FDI. SCONCERTANTI PAROLE DEL COMMISSARIO ARDITO ALLA MESSA.

15 Giugno 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, è da qualche tempo che non ci occupiamo della triste saga dei Francescani dell’Immacolata, decapitati e commissariati circa sette anni fa senza che si siano mai state conosciute accuse se non generiche; e oggetto di una campagna di fango, supportata da alcuni siti web estremamente discutibili, mentre gli autori del “golpe” interno dovevano registrare successivamente diverse sconfitte – da parte della magistratura ordinaria – in quello che forse era il vero obiettivo: e cioè i beni della Congregazione. Che forse, finalmente in autunno potrà avere un Capitolo, e darsi un vertice. Ci ha scritto un amico in relazione all’omelia che uno dei Commissari, il salesiano p. Ardito ha tenuto qualche giorno fa. Questo è il video, l’omelia comincia al minuto 36 e l’attacco a padre Manelli, fondatore – ancora in isolamento…! – dei FDI a un’ora e 46 minuti. Buona lettura.

§§§

Su segnalazione di un amico, ho avuto la spiacevole sorpresa di ascoltare le parole che il salesiano don Sabino Ardito, Commissario dei Frati Francescani dellImmacolata, ha pronunciato in occasione della professione religiosa perpetua e temporanea di alcuni frati dellIstituto. Ho visto il video reso pubblico sul web.

Per quanto abbia potuto constatare il tono conciliante assunto dal celebrante, mi colpiscono alcuni passaggi dellomelia, verosimilmente allusivi al Fondatore dei Francescani dellImmacolata, Padre Stefano Maria Manelli, e il momento finale della celebrazione, quando il Commissario gli tira una stoccata, definendo una barzelletta la “transustanziazione” nellImmacolata.

Riguardo l’Omelia don Sabino lha impostata evidenziando l’aspetto comunitario della missione, affidata dallo Spirito Santo non al singolo apostolo, ma alla comunità e ogni uomo, in particolare un religioso, deve essere operatore di unità.

Don Ardito fa bene a ricordare che la superbia umana ha come conseguenza la divisione, citando lesempio della Torre di Babele. Sbaglia, però, a non accennare neanche minimamente al fatto che lunità si costruisce nella Verità.

Se non si richiama questo principio evangelico si rischia di fare dellunità un valore assoluto, un puro slogan, spesso a costo anche della rinuncia alla propria identità originaria, scadendo nel compromesso. Lunità senza verità è idolatria!

Don Ardito ha ragione: lorgoglio ci fa rifiutare di vedere la Verità. Infatti chi è accecato dallorgoglio sillude di costruire unità; in realtà costruisce solo un aggregato, senza la tensione del confronto.

Don Ardito fa bene ad affermare che luomo spirituale è colui che costruisce unità con i propri fratelli e se il nostro modo di agire divide, viene dal diavolo. Sbaglia però a non accennare, neanche minimamente, che anche lagire di nostro Signore può concretamente dividere. È Gesù stesso a dircelo: «Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione». E aggiunge: «Dora innanzi in una casa di cinque persone si divideranno tre contro due e due contro tre; padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera» (Lc 12,51-53).

La divisione, allora, può essere anche la conseguenza del rifiuto di vivere il carisma originario dei Frati Francescani dellImmacolata, per trasformarlo in una forma di vita religiosa più incline e vicina alle esigenze del mondo.

Per grazia di Dio c’è una verità consolante al di là delle parole pontificate dal predicatore di turno, ed èlevidenza della realtà, che smentisce i discorsi preparati e ne rivela la distanza dalla vita reale. Il reale è il vero banco di prova che rivela chi siamo. A volte sono i nostri comportamenti grandi o piccoli che siano, alle volte le nostre parole, fossero anche frasi brevissime, come quella di ritenere la transustanziazione nell’Immacolata una barzelletta di Padre Manelli. Perché, detta così, fuori da un’inquadratura dottrinale e senza spiegazione, lespressione potrebbe apparire credibile, ma solo a condizione che s’ignori il movimento mariologico e di mistica mariana ben noto, che si rifà alla scuola spirituale francese (con il da Montfort e lOlier) e a san Massimiliano Kolbe. Il Commissario, forse ignora, o avrà temporaneamente dimenticato, che tale movimento si è muove nellambito della schiavitù mariana e del cammino ascetico- mistico mariano che ha portato diversi santi al cosiddetto “matrimonio mistico” con la Madre di Dio e allunione trasformante con Lei e allidentificazione con Lei.

Ha fatto scuola nel XX secolo lopera di P. Severino Ragazzini, dal titolo «Maria Vita dellAnima. Itinerario mariano alla Santissima Trinità», in cui sono descritte le esperienze ascetico-mistiche mariane di decine e decine di santi.

Il voto mariano di consacrazione illimitata allImmacolata emesso come primo voto dai FFI si inserisce nell’alveo di questo movimento, approvato e quindi garantito teologicamente dalla suprema autorità di san Giovanni Paolo II, il papa Totus Tuus, che ha canonizzato san Massimiliano Kolbe.

Don Sabino sbaglia anche quando ritiene lespressione “transustanziazione nellImmacolata”,un’invenzione di Padre Manelli. È stato san Massimiliano Kolbe ad “inventarla”, se così vogliamo dire; ma lo fa chiaramente in senso analogico e non univoco rispetto al linguaggio dogmatico-eucaristico. Parla infatti san Massimiliano di “quasi” transustanziazione nellImmacolata. Lo stesso fa Padre Manelli quando usa il termine, mettendolo sempre virgolettato e citando la fonte kolbiana. Ecco quanto scrive il santo: «Vogliamo essere fino a quel punto dell’Immacolata che non soltanto non rimanga niente in noi che non sia di Essa, ma che diventiamo quasi annientati in Essa, cambiati in Essa, transustanziati in Essa, che rimanga Essa stessa. Che siamo cosi di Essa, come Essa è di Dio. Essa è di Dio fino a diventare Sua Madre, e noi vogliamo diventar la madre che partorisca in tutti i cuori che sono e saranno lImmacolata. Ecco M.I., farla entrare in tutti i cuori, farla nascere in tutti i cuori, che Essa possa, entrando in questi cuori, presa la possessione quanto piùperfetta di essi, partorire ivi il dolce Gesù, Dio, e farlo ivi grandire fino a perfetta età. Che bella missione!…» (Scritti Kolbiani, n. 508). La questione dell’ortodossia di tale linguaggio e della dottrina ascetico-mariana soggiacente fu affrontata al processo di Canonizzazione del santo martire polacco e fu risolta favorevolmente (cf. Positio super scriptis, p. 35).

Il Commissario poteva risparmiarsi, nel contesto di una pubblica cerimonia, la canzonatura della barzelletta, che, in qualche modo, non fa altro che mettere il Fondatore ulteriormente in cattiva luce tra i frati che, volenti o nolenti, appartengono allIstituto da Lui fondato per grazia divina. Egli ha tutto il diritto di crederla una barzelletta, ma dovrebbe trovare il coraggio di affrontare la questione in un luogo confacente, con un confronto e un contraddittorio, argomentando la forza delle proprie affermazioni e resistendo alla potenza durto di quelle contrarie.

Oltretutto, l’espressione usata, tradisce come le parole, fino a poco prima pronunciate nellomelia, tra cui il dono del domino di sé, sembrano solo parole che produco il suono dello stridore della distanza tra la teoria e la pratica, tra il pensiero e la vita. Nonostante questa desolante testimonianza spirituale, consola quanto riferisce san Giovanni apostolo nel Vangelo, quando riporta la frase di Gesù:«Ricordatevi della parola che io vi ho detto: Un servo non è più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi».

Beato, allora chi sa accettare la croce ed abbracciarla con amore, nel silenzio e nellofferta quotidiana. Sono questi i maestri di cui noi cattolici abbiamo bisogno.

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14 commenti

  • Antonio Cafazzo ha detto:

    Altra notizia “pensierosa”.

    Il cardinale Sarah oggi compie 75 anni. Secondo la norma presenterà le dimissioni. Il Papa Francesco le accoglierà?

  • Antonio Cafazzo ha detto:

    Notizia succulenta, collaterale e in linea con la “politica” e la spiritualità bergogliana.

    Il vescovo emerito di Orano (Algeria), Gustavo Zanchetta, sotto processo in Argentina per abuso sessuale e appropriazione indebita, ha ripreso tranquillamente l’incarico che papa Francesco ha creato apposta per lui all’APSA l’ente vaticano che gestisce il patrimonio immobiliare della Santa Sede).

  • Iginio ha detto:

    Scusate, ma sono anni che vado scrivendo qui commenti contro le mattane dei salesiani! Questo don Ardito da dove viene? Dall’UPS? Sicuramente ci sarà transitato. E allora, che cosa vi aspettate?
    Note per i motori di ricerca: salesiani – UPS – Unisal – università salesiana – salesiani pasticcioni – salesiani maldicenti

    L’unica cosa su cui i francescani dell’Immacolata hanno esagerato, per quanto ne so, è nell’andare dietro alle robe pliniane del genere “massoneria ovunque”, “tutta colpa dell’unità d’Italia che è stata fatta dalla massoneria” (NON è vero, lo ripeto per l’ennesima volta). Dovevano essere più sagaci.

    A proposito di storia: i salesiani dell’UPS non sanno nemmeno in che anno fu canonizzato don Bosco. Secondo loro nel 1950. Non è vero ma lasciamo che lo scoprano da soli.

  • Mario ha detto:

    Leggo che Ardito sarebbe (ve4bo così da me voluto) un salesiano. Salesiano che dimentica la venerazione di don Bosco per Maria tant’è che Maria Ausiliatrice è la protetrice della congrgazione salesiana. Sminuire il valore di Maria non è ne da sacerdote ne ancor meno da salesiano. Ardito abbia il buon gusto di lasciare la congregazione del mio carissimo Giovannino

  • gianni ha detto:

    E invece, nella visione ascetica dell’annichilamento del sé individuale, il termine transustanziazione giunge a manifestarsi nella mente del Santo come. un’illuminazione assoluta. La B.V. Maria è la più Alta di tutte le creature non solo per essere Madre di Dio ma anche per essersi fatta serva (δουλος Doulos) del Signore, rinunziando a tutto di sé. Il mistico vuole essere come Ella fu verso Dio: il suo schiavo. Cosicché come San Paolo possa dire “Non son più io che vivo: è Cristo che vive in me”.

  • Marco Matteucci ha detto:

    “Siate dei testimoni autentici dei Miei Insegnamenti e consentite ai doni e alle virtù che il Mio Spirito Santo ha riversato su ciascuno di voi di emergere. Popolo Mio, dovete adempiere alla Mia Volontà, adempiere alla Legge Divina in ogni istante della vostra vita e dovete rifiutarvi di passare per la porta larga dove la vita terrena è più facile, ma vi porta ad agire e operare al di fuori dei Miei Insegnamenti. (Cf. Mt 7,13-14)

    Figli Miei: questo momento in cui vivete è difficile, è una prova per tutti i Miei, siete tentati giorno dopo giorno dal demonio che vaga in cerca di prede davanti a un’umanità priva di amore e rispetto verso di Me, carente di fedeltà e comprensione, per cui “Io vengo respinto” e quindi il Mio Spirito Santo non riesce a riversarsi in pienezza su tutti i Miei.

    VENGO ALLA RICERCA DEL MIO RESTO SANTO, DELLA MIA CHIESA RIMANENTE SU CUI RIVERSO TUTTO IL MIO AMORE IN MODO CHE CONTINUINO SENZA CEDIMENTI IN QUESTI MOMENTI CHE ALLO STESSO TEMPO SONO DI GRANDE TRIBOLAZIONE MA ANCHE DI VITTORIA.”

    Se vuoi leggere tutto:
    https://reginadelcielo.wordpress.com/2020/06/15/lumanita-soffre-la-fame-di-fronte-alla-crisi-economica-globale/

  • Catholicus ha detto:

    Poveri Salesiani, come sono scesi in basso, che delusione per un sincero devoto di San Giovanni Bosco quale sono fin dalla mia fanciullezza. Da anni sono in amicizia con un sacerdote salesiano più vicino ai 90 che agli 80: ebbene, ho provato a parlargli della vexata questio del pro multis sostituito col pro omnibus, apriti cielo! mi ha fatto una tirata sessantottina da far paura, cose che poteva dirle il don Chichì di don Camillo, ma da un sacerdote così anziano, catechizzato col Catechismo di San Pio X (che io ricordo ancora a memoria), ma cosa glia hanno fatto a questi preti per ridurli cosi? Non è la popolazione da rievangelizzare, sono loro da recuperare, sono loro da inviare nelle cliniche psichiatriche per un bell’elettroshock, invece negli Usa ci mandano i sacerdoti che non si piegano alle eresie della “chiesa” bergogliana! e tra me e questo sacerdote esiste una forte, sincera amicizia, ma ormai non parlo più di religione con lui.

    • Evelino ha detto:

      Triste ma è cosi

    • Enrico ha detto:

      Penso che ormai, visto l’avvelenamento post-conciliare e sessantottino, non sia bene farsi tirare le orecchie e stare a guardare. Non so quale sia stata la Sua reazione allo sproloquio di quel vecchio balordo. Spero abbia ribattuto colpo su colpo senza dargli un attimo di respiro:

      à la guerre comme à la guerre!!!

    • stefano raimondo ha detto:

      Salve Catholicus. Un po’ ti invidio, ma io non ce la farei a mantenere una “sincera amicizia” con chi travisa il cattolicesimo. Ho amici atei, valdesi, agnostici di estrema sinistra, ma con chi si definisce cattolico senza esserlo proprio non ce la faccio ad essere amico (amicizia che ha per propedeutica la stima per la persona in questione), soprattutto se questa persona ha modificato nel tempo la sua idea di cosa è “cattolico”, come se la cattolicità fosse modificabile. Non richiedo all’amico continui atti di eroismo, ma un minimo di coerenza e di stile.

      Comunque sia, venendo all’articolo, non mi risulta che prima di Bergoglio ci fosse questa esaltazione dell’unità, prima mi sembra ci fosse invece una esaltazione delle diversità, delle peculiarità, delle specificità; chissà come mai, con Bergoglio, c’è tutta questa richiesta di unità…

    • Grog ha detto:

      Condivido l’amarezza di Catholicus.
      Io sono cresciuto coi salesiani e mi mette somma tristezza vedere la fine che hanno fatto.

  • Fabio ha detto:

    Come si può definire chi si accanisce contro chi non può difendersi? Ed usando argomenti falsi e volutamente distorti?
    Ci penserà Maria Santissima a ristabilire la verità