DDL OMOFOBIA, CONTRO LA COSTITUZIONE E LA LIBERTÀ. LA CEI.

10 Giugno 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Il tentativo di far passare una legge-bavaglio, dalle caratteristiche probabilmente incostituzionali – contro l’art. 21 sulla libertà di opinione ed espressione – sotto la mascheratura della discriminazione contro omosessuali e altre forme di preferenza sessuale, ha trovato l’opposizione della Conferenza Episcopale Italiana. Oggi è stato diramato questo comunicato, in cui il neretto è nostro:

I Vescovi contro ogni discriminazione

Omofobia, non serve una nuova legge

“Nulla si guadagna con la violenza e tanto si perde”, sottolinea Papa Francesco, mettendo fuorigioco ogni tipo di razzismo o di esclusione come pure ogni reazione violenta, destinata a rivelarsi a sua volta autodistruttiva.

Le discriminazioni – comprese quelle basate sull’orientamento sessuale – costituiscono una violazione della dignità umana, che – in quanto tale – deve essere sempre rispettata nelle parole, nelle azioni e nelle legislazioni. Trattamenti pregiudizievoli, minacce, aggressioni, lesioni, atti di bullismo, stalking… sono altrettante forme di attentato alla sacralità della vita umana e vanno perciò contrastate senza mezzi termini.

Al riguardo, un esame obiettivo delle disposizioni a tutela della persona, contenute nell’ordinamento giuridico del nostro Paese, fa concludere che esistono già adeguati presidi con cui prevenire e reprimere ogni comportamento violento o persecutorio.

Questa consapevolezza ci porta a guardare con preoccupazione alle proposte di legge attualmente in corso di esame presso la Commissione Giustizia della Camera dei Deputati contro i reati di omotransfobia: anche per questi ambiti non solo non si riscontra alcun vuoto normativo, ma nemmeno lacune che giustifichino l’urgenza di nuove disposizioni.

Anzi, un’eventuale introduzione di ulteriori norme incriminatrici rischierebbe di aprire a derive liberticide, per cui – più che sanzionare la discriminazione – si finirebbe col colpire l’espressione di una legittima opinione, come insegna l’esperienza degli ordinamenti di altre Nazioni al cui interno norme simili sono già state introdotte. Per esempio, sottoporre a procedimento penale chi ritiene che la famiglia esiga per essere tale un papà e una mamma – e non la duplicazione della stessa figura – significherebbe introdurre un reato di opinione. Ciò limita di fatto la libertà personale, le scelte educative, il modo di pensare e di essere, l’esercizio di critica e di dissenso.

Crediamo fermamente che, oltre ad applicare in maniera oculata le disposizioni già in vigore, si debba innanzitutto promuovere l’impegno educativo nella direzione di una seria prevenzione, che contribuisca a scongiurare e contrastare ogni offesa alla persona. Su questo non servono polemiche o scomuniche reciproche, ma disponibilità a un confronto autentico e intellettualmente onesto.

Nella misura in cui tale dialogo avviene nella libertà, ne trarranno beneficio tanto il rispetto della persona quanto la democraticità del Paese.

LA PRESIDENZA DELLA CEI

Roma, 10 giugno 2020

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Si tratta di una presa di posizione importante, che dovrebbe essere valutata con attenzione dalle forze di maggioranza, in particolare da parte di quei parlamentari che vantano radici ecclesiali o sostengono di rifarsi, almeno talvolta, all’insegnamento della Chiesa. Vi offriamo qui un video molto interessante, che in tre minuti sintetizza la questione:

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Ed è interessante leggere l’opinione di un vescovo, mons. Suetta, pubblicata dal SIR, su questo argomento:

“Una legge di questo tipo introdurrebbe nel sistema normativo uno squilibrio nel rapporto tra la libertà di opinione e il rispetto della dignità umana, che può dar luogo a derive liberticide”. Lo scrive il vescovo di Ventimiglia-San Remo, mons. Antonio Suetta, presentando alcune “riflessioni e preoccupazioni pastorali” sulla proposta di legge contro i reati di omo e transfobia, nota come ddl Zan-Scalfarotto. La sua attenzione si concentra in particolare nel punto in cui il testo prevede di punire “l’istigazione a commettere atti di discriminazione o di violenza, non mere opinioni”. “Ma il problema sta proprio nell’individuare la differenza tra una opinione e una reale discriminazione – osserva il presule -, il che verrebbe affidato a una serie di valutazioni in capo a un giudice”. Alla luce di ciò il rischio evidenziato dal vescovo è che “un genitore, un vescovo, un parroco, un catechista, che, nell’adempimento della loro naturale missione, abbiano esposto secondo la propria coscienza e le proprie convinzioni una valutazione educativa circa determinate condotte o promozioni di costume, possano essere sottoposti a un procedimento penale, in cui sarà da dimostrare che l’opinione o intervento formativo non conteneva in sé intento discriminatorio, per stabilire di volta in volta se sia stato superato il confine fra ‘opinione’ e discriminazione”.
Infine, da mons. Suetta un appello a tutti politici cattolici e a coloro che si ispirano a principi cristiani, affinché “facciano sentire la loro voce e nel dibattito politico in corso rivendichino la libertà di pensiero di tutti e dei cristiani”. “Mi spaventa, come pastore, pensare che articoli stessi del Catechismo e passi della Bibbia possano da un giorno all’altro diventare perseguibili per legge”, afferma mons. Suetta. Che conclude: “Non si può accettare che una legge metta a rischio la possibilità di annunciare con libertà la verità dell’uomo, sia pur con l’obiettivo di prevenire forme di discriminazione contro le quali è sufficiente applicare le disposizioni già in vigore, unitamente a una seria prevenzione, non necessariamente penale, per scongiurare l’offesa alla persona, chiunque essa sia”.

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Fra le diverse prese di posizione ci sembra interessante riportare quello che dice Massimo Gandolfini, del Family Day, che pone in relazione il ddl San-Scalfarotto con la pratica dell’utero in affitto, che qualcuno – per esempio Cirinnà – vorrebbe sdoganare con il pretesto della “regolamentazione”. A dispetto del fatto che sia giustamente considerato un crimine in molti Paesi e in Europa.

Gandolfini (Family Day): grati ai Vescovi per il “No” alla legge sull’omofobia

“Siamo grati ai Vescovi italiani per aver ribadito che non serve una nuova legge sull’omotrans-fobia poiché esistono già le adeguate misure legislative per reprimere tutte le forme di discriminazione e violenza mosse sulla base dell’orientamento sessuale della persona. I presuli hanno chiarito che non esiste alcun vuoto normativo e che una misura ad hoc aprirebbe a derive liberticide. Si tratta di una posizione di buon senso che condividiamo pienamente”. Così Massimo Gandolfini, presidente del Family Day.

“Siamo altresì conviti, come ribadisce la Cei, che il dialogo e la promozione del rispetto reciproco devono essere promossi nella cornice della libertà d’espressione e che sia un diritto inalienabile della persona poter sostenere che ogni bambino ha diritto a un padre e una madre, che si nasce maschio e femmina e che l’utero in affitto è un abominio che va combattuto. Questi principi non possono diventare formulazioni perseguibili per legge o essere scambiati per posizioni omofobiche” prosegue Gandolfini.

“Il parlamento rifletta quindi sul sentire del popolo italiano ben interpretato dai Vescovi e blocchi la discissione del ddl Zan in corso alla Commissione Giustizia della Camera”, conclude Gandolfini.

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Inoltre mi sembra interessante riportare un paio di tweet di persone democratiche e rispettose della libertà di opinione altrui, relative alla presa di posizione della CEI. Mi sembra che almeno una di queste dovrebbe risvegliare l’attenzione della Polizia Postale; non mi sembra che bruciare edifici di culto sia un’attività legittima, in Italia. Ancora.

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25 commenti

  • Rafael Brotero ha detto:

    Ancora un chiaro esempio di verità che nella bocca di mitomani diventa menzogna.

  • Astore da Cerquapalmata ha detto:

    La Chiesa, ma anche la società, ha ceduto troppo sulla questione morale. Ma cedere non è misericordia, perché la misericordia non cede all’ingiustizia.
    Il misericordismo, cioè la misericordia slegata dalla verità e dalla giustizia, è la mancanza di carità. La carità richiede rinnegamento di se stessi e non di ricevere gli applausi.
    Qualunque genitore di fronte alla malattia di un figlio non cambia la diagnosi inventandone una meno grave, ma cerca la cura, altrimenti è un cattivo genitore. Un egoista.
    Io ho un bellissimo ricordo del mio direttore spirituale di quando ero giovane che riusciva a manifestarmi l’amore di Dio senza indulgere col peccato. Mi ha insegnato tanto e anche oggi ricordo spesso tante sue parole.
    Si può dire la verità con amore e senza giudicare, ma per molti la verità è già un giudizio e questo è assurdo.
    Finalmente si è mossa la CEI, ma difficilmente sarà efficace il suo appello perché sono anni che non ha mai ricordato come certi peccati gridano vendetta al cospetto di Dio.
    Sarà per caso che, come ho letto in un vecchio libro di catechismo, chi ha apostatato dalla verità, aveva già apostatato dall’onestà?

  • Silvio ha detto:

    Non ne possiamo più di questi governanti di sinistra che in pochi decenni hanno fatto di tutto e di più per dissacrare la famiglia e creare una ideologia di morte (aborto, eutanasia…) sorretti e sovvenzionati dai soliti poteri forti, sette oscure (mica tanto), media pubblici e giornali sovvenzionati dallo stato (cioè i cittadini che non li leggono). Si sono avverate le profezie di suor Mariana (nel 1650…) e di Fatima (1917). Suor Lucia l’ha detto con forza: “L’attacco sarà contro la famiglia”. La CEI non deve solo dire di essere contraria, ma deve dichiarare apertamente e definitivamente che è contro questo governo immorale, anticattolico, che legifera contro la vita e a favore della morte, contro la famiglia e a propaganda di rapporti contro natura. Se la Chiesa rinuncia anche all’8 per mille tanto meglio: i veri cristiani daranno alla vera chiesa di Gesù Cristo 800 per mille, potete crederci.

  • IMMATURO IRRESPONSABILE ha detto:

    Probabilmente sarebbe andato tutto allo stesso modo; tuttavia nel ’68, quando Paolo VI, per l’ Humanae Vitae, venne attaccato da tutti, il popolo cattolico si ….girò dall’ altra parte, invece di combattere. Pochi avvertirono quali sarebbero state le conseguenze, massime nella morale insegnata dalla Chiesa (visibile), separando la sessualità dalla mater-paternità (non, propriamente dalla procreazione, che è altra questione). Se l’ atto sessuale viene considerato come un valore in sè, e l’ atto sessuale è piacere (siamo d’ accordo su ciò ?), chi può sindacare sul modo di procurarsi tale piacere?
    Che poi i preti parlino di fedeltà, di affettività, di arricchimento reciproco, questo fa parte della commedia. Abbiamo accettato (quasi) tutti, senza resistere troppo, che nella sfera sessuale ognuno si regolasse (?) sè. Inoltre, e mi dispiace dirlo, una certa filosofia “personalista” non ha aiutato l’ intelligenza di ciò che stava per accadere. In poche parole, se accettiamo il primato dell’ esistenza (chi sono io lo decido io) irriducibile a ogni essenza (io sono un maschietto, tu sei una femminuccia), poi ci ritroviamo in una realtà, già giuridico-politica (in ciò la Sinistra è brava), in cui non solo ciascuno reclama come “diritto” ogni propria volontà, ma in più pretende la benedizione!
    E la trova pure….

  • Enrico ha detto:

    “ … non per questo, mi sento omofobo”.

    Purtroppo non è questione di “sentirsi”, che è soggettivo, bensì di “essere tacciato”, che è un’azione oggettiva del Pensiero Unico. Ciò che “è”, oggettivamente, è stabilito dal Pensiero Unico che ovviamente agisce anche in parlamento per ottenere l’oggettivazione dell’omofobia, termine abusivamente impiegato per indicare l’avversione verso gli omosessuali.

    È il Pensiero Unico – proliferante come non mai anche nella Chiesa e non da oggi, altro che CEI! – che stabilisce ciò che si può dire e ciò che non si può dire.

    “Omofobo” deriva dal greco omos (stesso, uguale) e phobos (paura, timore). L’omo-fobia è quindi la paura dell“uguale”; quindi indica un essere umano che ha paura di un altro essere umano, e ciò indipendentemente dalla sessualità. L’omofobia può darsi indifferentemente da un uomo verso un uomo o verso una donna, o viceversa da una donna verso una donna o verso un uomo. Insomma l’omofobia trascende i sessi.

  • Corrado Bassanese ha detto:

    “Cosa temono ? che con questa legge impediscano la pubblicazione e vendita dei Vangeli , essendo omofobi ?” risposta: SI esatto

    “temono la imposizione di matrimoni gay in tutte le chiese ?” risposta: NO (non serve la legge contro l’omofobia)

  • don Sandro ha detto:

    Mi permetto di commentare quanto scritto da Davide Bassani.

    Sig. Consigliere Municipale di MilanoDavide Bassani.

    Sig. Consigliere Municipale, ho letto quanto da lei pubblicato proprio oggi circa la necessità, cito le sue parole, di “provvedimenti contro la CEI, perfetta promotrice dell’omofobia” e che conclude con “Non saremo mai stanchi di denunciare la rappresentanza medievale di questa istituzione”.Mi permetta, vorrei fare spassionatamente un paio di riflessioni.La prima circa l’omofobia: essere convinti che le unioni tra gente dello stesso sesso, sia una cosa abominevole, non vuol dire essere omofobi. Io ho amici omosessuali che rispetto nelle loro idee, ma ai quali dico chiaramente che non sono d’accordo con le loro idee e, non per questo, mi sento omofobo.Questa parola, forse non lo sa, ma vuole dire “avere avversione per gli omosessuali”. Nessuna avversione, mi creda: ma nessuno può vietarmi di dire che, secondo la mia formazione e i principi che mi sono stati dati, posso non essere in accordo con quello che pensano altre persone: in questo caso gli omosessuali.Sono un cattolico che crede nei valori insegnatigli e, per me, la Parola di Dio ha un valore fondante: mi spiace che per lei non sia la stessa cosa!Vorrei pregare tutti voi che vi riempite tanto di parole “omofobia” e tante altre, che non sono nient’altro che la parola finale (secondo voi) contro chi la pensa diversamente, di capire bene il problema e di non parlarne a vanvera, come il più delle volte si legge.La seconda riflessione (spero che non abbia già cancellato il mio scritto).Lei usa la parola “medievale” con evidente connotazione spregiativa, intendendo bollare la CEI (ma credo che si riferisca più in generale all’intera mentalità cattolica) di oscurantismo e di chissà quali atrocità. È decisamente vero che ci sono stati e purtroppo sempre ci saranno momenti “bui” nella gestione della chiesa gerarchica, ma credo che lei debba anche farsi una maggior cultura degli episodi che con tanta arroganza definisce “medievali”, intendendo, appunto dire “negativi”.Anche in questo caso si possono constatare senza dubbio fenomeni negativi, ma etichettare il medioevo come fonte di una mentalità negativa come emerge dal suo scritto è fuorviante e indice di una pessima conoscenza storica.Non ho il tempo e nemmeno la voglia di elencarle elementi positivi: faccio un solo esempio per tutti: San Francesco e il movimento francescano da lui innescato. Mi scusi se è poco!
    Vorrei terminare soltanto dicendo che uno che si qualifica Consigliere Municipale, dovrebbe essere un pochino più attento a formulare giudizi acritici e senza basi storiche: se consiglia così come scrive, in Municipio, poveri milanesi.
    Non stia a rispondere, la prego, perché come sempre accade, sarebbe un dialogo tra sordi: lei rimane della sua idea e io certamente della mia. Volevo solo farle sapere che non tutti “bevono” le scempiaggini che vengono scritte da personaggi come lei.
    Un italiano all’estero Sandro Colonna

  • Iginio ha detto:

    La sparata sulle chiese che illuminano perché bruciano è tipica di certi ambienti sedicenti anarchici emiliano-romagnoli. Il tizio che qui si cita non va oscurato: va detto chiaramente chi è. Deve assumersi le responsabilità della propria idiozia. Una volta un assessore comunale ne disse una analoga e io gli scrissi una email spiegandogli che allora non poteva lagnarsi se i fascisti bruciavano le cosiddette case del popolo o le sedi delle cooperative. Mi rispose che c’era un equivoco e che lui andava d’accordo col parroco con cui collaborava. E ti credo! Dove lo trovava un altro ente, a parte la parrocchia, che si prenda cura dei bambini, dei vecchi e degli handicappati?
    Sono solo poveri scemi e imbecilli. Gli va fatto capire.
    Come al tizio consigliere comunale di Milano che usa “medievale” come insulto. A Milano! Una città che senza il Medio Evo non sarebbe quello che è diventata e tanto meno un Comune!

  • Creazionista ha detto:

    È solo un pro-forma per tenere contenti i tradizionalisti. Come l’affidamento dell’Italia alla Madonna. Devono alzare molto la voce, se no non ci credo. Non lo fecero con le unioni, svendute per una cena, non lo faranno nemmeno ora

    • Zuzzurellone ha detto:

      Concordo. Il pronunciamento della Cei serve solo a far tacere i tradizionalisti.I numeri necessari per l’approvazione di questa legge liberticida , in Parlamento, ci sono. Ma si vuole anche distogliere l’attenzione degli italiani dal grave problema che investe la magistratura tutta con il caso Palamara. Il silenzio stampa è totale sia nei telegiornali che nei talk-show. Se Salvini scende nel tritacarne di Floris non viene intervistato sul caso Palamara, ma sul fatto che , in Piazza del Popolo si è tolto la mascherina per fare una foto con una signora.

  • Raffaella ha detto:

    La Cei ha belato il proprio disappunto; meglio tardi che mai, ma
    non credo che andranno oltre delle rimostranze formali.
    In fondo era un atto dovuto per abbindolare i fessi che ancora danno credito a Bassetti e co.

  • Politica internazionale ha detto:

    Trump sta stilando nuovi elenchi contro le petroliere che operano con i regimi del Venezuela e dell’Iran. Il risultato è che i due regimi stanno stringendo rapporti sempre più stretti. L’attuale papa è favorevole ad entrambi i regimi.
    Ma questa notizia non deve arrivare a noi italiani, e il gruppo dirigente Vaticano sta cercando di tenere buona l’opinione pubblica italica.

  • Chiara ha detto:

    Proprio ieri ho letto sul blog di Aldo Maria Valli un articolo molto interessante su questo argomento e ho deciso di condividerlo sul gruppo whatsapp delle giovani coppie di sposi della parrocchia, di cui faccio parte. Non vi dico le reazioni di una delle partecipanti! E il parroco, il diacono e i catechisti che guidano il gruppo, zitti. Uno solo di loro ha scritto che ha preferito non intervenire perché ha proposto di approfondire il dibattito durante un incontro dedicato. Al quale andrò munita di CCC e tanta tanta pazienza. Se a nulla varrà, addio gruppo parrocchiale. Non sarà evidentemente una grave perdita.

    • Creazionista ha detto:

      Ci faccia sapere, sono curioso

    • Iginio ha detto:

      Personalmente trovo deprimente già il fatto che esista un gruppo whatsapp di giovani sposi della parrocchia, ma rinuncio ad argomentare, tanto passerei per misantropo e arretrato in ogni caso.

      • Chiara ha detto:

        😅
        Il gruppo whatsapp è stato creato per informarci sulle date degli incontri e cose del genere. 🤗

    • Valentina ha detto:

      Mah, invece io le consiglierei di continuare comunque nel gruppo whatsApp della parrocchia. Così, tanto per rompere le uova nel paniere ogni volta che si dicono castronate, si ascoltano solo silenzi o ha nuove cose sulla Dottrina della Chiesa Cattolica da condividere. Sa, non è detto che quello lei semina oggi un giorno, assieme alla sua preghiere, non faccia crescere una bella famiglia!
      Se i parroci tacciono, lei è una testimonianza preziosa. Si ricordi che non è mai sola nella Battaglia e le umiliazioni sono gemme dal valore inestimabile da offrire al Signore.

  • Marco Matteucci ha detto:

    Ci troviamo nel mezzo di una crisi sociale ed economica senza precedenti. Eppure, una delle priorità del Governo sembra essere l’approvazione di una legge inutile, pericolosa e ideologica…
    Ci riferiamo alla legge contro l’omotransfobia.
    Alla Camera dei deputati la discussione in Assemblea è stata fissata per il mese di luglio e sono in corso i lavori alla Commissione Giustizia.
    Pro Vita & Famiglia ha preparato un video che spiega in tre minuti i problemi e i pericoli principali dell’approvazione di una legge contro l’omotransfobia…
    Alcuni pensano che questa legge intenda solo proteggere le persone omosessuali e transessuali dalla violenza. Ma queste persone sono già protette dalla legge – come tutti gli altri cittadini – da atti violenti ed offensivi…
    Inoltre, non esiste una “emergenza omofobia” nel nostro paese: tutti i dati degli organismi ufficiali (OSCAD, OSCE/ODIHR) e tutte le più ampie ricerche (FRA) confermano che non c’è una diffusione allarmante di violenze e discriminazioni contro omosessuali e trans. Anzi, l’Italia è tra i paesi più sicuri d’Europa da questo punto di vista.
    A cosa serve davvero una legge del genere?

    Punire le persone in base agli ambigui e imprecisi reati di “istigazione alla discriminazione omofobica o transfobica” rappresenta una minaccia per la libertà di pensiero, di religione e di associazione di tutti i cittadini…
    Nella logica di coloro che promuovono i progetti di legge anti omotransfobia, potrebbe essere “omofobia” insegnare ai bambini che tutti hanno una mamma e un papà o manifestare la propria contrarietà alle adozioni gay.
    “Transfobia” potrebbe essere rifiutare l’ingresso di un transgender maschio in uno spogliatoio femminile o insegnare che i sessi sono due, non fluidi né intercambiabili.

    Sono molti gli esempi di persone perseguitate o condannate per le loro idee in paesi dove queste leggi esistono già:
    – Nel Regno Unito, Caroline Farrow, madre di cinque figli, è accusata di transfobia per essersi rifiutata di usare pronomi transgender.
    – Il Cardinale Antonio Cañizares Llovera, è stato accusato di omofobia per aver preso posizione contro la diffusione dell’ideologia di genere.
    – Negli Stati Uniti, il pasticcere Jack Phillips è stato processato più volte perché, in ragione della sua fede, non voleva preparare torte per matrimoni gay.

    Madri e padri di famiglia, associazioni e cittadini rischierebbero la reclusione o la denuncia a causa delle proprie convinzioni.
    In sostanza, si tratta di una legge voluta dalle lobby LGBT per silenziare le critiche e mettere in galera gli oppositori. Perciò, bisogna opporsi all’approvazione di una legge “bavaglio”. Ma c’è poco tempo!

    Non esitare a diffondere queste informazioni e a condividere il nostro video di tre minuti ad amici e conoscenti.

    Grazie!

    • Marco Matteucci ha detto:

      Finalmente anche la CEI, dopo essersi pronata a tutte le imposizioni assurde del governo (una tantum) prova a biascicare qualcosa di cristiano a favore della famiglia naturale e contro la deriva anticristiana di questa ciurma di mercenari scellerati, che trova il tempo per inginocchiarsi (ipocritamente) per George Floyd, ma non per l’omicidio legalizzato di milioni di esseri indifesi assassinati ancor prima di nascere, e intanto trama per distruggere la fede e la famiglia.
      VERGOGNA!

  • Germano ha detto:

    Non dimentichiamoci che il 4 novembre si voterà in America per la Presidenza. In questo momento Joe Biden è in leggero vantaggio su Trump. A leggere l’articolo di Meotti sul Foglio di oggi , mi sembra di capire che nelle file progressiste è in atto una caccia alle streghe, ovvero tutti coloro che possono essere accusati di razzismo vengono individuati e costretti all’autocritica e alla volontaria emarginazione.
    Affinché Biden conservi il suo risicato vantaggio è indispensabile che la Chiesa si mostri superiore agli atti discriminatori dei progressisti, facendo in modo di non essere considerata la fonte di tale discriminazione
    Dopo il 4 Novembre si vedrà .

  • Crisbiagio ha detto:

    A ben vedere e’una legge PER l’eterofobia.
    Nazistiiii suuu Marteeeee…….

  • scettico ha detto:

    non mi fido della CEI di Bassetti. Da sette anni hanno concorso a confondere l’istutito della famiglia, matrimonio e la stessa Genesi . Tutt’un tratto si son ravveduti ? Cosa temono ? che con questa legge impediscano la pubblicazione e vendita dei Vangeli , essendo omofobi ? temono la imposizione di matrimoni gay in tutte le chiese ?
    Certo , mi sembra una reazione corretta , ma ripeto, non mi fido della CEI di Bassetti. quale gatta ci cova ?

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