L’UE Corrotta Vuole Santificare l’Omicidio Prenatale. A Gaza Continua la Mattanza. Matteo Castagna.

6 Aprile 2024 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Matteo Castagna, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni sulla situazione attuale, con un focus sulla possibilità che il Parlamento Europeo segua la strada della Francia e inserisca l’aborto come diritto nella sua Carta. Mentre a Gaza continua la mattanza, a dispetto di tutto.  Buona lettura e condivisione.

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di Matteo Castagna
 
Ursula von der Leyen ha annunciato la sua candidatura per un secondo mandato come presidente della Commissione Europea. Il primo scadrà dopo le prossime elezioni europee, che si terranno tra il 6 e il 9 giugno. La Procura europea (EPPO) ha assunto l’incarico di indagare sull’approvvigionamento di vaccini Covid, che sarebbe legato a lei. Il caso era stato precedentemente gestito dal Belgio.
Nell’autunno del 2021 il quotidiano New York Times ha riferito che il capo della Commissione europea e l’amministratore delegato dell’azienda americana Pfizer Albert Burla hanno tenuto contatti email, prima di stipulare un contratto per l’acquisto di vaccini, che risulta il più grande nella storia dell’Unione europea, il cui ammontare potrebbe raggiungere i 35 miliardi di euro.
Negli ultimi mesi, gli investigatori della Procura europea (EPPO) hanno preso il posto della procura belga, che indagava su von der Leyen per “interferenza nelle funzioni pubbliche, distruzione di SMS, corruzione e conflitto di interessi”, secondo i documenti legali visionati da POLITICO e un portavoce della procura di Liegi. Nessuno è stato ancora accusato in relazione al caso, che la stampa ha già soprannominato “Pfizergate”.
Ma frau Ursula dovrà rispondere anche del caso “Piepergate” in relazione alla nomina di Markus Pieper, eurodeputato tedesco della Cdu (Ppe), da parte dalla Commissione europea – il 31 gennaio – come inviato Ue per le Pmi, con una retribuzione di 18mila euro al mese (“ben oltre i 20mila euro tenendo conto delle indennità) come sostiene Il Mattinale Europeo. Pieper non ha ancora assunto il suo nuovo ruolo e la data di inizio del suo contratto non è stata ancora fissata. Si tratta, comunque, di due gatte da pelare da dover affrontare e risolvere al meglio, per mantenere in piedi la candidatura ad un secondo mandato.
Nel frattempo, mentre i media distraggono con ogni cosa faccia Fedez, coi gossip e notizie di scarsa importanza, il Parlamento europeo ha calendarizzato per giovedì 11 aprile la votazione di una mozione per inserire l’Aborto nella Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea. Il grande genocidio dei bambini non nati diverrebbe, dunque, un “diritto fondamentale”. Si comprendono sempre più i motivi che hanno escluso le “radici cristiane”, anche dalla menzione ufficiale dell’identità europea, che, infatti, sembra aver dimenticato le sue origini, la sua storia e i suoi principi tradizionali.
L’omicidio volontario di un innocente è abominevole. Per questo, l’Associazione ProVita & Famiglia ha immediatamente coinvolto tutti i gruppi sensibili all’argomento, quali ad esempio i cattolici tradizionalisti del Circolo Christus Rex per una mobilitazione generale, finalizzata al noleggio di un camion-vela che girerà attorno al Parlamento Europeo col messaggio seguente: “UCCIDERE UN BAMBINO NON E’ UN DIRITTO FONDAMENTALE!”. (per contribuire alla colletta è possibile fare una donazione volontaria a https://sostieni.provitaefamiglia.it/?campagna=202404-1-social ) ed è giusto far sapere che alcuni eurodeputati del centrodestra italiano abbiano già dato la loro disponibilità ad accogliere i manifestanti, con l’augurio che tutti i partiti identitari e, soprattutto il PPE, che si definisce di “ispirazione cristiana”, boccino sonoramente questa sinistra proposta.
Purtoppo i conflitti proseguono in tutto il mondo e, sempre, a pagare il prezzo più alto sono i civili: anziani, donne e bambini. Non solo l’aborto è un omicidio, ma anche ammazzare per razzismo, odio o terrorismo è tra le azioni più vigliacche che possano colpire gli innocenti. Il quotidiano israelita Haaretz smentisce la versione del Presidente Bibi Netanyahu, e racconta dell’attacco ebraico, che ha ucciso sette operatori umanitari della World Central Kitchen, nella Striscia di Gaza.

Un drone israeliano ha sparato tre missili uno dopo l’altro contro il convoglio, partito lunedì sera per scortare un camion di aiuti a un magazzino di cibo a Deir al-Balah, nella Striscia di Gaza centrale. Secondo fonti della difesa, le auto erano chiaramente contrassegnate sul tetto e sulle fiancate come appartenenti all’organizzazione, ma la sala di guerra dell’unità responsabile della sicurezza del percorso ha identificato un uomo armato sul camion e ha sospettato che fosse un terrorista.

Fino a quando le azioni che hanno preceduto l’attacco, effettuate da un drone Hermes 450, non sono state completate, il camion ha raggiunto il magazzino con le tre auto della World Central Kitchen, con sette volontari a bordo: due palestinesi con doppia nazionalità (Stati Uniti e Canada) e cinque cittadini australiani, britannici e polacchi.
Pochi minuti dopo, le tre auto hanno lasciato il magazzino senza il camion, sul quale si trovava l’uomo, apparentemente armato. Secondo fonti della difesa, quell’uomo armato non è uscito dal magazzino. Le auto hanno viaggiato lungo un percorso pre approvato e coordinato con l’IDF.
Ad un certo punto, mentre il convoglio stava percorrendo la strada concordata, la sala operativa dell’unità responsabile della sicurezza ha ordinato agli operatori dei droni di attaccare una delle auto con un missile.
Alcuni dei passeggeri sono stati visti lasciare l’auto dopo che è stata colpita e passare a una delle altre due auto. Hanno continuato a guidare e hanno anche avvisato i responsabili di essere stati attaccati, ma, pochi secondi dopo, un altro missile ha colpito la loro auto. La terza auto del convoglio si avvicinò e i passeggeri cominciarono a trasferire su di essa i feriti che erano sopravvissuti al secondo attacco, per tirarli fuori pericolo. Ma poi un terzo missile li ha colpiti nell’attacco.
Possiamo concludere che anche la menzogna, soprattutto quando ci sono in ballo vite umane, è un peccato che grida vendetta al cospetto di Dio.
Nicolàs Gòmez Dàvila (1913-1994), grande saggio colombiano, scrisse molti pensieri profondi. “Perdoniamo ai fatti la loro mediocrità” – scriveva in “Tra poche parole” ed. Adelphi, Milano, 2007 – perché “l’ipocrisia non è lo strumento dell’ipocrita, ma la sua prigione” e “i princìpi guidano i nostri passi quando le evidenze si eclissano”. Infine, è opportuno ricordare un’ altra sua massima: “né il capo dell’esecutivo, né i membri del legislativo sono mandatari o rappresentanti del popolo. L’uno e l’altro sono organi dello Stato per il compimento del suo fine, che è la realizzazione del diritto”, perché senza di esso non c’è mai giustizia.

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