ANCONA, IL VESCOVO: CHIESE APERTE, MESSE CELEBRATE CON PRUDENZA.

5 Marzo 2020 Pubblicato da

(Antica immagine contro il morbo. Cortesia Radio Spada)

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il prof. Ettore Gotti Tedeschi ci ha scritto in relazione alla saggia e coraggiosa decisione del vescovo di Ancona, mons. Angelo Spina, per quanto riguarda il Coronavirus e le celebrazioni liturgiche. Pubblichiamo molto volentieri la sua lettera, e i documenti allegati.

§§§

Caro Marco, ti allego alcuni documenti ricevuti dal prof Giorgio Nicolini, ai quali vorrei fare solo due righe di introduzione. Quello che segue è un esempio di “ santa testardaggine “ (del prof. Nicolini) e una dimostrazione di “esemplare carità, coraggiosa, ma anche umile”, da parte dell’Arcivescovo di Ancona e Osimo, mons. Angelo Spina, cui tutti noi dobbiamo riconoscenza per la chiarezza della risposta.

Mercoledì delle Ceneri, il prof Giorgio Nicolini, esempio vivente di “santa testardaggine”, che tutti conosciamo per la sua strenua difesa – contro tutti – della Miracolosa Traslazione della Santa Casa di Loreto, ha scritto una (allegata) lettera ai Vescovi delle Marche implorandoli di tenere aperte le chiese e celebrare le funzioni religiose (con tutta la prudenza necessaria).

E lo ha fatto (lui che si dilunga sempre un pò troppo quando scrive…) in poche righe e una espressione evangelica: – Gesù “non fece molti miracoli a causa della lror incredulità” ( Mt 13,58).

E’ bastata una frase evangelica a muovere un santo Vescovo.

Il 3 marzo SER il Vescovo di Ancona (allegato) emana un comunicato nel quale spiega che ci si deve attenere alle Ordinanze, ma dice anche che “le nostre celebrazioni religiose restano in pieno vigore”.

Invita a tenere le chiese aperte per la preghiera individuale, raccomandando solo la necessaria prudenza.

Su invito di Nicolini, ti pregherei di volerlo pubblicare.

Tuo Ettore Gotti Tedeschi

§§§

 

Ecc.ze Rev.me

VESCOVI DELLE MARCHE                                                                     Ancona, lì 26 febbraio 2020

Loro Sedi                                                                                                           Mercoledì delle Ceneri

Interpellato da molti fedeli d’Italia e delle Marche, trasmetto una preghiera di tanti Cattolici che chiedono di ripristinare le funzioni religiose, dopo che proprio dall’odierno Mercoledì delle Ceneri, inizio della Quaresima, nelle Marche e in altre Regioni viene impedita la celebrazione delle Sante Messe.

L’attuale emergenza sanitaria è decisamente esagerata alla luce delle informazioni scientifiche e al netto del panico mediatico figlio dell’ignoranza in materia medica. In ogni caso tale emergenza non è tale da determinare la subordinazione della Chiesa Cattolica alle autorità civili e che abbiano la parola decisiva circa le modalità e i tempi del culto della Chiesa Cattolica, sempre ammesso che esistano al mondo motivi per lasciare la decisione al Presidente della Regione Marche, o al Presidente del Consiglio della Repubblica Italiana, che tra l’altro ha impugnato il provvedimento della Regione Marche come immotivato ed illegittimo.

Quando i cristiani avevano la fede, quando gli uomini confidavano in Dio, nei momenti di calamità, di pestilenze, di eventi avversi, i primi edifici ad essere aperti erano le chiese, i conventi, i monasteri. Si lasciava tutto e si correva a pregare, ad inginocchiarsi, a chiedere la grazia davanti alla Santissima Eucarestia, si celebravano Messe, si recitavano rosari, si facevano processioni, si facevano suppliche, si ricorreva ad acqua benedetta e incenso.

Oggi i vescovi, i preti, chiudono le chiese per “sicurezza”, negano ai fedeli Gesù Eucaristia, che è il Farmaco per eccellenza, il Rimedio, la Soluzione, il Salvatore. Che speranza può avere un popolo se così si allontana dal suo Signore?…

Proprio ad Ancona esiste una chiesa, in località Posatora, ove gli anconitani del XVI secolo edificarono una Chiesa dedicata a Santa Maria Liberatrice, perché – mentre la città veniva decimata dalla peste – il senato anconitano e tutti i cittadini andarono in pellegrinaggio fuori città nella precedente chiesina ivi esistente che veniva denominata “Santa Maria in Pusatorio”, perché ricordava il luogo di una delle Traslazioni Miracolose della Santa Casa, e ivi fecero voto che in caso di liberazione dalla peste avrebbero edificato una chiesa più grande e più bella in onore della Santa Casa e della Vergine Lauretana ivi venerata. E la peste cessò immediatamente. Gli anconitani allora soddisfecero subito il voto fatto, edificando e consacrando nel 1545 l’attuale secolare chiesa di Santa Maria Liberatrice, così denominata per la ottenuta miracolosa liberazione dalla peste.

Oggi, neppure i Vescovi e i preti credono alla possibilità dei miracoli?… Ed impedendo a Dio di farli, come gli abitanti di Nazareth, ove – dice il Vangelo – Gesù “non fece molti miracoli a causa della loro incredulità” (Mt.13,58)!

In comunione, perciò, con i Santi di tutte le epoche, con la Fede delle generazioni passate e in particolare con i summenzionati “martiri di Abitene”, tanti fedeli delle Marche e d’Italia chiedono un atto di sereno coraggio e di testimonianza di fede per sbloccare una situazione umiliante, data la realtà della situazione.

In fede.

Prof. Giorgio Nicolini

§§§

Ed ecco il comunicato dell’arcivescovo di Osimo-Ancona, mons. Angelo Spina:

MONS. ANGELO SPINA

Metropolita di Ancona-Osimo

Ancona, 3 marzo 2020

Oggetto: COMUNICATO Arcivescovo di Ancona-Osimo del 3 marzo 2020

Carissimi sacerdoti, carissimi fedeli, di fronte al peggioramento della situazione sanitaria a causa del Covid-19 (coronavirus) il Presidente della Giunta Regionale delle Marche, Luca Ceriscioli, ha emesso una nuova Ordinanza con la quale proibisce nella Regione Marche ogni manifestazione pubblica dalle ore 00,00 del 4 marzo alle 24,00 di domenica 8 marzo. In conseguenza di ciò, anche noi come Chiesa siamo tenuti, nelle parrocchie della Regione Marche all’applicazione dell’Ordinanza, la quale richiede innanzitutto che si adottino le misure igienico sanitarie che sono già state —anche per quanto riguarda le nostre celebrazioni religiose, le quali restano in pieno vigore. Si consiglia agli anziani di non uscire di casa.

Tutte le chiese restino comunque aperte per la preghiera individuale che raccomando caldamente a tutti, soprattutto in questi frangenti.

Le Sante Messe feriali possono essere celebrate raccomandando ai fedeli prudenza ed evitare i contatti ravvicinati. Per le Sante Messe di domenica 8 marzo aspettiamo l’evolversi della situazione.

Per i funerali, poiché prevedono la partecipazione di un numero consistente di fedeli, si raccomanda la Celebrazione con il rito breve e solo con i parenti stretti.

Fino alle ore 24,00 di domenica 8 marzo sono sospesi gli incontri di catechismo e dei gruppi parrocchiali, le attività di oratorio, di dopo-scuola, sportive, teatrali, cinematografiche e ogni genere di aggregazione.

Per quanto riguarda i servizi della Caritas diocesana consultare il sito della diocesi: www.diocesi.ancona.it

Accettiamo queste limitazioni, anche se ci costano molto. Continuiamo a pregare per tutti coloro che sono colpiti dal virus, per coloro che li assistono, per quanti hanno responsabilità pubbliche e di governo e chiediamo al Signore, anche per l’intercessione della Beata Vergine Maria, che ci liberi da questo male.

+ Angelo, Arcivescovo

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20 commenti

  • Andrea Carradori ha detto:

    6 marzo 2020 comunicazione del Vescovo di Macerata: testo da stampare e mettere in fondo a tutte le chiese. E’ eguale, come il precedente, anche a quello dei Vescovi di Loreto ed Ancona.
    Cari Fedeli,
    in ragione delle indicazioni date dal Decreto legge del 4 marzo 2020 del Presidente del Consiglio e dalle conseguenti indicazioni della CEI, tenendo conto delle decisioni delle Diocesi limitrofe, si dispone, fino al 15 marzo compreso, quanto segue:
    Tutte le chiese restano aperte per la preghiera individuale.
    Le Sante Messe feriali e festive, per ora, possono essere celebrate raccomandando ai fedeli prudenza, evitando i contatti ravvicinati e assicurando la distanza minima di almeno un metro tra le persone.
    Si raccomanda vivamente che le persone fragili: gli anziani oltre i 70 anni, i bambini e chi soffre di qualche malattia restino a casa per tutelare la loro salute e quella degli altri.
    Vista la gravità dell’emergenza il Vescovo per le domeniche 8 e 15 Marzo dispensa i fedeli dall’obbligo del precetto festivo, ma li invita alla preghiera in famiglia anche tramite la radio, la televisione o altri mezzi di comunicazione. Possibilmente che tutta la famiglia riunita segua con devozione la Santa Messa domenicale in televisione.
    Per i funerali si raccomanda la celebrazione solo con la presenza dei parenti, indicando questo anche nell’avviso funebre. Restano sospese le veglie funebri.
    Sono sospesi tutti gli incontri di catechesi, dei gruppi parrocchiali e di preghiera e le attività formative e di oratorio di qualsiasi genere.
    Sono consentite, seguendo scrupolosamente le precauzioni igieniche, le visite ai malati, l’unzione degli infermi e il viatico.
    Questo testo sia esposto alle porte della Chiesa con allegato il Vademecum igienico diffuso dal Governo.
    (Naturalmente se il parroco ha più di 70 anni, lui in chiesa a celebrare ci può andare perchè i vecchi “devono restare a casa”, ma la chiesa per il prete è casa sua!)

  • Luca Antonio ha detto:

    il mio buon vescovo- ce ne sono ancora- Gerardo Rocconi , diocesi di jesi , ha dato delle istruzioni intelligenti : invece di niente messe, piu’ messe per evitare assembramenti , assieme ad altri accorgimenti.
    Che Dio lo benedica assieme al mio buon parroco – ce ne sono ancora- Gianfranco Ceci.
    Grazie.

    • Alda ha detto:

      Invece nella mia realtà parrocchiale ligure il sacerdote, al quale era stato chiesto di fare un pellegrinaggio in un piccolo Santuario Mariano della zona (dove è apparsa la Madonna nel ‘600) ha detto che se crediamo a LIBERACI SIGNORE DA TUTTI I MALI, CONCEDI LA PACE AI NOSTRI GIORNI E CON L’ AIUTO DELLA TUA MISERICORDIA VIVREMO SEMPRE LIBERI DAL PECCATO E SICURI DA OGNI TURBAMENTO NELL’ATTESA CHE SI COMPIA LA BEATA SPERANZA E VENGA IL NOSTRO SALVATORE GESÙ CRISTO, non serve altro…. Che dire? Se questo è un prete😭😭😭😭

  • EquesFidus ha detto:

    Intanto, i turchi hanno dispiegato mille unità sul confine greco, compresi gommoni, per fronteggiare l’esercito greco ed impedire ai loro incursori forzati di poter ripiegare: l’ordine è di entrare in Europa, a milioni, e di islamizzarla più velocemente di adesso. Solo la sete di sangue e di vendetta, connaturata nell’Islam, ha portato i maomettani a compiere un passo falso: dopo decenni di infiltrazione e di lenta sostituzione etnica ed islamizzazione dell’Occidente ex-cristiano, Erdogan ha gettato la maschera e, spazientito, ha commesso l’errore di spedire un esercito di islamici con l’obiettivo di violare i confini dell’Europa. Spero che i greci non si faranno impietosire, senza mostrare il ventre molle a vigliacchi che assaltano, spalleggiati, incattiviti e costretti dai turchi , che assaltano dicevo le protezioni e le forze greche mandando avanti donne e bambini, nella speranza di essere intoccabili ed impuniti.

  • P. Luis Eduardo Rodrìguez Rodríguez ha detto:

    Sempre bravissimi sia il Dtt. Ettore Gotti Tedeschi che il Prof. Nicolini. Per favore pure firmate e diffondete questa:

    http://www.riapritelourdes.org/en/

  • virro ha detto:

    amici, veri, che conosciamo ed amiamo le innumerevoli storie di santi miracoli avvenuti nel nostro territorio nazionale e nella nostra Chiesa cattolica, non scoraggiamoci dei proibizionisti, se la vedranno con Dio.
    Ringraziamo comunque il dott. Gotti Tedeschi ed il prof. Nicolini che ci hanno permesso di conoscere anche questa realtà

  • saluti e baci ha detto:

    Giusto per informazione:
    nella diocesi del Papa, le Messe feriali e festive continueranno a svolgersi con partecipazione di popolo, con raccomandazione di svolgerle nelle chiese più spaziose per consentire una distribuzione dei fedeli con distanza di sicurezza di 1 metro l’uno dall’altro.
    Naturalmente varranno le misure precauzionali generali (svuotamento acquasantiere, deposizione dell’ostia sulla mano per evitare contatti salivari, no scambio della pace).
    Particolari misure precauzionali devono essere seguite per le visite domiciliari ai malati con amministrazione di sacramenti, che vengono comunque garantite.
    Le attività della Caritas proseguono.

  • Pier Luigi Tossani ha detto:

    ehgià… quando i cristiani avevano la fede… grazie prof

  • Sconsolata ha detto:

    E poteva mancare il caso limite in questa situazione? Certo che no.
    Un parroco di 87 anni, in provincia di Pavia, ignaro del divieto, celebra messa in presenza di 8 fedeli.
    Denunciato! A seguito di una segnalazione al sindaco da parte di un concittadino sollecitato dal suono della campana. Da riderci su, se non fosse un’offesa alla drammaticità del momento…
    https://www.ilgiornale.it/news/cronache/coronavirus-parroco-87-anni-celebra-messa-denunciato-1835190.html?fbclid=IwAR1-LRPNyZEoHDf1Y9iPGP7p6v9yyAURaTonP9ZglceFJub4kHIiHWvZSiM

  • Roth ha detto:

    si Nicolini è un vero esempio di -Santa Sfacciataggine –
    Ma anche l’arcivescovo di Ancona è stato coraggioso.
    Domanda a Nicolini . Il Vescovo di Loreto l’ha poi ricevuta ? E’ riuscito afargli accettare la traslazione miracolosa o crede ancora alla leggenda dei crociati che l’anno portata via da Nazareth , montata e smontataben 6 volte ( riuscendo a conservare intatta la balsa di 2000anni fa per cementare i sassi ? e alla fine mettendola , dove è ora , su un fosso , in squilibrio evidente ?) O sti crociati erano tutti Superman o signori, la scienza è spiegata dalla fede spesso , quando è costretta a imporsi . o no ?

    • Giorgio Nicolini ha detto:

      LA CORRISPONDENZA CON IL CARD. ROBERT SARAH – Per gli ultimi sviluppi della “questione lauretana” collegarsi ad Internet all’indirizzo http://www.telemaria.it/LettereAperteNicoliniSarah.pdf
      All’inizio di gennaio avevo scritto una lunga lettera al Card. Sarah di risposta e confutazione a quanto egli mi aveva scritto per giustificare la scelta di modificare la liturgia del 10 dicembre con la dicitura “Beata Maria Vergine di Loreto” in luogo della secolare dicitura di “Traslazione Miracolosa della Santa Casa”. Può leggerla con gli allegati documentativi – come sopra indicato – all’indirizzo http://www.telemaria.it/LettereAperteNicoliniSarah.pdf.
      Poiché ero in attesa di una convocazione da parte del Card. Sarah per una udienza chiarificatrice, come da me richiesta, avevo nel frattempo potuto sentire al telefono il Segretario del Cardinale, il quale mi aveva indicato di cercare di parlare della “questione lauretana” prima di tutto con il Vescovo di Loreto, cui spetta eventualmente fare richieste ufficiali anche riguardo ad un ripristino della liturgia secolare della “Traslazione Miracolosa della Santa Casa”. Il Vescovo di Loreto mi ha fatto sapere di rivolgermi prima al Rettore, che è il responsabile della Basilica Lauretana.
      Ho avuto modo così di incontrare già due volte il nuovo Direttore della “Congregazione Universale della Santa Casa” (Padre Andre’ Rizkallah, un libanese) e ultimamente anche il Rettore Padre Franco Carollo (friulano). Entrambi mi hanno accolto con favore e chiedendomi negli incontri quante più informazioni possibili sulla storia della Santa Casa, dato che mi hanno dato chiara manifestazione della loro “ignoranza” (anche perché nuovi a Loreto e non sono marchigiani, e quindi non conoscitori dalla nascita della tradizione lauretana).
      In tali incontri ho colto come essi (ed anche il Vescovo Dal Cin), di fronte ai miei studi già a loro consegnati (e che continuo ad inviare loro) ed ai colloqui avuti, appaiono ormai sicuramente favorevoli a riconoscere la verità storica delle Traslazioni Miracolose, ma si muovono tra loro tre (Vescovo, Direttore e Rettore) senza sinergia, quasi temendo che manifestando il loro pensiero apertamente non trovino appoggio l’uno dall’altro e quindi sono restii ad esporsi e scaricando l’uno verso l’altro “il primo passo” da fare per cercare di demolire il castello di menzogne e dissacrazioni avvenute nell’ultimo trentennio da parte del Padre Santarelli e di chi l’ha sostenuto, di cui sono ormai ben consapevoli (delle “falsificazioni” e menzogne dissacratorie del Santarelli).
      Per questo mi sto adoperando per “unirli” tra loro (Vescovo, Direttore, Rettore) e far superare le reciproche riserve e timori ad esporsi l’uno con l’altro.
      Sto nel frattempo attendendo la convocazione del Card. Sarah per chiarire la corrispondenza che c’era stata tra noi due, prelevabile, come indicato in http://www.telemaria.it/LettereAperteNicoliniSarah.pdf
      In questo momento (“confinato” e “tacitato” il Padre Santarelli, autore delle “falsificazioni lauretane” e che è stato esautorato dalla direzione della “Congregazione Universale della Santa Casa”) nella Chiesa bisogna adoperarsi per sostenere, incoraggiare ed anche riprendere – quando necessario – coloro che hanno autorità (come il nuovo Vescovo di Loreto) e che non sono pregiudizialmente contrari a ripristinare la verità anche nella “questione lauretana”, affinché si sentano sostenuti dalla “base” dei credenti e non abbiano più timore di esporsi e prendere una posizione netta a favore della verità. Il momento è favorevole, e bisogna pregare anche per questa intenzione.

  • Sconsolata ha detto:

    Sulla stessa linea il comunicato dei vescovi della Campania.
    La CEI invece si è limitata a richiamare al rispetto delle disposizioni governative.
    https://www.ilvescovado.it/it/sezioni-25/chiesa-5/emergenza-coronavirus-il-comunicato-dei-vescovi-d-86252/article

    • Giorgio Nicolini ha detto:

      Diversamente da altri Episcopati, compreso quello della Campania, il Vescovo di Ancona ha modificato le precedenti disposizioni a riguardo anche della Comunione sulla mano, disponendo che sia solo consigliata, e non più imposta, come si può leggere al link https://www.facebook.com/giorgio.nicolini/posts/10221817056406420
      Ciò anche perché non è lecito neppure ai Vescovi imporre la Comunione sulla mano, neppure per motivi sanitari, come aveva in precedenza già chiarito la “Congregazione per il Culto Divino” e si può leggere al link
      https://www.facebook.com/giorgio.nicolini/posts/10221823398764975
      Infatti all’epoca dell’influenza suina del 2009 era stato chiesto alla “Congregazione del Culto Divino” se sia lecito negare la comunione in bocca per motivi sanitari. La risposta della Congregazione Vaticana citò la REDEMPTIONIS SACRAMENTUM, la quale afferma chiaramente al numero 92 che ogni fedele ha sempre il diritto di ricevere la Santa Comunione sulla lingua né è lecito negare la Santa Comunione a qualsiasi fedele di Cristo che non ha impedimenti di legge dal ricevere la Santa Eucarestia (numero 91).
      Quindi i Vescovi e i Sacerdoti non possono negare la Comunione sulla lingua a chi lo richiede e rifiuta la Comunione sulla mano.

      • Sconsolata ha detto:

        Concordo con lei; ma nel comunicato del vescovo non trovo alcun riferimento la modo di ricevere l’Eucarestia. La ringrazio per i suoi coraggiosi interventi.

        • Giorgio Nicolini ha detto:

          Deve leggere l’intero link segnalato, ove spiego che a riguardo della Comunione sulla mano, il Vescovo la cita in modo indiretto, in quanto corregge le precauzioni indicate nel comunicato precedente in cui si parlava appunto di dare la Comunione sulla mano. Nel nuovo Comunicato – in riferimento a quelle precauzioni – egli ha precisato che si tratta di “UN CONSIGLIO” e quindi non di “un obbligo”, scrivendo: “si adottino le misure igienico-sanitarie che sono già state CONSIGLIATE anche per quanto riguarda le nostre celebrazioni religiose”. Tra le misure igienico-sanitarie c’era appunto di dare la Comunione sulla mano; qui invece precisa che erano disposizioni solo CONSIGLIATE, quindi non un obbligo. Se legge meglio la mia spiegazione nel link
          https://www.facebook.com/giorgio.nicolini/posts/10221817056406420 comprende meglio quanto ho scritto.

        • Giorgio Nicolini ha detto:

          CIRCA IL PROBLEMA DELLA NON LICEITA’ DEL NEGARE LA COMUNIONE SULLA LINGUA ho inviato ai Vescovi e sollecitato le Congregazioni Vaticane a far rispettare le disposizione della REDEMPTIONIS SACRAMENTUM, anche proprio per motivi igienici, scrivendo loro quanto segue.
          *********************************
          All’epoca dell’influenza suina del 2009 era stato chiesto alla “Congregazione del Culto Divino” se sia lecito negare la comunione in bocca per motivi sanitari. La risposta della Congregazione Vaticana citò la REDEMPTIONIS SACRAMENTUM, la quale afferma chiaramente al numero 92 che ogni fedele ha sempre il diritto di ricevere la Santa Comunione sulla lingua né è lecito negare la Santa Comunione a qualsiasi fedele di Cristo che non ha impedimenti di legge dal ricevere la Santa Eucarestia (numero 91). Ciò che in MORALE è dichiarato NON LECITO, significa che chi fa il contrario e contravviene a ciò che è stabilito COMMETTE PECCATO. Per cui i Vescovi e i Sacerdoti che obbligano a ricevere la Comunione sulla mano al fedele che NON VUOLE commettono un vero PECCATO dal punto di vista morale (GRAVE o VENIALE giudicherà Dio!).

          In aggiunta gli studi scientifici hanno dimostrato che le mani sono un ricettacolo di germi, virus e batteri che circolano a causa del contatto delle mani con le più diverse superfici ed oggetti, per cui la cute delle mani può veicolare batteri e virus che – nella Comunione sulla mano – percorrono il tragitto “cute – Sacre Specie – cavo orale”, trasmettendo al soggetto un possibile contagio assai più che con la Comunione data direttamente sulla lingua del comunicando da parte del sacerdote (il quale, peraltro, per obbligo liturgico, deve avere le mani sempre pulite e purificarle nel caso di un contatto accidentale con la saliva del comunicando, prima di dare la Comunione ad un nuovo comunicando).
          La Comunione sulla mano, perciò, è molto più pericolosa della Comunione data sulla lingua dal punto di vista medico, per cui i Vescovi dovrebbero piuittosto – nel presente pericolo di contagio – VIETARE LA COMUNIONE SULLA MANO e OBBLIGARE A DARE LA COMUNIONE SOLO IN BOCCA, con gli accorgimenti della pulizia delle mani del sacerdote secondo come egli è già obbligato dalle stesse disposizioni liturgiche, e compreso anche l’uso del piattino, che le Norme OBBLIGANO AD USARE: per cui le eventuali Ostie consacrate o frammenti di esse che cadono a terra e vengono calpestate e profanate per le inadempienze o negligenze volontarie di chi distribuisce la Comunione costituiscono un ulteriore PECCATO DI OMISSIONE, oltre alla profanazione.

          Si lasci perciò ai fedeli la LIBERTA’ DI COSCIENZA di decidere in quale modo ricevere la Comunione. Ogni violazione di tale libertà di coscienza costituisce UNA GRAVE VIOLENZA ALLA COSCIENZA del comunicando. Così anche ammonisce la Parola di Dio in San Paolo solo per il cibo terreno: e per l’Eucaristia, Pane degli Angeli, Gesù-Dio, VIVO e VERO nell’Ostia consacrata?… “PENSATE A NON ESSER CAUSA DI INCIAMPO O DI SCANDALO AL FRATELLO. Io so, e ne sono persuaso nel Signore Gesù, che nulla è immondo in se stesso; ma se uno ritiene qualcosa come immondo, per lui è immondo. Ora se per il tuo cibo il tuo fratello resta turbato, tu non ti comporti più secondo carità. GUARDATI DAL ROVINARE con il tuo cibo UNO PER IL QUALE CRISTO E’ MORTO!” (Cfr. Rom.14,1-23)
          Prof. GIORGIO NICOLINI

          • Sconsolata ha detto:

            Le auguro venga presa nella debita considerazione l’istanza e che Le si dia “cortese” risposta, pur permanendo nel dubbio, per fondate ragioni.

  • emma ha detto:

    Bravissimo il testardissimo indomito e cattolicissimo Nicolini. Dovremmo esser spesso tutti come lui . Anche il Fondatore dell’Opus Dei parlava di – Santa Sfacciataggine – Bravissimo Tosatti e GottiTedeschi che ce lo ha proposto .Grazie