Ma Che Apocalisse! I Tempi sono Duri, ma la Catastrofe (nella Chiesa…) non è Definitiva. Piero Laporta.

6 Aprile 2024 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, il generale Piero Laporta offre alla vostra attenzione questa riflessione sui tempi che stiamo vivendo, e la lettura che ne viene data da alcuni credenti. Buona lettura e condivisione.

§§§

La diffusa tendenza fra i cattolici a leggere i tempi correnti con occhi apocalittici è sciocca. Viviamo tempi difficili, non per questo la catastrofe è definitiva. Se fossimo vissuti tra il 1414 e il 1418, avremmo conosciuto l’aspro tormento inflitto alla Chiesa nel Concilio Ecumenico di Costanza. La vita media era inferiore ai 30-40 anni nelle classi medio basse. Le malattie erano quasi tutte mortali. I bambini nascevano numerosi come tartarughe e morivano come mosche. I campi di battaglia erano una macelleria. Un nonnulla motivava incessanti stragi.

Su questo inferno svettava l’antipapa Giovanni XXIII, cui si contrapposero il Papa Gregorio XII e un altro antipapa. Neppure un santo avrebbe saputo dire chi fosse legittimo. A mio avviso, va riconosciuto a Sigismondo, re dei romani, d’aver presieduto con mano ferma ai lavori conciliari, portando al rogo Jan Hus, antesignano della Riforma luterana, madre legittima del nazismo e oggi del globalismo.

Gregorio XII abdicò (a quei tempi era possibile, non essendoci Andrea Cionci) per chiudere lo scisma. I rimanenti, l’antipapa Giovanni XXIII e l’antipapa Benedetto XIII, furono deposti, per eleggere Martino V – era l’11 NOVEMBRE 1417 – unificando finalmente la Chiesa sotto un solo Papa.

Chi scrive non è uno storico – porgo quindi le scuse per questa narrazione a colpi di mannaia, difettandomi ambedue le qualità degli storici italiani, codardia e falsità – confido quindi nella benevolenza dei lettori.

Quando Roncalli assunse il nome di Giovanni XXIII, con la benedizione delle logge di Londra, Parigi, Washington e Mosca, la Chiesa iniziò un cammino infernale analogo a quello conclusosi col Concilio di Costanza. La differenza fra questi e quei tempi è nella scarsa Fede nostra rispetto ai fratelli che subirono quegli sconquassi senza mai abbandonare la Navicella.

È appena il caso di sottolineare che la fine del tormento a Costanza, marcò l’inizio del Rinascimento e l’esplosione dell’arte sacra, oggi nei nostri musei e nelle nostre inimitabili piazze. Vogliono rubarci gli uni e le altre: la guerra è rapina, se l’aggredito resiste è rapina a mano armata. A Bruxelles lo sanno molto bene qual è lo scopo delle loro ineffabili norme, rapinarci.

Subito dopo Costanza, mentre cadeva Costantinopoli sotto gli ottomani, Gutenberg studiava le sue macchine, consentendogli due anni dopo di stampare la Bibbia, innescando una rivoluzione analoga e antesignana di quella informatica, cinque secoli dopo.

Cristoforo Colombo scoprì le Americhe pochi mesi dopo, grazie al sostegno della cattolicissima Corona spagnola. Quasi contemporaneamente il cattolico Vasco da Gama, doppiando il Capo di Buona Speranza, raggiunse l’India, dove incontrò altri cattolici: con suo stupore era stato preceduto da San Tommaso, che fugato ogni dubbio sulla divinità di Nostro Signore, quindici secoli prima aveva raggiunto le Indie. Cristo sorprende e Vince, sempre.

Mentre Vasco s’accostava all’India, papa Pio II (è stupefacente la veggenza dei pontefici col nome Pio) canonizzò santa Caterina da Siena, uno dei giganti di quella Chiesa medievale, maschia e femminile, non femminista, tanto meno liquida, custode del sangue dei primi Martiri, portatrice della civiltà cattolica dalla Giudea in tutto il mondo allora conosciuto: la democrazia, la scienza, l’agricoltura e l’economia moderne sono conseguenza e merito esclusivo di quella Chiesa maschia e femminile, con un Padre e una Madre.

I suoi nemici, odiosi quanto ignoranti, poi definirono “bui” i secoli antecedenti al Rinascimento, conclusosi con tre catastrofi. Nel 1558: Elisabetta I è regina d’Inghilterra, fondando lo Stato più crudele, schiavista e satanico mai visto sulla terra. Lo stesso anno l’Invincibile Armata spagnola risultò meno invincibile di quanto dichiarato, affondando ai piedi di Elisabetta. Dieci anni dopo, l’editto di Nantes concesse la libertà religiosa ai protestanti, aprendo la strada al Nazismo e poi al globalismo e alla libertà di parola, abusata oggi da quanti dichiarano di voler uccidere quattro miliardi di persone, per il nostro bene, s’intende.

Con questa storia alle spalle, riprendiamo a essere cattolici, prima di buttar via il nostro tempo, odiando qualcuno o esaltando qualche altro. Il nostro futuro non è né di Putin né di Biden. L’ho ripetuto mille volte e lo ribadirò ancora.

L’unica strategia possibile per l’Italia è fornire e affilare i coltelli a quanti vogliano scannarsi l’un l’altro, senza farci coinvolgere.

Mussulmani contro sionisti, russi e cinesi contro anglosassoni? Si accomodino.

Noi dobbiamo tenere unicamente presente il nostro interesse nazionale.

In guerra non si va per odio ma per convenienza.

Alla guerra non si sfugge col sentimentalismo, fratello scemo dell’odio, ma col cervello.

Cristo Vince, sebbene tutto sembri crollare.

Gen. D.g.(ris.) Piero Laporta

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81 commenti

  • Andrea Cionci ha detto:

    La mia risposta al Gen. Laporta: https://www.youtube.com/watch?v=XozHOZrF-mM&t=10s
    A proposito: “sopratutto” con una t non è un errore ma si usava fino alla prima metà del 900

  • G. ha detto:

    Buongiorno, Dr. Tosatti!
    Mi consenta di rivolgermi direttamente a Lei!
    Vuole cortesemente rileggere la mia prima replica alla risposta del Gen. Laporta e dirmi dove stava il mio tentativo di infangarlo?
    Era chiarissimo il mio pensiero: stavo solo dicendo che, non avendo mai fatto il militare ed essendo totalmente ignaro di materie militari, non mi permettevo (per non apparire presuntuoso) di dare indicazioni strategiche in tematiche di cui l’opinionista (e non io) era competente.
    Se poi la regola di questo sito è quella di riverire sempre gli opinionisti che vi scrivono in considerazione della loro qualifica presente o passata, mi asterrò in seguito da qualsiasi commento: IO RIVERISCO SEMPRE SOLTANTO LA SANTISSIMA TRINITA’ E LA BEATA VERGINE MARIA.
    Per il resto, restituisco al mittente l’accusa di volgarità.
    Grazie per l’attenzione e cordiali saluti!
    Dr. Giuseppe Vignera, Alessandria

    • piero laporta ha detto:

      Impari a rispettare e sarà rispettato. Le assicuro che ho tenuto la mano più leggera di quanto meritava.

      • G. ha detto:

        Pure io posso calcare la mano!
        Lei scrive: “L’unica strategia possibile per l’Italia è fornire e affilare i coltelli a quanti vogliano scannarsi l’un l’altro, senza farci coinvolgere. Mussulmani contro sionisti, russi e cinesi contro anglosassoni? Si accomodino”.
        Questo sarebbe un discorso da Cristiano? Questo sarebbe espressione di Umanità e condivisione della sofferenza altrui? Non le passa per la mente che qualunque guerra (con o senza l’Italia) provoca sofferenze soprattutto agli innocenti? E’ proprio quello che attualmente sta succedendo, per esempio, tra musulmani e sionisti, tra russi e anglosassoni (con il paravento ucraino). Lei (se è coerente con le sue opinioni) sicuramente approva tutto questo perchè conforme proprio alla sua “strategia”. Per me invece è solo una macelleria umana, per la quale non provo alcuna soddisfazione (solo un beccaio potrebbe esserne soddisfatto). E ora STOP! Se vorrà replicare, le lascerò volentieri l’ultima parola memore di un vecchio adagio del mio paese natio (sono siciliano, ma adoro pure i napoletani).

        • gladio ha detto:

          Mah…più che un discorso ” non cristiano! “, quello del generale mi pare un discorso alquanto , diciamo così, bizzarro…Insomma, suggerire di armare ed incoraggiare Russi, Cinesi , Americani, Iraniani, Israeliani ( in sostanza una metà del mondo contro l’ altra metà ) che messi insieme possiedono un arsenale nucleare tale da far saltare per aria il pianeta , con la pia convinzione di non farci coinvolgere semplicemente chiamandoci fuori….
          In poche parole : mettere in campo tale strategia non mi pare denoti una grande capacità nel saper valutare la conseguenza di certe decisioni ( cosa indispensabile per un generale )…
          Conclusione : gli anni passano per tutti, quindi , quando si è in pensione meglio limitarsi a giocare a Risiko con gli amici.
          PS: ottimo commento il suo, dott. Vignera, semplice buon senso.

      • G. ha detto:

        P. S. Lei avrebbe mantenuto la mano piu’ leggera di quanto io non meritassi? Ma come si permette di insultare senza remore le persone? Chi si crede di essere, signorlei? Pensa che tutto il genere umano sia costituito da subalterni da mettere in riga se disubbidiscono? Ma mi faccia il piacere…come diceva Toto’!

  • Enrico Nippo ha detto:

    LA GUERRA: santo o dannato, l’uomo non ha mai saputo concepire altro.

    Poi c’è chi la chiama guerra “santa”, chi guerra “giusta” … e vis dicendo, ma sempre di GUERRA si tratta, cioè di ammazzamenti e distruzione del “NEMICO”.

    Capito: l’uomo si è inventato il “NEMICO” per fare la GUERRA!

    😨😨😨

    • piero laporta ha detto:

      La guerra è un anticipo d’inferno, nel quale i buoni spesso muoiono per convertire i malvagi. Non so altro.

      • Adriana 1 ha detto:

        O Cavolo Generale!…lei è rimasto al “malicidio” dell’illustre Bernardo di Chiaravalle ( che è poi, il medesimo “malicidio” del dott. Stranamore e del Deep State odierno) …”Finchè c’è guerra c’è speranza”…di grossi guadagni.

  • Mario ha detto:

    Un articolo gustoso, non c’è che dire… Purtroppo però, per condannare i cosiddetti cattolici apocalittici, affastella argomenti e fatti che non dimostrano assolutamente niente, se non l’inconsistenza di chi li cita. Leggere i segni dei tempi attuali, come raccomanda Cristo, porta ad altre conclusioni. Ovvero che la crisi della Chiesa è certamente “apocalittica”, con o senza ritorno immediato di Cristo, di cui nessuno conosce né il giorno né l’ora, ma su cui comunque a tutti è lecito avere un’opinione, in un senso o nell’altro.
    E la catastrofe non è definitiva non perché i fatti della storia citati dimostrano che i cattolici apocalittici sbagliano, bensì perché Cristo stesso ha promesso che le porte degli inferi non prevarranno e, se questo non bastasse, si pensi anche al “trionfo del Cuore Immacolato di Maria”.
    Forse però l’intento dell’articolo era altro, almeno a giudicare dalla sua conclusione, in cui si raccomandano azioni a livello strategico e geo-politico, ma che nulla c’entrano con il livello teologico o quello della storia ecclesiastica del resto della filippica. Dunque, una gran confusione di intenti, di piani e di contesti… che sconcerta il lettore. Poi se vuole, caro generale, mi dia pure dell’ottuso.

    • piero laporta ha detto:

      Grazie. E perché mai ha il timore che le dia dell’ottuso? Non ho mai insultato nessuno se non in risposta.

      • Mario ha detto:

        Tranquillo, nessun timore da parte mia… se interpreta correttamente la mia ultima frase. Dalle sue risposte ai commenti vari dei lettori, lei sembra suscettibile alle critiche, ma non se la prenda troppo, la Verità con la maiuscola trascende le nostre convinzioni, anche quando pensiamo di essere nel giusto al 1000×100 (parlo anche per me)! Oppure forse la sua è una deformazione professionale, da ex militare abituato ad essere pugnace, il che le fa onore. Auguri e una preghiera per la sua salute, se ha fatto la chemio.

        • piero laporta ha detto:

          Grazie per le precisazioni e soprattutto per le preghiere.
          Mi creda, sono suscettibile si alle critiche immotivate e soprattutto a quelle tendenti a classificarmi come “militare” nell’accezione sessantottarda.
          Detto questo, sì amò la polemica e mi diverte alimentarl ma non ho la verità in tasca. Ora basta parlare di me.
          Stiamo parlando di guerra. È, dopo i Santi Sacramenti, un’attività umana fra le più serie.
          Lo ripeto: noi dobbiamo stare alla larga dalla guerra combattuta
          Siamo nella NATO, ci piaccia o meno. Se ci chiedono rifornimento possiamo dire si o no
          Se ci chiedono di combattere, possiamo dire sì o no. La NATO ha un comando operativo pronto al combattimento indipendente dai paesi membri., i quali possono tuttavia rendere indisponibili le proprie forze.
          Il nostro interesse nazionale esige che noi si rimanga a guardare, magari fornendo le munizioni, ma non si spende neppure un soldato.
          Chi ha un’idea migliore si faccia avanti e la spieghi. Grazie

  • Enrico Nippo ha detto:

    Caro Generale,

    ma se, come lei scrive, “il futuro è nelle mani di Dio, di nessun altro” mi sa spiegare a che serve tutto il baccano che un po’ tutti alimentiamo?

    Non le sembra una pura agitazione che non giunge a niente?

    • Martino ha detto:

      E allora ci si dovrebbe chiedere perché si facciano i sondaggi.
      Questa discussione dimostra che il popolo italiano è sufficientemente consapevole di non avere i mezzi per fare la guerra.
      Dire che è meglio un esercito costituito da professionisti piuttosto che da coscritti di leva non mi è mai sembrata la pura e sacrosanta verità. Nello stesso tempo la leva militare così come era stata concepita nel tempo che fu era diventata anacronistica ai giorni nostri.

    • piero laporta ha detto:

    • piero laporta ha detto:

      Sì, è solo baccano

  • Corrado ha detto:

    Cissà perchè ce l’ha sempre con Cionci, forse perchè l’ha capito prima di lei che Bergoglio è antipapa e questo sarebbe uno smacco per chi si crede, senza offesa, un gran genio.

    • BELLA DOMANDA ha detto:

      Opzioni concrete di risposta: a) come dice lei, @Corrado, è uno smacco per chi si crede genio. b) premessa indispensabile per ogni discussione politically correct. c) non è Cionci, ma la non abdicazione di BXVI a non essere gradita. d) avallare decisioni, o posizionamenti altrui…!

    • piero laporta ha detto:

      Uno degli espedienti più volgari nelle discussioni e attribuire all’altro pensieri che non ha.

      • Balqis ha detto:

        Gentile generale, attribuiscono al povero Benedetto XVI anche di aver presentato la sua rinuncia proprio nel giorno di una festa di carnevale tedesca, cioè come beffa carnevalesca! Perché mai non dovrebbero attribuire anche a lei cose che non si è mai sognato di pensare? Chi crede di essere??

        • piero laporta ha detto:

          Grazie. La sua è una bella domanda.
          Primo. Non ho mai detto che Bergoglio non è il pontefice legittimo. Non lo reputo adeguato ma è altra cosa. Nostro Signore c’è lo ha inflitto perché lo meritiamo.
          Non amo neppure l’abdicazione di BXVI. È stato un orrore più che un errore.
          Cionci – e. non tornerò più sulla questione – se avesse ragione affermerebbe che BXVI ha giocato col latinorum per lasciare il gregge allo sbando di fronte ai p lupi. Sarebbe stato un altro orrore. Sì è dimesso. Punto. Non ha neppure avvertito quanti gli si erano messi a disposizione, lasciandoli non balia delle bande bertoniane e bergogliane.
          Bastaaaaa.

      • Corrado ha detto:

        Questo come lo spiega: “Gregorio XII abdicò (a quei tempi era possibile, non essendoci Andrea Cionci) ” se non come denigrazione di Cionci?

        • Balqis ha detto:

          Consiglio la lettura del recentissimo Ciancia A (2024) Auto-denigrazione delle cincie, in: Ciancia A., Praticelli G.M., Questiono di reputazione, Murelli Editore.

  • Paoletta ha detto:

    Sarebbe bello essere neutrali, ma abbiamo un sacco di basi NATO sul nostro territorio.

  • miserere mei ha detto:

    L’Apocalisse consiste nella Rivelazione di Gesù Cristo.
    Non è la catastrofe, ma il compiersi dei tempi.
    La Parusia è certa (di fede) e va attesa, non temuta!
    O meglio: si attende con il giusto timor di Dio che richiede.
    L’Italia è una nazione che ha largamente apostatato.
    Piuttosto di preoccuparci di dove posizionaci tra i vari poteri terreni, dovremmo pensare a dove siamo posizionati rispetto a Cristo, visto che chi siede sugli scranni più importanti della Chiesa -qualora non fosse (come probabile) del tutto illegittimo- è delegittimato dall’idolatria pratica.
    L’umiltà nei confronti di Dio è fonte di grazia, mentre l’essere zerbini dei peggiori sulla terra è una disgrazia.
    Da noi non nasce quasi più nessuno: ne sentite parlare, in TV, in chiesa o dai politici? Morti fuori e dentro…

  • luciano prando ha detto:

    non ho sufficiente conoscenza della storia cattolica per commentare, comunque mi ritirerei volontieri a sant’elena, ma sarebbe troppo complicato e costoso, magari basterebbe una stanzetta al novotel ricavato nel castello papale di avignone….e che si scannino

    • piero laporta ha detto:

      Caro Luciano, comprendo il tu animo: se potessi almeno pregare, ti consolerebbe. Te l’ho detto altre volte: prega, pur senza credere. E’ un po’ da folli? Sì.

      • luciano prando ha detto:

        caro piero sulla preghiera sono d’accordo poiché “estranea” e magari contatti ciò che non conosci….ma il “senza credere” cioò la suddivisione tra credenti e non credenti ossia atei, agnostici e credenti non appartiene alla logica ma a schieramenti partitici a proposito di qualcosa o qualcuno di cui ignorano tutto….la logica è uno strumento che l’intera umanità possiede, strumento che permette a tutti di capire allo stesso modo come funziona un cavatappi o un algoritmo, questa logica si appoggia all’analisi logica, uguale in tutte le lingue per questa ragione tutte traducibili tra di loro, per questa ragione non siamo nella torre di babele…..questa stessa nostra logica umana non permette che da un vuoto derivi un pieno derivi un pieno, quindi dovunque sulla terra si è ipotizzato che all’origine dell’universo ci deve essere un creatore con una volontà intelligente….questa è la prima gamba su cui si reggono le religioni, la seconda è l’umano desiderio di essere immortali, la terza sono le regole sociali per guadagnarsi l’immortalità, la quarta il potere che deriva da queste regole……la citazione di avignone non è casuale poiché quel periodo confuso, concluso a costanza, ha segnato il passaggio dal cristianesimo rivoluzionario dei monasteri al cattolicesimo come potere centrale e superiore ai resti del sacro romano impero e ai nascenti stati nazionali….dovevano passare, mi sembra, circa 150 anni prima che il potere tedesco e inglese si ribellassero al potere centrale cattolico facendosi una propria chiesa, il resto è cronaca fino alla rivoluzione francese e dopo la stessa…..ahimè sono senza fiatocome sai cerco di evitare questi discorsi poiché servono poco al mio breve futuro e a quello lungo dei giovani…..a sant’elena, la seconda isola più lontana da ogni continente, nella parte sud della terra (la guerra prima o poi ci sarà ma nella parte nord), con un clima senza inverno ma anche senza torride estati, aria pulita, acqua pulita, agricoltura che produce di tutto, ovini e pollame………verrebbero a mancare medici e medicinali, ma anche qui non ci sarebbero più con la guerra

        • piero laporta ha detto:

          Caro Luciano,
          grazie per la tua illuminante risposta.
          La Chiesa, creata da Nostro Signore, è composta di uomini, coi loro limiti e le loro eccellenze; è banale osservarlo. Non di meno Essa è vocata a fare di noi “fratelli tutti”. Sarebbe bene che ciò avvenisse nel rispetto della dottrina e della millenaria tradizione. Negli ultimi tempi molti errori sono accaduti. I secoli trascorsi non sono stati meno tormentati. Noi abbiamo la convinzione d’essere i più importanti nei mille ni della Creazione. È una sciocchezza illogica prima che teologica.
          La Chiesa naviga da sempre in cattive acque. Non affonderà neppure questa volta, checché temano i millenaristi.
          Non autoflagelliamoci oltre il necessario.

          Le “chiese” tedesca e inglese sono genitore 1 e genitore 2 di nazismo e globalismo; speriamo non siano madrine della guerra in corso.
          Bergoglio, quantunque odiato da tanti sciocchi, non ha alcuna responsabilità per questa guerra.

  • Zaccaria ha detto:

    Non possiamo permetterci il lusso di andare in guerra. Semplicemente non ne abbiamo le forze.
    Ma, purtroppo, siamo già costretti ad una guerra : quella generata dalle forze dell’odio che agiscono contro la civiltà cristiana come in una tenaglia.
    Da un lato è noto che molte università ricevono lauti finanziamenti islamici per insegnare la storia secondo una versione falsa. Così le nuove generazioni credono alle falsita’ a loro insegnate e non maturano alcuno spirito critico. Dall’altra è in corso l’invasione islamica supportata dalle Ong che traghettano quelli che vengono descritti come poveri.
    Ma non mi risulta che in Pakistan o in Bangladesh ci sia guerra o fame. Sono paesi dove , per i cristiani c’è spesso la persecuzione o addirittura il martirio.
    Il Kosovo ha una piccola comunità serba cristiana ortodossa. Vivono in povertà. Esiste una associazione francese che cerca di aiutarli a ricostruire fattorie . Ma le bellissime chiese cristiane devono essere custodite dai nostri soldati per non essere vandalizzate dalla maggioranza islamica.

    • piero laporta ha detto:

      lo ripeterò sino alla nausea. In guerra si va per convenienza, non per odio o sentimentalismo. Noi NON abbiamo alcuna convenienza a entrare in questa o altre guerre, ora. Il nostro interesse nazionale (sicurezza economica, del territorio e sociale) diverge con gli scopi petroliferi e rapinosi di questa guerra. Io spiegherò perché il nostro rischio di essere colpiti da una bomba N è minimo, ma anche se fosse massimo, la nostra convenienza sarebbe tuttavia meno di zero: che si scannino.

  • Prov ha detto:

    “abdicò (a quei tempi era possibile, non essendoci Andrea Cionci)”… :))

    A parte qualche comvlusione, a mio parere troppo semplice, l’articolo dice il vero. Nel senso che nel tempo la storia ha visto periodi anche terribili lunghissimi periodi, se non secoli interi e, almeno di questo, relativizzare fa solo bene ed aiuta a dare il giusto peso alle cose.

    Però… Però tutto ciò significa poco. Nel senso che il nostro tempo è questo e non un altro. E con quel che accade oggi devo fare i conti.

    A parte il fatto che le barbarie non sono mai passate di moda e sempre si trova chi si compiace nel commetterle, oggi – solo oggi e mai prima, questa è la grande differenza – si dice bene ciò che e male e male cio che è bene.

    Questi sono propriamente tempi apocalittici. Gli altri erano altri tempi, pur oggettivamente peggiori e/o migliori.

    esto storia il tempo concesso agli uomini i

    • piero laporta ha detto:

      Grazie. Ho voluto solo dire (ma evidentemente l’ho detto male se tanti non lo hanno compreso?) che noi siamo nei nel 2024 a essere i più importanti nei millenni della Creazione. Viviamo il nostro tempo, consapevoli che “la battaglia è nostra, la vittoria di Dio” (santa Giovanna d’Arco)

      • piero laporta ha detto:

        Chiedo scusa, ho fatto troppi refusi, distorcendo il senso della frase.
        NON siamo noi del 2024 a essere i più importanti nei millenni della Creazione. Lo presumiamo sovente ma NON siamo i più importanti. Viviamo quindi con umiltà il nostro tempo, consapevoli che “la battaglia è nostra, la vittoria di Dio” (santa Giovanna d’Arco)

  • silvio esposito ha detto:

    Ma non si è mai visto nel passato la chiesa perseguitare la chiesa, la persecuzione della falsa chiesa contro la vera chiesa, i cristiani fedeli al bimillenario magistero della chiesa cattolica.

    • piero laporta ha detto:

      Padre Pio, per rimanere in tempi recenti, potrebbe darle una testimonianza di “chiesa” che perseguita la Chiesa.

      • piero laporta ha detto:

        E aggiungo: Padre Pio mai, neppure per un istante, mai negò l’obbedienza al Papa Buono.

  • creazionista ha detto:

    La grande illusione. L’itaglia dei servi, dei traditori, dei massoni, dei reggicoda degli ebrei, dei vigliacchi e degli idioti che stanno sempre dalla parte sbagliata sarà pilota oltre che nelle vaccinazioni anche nella spazzolata atomica prossima ventura. Si sa che i botoli sono i primi ad essere annichiliti. Molto meritatamente.

  • giovanni ha detto:

    Le Sue osservazioni sui passati periodi di crisi della Chiesa che la inducono a pensare rifiorira’, possono sicuramente essere efficaci. D’altra parte nessuno e’ certo della fine dei tempi. La Scrittura ci ricorda ” verra’ come il ladro di notte ”. Mi consenta pero’ una certa cautela sulle dichiarazioni dei due membri governativi circa il non invio di truppe in Ucraina. I politicanti hanno mostrato abbondantemente, specialmente qui’ in Italia, che il valore della parola data e’ inferiore alla saliva che emettono con essa. Non sara’ questo il caso, magari son galantuomini all’antica quando la parola valeva piu’ della firma su un documento. Pero’ starei in campana, sembrano piuttosto sensibili alla voce del domine anglosassone a trazione sionista. Condivido, infine, l’idea che la Classe Dirigente di questo paese dovrebbe essere in grado di curare gli interessi Nazionali, scevra da servitu’ di alcun tipo verso chiunque.

    • piero laporta ha detto:

      Grazie. Crosetto è stato onesto, affermando la carenza di risorse che impedisce d’impugnare le armi. Il politico che quindi ci facesse entrare in guerra si assumerebbe un’enorme responsabilità.
      È tuttavia possibile che non si trovi il coraggio di dire “no” a un Macron piccolo a piacere.
      Ora che mi fa pensare, se Mattarella si dimettesse, correrei a comperare cibo e acqua minerale.

      • Davide Scarano ha detto:

        Mi permetta: è astemio? Il vino è centrale nella nostra civiltà e nella nostra Fede. Comunque, per rimanere al “realismo cristiano”, potrebbe arrivarne uno peggiore, secondo il ben noto proverbio “non c’è limite al peggio”.

        • piero laporta ha detto:

          ahimé, ben educato dopo 17 anni in Veneto, ora sono astemio dopo la chemio (c’è persino una rima beffarda). Difendo tuttavia il vino col pugnale e la spada.

          • piero laporta ha detto:

            Dimenticavo: è vero, il peggio è in agguato. Cristo Vince, speriamo presto, più presto possibile.

          • Davide Scarano ha detto:

            Una preghiera per Lei e per tutti i difensori della verità, anche a rischio della propria vita. Cari saluti.

    • giuseppina ha detto:

      Mettetevi d’accordo. Tra sacre scritture-vangeli più o meno-traduzioni alla carlona-madonne un tot ad apparizione-sclerosi da fine impero… guazzabuglio. Saulo è stato chiarissimo: la parusia solo DOPO CHE TUTTI GLI EBREI SI SARANNO CONVERTITI. Aspetta e bruca.

      • piero laporta ha detto:

        Grazie ma un po’ la detesto😉mi ha rubato la sorpresa del prossimo articolo dove introduco la pece bollente dell’entiebraismo dilagante.

  • Michele ha detto:

    “L’ultimo papa sarebbe stato sotto il controllo del demonio”, intervista a Padre Malachi Martin sul Terzo Segreto. Ora io non so se stiamo vivendo l’apocalisse. Il Profeta Daniele, San Paolo e lo stesso Gesù ci hanno messo in guardia dalla Grande Apostasia e dall’uomo iniquo che siede là dove non dovrebbe. Molti ancora hanno dubbi a chi mai si riferissero. (a me sembra davvero incredibile che qualcuno non abbia capito dopo tutte le bestemmie e le “meravigliose” innovazioni) Basterebbe semplicemente chiedersi perché schifa le Madonne postine. Qui l’intervista integrale a Padre Malachi Martin, che aveva capito già molte cose sul futuro della Chiesa e che l’anno successivo morì in circostanze mai chiarite: https://youtu.be/ufODzC9tXSc?si=34n4JfU5Mwt4FV-E

    • piero laporta ha detto:

      Il futuro è nelle mani di Dio, di nessun altro.

    • Martino ha detto:

      Purtroppo non conosco la lingua inglese. E quindi non sono in grado di apprezzare l’intervista di padre Malachi Martin.
      Ma la sua vita e le sue opere ci illuminano sulla congregazione dei gesuiti e sul terzo segreto di Fatima che lui , segretario del cardinale Bea , aveva avuto modo di leggere.
      Fuggi in America dove per mantenersi fece il tassista . Poi incomincio’ a scrivere. Ma non essendo apprezzato dai gesuiti le sue opere non circondarono molto. Alcune non furono nemmeno tradotte in italiano.
      Se poi morì in circostanze non chiare….

  • Dino Brighenti ha detto:

    I profeti non mancano però bergoglio è sempre li

  • Stilobate ha detto:

    “L’unica strategia possibile per l’Italia è fornire e affilare i coltelli a quanti vogliano scannarsi l’un l’altro, senza farci coinvolgere.” O, come usa dire un mio caro amico, reggere gli occhiali di chi sale sul ring e organizzare la festa per il vincitore. L’Italia ha un patrimonio culturale che esclude nel modo più assoluto la possibilità di scendere in guerra. Furoché in caso di concreta invasione del suo territorio.

    • piero laporta ha detto:

      Grazie.
      La guerra si determina oggettivamente e non c’ è patrimonio culturale che possa fermarla, come d’altronde accade per i rimanenti tre cavalieri: la morte, la malattia, la carestia.
      Lasci che la esorti a non trafficare col fratello scemo dell’odio, il sentimentalismo.

      • Stilobate ha detto:

        Probabilmente mi sono espresso male. Non intendevo infatti asserire che il patrimonio culturale costituisca un impedimento oggettivo o soggettivo al possibile abbattersi del flagello di una guerra sulla nostra amata Penisola. Intendevo sostenere che i decisori politici italiani dovrebbero escludere l’entrata in guerra dell’Italia (salvo, aggiungevo, in caso di immediata difesa del territorio nazionale) perché l’Italia, che come ha detto qualcuno è “la superpotenza della bellezza”, non può permettersi di chiamare attivamente su di sé la devastazione che una guerra comporta. *** Che poi ci siano politici, agitarori, intellettuali e militari incapaci di cogliere tale aspetto, è altra questione. Il sentimentalismo non va confuso con il sentimento nazionale — cioè con il generatore stesso della coscienza nazionale –, che non solo è sacrosanto, ma è anche vitale per la tenuta stessa di una comunità in quanto nazione. La guerra si sviluppa per ragioni oggettive, ma è sempre innescata da valutazioni e decisioni umane-troppo-umane. *** Sul piano oggettivo, aggiungo, uno dei maggiori problemi dell’Italia dopo l’occupazione alleata è la limitata sovranità nazionale, sì che in formali posizioni di vertice abbiamo il più delle volte meri figuranti senza reale potere decisionale, salva, comunque, la possibilità di rifiutarsi per il bene del Paese di mandare ad effetto ordini ricevuti.

        • piero laporta ha detto:

          Grazie. Studiare la Storia è bene ed è giusto. Ora però stiamo esaminando che cosa fare qui e ora per questa guerra. Io sostengo che la strategia migliore è starsene da parte. Non abbiamo la forza di porre il veto alla NATO perché la nostra sovranità è limitata? Non importa. Nessuno può obbligarci – Trattato o meno – a partecipare alle operazioni belliche. Vogliono il rifornimenti e non siamo capaci di rifiutarli? Diamoglieli. Ma non un soldato italiano deve morire per Zelenski o per Putin, per Carlo III o per Macron; non uno.

          • Stilobate ha detto:

            È esattamente la tesi che vado sostenendo. Dobbiamo starcene da parte, tenerci fuori da queste turbolenze, o per lo meno non prendervi parte attiva. Sono del tutto in linea con quanto Lei afferma: nessuno può obbligarci a partecipare alle operazioni belliche. E in ogni caso, trattati o non trattati, dobbiamo categoricamente rifiutarci di lasciarci trascinare in questo tipo di avventure. Uno dei principali motivi per cui non ce lo possiamo permettere l’ho spiegato qui sopra. Ma ce ne sono certamente degli altri.

        • Davide Scarano ha detto:

          Caro Stilobate, tra i tanti motivi per cui vi sono le guerre, è la distanza, anche fisica, tra chi la decide ed i poveri cristi che devono portarla avanti. I progressi delle tecnologie rendono però tali distanze sempre più facili da superare. In fondo non si può vivere per sempre in un bunker, eppure vi è chi sogna di piegare il mondo alle proprie idee e interessi. Delirio di onnipotenza -penso a quel “sarete come Dio”, che ha convinto i nostri progenitori a mangiare il frutto proibito”- o pazzia pura?

          • Stilobate ha detto:

            Forse, caro Davide Scarano, l’una e l’altra cosa: delirio di onnipotenza e follia. E a ben vedere sono due volti della stessa medaglia. È la follia babelica combinata con l’odio satanico per la Creazione e in particolare per l’essere umano, creato a immagine e somiglianza di Dio.

    • Avv. Annibale Brindolo ha detto:

      I beni culturali del fondo bibliotecario del C.R.E.P.A., inclusa la collezione di cince impagliate del monte Minus Tella, sono in ogni caso da considerarsi al sicuro. Le segnalo inoltre che nell’eventualità di un conflitto termonucleare il caveau del C.R.E.P.A. è in grado di offrire riparo nei suoi ampi presidii, non lontani dalle catacombe di Sant’Eutizio, a circa 3000 anime. Benché le prenotazioni abbiano già raggiunto il numero massimo di posti disponibili, è sempre aperta la possibilità di farsi inserire in lista d’attesa, garantendosi così la prelazione (si badi bene, non la prelatura) qualora alcuni degli aventi diritto decidano di rinunciare ovvero vengano a mancare.

      • Stilobate ha detto:

        Se accettate bestiole, Le chiederei di voler cortesemente offrire rifugio, o inserire in lista d’attesa, il mio micio Clemente. Sono certo che non mancherete di asssicurargli un cantuccio, dal momento che è un gatto… soriano.

        • piero laporta ha detto:

          …e io ho 10 gatti e una cagna deliziosi…

        • Segreteria C.R.E.P.A. ha detto:

          Abbiamo il piacere di comunicarLe che il Suo gatto è stato ammesso al rifugio antiatomico del Caveau Sant’Eutizio, con il numero di protocollo 12.523. La pratica è già stata perfezionata e non è necessario da parte Sua alcun ulteriore adempimento. In margine teniamo a segnalarLe che per i rifugiati felini le scorte alimentari del rifugio prevedono esclusivamente croccantini al pollo, del medesimo tipo prodotto sul monte Minus Tella e somministrato all’intero parco faunistico di Cionciaria (https://www.choncharian_mission.org/croccantini_ai_polli_cionciari/).

      • Enrico Nippo ha detto:

        3000 leoni con la gabbia sicura già prenotata.

        😂😂😂

        • Segreteria C.R.E.P.A. ha detto:

          Con la presente siamo a comunicarLe che in data 22.03.2024 il Consiglio direttivo del Caveau Sant’Eutizio ha disposto la sostituzione delle vecchie gabbie in ferro con ricettacoli in lega di titanio e fibra aramidica. La informiamo inoltre che per i felini di grossa taglia la dieta a base di croccantini al pollo potrà essere integrata con occasionali somministrazioni di cince del monte Minus Tella. La salutiamo distintamente

          • Balqis ha detto:

            Domando se tra tante graziose bestiole potrei forse trovar posto anch’io che, pur essendo, a detta di molti, un vero animale, in fondo non necessito di altro se non di una stanza per fumatori e qualche buono pasto presso il rinomato ristorante “Magna Quaestio e Quaestialtro”. Per nessun motivo al mondo potrei mai mai mai rinunciare alle mie cince fritte.

  • cattolico ha detto:

    Giusto!

  • G. ha detto:

    Mentre mussulmani, sionisti, russi, cinesi e anglosassoni (degli europei-non italici l’autore non parla) si scannano a vicenda, l’Italia (si presuppone) dovrebbe solo fare da spettatrice dei reciproci stermini altrui e sarebbe risparmiata perche’ neutrale, pur armando tutti i belligeranti. Molto verosimile…

    • piero laporta ha detto:

      Altrimenti che cosa potrebbe fare, secondo lei?

      • G. ha detto:

        Non lo so: il generale e’ lei! Io (oggi pensionato) facevo ben altro lavoro e non pontifico nelle materie a me estranee (sutor, ne ultra crepidam!). Ma e’ lapalissiano che con questa Sua strategia pure l’Italia non si salverebbe dal massacro da Lei auspicato. Con tanti saluti agli interessi nazionali…

        • piero laporta ha detto:

          ha pontificato eccome sulla materia a lei estranea. Quando l’ho messa davanti all’evidenza ha tentato di infangarmi. Trucco vecchio e volgare. Un po’ di garbo, suvvia.