LA MESSA È FINITA. LA SCANDALOSA RINUNCIA DEI VESCOVI.

9 Marzo 2020 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, riceviamo e pubblichiamo molto volentieri un commento canonistico e giuridico dell’Avv. Fabio Adernò, sulla decisione dirompente della Conferenza Episcopale Italiana di sospendere fino al 3 aprile prossimo qualsiasi celebrazione. Ringraziamo l’Avvocato Adernò per il suo contributo estremamente chiaro e documentato, che condividiamo totalmente. Buona lettura. 

§§§

La messa è finita.

È di queste ore la sconfortante notizia che la Conferenza Episcopale Italiana, con in prima fila la Diocesi di Roma, ha disposto la sospensione di ogni tipo di celebrazione, anche esequiale, “almeno” fino al 3 aprile prossimo (il venerdì della prima settimana di Passione, prima della Domenica delle Palme).

La decisione presa risulta essere stata assunta in conformità al decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri italiano del 4 marzo scorso, e alle nuove disposizioni della stessa emesse oggi, 8 marzo, con le quali si impone la sospensione delle «cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri» (art. 2, lett. v).

L’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della CEI, in data odierna, ha accennato ad una presunta “interpretazione autentica” delle disposizioni governative che ricomprenderebbe non solo cerimonie straordinarie ma ogni Santa Messa.

Nelle disposizioni appena diffuse dal Vicariato di Roma a firma del Card. De Donatis si legge che «sono sospese le celebrazioni liturgiche comunitarie» esplicando subito dopo tra parentesi «(eucaristie feriali e festive, esequie, etc.)».

Sic stantibus rebus, da ora fino al 3 di aprile la totalità dei cattolici italiani – come già quanti abitavano nella cosiddetta “zona rossa” – saranno privati del conforto dei sacramenti, e a nulla vale sottolineare – crediamo –  che «le chiese rimangono aperte per la preghiera personale».

Una decisione simile apre una serie di riflessioni che si affollano a cascata nel cuore e nella mente di quanti, già impauriti e sconfortati dal clima di ansia e di paura che si respira ovunque, hanno tutto il diritto di ricevere il sostegno spirituale ed il sollievo sacramentale del Cibo dell’anima da parte dell’unica realtà, incarnata e visibile, che per divina istituzione ha un unico e solo fine “costituzionale” (cfr. can. 1752 CIC): la salvezza delle anime!

Negare il conforto sacramentale alle anime di quanti, tanto vivi quanto morti (sic!), sono nel bisogno è una gravissima omissione dolosa del mandato di Cristo alla Chiesa e ai suoi ministri che sono chiamati ad assolvere al dovere di dispensare i mezzi di salvezza in ogni umana circostanza, in pace e in guerra, rischiando anche la vita se necessario.

Eppure questa decisione annienta il mandato di Cristo, e lo subordina – per volontà di coloro ai quali è affidato, per divina volontà, di pascere il Popolo di Dio (cfr. can. 1008 CIC) – a una disposizione secolare di un governo che, nonostante l’indipendenza e la sovranità tra Stato e Chiesa consacrate dall’art. 7 della Carta Costituzionale, si spinge a interpretare da sé il significato dell’espressione “cerimonie religiose” identificando con esse “ogni Santa Messa anche esequiale”.

Tale interpretazione, d’altra parte, viene poi accettata supinamente dall’Autorità Ecclesiastica del territorio italiano e fatta propria, con una pedissequa applicazione.

Tuttavia si tratta sia di una interpretazione illegittima (perché non spetta all’autorità statale identificare la natura di cosa sia o meno una “cerimonia religiosa”, bensì all’Autorità Ecclesiastica), ma più ancora di una disposizione che lede, insieme, l’autonomia e la sovranità “nel proprio ordine” della Chiesa Cattolica (cfr. art. 7 cost.) e, al tempo stesso, la libertà religiosa del singolo cittadino cattolico al quale, è vero, non è impedito di entrare in chiesa, ma di fatto è proibito esercitare il proprio credo religioso, in aperto contrasto alla libertà di culto riconosciuta dalla Costituzione (cfr. art. 19 cost.) d’uno stato in cui vige un regime concordatario.

Una applicazione sensata della disposizione del Governo – che qui non si vuole né minimizzare né biasimare per la sollecitudine con la quale s’intende fronteggiare l’emergenza della propagazione d’una infezione virale – avrebbe dovuto richiedere un approccio di gran lunga più equilibrato e prudente da parte dei pastori, e sicuramente meno supino e ciecamente arrendevole d’una disposizione che da un fine prettamente precauzionale assume tonalità fattualmente sanzionatorie.

Avrebbe dovuto applicarsi con più ragionevolezza il can. 838 del Codice di Diritto Canonico che sancisce che spetta «unicamente all’autorità della Chiesa» regolare la Sacra Liturgia, implementando la possibilità di accedere ai sacramenti, cioè moltiplicando le celebrazioni durante le giornate, in modo tale da permettere una partecipazione più diffusa e, al tempo, più controllata ai Riti, magari applicando, di volta in volta, un criterio di conteggio numerico proporzionato alla capienza delle singole chiese, nelle quali, d’altra parte, disporre un sistema di igienizzazione continua tra una celebrazione e l’altra.

Invece il nichilismo razionalista ha preso il sopravvento anche su coloro i quali dovrebbero essere gelosi dispensatori dei mezzi salvifici anche nelle condizioni più perigliose, e la paura – che è quasi sempre la prima nemica della ragione e la costante nemica della fede – ha pietrificato cuori e menti portando ad un congelamento del Sacro, anestetizzando ogni pulsione di speranza e di fiducia nella trascendenza, annientando ogni approccio soprannaturale alle presenti contingenze di collettiva agitata preoccupazione.

Nei fatti, d’un colpo solo si nega tutta la libertà di culto ai cattolici che non solo non potranno accedere ai sacramenti ma sarà loro, di fatto, impedito di radunarsi in comunità: e cos’è la Chiesa se non comunità che vive dei sacramenti, in cui la liturgia è fonte e culmine della vita del cristiano (cfr. Sacrosanctum Concilium n. 10)? Cos’è la Chiesa se non propriamente assemblea dei credenti secondo l’espressione paolina ripresa dal Catechismo al n. 752?

È logico infatti ipotizzare – applicando un semplice principio analitico consequenziale – che insieme alle Messe anche l’amministrazione degli altri mezzi di salvezza sarà facilmente ostaggio dell’igienismo, per cui battesimi, cresime, e persino l’unzione degli infermi potranno avere gravi compromissioni e significative limitazioni, con un ingente danno spirituale per le anime e dei vivi e dei morti.

E già, perché nemmeno i defunti potranno ricevere i conforti religiosi delle esequie, cagionando un ulteriore evidente abominio agli occhi del Creatore, già privato del suo culto pubblico.

La facilità con la quale la Chiesa italiana si allinea alle disposizioni governative apre uno scenario molto rischioso per la libertas Ecclesiae, di fatto assai compromessa anche da un punto di vista formale, oltre che sostanziale, e giuridico.

La limitazione della libertà di culto, si sa, ha il suo margine essenziale solo nel “buon costume” (art. 19 cost.) né può applicarsi al caso l’art. 32 della Costituzione che tutela la salute pubblica, poiché le disposizioni di legge di cui alla norma primaria non possono integrare la lesione di un diritto soggettivo quale è quello di «professare liberamente… in qualsiasi forma, individuale o associata, in pubblico e in privato» la propria fede religiosa.

Appare sempre più evidente quanto la prudenza, l’auriga virtutum tanto celebrata dall’Aquinate (cfr. II Sent., d. 41, q. 1, a. 1, ob. 3), sia una tra le virtù più sconosciute al giorno d’oggi, e come la frettolosità dell’allineamento pratico conduca ad un oblio di secoli e secoli di preghiere e di azioni a supporto della fede del popolo, che nemmeno in tempi oscuri come quelli delle pestilenze e delle carestie, hanno mai subito limitazioni, ma che anzi hanno avuto incrementi maggiori per impetrare l’azione prodigiosa e salvifica di Dio.

Secoli e secoli di processioni penitenziali durante epidemie di peste e di colera, di messe tempore pestilentiae, di suffragi, di voti pubblici di borghi, città, di nazioni intere cancellate da una disposizione statuale che la Chiesa accoglie prona, mettendosi alla stregua di qualsivoglia realtà temporale, mostrandosi sorda alle esigenze vere delle anime che cercano in Lei conforto e speranza.

Il terrore ha preso il sopravvento, come nelle epoche più buie della Cristianità, e tristemente constatiamo come la Chiesa abbia smesso il suo ruolo di “segno di contraddizione”  e si sia allineata, inerme, alla confusione, mancando persino di assicurare agli spiriti che gl’incruenti Sacrifici Eucaristici si leveranno ugualmente, nonostante ogni contingenza, sugli altari d’ogni angolo d’Italia per impetrare a Dio la fine di questa infezione, dando così triste e sconfortante dimostrazione d’una crescente apostasia dilagante che sacrifica i diritti di Dio alle psudo-impellenze degli uomini.

Agli uomini e alle donne d’Italia, anziché chiudere le porte delle chiese si sarebbero dovute spalancare le braccia, dando prova di vivere con spirito soprannaturale questa ulteriore prova della storia dell’umanità, sull’esempio dei grandi Santi dell’apostolato ospedaliero.

Tale approccio non vuol dire superficialità o leggerezza o, peggio, sottovalutare l’entità della problematica,   ma significa non privare anche del dovuto conforto spirituale quanti sono nel bisogno, nello sconforto, nell’abbandono. Ma ma la soluzione applicata vuol dire anche privare il mondo – in primis i non credenti – di una coraggiosa testimonianza di fede. E cos’è questo se non un scandalo?

La missione della Chiesa prescinde dalle contingenze storiche in cui vive: essa, Corpo Mistico di Cristo, ha saputo in ogni epoca conservare e dispensare i mezzi necessari alla salvezza dell’anima, non temendo coloro che possono uccidere il corpo (cfr. Mt 10, 28), ma amando sempre e solo il Giusto Crocifisso.

Abdicare a questa missione significa rinunciare al suo dovere primario, il conforto e la salvezza delle anime, in nome di una opzione pseudo-pastorale ambigua e orizzontale, che anziché alleviare le sofferenze dell’ora presente le aggrava con un vuoto immanente, sconsiderato, esasperante ben più grave e più lungamente dannoso per l’anima e il corpo.

Voglia Iddio avere pietà di noi, e confidiamo nelle intenzioni con le quali – sono certo – migliaia di sacerdoti “refrattari” applicheranno le loro Messe, anche se private, anche se celebrate come ai tempi della rivoluzione.

E anche se per molti, da oggi fino al 3 di aprile “la messa è finita” per noi continui ad “essere” (“Missa est”), essendo, come ha insegnato tra gli altri Padre Pio, “infinita” come Colui che in Essa è significato, offerto e ricevuto.

Fabio Adernò

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115 commenti

  • Antonio ha detto:

    Buongiorno a tutti,
    per caso lo stare nelle chiese immunizza dalle malattie?
    Vorrei ricordarvi che, nel medioevo, la peste nera venne considerata un castigo di dio e diffusa in gran parte proprio grazie alle continue processioni e ai raduni nelle chiese durante le celebrazioni.
    Se tutto deve rimanere chiuso mi sfugge il motivo per cui debba essere lecito il raduno nelle chiese.
    Potete tranquillamente pregate a casa vostra.

  • Nicola Buono ha detto:

    Per GIAN. Mi pare che il migliore quotidiano attualmente in circolazione sia La Verità. Lo comprerei spesso e così la mia veneranda madre. Saluti.

    • Gian ha detto:

      Grazie Nicola, concordo. Il bravo Belpietro ha saputo in tempi difficili riunire un’ottima squadra di professionisti capaci e liberi di esprimere apertamente quello che altrove non è consentito. E’ anche per questo motivo che nella rassegna stampa a RaiNews24 (di notte ogni mezz’ora) la prima pagina de La Verità viene quasi sempre dimenticata, mentre quella di Avvenire e Manifesto non manca mai, anzi è ostentata dalla sciacquetta di turno che si spaccia per giornalista.

      • Nicola Buono ha detto:

        Errata Corrige lo compro e non lo comprerei. Concordo pienamente con il giudizio sulla squadra di giornalisti raccolta nella Redazione de La Verità. Avevo inoltre anche io notato il fatto che nella rassegna stampa di Rainews24 le varie pseudo giornaliste ” saltavano ” sistematicamente le notizie e la prima pagina della Verità….salvo poi dare le notizie di giornali nazionali poco diffusi….Comunque per darsi una regolata sulle notizie ormai vado la mattina dopo sul link de il Giornalone ( prime pagine dei quotidiani nazionali ).

        http://www.giornalone.it/

  • Nicola Buono ha detto:

    Accludo breve video (3’40”) del Dott Riccardo Cascioli direttore della Nuova Bussola Quotidiana. Invita tutti i lettori della Bussola a collegarsi OGNI GIORNO sulla pagina Facebook della Nuova Bussola Quotidiana alle 12:45 per la recita insieme dell’Angelus e del SANTO ROSARIO. Ripeto, TUTTI I GIORNI. Perché il Signore per intercessione della Sua Santissima Madre faccia cessare il flagello del corona virus e ci possa aiutare tutti nella conversione. Ecco il video.

    https://youtu.be/kHqS0Y-kTUM

  • Sconsolata ha detto:

    “In coordinamento con i provvedimenti varati dalle Autorità italiane” chiudono Piazza San Pietro e la Basilica vaticana.
    Al momento non mi risulta che il Decreto in vigore da oggi in Italia contempli anche la chiusura delle chiese. Vedremo se le città d’arte si accoderanno ora ad una decisione assunta dalle “autorità” vaticane.
    https://ilsismografo.blogspot.com/2020/03/vaticano-comunicato-della-sala-stampa_10.html

    • Roberto Ruggeri ha detto:

      Lo stato italiano sicuramente non poteva impedire le celebrazioni liturgiche nè chiudere le chiese perchè avrebbe violato il concordato lo dico da canonista laureato in Diritto Canonico alla Lateranense ma qui il problema è che il Vaticano ed i Singoli vescovi e tutti i sacerdoti terrorizzati si sono supinamente piegati ai diktat dello stato italiano !

  • wisteria ha detto:

    Difficile trarre le conclusioni sul punto della chiusura delle Chiese. A mio parere l’autorità ecclesiastica non si è sottomessa allo Stato, si è piuttosto adeguata, essendo peraltro in buona sintonia con il governo in carica.
    Osservo che in ogni caso sia i sacerdoti sia i fedeli praticanti sono in prevalenza molto anziani, quindi a rischio se infettati.
    Osservo anche che non è cosa grave rimandare le Prime Comunioni e le Cresime a tempi migliori, ma un matrimonio o un battesimo in tempi così incerti, se fatti con pochi presenti, sarebbero da incoraggiare, non da proibire. Quanto alle esequie, esse sono di conforto ai vivi, non ai morti, Dio ci conosce tutti.

    • Roberto Ruggeri ha detto:

      Non so se il mio precdente commento è stato pubblicato da avvocato civilista e da avvocato canonista laureato e con dottorato in diritto canonico alla lateranense nel 2008 iscritto al TEI CALABRA DAL 2009 dico che certamente il governo non aveva autonomamente il potere di impedire le celebrazioni liturgichestante il vigente concordato e le disposizioni canoniche ma nonostante ciò La Cei I vescovi il vaticano si sono supinamente piegati a tale decosione per la prima voltanella storia subendo supinamente tale decisione e dimostrano che non credono più ad una dimensione soprannaturale nella Chiesa cattolica?

  • P. Luis Eduardo Rodrìguez Rodríguez ha detto:

    “Gesù se ne lamentò, dicendo: Oh miei sacerdoti, tenete pulite le vostre chiese, in modo che non debba lasciarle. Guai alle città e alle popolazioni in cui la vera vita si spegne, ma guai ancor più ai preti colpevoli, a causa dei quali sono costretto a punire il mondo. Guai anche ai vescovi che vivono in appartamenti di lusso dimenticandosi completamente di me… miei preti, miei preti, perchè mi avete abbandonato?”. Nostro Signore a Sour Maria Natalia Magdolna. Mistica del secolo XX; dal libro raccomandato settimana scorsa qui a Stilum Curiæ. Pag.136

  • Nicola Buono ha detto:

    A tutti quanti. Da ieri o l’altro ieri, su il Giornale, compare un avviso del tipo NON SONO CONSENTITI POST CHE OFFENDONO ALTRUI RELIGIONE, ORIENTAMENTO SESSUALE, CREDO POLITICO ECC ECC . Sino a poco fa su il Giornale da parte dei lettori, i post erano ferocissimi. Adesso quello che si nota è una AUTOCENSURA da parte dei lettori nei post e una sicura CENSURA da parte della Redazione. Lo dico perché alcuni dei miei commenti ” pepati” contro la sinistra e chi consente loro quello che vuole ( PdR e Magistratura Rossa) sono stati bagnati , cosa che prima non avveniva. Come ha giustamente fatto notare Corrado Bassanese nel suo post nel precedente articolo sull’Islam COMMISSIONE SEGRE IN AGGUATO.

    • Nicola Buono ha detto:

      Errata Corrige. SONO STATI BANNATI.

      • Gian ha detto:

        Hai ragione Nicola. Lo stesso è accaduto anche a me, sempre più spesso, al punto che ho rinunciato quasi del tutto a frequentare ed inviare commenti.
        Sono stato lettore di quel quotidiano per decenni, da due anni ho risparmiato un bel po’ di soldini, deluso anche per il fatto che quello che si distingueva dagli altri con uno slogan efficace (una voce fuori dal coro) al coro si è avvicinato sempre più e non può più chiamarsi fuori.

  • CLAUDIO GAZZOLI ha detto:

    egregio Dott. Tosatti, date le circostanze e l’emergenza in corso, perché non mette la museruola, una volta per tutte, ai virus molesti e strumentali, che circolano su questo suo benemerito blog ?

    • P. Luis Eduardo Rodrìguez Rodríguez ha detto:

      Ha ragione caro Claudio. Giorni scorsi Sconsolata scriveva che questo è uno spazio quale comunità virtuale. Dove ci scambiamo nostri pareri e quindi ci arricchiamo; ma non dovrebbe esserci posto per chi se non insulta quasi ci arriva. È evidente sono mandati da spadaro e Marta non santa…

    • Borghese pasciuto ha detto:

      Un bel cortocircuito, miei cari fondamentalisti.
      Qui sopra si invoca la censura da parte di Tosatti (che già la pratica in modo furibondo e privo di logica, probabilmente non legge nemmeno i commenti), qualche commento più in alto ci si lamenta della censura de Il Giornale.
      Forse dovreste semplicemente capire la differenza fra critiche feroci e aspre, ma civili, e le grida sguaiate.
      Ma il difetto sta nel manico, credo.

      • Marco Tosatti ha detto:

        Borghese pasciuto, c’è differenza fra furibondo e sistematico. Applico il bannaggio sistematico sui commenti troppo stupidamente provocatori, o semplicemente troppo stupidi. Una logica c’è, eccome…

  • Nicola Buono ha detto:

    Ma secondo voi , con Papi di altra ” tempra” , chesso’ un Giovanni Paolo II, un Sisto V , Leone Magno ecc ecc saremmo arrivati a questo punto di sottomissione da parte della Chiesa Cattolica?

  • Sconsolata ha detto:

    Sulle restrizioni adottate dalla CEI, A. M. Valli ha interpellato l’avvocato Sgrò, esperta di canoni giuridici della Chiesa.
    https://www.aldomariavalli.it/2020/03/10/ma-regolare-la-sacra-liturgia-spetta-unicamente-alla-chiesa/

    • Iginio ha detto:

      L’avvocato Sgrò farebbe bene a darsi una calmata evitando di strumentalizzare il dolore e il rancore dei familiari di Emanuela Orlandi (e Valli sbaglia a incoraggiarla in questo). Per il resto, ha ragione.

  • Nicola Buono ha detto:

    Stato di Polizia contro le Chiese. Da la Nuova Bussola Quotidiana di oggi.

    https://www.lanuovabq.it/it/la-polizia-presidia-le-chiese-ma-i-preti-riscoprono-i-voti

    • o si vince o pur si muore ha detto:

      Ben fatto! Così imparano a non farsi carico spontaneamente dei sacrifici richiesti dalla Patria!

      • Nicola Buono ha detto:

        Chi sei Kompagno troll che odi così tanto la Chiesa? Firmati con NOME e COGNOME se hai il coraggio.

  • o si vince o pur si muore ha detto:

    Frega niente del Concordato e del diritto canonico.
    La Patria chiede a tutti un sacrificio e chi si ribella è un traditore della Patria.
    Questa è una chiamata alle armi contro un nemico insidioso e chi non fa il suo dovere è un disertore da deferire alla corte marziale.
    Gli Eroi sul Carso, sul Piave e sulle Dolomiti non assistevano alla messa. Le amebe di oggi raddrizzino la schiena e si mettano in trincea senza lagnarsi, senza disobbedire, senza istigare alla ribellione.
    Quando la Patria chiama si risponde Presente!

    • Iginio ha detto:

      Gli eroi sul Carso , sulle Alpi e sul Piave la messa l’ascoltavano eccome (se volevano, beninteso). Esistono commoventi fotografie di alpini in ginocchio davanti al sacerdote che eleva il Santissimo. Sapevano di andare a morire e si preparavano (quelli seri, ovviamente: poi i cretini pensavano solo alle solite cavolate tipo canzonette sconce, puttane in retrovia eccetera).
      E la Patria non è un idolo che pretenda sacrifici umani.
      Questa pseudoretorica sedicente “di destra” non è meno irritante di quella sedicente progressista e multiculturalista.
      Se poi tu a messa non vuoi andarci, non andarci e non rompere le scatole a chi invece ci va.

      • Mah.... ha detto:

        Pardon….io non sono un destrorso ma mi permetto di osservare che se è vero che “la Patria non è un idolo che pretenda sacrifici umani”, nel nostro caso la Patria NON sta chiedendo sacrifici umani, ma sta cercando di evitare nuovi e troppi contagi mediante una temporanea limitazione della libertà di movimento.
        Un po’ di equilibrio, per favore.

    • stefano raimondo ha detto:

      “Quando il vino chiama io rispondo Presente!”

      Ecco, così va meglio.

  • Alessandro ds ha detto:

    Ecco cosa succece ai preti che celebrano la messa su territorio dello stato italiano.
    Ben “2 diversi preti” denunciati dai carabinieri e con annesso multone per aver celebrato la messa contro la legge dello stato nel quale si trovano
    In risposta a tutti questi giuristi….canonisti…avvocati…e esperti di leggi improvvisati, che si riempiono la bocca con articoli di legge che nemmeno conoscono, e ne parlano come degli esperti.
    Facendo anche passare per stupidi quelli che invece la legge la conoscono davvero e provano a spiegarglielo che i preti devono rispettare le leggi dello Stato nel quale si trovano…. ecco qui la verità….non mi aspetto dello scuse da nessuno…tanto lo so che non siete abbastanza umili da ammettere gli errori…ben 2 preti denunciati…eccoli:

    https://vocedimantova.it/coronavirus/il-prete-celebra-la-messa-nonostante-il-divieto-denunciato/

    https://www.google.com/amp/s/milano.repubblica.it/cronaca/2020/03/03/news/coronavirus_il_parroco_quasi_novantenne_celebra_messa_denunciato_alla_procura-250161887/amp/

    • Corrado ha detto:

      Ah, bene, tutto come in Cina.

    • Milli ha detto:

      D’accordo seguire la legge, però se non si creano assembramenti non ci vedo questo pericolo. Sicuramente c’erano meno persone che in un supermercato o su un tram.
      Un grande applauso a coloro che hanno pensato di segnalare il prete e la messa ai carabinieri, veramente delle belle persone! VIPERE.

      • Boanerghes ha detto:

        D’accordo con Milli. Il problema è spiegarlo all’ umilissimo Alessandro DS, che dovrebbe venire in Emilia e vedere che le persone che vanno in Chiesa sono poche e che comunque basta evitare gli assembramenti. Vedere qui a Ferrara come si riempie il supermercato Tosano il sabato e la domenica, ma anche tutti gli altri giorni, con sempre almeno 8 casse attive che raddoppiano nel weekend.

        • Alessandro ds ha detto:

          Perché per lo stato il “cibo” è un bene di prima necessità, gli uomini senza cibo muoiono.
          Poi ci dono regole anche per i supermercati, tenere distanza di sicurezza e altre precauzioni.
          Il punto dul quale batto io, è che i sacerdoti sono tenuti a rispettare la legge dello Stato mel quale si trovano.
          Non sto dicendo che sia giusto o sbagliato, sto dicendo che giuridicamente è una sciocchezza dire che i Vescovi e i sacetdoti se vogliono possono disobbedire al decreto del Premier Conte.
          Non possonp, devono rispettare la legge come tutti i cittadini.
          Solo dentro al territorio Vaticano possono non rispettarla, perché li è un altro stato.
          Quindi solo le 4 Basiliche papali di Roma potrebbero rimanere aperte. Ma in una situazione del genere sarebbe mettere a rischio la salute della gente.

          • Boanerghes ha detto:

            Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che e di Dio.
            Ma controllare le Chiese e trascurare i supermercati super affollati, incontri di ballo e similari è anche peggio. È così che si sono infettate alcune persone a Ferrara.

          • Iginio ha detto:

            Peccato che, per rispettare la mitica distanza di sicurezza, poi la gente debba fare la fila all’ingresso dei supermercati… ricreando l’assembramento che si voleva evitare.
            A messa nessuno è obbligato ad andare, quindi si poteva benissimo dire: la situazione è questa, se non te la senti non venire ma noi celebriamo perché qui è presente Gesù e a Lui ci affidiamo.

          • Alda ha detto:

            Veritiero ti prego…. Rinuncia a prendere i voti, non è roba per te…

          • Milli ha detto:

            Vogliamo parlare della movida romana o riminese?
            Ve li vedete i romani tra 7-15 giorni al pronto soccorso dei loro ospedali pubblici pietosi?
            E i carabinieri dov’erano?

  • Marco Matteucci ha detto:

    “Figli, convertitevi, convertitevi, convertitevi, perché tanti peccati offendono il Signore e molti dei vostri fratelli hanno perso la fede e non credono più in nulla. Dio sta per mandare il più grande punizione mai esistita nella storia dell’umanità…”

    Ricordati, o Santissima Vergine Maria,
    che non si è mai udito al mondo
    che alcuno sia ricorso alla tua protezione,
    abbia implorato il tuo aiuto,
    abbia chiesto il tuo soccorso,
    e sia stato abbandonato.

    Animato da tale fiducia,
    a te ricorro, o Madre,
    Vergine delle vergini;
    a te vengo, dinnanzi
    a te mi prostro, peccatore pentito.

    Non volere, o Madre del Verbo,
    disprezzare le mie preghiere,
    ma ascoltami benevola ed esaudiscimi.

    Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio,
    o Santa Madre di Dio:
    non disprezzare le suppliche
    di noi che siamo nella prova,
    ma liberaci da ogni pericolo,
    o Vergine gloriosa e benedetta.

    Amen.

    SE VUOI LEGGERE TUTTO:
    https://reginadelcielo.wordpress.com/2020/03/09/ultimi-messaggi-dei-tre-sacri-cuori-di-itapiranga-amazonia-4-gennaio-2020-7-marzo-2020/

  • Filiberto ha detto:

    Caro Tosatti le mando un video che sta girando;

    VID-20200309-WA0002

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    La decisione presa risulta essere stata assunta in conformità al decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri italiano del 4 marzo scorso, e alle nuove disposizioni della stessa emesse oggi, 8 marzo, con le quali si impone la sospensione delle «cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri» (art. 2, lett. v).

    Seppellire i morti , settima opera di misericordia corporale.
    Neppure questa vale più?
    Ai tempi in cui le nevicate erano molto più abbondanti di quelle di oggi in molti paesi di alta montagna i morti durante la stagione invernale venivano conservati in solaio (previa benedizione del prete ) per essere poi portati al cimitero in primavera, dopo lo scioglimento delle nevi.
    Adesso nei moderni condomini il solaio non c’è più. Dove li mettiamo? e fino a quando?

    • MARIO ha detto:

      Proposta amichevole per la conservazione temporanea dei morti condominiali…
      Trasformare l’ascensore in una cella frigo. Così si facilita anche il lavoro del Padre Eterno, che per la destinazione Paradiso schiaccia “SU”, altrimenti schiaccia “GIU'”, o “ALT” per il Purgatorio.

    • Alessandro ds ha detto:

      Se lo leggi tutto c’è scritto che i funerali si possono fare, però a porte chiuse con le petsone più strette.
      Ovvio che se inviti 150 persone, non si può dire che sono le più strette…. 30-40 persone , parenti e amici stretti.

  • Antonio Cafazzo ha detto:

    E questo DRAMMA chi ce lo aggiusta?

    STOP ANCHE ALLA CLERICUS CUP IN VATICANO
    https://romasociale.com/stop-anche-alla-clericus-cup-in-vaticano/?fbclid=IwAR2loWWsDNTno3JqEQ9ovFDpUy1gb7Em0SCrle28BbRulvRq8ZOuIW72_6Y – 07/03/2020

    Annunciata e attesa con il nuovo motto “Pray and Play!”, la Clericus Cup 2020 non comincia e rimane solo la preghiera ai 330 seminaristi e sacerdoti iscritti.
    In questo week end erano pronte a scendere in campo le 16 squadre protagoniste del Mondiale calcistico della Chiesa, promosso dal Centro Sportivo Italiano con il patrocinio dell’Ufficio Nazionale del tempo libero, turismo e sport della Cei, del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita e del Pontificio Consiglio della Cultura del Vaticano, quest’anno sostenuto dai Cavalieri di Colombo.
    Il decreto del Governo sull’emergenza sanitaria in Italia, per prevenire il rischio di diffusione del Coronavirus, ha invece preteso il rinvio a data da destinarsi della prima giornata dell’edizione numero 14 del torneo. Quindi niente calcio del Vaticano, almeno per ora.

    • Milli ha detto:

      Forse voi non avete capito, di Corinavirus si muore, metà degli infetti finisce in ospedale, solo come un cane perché non può ricevere visite . Il calcio è veramente l’ultimo problema.

  • antonio cafazzo ha detto:

    Traduzione di un articolo del solitamente molto informato “Specola” del sito https://infovaticana.com/blogs/specola/de-la-peste-negra-al-coronavirus-el-papa-francisco-enjaulado-el-vaticano-desierto-es-el-tiempo-de-volverse-a-dios/
    Chiedo scusa per la lungaggine.
    “Nel XIV secolo si è verificata la peste più devastante che conosciamo della storia dell’umanità. Colpí l’Europa e l’Asia raggiungendo il suo apice tra il 1347 e il 1353. Le stime dei decessi parlano di 25 milioni, un terzo della popolazione che alcuni ritengono molto ottimista. Arrivò in Europa dall’Asia attraverso le vie commerciali dell’epoca.

    Questa peste si verificò durante il pontificato di Clemente VI nel periodo di Avignone. Clemente reagì pubblicando, nel 1348, due bolle in cui condannava tutte le violenze contro gli ebrei, accusati di averle causate, e invitava il clero a prendere le misure necessarie per la loro protezione. Il Papa definì la peste come la: “Pestilenza con la quale Dio punisce il suo popolo”. Per ordine del medico, Clemente VI trascorse la calda estate del 1348 seduto tra due fuochi costantemente accesi. Anche se non lo sapeva, il caldo probabilmente ha tenuto lontane le pulci e il papa è sopravvissuto.

    Abbiamo cominciato a vedere i cambiamenti nell’attività di Papa Francesco e del Vaticano come conseguenza del contagio. Il caso del sacerdote infetto della Segreteria di Stato ha fatto scattare tutti gli allarmi e sta cambiando tutto. Cominciando da Papa Francesco, troviamo una persona anziana a rischio e che vive in una casa con un gruppo di persone che non sono, per ora, isolate. Ci viene detto che Papa Francesco evita ogni contatto con i residenti, non mangia più nella sala da pranzo generale della casa e utilizza la sala da pranzo degli ospiti abituali. Si sposta molto poco dal secondo piano, la sua residenza, vuota di residenti e occupata dai servizi di sicurezza e di segreteria. La messa sarà celebrata solo nella cappella di Santa Marta. Oggi abbiamo visto la nuova estetica dell’Angelus. Un papa solitario che parla alle telecamere e benedice il vuoto. Piazza San Pietro è vuota e oggi non ha fatto eccezione. Papa Francesco si è sporto per salutare e dare la benedizione per qualche secondo. Vedremo cosa succede in questi giorni, ma le cose vanno molto velocemente e sono, in un certo senso, imprevedibili.

    Il fatto irrimediabile di vedere chiese vuote sta compiendo il miracolo che molti sacerdoti celebrano la Messa guardando Dio. Che senso ha celebrare con un mare di banchi vuoti davanti ai nostri occhi? Ci rivolgiamo a Dio, al tabernacolo, alle immagini e alle scene sacre. È un mondo che abbiamo voltato le spalle e che il virus ci sta costringendo a riscoprire.”

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      Non sai che sotto vuoto tutto si conserva meglio ?
      A quando l’ordinanza di immergerci tutti in aria liquida (-273°C) in attesa di essere scongelati ad emergenza coronavirus terminata? Non c’è limite alla fantasia, ma all’intelligenza sì.

  • lucsp ha detto:

    Cosa aspetta questo papa a consacrare l’Italia alla Vergine Maria ???

    • Raffaella ha detto:

      Cosa aspettano i nostri cardinaloni, i nostri vescovi?
      Tutti scappati di fronte al lupo coronavirus?

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    La legge e i precetti.
    Un orrore per i moderni teologi che irridono ai 613 precetti del Talmud dicendo che uno solo è il precetto dato da Cristo : amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi.
    Vero però…. Il Codice di Diritto Canonico quanti precetti contiene? E il Catechismo della Chiesa Cattolica quanti ne contiene? E le prediche di Papa Francesco, i suoi editti (alias Encicliche, Esortazioni e Motu Proprio) quanti ne contengono? E Pensare che Dio creatore ha dato solo 10 Comandamenti, che se fossero osservati ci preserverebbero da ogni male.

    • ulisse ha detto:

      Il CCC Catechismo Chiesa Cattolica più di 1800 tanto che per la giornata della gioventù di Madrid il cardinale di Vienna Schonborn preparò una edizione ridotta per lo zaino dei giovani altrimenti era troppo pesante.
      Nacque così il CCCP dove P signfica portatile ma stranamente simile al cirillico CCCP che significa Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche.

    • Iginio ha detto:

      Caro Anticlericale emerito,
      quelli che tu chiami precetti sono norme giuridiche dovute al fatto che la Chiesa è una “societas perfecta” e non un ammasso di individui ognuno dei quali biascica: “A Dio ci credo a modo mio”.
      “Amatevi”: bene, ma come si concretizza questo Amatevi? E come si concretizza l’Amore verso Dio, che è il fondamento di tutto questo Amatevi?
      Il Vangelo va letto per intero, non citando a orecchio frasette e parole isolate (tipo “altra guancia”, “amatevi”, “spirito”).

  • Romanus Sum ha detto:

    La CEI non ha nessun potere di giuridizione quindi non è capace n diritto ecclesiastico di eminare decreti nemmeno obbligare qualsiasi sacerdote individuo a niente.

    Inolte, lo Stato Italiano non ha nessun autorità propria per cancellare gli atti di religione cattolica, ne nella costituzione italiana ne nella legge divina ne nel diritto canonico.

    Quindi il vieto contra i servizi cattolici non esiste ad normam iuris

    • Vlad Dracul ha detto:

      Ingerenza del Governo su argomenti religiosi e decisioni del Vaticano ?
      E’ proprio il caso di dire “da che pulpito viene la predica” !
      Decenni di inammisibili ingerenze e pressioni del Vaticano su argomenti laici dello stato italiano.
      Ridicoli.

        • EquesFidus ha detto:

          Non rispondete al troll disturbato, generando così il flame, vi prego!

      • Romanus Sum ha detto:

        Lo Stato Italiano è successore ai ladri del Regno Italiano che hanno rubato la proprietà della Chiesa e dei oridini religiosi in tutta Italia per mettere il terreno su quali un grande parte della populazione faceva la lora vita povera quasi gratis perchè la Chiesa sa meglio dei avari massoni, ricconi e villiaci. Quindi, che diritto ha lo Stato italiano proclamare che è libera a ignorare o capace di controllare la reglione cattolica? Non si ascolta un ladro ne l’erede del ladro.

      • Romanus Sum ha detto:

        Lo Stato Italiano è successore ai ladri del Regno Italiano che hanno rubato la proprietà della Chiesa e dei ordini religiosi in tutta Italia per mettere il terreno su quali un grande parte della popolazione faceva la loro vita povera quasi gratis perché la Chiesa sa meglio dei avari massoni, ricconi e usurpatori. Quindi, che diritto ha lo Stato italiano proclamare che è libera a ignorare o capace di controllare la religione cattolica? Non si ascolta un ladro ne l’erede del ladro. Quindi nessun sacerdote ha obbligo a obbedire il Decreto in materia dentro la Chiesa. la Chiesa è immune dal diritto divino e dal patto laterano. Seguiamo sia il diritto o seguiamo il caos….

        • Iginio ha detto:

          Mi sembra che il caos sia piuttosto nella sua mente.
          Studiare, studiare, studiare (l’italiano, la storia e il diritto). E magari rileggersi le lettere degli Apostoli dove parlano di come rapportarsi alle autorità politiche.

  • TITTOTAT ha detto:

    Prendete seriamente in considerazione la volontà divina di preservare i fedeli da questo clero apostata.
    Entrare per esempio nella cattedrale di Terni ad ascoltare la messa di Paglia non salva né anima né corpo.

    • Iginio ha detto:

      Tanto più che Paglia non è vescovo di Terni da anni. Ma forse lei usa la macchina del tempo.

  • MARIO ha detto:

    Senza voler esprimere giudizi sulle recenti decisioni della CEI, noto però una contraddizione:
    – Quando da noi vengono sospese per un periodo limitato le Celebrazioni Eucaristiche, succede una tragedia. Dopo esserci azzuffati in precedenza sulla Comunione sulla mano o in bocca…
    – Quando invece in molte regioni dell’Amazzonia le stesse Celebrazioni (+ i Sacramenti) sono disponibili magari una sola volta all’anno, nessuno di noi si lamenta o si preoccupa, né si sforza di cercare o proporre soluzioni concrete al problema. Chi sono quelli, cristiani di serie B?

    • Cactus ha detto:

      Anch’io noto una contraddizione, pusillanimità, grande FEDE e molta uguaglianza.
      – Per la “deserta” Amazzonia senza “celebrazioni” (ma non hanno la pachamama che venerata anche in Vaticano ha tutti i crisma di sacralità e rispettabile religione?) si convoca un SINODO oceanico con 185 linguacciuti (finito con grande soddisfazione nel ridicolo).
      – Per 60 milioni di “pecore”, linguacciuti pastori della CEI probiscono le funzioni religiose “BLINDANDO” però in SantaMarta il Prudentissimo. God Save the King!

    • EquesFidus ha detto:

      Gli adoratori della Pachamama non sono cristiani, semplicemente. Come non lo è quel vescovo che si è vantato di non aver mai battezzato un indio, venendo meno ad un esplicito ordine di Nostro Signore.
      Si vergogni, con questi suoi accostamenti: in Amazzonia i preti non ce li hanno (e non ce li avranno nemmeno con l’introduzione di “viri probati”, clero uxorato ed oscenità simili), qui da noi i preti (pochi) ancora ci sono ma un decreto dello Stato liberal-agnostico ha imposto di mettere in naftalina il tesoro più prezioso, la fons et culmen della vita cristiana. Ma Lei crede o viene qui solo per provocare, per dare noia? Dia meno seguito alla Valtorta e di più a Nostro Signore tramite la Chiesa (quella vera, non la delirante neo-Chiesa modernista)!

  • Gabriele ha detto:

    Siccome le chiese restano aperte, si potrebbe fare così: i fedeli si organizzano per recarsi in chiesa alla stessa ora, quella prevista per la messa, e recitano il rosario o leggono le letture della messa. O potrebbero meglio ancora pregare in silenzio, visto che ad essere proibite sono le cerimonie. Poi vediamo se arriva la forza pubblica a farli sgomberare… Se si facesse così in tutte le città sarebbe una cosa clamorosa, un bel gesto di obiezione di coscienza e una lezione per i vescovi codardi e vigliacchi.

    • GMZ ha detto:

      Esattamente, Gabriele, è proprio questo che bisogna fare.
      Ieri è proprio questo che è accaduto – spontaneamente – nella chiesa che frequento: la recita del rosario, una bella sorpresa!

  • oliviero olivati ha detto:

    Ho sentito su la / un intervento del Prof.Sabino Cassese presidente emerito della Corte Costituzionale che ha dichiarato che lo stato non può vietare le Messe perché la libertà diculto è un diritto costituzionalmente garantito

    • Alda ha detto:

      Certo che non può vietarle… Ma volete che il nostro clero sclerato si metta contro i suoi amici piddini? 👿👿👿

  • Milly ha detto:

    Riprendiamo in mano la nostra Fede!
    Perché cari Vescovi non celebrate le S. Messe all’aperto, magari sotto un bel tendone in caso di pioggia o all’interno di uno stadio di calcio ormai vuoto anch’esso, dove le persone starebbero belle larghe e a distanza di sicurezza?
    Perché non riprendete le processioni con preghiere, inni e canti di lode a Dio, sempre all’aperto, visto che i luoghi chiusi sembrerebbero essere deleteri per le persone?
    Perché non usate gli altoparlanti delle chiese per proclamare al mondo che Dio è molto piu forte di un virus!
    Non abdichiamo alla nostra Fede! Non lasciate da solo il popolo di Dio che langue perché non ha il suo Signore!
    (SIC!)

  • Pier Luigi Tossani ha detto:

    http://www.santiebeati.it/dettaglio/32300

    “,,,,Qualche giorno dopo, Don Bosco durante una buona notte dice ai suoi ragazzi: “È volontà di Dio che ci facciamo santi. Dio ci prepara un grande premio in cielo se ci facciamo santi”. Domenico avvicina Don Bosco a quattr’occhi e gli domanda: “Come devo fare?”. Don Bosco gli risponde: “Servi il Signore nella gioia”.
    Da quel giorno, Domenico diventa l’intimo amico di Gesù. Ogni otto giorni la Confessione, tutti i giorni la Messa con la Comunione. Con la gioia nel cuore, mosso dallo spirito di sacrificio che il Crocifisso gli ispira, si butta nei comuni doveri della vita, compiendoli con perfezione e amore di Dio per conquistare i suoi compagni a Gesù, tanto nella scuola, come nel gioco”.

    San Domenico Savio, prega per noi.

  • Marco Matteucci ha detto:

    INVOCAZIONE ALLA SANTA VERGINE MARIA PER LA PROTEZIONE CONTRO IL DIFFONDERSI DELLA PANDEMIA

    Madre Immacolata, Santuario benedetto d’amore:

    Veniamo a supplicarti di ascoltare le nostre preghiere,
    e sollecitiamo la Tua Materna Intercessione in questo momento
    in cui il flagello della malattia sta minacciando l’umanità.

    Tu, fedele protettrice di chi si rivolge umilmente a Te
    sollecitando i Tuoi favori, prega la Santissima Trinità
    di inviare i Suoi Angeli Protettori a combattere
    questo male che incombe su quelli che sono Tuoi.

    Che il Tuo Manto Benedetto
    Sia scudo e protezione di tutti coloro che
    Con Fede chiedono questo favore,
    affinché i nostri paesi e le nostre case
    siano segnate dalla Protezione Celeste.

    Ti ringraziamo o Madre Immacolata
    per un così grande favore,
    non abbandonarci in questa valle di lacrime,
    ma sii scudo, protezione e guida
    di noi che ti invochiamo con una sola voce.

    Amen

    LEGGI TUTTO QUI:
    https://reginadelcielo.wordpress.com/epidemie-pandemie-e-pestilenze/

  • Alessandro ds ha detto:

    Io mi preoccuperei più che altro della situazione nelle carceri italiani, dove i detenuti sono in 8 dentro una stanza di 15 metri.
    Secondo voi quanti contagiati di coronavirus sono stati messi dentro la cella con gli altri detenuti che non hanno la possibilità di salvarsi?
    Perché nessuno parla del problema del virus dentro le prigioni sovraffollate, come se il problema non esistesse?
    Io sono sicuro che se fanno il test ai carcerati, altro che 6000 casi…. ce ne saranno 100.000.

  • Pier Luigi Tossani ha detto:

    https://www.lanuovabq.it/it/le-epidemie-e-lopera-dei-santi-quella-fede-da-recuperare

    “…Biennio 589-590. L’Italia era interessata da gravi disastri naturali nonché dalle violenze dei Longobardi, eventi che non pochi fedeli interpretavano come castighi divini per il dilagare dei peccati. A Roma il Tevere era esondato, causando danni ingenti, e si era diffusa una micidiale epidemia di peste che aveva avuto tra le sue vittime anche papa Pelagio II, morto il 7 febbraio 590. A succedergli sul soglio pontificio era stato chiamato colui che sarebbe passato alla storia come san Gregorio Magno, il quale cercò pure di resistere all’elezione, desiderando rimanere in monastero. Sta di fatto che il 29 agosto di quell’anno, prima ancora di iniziare il ministero petrino, il futuro Gregorio I tenne un’omelia in cui esortò i fedeli alla penitenza.

    Sempre il santo, chiedendo l’aiuto di Dio, organizzò per tre giorni consecutivi solenni processioni verso la basilica di Santa Maria Maggiore. Ordinò la recita della «litania settiforme», così chiamata perché Gregorio fece dividere il popolo in sette cori (clero, monaci e abati, monache e badesse, bambini, uomini adulti, vedove, donne sposate). Ottanta persone, nel giro di un’ora, morirono durante la preghiera, ma Gregorio invitò i fedeli a continuare la loro supplica. Alla fine, mentre attraversava l’odierno Ponte Sant’Angelo, il santo vide l’Arcangelo Michele, in cima all’allora Mole Adriana, nell’atto di rimettere la spada nel fodero, segno dell’imminente fine della peste.

    A san Michele Arcangelo è legato anche il ricordo della peste bubbonica del 1656 che nel solo Regno di Napoli causò, secondo le fonti, dai 240 mila ai 400 mila morti. Quando l’epidemia arrivò nella zona del Gargano, l’arcivescovo di Manfredonia, Giovanni Alfonso Puccinelli, iniziò a chiedere fervidamente l’intercessione dell’Arcangelo. Il quale gli apparve dicendo che chi avesse adoperato con devozione pietre del suo santuario sul Gargano sarebbe stato liberato dalla pestilenza. Puccinelli fece allora dividere in schegge alcune pietre del famoso santuario: vi scolpì una Croce e le iniziali di san Michele, raccomandando agli abitanti di esporre il segno presso le porte di case e palazzi. Il territorio di Manfredonia rimase immune dal morbo e l’evento, scrive la Treccani, «ebbe vasta eco anche a livello internazionale». A memoria dei fatti il vescovo fece erigere un obelisco in onore di san Michele, tuttora presente a Monte Sant’Angelo, con una scritta in latino: «Al Principe degli Arcangeli, vincitore della peste, patrono e tutelare, monumento di eterna gratitudine».

    Impossibile non accennare poi alla cosiddetta «Peste di San Carlo», in cui la carità dell’arcivescovo di Milano raggiunse vette altissime. Era scoppiata nel 1576, quando il santo si trovava fuori Milano. Mentre la città veniva abbandonata dal governatore spagnolo e da altri maggiorenti, san Carlo si precipitò a rientrarvi, mettendo a disposizione tutti i suoi beni per gli ammalati e i bisognosi. Lui stesso andava nelle case e nel lazzaretto a portare conforto. Alla raccomandazione di osservare le necessarie norme igieniche, san Carlo univa la consapevolezza che solo Dio potesse liberare la città.

    Così, chiamò sacerdoti dai paesi vicini, raccomandò di non far mancare al popolo il conforto dei sacramenti,  promosse un gran numero di preghiere e Messe all’aperto. A tale scopo, il santo fece erigere in mezzo alle strade una ventina di croci – qualcuna ancora esistente (molte, comprese quelle volute poi dall’arcivescovo e cugino Federico Borromeo, vennero demolite per ordine dell’imperatore Giuseppe II) – presso le quali veniva celebrata l’Eucaristia. Gli abitanti, magari in quarantena, potevano parteciparvi anche affacciandosi dai balconi. Notissimo è infine l’episodio della processione che san Carlo guidò, a piedi nudi, portando una croce lignea in cui era stata posta la reliquia del Santo Chiodo, per impetrare la fine della peste. Che effettivamente regredì.

    In questi giorni, nel tentativo di giustificare la già accennata facilità alla sospensione delle Messe pubbliche, è stata richiamata anche l’esperienza del venerabile Angelo Ramazzotti, vescovo di Pavia durante l’epidemia di colera del 1854. Eppure si tratta di una situazione piuttosto diversa dall’attuale, sia per la mortalità del colera a quei tempi sia per le misure adottate. Come già il suo predecessore in diocesi (Luigi Tosi), il venerabile vietò sì processioni e Rosari pubblici e, in determinate circostanze, di amministrare l’Eucaristia ai colerosi: ma quest’ultima misura fu presa principalmente – visti i frequenti conati di vomito legati alla malattia – per riverenza verso il Santissimo Sacramento. Inoltre, né Tosi né Ramazzotti sospesero le Messe pubbliche. Anzi. Il venerabile suggerì pure di moltiplicarle «onde non ci sia così il pericolo di un soverchio affollamento». Alla prudenza, insomma, si accompagnava la certezza che nulla c’è di più potente e salvifico della Santa Messa.

    Quella stessa epidemia di colera colpì seriamente, nel 1854, anche Torino. Accanto alle precauzioni sanitarie, san Giovanni Bosco si preoccupò innanzitutto dell’anima dei fanciulli dell’oratorio e assicurò che se si fossero messi «in grazia di Dio», senza commettere «nessun peccato mortale», nessuno di loro avrebbe contratto il morbo. Inoltre, il santo chiese loro la disponibilità a offrirsi come volontari nell’assistenza ai malati. In 44 si fecero avanti. Tra essi il giovanissimo san Domenico Savio. Nessuno dei 44 fu contagiato.

    È questa fede nella Provvidenza che andrebbe recuperata”

    Si evince quindi che secondo la CEI, san Gregorio Magno, l’arcivescovo di Manfredonia, Giovanni Alfonso Puccinelli, san Carlo Borromeo, i vescovi di Pavia  Luigi Tosi e Angelo Ramazzotti, sarebbero stati dei gran coglionazzi.  

    Ha detto bene il direttore della NBQ, Riccardo Cascioli, oggi, qui: https://www.lanuovabq.it/it/stop-alle-messe-in-tutta-italia-ce-aria-di-cina 
    “«Dio non è all’altezza di rispondere alle nostre necessità». Così nell’editoriale pubblicato ieri, suor Rosalina Ravasio definiva il messaggio che passa con la decisione di sospendere le messe con popolo, causa coronavirus. E la questione riguardava ancora le tre regioni più colpite. Oggi, dopo il comunicato della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) in cui si annuncia la sospensione delle messe con popolo in tutta Italia, quel giudizio dà la misura della gravità della decisione assunta.Nel momento più drammatico per il nostro popolo, quando tanti sono in preda allo smarrimento e alla paura, quando tanti si chiedono “come ci si salverà” e “chi ci salverà”, la Chiesa si volta dall’altra parte e rinuncia ad annunciare esplicitamente Cristo come unico Salvatore. L’Italia, tutta l’Italia, per la prima volta nella storia chiude le proprie chiese per la celebrazione della Messa. Un mese, forse più, anche nelle regioni dove i casi di infezione si contano sulle dite di una mano.

    Siamo certi che proprio questa decisione scioccante, per qualcuno – forse anche molti – sarà occasione di conversione personale, ma resta l’oggettività di una decisione che veicola un messaggio devastante: la Messa non ha nulla da dire per ciò che nella vita ci preme maggiormente. L’importante è la salute, non la Salvezza.
    (…)
    Si potrebbe tornare sulla questione – già affrontata – della illegittimità di un intervento dello Stato italiano sulla regolazione del culto cattolico. Ma evidentemente il tema è superato dalla chiara volontà della CEI di dimostrare che i cattolici sono bravi cittadini e fanno esattamente quello che il governo si aspetta.
    La Messa diventa così una cerimonia religiosa qualunque, un semplice evento comunitario a cui, come tale, si può anche rinunciare se c’è da preservare la salute pubblica.

    Che sia invece proprio la Messa l’arma più potente che, attraverso la preghiera e la penitenza dei fedeli, può fermare l’epidemia, è un’idea che non passa neanche per la testa. Dimenticando così la storia della Chiesa che, soprattutto in Italia, ci ha regalato decine e decine di santuari eretti a ringraziamento al Signore per aver fermato pericolose epidemie (molto più pericolose dell’attuale, tra l’altro). E dimenticando anche che cosa il Magistero della Chiesa insegna riguardo al rapporto tra Santa Messa e bene comune (leggi qui al proposito l’articolo di Stefano Fontana).

    La CEI accetta senza colpo ferire, anzi con entusiastica adesione, di mettersi agli ordini del governo, senza neanche provare a spiegare che le Messe potrebbero dare una grande mano al governo stesso per debellare il virus. Neanche l’immagine della Chiesa come ospedale da campo viene più citata: sono state tolte le tende e chi s’è visto s’è visto. In compenso, tanti adoratori dei ponti hanno scoperto che i muri fanno comodo per mettersi al sicuro.

    Eppure, proprio per rispettare la sostanza del Decreto – cioè evitare assembramenti –, i vescovi avrebbero potuto proporre un maggior numero di messe per scaglionare le persone; garantire la distribuzione delle persone in chiesa in modo da rispettare le distanze da persona a persona richieste dal governo; saltare il segno della pace e addirittura arrivare perfino a non distribuire l’Eucarestia, invitando alla comunione spirituale; impegnarsi a messe più brevi. E chissà quanto altro ancora. Sono tante le possibilità per rispettare il decreto del governo senza rinunciare alla Santa Messa. Tanto più che le stesse soluzioni sono adottate per tante altre attività. Perché solo per la Messa no, visto che quanto a bene comune è sicuramente più utile dello spritz?

    Alcuni vescovi, nei loro comunicati hanno detto: non potete venire a messa, pregate di più in casa. Capiamo l’intenzione, ma alla lunga sarà un suggerimento boomerang: il messaggio è che in fondo una lettura del Vangelo in casa può sostituire la Messa. E se l’Italia, dove c’è il Papa, fa così, cosa faranno negli altri Paesi man mano che il Coronavirus si espande? Imiteranno, ovvio: questa sì rischia di essere una catastrofe.

    Leggere il comunicato della CEI dà la strana e inquietante sensazione di trovarsi davanti a una gerarchia ecclesiastica che si concepisce come emanazione del governo, formalmente autonoma ma in realtà succube. Anche nella Chiesa italiana sembra prevalere il modello cinese: un’Associazione patriottica dei cattolici che dipende dal governo, che dalle esigenze del governo fa discendere le proprie scelte, ora anche quelle liturgiche; che mai contesta veramente una decisione del governo (di sinistra) anche se va contro la vita, la famiglia e la libertà di educazione. Una gerarchia che per salvare i soldi dell’8 per mille, sente la necessità di dimostrare continuamente quanto è brava nell’educare i cattolici a fare i bravi cittadini, obbedienti a tutte le angherie del potere.

    Non c’è quindi da sorprendersi se accanto all’Associazione patriottica stiano spuntando spontaneamente anche i preti “clandestini”, che celebrano in chiesa o nelle case per pochi fedeli fidati, per non dare nell’occhio. Già, perché come in Cina anche qui ormai ci sono i solerti funzionari statali che controllano le chiese, che non si dica messa; e come in Cina anche qui scopriamo preti delatori che mettono nei guai i loro confratelli che celebrano messe con piccoli gruppetti. Abbiamo già pubblicato di alcuni casi, altri ancora ci sono stati segnalati.
    È proprio vero che dalla Cina arrivano tanti virus, e il Covid-19 non è certo il più pericoloso”.

  • Raffaella ha detto:

    Questa mattina, a Milano, nella mia zona: chiesa deserta, bar e supermercato affollati, nessuna distanza di sicurezza…
    Non so come faremo….

  • P. Brian Paul MAGUIRE,c.p. ha detto:

    Congratulazioni!
    E gli Ebrei nelle loro Sinagoghe?
    Ed i Musulmani nelle loro Moschee?
    Ed i viaggiatori negli aerei, bus, metro?
    Ed i visitatori nei Musei Vaticani??

    • Milli ha detto:

      Musei Vaticani chiusi.

    • EquesFidus ha detto:

      Per loro non c’è problema: d’altro canto, per ebrei e maomettani i rispettivi giorni sacri erano (guarda caso) appena passati. Il decreto è stato approvato Domenica mattina alle 2, mica alle 2 del mattino del venerdì. Vuoi mettere mai che i “fratelli maggiori” o i “fratelli minori” ne abbiano a male? In fondo, mica sono come i cattolici, che si possono sbeffeggiare e prendere in giro (vedi la Cirinnà) come più si desidera senza timore di ritorsioni. Anche perché una buona parte sono “atei devoti”, che vanno in chiesa la Domenica solo per abitudine e che, pertanto, ingoiano con indifferenza quando non con entusiasmo ogni stramberia ed abuso liturgico; figurati l’approvazione da parte di costoro verso questo decreto!

    • Iginio ha detto:

      anche le moschee e i luoghi di culto islamici sono stati chiusi. Prima di sentenziare è opportuno informarsi.

  • Adriana ha detto:

    Questa chiesa ha una Fede limitata da un Virus terreno .Può essere credibile ? ? ? ( cit)

  • Sconsolata ha detto:

    Dal Comunicato CEI con le ultime disposizioni:
    «La Chiesa che vive in Italia e, attraverso le Diocesi e le parrocchie si rende prossima a ogni uomo…».
    Si starà attrezzando per la “teleprossimità”… in questo momento particolare…
    https://www.chiesacattolica.it/decreto-coronavirus-la-posizione-della-cei/

  • FRANJO ha detto:

    Ma la Fede? Sembra sia confusa con la superstizione. Dovremmo non semplicemente osservare, ma CONFIDARE nelle Direttive del Governo? La Santa Messa un’occasione di contagio?
    “E non vi poté operare nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi ammalati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità” (Mc 6,5-6).
    “E non fece molti miracoli a causa della loro incredulità.” (Mt 13-58)
    Signore, pietà!

  • Vlad Dracul ha detto:

    Ingerenza del Governo su argomenti religiosi e decisioni del Vaticano ?
    E’ proprio il caso di dire “da che pulpito viene la predica” !
    Decenni di inammisibili ingerenze e pressioni del Vaticano su argomenti laici dello stato italiano.
    Ridicoli.
    E continuate a credere nella danze della pioggia, leggi processioni et similia.

    • Corrado ha detto:

      ma di che si impiccia, caro vampiro, vada a succhiare sangue altrove, che noi siamo vaccinati

  • Maria Cardarelli ha detto:

    Approvo in pieno e sottoscrivo quanto letto, e aggiungo che tutte le misure pur giuste di cautela da usare nella vita civile, non sono sufficienti a garantirci una sana relazione trascendente con il buon Dio, sembrebbe impossibile! Eppurd ..ciò dimostra da che parte proviene tutto questo attivismo sconsiderato! Ovvero dal Maligno!

  • Sconsolata ha detto:

    La parola a dati più che significativi, in controtendenza, doverosamente riportati per chi dovrebbe avere “orecchi per intendere”, per non ripetere quanto manifestato, sia pure per cenni vari, in precedenti commenti.
    https://www.lanuovabq.it/it/coronavirus-in-africa-le-chiese-aiutano-non-chiudono
    https://lanuovabq.it/it/il-vescovo-mi-rifiuto-di-sospendere-le-messe
    E poi porsi qualche domandina su menate ( e amenità in tema) circa l’obbligo morale di accoglienza dei migranti in fuga da “inferni” in terra per assicurare loro condizioni di vita migliore e salvazione…

  • robinhood ha detto:

    La chiesa di Bergoglio ormai riferisce allìUnesco . Mi pare evidente , ma è anche stato dichiarato dagli organizzatori del convegno di Assisi Economy of Francesco,

    • stefano raimondo ha detto:

      La Chiesa di Roma sta divenendo una sotto-diramazione dell’ONU. Al tavolo delle elites è il massimo a cui possa aspirare, dopo aver debitamente leccato i piedi ai poteri forti virando su tematiche “progressiste”.

  • Alessandro ds ha detto:

    E poi non è proprio esatto, perché comu.que i fedeli che si recano in chiesa posdono comunque chiedere al Sacerdote di comunicarsi, e il sacerdote gli da la comunione e li confessa anche. L’importante è che non si crea l’assemblamento nello stesso momento.
    Le messe non vengono interrotte, perché comunque le chiese e i conventi celebrano comunque la messa..
    Quindi il sacrificio a Dio non si interrompe e o fedeli si possono comunicare e confessare.
    Io direi che il vero problema si creerebbe se si interrompono proprio, se il sacrificio continuo viene interrotto.

    • MARCELLINO PANE E VINO ha detto:

      Esatto!

      • Luisa S. ha detto:

        Scusate: esatto un accidente. Entro in chiesa questa mattina alle 8 (chiesa di 1500/2000 metri quadri) dopo un quarto d’ora entra una persona che so essere un sacerdote, lascio che dica le due orazioni e mi avvicino chiedendo la S. Comunione, mi risponde che non può perché si devono evitare assembramenti. Faccio notare che siamo solo io e lui in uno spazio notevole. “Mi attengo alle disposizioni” è la risposta. Dopo qualche altra considerazione, lascio perdere. Ed è pure un prete anziano.

        • Maurizio ha detto:

          “Ed è pure un prete anziano”
          Quelli anziani sono i più tremebondi. Incensatori del Concilio come i preti più giovani, ma più di questi amanti del quieto vivere …
          Non vado oltre, perché voglio autocensurarmi.

  • Èoradifinirla ha detto:

    “Ritirata, ritirata! Bandiera bianca e zitti tutti”: firmato Chiesa, quella in uscita che più in uscita di così si muore, si muore davvero, anzi, da un bel po’ che siamo morti, siamo morti, anzi, ci hanno fatto morire. Morire nell’anima, però, senza farci più guardare al cielo, escludendolo il cielo, togliendogli i diritti al cielo, ché è da lì che viene lo sdegno e lì troppo gridano vendetta i nostri peccati, i peccati di tutti, ma terribilmente molto più i peccati e le omissioni dei pastori, i voluti silenzi, le insistenti negazioni del vero, come sono veri i castighi che meritiamo e nominiano recitando l’Atto di dolore. Altroché se è vero che il Padreterno ci educa castigandoci. Lo ha fatto nei secoli e Lui è sempre lo stesso. Perbacco!

  • Maria Grazia ha detto:

    E….. per i Battesimi che, com’è noto, non richiedono la celebrazione della Messa, come siamo messi? Non si possono, forse, somministrare perchè non può essere rispettata la distanza canonica di almeno un metro dalla madre che tiene in braccio il figlio?
    Immagino gli accidenti che staranno tirando “le sardine” al coronavirus che impedisce loro di manifestare contro Salvini sulle pubbliche piazze!!!!

    • Corrado ha detto:

      Nel tempo quaresimale non si celebrano battesimi. Quindi caso chiuso, rimane aperto quello delle Sante Messe.

  • Alessandro ds ha detto:

    Il canonista però si scorda di menzionare il fatto che ogni singolo sacerdote o chiesa è tenuto a rispettare le leggi del territorio sul quale si trova.
    Sul territorio italiano si deve seguire “anche la legge italiana” oltre alla legge della chiesa.
    In più si scorda di dire che il 90% delle chiese appartengono allo stato italiano.
    Le chiese sono di proprietà dello Stato e sono date in usufrutto agli ordini religiosi o alla diocesi
    Già è tanto che le fanno rimanere aperte e non le fanno anche chiudere. ( ricordo che la proprietà è la loro )
    Oppure è comodo ricordarsi che la proprietà è dello Stato solo quando vengono chiesti milioni di euro su milioni di euro per ristrutturarle gratis?
    Anzi, spesso chiedendo milioni di euro allo Stato , quando una qualsiasi impresa edile farebbe lo stesso lavoro a meno della metà del prezzo…. sapessi quante ne ho viste di cose da quando frequento questi ambienti….

    • Pier Luigi Tossani ha detto:

      @Alessandro DS

      no,stai mentendo:

      https://lanuovabq.it/it/stop-alle-messe-il-balletto-tra-governo-e-vescovi

      “….Il punto è capire se le S. Messe rientrino nelle categorie di “manifestazioni, eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato”.

      Se anche fosse stato nelle sue intenzioni, il Governo non avrebbe potuto includervi le chiese per il semplice motivo che questo contrasta con la lettera tanto del Concordato tra Stato e Chiesa quanto della Costituzione. E in secondo luogo avrebbe dovuto esserci a monte un accordo tra lo Stato italiano e l’autorità ecclesiastica, solitamente rappresentata dal presidente della Cei o dalla Segreteria di Stato vaticana. Tutto questo non è avvenuto: c’è stata più semplicemente una adesione/iniziativa spontanea delle Diocesi piuttosto che un adempimento di un ordine dell’autorità civile.

      Ordine che non sarebbe potuto nemmeno partire. L’articolo 2 del Concordato del 1984 stabilisce che “La Repubblica italiana riconosce alla Chiesa cattolica la piena libertà di svolgere la sua missione pastorale, educativa e caritativa, di evangelizzazione e di santificazione. In particolare, è assicurata alla Chiesa la libertà di organizzazione, di pubblico esercizio del culto, di esercizio del magistero e del ministero spirituale nonché della giurisdizione in materia ecclesiastica”.

      Vi è poi la Costituzione che non permette alcuna limitazione della libertà religiosa per motivi di igiene o salute pubblica. L’articolo 19 ad esempio, stabilisce che tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitare in privato e in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume.

      È la contrarietà al buon costume l’unico limite per i riti, non è quindi prevista la salute pubblica, che invece pone limitazioni alla libera circolazione nell’articolo 16, che è alla base del decreto del governo.

      Questo non significa che l’autorità pubblica non possa limitare quando non proibire manifestazioni religiose tout court. Se, ad esempio, si trattasse di processioni o anche di Messe svolte in un luogo pubblico, uno stadio o un palasport, il questore potrebbe vietarle anche per ragioni di sanità pubblica come dice l’articolo 26 del Testo Unico delle leggi di pubblica sicurezza.

      Ma la Messa in chiesa è una cosa diversa.

      In luogo pubblico significa all’aperto. Al limite una chiesa può essere considerata un luogo aperto al pubblico, non un luogo pubblico perché gode di una sorta di extraterritorialità garantita dalla legge. Si tratta di una distinzione sancita da una sentenza della Corte Costituzionale del 1957 (la n° 45) che affermò – a proposito di una confessione evangelica – che per le cerimonie e processioni in luogo pubblico c’è obbligo di preavviso del questore, mentre l’autorità civile non ha alcun potere se le cerimonie si tengono in un luogo non pubblico.

      Insomma: leggendo i riferimenti normativi sembra proprio che Governo, Regioni e sindaci non avessero alcun potere di vietare le Messe con concorso di popolo negli edifici di culto. Di conseguenza, la decisione di sospenderle è direttamente attribuibile ai Vescovi.

      Resta da capire la ratio con la quale il governo ha citato nel suo decreto anche gli eventi a carattere religioso. Se non ha pensato ai limiti posti dalla Costituzione e dal Concordato o se invece ci ha pensato, ma ha voluto eluderli, usando termini niente affatto chiari: in effetti, parlando di “riunioni in luogo pubblico o privato anche di carattere religioso” svolti in “luoghi chiusi aperti al pubblico” potrebbe far intendere di riferirsi anche alle funzioni religiose (la Messa) svolte all’interno delle chiese senza dirlo espressamente, proprio perché sapeva che non poteva affatto vietarle. E i vescovi avrebbero potuto aspettare – perlomeno – prima di applicare queste misure draconiane anche in diocesi dove ad oggi non c’è un solo contagiato da Coronavirus.

      Una cosa è chiara: il Governo non aveva un diritto pieno nel pretendere la chiusura delle chiese, i vescovi lo hanno, diciamo così, aiutato, sacrificando le normative concordatarie e costituzionali. È un precedente che potrebbe costare caro quando lo Stato dovrà tornare a farsi vivo per impedire o limitare un diritto di culto in forza di una qualunque altra esigenza di igiene o ordine pubblico”.

      • Alessandro ds ha detto:

        A me hanno insegnato e insegnano tutt’ora che siamo soggetti anche alle leggi dello stato fel territorio dove siamo.
        Lo dimostra ad esempio il fatto che quando ci sono stati casi di abusi nella chiesa , mte vittime hanno denunciato direttamente ai carabinieri italiani, e i carabinieri italiani sono potuti intervenire perché i seminari e le chiese erano sul loro suolo e quindi soggetti alle loro leggi.
        Cosa che inveve non è avvenuta con il caso della bambina scomparsa ( la Orlandi ) che la polizia jon ha potuto fare messun sopraluogo perché invece erano nella stato Vaticano.
        Hanno potuto fare sopraluoghi dopo più di 1 anno e dopo che il Vaticano glielo ha concesso sotto forma di concessione straordinaria.

        • Pier Luigi Tossani ha detto:

          …guarda Alessandro, amichevolmente, rifletti: ti abbiamo già spiegato che non c’era nessun obbligo di obbedienza, perché non c’era giurisdizione dello Stato italiano sulla Chiesa, sulle questioni della gestione del culto.
          Non essere anche tu. come la CEI, più realista del re.

    • Giorgio ha detto:

      @Alessandro DS
      Forse Lei dimentica oppure ignora (?) come lo Stato ha “avuto/acquistato” tutto questo ben di Dio che sono le Chiese?
      A mio parere poi – forse non solo mio – , le chiese che ha costruito lo Stato non sono Chiese ma orrendi capannoni, brutti anche esteticamente. In internet sono reperibili studi e immagini che trattano – solo marginalmente, ma quanto basta – l’argomento.
      Se Lei non è d’accordo, cerchi di dimostrarlo!

  • P. Luis Eduardo Rodrìguez Rodríguez ha detto:

    Dovrebbe essere Lei Avv. Fabio Adernò il cardinale per la città di Roma…è una vergogna che lo sia quello scelto da questa impostura politico religiosa, e cioè di Colpo di Stato Vaticano. È incredibile la luminosità del suo ragionamento mostrando Vera Fede in contrasto con questa dilagata APOSTASIA. E non vuol dire che non ci siano buoni pastori come per esempio quello dove si trova ARS…dove nostro patrono San Giovanni Maria Vianney, che con recente lettera ha espresso le stesse sue convinzioni di Vera Fede in questa situazione. Invece non a caso funziona il binomio politico travestito di religione…Giuseppe Conti – parolin. I mandanti. Tutta una messainscena massone onusiana al servizio del demonio in odio ai popoli.

    • Luigi Nicolussi ha detto:

      a me ricorda il Profeta Daniele ““Dal momento in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano e sarà rizzata l’abominazione della desolazione, ….

      • Gigione ha detto:

        Daniele 12,11-12
        11-Ora, dal tempo in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano e sarà eretto l’abominio della desolazione, ci saranno milleduecentonovanta giorni. 12- Beato chi aspetterà con pazienza e giungerà a milletrecentotrentacinque giorni.

  • Nicola Buono ha detto:

    Video di 0.56 secondi di BENEDIZIONE EUCARISTICA DAL CIELO CONTRO L’EPIDEMIA DI CORONA VIRUS.

    https://youtu.be/4r2DCULi8R4

    P.S. È una Grazia che ci siano santi Sacerdoti come questo del video ( sembrerebbe un Domenicano )