi di euro (quasi 8 volte il valore offerto).

L’assurdo è che lo Stato continua a tergiversare sul MES, mentre avrebbe potuto semplicemente aumentare il quantum di denaro che gli è stato offerto dal mercato senza rinviare a ipotetiche disponibilità ancora da definire a livello europeo. Invece si è optato di emettere un titolo nuovo riservato esclusivamente alle persone fisiche risparmiatrici. L’emissione di un titolo dedicato al solo mercato retail determina una minore appetibilità del titolo stesso in funzione della minore liquidità ad esso attribuibile: che senso ha costringere il risparmiatore ad essere obbligatoriamente cassettista, cioè a non poter vendere i titoli acquistati se non rimettendoci in termini di prezzo?

Verosimilmente le caratteristiche di emissione racchiudono l’intenzione di sconfessare i segnali positivi provenienti dal mercato. Ciò è perfettamente in linea con quanto esplicitato dal prof. Storelli. Inoltre, riuscite a scoprire qualche caratteristica per detti titoli che abbia potuto far esplodere le domande di sottoscrizione? Quantomeno la sottoscrizione avrebbe dovuto avvenire attraverso gli uffici postali sotto forma cartacea con un taglio massimo e con cedole al portatore! Meglio ancora che gli stessi titoli (il cosiddetto mantello) fossero frazionabili in tagli individuali al portatore da 50/100 euro ciascuno, in modo da facilitarne la trasferibilità durante la loro vita usandoli al posto del contante!

In questo modo tutti avremmo fatto file per sottoscriverli e così lucrare del differenziale delle cedole, almeno quelle a scadenza nell’anno, facilmente spendibili. Inoltre, il risparmiatore avrebbe avuto l’altro vantaggio di non pagare nemmeno la camuffata imposta patrimoniale, definita di bollo, su depositi inesistenti chiamati virtuali.

Per sollecitare i risparmiatori bisogna dare garanzie che i componenti di questa nuova struttura governativa, rivelatasi costosa e parassitaria, non possono dare.

Si parla di mettere mano al sistema tributario, ma i precedenti non sono buoni: come hanno già fatto con l’iva, lasciando le aliquote invariate e per altra via incassare, in diversi tipi di imposte, molto di più attraverso l’abolizione del contante e le costrizioni all’uso della moneta elettronica. E’ proprio vero, il ministro Gualtieri si è lasciato sfuggire la frase rivelatrice e perciò risulta più che mai evidente che siamo sottoposti a un esperimento economico sociale di distruzione della nostra economia.

Se i partiti che mantengono in vita un governo di siffatta specie non rinsaviscono, bisogna che quelli di opposizione comincino a distinguersi facendo seriamente e “pesantemente” la loro parte.

Sono convinto che quello che serve ora è di dimostrare all’elettorato di avere coraggio, di proporre qualcosa che li possa rassicurare dopo quasi un ventennio di balzelli mascherati, di raggruppare le imposte per ridurle di numero al fine di renderne trasparente l’incidenza fiscale.

Prima di fare proposte, inoltre, bisogna comprendere fino in fondo le conseguenze dei balzelli imposti ai cittadini: si chiamano imposte proprio perché non sono gradite e, se non sono gradite, chiunque le proponga, non può trascurare gli articoli della Costituzione che trattano la funzione sociale della cooperazione senza fini speculativi (45), l’incoraggiamento e la tutela del risparmio (47) e la progressività richiesta dal sistema tributario (53), altrimenti la Costituzione va cambiata.

Un nuovo sistema tributario, se proprio ritenuto necessario, deve necessariamente ricevere un largo consenso, ovvero deve rispettare in modo pieno gli articoli precedenti. Purtroppo, finora l’incoraggiamento del risparmio non è mai stato inserito nell’agenda dei politici, atteso che non solo il rendimento di esso è assoggettato a tassazione, senza aver mai preservato il valore reale del risparmio, ma in epoca euro ci si è pure inventata quella patrimoniale camuffata da imposta di bollo su depositi virtuali, atteso che i titoli non vengono materialmente emessi e detta patrimoniale falcidia il capitale risparmiato; inoltre, per i titoli di Stato, non avrebbe dovuto essere applicata, atteso che per essi esiste la promessa a non assoggettare tali titoli a nessun altra imposta nè presente, nè futura. E’ da aggiungere che l’imposta di bollo viene calcolata con un’aliquota dello 0,20 per cento sul valore di mercato dei titoli e non sul valore nominale, pertanto in epoca di tassi negativi creati artificialmente dalla BCE la riduzione del rendimento è superiore al predetto 0,20 per cento, in alcuni casi, perciò, il prelievo distrugge parte dei risparmi che lo Stato dovrebbe invece incentivare e garantire.

E’ stata avanza un’ipotesi “flat tax”, cioè un’imposta che per importi rilevanti diventa lineare e pari all’aliquota massima fissata; è opportuno perciò distribuire i contribuenti in classi di reddito (almeno due percentili), con un’esenzione di base che assicuri una progressività che si ripropone cambiando il percentile; aumentando le classi, l’imposta rimane progressiva, altrimenti se il reddito viene portato a valori altissimi la tassazione di fatto non sarebbe più progressiva. Se fossero tre i percentili si potrebbe partire da un 12 per cento, per passare al 14 e poi al 16 per cento, rispettando il dettato costituzionale.

Ovviamente qualunque azione che tende alla riduzione delle imposte non può prescindere dallo stabilire come coprire le somme che vengono meno nel bilancio dello Stato.

E’ facile fare un simile proclama, ma nessun politico ha mai saputo indicare come sarebbero state recuperate disponibilità se non rifacendosi a una semplice ipotesi che la riduzione delle imposte avrebbe comportato un incentivo alla produzione e all’emersione del “nero”. Tuttavia, la diffusione dei corona-virus ha dimostrato l’inconsistenza di questa tesi, ma nello stesso tempo indica una strada diversa, come da me dimostrato in una successione di tre articoli pubblicati su questo blog. Si tratta di emettere titoli di Stato speciali a tasso irrisorio e perciò esenti da qualunque imposta o indice di ricchezzaiv.

Poiché le imposte sul reddito pagate con la dichiazione 2019 ammontano a 252,3 mld di euro, basta chiedere ai risparmiatori di acquistare detti titoli per un importo multiplo delle imposte pagate con riferimento ai redditi 2018 in modo da incassare un ammontare di euro capace di rimborsare tutti i titoli a tassi elevati e lasciare un congruo margine. Il coefficiente per emettere circa 3.050 miliardi di euro di titoli di Stato è 12. Con una cedola allo 0,50 per cento il costo del debito pubblico scenderebbe a 15,25 miliardi di euro dai 65 miliardi del 2018 e dai 74 miliardi di euro stimati per il 2021. Bisogna aggiungere che lo Stato potrà avviare investimenti per poco meno di 839 miliardi di euro con conseguente incasso di iva (185 miliardi) per un ammontare superiore all’ammontare delle imposte dirette alle quali rinuncerebbe, infatti le maggiori disponibilità degli italiani generano iva per circa 50 miliardi e tra risparmi di interessi e maggior introito di iva lo Stato incasserebbe ben 294 miliardi di euro.

Per coloro che non avessero risparmi per acquistare i titoli le poche banche pubbliche potrebbero sopperire concedendo prestiti finalizzati all’acquisto dei titoli di Stato applicando lo stesso tasso dello 0,50 per cento in modo che le due operazioni si autoestinguono in parallelo. Tra banche pubbliche e Stato si avrebbe un vantaggio di quasi 42 miliardi di euro.

Cosa induce i politici a non farlo? Le ipotesi sono due: a) non sanno fare i conti; b) un’abietta sudditanza alla “cupola europea” il cui obiettivo è polverizzare ricchezza e risparmi italiani per appropriarsene a loro beneficio dal momento che il popolo italiano ha sempre prontamente pagato per tutti e onorato debiti dimostrando nei fatti di essere il bancomat di questa UE, con l’effetto collaterale, contrario, di essere nominati tra i PIIGS (la cosiddetta “nomina”, mentre “gli altri fanno i fatti”); eppure l’effetto dei due moltiplicatori dei depositi e degli investimenti pubblici rappresentano un doppio volano che consentirebbe di recuperare molto di più di quanti danni abbia fatto la gestione del corona-virus.

iCostituita da 1.914 mld di depositi, 301 mld di titoli e 2.322 mld di raccolta indiretta.

iiIl debito netto è quello non gravato da interessi. Per arrivare al debito lordo occorre aggiungere le monete e i depositi delle amministrazioni pubbliche (cfr. Appendice statistica della Banca d’Italia dell’aprile 2020, tavola 23 pag. 30: monete e depositi delle amministrazioni pubbliche pari a 227,8 mld).

iiiIn un’intervista rilasciata a “Il Vaso di Pandora” pubblicata il 29 giugno scorso.

ivMi riferisco all’infelice ISEE che classifica e divide la cittadinanza in assurde classi di povertà, La semplice previsione di tali indici dovrebbe essere punita penalmente perché confina gli individui ai margini della società senza nessun impegno a rimuovere gli ostacoli che impediscono di uscire dalla povertà stessa, della quale il politico che approva l’introduzione degli indici dichiara di conoscere e di non voler rimuovere.

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6 commenti

  • Lucio Brovedan ha detto:

    Ciao Paolo,
    quindi, se ho capito bene, tu proponi un piano di riacquisto, di circa 3.050 miliardi di titoli in circolazione a tassi superiori, per sostituirli con una pari somma di titoli al tasso dello 0,50 % con conseguenti sensibili minori costi per interessi, a parità di debito?
    Non mi chiaro perchè partire dalle imposte dirette ed a pplicare il coefficiente 12.
    A parte ciò, il massiccio acquisto (e ricollocamento) si dovrebbe fare con euro dei depositi dei cittadini italiani e della “raccolta indiretta” (di fondi comuni e simili immagino).
    Cioè gli stessi euro che Storelli, nella citat intervista su Il Vaso di Pandora, chiama denaro “dormiente” sui depositi bancari?
    Gentilmente, per cortesia, dimmi se ho capito bene la tua proposta. Grazie.
    Cordiali saluti
    Lucio Brovedan

    (mi conosci come amministratore del gruppo WhatsApp, 8 Settembre 2019, di cui sei stato partecipante)

  • Lucio Brovedan ha detto:

    Ciao Paolo,
    quindi, se ho capito bene, tu proponi un piano di riacquisto, di circa 3.050 miliardi di titoli in circolazione a tassi superiori, per sostituirli con una pari somma di titoli al tasso dello 0,50 % con conseguenti sensibili minori costi per interessi, a parità di debito?
    Non mi chiaro perchè partire dalle imposte dirette ed a pplicare il coefficiente 12.
    A parte ciò, il massiccio acquisto (e ricollocamento) si dovrebbe fare con euro dei depositi dei cittadini italiani e della “raccolta indiretta” (di fondi comuni e simili immagino).
    Cioè gli stessi euro che Storelli, nella citat intervista su Il Vaso di Pandora, chiama denaro “dormiente” sui depositi bancari?
    Gentilmente, per cortesia, dimmi se ho capito bene la tua proposta. Grazie.
    Cordiali saluti
    Lucio Brovedan

    (mi conosci come amministratore del gruppo WhatsApp, 8 Settembre 2019, di cui sei stato partecipante)
    Un cor

  • Rafael Brotero ha detto:

    Il raffreddore illuminato non vuole distruggere soltanto l’Italia, vuol distruggere tutte le nazioni per stabilire un governo mondiale “scientifico” controllato dai ragazzi.
    Per capire di che cosa si tratta, è interessante conoscere il potere dell’intelligenza artificiale dietro questa mise en scène.
    Il laboratorio di AI di Google ha creato un paio di anni fa un software di “risoluzione di problemi” in generale, Alpha zero. Non si tratta di un software specifico per gli scacchi, ma con solo un paio di ore di pratica del gioco con sé stesso ha potuto massacrare il software campione del mondo, Stockfish.
    Qualche tempo prima, H. Nakamura, campione americano, aveva detto che neanche Dio potrebbe massacrare Stockfish.
    Figuratevi cosa può fare Alpha Zero tra le mani di Google, che ha tutti i dati del mondo.
    Miserere nobis, Domine.

  • VITMARR ha detto:

    Con un governo come questo con a capo Conte e ministro dell’Economia Gualtieri completamente genuflessi ai diktat europri , tutto quello che viene detto in questo articolo non potrà mai essere fatto. Il momento è cruciale perchè imponendo l’estensione di altri 6 mesi allo stato di emergenza il governo si assicurerebbe altri 6 mesi di vita. Occorre che l’opposizione si faccia sentire in maniera forte con manifestazioni adeguate al sopruso che si ha intenzione di commettere.

  • Antonio Cafazzo ha detto:

    Dr. Tanga, non me ne voglia. Questa ironia non è un disprezzo per la sua competenza e per questo articolo un bel po’ tecnico per le mie conoscenze. E’ un gioco.
    Lo so che le augurerei un “martirio” (fra Yunus, Draghi, Zanchetta..) ma perché non si fa arruolare da Parolin per raddrizzare il baratro finanziario del Vaticano?

  • Marco Matteucci ha detto:

    “È importante che manteniate la pace perché è prossimo L’AVVERTIMENTO, durante il quale vi troverete a scrutarvi interiormente in profondità, senza che un solo peccato, una sola offesa commessa, venga lasciata passare senza essere esaminata…”

    Se vuoi leggere tutto:
    https://reginadelcielo.wordpress.com/2020/07/13/e-prossimo-lavvertimento-durante-il-quale-dovrete-scrutarvi-interiormente-in-profondita/