La Scenzah Ridotta a Spot Pubblicitario. Il Siero e l’Auto-Immunità Danneggiata. Arrendersi All’Evidenza.

15 Maggio 2024 Pubblicato da 2 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, nei giorni scorsi abbiamo pubblicato questa intervista alla dott.ssa Loretta Bolgan, di Cinzia Notaro. Oggi offriamo alla vostra attenzione alcuni commenti del nostro Arrendersi All’Evidenza, che ringraziamo di cuore, e che arricchiscono quanto detto nell’intervista. Buona lettura e condivisione.

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Sempre interessante la lettura delle considerazioni della Dr.ssa Bolgan. Ne sottolineo alcune.

Sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità è scritto che NON è tra gli scopi specifici della vaccinazione la prevenzione della trasmissione dell’infezione. Pregasi farne memoria alle autorità politiche, giuridiche e morali che hanno permesso l’obbrobrio dei green pass discriminatorio per i non vaccinati, ritenendo i vaccinati non trasmissori di contagio.

Sul medesimo sito c’è ancora scritto che “l’mRNA … si degrada naturalmente dopo pochi giorni, una volta svolta la sua funzione. La rapida degradazione dell’mRNA contribuisce alla sicurezza di questi vaccini”.

Invece i “pochi giorni” sono tanti e la “rapida degradazione” un’ipotesi smentita il che non concorre alla sicurezza che si attribuisce ai preparati.

Piuttosto il problema del DNA è molto sottovalutato, specialmente dopo che la modifica del processo produttivo ha visto aumentarne il residuo nelle fiale.

E’ stato aggirato il vincolo regolatorio previsto per la terapia genica, mettendo a repentaglio la salute di milioni di cavie involontarie, il tutto per ridurre un rischio esistente solo perchè gonfiato dal combinato disposto dei tamponi ultrasensibili e dei criteri di cura.

Ergo: si può senz’altro affermare che siamo di fronte ad una palese violazione del principio di precauzione, con l’autorizzazione accelerata di questi farmaci senza gli studi sui potenziali danni al DNA del ricevente, sulla biodistribuzione e sulle possibili reazioni avverse prevedibili per la presenza della proteina Spike vaccinale, e che gli studi svolti su questa nuova tipologia di vaccini non sono assolutamente sufficienti per considerarli “sicuri”.

I vaccini a mRNA (Pfizer e Moderna) sono stati studiati in maniera approfondita da laboratori indipendenti mediante il sequenziamento, ed è stata riscontrata la presenza di plasmidi a DNA a doppia catena contenente il gene della spike in quantità superiori ai limiti permessi dall’EMA. Ulteriori indagini ancora preliminari supportano la capacità di questo materiale genetico di integrarsi nel DNA di cellule tumorali in coltura.

Il virus responsabile della malattia è sospettato di avere un’origine ingegnerizzata e ci sono prove che le sequenze presenti sono simili a quelle brevettate ben prima che di tutto questo si cominciasse a parlare.

Ciò detto, si tratta comunque di un virus la cui letalità non è per nulla lo spauracchio che si è voluto rappresentare, avendo concorso in tanti modi, per interesse, a gonfiare la conta dei decessi, impedendo molte pratiche che ne avrebbero limitato il numero.

Si sono considerati gli infetti come dei morti che camminano, inoculando un esperimento che ha reso malati gravi molti che non avrebbero nemmeno tossito.

La letteratura scientifica non è stata messa da parte, anzi stiamo assistendo alla seconda infodemia del periodo Covid (la prima sugli studi sul Covid, la seconda sulle reazioni avverse ai vaccini Covid e sui danni del long Covid).

Il problema è che i Governi utilizzano fonti scientifiche di propaganda predisposte dalle industrie stesse per sostenere l’uso dei vaccini. Sempre più persone stanno fortunatamente mettendo in discussione il dogma vaccinale, sia tra le persone comuni che tra i professionisti anche dell’ambiente medico.

La scenzah ridotta a spot pubblicitario del prodotto che si vuol piazzare.

E i politici a secretare i contratti pubblici, acquistando quantitativi sovrastimati, senza che vi siano organismi di vigilanza in grado di far emergere responsabilità, chiamando a risponderne.

Ricordiamoci come ha concluso la sua audizione il Dr. Aseem Malhotra a Helsinky.

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Il nuovo coronavirus circola dalla fine del 2019 mentre i relativi vaccini vengono inoculati dalla fine del 2020.

Nel 2023 è stata identificata una sindrome correlata al Covid (ma potenzialmente anche alla relativa copertura vaccinale) che si presenta come una grave forma di pneumopatia a genesi autoimmunitaria.

Ogni infezione costituisce un potenziale innesco di malattie autoimmuni e il cosiddetto molecular mimicry (somiglianza tra peptidi estranei non self e quelli familiari o self dell’organismo) è uno dei probabili meccanismi che porta a perdere la “tolleranza periferica” per le proprie stesse difese con l’auto-reazione delle cellule T e B.

Il problema è che ai rischi connessi con l’esposizione naturale al virus si sommano quelli di esposizione all’istruzione mRNA deputata a far produrre all’organismo le proteine spike necessarie per produrre i relativi anticorpi e rendere l’organismo preparato a fronteggiare il contagio.

Una proteina è una catena di amminoacidi in sequenza secondo l’istruzione codificata dal mRNA. Questi peptidi si affacciano sul sistema immunitario che li riconosce, li cataloga e risponde secondo convenienza.

Ci sono cellule B e T del sistema immunitario specializzate per questo compito in particolare le CD8+ e le CD4+ la cui attivazione determina poi una cascata di conseguenze.

Qualora esse siano esagerate o confuse, il danno provocato all’organismo può essere superiore al beneficio di intercettare e neutralizzare un ospite sgradito e può portare a patologie dette autoimmunitarie.

I recettori presenti sulle cellule T (TCR) possono essere più o meno facilmente ingannati dagli antigeni che vi si presentano a seconda della maggior o minor affinità con cui si legano. Anticorpi eccessivamente promiscui non sono in grado di distinguere tra antigeni dannosi e innocui, innescando inutilmente una risposta inutile e inappropriata.

E’ stato verificato che il coronavirus responsabile del Covid ha la facoltà di sviluppare delle conseguenze sull’autoimmunità latente, innescando fenomeni auto-infiammatori. Il problema è che questo lo può provocare anche il vaccino!

Infatti chi tende ad escludere il problema dice che la comparsa delle patologie autoimmuni dopo il rollout vaccinale sia una coincidenza e viceversa chi invece non la attribuisce a una coincidenza.

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2 commenti

  • andreottiano ha detto:

    Il premier slovacco ha le idee molto chiare sulla pandemia e qualcuno ha trovato un poeta settantunenne pacifista e armato per indurlo alla discrezione. Gli argomenti scientifici stanno passando dagli assegni alle pallottole. Essere alla frutta porta a maggior efferatezza, ma sveglia molti ipnotizzati.

  • nuccioviglietti ha detto:

    Secolo inesausti sforzi pelosi a convincerci indiscutibile inoppugnabilità scientifica… andati infumo per esagerata accelerata come motore auto già eccessivo truccato… giusto più scemi ormai possono fiduciosi affidarsi a Scienzah fraudolenta!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

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