Intelligenza Artificiale, le Reali Finalità del Frastuono Mediatico: Operazione di Marketing…Amedeo Zerbini.

2 Maggio 2024 Pubblicato da 8 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, l’ing. Amedeo Zerbini, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni su un tema mediaticamente molto enfatizzato, l’Intelligenza Artificiale (AI). Buona lettura e condivisione.

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Le reali finalità del baccano che si fa attorno alla INTELLIGENZA ARTIFICIALE sono , a mio parere, sostanzialmente due:

— una grande operazione di marketing da parte delle aziende del settore

— una grande operazione di distrazione dell’intelligenza reale dai fattacci che avvengono nel mondo dell’antiumano da parte dei mestieranti della politica.

Una grande operazione di marketing.

Premesso che il marketing è la scienza e la tecnica del vendere , sono certo, pur non avendo sottomano dati precisi, che il mercato dell’informatica, in termini di hardware, di software, di applicazioni, di banche dati cui accedere a pagamento, ha dimensioni di migliaia di miliardi di dollari. Ma poiché il ciclo di vita di un prodotto non primario e non necessario alla vita, come ad esempio è il cibo, è immancabilmente descrivibile come qualcosa che ha una prima fase di introduzione, una seconda fase di sviluppo accelerato, una terza fase di saturazione e, infine, una fase di declino e di estinzione, è indispensabile che le aziende di produzione progettino in continuazione i prodotti futuri che andranno a sostituire gli esistenti in declino. Nel campo dell’informatica il mercato dei PC, dei tablet, degli smartphone, e dei relativi sistemi operativi come Windows con tutte le sue meravigliose applicazioni come Office e Visual Basic ormai è saturo e perciò bisogna inventare qualcosa di nuovo e di suggestivo. Che cosa può esserci di meglio e di più affascinante di niente-di meno-che l’INTELLIGENZA ARTIFICIALE ? Ma banche dati sempre più grandi, algoritmi sempre più complicati, non potranno mai sostituire o minacciare la mente umana. Prima che esistessero i digital computer la mente umana, come voluta dal suo creatore, aveva già una ROM (gli istinti), una RAM ( la memoria a breve termine che serve a formulare ed esprimere pensieri) una MLT (memoria a lungo termine per accumulare dati ed esperienze e richiamarli a tempo opportuno) e chi ha inventato i computer non ha inventato niente ma ha semplicemente fabbricato qualcosa che imita l’uomo ma mai e poi mai lo sostituirà.

Al massimo i computer potranno essere usati come un lobo supplementare del nostro cervello ma non come un loro sostituto.

Ho conosciuto un prete famosissimo a Brescia, insegnante di lettere al Collegio Arici, di proprietà dei Gesuiti, don Pietro Rigosa, che conosceva a memoria tutta la Divina Commedia. Lui non aveva bisogno di alcuna App per richiamare in qualunque momento un qualunque verso dell’opera di Dante.

Un caso un po’ meno eclatante, ma sempre interessante per me, è stato un mio zio, semplice maresciallo dei Carabinieri, che conosceva a memoria tutto l’Inferno di Dante e lo citava in continuazione.

Affascinando la gente con l’idea di una Intelligenza Artificiale, la si induce a buttare PC , Tablet, Smartphone, e software relativi e riacquistare tutto nuovo perché se non hai l’A.I. non sei nessuno. E i poveri cyber idioti ci cascano come salami.

L’arte di creare bisogni di per sè inesistenti e stimolare la gente ad acquistare prodotti atti a soddisfarli è fondamentale per il marketing. Il prodotto esiste come fonte di profitto solo se esiste un mercato disposto ad acquistarlo e creare il bisogno è il primo passo da compiere per creare un mercato. Pare che le grandi aziende del settore abbiano investito ingenti capitali nel progetto A.I. e quindi stiano lavorando intensamente per un ROI adeguato e in tempi brevi. Il tempo ci dirà come andranno realmente le cose. Sono molti però quelli che prevedono con alta probabilità un totale insuccesso. In effetti la massa non sente il bisogno di applicazioni sofisticate e gli esperti non avranno bisogno di farsi scrivere o correggere testi, o effettuare elaborazioni che già oggi sono in grado di fare loro stessi con l’hardware e il software esistente e disponibile. A far crollare tutta l’impalcatura provvederà molto probabilmente un basso livello di vendite.

Forse che alla cassiera di un supermercato interessa qualcosa dell’analisi di bilancio dell’azienda per la quale lavora?

E, fin qui, l’aspetto marketing.

Passiamo ora al secondo punto:

una grande operazione di distrazione dell’intelligenza reale dai fattacci che avvengono nel mondo dell’antiumano.

Politicamente è molto importante disabituare la gente ad osservare, pensare, giudicare, decidere. In questo modo si toglie vigore ed entusiasmo all’opposizione. Ma decidere è fondamentale per l’uomo, tant’è che in ogni attimo della sua esistenza inconsciamente lo fa. Io, finchè rimango dove sono, sto decidendo attimo dopo attimo di rimanere dove sono e finchè scrivo questo appunto sto decidendo di non fare altro che scrivere questo appunto e decido che cosa scrivere e che tasto premere. Lo faccio senza nemmeno rendermene conto ma è così. Questa continua presenza della mia facoltà di decidere si chiama anche attenzione : attenzione a ciò che sto facendo, a ciò che sto pensando. Perciò chi vuole acquisire potere su di me deve indebolire la mia attenzione, la mia memoria, la mia volontà, raccontandomi che una macchina può fare queste cose al posto mio e farle meglio di me. In questo modo riesce a coltivare la mia pigrizia mentale che è esattamente il contrario della mia capacità di attenzione e concentrazione sull’obiettivo del momento.

Anche se a parole lo negano lo scopo principale di un politico serio è quello di acquisire consenso ed annullare il dissenso. Ma poiché il dissenso viene dalla protesta contro gli errori , le inefficienze, le mancate soluzioni di problemi , bisogna evitare che la gente se ne renda conto. E questo come si ottiene? Facendo convergere l’attenzione della gente su falsi problemi come, appunto, quello dell’intelligenza artificiale. Intanto che la gente si preoccupa dell’A.I. non si rende conto che le strade sono piene di buche, che noi votiamo SI’ a leggi disumane , che pochi pazzi stanno conducendo due guerre assurde distruggendo beni e vite esistenti per un fantasmagorico futuro migliore.

I problemi non vanno soltanto individuati, elencati e contemplati, ma vanno risolti. E a questo punto si rende manifesta l’ignoranza, l’incompetenza, la supponenza, la stupida aggressività di chi ha fatto del governare non una serie professione ma una fonte di guadagno per una comoda e facile sopravvivenza personale..

Riuscire a nascondere tutte queste manchevolezze dietro una cortina fumogena, paventando fantasmi, è lo scopo principale della falsa comunicazione. E’ necessario manipolare gli atteggiamenti del popolo; e la componente cognitiva e quella affettiva sono le più facili da manipolare, senza bisogno di usare i manganelli della polizia che sono odiosi tanto ai poliziotti ( a meno che non si tratti di sadici) quanto ai manifestanti manganellati.

E allora dai che parliamo di Intelligenza Artificiale! L’intelligenza Artificiale di qua, di là, di sopra e di sotto e addosso alla “tecnologia” che in realtà è semplicemente la scienza e la tecnica delle lavorazioni.

Il pericolo non risiede nella immoralità dei governanti e nella ignoranza dei governati, no, no! Risiede nella tecnocrazia e nella tecnologia.

E così si organizza un G7 sulla problematica dell’Intelligenza Artificiale e una incompetente diplomata all’Istituto Tecnico Linguistico come la Meloni invita niente meno che Papa Francesco , un incompetente diplomato in chimica da un Istituto Tecnico argentino, ad intervenire per disquisire di cosa? Non dell’etica negativa della maternità non accettata, ma dell’etica negativa dell’elettronica applicata.

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8 commenti

  • Lady ipsilon ha detto:

    Caro ingegnere ci troviamo di fronte a un doppio problema. Da un lato gĺi incompetenti che possono convocare degli incontri a livello mondiale per studiare argomenti a loro sconosciuti, dall’altra dei giovani ingegneri che sanno tutto della tecnologia ma che non hanno la minima conoscenza ne’ della religione in cui credono di vivere ne’ della storia dell’umanita’.
    La loro conoscenza tecnologica li riempe di superbia e considerano aria fritta questi nostri discorsi.
    Lè potenzialita’ al servizio dell’umanita’ tutta non sono mai state cosi’ ampie come in questo momento. Ma ďi didattica autentica ne viene fatta ben poca.
    Un tempo nei sussidiari in uso nella mia infanzia venivano spiegati in modo chiaro e semplice come funzionasse una centrale idroelettrica. Ìn tutta sincerita’ quando e’ avvenuto il recente disastro alla centrale idroelettrica in Emilia romagna non vi e’ stata alcuna spiegazione chiara ed esauriente sul funzionamento della centrale stessa..
    Detto con chiarezza nonostante i miei titoli di studio non ho capito assolutamente come sia potuto avvenire il disastro.
    Comunque ancora grazie , caro ingegnere !

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      Ai miei tempi una solida formazione umanistica era patrimonio di tutti i laureati in qualunque disciplina perchè all’Università si poteva accedere solo con la maturità classica o scientifica. Ma anche al Liceo Scientifico si studiava la Letteratura Classica, la Filosofia, la Storia dell’Arte. Quando io ho fatto la maturità scientifica ho dovuto superare una prova scritta di latino e all’orale ho dovuto dimostrare di conoscere a memoria dieci canti della Divina Commedia (a mia scelta) . Il commissario per le lettere era proprio quel don Rigosa di cui parlo nel mio articolo. Mi chiese quali canti avevo scelto, dopodichè mi disse : – adesso io ti dico i primi due versi di una decina di terzine e tu mi devi dire il terzo. Adesso uno che sapesse superare un simile esame per lo meno si porterebbe a casa 150.000 euro come premio in qualche quiz televisivo tipo “Caduta libera”. Prova a confrontare questo mio racconto dell’esame di maturità con quello di un qualsiasi diplomato di oggi e otterrai la risposta alla tua angosciata e angosciosa domanda. Cordiali saluti. A. Zerbini

      • Balqis ha detto:

        Infatti il problema è proprio questo ed è molto grave. Il problema non è la macchina, ma chi la usa. Il “materiale umano” è sempre più scadente.
        Per mia fortuna ho avuto maestri della sua generazione (se ho ben capito) e ne sento la mancanza,

  • Topo gigio ha detto:

    Benvenuto il marketing !
    Sono stato diffidato dal mio figliuolo a fare acquisti di tecnologia in quanto incompetente !
    Ma gli haker questo non lo sanno . Mi azzannano in ogni momento. Sto commemorando la dipartita di uno smartphone molto simpatico . Ma ho ficcato il naso in un sito evidentemente proibito. Non trattandosi di un sito pornografico non posso ricorrere neppure a quel sacerdote che da’ la caccia ai pedofili..
    Come difendersi ? Forse comprando uno smartphone nuovo ?

  • laura cadenasso ha detto:

    …saper riassumere l’ essenziale in poche righe significa essere forniti di intelligenza naturale che Dio amministra con ineguagliabile / INFINITA SAPIENZA. A LEI il mio sincero ringraziamento

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      Gentile Signora non c’è nulla da ringraziare nei miei confronti. Sono io che devo ringraziare lei perchè sta dando coram populo una risposta alla domanda che io, data l’anzianità, mi pongo ogni giorno: perché Dio si porta via tante persone più giovani di me e lascia qua me con tutti i miei limiti e le mie difficolta? Io, l’unica risposto che mi do è che gli servo di più di quà che di là. E lei sembra confermarmelo. Grazie. A. Zerbini

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