GOTTI TEDESCHI E IL 25 APRILE. CATTOLICI, IMPARIAMO DALL’ANPI…

23 Aprile 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, il professor Ettore Gotti Tedeschi ci ha inviato una sua riflessione legata alle celebrazioni del 25 aprile, e alle norme che regolano la proibizione per i fedeli di assistere alla messa. Buona lettura.

§§§

Coraggiosa “resistenza” dell’ANPI verso la più discreta “resistenza” cattolica. Forse, prescindendo dalla differenza di compattezza ideologica e forza di moral suasion, dovremmo prendere esempio.

Caro Marco, un’incoraggiante speranza di poter tornare a Messa presto (Dio solo sa quanto io personalmente ne ho bisogno) sta nella notizia che dopo, e grazie al 25 aprile, le chiese “potrebbero” riaprire per le funzioni religiose.

Ho detto “potrebbero”.

Ciò potrebbe avvenire grazie all’ANPI ( Associazione Nazionale Partigiani d’Italia ).

Infatti la possibile riapertura non sembra esser frutto di un successo della diplomazia vaticana, ma una conseguenza logica di estensione della concessione alle funzioni religiose dell’insistenza dell’ANPI a pretendere le celebrazioni del 25aprile, nonostante le ragioni del contenimento del contagio. Lo scrive Francesco Giubilei su Il Giornale di oggi, 23 aprile.

Se questa autorizzazione venisse data ufficialmente, con una specifica governativa norma e procedure da osservare, dovremmo esultare, e ringraziare anche l’ANPI.

Vorrei dare un contributo al convincimento generale che la “resistenza” che dovrebbe fare il mondo cattolico, ha fondamenta, e che questa estensione di libertà (con tutta la prudenza necessaria nelle procedure organizzative) alle funzioni religiose, sia meritevole, da più punti di vista.

La specifica “resistenza” cattolica dovrebbe prendere esempio dai primi Apostoli (a rischio della loro vita) verso le ingiunzioni, che considerarono ingiuste (nelle circostanze), di non fare apostolato. Negli Atti degli Apostoli (4,18 ), troviamo che, nonostante il Sommo Sacerdote e il Sinedrio avessero severamente proibito agli Apostoli di predicare e “insegnare nel nome di Gesù “, gli Apostoli continuarono a farlo, predicando con fermezza la dottrina della fede, con frutti di conversioni persino straordinari, inattesi.

Il Vangelo narra che il Sommo Sacerdote convocò gli apostoli e disse loro :”Vi avevamo espressamente ordinato di non insegnare più nel nome di costui ed ecco voi avete riempito Gerusalemme delle vostra dottrina”.

Rispose allora Pietro : “Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini”, e continuò a farlo (Atti 5,29).

Ora, la resistenza di Pietro e degli Apostoli non era attribuibile a una volontà di rifiutare i loro doveri verso la autorità legittima. Essi rifiutavano di obbedire ad un comando che trovavano ingiusto.

Scrisse San Giovanni Crisostomo (nella sua Omelia sugli Atti degli apostoli, 13) che <Gli Apostoli erano infatti convinti che corrono pericolo coloro che non temono Dio, e che è peggio commettere una ingiustizia che subirla>.

<Il cristiano osserverà esemplarmente la legge dello Stato, ma sa che lo Stato non è giuridicamente onnipotente, non essendo lui la fonte del bene e del male>. L’azione critica verso decisioni politiche riferite alla fede, così come l’obiezione di coscienza, per un cristiano è doverosa. E’ inutile e scontato richiamare il concetto di adeguata massima prudenza per attuare ciò.

Io credo che nel valutare la realtà della applicazione della interpretazione di una norma sociale o politica, che non consente di osservare i doveri che un cristiano sa di avere verso Dio, egli deve saper resistere e saper dimostrare con determinazione l’errore. Certo rispettando le norme e obbedendo alle leggi, ma contestando e resistendo, in modo che appaia a chiunque essere il suo comportamento giusto, spiegabile ed esemplare nella sua applicazione pratica.

Trovo pertanto che la reazione dell’ANPI a norme che potevano impedire, o limitare, le manifestazioni del 25 Aprile, anniversario della Liberazione, sia una lezione utile per noi (intimiditi e divisi) cattolici in questa specifica circostanza.

Anche per noi sarebbe festeggiamento, anche, di un’altra “liberazione”. Osservando le norme di prudenza che ci verranno indicate dal nostro buon senso e dalle indicazioni dei nostri Pastori. Il rispetto della vita, nostra e di quella del prossimo, per noi deve essere esemplare, senza alcun dubbio, soprattutto in questa circostanza.

ettore gotti tedeschi

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27 commenti

  • Oreste ha detto:

    Personalmente -ma non so’ se sia dottrinalmente corretto- mi sforzo di leggere l’antico testamento, gli atti, le lettere e l’apocalisse, alla luce del vangelo: non il contrario.

    Per intenderci: Pietro sentii in coscienza che doveva annunciare il Cristo e trasgredì agli ordini del sommo sacerdote. A parte che non erano ordini di “Cesare’ ma di “Dio”, del rappresentante del “Dio ebraico”.
    Mi sono incartato. Penso che sia’ giusto agire in coscienza, SOPRATTUTTO PACIFICAMEMTE! SI PROPONE, NON SI IMPONE!

    Ma se Cesare dicesse No. Magari per motivi sanitari, non si farebbe peccato ad obbedirgli.

    Cristo non si getto’ in politica o amministrazione. Non si fece difendere dalla spada nel Getsemani. Era ALTRO.

    Detto questo ben comprendo e trovo lodevole che i cattolici chiedano, come l’ampia, di poter svolgere le proprie attivita’.

  • Iginio ha detto:

    Oggi mi sono dovuto sorbire al telefono una signora che, pur essendo casa e chiesa, difende Conte – poverino, si è trovato in una situazione difficile, anche gli altri non sapevano che fare – e pensa che sia stato papa Francesco a chiedere la riapertura delle chiese. Chiaramente la lettura del frequentante medio di chiese italiano è questa.

  • Milli ha detto:

    Vorrei fare una domanda, poiché non conosco l’esatta cronologia dei fatti. Il card. Bassetti ha chiesto l’apertura delle chiese e le messe DOPO la richiesta dell’Anpi?
    Nel senso che, visto che l’Anpi si stava muovendo e ottenendo il permesso di festeggiare, a quel punto Bassetti era obbligato a fare altrettanto, per evitare polemiche.
    In tal caso ben venga l’iniziativa dell’Anpi.
    A onor del vero però bisogna ammettere che durante la Settimana Santa i contagi non stavano diminuendo come sta accadendo ora, questo da un punto di vista laico.
    Speriamo che la CEI studi tutte le possibili opzioni per rendere la messa praticabile con la presenza dei fedeli.

  • Angelo Simoni ha detto:

    Il mio 25 aprile è… il18 aprile 1948, la grande vittoria elettorale della DC, del mio conterraneo De Gasperi.

    • Mac ha detto:

      Il merito fu soprattutto di Giovannino Guareschi che per “premio” qualche tempo dopo anzichè un Nobel per la letteratura ebbe un soggiorno nelle carceri di Parma!

      I tradimenti del mandato elettorale non sono questione di oggi.

      Saluti.

    • Enrico ha detto:

      Hai capito. La DC, te la raccomando.

      • Milli ha detto:

        Sempre meglio che passare sotto l’ala sovietica , come avrebbe voluto quel traditore della patria che fu Togliatti.

        • PIERO LAPORTA ha detto:

          Palmiro Togliatti fuggì da Mosca ed entro in contatto col Dipartimento di Stato USA ben prima del’8 settembre.
          D’altronde, Enrico Berlinguer era legato al Dipartimento di Stato attraverso la sua famiglia. Togliatti infatti lo “iscrisse giovanissimo – come ironizzò Pajetta – alla segreteria del PCI”.

      • Iginio ha detto:

        Ma lei non era quello che ce l’aveva con lo Stato Pontificio? Dunque che cosa vuole?

    • PIERO LAPORTA ha detto:

      Il gallo, dopo aver cantato incessantemente per oltre due mesi, è morto; la decenza pure.

  • Monica MS ha detto:

    io vedo una lettura diversa su due aspetti che conducono alla medesima conclusione. Primo : agli apostoli fu detto, solo a loro, di non predicare mentre oggi le chiusure, gli assembramenti vietati, sono generalizzati. Questo trattamento egalitario apparentemente equo dimostra che l Italia ha perso il senso del trascendente e del sacro. Secondo : se l Anpi riesce ad essere una eccezione é perché esiste ancora forte condivisione ed unità attorno al senso e alla necessità del ricordo del 25 aprile. unità che non esiste di fronte alla celebrazione in sicurezza della Pasqua. Le due considerazioni portano alla conclusione che l Italia ha perso la fede ed il rispetto culturale verso la religione cattolica. Dico Italia genericamente e sulla base di atti e fatti istituzionali. La fede esiste ancora ma grazie a piccoli , ancora numerosi e dispersi focolai nel territorio.

  • EquesFidus ha detto:

    Quest’anno, il governicchio liberal-comunista, non eletto, che governa sciaguratamente il nostro Paese ha vietato a noi cattolici, dietro il paravento della crisi sanitaria in corso, la celebrazione del Triduo Sacro e, all’interno di esso, soprattutto della Pasqua il 12 aprile. Inutile dire che non si trattava di tenere aperto un tabaccaio o un supermercato, ma qualcosa di estremamente più importante: festeggiare il periodo e, soprattutto, la festa liturgica più importante dell’anno è un diritto (costituzionalmente riconosciuto, peraltro) ed un dovere del cattolico, il quale deve anche obbedire ad uno dei cinque precetti fondamentali della Chiesa, cioè confessarsi e comunicarsi almeno a Pasqua. Inutile dire che, complice una Conferenza Episcopale pavida e remissiva, collusa con una certa area politica di matrice liberale e, soprattutto, comunista (entrambe dottrine condannate dal Magistero della Chiesa), non è stato possibile osservare materialmente questo precetto, limitandosi a seguire Messe in streaming ed a fare, al più, la Comunione spirituale.
    Ieri, 22 aprile, è stato invece reso noto che i socialisti dell’ANPI hanno ricevuto il permesso di celebrare la loro festa più importante dell’anno, cioè il 25 aprile. Al netto delle solite polemiche e diatribe (quali per esempio la collusione politica dell’ANPI con la sinistra e l’estrema sinistra italiane, la realtà storica della Resistenza partigiana, la sottorappresentanza dei partigiani liberali e, specialmente, cattolici e così via), è da notare come il governo abbia scritto una garbata e servile lettera, in cui asserisce che, fatti salvi dei criteri minimi di igiene pubblica, costoro possono tranquillamente celebrare la loro festa. Questo, quando siamo nel pieno dello stato di paura promosso dal governo, quando poco più di dieci giorni or sono non hanno permesso ai cristiani di celebrare la loro festa più importante.
    Ora, questo mi fa sorgere una duplice riflessione, la prima inerente il governo ed i suoi rapporti con l’ANPI, la seconda riguardo i cattolici italiani.
    Anzitutto, l’ANPI rappresenta per il governo liberal-comunista (in special modo per quest’ultima componente) quello che i pasdaran rappresentano per il governo islamista iraniano, cioè hanno la funzione di guardiani della rivoluzione sessantottina e settantottina in Italia. Posto il fatto che, ormai, di partigiani superstiti ne sono rimasti ben pochi (e dubito che molti di quelli rimasti abbiano voglia di sfilare sotto le bandiere con la falce ed il martello o il logo dell’ANPI, considerato che hanno ormai novanta e più anni), l’ANPI è diventato un coacervo di socialisti e derivati, figli, nipoti o gente che non c’entra nulla (come i clandestini che hanno aderito alla campagna di tesseramento) che gravitano attorno al mondo della sinistra e dell’estrema sinistra. Tutti, in Italia, sono consapevoli di questo, cioè che con lo spettro della lotta al nazi-fascismo (oggi divenuta lotta ai “fascioleghisti”, ieri dal dopoguerra ai “fascisti” cioè ai moderati ed agli esponenti di destra, domani chissà, forse ai “fasciocattolici”?) è divenuto uno spauracchio buono per legittimare o meno questo o quel personaggio pubblico, con l’ANPI che elargisce patenti di antifascismo a questo o a quel candidato della sinistra rivoluzionaria italiana che tanto è utile per le corse politiche nel nostro Paese. Si tratta, né più né meno, dell’approvazione ed al contempo del servile riconoscimento del nostro governo ad una associazione che non rappresenta né tutti i partigiani (anzi, solo una parte neppure maggioritaria), né tantomeno tutti i cittadini italiani (anche quelli, come me, che non hanno alcuna simpatia per il regime fascista), ma che è utile per legittimare quanto sta avvenendo (per la serie “no, non stanno violando i vostri diritti costituzionali e le vostre libertà di base, ve lo diciamo noi che abbiamo combattuto un regime”) ed al contempo un modo per tenere buoni i soggetti dell’ANPI, che sanno bene avrebbero potuto scatenare un pandemonio in caso di diniego e, appunto, delegittimare l’operato del governo (specialmente il lato comunista) al potere.
    Comunque, lo spettacolo più osceno lo hanno offerto molti cattolici italiani: un misto di menefreghismo e quieto vivere. Abbiamo passato una Pasqua tra le più squallide degli ultimi secoli, costretti a rinunciare al basilare diritto di culto, per poi vedere una associazione che, complice la sua collusione del governo, riesce ad imporre la sua volontà ed a permettere la celebrazione pubblica della sua festa (anche statale, d’accordo, ma certamente non più importante della Santa Pasqua o di una Messa di precetto qualsiasi), senza che nessuno, specialmente del nostro episcopato, abbia osato anche solo alzare un sopracciglio. Se da un lato la chiusura delle Messe ed il privare della libertà i cittadini italiani non hanno suscitato neppure un grido di sdegno se non in troppi pochi membri dell’episcopato, dall’altro il vedere come il governo crudelmente proibisca ciò che è più di prezioso per il cattolico ma promuova servilmente l’operato di un’associazione alleata non ha suscitato una minima reazione. Sia chiaro: dopo la chiusura frettolosa e rapida delle Messe senza colpo ferire pur di non suscitare polemiche, non ci potevamo aspettare molto da certi pastori. A me preoccupa la passività dei laici, che stanno bevendo tutto senza nemmeno un sussulto, una protesta. Ho paura che ormai siamo così anestetizzati da non avere nemmeno più nemmeno reazioni, e così fiaccati dalla paura e dalla stanchezza da non avere più nemmeno la forza di pretendere che vengano rispettati i nostri diritti di cittadini e di credenti. Temo che questa sia l’ennesima riprova che siamo talmente fiaccati nel corpo e nello spirito che subiremo qualsiasi supposta questo governicchio ed il suo premier non eletto vorranno amministrarci, senza che nessuno o che in pochi, troppo pochi (in questa democrazia liberale inevitabilmente già degenerata in demoscopia) si alzeranno in piedi e grideranno il loro sdegno, anche per evitare ritorsioni.

  • Francesco ha detto:

    In dieci anni abbiamo assistito a due Golpe. Quello della Mafia di San Gallo che ha insediato il peronista rioplatense e
    quello civile che ha insediato al potere la hybris Cacogrillina Salvare l Italia è difficile senza un intervento divino. Ma Dio tace e ancor freme mentre lui inutile stuolo di minor legno misto alla ciurma vile grida: perisca la nave, issate le bandiere unne, comunismo e della Bonino, avidamente mangia, e in Santa Marta bivacca.

  • G. ha detto:

    Francamente mi sembra una lettura assai superficiale. L’anpi ha ottenuto non per la sua resistenza, ma per le sponde politiche che ha nei centri del potere cattocomunista. Nulla da imparare da essa, quindi. Anzi!

  • Marco Matteucci ha detto:

    Cosa ci si può aspettare da una chiesa guidata da uno che considera la Santa Vergine una “referente” di ladri e truffatori.
    “Sulla Madonna c’è una leggenda, una tradizione che mi hanno raccontato esiste nel Sud d’Italia: la Madonna dei mandarini. E’ una terra dove ci sono tanti mandarini, non è vero? E dicono che sia la patrona dei ladri. [ride, ridono]…”

    Non ci credete? …date un’occhiata qui:
    http://www.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2017/march/documents/papa-francesco_20170317_corso-foro-interno.html

    • Milli ha detto:

      Mamma mia, sembra un discorso da bar! (Le altre cose che mi vengono in mente non le posso scrivere per educazione)

  • PIERO LAPORTA ha detto:

    Davvero, caro Professor Gotti Tedeschi, davvero la Chiesa è ridotta, noi siamo ridotti a dover prendere esempio dall’ANPI?!?
    D’una tale inversione di ruoli non potermi raccapezzarmi se, ahimè, l’età e l’esperienza non mi costringessero a ricordare che l’ANPI è una delle leve del potere di quanti misero sossopra l’Italia, derubandole la sua vocazione cristiana con la complicità di molti fra noi. Ricordo per inciso due fatti che rendono disgustoso l’accostamento a tali compagini.
    L’ANPI fece sponda alla commedia del Partito Comunista Italiano di presentarsi come partito d’ordine, mentre impazzava il terrorismo comunista (con salde radici nell’ANPI).
    L’ANPI coprì e copre le stragi di oltre 4mila martiri nel triangolo della morte, quello del Parmigiano DOP intorno a Modena, stragi protrattesi fino al 1949, anche grazie al silenzio di Alcide de Gasperi, che certamente oggi sarebbe stato un ottimo porporato. Padre Pio, presente mio suocero e in un’altra occasione mio padre, ebbe parole di fuoco per De Gasperi.
    E veniamo al punto.
    Il mondo cattolico, come fa comprendere il suo articolo, caro Professore, non dall’ANPI deve trarre esempio, ma dagli Apostoli e, venendo ai tempi moderni, da Solidarnosc, i cui preti fecero i preti nonostante S.E. Rem.ma il cardinale Jozef Glemp, inadeguato allora, oggi tuttavia di gran lunga più in alto della grande maggioranza dei porporati viventi.
    La fuga della Chiesa ex Docente, Pontefice e Vescovi, davanti a un cicisbeo della provincia di Foggia, ai suoi ganimedi e ai paraninfi, mentre il gallo ci assorda da mane a sera, non dovrebbe impedire ai sacerdoti, quanti si sentono davvero tali, di celebrare e sfidare gli scherani, armati della Santa Croce o dell’Ostensorio.
    Al contrario, una vasta porzione del clero ha certificato di essere superflua, lasciando i fedeli, il gregge senza una guida. Privi al punto che più d’uno mi ha chiesto se non era il caso di seguire un generale dei carabinieri, noto massone, dalla massoneria rottamato a sua volta; i figli delle tenebre dopo tutto sono furbi, sanno riconoscere gli sciocchi.
    Comprenderà, caro Professore, che non possiamo continuare a cercare modelli fra massoni, carabinieri e ANPI. Devono essere i nostri sacerdoti, dobbiamo essere noi fedeli a sollevare la Santa Croce. Il mondo fu ribaltato così dopo la Resurrezione e fino ai giorni correnti.
    La lezione dell’ANPI consiste semmai nell’evidenza che la libertà si riconquista non coi fiumi di parole sul web, bensì occupando fisicamente gli spazi sottrattici, occupandoli coi nostri corpi, nonostante i carabinieri sacrileghi. Io andrò nella mia chiesa parrocchiale a recitare il Santo Rosario. Se ne avessi potestà, celebrerei la Santa Messa.
    Unicuique Suum, fu scritto dalla fondazione sotto la testata dell’Osservatore Romano, oggi peggiore dell’Agenzia Stefani; parole vere ancorché tradite dai Giuda, dimentichi dell’ammonimento celestiale e terribile: NON PRAEVALEBUNT.

    • DON ETTORE BARBIERI ha detto:

      Sono d’accordo con lei, anche se forse il professore intendeva dire quello che disse San Luigi Orione al suo vescovo, quando i massoni presenti insieme a lui a Messina dopo il terremoto gli proposero di aiutarlo a costruire il suo Istituto: “Il diavolo mi costruirà la casa”.
      Il fatto è che, con buona pace di Gotti Tedeschi, l’ANPI ha chiesto la libertà di partecipare alle cerimonie civili del 25 aprile per i propri rappresentanti e non certo per consentire celebtazioni religiose. Perciò, in questo caso, il diavolo non costruisce proprio niente!

  • Help ha detto:

    Comunicato ai vertici Anpi : sapete che in Italia, proprio a Roma, c’è un focolaio di dittatura peronista pericoloso per la libertà ? Non è che potreste far qualcosa per spegnerlo ?

  • W l'ANPI ha detto:

    Bravo GottiTedeschi . Ma brava l’ANPI ,merita una preghiera. Preghiera all’ ANPI : avete reso possibile la liberazione dlla nostra Patria dai nazifasciti. Grazie . State indirettamente aiutandoci ad avere le chiese aperte e le messe. Grazie . Potresta fare ancora uno sforzo e liberarci dalla CEI ? ( Comitato Eretici Italiani)

    • Enrico ha detto:

      Comitato Eretici Italiani: tutto un programma. Ma andate a farvi friggere! Da chi è stata occupata l’Italia liberata dai nazifascisti? Non bevete più vino per dieci anni, poi ne riparliamo.

  • Rickki ha detto:

    perfettamente d’accordo. l’ANPI ci ha dato una lezione magistrale. Non certo la “diplomazia ” della CEI, , più ambientalista e migrazionista , che orientata alla Salvezza eterna. Dite poi all’Avvenire che non serve affatto a confezionare del pesce , come nella foto di SC , amenochè non sia pesce marcio.