Manipolazione. Negazionismo. Complottismo. Vincenzo Fedele.

3 Maggio 2024 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Vincenzo Fedele, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni su alcuni elementi fondamentali della situazione politica, culturale e umana che stiamo vivendo. Buona lettura e diffusione.

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Manipolazione. Negazionismo. Complottismo

Stavo per inviare queste riflessioni a Tosatti quando ho visto su Stilum l’intervista all’Avv.  Francesco Carraro per presentare il suo libro “Elogio del complottista”. (Vedi qui)

Mi sembra emblematico che i due interventi si siano incrociati, forse è un segno che occorre sottolineare molto questo aspetto, pur risaputo, ma oscuro a molti.

Complottismo” fa parte, in senso lato, delle tecniche manipolatorie. Perché ci sono le menzogne e ci sono le tecniche manipolatorie e le seconde sono molto peggiori delle prime. Le menzogne, prima o poi vengono a galla. Sempre. Le tecniche manipolatorie quasi mai e, anche se smascherate, rimangono anonime. Ti entrano nell’inconscio e, anche se infine te ne accorgi e reagisci, rimangano residui comportamentali inconsci che non riuscirai mai a scrollarti di dosso. Quante persone vedo ancora in chiesa con l’amuchina prima della comunione.

Esistono molte tecniche manipolatorie ma le più efficaci sono proprio quelle che non vengono assolutamente percepite come tali. Se una qualsiasi azione viene percepita come manipolatoria, infatti, crea una reazione opposta all’effetto desiderato. E’ la sconfitta del manipolatore.

C’è un bellissimo film, con Matt Demon, “Promised Land – Terra promessa”in cui il protagonista è agente di una multinazionale e deve ottenere terreni in concessione per pericolose esplorazioni di ricerca. C’è un attivista ecologico che cerca di smascherare i subdoli inganni che dipingono come ecologiche attività nocive alla salute. L’ecologista mostra le malefatte della multinazionale di Demon. Nessuno più vuole sottoscrivere finchè non viene fuori che certe notizie divulgate dall’ecologista sono false e anche i contrari allora si convincono e tutti sottoscrivono e danno le concessioni. Matt Demon scopre infine che l’attivista ecologico è, in realtà, un agente della sua stessa compagnia pagato per divulgare le notizie false in modo che, a falsità dimostrata, risalti l’inesistente opera filantropica della multinazionale che, occultando inquinamento e distruzione, porta falso benessere.

Oggi dare una notizia falsa o manipolata è solo propaganda di bassa lega. Roba vecchia visto che si fa molto meglio e con tecniche diverse.

Oggi le tecniche manipolatorie sono fatte per indurre interi popoli ad obbedire ad assurdità che vanno contro ogni logica ed ogni buon senso. Tecniche usate dalle multinazionali e dai governi di tutto il mondo, nessuno escluso, e gestite da agenzie apposite specializzate e lautamente pagate allo scopo. Agenzie sconosciute ai più e camuffate da cortine di public relation o consulenza culturale o tecnologica o di qualsiasi altro tipo eccetto che di creazione di eventi dal nulla, come sono in realtà.

Noi viviamo il mondo “per sentito dire”. Nella nostra vita gli avvenimenti a cui partecipiamo direttamente e di cui abbiamo riscontro diretto sono molto pochi. Su tutti gli altri non abbiamo alcun controllo. La grandissima maggioranza di quello di cui veniamo a conoscenza ci viene raccontata. In passato avveniva da parte di amici, conoscenti, parenti, viaggiatori, poi il circolo si è allargato ai giornali finchè non è arrivato il cinema e poi la TV. Oggi niente accade, se non accade in TV, e questo media è già stato scalzato da Internet, dai social media, dai vari Facebook, Tik Tok, ecc.

Non è più tanto importante costruire notizie false o propalare menzogne. Molto dipende dall’importanza che si dà ad eventi, magari anche reali ma marginali e che passerebbero inosservati se non fossero amplificati e portati sotto i riflettori, tacitando nel contempo fatti analoghi, ma di segno opposto, che li smentiscono.

Con questa tecnica di racconti unidirezionali siamo cresciuti con il mito del cattivo indiano e della buona giacca azzurra, occultando il massacro di intere popolazioni di nativi americani. Mito poi sostituito da quello del “buon selvaggio” incattivito dalle azioni dell’uomo bianco suprematista. Della democrazia da esportare anche con le bombe. Di tutto il corollario che ci avvolge anche in ambito politico, civile, religioso. L’aborto è un diritto che riguarda la donna, non tocca il padre e tanto meno il nascituro da uccidere. Israele ha ragione a prescindere e, analogamente, Putin ha torto a prescindere. La Chiesa è oscurantista anche se Papa Francesco sta facendo tanto per correggere gli errori del passato. La crisi climatica è causa dell’uomo che produce anidride carbonica. La temperatura aumenta e i ghiacciai del polo si stanno sciogliendo. Il mondo unipolare è l’unico ordine possibile e il multipolarismo è una catastrofe da evitare. E via di seguito.

E’ come vedere il mondo attraverso quelle visiere 3D da videogiochi che ci mostra una realtà virtuale invece della vita reale. Siamo convinti di pensare con la nostra testa, e in realtà lo facciamo, ma senza sapere che è proprio la testa ad essere manipolata tramite quello che ci fanno credere vero anche se inesistente.

Uno dei più importanti sintomi su cui poggiano questi strumenti è la paura, seguito dal sentimentalismo che tocca il cuore senza transitare dalla mente. Allora si utilizzano i bambini, gli animali, le lacrime per condizionare scelte che, senza condizionamenti, mai avremmo accettato.

Il fenomeno COVID e, ancora di più, il fenomeno “GREEN PASS” sono fra gli esempi più eclatanti.

La paura di un virus influenzale che riesce a chiudere in casa un intero pianeta è il fenomeno sociologico che dovrebbe essere più studiato anche perchè sarà utilizzato nei prossimi anni per manipolarci meglio.

E’ bastata una fila di camion militari nella notte bergamasca per indurre il mondo ad accettare la rinuncia a beni e comportamenti cui nessuno avrebbe mai rinunciato in condizioni normali. Non è un errore di battitura. Non solo l’Italia è stata influenzata. Lo è stato il mondo intero.

Fino a quel momento si era ancora in bilico fra il “fai attenzione” e “abbraccia un cinese” e l’accoglienza era pubblicizzata come più importante del timore di un contagio . Dopo che quelle immagini hanno fatto il giro del mondo sono state lo standard cui rispondere e con cui confrontarsi in tutto il globo.

Se non ci fossero state quelle immagini tutta la storia del COVID sarebbe stata diversa.

Quelle immagini sono state di una genialità talmente perversa che ci ha ottenebrato la mente. Neanche la fuga, nottetempo, dei meridionali lombardi che sono partiti intasando i treni per Sicilia, Calabria, Puglia, Campania per sfuggire al blocco governativo, hanno insegnato nulla. Il focolaio doveva espandersi e il meridione doveva essere flagellato da morti e ospedali intasati. Invece nulla, pochi contagi, nessuna espansione a macchia d’olio. Ma il cervello era ormai disconnesso dalla realtà con quelle immagini ritrasmesse in continuazione.

Da quel momento nessuna deduzione logica ha più avuto cittadinanza. Tutti i governi del mondo le hanno usate per adottare misure draconiane anche tradendo le proprie Costituzioni.

Ancora più eclatante il fenomeno “green pass”. Un passaporto anticostituzionale accettato come salvifico ben sapendo che non era salvifico per nulla. Sapendo che, anche ammessa una pericolosità COVID, è molto più sicuro un test fatto mezzora prima che un improbabile certificato antecedente di mesi. Eppure il green pass è stato il passaporto anticostituzionale accettato da tutti per poter vivere e rimane tuttora in predicato.

Quì si innesta, oltre alla potenza delle immagini, la forza delle parole. Chi aveva qualche dubbio bisognava identificarlo e la parola, geniale, che hanno inventato è stata “negazionista”.

Tutta una civiltà di progressi scientifici basati su prove, riscontri e dubbi, è stata cancellata in un attimo. Se hai dei dubbi sei negazionista e con i negazionisti non si discute. Premi Nobel come Montagnier sono stati sbertucciati pubblicamente da illustri sconosciuti assurti ai palcoscenici televisivi fra applausi scroscianti e frasi odiose con giubilo vendicativo contro chi aveva un minimo di ragionevolezza.

Il termine “negazionista”, però, non è il massimo. Concordo con l’Avv. Carraro che la palma della migliore genialata è da conferire a chi ha inventato il termine “complottista”.

Se ricordo bene il termine fu coniato da qualche esponente della CIA a seguito dell’assassinio di J. F. Kennedy contro chiunque avesse dei dubbi sulle conclusioni della Commissione Warren, con i proiettili di Lee Oswald che avrebbero il potere di viaggiare a zig zag. Era poi rimasto inutilizzato per decenni sino a risorgere ed imporsi a livello mondiale dopo l’attacco alle torri gemelle. Chiunque avanzava sospetti sull’attacco, sul crollo, su Bin Laden, sulle guerre in Iraq, ecc. venne sempre e solo etichettato come complottista, oltre ad essere lasciato senza risposte.

Notevole che anche noi stessi, che avanziamo dubbi su qualcosa, tendiamo ad auto qualificarci come complottisti, quasi fosse una medaglia e non la classica zappa per scavarci la fossa agli occhi dei più che vorremmo convincere. Sembra assurdo ma, agli occhi degli altri, siamo noi stessi a squalificarci così.

Con “complottista” ogni discorso è chiuso. Avrai forse ragione l’anno prossimo, o fra dieci anni, ma intanto sei squalificato. Ti sgoli a spiegare le ragioni, anche scientifiche, dei tuoi dubbi, ma ti accorgi di essere afono. Nessuno ti sente, quindi nessuno ti ascolta.

Non per niente il termine “complottista” è quasi sempre collegato con “negazionista”. In genere è anche collegato ad altri, tipo “terrapiattista”, perché per squalificare l’interlocutore devi associarlo a qualcosa di assurdo, come il concetto che la terra sia piatta. E’ il meccanismo del film di Matt Demon. Un “terrapiattista” è un “complottista” quandi tutti i “complottisti” sono della stessa pasta. Io penso che fra i pochi “terrapiattisti” presenti in rete molti siano “troll” (penso si chiamino così gli infiltrati in rete) indispensabili per attivare qualche pazzoide convinto e affiancare l’idea delle assurdità ai “complottisti” secondo dettami ricevuti dall’alto.

Oltre ai sintomi contenuti nel libro dell’Avv. Carraro e che dovrebbero allarmare chiunque dotato di buon senso, io ne aggiungerei uno molto semplice e immediato: l’unanimità.

Se tutti dicono la stessa cosa, c’è qualcosa che non va. Se è vietato parlare di qualcosa, c’è molto che non va.

L’unanimismo dovrebbe sempre creare qualche dubbio. Già dalla Bibbia ci viene raccontato che il popolo eletto aborriva l’unanimità. Nessuna decisione poteva essere presa dal popolo ebreo se era stata votata all’unanimità. La stessa scienza, proprio perchè in divenire, si è sempre basata sui dubbi che hanno contraddetto quello che prima era certo portando a progressi, miglioramenti, nuove scoperte, nuove teorie in una serie infinita.

Oggi le verità sono assolute e cadono dall’alto, Basta preparare la platea a ricevere le “rivelazioni”. Il dubbio viene etichettato come complottista e la certezza unanimistica trionfa.

Se domani ci dicono che un meteorite sta per arrivare sulla terra saremo condizionati per anni. Se qualche astronomo ci chiarirà, su basi scientifiche, che per i prossimi 100 anni non sono previste precipitazioni simili, state certi che verrà deriso e accantonato. Una simile notizia sarà sfruttabile con tutte le ricadute del caso: occorre sviluppare tecnologie militari spaziali invece di sviluppare l’agricoltura; non fate figli visto il futuro incerto; fate incetta di alimentari; altro secondo fantasia e interessi di chi sa o di chi può.

Ancora oggi si vive di rendita sul COVID. Non solo viene taciuta l’ammissione di pericolosità del vaccino da parte di AstraZeneca, ma si continua a propagandare la vaccinazione per un virus che non c’è più, si preannunciano altri virus di la da venire, si pubblicizza la presenza (non verificata) della zanzara che potrebbe riportare la malaria, si chiede che l’OMS abbia il potere di decidere in ogni nazione i comportamenti da adottare a comando di lor signori sovvertendo anche le Costituzioni.

Anche le singole azioni del giorno per giorno, ormai, seguono questa prassi e neanche ce ne accorgiamo.

Potremmo fare decine di esempi di bassa lega per essere più concreti. Sono sotto gli occhi di tutti, ma ormai fanno parte del panorama e neanche ce ne accorgiamo. Magari li affronteremo in seguito.

Vincenzo Fedele

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