MALPENSA. CAPPELLA DELLA MADONNA DI LORETO AGLI ISLAMICI. UN GESTO DI BONTÀ RISCHIOSO.
9 Gennaio 2017
Marco Tosatti
E’ certamente un gesto di buona volontà, ma potrebbe essere anche uno sbaglio colossale. Parliamo dell’iniziative del cappellano di Malpensa, che ha deciso di mettere a disposizione dei fedeli dell’islam la cappella della Madonna di Loreto per le loro preghiere.
Abbiamo letto qui dell’iniziativa; e ci sembra frutto di buone intenzioni, ma forse non troppo saggia. E cerchiamo di spiegare perché.
Perché il luogo in cui cuna comunità musulmana prega, diventa Dar al-Islam, la casa dell’islam; un luogo per sempre di proprietà dei seguaci del Profeta. A differenza del resto del mondo, occidentale in particolare, che è Dar al-harb, la casa della guerra, cioè terreno da conquistare alla vera fede.
Ed è proprio per questo motivo che il Saladino, quando conquistò Gerusalemme, e visitò la Chiesa del Santo Sepolcro, si comprtò come si comportò. E cioè: fece abbattere la Croce, e spezzare le campane, ma non volle pregarvi dentro, proprio per evitare che il Sepolcro diventasse dar al-Islam. Volle infatti che restasse un luogo di pellegrinaggio cristiano (per ragioni anche economiche, sembra: i pellegrini portavano fior di affari).
Non è un caso che la Conferenza Episcopale Italiana, in un suo documento pastorale, abbia scritto:
“Le comunità cristiane, per evitare inutili fraintendimenti e confusioni pericolose, non devono mettere a disposizione, per incontri religiosi di fedi non cristiane, chiese, cappelle e locali riservati al culto cattolico, come pure ambienti destinati alle attività parrocchiali. Così pure, prima di promuovere iniziative di cultura religiosa o incontri di preghiera con i non cristiani, occorrerà ponderare accuratamente il significato e garantire lo stile di un rapporto interreligioso corretto, seguendo le disposizioni della chiesa locale”.
E infatti nei mesi scorsi, in una riunione ad altissimo livello del Papa con i suoi collaboratori, si è trattato del problema del dialogo con l’Islam, e dei suoi molteplici aspetti. Un capo dicastero importante, che ha una grande esperienza del problema, e del mondo islamico, ha detto che bisogna mettere in guardia i nostri operatori pastorali, che magari per ingenuità prestano chiese e locali. Nella memoria collettiva dei fedeli islamici quel dato resta registrato; e può diventare oggetto di rivendicazione in un futuro più o meno lontano.
Quindi forse se c’è un vescovo a Milano dovrebbe attivarsi per rimediare alla buona volontà del cappellano…
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Tag: cei, conquista, dialogo, islam, MALPENSA, pastorale, preghiera
Categoria: Generale
Sono d’accordo con le considerazioni pacate di Marco Tosatti. Molto meno con le generalizzazioni del Sig Gervasi. Se il caso di Milano finisce sui giornali significa che probabilmente non è un fatto abituale. Dove ha conosciuto tutti questi “pretini, pretoni, pretucci e pretacci” che non fanno più i presepi per non dispiacere ai musulmani? O che rinunciano alla croce? Dalle mie parti i” preti”continuano a fare presepi e portare la croce. E non sto parlando dalla luna.
Questi “pretini pretoni pretucci e pretacci”rimangono per quel che vedo, una esigua minoranza.
Anche i bolscevichi nel 1917 erano una esigua minoranza…
E quindi?
Anche i moicani erano pochi..
E quindi i russi si son beccati 70 anni di comunismo.
Roba da fare arrabbiare San Francesco, San Bernardo, sant’Alfonso Maria de’ Liguori, San Giovanni Bosco, San Perfetto e tutti i martiri cristiani sgozzati dai maomettani …
Apprezzo le preoccupazioni qui sopra espresse da molti interventi, ma ormai è tardi. Si tratta solo di vedere se, in termini militari, si tratterà di una “rotta” o di un “ripiegamento ordinato”. Parlo ovviamente del futuro dei nostri figli e nipoti (io sono vecchio) di fronte all’avanzata ineluttabile dell’islam. La cappella concessa alla Malpensa è un trascurabile dettaglio di fronte alla conquista totale alla quale saremo soggetti. Per non dilungarmi mi limito a due punti:
1) I numeri riguardanti le nascite in Italia (e in Europa) parlano da soli. A livello empirico basta esaminare le classi elementari e studiarne la composizione etnico/religiosa: lì è rappresentato il nostro futuro.
2) L’occidente, tra guerre e sofferenze varie, ha realizzato una conquista fondamentale: la separazione tra Stato e Chiesa, separazione tra l’altro coerente con la via indicata dal Vangelo.
Ciò è esattamente il contrario dell’islam per il quale le due cose sono inseparabili.
Auguri alle nuove generazioni, ma non so se basteranno!
L’Islam, alla conquista dell’Europa, si trova di fronte, invece di un esercito idealmente e moralmente agguerrito, una marmaglia di nichilisti e debosciati, immersi in un consumismo ed edonismo sfrenati, innamorati di sé a tal punto, che ogni loro desiderio e capriccio diventa diritto e legge, ed immersi in un sonno profondo riguardo a ciò che stà succedendo nei loro paesi.
E la Chiesa? Una volta c’era una Chiesa forte, con un contenuto ideale, teologico e filosofico che imponeva rispetto ed ammirazione, vera guida delle società europee.
Oggi é diventata una chiesa cieca e buonista, vuota di contenuto, ansiosa di piacere a tutti, specialmente a tutti coloro che una volta la combattevano a sangue, ed intenta a liberarsi di tutto ciò che un tempo la rendeva attraente sia ai grandi convertiti che ai comuni credenti, timorosa di non piacere al mondo ed ai poteri forti, rinnegatrice di se stessa in aperture suicide.
Di chi sarà, secondo Lei, la vittoria finale?
Guardiamoci attorno! I governi europei favoriscono la dissoluzione della famiglia, con i divorzi brevi e i matrimoni gay.
Seguono con determinazione diabolica un istinto autolesionistico e suicida, favorendo in ogni modo l’aborto (50 millioni di nascituri uccisi in Europa dai tempi post-bellici fino ad oggi), distruggendo così la base del ricambio generazionale e producendo con pazzesca follia l’invecchiamento delle società europee.
L’Europa si trova a fronteggiare l’invasione di
popolazioni di religione islamica, ferventi credenti nella
religione di Maometto, propugnatori dell’identità tra religione e stato, dotati di un robusto senso della famiglia e di una una dirompente fertilità.
Erdogan stesso ebbe a dire: ciò che non ci riuscí a Vienna, lo porteremo a termine tramite l’utero delle nostre donne.
E: le moschee sono le nostre caserme.
Del tutto prevedibile é la trasformazione dell’Europa in Eurabia tra qualche decennio.
Quanto, poi, alla separazione tra chiesa e stato, sappiamo bene che ci sono vari modi di intenderla e di praticarla.
Esiste negli Stati Uniti, la cui costituzione vieta al Congresso di passare leggi concernenti un istituto di religione. Eppure le sedute del Congresso vengono aperte con una preghiera a Dio Onnipotente da parte di uno dei capellani del Congresso.
C’é separazione tra chiesa e stato in Germania, intesi però tradizionalmente sia dal governo che dai politici e dalla popolazione come entità separate sí ma cooperanti per il bene della società tedesca.
Solo in Italia, dai nostri parolai politici incapaci di risolvere i veri problemi del paese, come quello economico e dell’occupazione, specialmente giovanile,
la separazione tra chiesa e stato viene interpretata alla maniera francese, alla maniera di un laicismo esasperato ed anticlericale, vecchiume massonico, anticlericalismo trogloditico e aggressivamente laicista cerbero, d’oltralpe dei primi del ‘900!
Che modernità!
Vede in questa situazione uno spiraglio di ottimismo, che non sia solo la speranza di un miracolo?
Purtroppo lei ha ragione.
Analisi lucida che non si può non condividere, purtroppo
Cari G. Gervasi e Grazia,
L’analisi di G. Gervasi (e la condivisione di Grazia) andrebbe studiata a scuola. Ho riletto attentamente ciò che vi è scritto nel tentativo di smentire almeno qualche passo. No, è tutto tremendamente vero e attuale!
Impossibile non concordare con lei.
Restiamo pero’ aperti alla possibilità del “miracolo” (forse “inevitabile”, in nome di quel “non praevalebunt”…), che non sara’ certo la trasformazione di una tragedia nera in un quadretto rosa, ma una catarsi collettiva che si attuerà attraverso grandissime sofferenze.
Inutile dire che vorrei tanto sbagliarmi.
“Perché il luogo in cui una comunità musulmana prega, diventa Dar al-Islam, la casa dell’islam; un luogo per sempre di proprietà dei seguaci del Profeta. A differenza del resto del mondo, occidentale in particolare, che è Dar al-harb, la casa della guerra, cioè terreno da conquistare alla vera fede”
Basterebbe conoscere questo “piccolo” particolare per essere più prudenti ed accorti, ma i figli della Luce……
Ma di che cosa son fatti i cervelli di tutti questi pretini, pretoni, pretucci e pretacci? Di crusca? Non capiscono che questi gesti sono interpetati dai mussulmani come gesti di sottomissione e di debolezza verso la vera religione di Maometto?
E i pretini, pretoni, pretucci e pretacci che rinunciano al presepio, uno dei simboli della loro identità cristiana … e italiana, per non urtare i feelings dei mussulmani, o alla croce, per non urtare i feelings dei non cristiani in genere, non capiscono che il rispetto verso le altre religioni o verso gli atei non implica assolutamente la rinuncia alla propria identità, e che questo modo d’agire non provoca che disprezzo da parte di coloro che sono oggetto di queste premure pretesche?
Se invito dei mussulmani a casa mia per il te delle cinque, non faccio indossare a mia moglie la burka e alle mie figlie, l’adaya, lo hijab o il jilbab; non tolgo croci ed immagini sacre dalle mie stanze. Tutto ciò, lungi dall’essere percepito dai mussulmani come segno di rispetto verso di loro, viene da loro considerato una mancanza di senso religioso e di coraggio nel professare la propria religione, un segno di debolezza e di dissennatezza, tipico, secondo loro, dei cristiani, e che merita soltanto il loro disprezzo.
E così é, … per tutti questi pretini, pretoni, pretucci e pretacci bergogliosi che abitano il nostro pianeta, e per tutti i dissennati che li seguono.
Ciò che qui è scritto non ha necessità di alcuna giustificazione teologica, ma esprime in primis et ante omnia una semplice riflessione dettata dal comune buon senso. Ma proprio questo oggigiorno è raro da trovare.
Ma proprio la cappella doveva dargli per pregare? In tutto l’aeroporto non c’era un’altra stanza? O è un’iniziativa del cappellano che segue la nuova moda di considerare ispirata anche la religione che più di ogni altra ha dato addosso ai cristiani da 14 secoli in qua?
Concordo con Luigi. Se è Cristo la Verità, chi ne sostiene un’altra sicuramente è nell’errore. Tollerare è un conto, incentivare mi sembra tutto fuorché cristiano.
Comunque, a parte i grossi problemi accennati, mi domando che senso abbia fare questa concessione: oltre ad essere blasfema (verso il Dio Trinitario, l’Unico, da parte di un’altra religione che Lo combatte), mi sembra anche un inquietante assurdo logico.
Francamente non ne capisco l’esigenza, se non nell’ottica ormai imperante del voler essere tutti piu’ bergogliosi dello stesso Bergoglio.
Il prelato milanese ha fatto cosa saggissima umana e intelligente!
A parte che il cappellano di un areoporto non é un prelato, questo pretino/pretuccio ha fatto una cosa dissennata e fondamentalmente idiota. Veda sopra il perchè.
una saggezza e un’intelligenza che i fatti smentiranno, purtroppo senza dover aspettare molto…
Ma la Prudenza (virtu’ cardinale) chi la conosce piu’ ? Le buone intenzioni non bastano.
Nulla in contrario a un luogo di culto islamico in aeroporto: mi chiedo però se la cappella fosse l ‘unico posto possibile. Sicuramente questo sacerdote diverrà il fiore all ‘occhiello degli ultras bergogliani e non escludo che sarà menzionato in varie omelie, ormai ridotte a comizi socio-politici, di preti “all’avanguardia”, e che faccia comparsate in tv. Secondo me si tratta di un ennesima scelta miope.
Comunque, con tutta la prudenza possibile e specificando chiaramente che non ho la presunzione e le capacità per stabilire dei nessi, ho trovato perlomeno curiosa la concomitanza tra questa notizia e i danni subiti dalla Cupola al Santuario di Loreto il 6 gennaio. Entreremmo in un argomento molto complesso, quindi specifico che non sono un tipo che parla a cuor leggero di castighi divini – questo sia chiaro – tuttavia ritengo che a volte guardare le cose con occhi diversi, ma con tutta l’umiltà possibile, possa quantomeno far riflettere.
http://www.ilrestodelcarlino.it/ancona/cronaca/vento-basilica-loreto-1.2798620
Il crollo di Assisi con gente che stava effettuando riprese video, del crocefisso curvo di Brescia che uccide un disabile, e il fulmine sul Vaticano sono altri segni decisamente difficili da inquadrare in termini meramente statistici.
comunque, nella stazione di Firenze Santa Maria Novella, FS al posto della ex-cappella cattolica, ci ha messo un mercato alimentare.
Quindi, siccome siamo fra l’incudine dello Stato totalitario massonico e il martello dell’Islam, invece che lamentarci passivamente, potremmo più fecondamente fare una riflessione sul necessario cambiamento di prospettiva politica dal basso, verso la “società partecipativa” secondo Dottrina sociale:
https://lafilosofiadellatav.wordpress.com/i-maestri-2/pier-luigi-zampetti/
di questi tempi aspettarsi un’azione correttiva ha le stesse probabilità di una vincita al superenalotto …
Il véscovo di Milano non fará niente perché il gesto del capellano passa come ecumebergogliano; invece quello del véscovo sarebbe rígido, fondamentalista, antiincontro, antiecuménico, etc.