ROMA: SI CELEBRA IL RITO ANTICO. DAL 14 AL 17 SETTEMBRE PELLEGRINAGGIO, ADORAZIONE E UN CONVEGNO.

4 Settembre 2017 Pubblicato da

Marco Tosatti

È un appuntamento importante, quello che si terrà a Roma dal 14 al 17 settembre, per celebrare i dieci anni di vita del Motu proprio di Benedetto XVI “Summorum Pontificum”, con cui si allargavano le possibilità di celebrazione della messa secondo il vetus ordo. È importante perché rappresenta una conferma di vitalità e di interesse nei confronti di una celebrazione liturgica che nonostante tutto la virulenza ideologica di una larga parte di Chiesa non è riuscita a cancellare. Anzi; se come dicono alcuni, molti giovani, non gli ottuagenari, trovano affascinante e carica di significato questa celebrazione un qualche motivo ci sarà…

Laicamente, chi scrive trova che il Motu Proprio abbia costituito un atto di pura ragionevolezza; non è pensabile che un rito che si è celebrato per secoli e secoli da un giorno all’altro perda valore, perché un mons. Bugnini e i suoi seguaci e accoliti lo hanno deciso. Non solo; ma vedendo quello che succede nelle chiese di tutto il mondo, non si capisce perché sia necessario e obbligatorio cancellare la bellezza e la solennità di una formula per rivolgersi a Dio che tocca il cuore e le sensibilità di tante persone. E addirittura, farne una colpa, e discriminare chi la celebra, come purtroppo accade troppo spesso e in troppi luoghi in questa misericordiosissima Chiesa. Cioè, forse si capisce; ma fermiamoci qui. Nella speranza che l’immediato futuro non ci riservi qualche ulteriore follia autoritaria o improvvisazione creativa…

Comunque: per gli interessati, alleghiamo, in fotografia, il programma delle giornate, e chi desideri avere più informazioni le può trovare sul sito http://www.summorumpontificum.org

In particolare per conoscere i dettagli del pellegrinaggio e delle altre iniziative che si svilupperanno in quei tre giorni. Il 14 settembre la Pontificia Università San Tommaso d’Aquino (l’Angelicum) ospiterà un importante convegno, di cui alleghiamo il programma.

Programma

Il Motu proprio Summorum Pontificum di Benedetto XVI:

Una rinnovata giovinezza per la Chiesa

Ore 9.00: Ritiro dei badge

9.30 Saluti: P. Vincenzo M. Nuara OP (Moderatore di Amicizia Sacerdotale Summorum Pontificum e Assistente spirituale di Giovani e Tradizione)

10.00: S.E.R. Mons. Guido Pozzo (Segretario della Pontificia Commissione Ecclesia Dei): Il Summorum Pontificum dieci anni dopo. Bilancio e prospettive.

10.30: S.Em.R. il Sig. Cardinale Gerhard Ludwig Müller (già Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e Presidente della Pontificia Commissione Ecclesia Dei): Dogma e Liturgia.

11.30: D. Marino Neri (Segretario di ASSP): Presentazione degli Atti del 4° convegno sul Motu proprio Summorum Pontificum del 2015.

11.45: M.R.P. Dom Jean Pateau (Abate del Monastero benedettino di Fontgombault): I frutti di grazia del Summorum Pontificum per la vita monastica e sacerdotale.

12.30: Martin Mosebach (scrittore e saggista): Santa routine: sul mistero della ripetizione.

15.30: S.Em.R. il Sig. Cardinale Robert Sarah (Prefetto della Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei Sacramenti): “Il silenzio e il primato di Dio nella sacra Liturgia”.

16.15: Mons. Markus Graulich (Sotto-Segretario del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi): Dall’Indulto alla legge universale della Chiesa, una lettura canonistica del SP.

17.15: Dott. Ettore Gotti Tedeschi (già Presidente dello IOR ): “L’economia” della Liturgia.

18.00: Conclusioni



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52 commenti

  • COSIMO ha detto:

    Nella vigilia di questo appuntamento, che felicemente coincide con la festa della Esaltazione della Santa Croce, dobbiamo prendere atto che un ulteriore grande uomo di Chiesa è morto.
    E sulla morte di Renè Laurentin ecco alcune riflessioni:

    LA MORTE DI LAURENTIN (e la strumentalizzazione di Avvenire)
    La triste notizia della morte di Padre René Laurentin non è giunta inattesa: il grande teologo francese aveva cento anni (da compiere proprio nel Centenario di Fatima e precisamente il 19 ottobre ’17). Questo fatto -la sua vecchiaia- non consente a nessuno di mancare di rispetto ad un Sacerdote appena morto: presentarlo come un mariologo capace di “suscitare polemiche, per esempio per le sue pubblicazioni degli anni ’80 su Medjugorje o sul caso Vassula Ryden” (come ha fatto Avvenire ) significa adombrare la sua figura, sfigurarla, strumentalizzarla in chiave “anti-Medjugorje”.
    E questa intenzione diventa ancora più chiara leggendo l’articolo di Famiglia Cristiana che esplicitamente dice…….

    https://ilbenevincera.wordpress.com/2017/09/12/la-morte-di-laurentin-e-la-strumentalizzazione-di-avvenire/

  • Efrem il Siro ha detto:

    Riposa in pace, Mons. Caffarra….

  • Veronica ha detto:

    @Isabella
    Nessun problema. La diocesi è quella di Novara, in Piemonte. Ai tempi (luglio 2007) era retta dal vescovo Renato Corti (da poco curiosamente- ma neanche troppo- creato cardinale dal Papa attualmente regnante). Credo che se cerca su google “Preti ribelli Novara” (perché con tale nome sono diventati famosi) possa trovare ancora qualche articolo dell’epoca. La questione era salita anche agli onori della cronaca nazionale se non ricordo male. Il problema, almeno ufficialmente, era duplice: a) il SP, pur pubblicato, non era ancora entrato in vigore; b) questi tre sacerdoti si misero a celebrare esclusivamente in VO, mentre la Curia voleva che almeno una messa festiva in NO fosse garantita… La conseguenza fu appunto la revoca dai loro incarichi pastorali (nonostante le comunità parrocchiali li appoggiassero completamente!).
    Come ho detto è una storia triste completamente dimenticata.

    • Isabella ha detto:

      Grazie mille per la spiegazione.
      Vero, è una storia triste, ma speriamo che quanto operato da questi sacerdoti porti comunque frutti duraturi. La reazione delle comunità parrocchiali, da questo punto di vista, rappresenta una speranza per il futuro.

  • Ecclesia afflicta ha detto:

    Il Sommoliturgista Andrea Grillo chiede a gran voce il licenziamento del cardinal Sarah e il “superamento” di Summorum pontificum, esaltando l’operato del SummusPontifex:

    http://liturgiaedintorni.blogspot.it/2017/08/summus-pontifex-al-di-la-di.html

    E’ curioso come la fazione progressista non tolleri in alcun modo la libertà del cristiano. Certo, perché se ai fedeli venisse data la facoltà di dire la propria voce, i sommiteologi e sommiliturgisti si troverebbero presto disoccupati. E forse anche i sommipontefici ci penserebbero un po’ prima di trattare a insulti e pesci in faccia il popolo di Dio.

    http://ecclesiaafflicta.blogspot.it/

    • Paolo Giuseppe ha detto:

      Andrea Grillo, per chi non lo sapesse, è quella brava e colta persona che, a proposito di comunione ai divorziati risposati (da Munera, n. 2/2014) sosteneva che il concetto “finché morte non vi separi” che sigilla l’impegno matrimoniale, significherebbe non solo l’exitus vitae (n.d.r. fine della vita) di ogni singolo coniuge, ma anche l’exitus relationis (n.d.r. fine della relazione).
      Tradotto in soldoni con il mio rude linguaggio di nativo dell’Appennino: “quando finisce l’amore è come se il coniuge fosse morto, quindi mi posso risposare” ecc. ecc…
      Ricordo che il sommoliturgista Andrea Grillo insegna dal 1994 Teologia dei sacramenti e Filosofia della Religione a Roma, presso il Pontificio Ateneo S. Anselmo (ho detto: Pontificio!)
      E nessuno che chiami Fantozzi per dare un giudizio?

  • Paolo Giuseppe ha detto:

    Non credo che Benedetto XVI, con il suo S.P. abbia voluto mettere in discussione la riforma liturgica uscita dal Concilio, ma credo che semplicemente abbia consentito a chi lo desidera e senza contrapposizioni con il Novus Ordo, celebrare con il Vetus Ordo.
    Del resto chi vuole fa la guerra su tutto; così con gli anni, a causa di interpretazioni sconsiderate dei documenti conciliari, alcuni (non pochi) hanno talmente e goffamente stiracchiato la “nuova” liturgia, da farne spesso una barzelletta, come vediamo ogni domenica.
    Ma non è colpa del Concilio.
    A Isabella dico: io c’ero e posso testimoniare che l’aria che tirava durante gli anni del Concilio e nei successivi, era tutto meno che “rivoluzionaria”, ma saggiamente “riformatrice”.
    Furono alcuni, sacerdoti e laici, che andarono ben oltre le intenzioni dei padri conciliari, come del resto succede oggi quando Qualcuno, con l’illusione di passare alla storia, continua a discernere dal mattino alla sera, mettendo in soffitta secoli (anzi millenni) di dottrina, di tradizione e di buon senso.

    • natan ha detto:

      carissimo sacerdoti e religiosi non potevano fare il danno che sta sotto i nostri occhi se non ci fosse stato l’avallo di vescovi e cardinali che dentro e poi fuori dell’aula conciliare avevano idee luterane sulla messa cattolica ed ebbero dalla loro parte l’amicizia della stampa laicista e di una parte del modernismo cattolico. Al resto ci pensò il Bugnini , amico di massoni e il beatissimo Paolo VI sempre pronto a piangere su gli errori prima suoi e poi dei suoi. Ma , prima li combinò. L’abbraccio di Atenagora ebbe proprio sulla liturgia un forte richiamo, il buon patriarca di Costantinopoli, consigliò al papa di stare molto attento sul cambiamento del rito della messa. Ma tale consiglio cadde nel vuoto……. il resto è storia e che storia.

      • Quanta cura ha detto:

        il buon patriarca di Costantinopoli

        …ma non era massone, il buon patriarca? È cambiata la Tradizione e non mi dite niente???

        • Paolo Giuseppe ha detto:

          @ quanta cura
          sempre brillante eh?
          ti diverti molto a prendere per i fondelli il prossimo?

    • Gian ha detto:

      “Furono alcuni, sacerdoti e laici. che andarono bel oltre le intenzioni dei padri conciliari. come del resto succede oggi…(…)”

      Bugnini era quello più in vista, l’Annibale… Sconcertante è che lo strazio sia passato senza fare dogana e come d’incanto ci sia stato propinato come gli sciroppi che gli imbonitori nelle fiere decantavano per imbrogliare i villani inconsapevoli. Possibile che nessuno tra i burocrati ecclesiastici si fosse accorto che si stava buttando il buono, preferendo sostituirlo con della brodaglia insapore.

    • Marco V. ha detto:

      @Paolo Giuseppe

      “A Isabella dico: io c’ero e posso testimoniare che l’aria che tirava durante gli anni del Concilio e nei successivi, era tutto meno che “rivoluzionaria”, ma saggiamente “riformatrice””

      Quoto integralmente; avevo 16 anni quando finì il Concilio, e diamine, bei tempi. 😀

  • natan ha detto:

    Avanti. E non avere paura dei folli. Nel caso vale quello che veniva detto agli antico papi. Transit gloria mundi. Ciò vale a maggior ragione per Francesco. La tua gloria conquistata a colpi di misericodiossime defebestrazioni finirà. E finalmente ti diremo : tutto è vanità.

  • Isabella ha detto:

    Eccomi.
    Nata ben dopo il Vaticano Secondo e cresciuta con la Messa NO. Sapevo vagamente che “prima” si celebrava in latino, ma la cosa mi è sempre stata presentata come frutto di una Chiesa oscurantista che non si curava dei suoi fedeli.
    Seppi che ancora c’era gente che, quasi clandestinamente, assisteva ancora a Messe VO, ma venivano additati come “eccentrici” (nel migliore dei casi) e “pazzi in odore di eresia” (nel peggiore).

    Poi per anni non me ne è più fregato nulla di religione, Chiesa, Messe ecc.

    Quando sono tornata a casa, è stato quasi naturale rivolgermi a “quella” Messa. Non potrei spiegarlo, ma è stata lei ad arrivare a me, come se fosse qualcosa di inevitabile.
    Assistere per la prima volta a una Messa VO è stato come ascoltare la Quinta di Beethoven eseguita dalla
    Berliner Philharmoniker diretta da Herbert von Karajan, dopo averla sentita per tutta la vita fischiettata alla finestra dal vicino di casa.

    Il SP di Benedetto XVI, pur tra mille difficoltà, ha permesso a molti cattolici di riscoprire la propria storia e la propria Tradizione. Leggo sempre più spesso che vorrebbero abrogarlo, ma temo abbiano fatto i conti senza l’oste. È difficile tornare a mangiare pane e cipolle quando ti sei abituato a pasteggiare con caviale e champagne.

    • Veronica ha detto:

      La sua storia non è molto diversa da quella di tante altre persone, tra cui la mia. Nata e cresciuta con il NO in una diocesi (vediamo se qualcuno ricorda questo triste evento completamente dimenticato da tutti, anche dai blog legati alla S. Tradizione) in cui dieci anni fa, alla data di liberalizzazione del VO, tre sacerdoti iniziarono a celebrare esclusivamente secondo il rito antico e
      -ufficialmente, furono rimossi dai rispettivi incarichi pastorali,
      -di fatto furono additati come eretici dai pretoni di Curia (e tali sono rimasti nell’immaginario collettivo di tanta gente).
      Il tutto a SP già pubblicato…
      Ormai ad essere scialba e annacquata non è più solo la liturgia ordinaria: (quasi?) ogni altro aspetto della Chiesa cattolica (dottrina, pastorale, educazione …) ha subito le conseguenze di quella maledetta distorta lettura del CVII.

      • Isabella ha detto:

        @Veronica
        Per curiosità, di che diocesi si tratta?
        E se non volesse dirlo, Nord, Centro o Sud?
        Grazie in anticipo

    • Gian ha detto:

      “Assistere per la prima volta a una Messa VO è stato come ascoltare la Quinta di Beethoven eseguita dalla Berliner Philharmoniker diretta da Herbent von Karajan, dopo averla sentita per tutta la vita fischiettata alla finestra dal vicino di casa.”

      Bellissimo Isabella! Non potevi trovare parole più appropriate per rendere l’idea. Grazie anche per tutto il resto. Il manifestato apprezzamento verso la messa VO è in costante aumento.

      Dopo l’imperdonabile colpo di mano a suo tempo attuato e presentato come NOVITA’ e frutto del CVII speriamo che nessuno osi contrastare, o peggio, il rinnovato desiderio di riscoprire la bellezza della liturgia. Sarebbe un sacrilegio.

      • quanta cura ha detto:

        Ciao Gian, è tanto forte, in alto loco, la voglia di contrastare questa liturgia che … per celebrare il Pontificale, il sabato, sono state date le chiavi di San Pietro (le chiavi del portone, intendo) e l’altare della cattedra al Card. Caffarra…
        Ohibò….qualcosa non torna… 😀

        • quanta cura ha detto:

          PS mi associo su von Karajan (chissà se Caffarra saprà officiare tenendo sempre gli occhi chiusi, come faceva il Maestro quando dirigeva la sua Filarmonica….)

        • Giusy ha detto:

          Ohibo’ ma è solo un ipocrita buttare fumo negli occhi per incantare i fedeli poco attenti, lo dovrebbe sapere bene sig.QCura che el berghy e i suoi scodinzolanti sfegatati fans si ritengono molto astuti e con una mano danno con l’altra bastonano! (Non dimentichiamo mai le premesse di amoris schifezza, “se parliamo apertamente di Comunione ai divorziati non sai questi qua che casino ci fanno ecc ecc ecc ecc “). Che squallidi, mi fanno nausea!

          • Quanta cura ha detto:

            No la verità è che gliela fanno fare per schedare i partecipanti (questo il motivo della mia presenza in incognito)

        • Gian ha detto:

          Ma tu, qualcosa di tuo e magari anche interessante, che sia altro dal rintuzzare o disprezzare le idee altrui, o dal fare sarcasmo con battute incomprensibili come le barzellette inglesi, che fanno ridere solo per l’idea che gli inglesi ci trovino da ridere sopra, non ce l’hai da porre su questa piazza?

          • Gian ha detto:

            La domanda ovviamente è per Sua Solitudine QC in riferimento a quanto riportato alle 5:30 pm

          • Quanta cura ha detto:

            Gian che cattivone sei. Ma scusa, ti riporto solo fatti per aiutarti a elucubrare meglio sulla crisi della Chiesa…
            Non replico sulla solitudine perchè sarebbe come sparare sulla croce rossa e io sono missericordioso 😀

          • Giusy ha detto:

            Se è “missericordioso” come il suo “el pampero berghy ” siamo a posto Quanta Q. , meglio le catacombe subito😱😱😱😱😱😱😱!

          • Quanta cura ha detto:

            Meglio i peggiori bar di caracas a bere pampero. Venga con me: vedrà che esperienza mistica 🙂

          • Gian ha detto:

            Più che missericordioso direi bergoglioso e in quello sta la tua solitudine fra i frequentatori di questo blog. Sei qua solo per fare lo stalker.

          • Quanta cura ha detto:

            Gian vieni anche tu a caracas con noi!!

        • Giov ha detto:

          Riletto dopo appena 48 ore, questo commento assume un sapore davvero inquietante.

    • Francesco ha detto:

      Che dire cara Isabella che personalmente negli anni 50 facevo il chierichetto alla S.Messa, mi mozzico le dita per la fine che la liturgia ha fatto.
      E non mi si venga a dire (i super ultra modernisti) che il latino non lo capisce nessuno (almeno le preghiere fondamentali e le poche risposte), perché ci sono donne che conoscono tutto delle loro star, ogni più piccolo pettegolezzo, così gli uomini, che di calcio, conoscono vita morte e miracoli, pardon goal di tutti i fuoriclasse.
      E non sanno recitare una Ave Maria- Padrenostro – Gloria, e si, che per questo tocca essere laureati in lingue.
      Ho una brutta impressione che alla fine completa della Sacra Liturgia non manchi molto.
      Ave Maria, ora pro nobis

    • Giov ha detto:

      Isabella la tua storia è molto simile alla mia! Anch’io tornando a casa ho voluto rivolgermi ad una Messa che non avevo mai sentito in vita mia… e ne sono rimasta abbastanza traumatizzata, se devo essere sincera. Ho avuto l’impressione di non essere assolutamente all’altezza, di trovarmi al cospetto di qualcosa che il mondo moderno non ci ha attrezzato a vivere: “troppo” Sacro tutto insieme.
      Impareremo. Intanto, sarò a S.Pietro il 16 settembre per la Messa del decennale!

      • Isabella ha detto:

        @Veronica
        Per curiosità, di che diocesi si tratta?
        E se non volesse dirlo, Nord, Centro o Sud?
        Grazie in anticipo

      • Isabella ha detto:

        @Giov
        È forse un altro degli aspetti che mi ha affascinata del Vetus Ordo: l’idea di doversi “elevare” nel nostro incontro con Dio, anche tramite un rito che mantiene quella solennità e un necessario distacco che ti porta alle soglie del Mistero del Divino.
        Mi viene in mente Dio che dice a Mosè di togliere i sandali perché quello è terreno santo.

        È vero quello che dici: impareremo. Impareremo quello che per i nostri nonni, magari semianalfabeti, era normale. E proprio perché per noi è tutto nuovo, lo gusteremo ancora di più.
        Ti faccio i migliori auguri per il 16 settembre e, se te ne ricorderai, ti chiedo se gentilmente vorrai ricordarmi nelle tue preghiere quando sarai lì.

    • EquesFidus ha detto:

      Percorso simile, anche se parto da premesse diverse: sono stato per anni in una parrocchia N.O., di cui ero anche catechista. Dopo di che, sia a causa degli abusi commessi durante la Santa Messa, sia per via delle maldicenze riguardo alla Messa tridentina, ho deciso di accostarmi a questo rito; rito senza alcun dubbio decisamente più profondo e carico di significato, dove al centro c’è Dio (anche, soprattutto, nel silenzio e stando in ginocchio) e non il celebrante o il popolo, che in quest’ultimo caso può essenzialmente decidere arbitrariamente cosa fare nell’impunità generale. Si è perso il senso di cosa sia la Messa (e lo si vede anche negli insegnamenti, spesso sbagliati e vaghi, di certi catechisti) e lo si è sostituito con un vago “ritrovarsi insieme per festeggiare”: non è vero, è una menzogna ed una truffa, è voler abbattere Dio per mettersi al Suo posto. Cosa che invece la Santa Messa tridentina, per come è impostata, non permette. Inoltre, vige la consapevolezza, mentre si partecipa al Santissimo Sacrificio dell’altare, che quando si prega secondo il Rito tridentino lo si fa in comunione coi cori angelici e con le schiere dei santi, proprio perché è un rito pienamente verticale, dove tutto porta a Dio e tutto proviene da Dio.

      • Mari ha detto:

        Leggo un po’ in ritardo… ma posso assicurare che, tranne qualche piccolo particolare, potrebbe essere la storia della mia scoperta della Santa Messa Cattolica.

    • Marco V. ha detto:

      “Assistere per la prima volta a una Messa VO è stato come ascoltare la Quinta di Beethoven eseguita dalla
      Berliner Philharmoniker diretta da Herbert von Karajan, dopo averla sentita per tutta la vita fischiettata alla finestra dal vicino di casa.”

      Insomma hai avuto una reazione del tipo

      “Oh deliziosa delizia e incanto. Era piacere impiacentito e divenuto carne. Come piume di un raro metallo spumato, o come vino d’argento versato in nave spaziale. ”

      Però Alex preferisce la nona. 😉

      • quanta cura ha detto:

        Marco, Alex De Large ero io quest’estate (ma sono durato un nanosecondo, causa ban immediato) 😀

        • Marco V. ha detto:

          Ahahahahahaha 😀

          • Isabella ha detto:

            Ricapitoliamo.
            Uno trolla e se ne vanta pure, come se fosse chissà quale medaglia di merito.
            L’altro ride garrulo e felice, non si capisce bene perché.

            Visto che siamo in tema di citazioni:
            “Ma i tuoi hanno anche figli normali?”

          • quanta cura ha detto:

            Isabella la smetta di dare giudizi o se li deve dare, li dia in latino!

            Comunque noi godiamo della letizia francescana, vorrà mica farcene una colpa….

          • Giusy ha detto:

            Contenti voi…..del resto il vostro kapò banal grande per qualche motivo il sosia perfetto di Stanlio sarà.

          • quanta cura ha detto:

            @ Isabella
            Visto che siamo in tema di citazioni:
            “Ma i tuoi hanno anche figli normali?”

            Scusi….ma era lei che un po’ di tempo fa trolleggiava col personaggio di full metal jacket, per caso? Se sì era geniale! Dovrebbe ripescarlo…

          • quanta cura ha detto:

            Giusy….se dovessimo metterci a ironizzare sulle facce dei Papi non solo saremmo irriverenti, ma saremmo anche costretti a tirar fuori tutte le caricature del caro Benedetto… Non mi costringa!!!!!!

          • Isabella ha detto:

            @Coso
            Mai trolleggiato.
            Trollare, nel mondo virtuale (che tu hai già dimostrato di non conoscere) equivale a entrare in casa di qualcuno e cagargli sul tappeto buono.
            Cosa che tu fai con estremo piacere perché il padrone di casa te lo lascia fare, ma che ti qualifica per quello che sei.

            E con questo ho chiuso, perché la regola d’oro coi troll è ignorarli perché, non avendo nulla da apportare alla discussione, sanno solo vivere di luce riflessa.
            Nel momento in cui spegni la luce, pufff, spariscono.

          • Quanta cura ha detto:

            Isabella, la informo di essere immune da qualsiasi offesa. Anzi, mi compiaccio della sua creatività.

          • Marco V. ha detto:

            @Isabella

            Ho riso per via della “coincidenza”. Nel senso che io ho proposto una citazione di Alex de Large per poi scoprire che Quanta Cura aveva usato proprio tale nick, e la cosa mi ha divertito, tutto li. 😀

          • Quanta cura ha detto:

            Il bello è che non l’ho usato per ”trolleggiare” come dice la signora…

  • COSIMO ha detto:

    Conoscevo questa iniziativa: sana, utile, opportuna, necessaria.
    Aggiungo: so anche che saranno in molti dalle mie parti ad aderire e presenziare.
    E chissà che non possa riuscirci pure io.

    Un plauso alla Associazione (ed un grazie infinito a chi scrisse quel benedetto Documento da cui prende il nome!!!) ed anche alla Scuola Ecclesia Mater di don Nicola Bux e tutti quelli che collaborano e che hanno permesso che anche in Brindisi venissero relatori dal calibro di Burke, Gotti Tedeschi, Bux ed altri.

  • Alessandro2 ha detto:

    Bellissimo! Per ragioni di lontananza (ma solo fisica!) e lavorative, non potrò partecipare al convegno all’Angelicum. Ne saranno pubblicati gli atti e/o i video degli interventi? Grazie.